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Vaticano: domani l’inaugurazione della Scuola Arte e Mestieri

Vaticano: domani l’inaugurazione della Scuola Arte e MestieriMilano, 19 apr. (askanews) – Avrà luogo domani, mercoledì 19 aprile 2023, alle ore 19:00, nell’atrio della Basilica di San Pietro, l’inaugurazione accademica della Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro, promossa in collaborazione con la Fondazione Fratelli tutti.

La serata, moderata da Antonio Preziosi, direttore di Rai Parlamento, sarà introdotta da S. Em. Card. Mauro Gambetti, Presidente della Fabbrica di San Pietro e della Fondazione Fratelli tutti, con i saluti istituzionali del Ministro della Cultura, on. Gennaro Sangiuliano. La lectio magistralis è affidata a Mario Cucinella, architetto, designer e accademico, fondatore di MCA – Mario Cucinella Architects, che parlerà agli studenti della Scuola e agli invitati presenti di “Artigiani digitali dell’architettura e del design. Pensare con le mani”.

“Nei secoli, le mani – spiega Cucinella – hanno contribuito a tramandare cultura e saperi; hanno dato vita ai pensieri, traducendoli in forma; hanno costruito il nuovo, si sono prese cura del nostro patrimonio culturale; hanno risanato cose danneggiate permettendo loro di sopravvivere nel tempo; hanno condotto fino a noi la storia e la condurranno nel futuro. È vitale ci siano Scuole che curino il sapere con le mani, che le guidino nella conoscenza di materiali antichi e nuovi, di nuove tecniche che siano di supporto ai saperi artigiani; e che questo sapere dilaghi nel tempo e nello spazio perché ci sia continuità fra passato presente e futuro”. “La riflessione offerta dall’arch. Cucinella sul ‘pensare con le mani’ – sottolinea il card. Gambetti – riporta al centro una dimensione integrale dell’educazione, che sa riconnettere la conoscenza speculativa e quella pratica: la Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro vuole proporre agli studenti un modello virtuoso anche in questo, mettendo in dialogo e integrando la tecnica e la tecnologia, le arti e lo studio teorico”.

All’inaugurazione interverranno inoltre la dott.ssa Assunta Di Sante, cui è affidata la responsabilità scientifica della Scuola, e la prof. Nicoletta Marconi (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), docente e Consulente scientifica. Concluderà l’evento Francesco Occhetta, Segretario Generale della Fondazione Fratelli tutti e Direttore della Scuola delle Arti e dei Mestieri. L’inaugurazione accademica offrirà anche l’occasione per illustrare, alla presenza del corpo decente e degli studenti, le materie di studio del prossimo ciclo.

Arte.tv: ecco Frankenstream, documentario su lati oscuri dello streaming

Arte.tv: ecco Frankenstream, documentario su lati oscuri dello streamingRoma, 18 apr. (askanews) – Lo streaming è la tecnologia che ha conquistato il mondo e ha rivoluzionato il modo di accedere ai contenuti online, un fenomeno del nostro tempo che ha costretto i media a reinventarsi per stare al passo con le piattaforme. Se da una parte c’è la sua utilità, però, dall’altra ci sono i suoi lati oscuri: è questo il tema al centro del nuovo documentario disponibile su arte.tv, Frankenstream: un mostro che ci divora. Diretto da Pierre-Philippe Berson e Adrian Pavillard, Frankenstream è un documentario in 4 episodi che ripercorre, tramite un collage di approfondimenti, materiali di archivio, dati e interviste ai suoi “padri fondatori”, la storia dello streaming, dalla sua nascita alla sua “conquista del mondo”, ponendo l’accento sulla sua connessione con il tema dell’inquinamento digitale, sempre più sentito a livello globale.

Il primo episodio, Baby streaming – nato prematuro, racconta gli inizi dello streaming, nato nel 1995 poco dopo la creazione del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. I due episodi successivi, Streaming party e Streaming e castigo, ripercorrono due tappe importanti dell’evoluzione di questa tecnologia: l’avvento dell’ADSL e di YouTube da un lato e, dall’altro, la sua diffusione su scala globale, che dietro al concetto di “smaterializzazione” nasconde un mezzo che assorbe l’80% della larghezza di banda, reimmettendo nell’ambiente l’equivalente di 100 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. L’ultima puntata del documentario, Metastreaming, è dedicata infine ai gesti virtuosi e ai cambiamenti che possiamo fare nella nostra quotidianità per tentare di “domare il mostro” chiamato a regnare nelle nostre vite con il Metaverso. Anche la piattaforma europea arte.tv è da sempre attenta ai temi ambientali e invita i suoi utenti a uno streaming responsabile, condividendo una serie di buone pratiche da adottare nella propria quotidianità per approcciarsi a questa tecnologia con una maggiore consapevolezza, riducendo l’impatto ambientale: regolare sempre la qualità dei video in base alle proprie esigenze, ad esempio abbassandola, tramite gli appositi menù delle impostazioni presenti nella maggior parte dei player multimediali, quando si ascolta solo l’audio. Quando possibile, è consigliabile usufruire della funzione Download, scaricando quindi i video tramite Wi-Fi (che è tre volte meno energivoro del 4G) e guardandoli offline. Attivare modalità di visualizzazione a basso consumo di dati, quando previste. Su arte.tv, per esempio, tramite le Impostazioni di riproduzione, è possibile ridurre la risoluzione dei video per risparmiare larghezza di banda.

