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Osservatorio Turismo Open Air: 56,5 milioni di presenze per estate 2024

Osservatorio Turismo Open Air: 56,5 milioni di presenze per estate 2024Roma, 16 mag. (askanews) – Human Company, azienda storica punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, e THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality, presentano l’edizione 2024 dell’Osservatorio del turismo outdoor, punto di riferimento sempre più rilevante nel settore del turismo all’aria aperta grazie al suo contributo concreto e strategico.


Con una previsione di presenze pari a 56,5 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, i volumi della stagione estiva 2024 del turismo outdoor si prospettano in linea con quelli della scorsa estate (il numero di presenze si è attestato sui 56,3 milioni) ed in aumento dell’1% rispetto al periodo pre-pandemico (55,9 registrato nel 2019). Questa previsione positiva è sostenuta anche da una crescita dell’occupazione on-the-book registrata dagli operatori turistici (outdoor e trade) ed istituzionali, i quali evidenziano dati molto promettenti per l’estate: a marzo 2024 circa un quinto delle strutture ricettive presentava già un’occupazione tra il 61% e l’80%. Il mercato estero, come emerge dalle previsioni dell’Osservatorio, sarà sempre più determinante nella stagione in arrivo: si registrerà infatti la migliore performance dal 2017, con una stima di 30 milioni di presenze (53% del totale). Questo conferma la forte attrattività delle bellezze naturali, culturali e artistiche del Belpaese sui viaggiatori stranieri (soprattutto provenienti da mercati europei chiave per l’open air come l’area DACH e Benelux). Più specificatamente, gli operatori trade vedono la Germania come il Paese di provenienza maggiormente in crescita, seguito dall’Olanda e dalla Danimarca. Il mercato italiano, che costituirà il restante 47%, sarà pressoché allineato con gli anni passati, ma leggermente calante rispetto ai valori del 2021 e sotto i valori media pre-2020. Ad incidere su questo vi è sicuramente il ritorno dei viaggi long-haul e nei Paesi mediterranei, il calo del potere di spesa e la revisione del budget di vacanza, con una ricalibrazione delle destinazioni ed una variazione del numero delle notti. In particolare, sarà il Nord-Est l’area geografica trainante in termini di performance (25,1 milioni le presenze stimate) specialmente per i turisti nord-europei i quali la considerano particolarmente attrattiva per l’offerta di alto livello e la vicinanza geografica; le altre aree d’Italia saranno invece più stabili con i risultati passati o in leggero calo.


“L’Osservatorio del turismo outdoor, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un unicum ed un punto di riferimento di grande valore per tutti gli operatori e le realtà del turismo; a sottolineare ulteriormente la validità di questo studio è il fatto che le aspettative dello scorso anno relative alle presenze per l’estate 2023 si sono dimostrate perfettamente in linea con i dati effettivi. Nell’edizione attuale, le previsioni per la stagione estiva in arrivo la pongono in linea con gli ultimi due anni: si tratta sicuramente di una notizia positiva che fa guardare al futuro in modo positivo ma pone di fronte all’importanza di calibrare gli investimenti e di sostenere con attenzione la crescita del comparto. Il nostro Gruppo sta per dare il via ad una nuova stagione e, anche sulla base dei dati dell’Osservatorio, ci aspettiamo un andamento molto positivo per quanto riguarda le presenze nelle nostre strutture”, afferma Domenico Montano, Direttore Generale Human Company. ‘Negli ultimi anni registriamo una riduzione del peso dell’estate sui volumi di domanda complessivi per l’outdoor. Anche questa edizione dell’Osservatorio conferma la tendenza a vacanze in camping in Italia maggiormente distribuite nel corso dell’anno. Fenomeno che con l’innalzamento delle temperature medie, registrato nel 2022-2023, sta accelerando. Fra gli altri fenomeni di particolare attenzione abbiamo rilevato il peso crescente del mercato estero per il segmento e la polarizzazione delle performance fra Nord (Nord-Est in particolare) e Sud Italia, quest’ultimo ancora a basso tasso di innovazione di prodotto e purtroppo distante dai mercati incoming più promettenti. In questo contesto, in massima sintesi, prevediamo per l’estate 2024 un volume di domanda complessivamente vicino ai valori 2023. Siamo quindi ad un bivio: a termine del 2024 capiremo se il momentum del segmento si sta esaurendo o è invece destinato a sostenersi ancora’, commenta Giorgio Ribaudo, Managing Director THRENDS.


