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Giornata salute mentale, in Senato si presenta progetto Rotary

Giornata salute mentale, in Senato si presenta progetto RotaryMilano, 9 ott. (askanews) – Domani, martedì 10 ottobre 2023 (ore 15), a Roma, al Senato (Sala Caduti di Nassirya), si svolgerà una conferenza stampa di presentazione del progetto “Rotary per la salute mentale” promossa dal Senatore Francesco Zaffini in collaborazione con i distretti italiani del Rotary International in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che ricorre domani.

Interverranno: Francesco Zaffini, Presidente Commissione Affari Sociali e Sanità del Senato; Ugo Cappellacci, Presidente Commissione Affari Sociali della Camera; Ignazio Zullo, componente Commissione Affari Sociali e Sanità del Senato; Maria Carla Ciccioriccio, Governatore Rotary International Distretto 2080; David Lazzari, Presidente Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi; Antonino Cattaneo, Presidente Fondazione Ebri Rita Levi-Montalcini; Tonino Cantelmi, psichiatra, componente del Comitato nazionale per la Bioetica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Giuseppe Masnata, pediatra, Presidente Commissione Distrettuale Rotary 2080 sulla Salute Mentale. Presenti i Governatori dei distretti italiani del Rotary. Modera: Luciano Ghelfi, quirinalista TG2 RAI. Il progetto “Rotary per la salute mentale” vede uniti tutti i 14 Distretti Italiani, punta su una campagna di comunicazione in sinergia con i media per abbattere lo stigma del pregiudizio.

“Nel mondo 400 milioni di persone non hanno accesso alle cure mediche di base. I Rotariani sono da sempre impegnati nella prevenzione e cura delle malattie, con progetti di diverse dimensioni e con un investimento globale da parte della nostra Fondazione di 65 milioni di dollari” – dichiara Maria Carla Ciccioriccio, Governatore del distretto 2080 che riunisce i 98 club di Roma, Lazio e Sardegna – Attraverso questa sfida abbiamo l’opportunità di cambiare in meglio l’assistenza sanitaria sulla salute mentale, lavorando sulla informazione della popolazione, sulla migliore collaborazione tra le Agenzie di Servizio Pubblico e sulla accelerazione della digitalizzazione della sanità e la partnership con le Istituzioni è fondamentale”. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come ‘Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l’assenza di malattia o infermità’. Il tema della salute mentale è quindi centrale, ma secondo una recente ricerca il nostro Paese risulta ultimo in Europa per il benessere psicologico: ansia e depressione colpiscono il 20% della popolazione, soprattutto nell’adolescenza. Nel mondo il suicidio è la quarta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni. L’Italia sta registrando un incremento preoccupante dei comportamenti suicidi negli adolescenti e addirittura nei bambini. Nonostante questo quadro, parlare di salute mentale è ancora un tabù ed eliminare lo stigma sociale che connota questa tematica è fondamentale per arrivare alle radici del problema”, conclude il Governatore Ciccioriccio.

Diretta sulla webTV e sul canale YouTube del Senato.

