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Eventi meteorologici estremi, modelli per la gestione dei sinistri

Eventi meteorologici estremi, modelli per la gestione dei sinistriMilano, 2 apr. (askanews) – 378 eventi meteorologici estremi (+22% rispetto al 2022), 16 miliardi di euro di danni alle aree colpite e 31 persone decedute. Sono questi, in sintesi, i numeri che descrivono la situazione del nostro Paese (dati Osservatorio Città Clima di Legambiente). La scorsa estate la nostra Penisola è stata colpita da un susseguirsi di episodi catastrofali e da eventi naturali di eccezionale portata, primo accenno di quella che potrebbe essere una nuova normalità dovuta ai mutamenti climatici in corso. Le aree più colpite da questi fenomeni estremi sono state il Nord Italia con 210 eventi, seguita dal Centro (98) e dal Sud (70). Sono aumentati alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record nelle aree urbane (+150%), le frane da piogge intense (+64%), le mareggiate (+44%), i danni da grandine (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%).


Da fine 2024 scatterà, inoltre, l’obbligo di assicurazione contro gli eventi catastrofali: cosa cambierà? Tra meno di un anno, tutte le imprese italiane e quelle internazionali con una stabile organizzazione nel nostro Paese dovranno stipulare una copertura assicurativa sui danni causati da eventi naturali (alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni) a terreni e fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali. “Gli eventi naturali dello scorso luglio, ancor più di quelli catastrofali – dichiara Elisabetta Pinciroli, presidente di Adenes Italia, la holding del maggiore gruppo peritale e di servizi assicurativi in Italia – al di là degli aspetti finanziari, hanno evidenziato significative sfide operative nel mercato assicurativo a tutti i livelli, in termini di efficacia dei processi di gestione dei sinistri, rispetto alle aspettative di assicurati e clienti. È essenziale affrontare queste problematiche in maniera efficace per evitare ripercussioni future, tenendo conto anche che tali fenomeni saranno purtroppo sempre più frequenti e di sempre maggiore portata. Vogliamo contribuire a una riflessione sugli aspetti organizzativi peculiari per la gestione dei sinistri legati a questi eventi e sull’impatto che essi hanno sul profilo reputazionale del mercato. È importante che ci si fermi per un momento di riflessione guardando anche alle esperienze organizzative in essere in Paesi che hanno dovuto affrontare questa sfida prima di noi (Francia, Germania e Olanda in particolare). Possiamo prendere spunto da chi ha già sperimentato delle soluzioni: ora è il momento di agire. Ci auguriamo che il dibattito di questi mesi innescato dai nuovi provvedimenti legislativi possa aumentare la consapevolezza di tutti, aziende e cittadini”. Secondo le stime dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, nel 2021 solo il 5% delle microimprese italiane (0-9 dipendenti) aveva una copertura assicurativa contro le calamità naturali. La copertura assicurativa si attesta al 55% per le piccole imprese, al 67% per le medie e al 78% per le grandi che, però, sono solo l’1% del totale.


Se guardiamo alle abitazioni private, poi, il quadro non cambia: nell’ultimo anno circa 5 milioni di italiani hanno subito danni, causati da calamità naturali o dal maltempo, alla propria abitazione, ma solo 1 su 3 aveva una polizza assicurativa a tutela dell’immobile. In un Paese come il nostro caratterizzato da infrastrutture e patrimonio edilizio sempre più vecchi e da una crescita costante dei livelli di urbanizzazione in zone esposte al rischio, non possiamo far altro che abituarci ad affrontare disastri metereologici che, solo fino a qualche anno fa, non erano assolutamente prevedibili e che rendono sempre più indispensabile un approccio proattivo e corale per la gestione dei sinistri volto al contenimento dei danni economici e reputazionali. “Mentre aumentano i danni causati dal cambiamento climatico – precisa Umberto Guidoni, co-direttore generale di ANIA – l’Italia continua a registrare un evidente gap di protezione. È necessario, dunque, individuare un sistema efficace di protezione del Paese. Per questo abbiamo accolto con estremo favore l’introduzione, nell’ambito della Legge di Bilancio 2024, della previsione di un obbligo assicurativo per le coperture cat nat (alluvione e terremoto, frane) per le imprese. Questa norma rappresenta un primo passo concreto e tangibile verso due obiettivi primari per il settore assicurativo: la maggiore protezione del Paese e la gestione più efficiente delle risorse, a beneficio della collettività. Con l’obbligo assicurativo, inoltre, il rischio viene distribuito su tutto il territorio nazionale con un effetto positivo anche sui premi assicurativi. Il nostro auspicio è che interventi analoghi possano essere previsti anche per le abitazioni civili”.


