Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

A Roma i protagonisti di economia e finanza ad impatto

A Roma i protagonisti di economia e finanza ad impattoMilano, 5 mar. (askanews) – Una maratona di otto ore di interventi, con oltre 500 iscritti e 50 speaker che si sono alternati tra mattina e pomeriggio nella sala del The Dome Campus dell’Università Luiss di Roma. Tutti per rispondere a “Impact Now. Un altro capitalismo è possibile”, la chiamata di Giovanna Melandri e della sua Human Foundation (che celebra 10 anni di attività) per costruire alleanze pubblico-private e disegnare progetti, azioni concrete, iniziative comuni per raggiungere obiettivi sociali e ambientali con una finanza ed economia ad impatto. I lavori sono stati aperti da un lungo discorso di Melandri: “Un altro capitalismo è possibile e passa da nuova finanza e nuova impresa”, ha detto la presidente di Human Foundation.


Melandri ha ricordato i dati dei flussi impact: “In 10 anni l’impact investing è passato da circa 50 miliardi a oltre 2,3 trilioni di dollari a livello globale, con la finanza Esg a 41 milioni. In Italia stimiamo la finanza impact in oltre 9 miliardi”. E ha lanciato alcune proposte al governo per sostenere la sfida della crescita del settore social green: “Oggi chiediamo al governo che le risorse del Piano Mattei per l’Africa e altre ancora siano impiegate attraverso investimenti e programmi a impatto in linea con gli Obiettivi di sostenibilità dell’Onu. E chiediamo fiscalità agevolata: i fondi impact non posso essere tassati come i fondi che obbediscono solo al criterio del rendimento e non ottimizzano ne misurano l’impatto. I fondi impact oltre al rendimento generano utilità sociale e ritorno sulle comunità e aiutano il Welfare a reggere e a crescere”. Sono seguite le parole di Paolo Gentiloni, che ha rilanciato a Impact Now la sfida di un’economia verde su scala europea: “Il green deal deve mantenere la sua ambizione a lungo termine. Nella transizione energetica, dobbiamo tenere insieme il pilastro industriale e quello sociale, cercando di ridurre le dipendenze che abbiamo senza creare nuove dipendenze da altri Paesi”.


A Roma per l’evento in Luiss anche Ronald Cohen, presidente del Global Steering Group for Impact Investment (Gsg), la cabina di regia mondiale della impact economy. “Bisogna coinvolgere i privati nel cambiamento ambientale e sociale. Ci battiamo per questo, con un movimento che coinvolge 70 Paesi nel mondo”, ha ricordato Cohen, con in sala 15 delegati internazionali, tra cui Brigitte Mohn, del Cda di Bertelsman Stiftung e Jean Bernal Aranda, CEO di Caixa Bank. Dopo una mattinata densa, con gli interventi anche della presidente del B7 2024, Emma Marcegaglia, che ha ricordato la grande occasione dei mesi di presidenza del G7 per spingere su investimenti ed economia verde e sociale, e dell’economista Lucrezia Reichlin, insieme a due protagonisti del mondo impact italiano come Pier Carlo Padoan (presidente UniCredit) e Luca Filippone (presidente Reale Group), il pomeriggio ha coinvolto l’attore pubblico e la politica, per ricordare l’importanza delle istituzioni nello schema triangolare dell’impact investing, alleanza strategica tra attore pubblico, investitori e imprese.


Al The Dome le voci dei sindaci di Roma (Roberto Gualtieri), di Napoli (Gaetano Manfredi) e di Novara (Alessandro Canelli), insieme all’Ad di Invitalia, Bernardo Mattarella, ma anche di due donne protagoniste di economia e finanza come Katia Da Ros (vice presidente di Confindustria) e Claudia Parzani (presidente di Borsa Italiana), Letizia Moratti e imprenditrici e manager come Emanuela Trentin, Manuela Cedermas, Kelly Russel Catella. Non sono mancati momenti ispirazionali, con gli speech di Paolo Giordano, Stefano Mancuso, Vittorio Lingiardi. Ma anche affondi sul mondo del Terzo Settore e dell’impresa sociale (con Stefano Zamagni, Enrico Giovannini, Stefano Granata, Rossella Muroni) e anche però una panoramica sui fondi e investitori impact italiani. Finale dedicato a impact economy e intelligenza artificiale, con un confronto a due voci tra Sebastiano Maffettone e Paolo Benanti. Conclusioni di Melandri con l’impegno di approfondire con Human ulteriormente la possibile alleanza strategica tra service providers ed investitori ad impatto.