Indagine Lab21.01: giovani generazione “Z” più fiduciosi e ottimisti

Indagine Lab21.01: giovani generazione “Z” più fiduciosi e ottimistiRoma, 7 ott. (askanews) – I giovani della generazione “Z” si dimostrano più fiduciosi e ottimisti (gen Z 45,3% – pop 36,6%) rispetto al resto della popolazione che è più agganciata al concetto di preoccupazione, paura e precarietà (gen Z 54,7% – pop 63,4%). Lo evidenzia l’indagine demoscopica realizzata dall’Istituto Lab21.01 nel mese di settembre 2023, in occasione del XX Congresso annuale CODAU 2023 in collaborazione con ALE’ Comunicazione, dal titolo “L’impatto sociale delle Università e le aspettative della generazione Z”. Uno studio con due estensioni parallele: 1.000 interviste valide e complete per il target “Generazione Z” e 1.000 interviste per il target “Popolazione” (italiani maggiorenni con età superiore ai 29 anni). Le prime differenza tra i due target appaiono già alla prima domanda sul futuro dell’Italia: Se i giovani gen “Z” sono più fiduciosi e ottimisti rispetto al futuro, gli over 29 anni si sentono più consapevoli della responsabilità per migliorare il Sistema Paese (70,6%) rispetto alla “generazione Z” (50,4%). Diversi anche i possibili interventi delle Istituzioni per valorizzare al meglio i giovani del futuro: la “generazione z” mette al primo posto “Aumentare le assunzioni dei giovani nelle pubbliche amministrazioni” (gen. Z 46,2% – pop. 32,4%) mentre la popolazione italiani adulta “Incentivare con sgravi fiscali l’assunzione di giovani lavoratori” (gen. Z 27,8% – pop. 36,1%). Concordi i due target di riferimento rispetto alla domanda “secondo lei quale è il ruolo principale delle università italiane nel Sistema Paese”: al primo posto “Formare e istruire nuovi studenti” (gen. Z 52,9% – pop. 46,7%); “Fare ricerca” (gen. Z 26,9% – pop. 29,2%); “Aumentare e valorizzare la conoscenza e lo studio” (gen. Z 25,3% – pop. 38,9%). Ancora a braccetto nell’individuare gli elementi che incidono maggiormente nella scelta dell’ateneo universitario per tutti gli intervistati al primo posto “L’offerta formativa – piano didattico” (gen. Z 35,7% – pop. 43,2%); in seconda posizione per la generazione Z “Il blasone – la reputazione dell’università” (gen. Z 30,2% – pop. 24,1%) mentre gli over 29 “Il corpo docenti” (gen. Z 19,3% – pop. 30,2%). Ancora una volta concorde l’intero campione investigato che individua in “Un percorso universitario tradizionale (triennale o magistrale)” La scelta migliore per la propria crescita personale e lavorativa (gen. Z 41,3% – pop. 40,3%), seguito da “Un master privato post diploma scolastico” (gen. Z 25,6% – pop. 22,6%). La generazione Z individua in quattro i principali problemi delle università italiane di oggi: al primo posto “Le tasse universitarie troppo elevate” (35,1%); tallonate dallo “Scarso ricambio generazionale nel corpo docente” (34,9%); seguite dalla “Scarsa o assente disponibilità per studenti lavoratori” (30,4%) e dalle “Strutture universitarie poco tecnologiche” (30,2%). Bene “l’orientamento personalizzato”, “la poca distanza tra studente e corpo docente”, “la varietà di scelte nelle discipline universitarie” e “l’offerta didattica al passo con i tempi”. Ancora poco inclusivo e adatto a studenti con disabilità motorie, visive o uditive (gen. Z 59,1% – pop. 62,7%) e tecnologico (gen. Z 61,9% – pop. 55,7%) l’ambiente universitario; ma con responsabilità non solo riconducibili agli atenei in senso stretto: appare chiaro infatti per tutti gli italiani che giochino un ruolo decisivo le istituzioni statali e regionali che non sostengono adeguatamente le università nella creazione di ambienti idonei per l’apprendimento (gen. Z 57,2% – pop. 54,1%). Al solo target “generazione Z” è stato chiesto poi se il processo di ammissione all’università sia troppo selettivo e la risposta è inequivocabilmente “si” (gen. Z 78,9% – pop. 21,1%) ritenendo l’accesso al corso di laurea tramite numeri programmati “una limitazione nelle scelte dello studente” (74,3%) più che “un utile programmazione per un percorso di studio più efficace” (25,7%). Molto bene l’impatto post-covid della “didattica digitale” ritenuto da 8 giovani su 10 uno strumento utile e, di conseguenza considerato “uno strumento che può garantire un livello di istruzione universitaria adeguato” dal 76,9% degli intervistati. Ai ragazzi appena laureati è stato chiesto quale sia la cosa più importante che ha lasciato il percorso universitario e, in prima posizione, con il 45,7% troviamo “La preparazione e la formazione” seguita, a 5 punti percentuali di distanza, dalla “Crescita personale e professionale” e, a dieci, “Dall’esperienza di vita in generale”. Molto buona la “consigliabilità” del proprio ateneo universitario (73,4%) mentre segmentante appare la possibilità di continuare o meno il percorso di studi accademici (Si 52,5%). Nel caso in cui però si decidesse però di continuare il percorso di studi 6 giovani su 10 si dichiarano orientati a farlo nello stesso ateneo in cui hanno conseguito il primo titolo di laurea. Infine, la “Top five” dei desideri dei giovani italiani rispetto alle università vede al primo posto “Un’offerta formativa ancora più ampia e al passo con i tempi” (30,7%); in seconda posizione “Maggiori agevolazioni per studenti fuori sede o in difficoltà economiche” (28,3%); in terza posizione “La possibilità di seguire i corsi e le lezioni sia in presenza che da remoto” (26,7%); in quarta e quinta posizione “Strutture universitarie tecnologicamente avanzate” (24,4%) e “Implementazione del collegamento tra università e aziende” (24,2%).