La gestione di questi eventi è anche questione di competenze. Organizzazione, preparazione e tempestività sono i pilastri su cui si basa una corretta ed efficace gestione e valutazione dei danni, ma essere pronti a gestire le emergenze e avere a disposizione risorse adeguate non è sufficiente. “L’intensificarsi della gravità degli eventi naturali – aggiunge Elisabetta Pinciroli – ha acuito un altro problema che, nel prossimo futuro, dovrà necessariamente trovare una soluzione. In questo momento c’è una vera carenza di professionisti specializzati nell’attività di valutazione dei danni. Io credo che tale situazione dipenda dal fatto che questa professione, nel corso del tempo, ha perso il suo appeal perché poco conosciuta e poco remunerata rispetto ad altri settori del mercato del lavoro e noi, come attori coinvolti, dovremmo impegnarci sempre di più per far capire quanto queste figure, in realtà, siano fondamentali per un reale servizio all’assicurato”. Un grande aiuto può sicuramente arrivare dalla tecnologia, in fase di monitoraggio, di raccolta delle denunce e nella gestione degli accertamenti peritali. Molte imprese assicurative, in Europa, hanno iniziato a sviluppare dei tool che consentono di analizzare i fenomeni metereologici, li mappano e li incrociano con i dati di portafoglio. In alcuni casi le prime simulazioni sono disponibili anche a partire da una settimana prima dell’evento; si può quindi avere in anticipo una ipotesi della portata dell’evento in termini numerici e di esposizione finanziaria. Queste informazioni permettono la messa in atto di azioni di prevenzione e mitigazione del danno attraverso semplici messaggi agli assicurati. La denuncia attraverso i canali digitali, oltre a ridurre il picco di lavoro degli addetti all’apertura dei sinistri, permette di migliorare la qualità dei dati disponibili e, di conseguenza, di ottimizzare l’approccio alla valutazione del danno guadagnando in reattività ed efficienza.

”Tutti in acqua”. Un’abbracciata collettiva per i bambini autistici

”Tutti in acqua”. Un’abbracciata collettiva per i bambini autisticiRoma, 1 apr. (askanews) – Tutti in acqua per sensibilizzare sui temi della disabilità e in particolare dell’autismo e dei disturbi mentali gravi. È questo il senso della “Abbracciata collettiva” che si terrà contemporaneamente in nove città italiane il 6 e 7 aprile, settimana in cui si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Una maratona in piscina di 30 ore (dalle 7.30 del 6 aprile alle 13.30 del giorno dopo), promossa dalla cooperativa sociale T.M.A. Group, in cui tutti potranno partecipare nuotando, galleggiando, stando in corsia per un minimo di 15 minuti insieme ai ragazzi che svolgono durante l’anno la Tma (Terapia multisistemica in acqua) – metodo Caputo-Ippolito. Si tratta di una terapia che utilizza l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere la persona con disturbi della comunicazione, relazione, disturbo dello spettro autistico a una relazione significativa. È un intervento che utilizza strategie su base cognitivo-comportamentale. Supporta una migliore gestione delle emozioni, delle autonomie e dell’interazione sociale. Tutti i partecipanti comunicheranno il proprio nome ed i metri percorsi in vasca all’assistente bagnante. I metri percorsi in vasca rappresenteranno simbolicamente il tentativo di avvicinarsi alle problematiche delle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Un modo per condividere con loro una piccola parte del percorso della loro vita e per “ab-bracciare” le loro cause finalizzate al riconoscimento dei diritti dei loro bambini speciali, spesso negati. Un segnale di vicinanza e di condivisione attraverso lo sport che riesce ad abbattere le barriere e a rendere tutti uguali. I proventi raccolti dalle donazioni saranno devoluti alle famiglie dei ragazzi autistici per offrire loro la possibilità di effettuare la Terapia multisistemica in acqua. “Da otto anni la manifestazione ha accolto sempre più città e piscine che si sono mostrate contente di partecipare ad una causa così importante. – sottolinea il dottor Giovanni Caputo, ideatore della Terapia multisistemica in acqua – Per noi è fonte di grande orgoglio che sempre più persone partecipino a questo evento comprendendone lo spirito. Fondamentale è porre una luce sui nostri ragazzi e sulle loro capacità che talvolta vanno ben oltre le aspettative e che diventano il motivo per il quale non possiamo porci limiti per la loro crescita ma continuare a lavorare per loro per cercare di migliorare la loro qualità della vita”. Queste le sedi dell’evento: in Lombardia a Rozzano (Mo) in via Bruno Buozzi, 107 c/o “Targetti Sporting Club”; in Veneto, a Montebelluna (Tv) in via delle Piscine, 20 c/o “Piscine comunali Chiara Giavi”; in Toscana, a Campi Bisenzio (Fi) in via di Gramignano, snc c/o “Hidron”; in Abruzzo, a Sant’Agata (Pe) in via delle Piscine, 1 c/o “Centro Nuoto Cepagatti”; nel Lazio, a Roma in via Taormina, 5 c/o “Cassiantica Sporting Fitness”; in Campania, a Casoria (Na) via Michelangelo, 3 c/o “Piscina Alba Oriens”, in Puglia, a Foggia in via Camporeale, 48 c/o “Mirage Village” e a Trepuzzi (Le) in S.P. Trepuzzi-Lecce c/o “Piscina comunale Maxim”; infine in Sicilia, a Siracusa, in via per Floridia, 28 c/o “Sun Club”. Per maggiori informazioni sull’evento è possibile consultare il sito web all’indirizzo www.terapiamultisitemica.it o visitare la pagina Facebook “Abbracciata Collettiva” e le pagine Instagram “TMA Terapia per l’Autismo” @tma_caputo_ippolito – “abbracciatacollettiva” @abbracciatacollettiva


