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Gioco per Sempre Kids Award: vince FABA, il Raccontastorie

Gioco per Sempre Kids Award: vince FABA, il RaccontastorieMilano, 10 giu. (askanews) – Anche quest’anno, i bambini italiani hanno eletto il loro giocattolo preferito. In appena 4 settimane, tra lunedì 6 maggio e domenica 2 giugno, sono state circa 8mila le preferenze raccolte da Assogiocattoli. Ad aggiudicarsi la 3a edizione del Gioco per Sempre Kids Award – con oltre 2mila voti – è FABA, il Raccontastorie screen free pensato per bambine e bambini dai 0 ai 7 anni che riproduce fiabe, filastrocche, canzoni e attività. Immesso nel mercato dal 2020, in appena 4 anni ha conquistato le famiglie italiane perché in grado di offrire un intrattenimento coinvolgente e divertente, avvicinando al mondo degli audiolibri e spingendo i più piccoli a usare l’immaginazione, rendendo un pomeriggio di gioco, il momento della nanna o il viaggio in auto un tempo di qualità.


Pluripremiato a livello internazionale, amato dai genitori di tutto il mondo perché offre un’alternativa alla sovraesposizione a qualsiasi tipo di schermo, FABA adesso può forgiarsi di un nuovo riconoscimento – il Gioco per Sempre Kids Award – forse il più importante mai ricevuto, proprio perché ad assegnarlo sono i bambini, i più competenti in assoluto che, con l’aiuto di mamma e papà, hanno votato mossi dalla loro sconfinata passione per il gioco e i giocattoli. I più fortunati, tra l’altro, hanno anche vinto il loro giocattolo preferito (cioè quello che hanno votato), grazie un instant win settimanale direttamente sul sito ufficiale Gioco per Sempre Kids Award, un ulteriore incentivo che ha coinvolto ancor di più le famiglie del Belpaese. Il Raccontastorie trevigiano, infatti, è uno strumento ricco di contenuti: ai bimbi basta scegliere il Personaggio Sonoro, appoggiarlo sulla cassa audio e godersi l’ascolto in totale autonomia e sicurezza. Ed è così che FABA accompagna ogni giorno bambini e bambine nel loro percorso di crescita con contenuti audio che educano divertendo e stimolano lo sviluppo linguistico e l’immaginazione, per un mondo dove apprendimento e divertimento si fondono per ispirare generazioni curiose e appassionate. “Il successo del Raccontastorie dimostra che le famiglie italiane sono sempre più attente alla qualità e al valore educativo dei giochi che scelgono per i loro figli” – ha dichiarato il direttore di Assogiocattoli Maurizio Cutrino, che conferma: “Assogiocattoli continuerà a promuovere il gioco come strumento fondamentale per la crescita dei bambini e a valorizzare quei prodotti che rappresentano l’eccellenza del nostro settore”. Ed è così che Gioco per Sempre, la Campagna di Assogiocattoli che da ben 4 anni pone l’attenzione sull’importanza del gioco dal punto di vista pedagogico, sociale e culturale, continua il suo virtuoso percorso. Dopo il Kids Award annunciato in occasione della prima Giornata Internazionale del Gioco recentemente istituita dall’ONU, il prossimo appuntamento è con la gara di solidarietà che nelle precedenti edizioni ha ottenuto un grandissimo successo con oltre tre mila giochi donati: il “Giocattolo Sospeso”, un concetto davvero semplice, ma estremamente significativo proprio nel momento dell’anno più atteso da grandi e piccini, il Natale.

Il Premiolino a Battistini, Camilli, Giustino, Piccardi e Tondo

Il Premiolino a Battistini, Camilli, Giustino, Piccardi e TondoMilano, 5 giu. (askanews) – La Giuria de Il Premiolino, il più antico riconoscimento italiano dedicato all’informazione, sostenuto da Pirelli, ha decretato i vincitori della 64esima edizione per l’anno 2024: Stefania Battistini (TG1), Annalisa Camilli (Internazionale), Mariano Giustino (Radio Radicale, Huffington Post), Gaia Piccardi (Il Corriere della Sera), Daniele Raineri (La Repubblica), Lorenzo Tondo (The Guardian).


A partire da quest’anno nasce inoltre il Premio Pirelli per la Scuola, assegnato a una o un giornalista che abbia pubblicato articoli o inchieste particolarmente significativi sul mondo scolastico. La scuola è la prima e fondamentale comunità di un giovane cittadino, l’istituzione che forma non soltanto allo studio, ma anche all’immaginario, alla curiosità e alla felicità di scoprire e imparare. È lì che nasce il futuro di ogni Paese, e Pirelli con questo premio desidera dirigere l’attenzione alla conversazione che i media dedicano ai più giovani lettori. Il Premio Pirelli per la Scuola 2024 viene assegnato a: Eugenio Bruno e Claudio Tucci – Il Sole 24 Ore Scuola. Chiara Beria di Argentine, presidentessa de Il Premiolino, commenta: “Per il 64 anno di vita la Giuria del Premiolino composta — come vollero i fondatori — solo da giornalisti già vincitori del premio si è riunita lunedì 27 maggio per discutere e votare i 6 colleghi giudicati più meritevoli per l’impegno, la qualità e il rigore del loro lavoro. Alla Villa Bicocca degli Arcimboldi ospiti di Pirelli, che dal 2023 ci sostiene, la Giuria ha rilevato come proprio in giorni di guerra e di insidiosi conflitti si sono distinti giornalisti, spesso giovani, spesso donne che con professionalità e anche affrontando notevoli rischi si sono fatti testimoni di realtà così drammatiche. I giurati hanno inoltre sottolineato come, nonostante i new media e social vari, il ruolo di protagonista quest’anno l’ha avuto la carta stampata con reportage, interessanti ritratti e ottime inchieste. Con soddisfazione abbiamo poi accolto la notizia che Pirelli ha deciso di assegnare da questo anno il premio giornalistico riservato al sostenitore del Premiolino, e votato all’unanimità da tutta la giuria, a chi si occupa dei temi legati al mondo della scuola: una scelta illuminata e un investimento positivo per il nostro futuro”.


Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo di Pirelli, sostiene: “Impegnarsi per la qualità dell’informazione, della conoscenza e dunque della convivenza civile. È questo il senso della scelta della Pirelli di sostenere un’iniziativa prestigiosa come ‘Il Premiolino’, che valorizza ogni anno le migliori espressioni del giornalismo scritto, radiofonico, televisivo e del web. Da quest’anno, ai sei premi tradizionali si aggiunge un ‘Premio Pirelli’ destinato ad articoli, inchieste, reportages sul mondo della scuola. Siamo infatti convinti che la formazione sia un elemento fondamentale non solo dello sviluppo sostenibile, ambientale e sociale del nostro Paese, ma un vero e proprio pilastro del nostro essere una comunità aperta, attiva, responsabile e solidale.


La ‘cultura politecnica’ che anima anche le nostre strategie aziendali si fonda su una miscela originale di saperi umanistici e conoscenze scientifiche. Ha radici nella tradizione italiana e sguardo aperto all’innovazione. E proprio la scuola, dalle primarie all’università, è il luogo fondamentale da rafforzare e valorizzare. Una scelta di civiltà e di futuro». Marco Tronchetti Provera La premiazione si terrà lunedì 30 settembre a Milano, presso il Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2). Durante la cerimonia, ai vincitori verrà consegnato il premio, consistente in una somma in denaro e in una pergamena in lino vergata a mano, ideata dall’artista Riccardo Manzi in occasione della prima edizione del premio.

Musica, grande successo di pubblico per l’Orchestra della Toscana

Musica, grande successo di pubblico per l’Orchestra della ToscanaRoma, 5 giu. (askanews) – L’Orchestra della Toscana (Ort) ha presentato al Teatro Verdi di Firenze il programma della stagione 2024/2025. L’obiettivo è consolidare, se non migliorare, i già ottimi risultati della stagione appena conclusa, che ha visto partecipare ben 19 mila spettatori, per una media di 1057 presenze a concerto. L’aumento del pubblico è stato del 10% come dato generale, e ha superato il 20 per cento se si considerano i paganti. Gli incassi da biglietteria nel 2023 sono più che raddoppiati rispetto al 2022. Tra i dati da ricordare anche quelli legati all’ambiente: Il nuovo impianto di luci ha fatto risparmiare 16 mila Kwatt-. Con le vie della Musica, 5 pullman per 200 persone per 6 concerti risparmiati 34.375 kg di CO2. Con Musica Diffusa sono stati raccolti 12800 euro a favore delle mense Caritas. Nel 2023 sono stati raggiunti 63 Comuni. Il 50% dell’attività è su territorio regionale.


Ai risultati, elogiati dalla vicesindaca di Firenze, Alessia Bettini (il Comune attualmente contribuisce però non più di 30 mila euro) e dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si affianca la qualità della programmazione. Come ha insistito il direttore artistico Daniele Spini, “quest’anno aumentiamo l’offerta legata alla musica contemporanea. Abbiamo cinque composizioni da autori viventi, fra cui due commissioni, quindi due prime assolute”. “Ort -ha detto Giani- è espressione di una Toscana che sulla cultura gioca molto della sua immagine e della sua proiezione esterna. Fa molto per la diffusione della musica in tutta la Regione. Gli auguro l’elisir di lunga vita”, ha aggiunto Giani, alludendo alle vicende storiche che portarono dall’ex carcere dell’isola delle Stinche alla creazione del Verdi.


Secondo Maurizio Frittelli, presidente della Fondazione Ort, “il dato che vogliamo sottolineare, al di là del profilo artistico, ricco e interessante, è il cambio di pelle radicale tra la vecchia generazione dei direttori d’orchestra e di molti amministrativi, pur rafforzando la nostra identità grazie ad un innesto di giovani sia come solisti che come membri dell’orchestra. L’orchestra sta crescendo in una maniera che neanche noi avremmo immaginato”. Tra le forze giovani sicuramente spicca il direttore principale, 27enne, Diego Ceretta, che negli ultimi mesi ha arricchito la sua esperienza professionale, già significativa, con debutti notevoli e successi eclatanti.


La 44esima stagione dell’Ort, fra l’altro atteso anche a Turku, in Finlandia, prende il via il 30 ottobre col violinista Frank Potere Zimmermann, diretto da Ceretta, si prosegue con James Conlon, e accanto all’eccellenti esecuzioni che ci possiamo aspettare da Strauss, Brahms, Sostakovic o Schumann, c’è attesa per le prime assolute commissionate a Annachiara Gedda e Cristian Carrara. Da sottolineare, di livello assoluto internazionale, infine, il ritorno della straordinaria Erina Yashima e di due direttrici formatesi in Nuova Zelanda: Tianyi Lu e Gemma News.

Violenza di genere, cortometraggio “Doppia Vita” presentato alla Camera

Violenza di genere, cortometraggio “Doppia Vita” presentato alla CameraRoma, 5 giu. (askanews) – “Ogni giorno si susseguono le terrificanti notizie di donne maltrattate, picchiate o uccise, spesso dall’uomo che dice invece di armarle. Non è accettabile che nel 2024 il fenomeno dei femminicidi sia in aumento. Se vogliamo contrastarlo non esiste arma più potente della cultura”: così Alessandra Scardellato, produttrice cinematografica dell’Aurumovie, in occasione della presentazione del cortometraggio “Doppia Vita” oggi alla Camera dei deputati, lancia un messaggio netto e deciso contro la violenza di genere.