A Lampedusa convegno Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienza

A Lampedusa convegno Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienzaLampedusa, 6 ott. (askanews) – Migranti, oltre i muri le nuove frontiere dell’accoglienza. E’ il titolo del Convegno in programma domani a Lampedusa, a 10 anni dalla visita di papa Francesco (10 luglio 2013) e da una delle più grandi tragedie del Mediterraneo (3 ottobre 2013) promosso da Famiglia Cristiana, insieme con il Comune di Lampedusa e Linosa e l’associazione Don Zilli e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 del ministero degli Interni.

Una giornata che vuole essere di riflessione e dibattito aperto, senza barriere, in ascolto della testimonianza di chi vive l’esperienza dell’esperienza dell’accoglienza. L’appuntamento è all’Hotel Sole, con il saluto di benvenuto del Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo emerito di Agrigento, e l’introduzione e moderazione di Don Stefano Stimamiglio, Direttore di Famiglia Cristiana sul tema “Contro la globalizzazione dell’indifferenza”, MigraVoci da Lampedusa e la testimonianza della suora salesiana Maria Ausilia Consiglio, che al Molo Favarolo da tre anni trascorre gran parte delle sue giornate soccorrendo i naufraghi stremati. Seguirà una sezione Migranti e Istituzioni, con Wanda Ferro Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, sul tema “Le ragioni del cuore e quelle della legge”.

Il programma prevede poi sempre per le Voci da Lampedusa l’intervento di Filippo Mannino, Sindaco di Lampedusa e la Testimonianza di Vito Fiorino, pescatore e falegname. Altra sezione verrà dedicata al rapporto Migranti e Terzo Settore, con l’intervento di Daniela Pompei, Vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio sul tema “Migranti e società civile: i corridoi umanitari, la soluzione possibile”.

Nel pomeriggio tavola rotonda “Persone, numeri o barbari? I migranti nella narrazione della stampa italiana”, con l’introduzione e moderazione di Alberto Chiara, Caporedattore di Famiglia Cristiana e gli interventi di Luciano Regolo, Condirettore di Famiglia Cristiana, Maria Latella, Giornalista e conduttrice di Sky, del Cardinale Jean-Marc Noël Aveline, Arcivescovo Metropolita di Marsiglia, sul tema “Ero forestiero e mi avete accolto”, di Marco Romano, Direttore del Giornale di Sicilia, François Vayne, Direttore del Servizio Comunicazione del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Gianni Todini, Direttore di Askanews, Paolo Lambruschi, Inviato di Avvenire, Agnese Pini, Direttrice del QN. Chiusura con la concelebrazione eucaristica in suffragio di tutti i morti in mare, alla Chiesa di San Gerlando e con lo spettacolo all’aperto di Giacomo Sferlazzo “I pupi raccontano: La leggenda di Andrea Anfossi”.