Aarte.tv, che ha deciso di integrare nell’interfaccia della sua piattaforma strumenti per misurare l’impatto delle emissioni di carbonio di ogni nuova versione del sito, ricorda che i numerosi contenuti legati a tematiche green che fanno parte della sua offerta hanno l’obiettivo di sensibilizzare gli spettatori, approfondire il dibattito sulla sostenibilità e stimolare ulteriori azioni concrete a tutela dell’ambiente. L’impegno di arte.tv non si limita ai consigli per gli utenti: l’emittente ha aderito all’associazione Ecoprod, forum di consultazione tra i vari attori del mondo dell’audiovisivo, per scambiare buone pratiche ambientali, adeguare i propri processi produttivi e contribuire allo sforzo collettivo per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero”. Promuovere uno sviluppo sostenibile è parte integrante di tutte le attività dell’emittente che punta, in tutte le sue sedi, a ridurre il consumo di energia, a migliorare la gestione dei rifiuti, a favorire la biodiversità, la mobilità e la ristorazione sostenibile. Oltre ad alimentare il dibattito sociale, grazie all’offerta di contenuti con tematiche green, Arte si impegna inoltre, entro il 2024, a migliorare la propria efficacia energetica media del 40% rispetto al consumo di riferimento del 2013. Ulteriori politiche ambientali adottate dall’emittente sono consultabili all’indirizzo https://www.arte.tv/sites/corporate/it/ambiente/.

Ucraina, la testimonianza di Angelina a Medjugorje con Nuovi Orizzonti

Ucraina, la testimonianza di Angelina a Medjugorje con Nuovi OrizzontiRoma, 18 apr. (askanews) – “Mi chiamo Angelina, ho diciassette anni e sono ucraina. Penso che voi abbiate sentito qualcosa della guerra in Ucraina. Sono anche abbastanza sicura che ne avete sentito parlare e forse alcuni di voi sono addirittura stufi di vedere le notizie in TV su questa guerra, sulla politica, etc. Ma per me questa guerra ha un significato completamente diverso. Per me è il respiro della morte, il respiro della paura, delle urla, del rumore e allo stesso tempo del silenzio tombale”.

Comincia così la lettera di Angelina, pubblicata sui social di Nuovi Orizzonti, Comunità internazionale fondata da Chiara Amirante. Il dramma della guerra ha portato la ragazza dall’Ucraina fino a Medjugorje, dove opera Nuovi Orizzonti. “A causa di questa guerra, ora sono qui – scrive in questa testimonianza -. Migliaia di chilometri da casa mia, dai miei amici, dalla mia famiglia e da tutto ciò che mi era caro. Per il sesto mese mi sveglio non “a casa”, ma… in famiglia. In una grande e amichevole famiglia di gioia, in questa meravigliosa comunità di Nuovi Orizzonti. Quindi, sono venuta qui con i miei genitori, fratelli e sorelle a novembre. Siamo venuti a Medjugorje, non sapendo che avremmo vissuto in una comunità e pensavamo che saremmo tornati entro due-tre settimane. In Ucraina a quel tempo c’erano pesanti attacchi missilistici quasi ogni giorno e problemi con l’elettricità. E, come potete vedere, siamo rimasti qui. All’inizio non capivo letteralmente nulla di ciò che stava accadendo, è stata un’esperienza completamente nuova per me. Ho sentito uno stress costante. Prova ad immaginare: sei in un paese straniero, sei costantemente circondato da italiani di cui non capisci la lingua, tutti gli altri parlano croato, qualcuno cerca di capirti in inglese, polacco, russo e allo stesso tempo stai studiando turco all’università… Pensavo che sarei impazzita, ma quello era l’ultimo dei miei problemi. Ero sola. Mio padre è tornato in Ucraina, in un contesto familiare stressante, abbiamo iniziato tutti a litigare, mia madre era sempre impegnata con i fratelli e le sorelle più piccoli. Ero sola. E non c’era una sola persona di cui potessi fidarmi, con cui parlare o dire qualcosa di più profondo di “ciao, come stai? – sto bene, grazie”. Tutto andava “bene” “.

Poi, racconta Angelina, “ho iniziato a conoscere meglio la comunità, la sua storia, la vita di Chiara e il suo meraviglioso carisma. Ed è apparsa una scintilla. A causa delle circostanze della mia vita personale, ho sempre voluto aiutare gli altri e quando ho approfondito il carisma di Nuovi Orizzonti, ha risuonato davvero nel mio cuore. E poi ho iniziato a stabilire un contatto a poco a poco. Con i volontari, con gli altri ucraini, con i sacerdoti. E impercettibilmente ho preso parte di questa famiglia. Una famiglia che ti circonda di un amore grande, indipendentemente dalla lingua, dalla nazione, dai tuoi problemi. Questa è una famiglia in cui tu, anche dopo aver lasciato la tua vita precedente a migliaia di chilometri di distanza, puoi svegliarti la mattina, incontrare gli altri e contare sempre su un sorriso, abbracci ed amore. Una famiglia dove si può morire tutti dal ridere, ma anche piangere insieme, stare insieme in silenzio, soffrire insieme, ma ridirsi sempre «E gioia sia!». Perché tutto passa, solo l’amore resta. È una famiglia dove si può lodare insieme Gesù e vivere nel suo infinito amore. E questa è una famiglia dove puoi guarire il tuo cuore e cambiare la tua vita una volta per tutte, per seguire sempre Gesù con i fratelli e le sorelle, i genitori, i figli ed ogni amico spirituale che è qui”. “Quindi – conclude la ragazza ucraina – davvero tutto quello che voglio dire ora è grazie. Grazie a Dio, grazie alla comunità e… Grazie anche per questa guerra, che è stata davvero una grande sofferenza, dolore e prova per tutti noi. Ma che anche in questo dolore ci avvicina al Signore, ci insegna a portare con Lui la croce e ci cambia la vita. Preghiamo per la pace nel mondo e la fine di tutte le guerre”.