Il TMA (Trattamento Multisistemico per l’Autismo metodo Caputo Ippolito) è definito multisistemico in quanto valuta ed interviene sui diversi sistemi funzionali del bambino, ossia sul sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, emotivo, senso-motorio e motivazionale e nasce con l’obiettivo di potenziare gli aspetti compromessi del soggetto con autismo e altre diverse abilità, al fine di migliorare le capacità di autonomia e di integrazione sociale. Gli obiettivi e le modalità di intervento sono concordati tra la famiglia, il supervisore e l’operatore di riferimento, e sono stabiliti ad hoc sul bambino/ragazzo. La pianificazione dell’intervento individualizzato prevede una serie di obiettivi: gestione dei comportamenti problematici (iperattività, auto ed etero aggressività, rispetto delle regole, ecc); riduzione dell’isolamento (per favorire la relazione con l’operatore e il gruppo dei pari); regolazione dei propri stati emotivi; incremento delle capacità attentive e cognitive; favorire scambi comunicativi (verbali e non verbali, anche attraverso l’uso di immagini); incremento delle autonomie; riconoscimento delle proprie e altrui emozioni; generalizzazione dei risultati ottenuti attraverso l’integrazione sociale. La metodologia di questo intervento utilizza tecniche cognitive, comportamentali, relazionali e senso motorie. La validità del percorso terapeutico è assicurata dalla presenza costante di uno psicologo adeguatamente formato con la funzione di Supervisore e da terapisti o tecnici della T.M.A metodo Caputo Ippolito. Il trattamento può essere rivolto a bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo, a bambini con ritardo mentale e ritardo psicomotorio, disturbo iperansioso dell’infanzia, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, disturbo reattivo dell’attaccamento, fobia specifica dell’acqua, fobia sociale, disturbo della condotta, disturbo oppositivo provocatorio, psicosi, sindrome di Down, disturbi motori, disturbo disintegrativo dell’infanzia, disturbo della relazione e della comunicazione.

Intelligenza artificiale, sviluppo e problemi: convegno in Luiss

Intelligenza artificiale, sviluppo e problemi: convegno in LuissRoma, 27 mar. (askanews) – Dove ci sta portando l’intelligenza artificiale? Quale è la sfida per le imprese, il lavoro, la pubblica amministrazione, la società? Questi i principali interrogativi a cui si è provato a dare risposta con il convengo alla università Luiss-Guido Carli dal titolo ‘Innovazione e visione: l’Italia al centro della governance dell’AI’. Domenico Lombardi, direttore Policy Observatory della Luiss School of Government, ha subito chiarito come “l’intelligenza artificiale sia un qualcosa che spaventa perché rappresenta una tecnologia che sostituisce il ragionamento dell’uomo”.


Il corporate vice president and deputy general counsel di Microsoft, Antony Cook, ha spiegato che “l’AI offre una gamma di opportunità molto maggiore a tutto quello che c’è stato in passato e sinora”. Il simbolo scelto dall’azienda americana per il ‘Blueprint’ è quello dell’ulivo, lo stesso che presenta il prossimo G7 in programma in Italia. Anche per questo l’avvertimento che arriva dal manager Usa è quello di una “grande attenzione ai deep fake ed alla violazione del copyright”. Insomma – sottolinea – “servono freni di emergenza”. Il presidente della Commissione AI per l’informazione, padre Paolo Benanti, che è anche docente alla Pontificia Università Gregoriana, ha aggiunto: “Di fronte allo sviluppo di una tecnologia si ha il dovere di intervenire nell’ottica della sostenibilità sociale. Con la nascita dell’auto, della libertà di movimento in velocità, è emersa la necessità di un codice della strada”. Perciò è in qualche modo necessaria una strategia di strumenti di controllo. Padre Benanti ha poi ricordato: “Le Nazioni unite prima e poi l’Unione europea hanno adottato risoluzioni. Il compito è quello di riconoscere il linguaggio e la produzione generativa”.


Il professor Giuseppe Italiano, ordinario di Computer Science della Luiss, ha detto: “Per arrivare a 50 milioni di utenti il mercato delle automobili ha impiegato 62 anni. I social network in pochi mesi od addirittura in una manciata di giorni conquistano quote anche superiori ai 50 milioni. La sfida è enorme. Ricorda la rivoluzione dell’invenzione della stampa”. E ha quindi proseguito: “L’Italia è tra gli ultimi paesi in competenza digitale. L’analfabetismo funzionale, cioè la incapacità di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nel quotidiano, riguarda una quota vicina al 28 per cento. L’amministratore delegato di Microsoft Italia, Vincenzo Esposito, si è rivolto ai tanti studenti presenti nella hall del ‘Dome’ dell’ateneo romano, ed ha detto: “L’intelligenza artificiale non deve spaventare per il suo impatto sul mercato del lavoro. Perché la demografia indica come nel prossimo futuro vi saranno più persone che escono rispetto a quelle che entrano. Bisognerà capire che tipo di attività potrò fare. Alcuni lavori non esisteranno più, è certo. Non bisogna avere paura a dirlo. Ma è un dato positivo”.