A Loreto il pellegrinaggio dei migranti l’8 ottobre

A Loreto il pellegrinaggio dei migranti l’8 ottobreRoma, 5 ott. (askanews) – Si svolgerà l’8 ottobre a partire dalle ore 16.00, il pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto dei migranti organizzato dalla commissione Migrantes della Conferenza Episcopale Marchigiana.

Un pellegrinaggio – informa una nota – che ogni anno si rinnova nel mese di ottobre, mese missionario, e che vuol essere oltre che un tempo di preghiera anche un’occasione di conoscenza e condivisione delle diverse realtà culturali che vivono nel territorio marchigiano. Alle ore 16.15 i partecipanti al pellegrinaggio faranno visita alla Santa Casa per poi, alle 17.00 vivere la S.Messa presiedeuta da S.E. Mons. Fabio Dal Cin Arcivescovo Prelato di Loreto e Presidente della Commissione Migrantes.

Al termine, come da consuetudine, la tradizionale festa insieme con la condivisione delle specialità gastronomiche di ogni paese.

Arriva a Modena la 15esima edizione di Periferico Festival

Arriva a Modena la 15esima edizione di Periferico FestivalMilano, 5 ott. (askanews) – Si terrà quest’anno dal 13 ottobre a Modena la 15esima edizione di Periferico Festival, manifestazione internazionale che porta l’arte nello spazio urbano e che ci accompagnerà per tre fine settimana fino al 29 ottobre.

Periferico Festival, evento che fa parte delle manifestazioni promosse dal ministero della Cultura, riprenderà la sperimentazione e ricerca artistica attivata già dalla scorsa edizione sul tema del Presente!. Riprendendo il pensiero di Diana Taylor, autrice di ¡Presente! ed esperta statunitense di studi sulla performance, in questa edizione 2023 si attraverseranno declinazioni possibili dell’attivismo politico e culturale a cui l’esortazione richiama, incontrando linguaggi e formati dedicati ai luoghi e alle comunità. Un festival partecipato e partecipativo in cui la conoscenza non è qualcosa da raccogliere ma un processo tra il conoscere e l’agire con gli altri. Al centro della XV edizione c’è il tema della voce: quella dei luoghi, delle comunità, la voce come espressione unica legata alla specificità e al prendere parola nello spazio pubblico. Installazioni, performance, concerti, incontri e rappresentazioni teatrali invaderanno strade e spazi non convenzionali di Modena. Le pratiche performative site-specific, volte ad abitare luoghi non teatrali con interventi che valorizzano gli spazi e i loro significati, avranno come ospiti grandi nomi italiani e internazionali.

Festa nonni, Anla: grazie ai nonni per loro prezioso contributo

Festa nonni, Anla: grazie ai nonni per loro prezioso contributoRoma, 2 ott. (askanews) – “Si celebra oggi in Italia la Festa dei Nonni in virtù della legge n. 159 del 31 luglio 2005. Il significato di questa norma va al di là dell’obbligo: il nostro grazie ai nonni per tutto quello che sono e che fanno è spontaneo e immediato. La Festa dei Nonni è una festa della Repubblica adatta a rammentare il ruolo pubblico che svolgono i nonni e di cui siamo tutti debitori. Se la Res pubblica è la casa comune, i nonni ne sono struttura portante, così come la famiglia nella sua globalità, ed è giusto, bello, direi necessario che questo ruolo abbia un riconoscimento pubblico, sia portato all’attenzione della società tutta”. Il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, Edoardo Patriarca, sottolinea il ruolo pubblico delle nonne e dei nonni d’Italia e continua: “Grazie nonni, dunque, ma non un grazie frettoloso e scontato. L’amore non è mai banale e voi nonni ne siete testimoni: grazie a voi possiamo dire che la nostra società, alienante nei ritmi cittadini, conserva ancora un equilibrio. È grazie al vostro ruolo che possono crescere più sani e felici non solo le bambine e i bambini ma anche i loro genitori. Voi che siete già stati papà e mamme, in un certo senso tornate ad esserlo curando i vostri nipoti e insegnando ai vostri figli l’arte di diventare genitori o, meglio, consentite loro di crescere nel ruolo giorno per giorno”.