Convenzione Istanbul, associazioni: applicazione in Italia ancora carente

Convenzione Istanbul, associazioni: applicazione in Italia ancora carenteRoma, 18 apr. (askanews) – “È stato pubblicato il secondo Rapporto delle organizzazioni di donne sull’attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia. Ancora molte le aree di intervento nelle quali lo Stato italiano è carente. Molti i punti che preoccupano D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e che necessitano di un approfondimento. Per questo, D.i.Re lancia una campagna di informazione sulle insufficienze ancora presenti nell’attuazione della Convenzione di Istanbul nel nostro Paese”. E’ quanto annuncia una nota che spiega: “Per il momento politico attuale, preoccupa in particolare la situazione delle donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate che arrivano in Italia – anche alla luce delle politiche annunciate dal Governo in questi giorni. Nella maggior parte dei casi, queste donne hanno subito diverse forme di violenza sessuale e di genere, sia nei loro Paesi di origine che in quelli di transito. Rimangono esposte al rischio di violenza anche in Italia, dove alcune circostanze strutturali e il rischio di isolamento sociale minano le possibilità di ricevere supporto per le situazioni che vivono. Di fatto, le donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate incontrano ancora barriere nell’accesso ai servizi e in particolare, al supporto per le situazioni di violenza”.

Tra i principali ostacoli D.i.Re evidenzia “la mancanza di un meccanismo di referral per la tutela e sostegno delle donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate in situazione di violenza, in grado di informarle dei propri diritti e offrire supporto adeguato; l’assenza di personale formato, sia alle frontiere che nel sistema di accoglienza, rispetto alle dinamiche della violenza; il limitato accesso alle informazioni sull’esistenza e il supporto offerto dai Centri antiviolenza; lo scarso ricorso alla possibilità di rilasciare al permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica (art. 18 bis)”. “Preoccupano le misure securitarie dichiarate dal Governo – dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – che limitano, o addirittura negano l’accesso al territorio italiano, il diritto d’asilo o altre forme di protezione; tra queste desta sgomento l’annunciato obiettivo di abolire l’istituto della protezione speciale, che è presente in modo analogo in altri paesi UE, contrariamente a quanto recentemente dichiarato dalla Presidente Meloni. Questo si tradurrebbe in un aumento delle persone irregolari in Italia, senza possibilità di percorsi strutturati volti all’inclusione sociale, acuendo fragilità soprattutto dei gruppi più vulnerabili – tra cui le donne – più facilmente reclutabili e sfruttabili dalle reti criminali nel mercato del sesso, del lavoro irregolare e delle economie illegali”, conclude la presidente. Il report è stato prodotto da un gruppo di lavoro composto,insieme a D.i.Re, da ActionAid Italia, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo – Aidos; Forum Associazione Donne Giuriste; Forum Italiano sulla Disabilità – FID; GIUdiT- Associazione Giuriste d’Italia; Esperte indipendenti (Letizia Lambertini).

Horeca e “fuori casa”, grande opportunità per rilancio italiano

Horeca e “fuori casa”, grande opportunità per rilancio italianoRoma, 18 apr. (askanews) – Presentato in Senato il secondo Rapporto Censis-Italgrob ‘Distribuzione Horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano’. Italgrob è la Federazione Italiana dei Distributori Horeca (Hotel, restaurant, cafè), unica associazione nazionale di riferimento nella filiera distributiva che alimenta il circuito dei consumi ‘fuori casa’.

QUANTO VALE IL MERCATO HORECA IN ITALIA – Il secondo Rapporto Censis-Italgrob offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della Distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista sociale, con 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. Complessivamente, il mercato Horeca, in Italia, conta circa 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa italiana e soddisfa la spesa delle famiglie per ristorazione che nel 2022 è stata pari a 84 miliardi di euro. La distribuzione Horeca è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e il 5,6% sul PIL del Paese. SOSTENIBILITÀ, DISTRIBUZIONE E SPRECHI – Il settore della distribuzione Horeca è un soggetto industriale forte, con un volume importante sui mercati e che ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità. L’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare rappresenta un messaggio chiaro, poiché pone al centro le tutele delle eccellenze agroalimentari del ‘Made in Italy’. Le imprese del ‘fuori casa’ sono da tempo impegnate a praticare forme di sostenibilità, visto che ben il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la raccolta differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti biologici o a ‘chilometro zero’. È una pressione rilevante che la domanda esercita sull’offerta, stimolandola ad adattarsi. Anche sugli sprechi, il ‘fuori casa’ si va adeguando, visto che ormai oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.

CRESCITA POST PANDEMIA – Il 2022 si è chiuso con un risultato positivo per il comparto dei distributori bevande dopo due anni di fatica. In particolare, è stato registrato un +18% come incremento di fatturato con una crescita di volumi del 9% circa verso il 2021. Come si evince dal Rapporto Censis-Italgrob, il ‘fuori casa’, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, è ripartito, modulando l’offerta sulle esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha garantito l’approvvigionamento di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista. Dalla ricerca, inoltre, emerge come il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita. Per il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, ‘la pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il ‘fuori casa’, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. L’inflazione in base ai dati è in calo anche se è un aspetto che dobbiamo tenere sotto controllo, ma nonostante ciò gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese, è un qualcosa che altrove succede meno. Bisogna sottolineare che in Italia la socializzazione non è uno sballo, ma quando si esce si fa un consumo moderato e di qualità. Tra le priorità del settore c’è sicuramente la lotta agli sprechi, con un’attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero’.