La violenza sulle donne, sottolinea dal canto suo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un messaggio inviato agli organizzatori, “non può e non dovrà mai trovare spazio nella nostra Comunità. Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte, partendo dal quotidiano. Noi tutti, d’altra parte, dobbiamo sostenere iniziative come questa che, sfruttando la potenza comunicativa propria della Settima Arte, riescono a diffondere in maniera capillare un forte messaggio di sensibilizzazione. Risulta, quanto più necessario, ragionare in ottica sempre più sistemica coinvolgendo, quindi, non solo gli attori istituzionali, ma anche il mondo della Scuola, perché la chiave di volta per scardinare questo male risiede nell’educazione al rispetto e all’affettività”. Parole condivise anche dal deputato Gianfranco Rotondi: “La violenza sulle donne, che vede nel femminicidio il suo culmine più terribile, è una piaga che le forze vive di questo Paese, dalle istituzioni alla cultura, devono sentirsi chiamate a contrastare. Attraverso una sensibilizzazione continua e costante, un richiamo instancabile alla dignità della donna, alla sua protezione e al trionfo della vita e del rispetto come antidoti alle degenerazioni nei legami affettivi di cui troppi uomini, ancora oggi, si rendono responsabili. Per questo motivo, è certamente fondamentale agire sul piano normativo e preventivo, come il legislatore ha fatto e continuerà fare”.


Una storia vera e drammatica quella del corto “Doppia Vita” con la sceneggiatura di Beatrice Tomagnini, regia di Giorgio Molteni, con l’obiettivo di rappresentare, nel modo più autentico possibile, le dinamiche che conducono a commettere atti di violenza, per consentire a chi lo visiona di comprendere gli aspetti più reconditi che determinano l’emersione di questo fenomeno criminoso, per alimentare un profondo processo di sensibilizzazione sulla questione. “È stato per me un onore – ha detto Luce Cardinale – essere scelta come attrice protagonista del corto accanto a Mirko Frezza. Mi ha emozionato anche la scelta del lieto fine, affinché non si debbano più contare altre donne vittime di violenza nel nostro Paese”. Il prossimo passo sarà raggiungere i ragazzi nelle scuole perché,ha spiegato Molteni, “sono il futuro di domani ed è da lì che questa inversione di tendenza deve cominciare”. Un progetto che è stato già sposato da Caterina Grechi, presidente del Centro per le pari opportunità e attuazione delle politiche di genere nella regione Umbria, oggi presente alla conferenza stampa di presentazione del corto, moderata dal giornalista e conduttore Mediaset, Francesco Vecchi.

Le emozioni e i viaggiatori: una ricerca individua le tipologie

Le emozioni e i viaggiatori: una ricerca individua le tipologieMilano, 5 giu. (askanews) – Cosa provano gli italiani rispetto al viaggio? È ciò che ha voluto scoprire Trainline, l’app per la prenotazione di treni e pullman, attraverso una ricerca commissionata all’Istituto di ricerca Human Highway incentrata sulle emozioni più sentite prima, durante e dopo un viaggio. Trainline ha analizzato e approfondito, grazie al contributo della psicoterapeuta Stefania Andreoli, i punti di incontro e le differenze sia generali sia dal punto di vista generazionale emerse dalla ricerca.


Ne risulta che viaggiare è un’esperienza ricca di emozioni, una combinazione di sentimenti contrastanti per un italiano su due: un viaggio nel viaggio che varia da persona a persona. Per questo Trainline, in base ai risultati della ricerca, ha identificato il mix di emozioni durante le varie fasi del viaggio e le diverse categorie di viaggiatori, tra ‘Pianificatori ansiosi’ attenti ad ogni dettaglio del viaggio, ‘Sognatori euforici’ pronti ad immergersi nell’avventura o ancora ‘Viaggiatori riflessivi’ in cerca di pace e tranquillità. Momento ideale per godere, oltre che del paesaggio, della colonna sonora personale potrà essere il viaggio in treno, che risulta essere uno dei mezzi preferiti dagli italiani, secondo quanto emerso dalla ricerca. Il 29% lo sceglierà per le proprie vacanze estive, mostrando un ampio distacco rispetto a mezzi come nave, autobus, camper e moto. Tra questi, la GenZ (45%) si distingue come la generazione più incline a preferire il treno. La pianificazione è parte integrante del viaggio e considerata un momento importante e di piacevole condivisione. Quattro persone su 5 si dedicano a questa fase in modo meticoloso, curando ogni dettaglio e coinvolgendo gli altri partecipanti nella definizione di destinazione e tappe (65,7%). Questo dato non sorprende, come sottolinea la dottoressa Andreoli: ‘Questa fase è molto amata perché si parte dal pensiero e dalla fantasia. Immaginarsi altrove vuol dire già in un certo qual modo esserci. La progettazione del viaggio lo concretizza, rende reale la partenza, e una buona programmazione ci garantisce di poter realizzare un desiderio’.


Sebbene, tuttavia, sia facile pensare che pianificare un viaggio comporti solo sentimenti positivi, più di un rispondente su due (58,3%) afferma di provare emozioni contrastanti, del tutto naturali assicura Stefania Andreoli: ‘Un viaggio ha a che vedere con il cambiamento e non può quindi essere un’occasione esente da ambivalenze stressanti: da un lato ci attira, ma dall’altro ci richiede anche solo lo sforzo dell’adattamento’. Dalla ricerca risulta, inoltre, che le tre emozioni positive più ricorrenti per gli italiani che pianificano un viaggio sono euforia (40,6%), propositività ed energia (entrambe 39,9%). Tra le emozioni negative più comuni troviamo, invece, indecisione (32,1%) preoccupazione (18,7%) e stress (18,1%). Andreoli puntualizza: ‘Preoccupazione e ansia, che hanno sempre un carattere anticipatorio, hanno a che vedere con le aspettative. Si tratta prevalentemente di un’ansia ‘buona’, in grado di tenerci allertati e attenti nelle fasi di pianificazione della partenza’.