La Fao ha eletto Valeria Mangani ‘World Food Hero’

La Fao ha eletto Valeria Mangani ‘World Food Hero’Roma, 2 mar. (askanews) – La FAO, più importante agenzia delle Nazioni Unite, ha eletto l’italiana Valeria Mangani ‘World Food Hero’ nell’ambito del World food Day, la giornata mondiale del cibo. Riconoscimento prestigioso per la scrittrice di ecologia alimentare e presidente di Sustainable Fashion Innovation Society, già pioniera nelle campagne per educare il consumatore all’acquisto consapevole contro le micro plastiche che inquinano le acque terrestri che si attaccano al plancton, rientrando nella nostra catena alimentare. Ed è dalla Sicilia – con 100 ettari di cotone biologico – che parte un insegnamento per cominciare a migliorarci. Quando si pensa alla produzione del cotone, la Sicilia potrebbe non essere il primo posto che viene in mente. Eppure, l’isola del Mediterraneo ha svolto a lungo un ruolo importante nella famosa industria della moda del Paese, risalente al XII sec. Gli agricoltori siciliani smisero di produrre cotone solo negli anni ’60, periodo in cui le fibre sintetiche furono ampiamente presentate al pubblico. Ma poiché i consumatori stanno diventando sempre più consapevoli degli effetti della plastica sul nostro ambiente, alcuno stanno lavorando per rilanciare l’antica industria delle fibre dell’isola. Oltre al progetto sul cotone sostenibile COS (Cotone Organico Sicilia), la missione dell’organizzazione di Valeria Magani è quella di aumentare la consapevolezza sugli impatti della cosiddetta “fast fashion”, spesso realizzata con materiali sintetici con filiere difficili da tracciare, dando voce a oltre 2000 produttori e brand iscritti alla Sustainable Fashion Innovation Society. Il progetto, iniziato nel 2018, sta coinvolgendo gli agricoltori in varie parti della Sicilia per rivitalizzare i terreni agricoli inutilizzati e ridare vita ad un’industria che un tempo era ben sviluppata qui. La semina avviene a marzo e il cotone raccolto a settembre. E tutti i processi sono completamente biologici, rinunciando a pesticidi chimici o coloranti. Questo controllo su ciò che entra nel tessuto è una parte cruciale per Valeria, perché – afferma – “è un’area del settore sotto-regolamentata e i potenziali effetti dei prodotti chimici sui tessuti per la salute sono spesso trascurati”. Ma anche economia locale e ambiente.


“Il modello costruito in Sicilia dal Presidente COS può essere applicato in altre regioni e a più fibre – continua Mangani – tra cui canapa, lino, bambù, date le diverse condizioni paesaggistiche e agricole dell’Italia. Non dimentichiamoci che la moda è una storia che inizia dall’agricoltura e finisce in comunicazione”. á Alla prossima edizione dell’evento annuale della Sustainable Fashion Innovation Society, l’associazione no profit presieduta dalla Mangani, che implementa i progetti di reshoring, ci sarà un panel delicato alle fibre á bio con players nazionali ed internazionali a confronto. Ci si vede al Phygital Sustainability Expo dunque! 

Enea: prodotti e servizi per energia e sostenibilità nelle PA

Enea: prodotti e servizi per energia e sostenibilità nelle PARoma, 21 feb. (askanews) – Oltre 100 prodotti e servizi a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni, 150 eventi formativi che hanno coinvolto migliaia di partecipanti, progetti pilota e il Catasto energetico unico della Regione Siciliana. Questi, in sintesi, i principali risultati del progetto Enea ES-PA (Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione) presentati oggi a Roma nel corso di un evento alla Camera dei deputati.


Finanziato dal Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale con 9,7 milioni di euro, – informa Enea – il progetto quinquennale ES-PA è stato gestito da Enea per supportare le amministrazioni regionali e locali nell’utilizzo ottimale delle risorse europee e nazionali in campo energetico-ambientale, in particolare nei settori: programmazione energetica regionale; sicurezza sismica; certificazione ambientale degli edifici pubblici; smart city e illuminazione intelligente; impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; efficienza energetica e fonti rinnovabili per le PMI; economia circolare e simbiosi industriale; smart grid elettriche. “Il progetto ES-PA rappresenta una dimostrazione concreta di come trasferire l’innovazione nella PA, a vantaggio di una gestione più efficiente e vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese”, ha sottolineato il Presidente dell’Enea Gilberto Dialuce. “Per facilitare le amministrazioni locali e regionali a mettere a frutto i fondi europei e nazionali e a pianificare politiche energetiche e di sostenibilità ambientale – ha proseguito – abbiamo lavorato con sindaci, uffici tecnici e di programmazione regionali, mettendo a disposizione personale tecnico, prodotti, servizi operativi e formativi che vanno dall’efficienza energetica all’economia circolare, fino alla smart city”.


In Sicilia è stato realizzato, in collaborazione con la Regione, il primo esempio nazionale di Catasto energetico unico, che integra gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) con i dati degli impianti termici e degli edifici virtuali e permette la geolocalizzazione degli edifici sulla cartografia catastale regionale. Tra i progetti pilota realizzati, Livorno è diventata la ‘capitale’ del programma Enea PELL (Public Energy Living Lab), che prevede una rete di lampioni a led intelligenti, semafori telecontrollati, sensori e telecamere per la gestione del traffico e della sosta dei veicoli, ma anche per il monitoraggio ambientale, con risparmi energetici fino al 70% e un taglio di oltre 1.400 tonnellate di CO2 all’anno. Altri progetti sono stati realizzati a Lampedusa e Matera con l’obiettivo di promuovere nuove filiere produttive legate ai principi dell’economia circolare, attraverso l’applicazione di soluzioni tecnologiche, metodologiche e di governance innovative e il rafforzamento delle competenze locali su questi temi.