Secondo Antonio Portaccio, Presidente Italgrob, ‘dopo l’odissea del Covid-19 il mercato Horeca ha reagito in maniera importante secondo il più classico schema all’italiana: quando la ragione ti vieta di sperare, si recuperano le risorse migliori. È quello che ha fatto il ‘fuori casa’. Il nostro settore sta dimostrando una grandissima vitalità per due ordini di motivi: il primo, come ampiamente evidenziato dal Rapporto Censis-Italgrob, è la voglia di uscire e condividere con parenti e amici un momento di socialità che costituisce un booster del benessere soggettivo per gli italiani; il secondo è rappresentato dalla voglia di recuperare il fatturato perso durante il periodo pandemico. Grava in questo scenario l’incognita della spirale inflattiva che ha eroso profondamente il potere d’acquisto delle famiglie. Siamo fiduciosi ma al tempo stesso molto preoccupati’. ‘Il Rapporto – ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali – è molto interessante, evidenzia che la socialità è tornata. L’Italia ha un fabbisogno enorme di personale e di politiche attive del lavoro. In tal senso, occorre incentivare il ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro puntando sulla formazione dei lavoratori e non soltanto sui meri sussidi’.

Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, ha dichiarato che ‘il Paese ha bisogno di una semplificazione fiscale fondamentale per rilanciare il settore. In proposito la delega per la riforma del fisco prevista dal Governo è molto puntuale e contiene tre principi: semplificazione, equità e riduzione della pressione fiscale’. Secondo Francesco Battistoni, vicepresidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, ‘il secondo Rapporto Censis-Italgrob offre una fotografia nitida dell’importanza che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese. I dati che emergono dal Rapporto evidenziano come la socialità post pandemia, quella che noi definiamo del ‘fuori casa’, sia una esigenza imprescindibile nella nostra vita con numeri in costante crescita. Ciò dimostra che grazie al settore la voglia di socialità non è solo una nostra esigenza, ma un vero e proprio stile di vita che si declina in tutti gli ambiti della quotidianità e che ci fa percepire il comparto come elemento di prossimità delle nostre vite, al quale non possiamo rinunciare’. ‘La distribuzione specializzata nel food and beverage Horeca è pilastro del ‘fuori casa’ – ha osservato Francesco Maietta, Responsabile Area Consumer, Mercati Privati, Istituzioni Censis – a sua volta filiera essenziale per economia e società italiana per numero di imprese, occupazione creata e redditi distribuiti. Il ‘fuori casa’, poi, è apprezzatissimo dagli italiani perché incide positivamente sulla qualità della vita dei singoli e sulla vivibilità dei territori. Pertanto, la distribuzione Horeca, garantendo la sostenibilità economica di tante piccole e piccolissime imprese del ‘fuori casa’, contribuisce anche alla vitalità di tante comunità locali. In estrema sintesi: distribuzione Horeca e ‘fuori casa’ sono fonti essenziali di valore economico e sociale per il nostro Paese’. Secondo Dino Di Marino, direttore generale Italgrob, ‘il Rapporto Censis-Italgrob conferma il prezioso ruolo che ha avuto la categoria dei distributori Horeca in questi delicati e turbolenti anni. Se oggi parliamo di un mercato di ristorazione in ripresa dobbiamo dire grazie anche al lavoro ‘invisibile’ che svolgono in Italia 3800 aziende di distribuzione food and beverage, autentici ambasciatori del miglior Made in Italy, la spina dorsale del mercato del ‘fuori casa’, una categoria che, nonostante le criticità dovute alla pandemia prima e ai tanti problemi ingenerati dal conflitto russo-ucraino poi, non ha mai smesso di supportare e sostenere, anche economicamente oltre che con prodotti e servizi, la rete dei punti di consumo. Per noi di Italgrob, in rappresentanza di tutti i distributori italiani, è stato un onore aver potuto presentare alle massime Istituzioni italiane le istanze di una categoria fondamentale per il mercato Horeca e l’economia del Paese’.

Milano Design Week, c’è anche un panchina contro il femminicidio

Milano Design Week, c’è anche un panchina contro il femminicidioMilano, 18 apr. (askanews) – Si chiama “Frammento”, è una panchina rossa, già donata ad alcune rappresentative città italiane (Monza e Seregno per il loro legame con il mondo del mobile e dell’arredo) e verrà esposta alla Milano Design Week, al fine di ricordare quotidianamente i tanti episodi di femminicidio.

La panca sarà vicino all’Università Statale di Milano, in via Festa del Perdono, e sarà parte di ID-Exe, il primo distretto diffuso del design che, per il 2023, presenta il tema “Design After” per indagare, con installazioni ed eventi, la progettazione del futuro. L’iniziativa porta la firma dell’architetto Pietro Cipolletta di Arcworks e di Cemento Line, azienda toscana situata a Cerreto Guidi (FI), guidata da Giulio Pucci e specializzata nella lavorazione del cemento per la realizzazione di prodotti personalizzati di design.

La panchina, che pesa 400 chilogrammi, è un prodotto di arredo urbano realizzato in cemento grigio GFRC. Si tratta di una lavorazione che prevede la miscela di cemento, sabbia, polvere di marmo, additivi e fibra di vetro. La colorazione rossa, simbolo del rifiuto degli atti di violenza, è stata realizzata con piastrelle di ceramica di diverse sfumature, prodotte artigianalmente e posate a mano una ad una, che donano un effetto cromatico unico e variegato. “Attraverso le colorazioni, le forme e le dimensioni mai uguali, l’intento è rappresentare la varietà, ma soprattutto l’unicità del mondo femminile dove ogni donna è un tassello unico e insostituibile della nostra società”, ha spiegato Pucci. Una delle piastrelle è rotta e ricomposta con la tecnica orientale del kintsugi, che significa letteralmente “riparare con l’oro”. Il filamento dorato è stato utilizzato per saldare il frammento rotto e da qui è nato il nome del progetto. “Vi è un messaggio positivo di speranza che questa creazione di design porta con sé: la forza della collettività ricuce le ferite e restituisce l’unicità di ogni donna. Questo messaggio è rafforzato dal disegno geometrico nel quale vanno a collocarsi le piastrelle”, ha aggiunto l’architetto Cipolletta.