Dal punto di vista generazionale, è la GenZ a rivelarsi più emotiva: è la più attenta ad avere tutto sotto controllo (87,1%), la più euforica (47%) ed energica (48%), ma anche la più indecisa (35,1%), preoccupata (26,2%) e nervosa (29,2%). I Millennials che pianificano un viaggio sono invece decisamente i più propositivi (42,5%) e speranzosi (33,4%) anche se spesso indecisi (35%) mentre gli Adulti si sentono maggiormente a proprio agio (28,1%). La dottoressa commenta: ‘La GenZ è figlia del proprio tempo e della contemporaneità, per cui ha bisogno di sentirsi connessa e accusa un po’ di FOMO (Fear Of Missing Out), un tratto che tuttavia è da leggere in chiave evolutiva: i ragazzi avendo meno disponibilità economica pianificano i propri spostamenti con più attenzione e consapevolezza. Per loro, il viaggio deve valerne la pena’.


L’ansia pre-partenza e le altre emozioni negative si attutiscono durante il viaggio. Nove rispondenti su dieci affermano di sentirsi al massimo e un rispondente su due (51,8%) dichiara di provare solo emozioni positive. Energia (41,9%) e apertura alle novità (39,9%) sono le più comuni, mentre in contrasto troviamo, preoccupazione (13,6%), stanchezza (12,3%) e indecisione (11,7%), sebbene con una frequenza significativamente più bassa. In viaggio la GenZ spicca come generazione FOMO: l’81,7% del campione dichiara di avere il timore di perdersi eventi e momenti organizzati da amici e parenti e ben il 90,1% di voler essere sempre connesso. I Millennials emergono, invece come più energici (43,7%), propositivi (33,8%) e speranzosi (26,2%), mentre gli Adulti svettano per serenità (37,3%), rilassatezza (35,8%) e nel sentirsi a proprio agio (33,3%). Come riconosce la Andreoli: ‘E’ molto interessante la fotografia che la ricerca fa a proposito degli adulti: veri e propri habitué del viaggio, aperti al nuovo. È come se li scoprissimo sotto una luce nuova: il viaggio li rende più ‘simpatici’, meno ingessati, più prospettici, rispetto a come li conosciamo!’ Interrogati sullo stato d’animo al rientro a casa, il 70% degli intervistati afferma di essere contento di tornare alla propria routine, il 63,9% non vede l’ora di ricongiungersi con amici e famiglia, mentre il 63,7% si definisce super motivato. Allo stesso tempo, oltre la metà prova ansia (52,7%), fatica a mantenere i benefici del viaggio (53,2%) e ben uno su due (49,9%) è stressato al pensiero di disfare le valigie. ‘Quella da rientro è l’ansia abbandonica tipica delle cose che finiscono, quella del ritorno nella routine dal quale non vedevamo l’ora di allontanarci’ commenta la dottoressa, che aggiunge: ‘Credo che sia in quest’ottica che emerge come una parte del campione rientri a casa con già in mente i sogni relativi alla prossima meta da raggiungere. È come se la partenza aiutasse a vivere le fasi di vita più ordinarie, in vista della straordinarietà del viaggio’ Tra le emozioni positive principali del rientro ci sono appagamento (38,2%), relax (31,3%) e serenità (27%), mentre nostalgia (39,4%) e stanchezza (21,8%) sono quelle che ci affliggono maggiormente. I più contenti nel ritrovare la loro routine quotidiana dopo un viaggio sono gli Adulti (75%), i Millennials si mostrano più pieni di energia (16,5%) e aperti alle novità (12,5%) rispetto agli altri, mentre ancora una volta, la GenZ è la più dibattuta tra leggerezza (21,8%) e nostalgia (49,5%), dati che mettono in luce una generazione particolarmente insoddisfatta. Grazie ai risultati della ricerca, Trainline ha individuato i comportamenti più diffusi che adottiamo in viaggio, identificando i profili nei quali potersi riconoscere: Pianificatori ansiosi. viaggiatori che si sentono indecisi, preoccupati, stressati proprio perché desiderosi di avere tutto sotto controllo. Nonostante l’accezione negativa, partecipano con grande entusiasmo all’organizzazione del viaggio e sono attratti dalle destinazioni insolite e lontano dalla loro comfort zone, motivo per cui vogliono essere particolarmente informati e preparati. Sognatori euforici. Dominati dalle emozioni positive come euforia e proattività durante la fase di pianificazione, sono viaggiatori meticolosi nei preparativi che per questo traggono il massimo del divertimento quando si tratta di organizzare ogni dettaglio del loro viaggio. Esploratori adrenalinici. Viaggiatori caratterizzati da grande energia, eccitazione e sete di destinazioni nuove, insolite e originali e attratti da incontri con culture diverse. Non vogliono perdersi nulla, vogliono fare mille cose e sono desiderosi di rimanere connessi anche durante il viaggio. Viaggiatori riflessivi. Sono i più rilassati e sereni, aperti alle novità e a proprio agio. si orientano verso destinazioni meno frequentate, cercando pace e tranquillità piuttosto che il trambusto dei luoghi turistici più popolari. Si abbandonano più di tutti a sensazioni di relax, serenità e benessere durante i loro viaggi. Inguaribili nostalgici. Questo tipo di viaggiatori prova da sempre sentimenti di nostalgia e stanchezza al ritorno dal viaggio e trova spesso difficoltà nel mantenere i benefici dell’esperienza Rigenerati ottimisti. Sono coloro che non vedono l’ora di riallacciare i rapporti con amici e familiari e sono felici di tornare alla loro routine. Questi viaggiatori godono di ogni momento durante il viaggio e ne traggono il maggior beneficio al rientro, pronti a ripartire per la prossima avventura. Il mezzo con cui ci si sposta in vacanza caratterizza l’esperienza del viaggio per l’86% del campione e il treno sul podio tra i preferiti degli italiani. Il 29% lo sceglierà questa estate, con ampio distacco da nave, bus, camper e moto e tra le generazioni più affezionate spicca la GenZ (45%). Il treno trasmette buonumore fin dalla partenza, durante la quale proviamo rilassatezza (35,1%), propositività e serenità (entrambe 31,4%), al ritorno spiccano di nuovo rilassatezza (28,4%) e serenità (25,7%) capitanate questa volta da una preziosa sensazione di appagamento (31,4%). Non manca però anche la nostalgia (32,8%) data da quella tranquillità che spesso porta alla riflessione e al ricordo di esperienze passate, persone care o luoghi dei quali sentiamo la mancanza.