“Abbiamo registrato oltre 5 mila download dei 114 prodotti disponibili nel nostro scaffale virtuale come know-how tecnico alla portata e al servizio di chi determina le politiche territoriali. Inoltre, abbiamo contribuito a realizzare 150 eventi di disseminazione che hanno raggiunto oltre 2.500 partecipanti”, ha spiegato Alessandro Coppola, responsabile della Direzione Enea per il Trasferimento Tecnologico. “Il progetto – ha aggiunto – ha avuto ricadute positive su tanti altri attori del settore come Pmi, Università, ordini professionali, studi di consulenza, Energy Manager e EsCo, con i quali abbiamo creato una rete di condivisione di buone pratiche”. Il progetto ha inteso offrire strumenti di policy e di implementazione che, pur avendo un carattere generale, possano essere adattati alle singole esigenze. Inoltre, sono state condotte azioni di accompagnamento in tutte le fasi della programmazione, prevalentemente nelle Regioni del Mezzogiorno.


“In coerenza con la propria mission, Enea si propone come partner della PA in un futuro programma ES-PA Evolution per migliorare l’efficacia attuativa delle politiche di coesione e favorire il trasferimento delle innovazioni e delle buone pratiche sull’energia e la sostenibilità, allargando ad altri territori i progetti pilota e le esperienze di successo realizzati finora, come nel caso di Livorno, Matera, Lampedusa e Regione Siciliana”, ha concluso Dialuce.

Il Raccomandato, piattaforma per mPMI per innovare a basso costo

Il Raccomandato, piattaforma per mPMI per innovare a basso costoRoma, 20 feb. (askanews) – In Italia il problema sociale primario è la bassa produttività delle mPMI. Tuttavia la soluzione, rappresentata fondamentalmente dall’innovazione, sembra essere un tesoro ben custodito anziché un bene condiviso. Le micro e piccole aziende, ancora lontane da questa prospettiva, si trovano di fronte a una sfida: come introdurre l’innovazione? Chi si impegnerà a tracciare il cammino verso questo nuovo mondo? In modo paradossale, emerge la necessità di un “Raccomandato”, un “cugino competente” per avviare un processo di meritocrazia e democratizzazione di servizi ad alto valore aggiunto, come la consulenza di sviluppo, e renderla alla portata di tutti in breve termine.


“L’improduttività delle micro, piccole e medie imprese (mPMI) rappresenta il primo e principale problema dell’Italia, con riflessi significativi anche in ambito sociale – sostiene Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry, Consulente Paziente e Il Raccomandato – L’innovazione, fondamentale per il progresso economico, si scontra spesso con ostacoli strutturali, tra i quali l’inadeguatezza dell’offerta, per costi ed approccio, del terziario avanzato verso questo target di imprenditori molto emotivi e sfiduciati, attaccati alla logica della famiglia, dell’amico e del cugino per fare le cose. Questo si aggiunge al timore, da parte del piccolo imprenditore, di avviare un primo contatto verso un mondo ignoto, troppo distante come quello delle università, dei centri di ricerca, dei palazzi istituzionali e dei consulenti troppo “americanizzati” anche nel prezzo, comportando una frattura sempre più ampia tra il mondo della consulenza, in senso lato per lo sviluppo, e quello dei piccoli imprenditori”. “L’improduttività dovuta alla mancanza di innovazione – continua Marco Travaglini – ha conseguenze rilevanti, tra cui la precarietà, la bassa natalità, le disuguaglianze ed un aumento dell’evasione fiscale. Affrontare questa sfida diventa pertanto essenziale per il Paese, per stimolare la crescita economica e creare un ambiente favorevole allo sviluppo: in un momento di coperte corte per spese correnti da una parte, e di fondi per progetti dall’altra, c’è bisogno di una mediazione progettuale e consulenziale visionaria, di facile reperibilità e messa in atto per i milioni di imprenditori sotto i 10 dipendenti rimasti al solo prodotto. È in questo scenario che nasce la necessità di fatturare e generare PIL per loro stessi e per tutto il Paese aggregato, con una logica di indipendenza imprenditoriale, uscendo fuori dalla manovalanza del ‘900 che li pone alla stregua dei pochi gruppi oligopolistici che creano valore aggiunto”.


Per affrontare questo problema dell’improduttività e il mismatch tra domanda e offerta di consulenza e servizi a valore aggiunto per le mPMI nasce “Il Raccomandato”, un’iniziativa proposta da Mama Industry. Questa piattaforma innovativa mira a promuovere un nuovo approccio all’innovazione e all’impresa, puntando a superare con logica di umanità e connessione tra persone le barriere economiche ed emotive che spesso impediscono il primo contatto tra micro e piccole imprese e professionisti competenti. Il Raccomandato è un progetto di ricerca con soggetti autorevoli che si fonda su una community di “Consulenti Pazienti” altamente selezionati e motivati, pronti ad offrire non solo la loro expertise professionale e trasversale ma anche umanità e supporto emotivo a imprenditori spesso demotivati, disorientati, stanchi e disorganizzati, ma (allo stesso tempo) desiderosi di affrontare le sfide legate al cambiamento. Questo approccio ha l’obiettivo di creare fiducia favorendo un progressivo investimento in innovazione.