Frammento, progetto per il quale esiste già una pagina instagram, viene promosso dall’azienda e dal designer per diventare virale e raggiungere il maggior numero di persone e di piazze, al fine di sensibilizzare sul delicato tema della violenza contro le donne. Grazie al lavoro di D.O.S. (Design Open Spaces), startup innovativa che partecipa alla Milano Design Week per il terzo anno organizzatrice del distretto ID-Exe e i suoi progetti diffusi, durante il Salone del Mobile sarà possibile vivere con Frammento un’esperienza digitale: inquadrando un QRcode, posizionato su un grande cubo nei pressi della panchina, sarà possibile giocare con i filtri di Instagram e posizionare Frammento virtualmente in qualsiasi spazio si desideri.

Roma, Rapporto: nelle periferie oltre 6.300 realtà di mutualismo

Roma, Rapporto: nelle periferie oltre 6.300 realtà di mutualismoRoma, 17 apr. (askanews) – Rispondendo all’appello costante del suo vescovo, Papa Francesco, la Diocesi di Roma accende un faro sulle “periferie”, così care al pontefice argentino e rilancia esperienze virtuose come le reti di mutualismo e i poli civici cittadini, un capitolo corposo di quella realtà che nella Capitale resta molto viva: l’impegno e la mobilitazione della società civile che si traduce in una serie di iniziative nei diversi quartieri e Municipi. E lo fa partendo da una indagine presentata questo pomeriggio presso la “sala Poletti” del Vicariato al Laterano. Una iniziativa promossa dall’Ufficio della “Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato” della Diocesi di Roma con a tema proprio le “Reti di mutualismo e poli civici a Roma”. L’indagine sulle reti di mutualismo diffuse nella città, é stato mappato, a Roma conta ormai oltre 6.300 realtà radicate soprattutto nelle periferie. “Una riqualificazione che parte dai terrotori che, in alcuni casi, riesce anche a fare rete”, ha riferito Carlo Cellamare, ingegnere ed esperto di urbanistica dell’Università La Sapienza di Roma. L’obiettivo di questa indagine, ha spiegato il direttore dell’Ufficio della Pastorale sociale del Vicariato, mons. Francesco Pesce “è quello di proporre percorsi di sviluppo locale integrale che rendano protagonisti della trasformazione socio-economica, le reti di mutualismo territoriale e le economie trasformative e solidali presenti sul territorio” .

Lo studio, dopo un dettagliato lavoro di mappatura di gran parte del tessuto sociale romano, ha tracciato proposte possibili per la creazione di ‘poli civici orientati allo sviluppo urbano integrale’. Partendo da questa proposta che fa riferimento anche a diverse esperienze italiane e internazionali come le “case di quartiere” o le “neighbourhood houses”, “case di vicinato” fino agli “ateneos cooperativos” ai “Les tiers-lieux”, sono stati analizzati qualitativamente ventuno contesti territoriali romani dove si stanno sperimentato con intensità diverse, percorsi generativi che praticano un nuovo modello di welfare di comunità e la cura dei beni comuni. Una ricerca che è frutto di una intensa collaborazione tra realtà come il LabSU (Laboratorio di Studi Urbani “Territori dell’abitare”), DICEA (Università di Roma La Sapienza) e Fairwatch ed è a disposizione tramite un libro ebook edito da Comune-info. Curatori della ricerca, lo stesso Carlo Cellamare e gli economisti Monica Di Sisto e Riccardo Troisi, dell’associazione Fairwatch e Stefania Mancini della Fondazione Charlemagne. “Quello che abbiamo scoperto è stata una realtà di welfare locale e territoriale spesso misconosciuta”. “Una realtà ricca ma ancora frammenata e poco interagente con la politica pubblica locale. Anche il Comune, quindi, deve fare la sua parte e non intendo solo dal punto di vista economico”. “Uno dei temi che emerge dalla ricerca – ha affermato Monica Di Sisto – è l’errore di pensare che sociale sui territori a Roma é legata solo al sociale o al socio-sanitario. Abbiamo scoperto, invece, una realtà ricca che va dal culturale all’artigianato, all’agricoltura al manifatturiero. Si tratta, quindi, di una potenziale risposta importante per la costruzione di un reddito e di una economia locale”. “Una Chiesa in uscita è chiamata a vivere la pazienza dell’ascolto e la fiducia dell’incontro. Le esperienze che intercettano la vita, soprattutto la dove è più difficile scoprirle, sono quei ‘segni dei tempi’ che richiedono una presenza che sia testimonianza e che alimenti la speranza. – ha spiegato mons. Pesce – Per questo motivo riteniamo doveroso aprirci al dialogo con tutti coloro che hanno a cuore il bene comune. L’invito di Papa Francesco ad avviare processi con costanza, pazienza e coraggio prende forma proprio attraverso queste connessioni e matura in esse la profonda e consapevole convinzione che non ‘potremo salvarci da soli’”.