In merito alle richieste che Microsoft ha ricevuto riguardo l’AI, Esposito ha detto: “Il consiglio per le aziende è quello di provare e sperimentare. Quello con cui ci confrontiamo non è il 2.0 di qualcosa ma un cambio assoluto di prospettiva”. Mario Nobile, direttore generale della Agenzia per l’Italia digitale, ha aggiunto: “La ricerca in Italia è al settimo posto a livello mondiale. Manca sicuramente l’ultimo miglio”. Quindi ha spiegato: “Le competenze, il sapere cosa stiamo facendo è fondamentale. Così come il controllo dei data center”. Cook ha ricordato come Microsoft abbia lavorato da tempo per garantire un sistema di intelligenza artificiale sicuro e affidabile. “Nel maggio 2023 ha pubblicato Governing AI: A Blueprint for the future con il quale presenta un piano per indirizzare e gestire i principali temi che solleva l’AI anche tramite la creazione di un quadro regolamentare e normativo specifico per l’AI. Oltre alle normative nazionali è necessario una partnership tra pubblico e privato”.


Quindi – si ricorda – come “per far sì che i molteplici aspetti diversi della governance dell’IA funzionino a livello internazionale, ci sarà bisogno di un quadro multilaterale che colleghi le varie norme nazionali e garantisca che un sistema di IA certificato come sicuro in una giurisdizione possa qualificarsi come sicuro anche in un’altra”.

Università Parma, ciclo seminari sulla questione penitenziaria

Università Parma, ciclo seminari sulla questione penitenziariaRoma, 27 mar. (askanews) – Prenderà il via giovedì 11 aprile all’Università di Parma la quarta edizione di “Tra diritto e società. La questione penitenziaria”, ciclo di seminari promossi dall’Università di Parma, in particolare dal Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali e organizzati dai docenti Chiara Scivoletto (Criminologia) e Fabio Cassibba (Diritto penitenziario).


Tutti gli incontri della rassegna, affidati a un panel multidisciplinare (docenti di Diritto e di Sociologia, esperti, professionisti, educatori, avvocati, giudici, assistenti sociali, volontari), si terranno dalle 15.30 alle 17.30. Il primo appuntamento, intitolato ‘Oltre Mare fuori’, è previsto per l’11 aprile e si terrà esclusivamente on line. Si parlerà del carcere minorile, delle sue contraddizioni e dei suoi problemi con Domenica Belrosso, Direttrice dell’IPM di Pontremoli, con Susanna Marietti, Coordinatrice nazionale di Antigone e con Alessandro Rudelli, Giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Milano.


Gli ulteriori appuntamenti, tutti in modalità mista (in presenza e on line), si terranno nell’Aula B della Sede centrale dell’Ateneo (via Università 12) e si focalizzeranno su temi di rilievo e attualità come le vulnerabilità dei reclusi (19 aprile), la detenzione amministrativa degli stranieri (9 maggio), l’edilizia penitenziaria (14 maggio). Il 19 aprile ospiti saranno Sofia Ciuffoletti dell’Università di Firenze ed Emilia Rossi, Avvocata del Foro di Torino; il 9 maggio Valeria Ferraris dell’Università di Torino, Michele Rossi di Ciac Parma ed Elena Valentini dell’Università di Bologna; il 14 maggio Alessandro Bonardi, del Gruppo nazionale Stanza del silenzio e dei culti, Mounia Elfasi di Donne di qua e di là (Parma), Ornella Favero di Ristretti Orizzonti (Padova) e Marella Santangelo dell’Università di Napoli Federico II.


L’iniziativa, accreditata per la formazione continua degli avvocati, è aperta a tutte le persone interessate e si rivolge in primis alle studentesse e agli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali per i quali è previsto il riconoscimento di 3 CFU extra-curricolari a fronte della partecipazione a tutti i seminari. Per il riconoscimento dei crediti formativi e professionali è necessario iscriversi entro il 5 aprile.

Zaffini: entro estate iniziativa per riordino sanità integrativa

Zaffini: entro estate iniziativa per riordino sanità integrativaMilano, 26 mar. (askanews) – “Promuovere entro l’estate un’iniziativa legislativa di riordino normativo del settore”. Questo in sintesi l’indirizzo fornito dal Presidente della Commissione Sanità Welfare e Lavoro del Senato, Franco Zaffini, durante “Colazione Con”, il secondo appuntamento organizzato dall’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute (ONWS) a Roma, che ha visto partecipare anche il Consigliere Economico del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Renato Loiero e rappresentanti delle principali realtà associative di categoria, datoriali, sindacali.


Al centro dell’intervento del senatore, tre temi già emersi dall’indagine conoscitiva promossa dalla 10ª Commissione Senato, che ha portato all’audizione di oltre 50 realtà a vario titolo coinvolte o impegnate sul terreno della Sanità Integrativa: un modello di governance più strutturato e omogeneo, un monitoraggio sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari per accrescere l’integrazione tra SSN e sanità integrativa e l’estensione della platea dei beneficiari. “Dalle audizioni è emerso un indirizzo pressoché univoco rispetto a tre grandi direttrici – ha spiegato Zaffini – “certamente il modello di governance va reso più strutturato ed omogeneo. Troppe diverse specificità – Fondi di tipo A, di tipo B, autogestiti, con l’esternalizzazione del rischio al mercato assicurativo, mutue, casse, polizze integrative collettive per singole categorie o enti – costituiscono un problema. Chi eroga prestazioni e servizi sanitari e comunque attinenti alla salute, peraltro simili nella funzione e nelle modalità operative, deve avere una normativa omogenea di riferimento. È tema di buon funzionamento ed è anche tema di trasparenza e rendicontazione. Inoltre, non è più eludibile un confronto franco sulla questione “vigilanza”, da intendersi ovviamente come monitoraggio – promosso dal Ministero della Salute e condiviso con gli operatori – sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari al fine di accrescere la reale integrazione tra Servizio Sanitario Nazionale e Secondo Pilastro. Infine esiste un grande tema di estensione della platea dei beneficiari: contrastare l’elusione contributiva che oggi esclude circa 6 milioni di lavoratori dal sistema di Sanità Integrativa nazionale, includere in esso anche i dipendenti pubblici in maniera organica e strutturata, offrire una risposta ai quiescenti; attorno a questi tre obiettivi è indispensabile costruire una proposta che porti anche l’Italia ad avere un livello di welfare integrativo per 45/50 milioni di italiani, e tendenzialmente per tutti rispetto ai 15 di oggi. Su questi tre ambiti intenderei promuovere un’iniziativa legislativa, entro l’estate, di riordino normativo del settore”.