“In questa piattaforma l’imprenditore può incontrare il suo ‘Raccomandato’ ideale tra i nostri Consulenti Pazienti – afferma Marco Travaglini – attraverso un sistema scientifico di matching basato sulle affinità personali oltre che imprenditoriali e tecniche, validato da partnership come l’Università di Verona, quella di Bologna e il GSSI de L’Aquila. Inizia con questo primo passo certo, con la persona più ‘giusta’, e adeguata al caso e alla persona-imprenditore, un percorso di circa 3 ore, a basso costo emotivo, economico e di tempo, che conduce a risultati misurabili, diffondendo cultura d’impresa con una pre-consulenza orientata alla ‘Consapevolezza’ per un primo approccio all’innovazione. Abbiamo giocato sul nome ‘Il Raccomandato’ dandogli però una connotazione positiva, perché promuove, in modo paradossale, la meritocrazia tra le mPMI, facilitandone l’accesso a servizi a valore aggiunto prerogativa delle grandi aziende. Il Raccomandato, infatti, offre a tutti l’opportunità di entrare in un nuovo mondo, dove la competenza è valorizzata e ogni imprenditore, anche chi produce pane sul territorio, può investire in innovazione con pochissimi euro, poco tempo da dedicare e bassa fatica, grazie al supporto di una persona adeguata al suo progetto, un ‘cugino competente’. Si tratta di un passo concreto verso un futuro in cui la collaborazione, la condivisione di conoscenze e la fiducia diventano i pilastri sui quali si fonda il successo delle imprese italiane. L’invito è a compiere questo primo passo insieme con ‘Il Raccomandato’”.

Ue, Lollobrigida: governo si batterà per ridefinizione Pac

Ue, Lollobrigida: governo si batterà per ridefinizione PacMilano, 15 feb. (askanews) – Il governo si batterà in Europa “per una ridefinizione della Pac, quindi una ridefinizione degli ecoschemi”, cioè le specifiche misure di sostenibilità ambientale destinate agli agricoltori volte a tutelare clima, ambiente e benessere degli animali. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, a Milano per un incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale all’agricoltura Alessanro Beduschi.


“La Pac stata programmata prima dell’arrivo del nostro governo ed era condizionata da vicende legate alla sostenibilità ambientale che partivano da fondamenti ideologici più che da analisi delle capacità di relazione con il sistema produttivi della nostra nazione – ha detto il ministro rispondendo a chi gli ha chiesto se l’esecutivo si batterà in Ue per limitare l’uso degli agrofarmaci – Noi pensiamo adesso agli agricoltori italiani, abbiamo creato tavoli tecnici per rivedere la Pac, perché si può fare”. “Chiederemo di ragionare – ha aggiunto Lollobrigida – anche sulla ripartizione dei fondi perché sugli ecoschemi, a nostro avviso, c’è un eccesso di risorse e molto meno sull’accoppiato, che è la possibilità di difendere quelle produzioni che oggi possono essere meno redditizie ma che invece sono fondamentali per la Sovranità alimentare e per la garanzia di sicurezza alimentare, aspetti sottovalutati dall’Europa, mentre altre nazioni si stanno organizzando per creare catene alimentari certe anche in momenti di conflitto. L’Europa deve ripensare alla sua dimensione”.

Antartide, energia sempre più pulita per la base Mario Zucchelli

Antartide, energia sempre più pulita per la base Mario ZucchelliRoma, 15 feb. (askanews) – Sempre più fonti rinnovabili nella base italiana Mario Zucchelli in Antartide dove nel corso della 39a spedizione di ricerca appena conclusa, si è arrivati a coprire oltre il 20% dei consumi elettrici con energia pulita. Il risultato è stato possibile grazie all’ampliamento di un impianto fotovoltaico, capace di ‘catturare’ una radiazione solare disponibile 24 ore su 24 durante l’estate australe, e ai lavori di ottimizzazione di una centrale eolica, in grado di convertire in energia i venti catabatici, tra i più potenti del pianeta.


La stazione Mario Zucchelli, situata nell’area costiera di Baia Terra Nova, è attiva ogni anno da metà ottobre a metà febbraio. Ospita mediamente 90 persone, offrendo alloggio e supporto logistico ai partecipanti delle spedizioni italiane e ai ricercatori che operano in campi remoti o in transito verso la stazione italo-francese Concordia e Dumont D’Urville. Il fabbisogno energetico medio annuo della stazione – si legge nella notizia che apre il numero odierno del settimanale ENEAinform@ – è stimato in circa 500 MWh e richiede l’utilizzo di circa 150 metri cubi di combustibile fossile. Proprio per rendere più sostenibile l’approvvigionamento energetico, la stazione Mario Zucchelli ha avviato da qualche anno un percorso di transizione energetica. “L’impiego sempre maggiore di fonti rinnovabili ci permetterà di ridurre drasticamente il ricorso ai combustibili fossili, con conseguente abbattimento delle emissioni. Inoltre, potremo contenere i costi di approvvigionamento e trasporto del carburante in uno dei luoghi più remoti della terra”, spiega Francesco Pellegrino, responsabile del Servizio Ingegneria, Unità tecnica Antartide dell’Enea.