Earth Day 2023, oltre 600 eventi dedicati a clima e ambiente

Earth Day 2023, oltre 600 eventi dedicati a clima e ambienteRoma, 12 apr. (askanews) – Presentata nella sede dello United Nations Development Programme (UNDP), a Roma, l’Earth Day 2023, la 53a Giornata Mondiale della Terra, la più importante manifestazione ambientale delle Nazioni Unite, che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo con oltre un miliardo di cittadini coinvolti attraverso l’opera di 75mila organizzazioni in 193 Paesi. Decine le manifestazioni in programma, nelle diverse aree del Paese, che Earth Day Italia patrocina e promuove da anni attraverso un’intensa opera di collaborazioni costruttive che rendono la rete nazionale per l’Earth Day una eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. L’evento italiano, organizzato da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, è stato infatti definito dall’Earth Day Network di Washington come una delle più importanti manifestazioni a livello mondiale per la tutela del Pianeta e lo sviluppo di una forte coscienza ecologica.

Per la prima volta le celebrazioni ufficiali dell’Earth Day si svolgeranno sia in presenza, con il Villaggio per la Terra di Villa Borghese a Roma, inaugurato nel 2016 da Papa Francesco, e con quello di Torino, alla sua prima edizione, sia in forma digitale, con #OnePeopleOnePlanet, The Multimedia Marathon, 16 ore di contenuti live dalla Nuvola di Fuksas trasmessi in diretta su RaiPlay e in differita su Vaticannews.va. RDS 100% Grandi Successi sarà la radio ufficiale. IL VILLAGGIO PER LA TERRA – Torna finalmente in presenza, dopo la pausa imposta dalla pandemia, il Villaggio per la Terra al Galoppatoio di Villa Borghese e sulla splendida Terrazza del Pincio a Roma, che dal 21 al 25 aprile ospiterà oltre 600 eventi. Fulcro del villaggio sono i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, approfonditi attraverso 17 piazze multimediali guidate da giovani universitari di diversi atenei, tutti coordinati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ogni giorno nel palco allestito sulla Terrazza del Pincio si svolgerà un denso programma di Talk Show guidati da giornalisti televisivi e della carta stampata e, in contemporanea, si esibiranno in live degli street artist di fama internazionale che realizzeranno delle opere sul tema ambientale.

Ad animare il Villaggio numerosissime attività tra le quali: Il Parco Biodiversità dei Carabinieri Forestali; il Villaggio Sportivo con oltre 30 discipline sportive curate da Federazioni, Associazioni e Gruppi Sportivi, Villaggio della Scienza con ESA, CNR, INAF, CREA, ISPRA, INGV, ENEA, ARPA. Tutte le attività presenti al Villaggio potranno essere fruite gratuitamente. Grazie al prezioso contributo delle Misericordie il Villaggio per la Terra sarà ancora più accessibile, inclusivo e sicuro per tutti i visitatori. IL VILLAGGIO BAMBINI – Scuole di ogni ordine e grado, provenienti da tutta Italia con migliaia di studenti, avranno l’occasione di prendere parte attivamente alle celebrazioni. Per i più piccoli è stato preparato un fantastico Villaggio Bambini, in collaborazione con UNICEF, e numerose altre associazioni, ricco di divertenti laboratori tra i quali non si possono non citare: la Pompieropoli dei Vigili del Fuoco, il Planetario Gonfiabile dell’INAF, la spettacolare parete per arrampicata offerta dal Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN, il più grande ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI) e i percorsi di Biodiversità allestiti dai Carabinieri Forestali, dove si assisterà ogni giorno al Battesimo della sella con i cavallini di Monterufoli.

Ad animare il Villaggio Bambini ci sarà il personaggio di SpongeBob, la spugna gialla più amata e protagonista dell’omonima serie tv ambientata a Bikini Bottom, una cittadina sul fondo dell’Oceano, in onda sui canali Nickelodeon, il brand di Paramount per bambini e ragazzi. Da sempre SpongeBob è legato alla salvaguardia degli Oceani, al riciclo e alla sostenibilità e grazie al suo linguaggio universale riesce a comunicare a tutte le fasce di età. Tra le novità anche l’App EcoGive dell’Associazione ‘Nuove Vie per un Mondo Unito’ che insegna come prendersi cura del pianeta e delle comunità ferite dai cambiamenti climatici. Mentre per il mondo sottomarino, ‘Mare Vivo’ farà scoprire le curiosità animali e vegetali che vivono sott’acqua. COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE – Il coinvolgimento di scuole da tutta Italia è inserito nel quadro del Festival dell’educazione alla sostenibilità, ideato e realizzato nel 2016 dagli organizzatori insieme al Ministero dell’Istruzione, e animato dal contest #IoCiTengo volto a valorizzare l’impegno degli studenti sui temi della sostenibilità con l’obiettivo di mettere in luce, progetti, lavori artistici e reportage in linea con l’Agenda 2030 dalle Nazioni del mondo.