“Il turismo outdoor ora è giustamente valorizzato perché, a differenza del passato, abbiamo un piano strategico con una visione e una prospettiva industriale, in cui esso ha un ruolo centrale. I numeri sono in crescita, grazie soprattuto ai 33 milioni di euro stanziati per il turismo outdoor. Molti italiani hanno ancora una percezione errata del turismo all’aria aperte perché convinti che il turismo outdoor sia senza servizi ne qualità. Oggi anche grazie al Pnrr possiamo riqualificare le strutture e attrezzarle affinché molte attività possano essere svolte all’aria aperta”. Lo dichiara l’onorevole Caramanna. Della stessa opinione il vicepresidente al Senato Centinaio: ‘Negli anni non abbiamo investito abbastanza nel turismo con la convinzione che, soprattutto quello outdoor non costituisse una risorsa per la nostra economia. Oggi invece, abbiamo un’inversione di tendenza, legata soprattutto al fatto che gli imprenditori stanno facendo più lobby e di conseguenza, stanno diventando, anche a livello associativo, degli interlocutori affidabili per la politica. La politica sia istituzionale locale che istituzionale parlamentare ha ora maggiore interessi. Stiamo andando nella direzione giusta, non dando il turismo per scontato e per questo posso solo che fare i complimenti al governo e al ministero per l’attenzione che presta al turismo outdoor, accogliendo le richieste delle associazioni di categoria, che finalmente sono ascoltate. Un ultimo passo da compiere ora è quello di alleggerire la burocrazia per permettere agli locali e alle Regioni, che hanno le competenze per intervenire in questa materia, di rilanciare il turismo outdoor”, afferma il senatore. Dall’inflazione alle alte temperature fino ai conflitti: un focus sui driver analizzati.


Per giungere alle previsioni dell’Osservatorio, sono stati analizzati una serie di fattori di impatto derivanti dall’attuale contesto macroeconomico. Lo stato globale dei conflitti, tra cui quelli in Ucraina e Palestina, potrebbe ridisegnare le tratte di viaggio sia degli italiani che degli stranieri; il paniere di scelta delle vacanze a lungo raggio dei paesi UE potrebbero quindi variare portando a scelte di vacanze diverse in alcuni mercati. Molto importante e da tenere in considerazione è l’appeal in costante crescita del Belpaese da parte dei mercati esteri: vari operatori stranieri indicano, infatti, che l’Italia si posiziona sempre nelle primissime posizioni delle mete più desiderate. Di contro il mercato interno conferma una predisposizione a viaggiare oltre i confini nazionali. Emerge, inoltre, una competizione sempre maggiore tra le diverse formule ricettive, in particolare extra-alberghiere in contesti leisure. Si assiste anche ad una crescita della domanda per i mesi di coda della stagione come maggio, giugno o settembre, al di fuori dai classici periodi estivi, in grado di offrire prezzi più bassi, la possibilità di prolungare le vacanze e di sfuggire alle elevate temperature registrate nel Mediterraneo. Infine, la crescita delle tariffe nel turismo, confermata dai risultati della survey che abbiamo condotto, potrà influenzare le abitudini di consumo e di scelta dei viaggiatori con una revisione dei propri budget di spesa, la ricerca di offerte e promozioni, il taglio di eventuali servizi ancillari e la modifica dei propri periodi di vacanza. I dati del 2023, perfettamente allineati con le previsioni. L’analisi dei dati raccolti nell’Osservatorio del turismo outdoor evidenzia come il 2023 sia stato l’anno della definitiva ripresa dopo il periodo pandemico. In particolare, le presenze nel settore outdoor hanno raggiunto sull’intero anno 68,6 milioni e, con un +2% sul 2022, hanno fatto registrare l’annata migliore degli ultimi 7 anni. L’Italia settentrionale si è dimostrata trainante nel segmento outdoor tanto che da sola ha registrato il 60% delle presenze totali sull’anno (40,9 milioni), con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna come regioni maggiormente attrattive. A crescere sono state in particolare le presenze estere, con un +17% rispetto al 2019. Guardando nello specifico all’estate le presenze sono risultate essere 56,3 milioni, in calo dello 0,3% rispetto al 2022, segno di una crescita rilevante di presenze del periodo da ottobre a maggio. Il dato di presenze è comunque risultato perfettamente in linea con quanto previsto dell’edizione 2023 dell’Osservatorio, con uno scarto di solo l’1%. L’estero continua a crescere e diventa il principale mercato (54% delle presenze totali) con volumi record e prospettive di crescita. Al contrario quello italiano vive un momento di calo. L’analisi approfondita dei dati ha permesso anche di stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor, che per il 2023 si è attestato intorno ai 4,79 miliardi; questa cifra rappresenta il contributo all’economia portato dalla spesa dei turisti che scelgono formule ricettive open air. Se rapportato all’impatto diretto del turismo in Italia, pari a 100 miliardi, l’outdoor rappresenta circa il 5% del mercato. Metodologia e fonti dell’Osservatorio. Il perimetro di analisi dell’Osservatorio si attiene a tutti i player del macro-comparto dell’open air (camping e villaggi turistici), continuando a presentare insight concreti e strategici. Due sono la novità dell’edizione 2024: l’estensione della survey a un panel di 300 operatori trade e istituzionali, con lo scopo di indagare la percezione degli opinion leader del settore in merito alla scorsa stagione estiva e alle attese per la prossima, e l’introduzione di un’analisi approfondita per stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor. Molto importante anche il lavoro complesso di raccolta dei dati, che ha coinvolto numerose realtà tra le quali Istat, Eurostat e gli Uffici competenti di tutte le Regioni italiane, a cui è seguita una fase di lettura e analisi, al fine di valutare la correttezza e la comparabilità delle fonti indagate; in questo modo si sono potuti raccogliere valori con dettagli diversi, riuscendo così ad ottenere una visione complessiva. Per sviluppare il modello di stime dei volumi di presenza e per rispondere meglio alle esigenze attuali, si è rivalutato il modello elaborato per le precedenti edizioni.