Continua il presidente Patriarca, nel sottolineare l’azione dei volontari di ANLA: “È oggi dunque la festa del prendersi cura dei bambini e delle bambine, la festa dell’amore familiare e della fraternità, la festa dell’incontro tra le generazioni, dei racconti e della memoria. A volte dimentichiamo che siamo esseri finiti fatti per l’infinito e ci pensiamo già ora eterni, vittima di un certo consumismo. Voi, la vostra saggezza, le vostre rughe, ci fate riscoprire il tempo, ci aiutate a comprendere il significato dell’attimo, la forza di una carezza o di uno sguardo, la virtù di un silenzio al momento opportuno e di un sorriso che fa bene al cuore. È oggi davvero la festa della rete più silenziosa e fedele di sostegno familiare alle giovani coppie: senza il vostro sostegno ‘economico’, quasi in senso etimologico di norma della casa, salterebbe quell’equilibrio di pensiero e sentimento che è necessario all’armonia fra le generazioni. La Festa dei Nonni è per noi di ANLA un momento fondamentale perché vede una concreta applicazione dei nostri valori e dei nostri principi: in fin dei conti il nostro lavoro è volto all’incremento del bene comune che altro non è che la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti”. Il presidente Patriarca conclude guardando a ciò che resta ancora da fare: “È oggi una Festa non solo di riconoscenza ma anche di sprone: dovremmo avvalerci di questo momento condiviso a livello nazionale per riflettere su cosa manca ancora al benessere di tutti, scoprendo così che il miglior modo per pensare al futuro dei bambini e delle bambine è costruire un welfare familiare all’altezza delle sfide dovute alla crisi demografica, che favorisca fra l’altro il diritto delle donne di poter essere madri e lavoratrici, che possa avvalersi di una sanità che funzioni davvero per tutti e in tutta Italia, che favorisca e non penalizzi chi desidera mettere al mondo più figli. In ogni caso, si è nonni e nonne per scelta, nello spirito di gratuita più totale, per amore: grazie Nonni!”

Migranti, 10 raccomandazioni per l’accoglienza da suore Uisg

Migranti, 10 raccomandazioni per l’accoglienza da suore UisgRoma, 2 ott. (askanews) – In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, che si celebra ogni 3 ottobre in memoria di tutte le vittime delle migrazioni, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) presenta un policy brief con dieci raccomandazioni per affrontare le sfide legate ai fenomeni migratori, con particolare attenzione alle esigenze di migranti e rifugiati. La UISG è l’organizzazione ombrello per le Superiore delle congregazioni femminili cattoliche, che conta 1.903 membri in 97 Paesi, in rappresentanza di oltre 600.000 suore nel mondo.