Fondazione Cariplo e Brescia, insieme per la crisi climatica

Fondazione Cariplo e Brescia, insieme per la crisi climaticaMilano, 5 giu. (askanews) – Contrastare gli effetti del cambiamento climatico con interventi mirati sul territorio. Questo l’obiettivo dei progetti selezionati da Fondazione Cariplo nell’ambito della Call for Ideas Strategia Clima. Il bando, che rientra nell’iniziativa “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima”, ha l’obiettivo di co-progettare insieme ai territori delle Strategie di transizione climatica e di implementarle attraverso azioni concrete su scala locale.


“Strategia Clima – ha detto ad askanews Elena Jachia, direttrice Area Ambiente di Fondazione Cariplo – è uno strumento che ha cercato di sensibilizzare i territori proprio per cercare di definire e costruire delle alleanze territoriali sul tema del cambiamento climatico. Finora sono già otto i territori in Lombardia che stanno lavorando su questi temi”. Prima Bergamo, Brianza Ovest, Brescia e Mantova, poi Lentate sul Seveso e Comunità Montana Valli del Verbano, infine Monza e Comunità Valle Seriana. Questi i territori selezionati nell’ambito delle prime 3 edizioni della Call. Ma in concreto che cosa fa Strategia Clima? “Offre un supporto di tipo tecnico – ci ha risposto jachia – un’assistenza tecnica ai territori per riuscire a definire delle Strategie di transizione climatica che portino questi territori a affrontare in maniera più agevole gli effetti del cambiamento climatico. La cosa importante che voglio ancora sottolineare è proprio che oltre alle amministrazioni pubbliche che ovviamente sono un po’ il fulcro e i capi fila normalmente dei partenariati che lavorano su questo tema, ci sono i parchi, essenziali polmoni dei territori e anche gli enti del terzo settore, le organizzazioni non profit”.


Tra i progetti selezionati dalla Call for Ideas di Fondazione Cariplo c’è l’iniziativa del Comune di Brescia “Un Filo-Naturale”, realizzata in partenariato con Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, AmbienteParco e Parco delle Colline. “Un progetto molto vario, diversificato – ci ha spiegato Graziano Lazzaroni, responsabile del settore Verde urbano e territoriale e della strategia climatica del Comune di Brescia – sono circa 30 azioni che interessano sia azioni di adattamento, azioni di mitigazione, azioni che intervengono sugli atti pianificatori del comune così come una fetta importante è stata dedicata alla formazione e informazione dei cittadini e dei colleghi che all’interno del comune si occupano di queste tematiche”. Tra i progetti sui quali si è lavorato a Brescia ci sono la riqualificazione di vie cittadine con interventi di depavimentazione; la realizzazione di rain garden per la gestione sostenibile delle acque meteoriche e la creazione di zone oasi attraverso la messa a dimora di essenze arboree e arbustive; la realizzazione di alcuni tetti verdi estensivi sulle coperture di edifici di edilizia residenziale pubblica nonché interventi di riforestazione urbana.


La sensazione, nella Giornata mondiale dell’Ambiente, è che il tema del cambiamento climatico sia sempre più presente anche nelle azioni delle istituzioni locali e che proprio dai territori possa partire una svolta nel modo di affrontare questa tematica così cruciale per il nostro presente e per il nostro futuro.

Farinet (Pubblicità Progresso): da digitale opportunità ma anche rischi

Farinet (Pubblicità Progresso): da digitale opportunità ma anche rischiRoma, 29 mag. (askanews) – Il Progresso digitale è sempre più rapido e ormai coinvolge ogni aspetto della nostra vita, ma perché diventi anche Progresso Sociale ha bisogno di etica e di regole che in parte dobbiamo ancora costruire. Se n’è discusso a Milano al Secondo Festival del Progresso Sociale:”Siamo molto soddisfatti dei lavori del Festival – ha detto nel suo intervento Andrea Farinet, Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso – perché ha permesso a grandi esperti italiani, professionisti, studiosi e ricercatori di confrontarsi sui temi di luci e ombre del Progresso digitale”.


Nel 2000 il 2% delle conoscenze umane era digitalizzato, nel 2020 il 98%. “Oggi è molto importante che il mondo digitale, nel quale noi tutti viviamo, lavoriamo, comunichiamo – ha sottolineato Raffaele Pastore, Direttore Generale UPA (Utenti Pubblicità Associati) Consigliere di Pubblicità Progresso – rinunci a quella autoreferenzialità e connessa opacità che oggi costituisce un problema, sia come cittadini sia come investitori in comunicazione. Serve trasparenza e responsabilità anche nel nostro ecosistema digitale, per avere un vero e consistente Progresso Sociale”. “La trasformazione che la nostra società sta vivendo – ha proseguito Enzo Frasio, Presidente Assirm (Associazione Italiana Ricerche di Mercato, Sociali e di Opinione) e Consigliere di Pubblicità Progresso – è epocale: il digitale e l”avvento delle nuove tecnologie possono essere definite una nuova Rivoluzione industriale. In questo contesto sarà fondamentale studiare, capire ed anticipare i nuovi bisogni, le attese e le paure dei cittadini attraverso ricerche sociali e di mercato, che saranno uno strumento fondamentale per gli stakeholder pubblici e privati, per accompagnare al meglio questa trasformazione”. Anche perché “della tecnologia non possiamo fare più a meno – ha ricordato Davide Arduini, Presidente UNA (Aziende della comunicazione unite) – perché vive e collabora insieme alla comunicazione”.