La centrale eolica prevede l’esercizio di 3 generatori, alti circa 8 metri, con turbine tri-pale di 5 metri ad asse verticale in grado di sviluppare, a regime, una potenza nominale complessiva pari a 34,5 kW. L’impianto può produrre in un anno circa 30 mila kWh, raggiungendo una potenza massima di 40 kW. “Per arrivare a questa generazione, siamo dovuti intervenire sul software, sull’impianto frenante e su altre componenti della centrale. Quella dell’eolico è stata una vera sfida perché inizialmente il sistema non era in grado di produrre l’energia attesa a causa dei venti troppo violenti che mandavano in protezione le turbine fino a fermarle”, sottolinea Pellegrino. “Il funzionamento ‘invernale’ della centrale – aggiunge – ha imposto inoltre l’utilizzo di un pacco batterie da 5.600 Ah cablato all’interno di un container in cui viene immagazzinata l’energia elettrica prodotta. Queste misure hanno permesso all’impianto di lavorare per lunghi periodi, anche in inverno, quando il sito non è più presidiato”.


L’impianto fotovoltaico è installato su una struttura ad hoc ancorata alla copertura dell’edificio principale della base ed è in grado di resistere alle intemperie e ai tipici fenomeni di sabbiatura causati dai venti catabatici. Nell’estate antartica i pannelli sono in grado di produrre circa 40-50 MWh di energia elettrica con picchi di potenza di 40 kW. L’impianto viene messo ‘in conservazione’ durante l’inverno antartico quando la stazione è chiusa. “La tecnologia del solare fotovoltaico si è dimostrata matura e perfettamente adattabile al contesto antartico, anche non presidiato”, continua Pellegrino. “Per il prossimo anno è previsto un incremento di potenza di 20-30 kW, sfruttando tutta la copertura dell’edifico principale della base e abbiamo in progetto un ulteriore potenziamento di 40-50 kW da installare sulla copertura degli hangar”, conclude Pellegrino. L’istallazione dei pannelli è avvenuta nell’ambito di un più ampio intervento di ristrutturazione che ha prodotto un sostanziale miglioramento dell’isolamento termico e dell’efficienza della base. È stata realizzata una nuova copertura con materiali coibentati ad alto isolamento per ridurre la dispersione del calore e aumentare il comfort termico e acustico. Sono stati sostituiti gli infissi metallici con infissi in PVC ad alta efficienza. I corpi illuminanti di tipo tradizionale sono stati sostituiti quasi interamente con corpi a led ad alta efficienza. Inoltre, nell’ultima spedizione è stata avviata l’installazione di un sistema di monitoraggio avanzato che consente di rilevare in maniera capillare i consumi energetici elettrici, termici e idrici della stazione, in modo da individuare i reparti meno efficienti e intervenire in maniera mirata.


Le missioni italiane in Antartide sono finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra) e sono gestite dal Cnr per il coordinamento scientifico, da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.

Klimahouse 2024, i progetti vincitori del Wood Architecture Prize

Klimahouse 2024, i progetti vincitori del Wood Architecture PrizeMilano, 3 feb. (askanews) – Premiate a Klimahouse le opere architettoniche realizzate in legno e dall’elevato grado di efficienza energetica. Costruzioni destinate a diventare un punto di riferimento in risposta ai criteri internazionali imposti dalle pressanti sfide climatiche e di sostenibilità ambientale.


L’utilizzo virtuoso delle materie prime, il ricorso a tecniche di costruzione rispettose dell’ambiente, la leva delle nuove tecnologie per efficientare i consumi energetici senza rinunciare al comfort. Sono alcuni dei parametri di giudizio seguiti dalla giuria del “Wood Architecture Prize” by Klimahouse, il primo premio nazionale per l’architettura in legno, istituito da Fiera Bolzano con la partnership scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia ed in collaborazione con PEFC Italia, giunto alla seconda edizione. Un’iniziativa nata con l’obiettivo di diffondere le varie filosofie costruttive e progettuali incentrate sulla promozione dell’impiego del legno attraverso la selezione di opere in grado di rappresentare i diversi contesti applicativi e di sperimentazione: nuove edificazioni, riqualificazioni e/o ampliamenti, sopraelevazioni di edifici esistenti, architetture sperimentali, progettate e realizzate sul territorio nazionale – con una particolare attenzione rivolta alla durabilità progettuale e all’utilizzo combinato con altri materiali sostenibili. Uno spettro ampio che spiega anche la scelta di non rivolgersi solo agli architetti, ma a tutti i membri della filiera delle costruzioni in legno come committenti, startup, Pubblica Amministrazione e imprese.