Svizzera, realtà virtuale e podcast col trenino verde delle Alpi

Svizzera, realtà virtuale e podcast col trenino verde delle AlpiMilano, 16 mag. (askanews) – Un viaggio “lento e sostenibile” attraverso la natura e la cultura delle Alpi Svizzere. Lo propone la Bls, una delle più importanti aziende del trasporto svizzero con il suo Trenino Verde delle Alpi. L’itinerario si snoda attraverso l’ultracentenaria linea del Sempione e del Lötschberg, attraverso montagne maestose, laghi e città storiche: parte in Italia da Domodossola con meta Berna, capitale della Svizzera, che si raggiunge in poco più di due ore.


Il Trenino verde della Alpi mette a disposizione dei viaggiatori due esperienze digitali: la virtual reality, una realtà immersiva che offre un’anteprima del panorama svizzero che si incontra durante il viaggio; e una serie di podcast che accompagnano i viaggiatori lungo le tappe del convoglio che raccontano la bellezza e la semplicità della natura e delle singole località toccate dal treno. Lungo il tragitto, il villaggio alpino di Kandersteg è il punto di partenza per escursioni grazie alla sua rete di sentieri panoramici. Da qui i viaggiatori possono raggiungere il Lago di Oeschinen, patrimonio mondiale Unesco, che si può esplorare affittando una barca a remi.


Proseguendo lungo il percorso si incontra la storica cittadina di Thun, con il suo centro storico dominato dal maestoso castello medievale. Gli stretti vicoli acciottolati invitano a passeggiate tranquille, mentre per chi desidera ammirare il lago da una prospettiva diversa, proprio fuori dalla stazione si trova l’imbarcadero da cui si può salire per una gita a bordo del battello dell’azienda svizzera del trasporto Bls. Il Trenino Verde delle Alpi vuole essere anche un esempio di sostenibilità ambientale per Bls, che utilizza una quota di energia idroelettrica superiore al 95% nel mix della corrente ferroviaria.

Osservatorio PiratinViaggio: le tendenze dell’estate 2024

Osservatorio PiratinViaggio: le tendenze dell’estate 2024Milano, 15 mag. (askanews) – In concomitanza con l’avvicinarsi della stagione estiva aumentano le emozioni legate ai viaggi e alle prenotazioni delle agognate ferie. Quattro italiani su dieci soffrono di ‘notriphobia’ ovvero la paura di non aver nessun viaggio prenotato; a essere in ansia e preoccupati sono in particolare i GenZer, dato che in questo caso il rapporto sale a più di cinque su dieci (53%). Entusiasmo e felicità sono invece le sensazioni più comuni dopo aver prenotato un viaggio, rispettivamente con il 67% e il 60% di preferenze. Ad affermarlo è PiratinViaggio – la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia – che presenta i dati della seconda edizione dell’Osservatorio sui trend dell’estate 2024.