#ONEPEOPLEONEPLANET – THE MULTIMEDIA MARATHON – Giunta quest’anno alla quarta edizione la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet (#OPOP) sarà prodotta dalla Nuvola di Fuksas – gioiello architettonico di prestigio internazionale del quartiere EUR di Roma – messo a disposizione dell’evento dall’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale. Dalle ore 8.00 alle ore 24.00, 16 ore di contenuti live saranno trasmessi in diretta su RaiPlay e in differita su Vatican News, media-partner dell’iniziativa. Talk Show, collegamenti internazionali, testimonianze artistiche, scientifiche ed istituzionali, andranno ad animare la ‘staffetta di voci e di cuori per far tornare a battere il cuore per la Terra’. Evento centrale della manifestazione l’incontro dei giovani collegati dai 5 Continenti con gli organizzatori della Youth4Climate: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – rappresentato dal Ministro Gilberto Pichetto – UNDP – rappresentato da Agostino Inguscio, Coordinatore Centro UNDP Roma e Rappresentante UNDP per l’Italia – Ministero degli Esteri – rappresentato dal Direttore Generale Ambasciatore Pasquale Ferrara. Tra i tanti giovani si segnala la presenza di Vanessa Nakate (nota rappresentante africana dei Friday for Future), Ridhima Pandey (giovane protagonista indiana del film ‘The Letter’ con papa Francesco), Alessandra De Canio (attivista italiana attiva sia in YOUNICEF che nella Consulta giovanile della Santa Sede). Clou della manifestazione la grande serata evento a partire dalle 19.30, quando l’Auditorium della Nuvola si trasformerà da studio televisivo a grande teatro, nel quale si esibiranno artisti di altissimo profilo. Si inizierà con ‘Futura Live Show – Il futuro è uno spettacolo straordinario’, spettacolo condotto da Chiara Giallonardo e Carolina Rey che sarà aperto dalla Madrina della serata evento Arisa. Un mix straordinario di arte, emozioni, storie e riflessioni insieme a musicisti, disegnatori, giornalisti e innovatori. Alle ore 21.00 prenderà vita poi lo storico ‘Concerto per la terra’ che sempre caratterizza le celebrazioni di Earth Day Italia. Un concerto totalmente acustico di grandi artisti come: Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso. La serata evento sarà resa ad impatto zero grazie al contributo di Climate Partner. Per Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ‘l’evento Youth4Climate di quest’anno, a Roma, mira ad offrire ai giovani un’esperienza stimolante, finanziando i loro progetti innovativi, potenziando le loro capacità e coinvolgendoli attivamente nel trovare soluzioni per affrontare la crisi climatica’. Secondo Kathleen Rogers, presidente mondiale di Earth Day Network, ‘l’Earth Day in Italia è la dimostrazione tangibile di come l’impegno della società civile possa fare la differenza. In questo momento tutte le forze del nostro network globale stanno lavorando perché l’educazione climatica venga garantita ad ogni livello e in ogni luogo sulla terra, come chiave per una società più giusta e prospera. E ancora una volta l’Italia rappresenta una buona pratica con i suoi passi avanti in campo educativo. La nostra richiesta è di avere l’alfabetizzazione climatica come priorità della prossima COP28 di Dubai, con il supporto del vostro splendido Paese’. Antonia Testa, Movimento dei Focolari, ha sottolineato che ‘al Villaggio per la Terra abbiamo l’opportunità di considerare il mondo da una prospettiva locale e globale. Questo ci consente di guardare in faccia le grandi come le piccole sfide dei nostri tempi. Talvolta anche noi siamo toccati dall’indignazione che proviamo di fronte all’inerzia, nostra o altrui… Ma c’è un popolo che vive, lavora, costruisce, collabora per cucire e ricucire il tessuto sociale. Questo popolo è il protagonista del Villaggio per la Terra, il vero protagonista dell’umanità di oggi, che non ha smesso di sperare e di sognare’. Per Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, ‘le celebrazioni italiane dell’Earth Day hanno caratteristiche uniche perché nascono da una storia unica. Storia d’incontro e di dialogo con centinaia di organizzazioni, che negli anni, insieme al Movimento dei Focolari, abbiamo imparato ad accogliere e valorizzare. Crediamo che il nostro vero lavoro sia proprio questo: creare ponti tra persone, tra organizzazioni, tra Paesi, che hanno davvero tanto da dire e da dare ma che a volte solo nel nostro evento trovano l’occasione giusta per iniziare a lavorare insieme. Penso che non esista antidoto migliore contro un’economia predatoria che rischia ogni giorno di più di mortificare, a volte irreparabilmente, uno sviluppo umano e civile davvero pieno e orientato alla felicità di tutti’. ‘Siamo davvero molto grati ed orgogliosi di collaborare con Earth Day Italia e affiancare le celebrazioni di Roma che da anni coinvolgono i cittadini, le associazioni e le istituzioni ad una sensibilizzazione fondamentale per salvare il nostro Pianeta’, ha concluso Alessandro Armillotta, CEO di AWorld, organizzatore degli eventi di Torino: ‘AWorld, scelta da Nazioni Unite per supportare la campagna Act Now contro il cambiamento climatico attraverso gamification ed edutainment, ha già coinvolto cittadini di tutto il mondo e celebrities come Leonardo Di Caprio ed Elisa nel raggiungimento di oltre 10 milioni di azioni per il Pianeta e le Persone. Dopo Roma, anche Torino diventerà protagonista, con la creazione di una grande festa gratuita aperta a tutti. Nel cuore della città, ai Giardini Reali e alla Cavallerizza, porteremo talks, workshop, performance, giochi, attività immersive e food sostenibile con il Villaggio per la Terra ed un evento serale dedicato alla musica, il Concerto per la Terra. Il lavoro richiesto per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 di Nazioni Unite è ancora molto. Ma crediamo fortemente che il coinvolgimento di tutti noi, cittadini, istituzioni, settore pubblico e privato, possa realmente innescare un cambiamento positivo nelle persone e fare la differenza’.

Testamento Solidale ricorda Picasso e le donazioni e i lasciti

Testamento Solidale ricorda Picasso e le donazioni e i lasciti




Testamento Solidale ricorda Picasso e le donazioni e i lasciti




















Milano, 8 apr. (askanews) – “Perché in casa mia non ci sono appesi miei dipinti? È perché non posso permettermeli”. Recita così un celebre aforisma attribuito a Pablo Picasso. Ma nel 1976 venne stimato che il patrimonio totale del pittore si aggirasse attorno ai 3,75 miliardi di franchi francesi. L’8 aprile 2023 ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Picasso, scomparso nel 1973 a Mougins, all’età di 91 anni, senza scrivere alcun testamento, lasciando oltre 40mila opere d’arte ancora invendute. La morte di Picasso diede vita a lunghe pratiche per la sistemazione e suddivisione del patrimonio che negli anni fu oggetto di importanti donazioni. In particolare, spiccano i lasciti allo Stato francese promossi dalla figlia Maya Ruiz-Picasso. L’ultimo lascito promosso dalla figlia del pittore, morta all’età di 87 anni lo scorso dicembre, fu la donazione al museo Picasso di Parigi di sei dipinti, un album di schizzi, una statua e un’opera etnografica. Per Maya Picasso, la promozione dell’arte del padre era una missione, per far sì che le opere del grande artista fossero un lascito a beneficio di tutta la collettività.