I progetti premiati sugli 80 in gara sono esempi virtuosi di realizzazioni concrete, a dimostrazione di come la sostenibilità, l’efficienza e il design possano unirsi nel presente per ispirare il futuro del settore in linea con gli obiettivi comunitari per un impatto climatico zero entro il 2050. In occasione dell’evento di premiazione, nella seconda giornata di Klimahouse, sono stati annunciati i progetti vincitori nelle diverse categorie: “Il premio “Architettura privata” è stato assegnato a Casa del custode (BO) – Studio Camilla De Camilli. Una struttura a padiglione semplice, modulare, basata sul sapiente accostamento di tre soli elementi: la struttura intelaiata lignea, i pannelli in vetro e il pavimento in graniglia veneziana. Un intervento rigoroso e poetico, dalle linee essenziali (si noti, ad esempio, lo spessore assottigliato della copertura), ben inserito nel contesto di un parco naturale. L’efficacia dell’opera si riscontra anche nella sua flessibilità d’uso: pensata come guardiania, è utilizzata come spazio di socializzazione riabilitativa per utenti affetti da disturbi dell’alimentazione.


“Il premio per l’”Architettura pubblica” è stato assegnato ad Ampliamenti edifici terapeutici a Forte Rossarol (VE), Arbau studio, in ex equo con Roberto Rocca Innovation Building (MI), Studio Taidelli. Il primo è una sapiente riqualificazione di ex baraccamenti militari privi di alcun pregio. Gli ampliamenti, in continuità per estrusione dei corpi di fabbrica preesistenti, riplasmano nella totalità i singoli fabbricati conservandone le geometrie elementari e, con controllate quanto minime variazioni formali da uno all’altro, conferiscono unità all’insieme, grazie anche al sobrio e coerente disegno dello spazio pubblico. Il secondo è un’opera di grandi dimensioni che utilizza la struttura lignea (sistema travi-pilastri) a vista, in combinazione con altri materiali (cemento armato per gli orizzontamenti; metallo e vetro per le chiusure). La semplicità e il rigore dell’impianto planimetrico, insieme alla luminosa ariosità degli interni, restituiscono ambienti di particolare qualità per la fruizione comune. “La menzione speciale trasversale per un progettista under 35 è andata al progetto The Hermitage (PC) – llabb Architettura Arch. Federico Robbiano e Arch. Luca Scardulla. Un “cabanon” concepito come spazio minimo, risolto con cura nell’equilibrato ancorché non scontato disegno dei dettagli. Un’indicazione di metodo realizzativo, a prescindere dall’opinabile collocazione del manufatto in un contesto naturale pregevole in quanto privo di tracce antropiche.


La giuria, presieduta dall’ Arch. Manuel Benedikter dell’omonimo Studio e composto dall’ Arch. Sandy Attia dello Studio MoDus Architects, dal Prof. Guido Callegari del Politecnico di Torino, dall’Arch. Mauro Frate dello Studio MFA Architects e Professore Iuav, dall Professor Roberto Gargiani dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna, dal Prof. Paolo Simeone del Politecnico di Torino e da Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura, ha assegnato inoltre tre menzioni speciali: “Al progetto A.I.D.I Accoglienza in dispensa (BA)- Mixtura Studio Arch. Cesare Querci, selezionato per aver interpretato un’insolita quanto marginale commessa, conferendo una seppur basica dignità d’immagine a un servizio caritativo di prima necessità in un contesto urbano slabbrato e difficile. “Casa Zero (AQ) – Outstudio Architetture Arch. Alberto Giobbi, si è aggiudicata la menzione per la radicalità di un recupero edilizio che lavora all’interno di un antico involucro in pietrame, coibentando e rivestendo le pareti, lignei come i solai e la copertura. Si sottolinea la scabra originalità degli interni, lontani da atmosfere patinate. “Rifugio Passo Santner (BZ) Arch. Lukas Tammerle e Arch. Paul Senoner, selezionato per la qualità e la coerenza con cui il progetto risponde ad un programma tuttavia non privo di criticità per il delicato contesto paesaggistico in cui si pone, come dimostrano le polemiche che, sul fronte ambientalista, hanno interessato l’intervento. L’architettura dissimula l’ingente cubatura, curando l’attacco a terra e optando per l’archetipica sezione a capanna. Gli spazi interni sono risolti con attenzione e restituiscono, grazie all’uso e al disegno dei dettagli, un’immagine di comfort domestico. Premi per i vincitori del Wood Architecture Prize, un’esposizione fotografica itinerante a livello nazionale e con la partecipazione degli autori delle opere premiate in qualità di speaker all’evento “Waiting for Wood Architecture Prize 2025” a Venezia e al ReBuild Expo Congress 2024, fiera di riferimento a livello europeo nel campo dell’innovazione sostenibile in edilizia, che si terrà a Madrid dal 19 al 21 marzo 2024. I progetti premiati otterranno inoltre visibilità in occasione di altri eventi organizzati o partecipati da Fiera Bolzano, sinergici al mondo del legno, e su riviste e strumenti di comunicazione di Klimahouse, Fiera Bolzano (web e canali social) e dei media-partner. Infine, i fortunati vincitori si aggiudicheranno un abbonamento annuale al network professionale del Gruppo 24 ORE, PARTNER 24 Network. Il vincitore della menzione Under 35 avrà diritto a un reportage fotografico della propria opera a cura dello studio fotografico Barbara Corsico (www.barbaracorsico.com).