Ha introdotto i lavori il Presidente di ONWR Ivano Russo: “Siamo ben lontani dall’avere in Italia un Secondo Pilastro realmente complementare e a supporto del Servizio Sanitario Nazionale. Ancora troppo pochi i beneficiari: circa il 25% della popolazione rispetto al 75-80% di Francia e Germania. Ancora troppo alta l’odiosa e socialmente discriminatoria spesa Out of Pocket dei cittadini, oltre 40 miliardi di euro, che genera tra l’altro – in un Paese con oltre 10 milioni di persone che vivono al limite o sotto la soglia di povertà – l’insopportabile fenomeno di 7 milioni di individui fragili costretti a rinunciare alle cure.” e ha continuato Russo “L’assenza di un quadro normativo e regolatorio certo, competitivo e coerente, rappresenta un grande freno allo sviluppo del settore, come pure i bassi salari e l’alta inflazione che, legittimamente, inducono le parti sociali a investire meno di quanto sarebbe utile in welfare contrattuale sanitario e socioassistenziale”. “Occorre prendere atto che il principio universalistico che giustamente ispira il nostro SSN non può essere concretamente declinato nella insostenibile modalità di offrire – sostanzialmente a carico della sola fiscalità generale – tutto a tutti e sempre. Un Paese che tra SSN, Sanità Integrativa, spesa privata sanitaria dei cittadini e spesa per prestazioni socioassistenziali consuma oltre 200 miliardi l’anno, se non costruisce meccanismi virtuosi di integrazione e mutualismo tra spesa pubblica e spesa intermediata rischia di portare al collasso il Sistema Salute Nazionale” ha concluso Russo. È intervenuto a conclusione dei lavori il Consigliere del Presidente del Consiglio Renato Loiero: “Il welfare contrattuale rappresenta un’importante leva a supporto delle politiche pubbliche nazionali per la Sanità e l’Assistenza. La crescita della Sanità Integrativa dal 2010 a oggi, passata da 3 a 16 milioni di assistiti, segnala che è matura e diffusa la consapevolezza tra le parti sociali di quanto questo strumento sia apprezzato e utilizzato dai beneficiari. Ciò anche grazie alle politiche di agevolazione fiscale che da oltre un quindicennio accompagnano lo sviluppo del settore consentendo ad imprese e lavoratori di investire e consolidare modelli collettivi, non discriminatori e mutualistici di spesa sanitaria intermediata”.

”Talento&Tenacia” ricorda con un fumetto massacro Fosse Ardeatine

”Talento&Tenacia” ricorda con un fumetto massacro Fosse Ardeatine

Roma, 23 mar. (askanews) – A distanza di 80 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine perpetrato dai nazisti il 24 marzo 1944, l’azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia” pubblica la nuova edizione di un fumetto che rievoca il periodo dell’occupazione nazifascista di Roma e che sarà diffuso nelle scuole nell’ambito del programma “Talento & Tenacia – crescere nella legalità”. Si tratta dell’ottavo episodio della serie a fumetti “Talento & Tenacia”, che attraverso la rielaborazione di temi di attualità e fasi importanti della storia italiana promuove valori culturali e sociali attraverso lo sport con percorsi educativi rivolti agli istituti scolastici. Il fumetto narra in 64 tavole uno scenario storico reale, quello di una città, Roma, che nonostante la spontanea resistenza armata di militari e civili a Porta San Paolo subisce, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre e della fuga del Re al Sud, l’occupazione nazista e il riapparire del fascismo caduto il 25 luglio. Lo scenario di una fedele ricostruzione storica – dal rastrellamento e la deportazione degli ebrei del 16 ottobre 1943 a Via Rasella e all’eccidio delle Fosse Ardeatine – accompagna l’originalità della sceneggiatura, che vede protagonisti vecchi e nuovi personaggi della serie con le sembianze di alcuni dei principali atleti del “Gruppo Sportivo Montespaccato”.

Acqua, Federparchi e Ecoitaliasolidale: natura è opportunità

Acqua, Federparchi e Ecoitaliasolidale: natura è opportunitàRoma, 22 mar. (askanews) – Per la 32esima Giornata mondiale dell’acqua – ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 – Luca Santini (Presidente Federparchi) e Piergiorgio Benvenuti (Presidente di Ecoitaliasolidale) sono intervenuti nel corso di Iceberg, il contenitore di informazione condotto da Patrizia Barsotti in onda tutti i venerdì alle ore 13 su Anita TV (canale 88 DGT), realizzato in collaborazione con l’agenzia di stampa Askanews.