Il “Caso Maya” non è un episodio di generosità isolato. Sono decine gli artisti e le personalità note che, negli anni, hanno deciso di donare i loro beni per cause sociali, culturali o umanitarie. Tuttavia, la scelta di lasciare tutti o parte dei propri beni a uno o più enti benefici, impegnati in favore di chi ha più bisogno, non è appannaggio soltanto di filantropi o personalità celebri ma è sempre più diffusa anche tra i comuni cittadini. “L’anniversario della morte di Picasso ci ricorda quanto sia importante lasciare a chi resta una traccia dei propri valori, quando non ci saremo più. Non dobbiamo però credere che un lascito solidale sia appannaggio solo di persone note o particolarmente abbienti. – spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro – Sicuramente atti di generosità come quelli di Maya Picasso non passano inosservati e sono un dono prezioso per l’intera umanità, sono di esempio per tutti, ma non dimentichiamoci che chiunque ha la possibilità di fare un lascito in favore di una causa benefica. Quello che con il Comitato Testamento Solidale raccontiamo e spieghiamo ormai da 10 anni è proprio questo: basta anche un piccolo gesto per fare una grande differenza nella vita di tante persone e di intere comunità”. Nel 2023 il Comitato Testamento Solidale, con la sua opera di sensibilizzazione e informazione, compie infatti i suoi primi dieci anni. Il Comitato nacque nel 2013 con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e offrire informazioni chiare e autorevoli a quanti decidono di intraprendere la strada della generosità post mortem, per lasciare una duratura traccia di sé e dei propri valori. E in 10 anni, l’azione del Comitato e delle Organizzazioni ha effettivamente inciso nella consapevolezza e nell’attitudine degli italiani verso il lascito solidale. Da una ricerca condotta nel 2022 da Walden Lab per il Comitato Testamento Solidale, emerge che, in Italia, sono quasi 800 mila le persone over 50 che hanno già predisposto un lascito solidale, 1 milione quelli che certamente lo farebbero e quasi 5 milioni quelli che lo considerano una possibilità concreta. In totale, 1 italiano su 4, fra gli over 50, dice di aver già fatto un testamento solidale o di essere ben disposto a farlo: si tratta di oltre 6 milioni 800 mila persone in tutto.

“Con il Comitato Testamento Solidale e le organizzazioni che ne fanno parte ci impegniamo per far sì che il lascito per sostenere una causa benefica sia sempre più conosciuto e scelto dagli italiani. – spiega Bartoli – Quest’anno il Comitato compie dieci anni: in questo decennio abbiamo visto la cultura della solidarietà cambiare ed evolversi, in risposta ai profondi mutamenti sociali, economici e culturali del nostro Paese, accentuatisi soprattutto dopo due anni di pandemia e con lo scoppio di una guerra a noi vicina. Il lascito solidale è una realtà sempre più nota e prescelta, ma abbiamo di fronte ancora tanta strada affinché sia uno strumento sempre più diffuso e conosciuto”.

Sport, Versace (Terzo Polo): prezioso strumento di inclusione

Sport, Versace (Terzo Polo): prezioso strumento di inclusione





Sport, Versace (Terzo Polo): prezioso strumento di inclusione – askanews.it




















Milano, 6 apr. (askanews) – “Penso che mai, come in questo particolare momento storico, il tema in questione sia più azzeccato. Lo sport rappresenta tanto di più, un prezioso strumento di inclusione sociale, uno strumento educativo perché prepara i ragazzi nel comprendere che nulla è regalato, che è grazie al sacrificio, all’impegno, al rispetto per gli altri e per le regole che si possono raggiungere obiettivi importanti”. Così la senatrice del Terzo Polo Giusy Versace ha illustratoo ieri a Palazzo Madama l’iniziativa “Più Sport più Pace” organizzata per commemorare la “Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace” di oggi 6 aprile.

All’incontro è intervenuto anche il Presidente della FISE Marco Di Paola, che ha sottolineato anche in qualità di membro della Giunta del CONI, portando i saluti del Presidente Giovanni Malagò, l’importante contributo dello sport, quale essenziale percorso nella formazione dei campioni di domani. “Lo sport crea e racconta delle storie bellissime e significative fatte di passione – osserva Di Paola – il nostro mondo condiviso con il compagno Cavallo, partner sia di avventure sportive, accompagnando amazzoni e cavalieri che competono allo stesso livello nelle nostre gare, sia nella quotidianità come stile di vita, accanto alle famiglie e ai tanti giovani offrendo un percorso di crescita, formazione, sino ad arrivare all’impegno per il sociale sul quale la federazione ripone, ogni giorno, una particolare attenzione implementando la figura del cavallo-terapeuta come protagonista per tutti i nostri appassionati”.

Importante intervento anche dei partner all’iniziativa, come il Presidente dell’Osservatorio contro il bullismo e i disagi giovanili Luca Massaccesi; il Presidente della N.I.C.O (Nazionale Italiana Calciatori Olimpionici Italo Lapenna e il Presidente Opes Italia, Juri Morico, insieme ai tanti campioni sportivi, ambasciatori del progetto “Campioni di vita” finalizzato alle scuole e alle tante federazioni sportive coinvolte.