L’Associazione Peter Pan e Rocco Giocattoli rinnovano la collaborazione

L’Associazione Peter Pan e Rocco Giocattoli rinnovano la collaborazioneRoma, 23 gen. (askanews) – Ogni anno, moltissime famiglie si vedono costrette a lasciare la propria casa al fine di cercare altrove le migliori cure per i loro bambini: per vincere la lotta contro il cancro, i piccoli pazienti oncologici dovranno passare mesi, forse anni, lontani dall’abituale dimora. Da 30 anni, l’Associazione Peter Pan accoglie nelle sue strutture bambini italiani e stranieri obbligati a trasferirsi a Roma con le proprie famiglie, offrendo loro un luogo che possano chiamare casa per la durata delle terapie e, soprattutto, uno spazio dove sentirsi meno soli e condividere la quotidianità con altri nuclei familiari che affrontano la medesima esperienza. L’impatto dell’Associazione spazia ben oltre il sollievo economico dato dalla disponibilità di un alloggio: socializzando e giocando insieme, tra i bambini si crea un forte legame di amicizia e solidarietà che unisce e persevera nel tempo e che, insieme all’essenziale supporto psicologico, offre un sostegno significativo nei mesi e anni lontani da casa. Consapevole dell’importanza del progetto, Rocco Giocattoli, anche quest’anno riafferma il proprio supporto all’associazione, proseguendo una collaborazione iniziata nel 2021 e destinata a consolidarsi nel tempo.

Nel corso del 2023, informa una nota, Rocco Giocattoli ha dato il proprio contributo a due importanti iniziative. La prima è stata l’adozione di una delle stanze di accoglienza della “Grande Casa di Peter Pan”, coprendo i relativi costi di gestione per tutto l’anno. Questa stanza è diventata la dimora di cinque famiglie, alcune italiane e altre giunte dall’Ucraina, con bambini di età tra i 2 e i 12 anni. Il secondo intervento si è concentrato sull’acquisto dell’arredamento necessario per il salone e la ludoteca della nuova Casa, “La Terza Stella”, struttura di accoglienza dedicata ai piccoli malati oncologici e alle loro famiglie in fuga da guerra e Paesi a rischio, inaugurata il 16 novembre 2022 e operativa da gennaio 2023. La sua apertura ha coinciso con un momento di grande bisogno, ospitando 36 famiglie ucraine costrette a lasciare il proprio paese a causa del conflitto ancora in corso, offrendo un ambiente accogliente e funzionale per i bambini in cura presso l’ospedale Bambino Gesù. “La nostra continua collaborazione con l’Associazione Peter Pan è un’espressione fondamentale dei valori che Rocco Giocattoli ha sempre promosso,” afferma l’Amministratore Delegato Marco D’Alessandris. “Crediamo fermamente nell’importanza della solidarietà e di un approccio alla cura che va ben oltre l’aspetto medico, ma che si manifesta come impegno concreto nella creazione di una rete di supporto psicologico e profondamente umanizzante. Attraverso il nostro impegno, aspiriamo a portare un barlume di normalità nella vita di queste famiglie e dei loro bambini, in un momento dove la quotidianità è stravolta dalla malattia e dalle sfide che essa comporta”.

Nell’anno a venire, Rocco Giocattoli affiancherà l’Associazione Peter Pan in diverse iniziative di raccolta fondi e momenti di sensibilizzazione ma, soprattutto, fornirà il suo supporto per due importanti progetti: oltre alla continua adozione della stanza di accoglienza nella “Grande Casa”, l’azienda fornirà il suo contributo per sostenere una parte del costo del servizio annuale dei trasporti che l’associazione quotidianamente garantisce agli ospiti per ospedali, aeroporti, stazioni, uffici pubblici, spesa alimentare e per tutte le attività ludiche esterne. “Anche per l’anno in corso continua il supporto di Rocco Giocattoli alla nostra Associazione, attraverso l’adozione di una stanza destinata all’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie presso le nostre strutture, oltre a fornire un contributo per sostenere una parte del costo annuale del servizio di trasporto. Non possiamo che essere grati e orgogliosi di questa collaborazione. I nostri ospiti continueranno a lottare e grazie a Rocco Giocattoli garantiamo loro il diritto di “essere bambini”. Grazie per tutto il supporto che ci state fornendo!” dichiara Roberto Mainiero, Presidente di Peter Pan.

”Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, manuale per le mPMI

”Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, manuale per le mPMIRoma, 22 gen. (askanews) – Nel contesto attuale imprenditoriale, in costante evoluzione e ormai con documentati problemi legati alla produttività, è cruciale per i piccoli imprenditori e i consulenti delle mPMI iniziare a guardare oltre i datati modelli precostituiti e abbracciare l’innovazione con un nuovo approccio. Spesso, gli strumenti disponibili sul mercato per la progettazione di idee, prodotti e servizi sono troppo complessi e/o inefficaci per le realtà di modeste dimensioni che si ritrovano a pensare i prodotti come nel ‘900 oppure a non mettere a terra le idee sin dall’inizio.