Le raccomandazioni sono destinate a partner e alleati della UISG, ai governi nazionali e agli organi intergovernativi, alle organizzazioni dello sviluppo internazionale e della società civile e a tutte le persone di buona volontà impegnate per costruire un mondo più giusto e sostenibile, e sono emerse dal Sister-led Dialogue on Migration, il secondo di un ciclo di appuntamenti su temi chiave dello sviluppo internazionale organizzati all’interno dell’iniziativa UISG Sisters Advocating Globally, realizzata in collaborazione con il Global Solidarity Fund. L’incontro si è tenuto il 3 luglio 2023 a Roma, con la partecipazione delle suore della UISG e di progetti sul campo, di rappresentanti delle istituzioni intergovernative e interreligiose, di organizzazioni della società civile, esperti accademici e rappresentanti mediatici. Queste le raccomandazioni. 1. Sostenere chi si sposta dentro ed oltre i confini internazionali attraverso educazione linguistica, formazione di nuove competenze e progetti di sviluppo che possano migliorare la resilienza alle sfide della migrazione. 2. Sostenere le persone in transito fornendo informazioni accurate e tempestive, in particolare sui pericoli del viaggio verso l’Europa, al fine di contrastare la disinformazione dilagante. 3. Promuovere l’integrazione di migranti e rifugiati favorendo un senso di sicurezza e appartenenza, in particolare attraverso l’azione comunitaria affettiva e relazionale. 4. Coinvolgere le comunità di immigranti e quelle ospitanti in attività interculturali condivise, che possano contribuire a colmare le differenze sociali e culturali. 5. Sfruttare il potenziale informativo ed educativo delle piattaforme mediatiche per aumentare la consapevolezza politica sulle realtà dell’immigrazione. 6. Sostenere un cambiamento linguistico che si sposti dai discorsi di paura, minaccia, emergenza e guerra verso conversazioni orientate su inclusione, integrazione, sviluppo e arricchimento reciproco. 7. In particolare, esemplificare e promuovere un cambiamento nelle narrazioni mediatiche creando spazio per le persone con esperienze vissute di migrazione e dando voce non solo alle loro preoccupazioni, ma anche alle soluzioni proposte. 8. Stabilire alleanze tra agenzie umanitarie, istituzioni religiose e organizzazioni mediatiche per resistere insieme alla propaganda anti-migranti e sviluppare una visione condivisa per superare gli ostacoli legislativi. 9. Collaborare con i governi dei Paesi di transito non-europei nell’adozione e nell’implementazione di misure etiche per rispettare la dignità di ogni persona ed arginare la tratta e gli abusi. 10. Fare pressione sui governi dell’Unione Europea affinché istituiscano leggi che riflettano i valori etici e la visione umanitaria dell’UE, consentendo accesso equo, paritario e legale a tutti i migranti, indipendentemente dal motivo dell’immigrazione.

Mafia, Don Ciotti: basta tagliare in superficie, serve estirpare radice

Mafia, Don Ciotti: basta tagliare in superficie, serve estirpare radiceMilano, 30 set. (askanews) – “L’ultima mafia è sempre la penultima perché nel codice genetico dei mafiosi c’è un imperativo: il rigenerarsi. E’ la storia che ci ha consegnato questo e noi non possiamo continuare a tagliare la mala erba solo in superficie. Sono 150 anni che si taglia la mala erba solo in superficie e invece dobbiamo estirpare il male alla radice”. Lo ha detto Don Luigi Ciotti intervistato da Diego Bianchi a “Propaganda Live” su La7.

“A fianco dell’importante lavoro portato avanti dai magistrati e dalle forze di polizia, ci deve essere una grande sfida culturale, educativa, sociale: lotta alla mafia vuol dire casa, lavoro, scuola, sanità che funziona, vuol dire le politiche sociali” ha proseguito Don Ciotti, sottolineando che “questo è uno dei grandi nodi e invece noi continuiamo a rincorrere i sintomi”. “La risposta oggi deve essere collettiva, serve una rivolta delle coscienze” ha proseguito il sacerdote, concludendo che “il problema è che oggi in Italia a fare la differenza è l’indifferenza: nella percezione degli italiani il crimine organizzato mafioso è diventato una dei tanti”.