Parlando dell’importanza dell’acqua, Santini ha sottolineato la centralità del Fiume Tevere: “Sarebbe importante sviluppare il Parco Nazionale del Tevere. Il progetto sta andando avanti per essere in linea con l’Agenda 2030. La natura deve essere vista come un’opportunità, non come un qualcosa che spaventa”. Santini ha poi fatto un quadro sul paesaggio italiano, sottolineando: “Siamo in un territorio fragile e, al contempo, con grande diversità biologica. Basti pensare che andiamo da Aosta, fino a Lampedusa. L’Italia, però, ha una grande quantità di boschi, che troppo spesso non diventano foreste. Il problema è culturale: bisogna far capire, soprattutto alle nuove generazioni, che la natura ha i suoi tempi”. Un commento, poi, sul progetto “Esplorare le bellezze dei parchi a cavallo”, un percorso attraverso l’Italia della biodiversità: “C’è la possibilità di entrare nei parchi rispettando la natura e lasciandosi guidare dal cavallo stesso, che è autonomo. Tutto ciò ci consentirà di godere della natura senza preoccuparci di null’altro”.


Anche per Benvenuti “gli alberi sono importantissimi. Basti pensare che in Italia ce ne sono 12 miliardi e, qualora si sviluppassero in tutta la loro longevità, potrebbe sostenere e azzerare il Co2 emesso dal traffico del nostro Paese”. Benvenuti ha poi sottolineato, facendo eco al Presidente di Federparchi, l’importanza di un Parco Nazionale del Tevere: “Siamo al lavoro per un progetto che coinvolgerebbe ben quattro regioni, valorizzando un fiume importantissimo e troppo spesso sottovalutato”.

Settimana contro il razzismo, si chiude il 24 con “Altri luoghi comuni”

Settimana contro il razzismo, si chiude il 24 con “Altri luoghi comuni”Roma, 22 mar. (askanews) – “Altri luoghi Comuni” è il titolo della manifestazione che dal 18 al 24 marzo 2024 si è svolta in tutta Italia, grazie all’ideazione di Oltre le Parole onlus Roma con la direzione artistica di Pascal La Delfa. Il progetto ha avuto luogo in 8 regioni italiane, nell’ambito della XX settimana d’azione contro il razzismo, ed è stato realizzato con il sostegno dell’UNAR- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Durante la settimana dal 18 al 24 marzo si sono succeduti vari eventi: mostre fotografiche, performance artistiche, spettacoli teatrali, video e workshop.


Numerose le istituzioni e le personalità che hanno aderito alla settimana in ciascuna delle città sede dell’evento, da Bolzano a Pantelleria: il comitato Unicef di Bolzano, l’ass. Libera della Campania, i patrocini dei comuni di Fano, Mercato S. Severino e Bolzano, solo per citarne alcuni. Gli eventi hanno visto coinvolte soprattutto le scuole: così a Bari, dove è andato in scena lo spettacolo “Malala” (la giovane attivista pakistana) della Compagnia SenzaConfine, già vincitrice di numerosi premi, e la collaborazione di OltrePalco-Ricerche Teatrali. A Milano, in due giorni diversi, repliche della proiezione del film “Raccontami una favola”, che ha coinvolto numerosi studenti, alla presenza dell’attore senegalese Mohamed Ba e della regista Tiziana Bergamaschi. A Fano, col patrocinio del Comune, la Sala della Cultura ha ospitato l’evento ART3 della compagnia Ex-Novo, mentre a Cosenza una grande rete di istituzioni, associazioni e personalità nell’ambito della Cultura e della Società Civile hanno preso parte alla grande manifestazione organizzata dai giovani artisti del Teatro dei Fliaci, già promotori di numerose iniziative in ambito regionale.


A Mercato San Severino, un tris di attività: i giovani allievi attori della compagnia teatrale “Crescere insieme oltre il teatro” hanno infatti realizzato una performance insieme agli ospiti (ganesi e non solo) del centro di accoglienza della cittadina; dunque rappresentanti delle istituzioni e del sociale, tra cui la vice-sindaca e la rappresentante dell’associazione Libera di Salerno, hanno instaurato un vivace dibattito con gli studenti. Infine, presso il palazzo Vanvitelliano del Comune (che ha patrocinato l’iniziativa), è stata inaugurata la mostra fotografica di Gerardo Grimaldi: protagonisti, i ragazzi di ogni nazionalità che hanno frequentato il laboratorio teatrale diretto dalla regista Clotilde Grisolia. A Bolzano, la Sala di Rappresentanza del Comune si è aperta per la prima volta a uno spettacolo teatrale, grazia anche al patrocinio del Comune di Bolzano: “Fili” è il titolo della performance messa in scena dall’artista guatemalteca Linda Cristal Perez Perez, con la regia di Anika Schluderbacher. Lo spettacolo, aperto a tutta la città, ha avuto la presenza e il sostegno del Comitato Provinciale Unicef di Bolzano. Infine, venerdì 22 a Roma, 120 alunni del plesso Balzani della Scuola S. Salacone si sono esibiti in una performance itinerante dal titolo “Fiabilandia”, con la regia del regista Daniele Coscarella.