Tanto più spazio questa rivoluzione digitale conquista nella nostra quotidianità tanto più grandi sono i rischi. Tra le proposte quindi avanzate al Festival quella di includere nella nostra Costituzione la questione digitale, perché, ha detto Giangi Milesi, Vicepresidente di Pubblicità Progresso, ci sono delle luci ma ci sono anche delle grandi ombre: “Chi controlla le piattaforme digitali? Bisogna tutelare meglio la cittadinanza digitale”. “Ci sono grandissime opportunità per il sistema Italia – ha concluso il presidente di Pubblicità Progresso Andrea Farinet – però ci sono anche grandi rischi per la nostra società, per la convivenza civile, per il modo nel quale noi affrontiamo tanti aspetti della nostra vita. L’intelligenza artificiale pone già oggi temi di natura etica e filosofica centrali”. All’evento sono intervenuti anche Giovanni Brugnoli, Imprenditore TIBA Tricot, Ilaria Capua, Senior Fellow of Global Health @JHU, Author and Professor (TBC), Marco Morganti, Senior Advisor for Impact – Intesa Sanpaolo, Alice Pomiato, Formatrice per stili di vita (più) sostenibili ed etici – Social Ambassador di Pubblicità Progresso, Donatella Sciuto, Rettrice Politecnico di Milano, Roberto Natale, Direttore Rai per la Sostenibilità – ESG e Consigliere di Pubblicità Progresso, Andrea Albanese CEO at WMM – Social Media Marketing & Digital Communication. Docente, Ernesto Ciorra, Advisor Fondazione Pubblicità Progresso, Laura De Dilectis, Creatrice & CEO DONNEXSTRADA & VIOLAWALKHOME – Psicologa Clinica e Social Ambassador di Pubblicità Progresso, Francesco Inguscio CEO & Rainmaker @ Rainmakers, Andrea Granelli, CEO at Kanso, Stefano Quintarelli Founder – Rialto Ventures e Claudia Segre, Presidente e Fondatrice di Global Thinking Foundation, Adriano Baioni, Communications Senior Director Warner Bros. Discovery Italy & Iberia e Consigliere di Pubblicità Progresso, Massimo Ciampa, Segretario Generale presso Mediafriends Onlus e Consigliere di Pubblicità Progresso, Serena Fasano Parner presso Instant Love e Consigliera di Pubblicità Progresso, Serena Fumaria, Life Coach, Motivatrice, Formatrice, Autrice, Vincenzo Guggino, Segretario Generale Istituto Autodisciplina Pubblicitaria e Consigliere di Pubblicità Progresso, Franco Meroni Direttore AAPI (Associazione Aziende Pubblicitarie Italiane) e Consigliere di Pubblicità Progresso, Giuseppe Musci Head of Diversity Inclusion e Bigger Picture di Sky Italia e Consigliere di Pubblicità Progresso, Daniela Muradore, avvocato e Fabrizio Volpato Vice Presidente DARE VOCE AL SILENZIO.


ll Festival ha avuto come partner istituzionale, che fornisce un sostegno morale, il Parlamento europeo ed è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Milano e della Fondazione Cariplo. Con il contributo di REAPP Device is green, mentre la location partner è stata il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci.

AccessiWay Italy e Microsoft: IA fondamentale per accessibilità digitale

AccessiWay Italy e Microsoft: IA fondamentale per accessibilità digitaleRoma, 29 mag. (askanews) – AccessiWay Italy e Microsoft Italia insieme per la promozione di una maggiore accessibilità digitale nel mondo delle aziende e nella società. A sancire la collaborazione l’adesione di AccessiWay Italy, startup italiana under 30 che si occupa di promuovere una cultura dell’accessibilità digitale, alla call to action lanciata a novembre scorso da Microsoft rivolta ad aziende, startup, associazioni e mondo accademico, per mettere a sistema competenze e know-how per realizzare soluzioni innovative a supporto del percorso di inclusione delle persone con disabilità o neurodivergenze.


A questo team di lavoro si è aggiunta la partenza di una Hackaton AI for Inclusion, ovvero un’iniziativa volta a promuovere, in collaborazione con una serie di istituzioni, aziende, associazioni e partner, lo sviluppo di progetti basati su soluzioni di IA generativa in grado di valorizzare la diversità e promuovere una maggiore accessibilità nel mondo delle aziende e nella società. Per Edoardo Arnello, Ceo di AccessiWay Italy, “l’intelligenza artificiale rappresenta una preziosa opportunità per ampliare la platea, oggi troppo ristretta, di cittadini ai quali è garantito il diritto all’accessibilità digitale. Riteniamo che sia fondamentale tenere alta l’attenzione su quella che secondo noi è una vera emergenza sempre più sentita per gli oltre 13 milioni di cittadini in Italia che hanno esigenze specifiche per usufruire del web e documentazione elettronica e che nella quasi totalità dei casi risultano impossibilitati ad accedere alle informazioni”.