Terzo Settore: italiani sempre più generosi e digitali ma calano donatori

Terzo Settore: italiani sempre più generosi e digitali ma calano donatoriRoma, 28 set. (askanews) – Donatori abituali e donazione media in crescita, ma crollo verticale dei potenziali donatori: in quattro anni è raddoppiata la percentuale delle persone sensibili al Terzo Settore che ha scelto di non donare. È quanto emerge dalla ricerca “Donatori, donazioni e corporate social responsibility (nella società italiana) 2023”, realizzata dalla società Emotional Marketing in collaborazione con Atlantis Company, azienda specializzata nella consulenza e nella comunicazione nel settore nonprofit. L’analisi – condotta su un campione rappresentativo di 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 70 anni – è stata presentata in occasione della nuova edizione di “Reinventing”, il tradizionale appuntamento annuale dedicato all’innovazione e allo sviluppo del fundraising, della comunicazione sociale e della Corporate Social Responsibility promosso da Atlantis Company. Dalla ricerca in particolare emerge che, rispetto alla precedente rilevazione del 2019, i donatori abituali (persone che hanno effettuato più di una donazione in un anno) sono passati dal 17% al 19% e che la donazione media è salita da 51 a 62 euro (+ 21%), ma anche che si è molto ristretto il bacino dei potenziali donatori (persone che non hanno mai donato, ma che dichiarano di essere interessate a farlo), che sono passati dal 32% del 2019 al 14% del 2023. Una parte degli “indecisi” in questi anni ha scelto di sostenere cause benefiche, determinando un aumento in termini assoluti di donatori, numero di donazione e cifre donate; ma una percentuale del campione decisamente più ampia ha definitivamente abbandonato l’idea di donare. In quattro anni, infatti, i non donatori sono passati dal 17% (2019) al 34% (2023). La ricerca analizza i criteri utilizzati dai donatori per scegliere le organizzazioni da sostenere: il fattore considerato prioritario è la trasparenza, seguito dall’efficienza e dalla capacità di ispirare fiducia. Per reperire informazioni in merito a questi argomenti, i potenziali donatori utilizzano vari strumenti parallelamente: il 50% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare internet, ma rimangono importanti anche il passaparola (33% degli intervistati), il contatto diretto (31,6%), le informazioni diffuse attraverso pubblicità (20%), i social network (16,5%) e la stampa (16,5%). La scelta delle organizzazioni da sostenere è condizionata anche dal settore di intervento: gli enti più scelti per le donazioni sono quelli impegnati nella ricerca contro malattie gravi (64,8%), seguiti da quelli attivi nel contrasto alla povertà (45,8%) e nella tutela dell’ambiente (45,8%). Rispetto alla rilevazione del 2019 emerge una forte crescita delle donazioni a favore delle organizzazioni impegnate in aiuti medico-sanitari (dal 3% delle scelte, si è passati al 42,9%), ma anche delle donazioni indirizzate alla tutela dell’ambiente e all’assistenza ai poveri, che nel 2009 rappresentavano rispettivamente solo il 25% e 22% delle scelte.

Terzo Settore, pubblicato Avviso con istruzioni per finanziamenti

Terzo Settore, pubblicato Avviso con istruzioni per finanziamentiMilano, 26 set. (askanews) – “Con oltre 22,6 milioni di euro per sostenere gli enti del Terzo Settore, ben 2,6 in più rispetto al 2022, e più valore alla qualità delle proposte progettuali presentate, ancora una volta il Governo mette al centro della propria azione le politiche sociali e l’alleanza tra pubblico e privato-sociale”. Lo sottolinea il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. “Invito gli enti a cogliere l’occasione e partecipare all’avviso con le proprie proposte. Il Governo – precisa Bellucci – in linea con quanto previsto nell’Atto di indirizzo 2023, garantisce pieno supporto a progetti di rilevanza nazionale dedicati a iniziative quali la lotta alla povertà, la tutela della salute e del benessere, la promozione dell’educazione e dell’apprendimento permanente, la crescita economica e l’inclusione sociale e lavorativa, con l’obiettivo primario della promozione del bene comune, della riduzione delle diseguaglianze e dell’aiuto, in particolare, ai più fragili”.

Le domande dovranno pervenire entro il 6 novembre 2023 e tutte le istruzioni si trovano nell’Avviso pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.