A corollario della manifestazione, il reportage “L’isola dei colori” che il regista Pascal La Delfa (già direttore artistico di tutta la manifestazione) ha realizzato con gli abitanti dell’isola di Pantelleria, grazie alla sinergia delle onlus locali “Dai Un Sorriso” e “Sartoria Sociale”. Il cortometraggio e degli estratti di tutte le manifestazioni saranno visibili a partire da lunedi 25 marzo sui canali social di Oltre le Parole onlus di Roma.

Programma Onu per lo Sviluppo, via a nuova campagna Weather Kids

Programma Onu per lo Sviluppo, via a nuova campagna Weather KidsMilano, 22 mar. (askanews) – Il pubblico televisivo che da tutto il mondo segue i bollettini meteorologici locali si trova, oggi, di fronte a una vera e propria sorpresa: la trasmissione di previsioni speciali per l’anno 2050. Nonostante il formato rimanga invariato, la novità è che le previsioni sono condotte dai bambini. Questi giovani meteorologi si sono infatti uniti al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Unpd, United Nations Development Programme) per il lancio della nuova campagna “Weather Kids”, creata in collaborazione con l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) e The Weather Channel, e trasmessa in Italia da Rai, in qualità di Media Partner. Sostenuta da celebrità di calibro mondiale e dai Goodwill Ambassador di Unpd, tra cui l’attore malese premio Oscar Michelle Yeoh, l’attore americano Connie Britton e l’attore danese Nikolaj Coster-Waldau, la campagna fa parte dell’impegno di Unpd per sensibilizzare e mobilitare le persone di tutto il mondo sugli impatti del cambiamento climatico, spingendole a intraprendere azioni concrete per tutelare le generazioni future.


La campagna mette in guardia i telespettatori sul fatto che l’aumento delle temperature continuerà a provocare eventi dall’impatto catastrofico – come quelli che stiamo osservando già adesso – tanto sulle comunità quanto sull’economia globale. Le previsioni includono un impatto negativo sul 94% dei bambini di tutto il mondo, oltre a minacce alla sicurezza alimentare e a un potenziale aumento della tassazione per i contribuenti a livello globale in termini di trilioni di dollari. “È una follia. Le scuole sono chiuse perché fa troppo caldo. Gli incendi stanno bruciando intere città. E le inondazioni rendono tutto umido e disgustoso”, afferma un giovane presentatore. Le previsioni si concludono con un forte messaggio da parte dei bambini: “Per noi non è solo un bollettino meteo. È il nostro futuro”. Gli spettatori sono così incoraggiati a intensificare il proprio impegno prendendo decisioni finanziarie che siano anche sostenibili e informandosi sulle iniziative globali mirate a contrastare il cambiamento climatico. La nuova serie di video realizzati da UNDP dal titolo Climate Action Explained a completamento della campagna, mette in evidenza alcune delle soluzioni concrete che si stanno già implementando, attraverso la voce narrante di Nikolaj Coster-Waldau.


“I Weather Kids rappresentano un’importante testimonianza di un futuro che certamente si materializzerà se non intraprendiamo oggi un’azione significativa per il clima – commenta Achim Steiner, Amministratore di Undp -. La continua inerzia nei confronti del cambiamento climatico porterà a un pianeta sempre più inospitale per i ‘bambini di oggi’ e per le generazioni future. Possiamo correggere la rotta solo se ci muoviamo ora con velocità e su larga scala. Ciò include la decarbonizzazione delle nostre economie e la promozione dell’accesso all’energia pulita a prezzi accessibili per tutti; la salvaguardia e il ripristino del nostro ecosistema naturale e la possibilità per le comunità di avere voce in capitolo sugli impegni climatici assunti dai loro Paesi”. La campagna Weather Kids rientra nell’impegno di Undp di promuovere la conversazione pubblica nel percorso verso i negoziati sul clima della Cop30, che si terrà in Brasile nel 2025. La Cop30 segnerà il decennale dall’Accordo sul clima di Parigi del 2015 e rappresenterà un’opportunità cruciale per portare il mondo verso un percorso condiviso per contenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, in quanto i Paesi presenteranno una nuova serie di strategie e obiettivi climatici che intendono intraprendere. Questi piani – noti come “contributi determinati a livello nazionale” (Ndc, Nationally Determined Contributions) – sono al centro della lotta globale contro il cambiamento climatico. Weather Kids nasce dall’ampio lavoro di Undp sul cambiamento climatico, tanto che il Climate Hub di Undp fornisce il più ampio portfolio di supporto al Sistema delle Nazioni Unite per l’azione per il clima in quasi 150 Paesi. Climate Promise, l’iniziativa di punta di Undp, ha contribuito alla lotta contro il riscaldamento globale lavorando con l’85% dei Paesi in via di sviluppo del mondo sulla presentazione dei loro Ndc.


Inoltre, Undp, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano, sta attivamente contrastando il cambiamento climatico attraverso il Undp Rome Centre for Climate Action and Energy Transition. Progetti come Youth4Climate promuovono invece soluzioni ambientali guidate dai giovani, mentre la partnership Italia-Undp per l’energia sblocca finanziamenti per soluzioni energetiche sostenibili in Africa. Inoltre, il nuovo strumento di assistenza tecnica e di sostegno agli investimenti (Taisf, Technical Assistance and Investment Support Facility), presto disponibile, aiuterà le economie in via di sviluppo nei propri sforzi di decarbonizzazione. Progettate per emulare i bollettini meteorologici che i telespettatori vedono ogni giorno, le previsioni sono state sviluppate utilizzando i dati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change) e la piattaforma dati Climate Horizons di Undp.