“Grazie a Microsoft e a tutte le realtà, onlus, istituzioni, aziende startup, che hanno aderito a questa iniziativa. Tutti insieme – prosegue Arnello – contiamo di creare un vero e proprio ecosistema dedicato a questi temi per intervenire con progetti concreti e con un’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Poche settimane fa abbiamo lanciato l’allarme relativo allo stato di salute dei siti web dei Comuni italiani, dimostrando con un report come i siti istituzionali dei Comuni non sono accessibili, il 68% dichiara di essere conforme alla Legge Stanca ma in realtà non lo è, Il 100% dei comuni esaminati presenta dichiarazioni non completamente conformi agli standard richiesti, con vari errori di accessibilità. L’Italia ha il dovere di intervenire prima possibile perché l’accessibilità digitale è un diritto che deve rimanere nella disponibilità di tutti i cittadini”, conclude Arnello. I numeri in Italia. L’accessibilità digitale è un diritto essenziale spesso negato ad oltre un miliardo di persone, nel mondo, con disabilità e bisogni specifici. Appena il 3% circa del web è realmente accessibile, mentre circa il 90% dei siti internet non sono adeguati alle tecnologie assistive. Sono alcuni numeri che fotografano un disagio, prima di tutto la negazione di un diritto, che in Italia danneggia oltre 13 milioni di cittadini ai quali quotidianamente viene impedito di accedere al mondo digitale. Secondo i dati più recenti, nel nostro Paese ci sono 2 milioni di persone con disabilità visiva, oltre 3 milioni di persone con limitazioni funzionali importanti, 2,5 milioni di persone con daltonismo, 500mila persone con epilessia, 3 milioni di persone con Dsa, mentre fra gli adolescenti circa il 7% ha una diagnosi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). In Italia, secondo uno studio condotto da AccessiWay Italy, sono pochissimi i siti, le applicazioni mobili e i documenti digitali in grado di rispondere al 100% ai requisiti richiesti per l’accesso completo delle persone con disabilità.

Disabilità, AccessiWay: il web dei Comuni italiani non è accessibile

Disabilità, AccessiWay: il web dei Comuni italiani non è accessibileRoma, 22 mag. (askanews) – I siti istituzionali dei Comuni italiani non sono accessibili; il 68% dichiara di essere conforme alla Legge Stanca ma in realtà non lo è; Il 100% dei comuni esaminati presenta dichiarazioni non completamente conformi agli standard richiesti, con vari errori di accessibilità; da Milano a Napoli, passando per Venezia, il curriculum dei sindaci non è reperibile sul web o, nella migliore delle ipotesi, è in formato non accessibile.


A mettere a fuoco il grave ritardo in materia di accessibilità digitale dei portali degli Enti Locali italiani è il report “Accessibilità digitale dei Comuni d’Italia 2024” realizzato da AccessiWay, start up under 30 che si occupa di promuovere una cultura dell’accessibilità digitale per consentire agli oltre 13 milioni di cittadini che vivono una condizione di disabilità di poter liberamente godere del diritto alla fruizione dei servizi e contenuti online. Lo studio è stato presentato ieri nel corso del workshop al ForumPa dal titolo PA di Tutti PA per Tutti: Inclusione Digitale per l’accesso ai servizi al cittadino. Scopo della ricerca, prima nel genere in Italia, è quello di offrire una breve “fotografia” della situazione dell’accessibilità, aggiornata ad aprile 2024, dei comuni italiani. Più precisamente si vuole vedere quali sono i livelli di accessibilità digitale che il cittadino trova nell’espletare le principali funzioni on-line. Per poter far ciò sono stati utilizzati come campioni i 20 comuni italiani che sono anche capoluoghi di Regione.


In particolare, per ogni comune sono stati analizzati 3 documenti pdf che potrebbero essere interessanti per il cittadino, compresi anche cittadini con disabilità: curriculum del sindaco; regolamento edilizio comunale; regolamento della gestione dei rifiuti urbano o della raccolta differenziata. Successivamente sono stati analizzati anche siti Web dei comuni e, particolarmente: la dichiarazione di accessibilità; il livello di accessibilità delle prime 20 pagine Web su massimo 5 sottolivelli. “Nonostante l’esistenza di normative specifiche e gli sforzi profusi – spiega Edoardo Arnello ceo di AccessiWay – i risultati dimostrano che molte pratiche attuali non sono sufficienti per garantire un’effettiva accessibilità. Questa situazione, purtroppo, non è unica per l’Italia ma si riflette in un contesto globale dove il divario digitale persiste nonostante l’avanzamento tecnologico. Il problema dell’accessibilità digitale non è meramente tecnico o normativo ma è una questione di inclusione sociale. Le tecnologie digitali, che dovrebbero essere strumenti di empowerment e inclusione, diventano invece barriere quando non sono accessibili a tutti. Questo limita non solo l’accesso a servizi fondamentali ma anche la partecipazione attiva alla vita sociale e civica di persone con disabilità”.


Il metodo della ricerca. Per analizzare i documenti PDF è stato utilizzato lo strumento PAC (PDF Accessibility Checker), un che esegue una serie di controlli automatici sui documenti PDF per identificare problemi di accessibilità comuni, come la mancanza di alternative testuali per le immagini, problemi di navigazione, l’uso inappropriato del colore come unico mezzo di comunicazione, e molto altro. Il software consente un report dettagliato delle criticità riscontrate, come ad esempio, il fatto che solo 31 documenti su 60 hanno il titolo, solo 6 documenti su 60 hanno tag, titolo e lingua definiti; 4 curriculum dei sindaci su 20 non sono presenti nel sito del Comune. Dichiarazioni di accessibilità. Dal report emerge dai comuni analizzati che il 100% dei comuni non è accessibile e presenta diversi errori accessibilità; il 21% dei comuni possiede una dichiarazione di accessibilità “alternativa”, realizzata utilizzando un modello diverso da quello fornito da AgID; il 37% dei comuni ha scritto la dichiarazione di accessibilità utilizzando i criteri WCAG 2.0, ormai obsoleti. La dichiarazione di accessibilità più obsoleta è quella del Comune di Milano; il sito del Comune di Torino non possiede certificati di sicurezza e quindi viene categorizzato come “sito non sicuro”.