Il manuale “Pensare nuove idee – Il modello delle 5C”, frutto di ricerche, esperienze dirette decennali e approfondite analisi, si concentra sulla realtà delle mPMI italiane (e sulla loro reale quotidianità operativa), offrendosi come strumento pratico per sviluppare soluzioni adatte alle sfide del mercato attuale. Ridefinendo il concetto tradizionale di marketing, considerato ormai obsoleto e inadeguato, l’approccio proposto va oltre le tradizionali 4-5 “P” di Kotler, originariamente ispirate più al contesto americano che a quello italiano, e offre una prospettiva più adatta alle dinamiche del mercato del nostro Paese e alla situazione del relativo panorama imprenditoriale, senza passare subito per metodi troppo legati a tecnologia e innovazione complessa. Il focus è sempre uno: C come cliente, customer, e le 5C sono declinate in Needs, Value, Convenience, Communication ed Experience, spostando il focus della creazione di prodotti o servizi da una parte tecnica o funzionale solamente, al valore aggiunto immateriale ed esperienziale, nonchè sul brand e l’heritage del marchio legato ai prodotti.

“Le aziende italiane sono ancora troppo legate solo al prodotto – afferma l’autore, Marco Travaglini – C’è bisogno di un nuovo approccio nel pensare idee, ma idee che non siano riferite solamente alla parte tecnica del prodotto. Probabilmente la mentalità dell’imprenditore è ancora troppo influenzata dalle genialità dei nostri predecessori, da Leonardo in poi, e se ne possono annoverare molti altri che hanno fatto dell’Italia un paese di grandi menti e inventori; tuttavia oggi c’è bisogno di molto di più per essere i “primi”. In un mercato saturo di idee e di “invenzioni” nuove, probabilmente c’è necessità, in primo luogo, di nuove metodologie che permettano di “ripensare” le idee e, nello specifico del nostro universo imprenditoriale, di andare oltre il prodotto/servizio e pensare a 360°, soffermandosi sul valore aggiunto e sul “sistema-impresa”. Le idee di sviluppo non sono solo invenzioni di prodotti ma innovazioni di esperienze e processi, dunque con una visione più sistemica e globale che tecnica e solo funzionale».

Con la società di consulenza Mama Industry, di cui è fondatore, Travaglini ha semplificato tutti i metodi di sviluppo delle idee che ci sono in giro, che sono metodi spesso accademici, molto tecnici, metodi che per l’imprenditore italiano sono molto complessi e troppo lontani dalla sua naturale propensione ad “essere” prodotto. “Abbiamo considerato un vecchio metodo che l’imprenditore italiano conosce nel fare prodotti, il marketing mix, e abbiamo reinterpretato il tutto tirando fuori questo libro. Ma non ci siamo limitati a questo, abbiamo sviluppato un progetto di R&S e creato una Community di centinaia di consulenti che hanno abbracciato il nuovo approccio proposto che si chiama “Consulente Paziente”, un attributo necessario per generare la fiducia di un committente ancorato a vecchie logiche”.

Un nuovo marketing mix, dunque, scritto per gli imprenditori ma una guida anche per tutti i professionisti che vogliono portare le mPMI alla modernità, aumentandone la produttività. Perché la produttività nasce dall’approccio giusto, dal pensare le idee in maniera differente, non (solo) dall’invenzione di prodotti qualitativamente strabilianti e sensazionalmente originali, ma vedendo il sistema-impresa nella sua globalità: partire con il piede giusto fa la differenza anche nella produttività delle stesse imprese, ormai sempre in fase di riprogettazione continua.

Realacci (Symbola): tesi per la sostenibilità, grande partecipazione

Realacci (Symbola): tesi per la sostenibilità, grande partecipazioneRoma, 16 gen. (askanews) – “Grande partecipazione al bando ’10 tesi per la sostenibilità’. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità”. Lo ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.

“È possibile presentare le proprie candidature sulla piattaforma dedicata accessibile dal sito della Fondazione Symbola. Con l’adesione dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, sono 19 le università che hanno aderito all’iniziativa con presenze significative sull’intero territorio nazionale: la Federico II di Napoli, Tor Vergata, La Sapienza, la Ca’ Foscari di Venezia, la Bocconi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università Politecnica delle Marche, il Sant’Anna di Pisa, l’Universitas Mercatorum, le Università di Cagliari, Teramo, Camerino, Catania, Palermo e Brescia. Il comitato scientifico che valuterà i lavori sarà presieduto da Stefano Zamagni e Paola Severino: il primo docente di Economia politica all’Università di Bologna, la seconda presidente della Luiss School of Law”. Per Realacci “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. Una formidabile spinta per contrastare la crisi climatica è venuta dall’ultima esortazione del Papa. È necessario il contributo di tutti i saperi. In questa direzione si muove l’Europa indicando coesione, transizione verde e digitale come la strada per rafforzare la nostra economia. Anche per questo il progetto ‘Dieci Tesi per la sostenibilità’ è importante”, ha concluso.