Le 5 cose da non dire agli studenti di quinta superiore

Le 5 cose da non dire agli studenti di quinta superioreRoma, 19 mar. (askanews) – In Italia, la situazione a marzo 2024 non è delle più rosee. Secondo un’analisi realizzata da thefaculty, l’app gratuita che aiuta gli studenti a prepararsi per i test d’ingresso nelle facoltà universitarie, il 71% degli studenti si definisce ancora molto indeciso sul proprio futuro.


Dal sondaggio, che ha coinvolto oltre 51mila studenti di quinta superiore sparsi per tutta Italia, le motivazioni principali alla base dell’indecisione risultano collegate a uno scarso contatto tra scuola e mondo del lavoro, che crea un’idea molto confusa su quali siano le competenze richieste dal mondo del lavoro oggi; alle troppe opzioni disponibili, che creano negli studenti un costante timore di non riuscire a consultarle tutte ma soprattutto alle troppe pressioni provenienti dalla famiglia e dall’esterno. Dopo aver incontrato numerosi studenti durante le giornate dedicate ai Saloni dell’Orientamento in autunno e aver chiesto l’opinione della community di studenti che già utilizzano thefaculty, la startup ha stilato un elenco delle 5 peggiori frasi da dire a uno studente o una studentessa che sta scegliendo che strada prendere una volta concluse le superiori.


Ecco la mini-guida pensata per chi ha fratelli, amici, parenti che stanno vivendo questa delicata fase della vita. Università: i 5 consigli meno utili secondo gli studenti italiani


1. Se ti iscrivi a quell’università, avrai il posto in azienda assicurato Nonostante sia una delle credenze più comuni, scegliere l’università pensando già a quale lavoro porterà è sbagliato e poco utile. Soprattutto in questo periodo storico dove il mondo del lavoro è in continua evoluzione, con nuove figure professionali che nascono e altre che si rinnovano, diventa quasi impossibile sapere oggi quale lavoro si andrà a fare tra qualche anno. Secondo thefaculty, uno studente alla fine del proprio percorso scolastico dovrebbe piuttosto ragionare su quali sono i propri valori e cosa reputa importante nella vita. Da lì, poi si può costruire tutto il resto; 2. Aaah.. vorresti fare “x facoltà”? Ti piace la vita da disoccupato quindi? Se dovessimo contare tutte le persone che hanno studiato all’università una cosa e nella vita hanno fatto poi tutt’altro, risulterebbe una ricerca infinita. Non tutti i percorsi sono uguali e soprattutto nessuno ha la possibilità di capire ancora prima di iniziare se la strada imboccata è quella giusta oppure no. Il consiglio di thefaculty è quello di spiegare agli studenti, piuttosto, che qualsiasi scelta fatta (universitaria o non) non sarà mai definitiva e saranno sempre in tempo per cambiarla o modificarla;


3. Se sceglierai questa università, dovrai trovare qualcuno che ti mantenga Si sa, università non è sinonimo di risparmio. Soprattutto se il corso che interessa si trova lontano da casa. Non tutte le famiglie hanno le stesse disponibilità economiche e la scelta di iscriversi all’università ricade un po’ su tutti i membri. Nonostante questo, non è giusto tarpare le ali se l’interesse di proseguire gli studi c’è. Piuttosto che dire “trova qualcuno che ti mantenga”, il consiglio di thefaculty è quello di chiedere agli studenti “cosa ti riesce bene? Ci sono attività che non ti pesano e consideri più piacevoli di altre?” e valutare in base alle risposte potenziali lavoretti da svolgere nel tempo libero dallo studio. Un altro consiglio è quello di interessarsi ai bandi e le diverse opportunità dedicate al Diritto allo Studio che ogni università offre; 4. Questa facoltà è troppo impegnativa per te. Perché non ne scegli una più semplice? Questo tipo di commento, in tema università, lavoro o qualsiasi altro argomento, è da evitare come la peste. Non si può mai sapere quanto la persona a cui si sta parlando sia sensibile e un commento di questo tipo non fa altro che generare preoccupazioni e dubbi immotivati. Secondo thefaculty, gli studenti hanno bisogno di stimoli, non di scoraggiamenti: meglio spronarli a essere sempre curiosi e invitarli a creare un elenco delle cose che vorrebbero imparare e approfondire durante il percorso di studi; 5. L’università è inutile, noi alla tua età avevamo già un lavoro Dare consigli basandosi solo sulla propria esperienza, è la cosa peggiore da fare. I tempi sono cambiati e continueranno a cambiare e le abitudini e gli stili di vita dei più giovani continueranno ad apparire alle generazioni precedenti come molto strani. Il fatto che si sia già passati in una fase della vita, non dovrebbe dare il permesso di suggerire interpretazioni drastiche, come ad esempio l’utilità o meno dell’università. Per thefaculty, il consiglio migliore da dare agli studenti ancora indecisi è “seguite le vostre passioni” e non copiate le scelte altrui. Il periodo post superiori, che sia all’università o prosegua nel mondo del lavoro, è completamente diverso da persona a persona. Ma più le scelte sono personali, più daranno soddisfazioni nel lungo termine. thefaculty è un’app totalmente gratuita che ha l’obiettivo di migliorare il tasso di successo negli studi universitari, innovando il processo di orientamento e preparazione al mondo della formazione terziaria.