Siti Web comunali. Sono state analizzate le prime 20 pagine Web di ogni sito dei capoluoghi di regione, scegliendo come livello di profondità, il quinto. Di tutti i criteri analizzati automaticamente: solo il 57% sono conformi alla normativa; il 20% sono avvisi di pericolo; il 23% evidenziano errori gravi. I numeri in Italia. L’accessibilità digitale è un diritto essenziale spesso negato ad oltre un miliardo di persone, nel mondo, con disabilità e bisogni specifici. Appena il 3% circa del web è realmente accessibile, mentre circa il 90% dei siti internet non sono adeguati alle tecnologie assistive. Sono alcuni numeri che fotografano un disagio, prima di tutto la negazione di un diritto, che in Italia danneggia oltre 13 milioni di cittadini ai quali quotidianamente viene impedito di accedere al mondo digitale. Secondo i dati più recenti, nel nostro Paese ci sono 2 milioni di persone con disabilità visiva, oltre 3 milioni di persone con limitazioni funzionali importanti, 2,5 milioni di persone con daltonismo, 500mila persone con epilessia, 3 milioni di persone con Dsa, mentre fra gli adolescenti circa il 7% ha una diagnosi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). In Italia, secondo uno studio condotto da AccessiWay, sono pochissimi i siti, le applicazioni mobili e i documenti digitali in grado di rispondere al 100% ai requisiti richiesti per l’accesso completo delle persone con disabilità.

”Rock per un bambino”, evento benefico rock per Ospedale Bambino Gesù

”Rock per un bambino”, evento benefico rock per Ospedale Bambino GesùRoma, 20 mag. (askanews) – Sabato 25 maggio alle 20.30 torna l’atteso evento benefico Rock per un bambino – patrocinato dal Comune di Genzano di Roma, dalla Regione Lazio e dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma; nato nel 2009 da un’idea di Luca Guadagnini grazie a Roberto Carannante, la sua Band ed un gruppo di amici fraterni, per volontà di Luca e della moglie Genni con lo scopo di trasformare il dolore per la perdita della loro bambina Aurora, in una “festa” della musica e una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.


Quest’anno la quattordicesima edizione, presentata da Claudio Lippi con Tiziana Mammucari e Diego Brunetti, nelle vesti della Signora Gilda, avrà come ospiti d’onore Ivana Spagna e Fausto Leali. Dichiara Claudio Lippi: “È una grande gioia per me contribuire a questa meravigliosa e nobile iniziativa, con quello che so fare meglio, il mio mestiere. Sono grato dell’invito e felice di essere parte di questa grande famiglia che Luca e Genni hanno saputo creare nel trasformare il dolore in scintille di inesauribile amore, in un cielo dove brilla per sempre, la loro piccola stella, Aurora”.


Completeranno il cast il cantautore Peter White, Ipiazzabologna, Claudio Sciara reduce dal programma Made in Italy Rai 2, la Cover Band di Rino Gaetano Nuntereggopiu’, il cantautore Mauro Ingafù e la giovane promessa vincitrice del premio Rock 2024 Valeria Colotto. Saranno presenti alla serata il direttore artistico e manager di Guadagnini, Roberto Carannante, il Prof. Pietro Bagolan e Andrea Conforti con il suo Staff del Bambin Gesù. Ad accogliere il pubblico del PalaCesaroni ci sarà, come sempre, il DJ Cristiano Roma.


Una serata speciale che grazie all’Associazione Aurora Music Rock, anno dopo anno, è cresciuta e ha visto sul palco, insieme a Luca Guadagnini, artisti quali Gigi D’Alessio, Noemi, Tiromancino, Claudio Lippi, Matia Bazar, Gabriele Cirilli, Simone Cristicchi, Francesco Gabbani, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo, Marco Masini, i Cugini di Campagna, Fiordaliso, Michele Zarrillo, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, solo per citarne qualcuno. Luca e Genni, nonostante il dolore per la perdita di Aurora, affetta da un tumore infantile che l’ha portata via a soli ventidue mesi, hanno cercato di trasformare la sofferenza in energia positiva, per dare speranza ai piccoli malati, alle loro famiglie con un impegno concreto per l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, con particolare attenzione al reparto di Neonatologia Medica Chirurgica, Padiglione Pio XII, dove Aurora fu ricoverata, che ha legittimato e patrocinato l’evento che in questi anni ha raccolto ben 235.000 euro.


Tornerà l’Aurora, la canzone che Luca Guadagnini ha scritto per la figlia Aurora, è diventata una sorta di inno di Rock per un Bambino: un brano commovente che racconta con delicatezza il dramma della malattia di Aurora e che la Luca Guadagnini & Band, composta da Enzo Alberigi, Leandro Gaiardoni, Fabrizio Menichelli, Giorgio Amendolara e Gabriele Conti, suonano nelle loro serate, rinnovandone il ricordo e l’amore infinito di mamma Genni e papà Luca che dichiara: “Non è stato facile, soprattutto per mia moglie ma, poco alla volta, abbiamo trasformato il dolore in speranza per altri bambini malati, diventando la nostra ragione di vita, il motivo per cercare di accettare l’inaccettabile. L’evento cresce anno dopo anno e sono grato a tutti quelli che lo rendono possibile. Anche quest’anno ci saranno grandi ospiti per una serata dalle forti emozioni che culminerà, come sempre, con Tornerà l’Aurora e uno sguardo al cielo e alla nostra bambina, che aveva già scritto nel nome, quello che mi piace pensare sia stato il suo compito sulla terra. Quest’anno cantare questa canzone, sarà ancora più speciale perché, nostro figlio Elia, ballerà, con il corpo di ballo ASD Star Dance School, in una sorta di dialogo ininterrotto e magico con la sua sorellina”. L’evento è realizzato grazie al supporto di tanti sponsor che partecipano come ogni anno, grazie all’impegno costante dell’Associazione Aurora Music Rock composta da un gruppo di amici “compagni di viaggio” di Luca e Genni e grazie al supporto tecnico di aziende leader nel settore quali AMG di Mirko Vinciguerra, Stonata Produzioni di Alice D’Autilla, Houge Group di Livia Masala e dal lighting design Dario Risolo. Rock per un Bambino è una festa della musica all’insegna della solidarietà con la certezza che Tornerà L’Aurora…e l’occasione per Luca Guadagnini di regalare al pubblico Il Prestigiatore, il nuovo singolo arrangiato dal Maestro Enzino Borghesi.