Ed è forse proprio per combattere questa paura che 9 persone su 10 (87%) andranno in vacanza quest’estate. Inoltre il 60% dei rispondenti vede il viaggio come una priorità tanto da aver ridotto altre spese per il proprio tempo libero in vista dell’estate, come meno cene al ristorante e shopping ‘moderato’, con un picco al 70% per la Gen Z. Per i pochi che rinunceranno ad un viaggio estivo la principale motivazione è legata ai costi elevati (scelti dal 48% dei rispondenti) e la predilezione verso altri periodi dell’anno meno inflazionati (39%, 67% nei Baby Boomer). I trend di viaggio e le mete dell’estate 2024 Dai driver di scelta per le vacanze alle tempistiche di prenotazione fino alle mete più scelte, è possibile individuare alcune tendenze dell’estate italiana:


– La curiosità, il fattore chiave: il primo elemento che influenza le decisioni di viaggio è la curiosità, opzione che ha ottenuto il 71% delle preferenze. Molto rilevanti sono anche i propri interessi personali e hobby (44%), l’influenza dei social media come Instagram e TikTok (42%) e il classico passaparola tra amici e famigliari (34%). A sorpresa, tra le ultime posizioni l’influenza di serie TV o film (7%). Come si può immaginare, le piattaforme social hanno un impatto inversamente proporzionale all’età sulle decisioni di viaggio: se per la Gen Z hanno infatti ottenuto il 65% di preferenze, nei Millennials si scende al 45%, nella Gen X al 29% e nei Baby Boomer addirittura all’8%. – Tempi di prenotazione, la via di mezzo va per la maggiore, ma meglio se in anticipo: in generale gli italiani si dimostrano piuttosto previdenti, prenotando le proprie vacanze con circa 3 mesi di anticipo (34%) o addirittura con 3-6 mesi (27%). Solo il 6% dichiara di arrivare all’ultimo minuto. Tra le diverse generazioni, i principali early birds sono i Baby Boomer con un 14% di persone che prenota oltre 6 mesi prima, mentre i vacanzieri dell’ultimo minuto sono gli appartenenti alla Gen Z, con un 8% che organizza la propria vacanza meno di una settimana prima.


– Tutti al mare!: il mare resta la preferenza indiscussa per gli italiani (68% di preferenze, 71% per la Gen Z), ma non mancano coloro che hanno scelto la città (20%), o coloro che opteranno per vacanze all’insegna dell’avventura (21%). Se in montagna, in pole position vi è il Trentino Alto Adige selezionato dal 6% dei rispondenti che viaggeranno in Italia durante la prossima estate. – L’estero vince sull’Italia: quest’estate il 65% dei viaggiatori opterà per uscire dai confini nazionali, con un 49% in Europa (Grecia e Spagna i Paesi più apprezzati, Portogallo e Croazia al terzo e quarto posto) e un 16% nei Paesi extraeuropei (Asia in primis seguita da Africa e America). Per chi resterà nel Belpaese (il 35%) le regioni più apprezzate sono la Sicilia (23%), la Puglia (22%), la Sardegna (21%) e la Toscana (10%). Anche in questo caso la generazione più adulta si dimostra contro corrente: il 45% ha preferito una destinazione italiana a scapito dell’Europa (35%) e dell’extra-Europa (18%) mentre oltre 7 viaggiatori Gen Z su 10 andranno all’estero.


– Il risparmio, una tendenza obbligata anche in vacanza: per 6 viaggiatori su 10 la spesa media per le vacanze, comprese di mezzi di trasporto, alloggio e spese extra, non supererà i 1.500 euro. Sarà solamente il 6% a spendere più di 3.000 euro per i propri viaggi estivi. – Turismo online, cultura e cibo al primo posto tra le ricerche: prima di partire, gli elementi su cui si cercano maggiori informazioni sono le attrazioni culturali (72% delle preferenze), i consigli su cibo e ristoranti (61%), ma anche dritte su destinazioni e luoghi meno battuti (52%). Importanti anche le informazioni sui trasporti pubblici (49%) e il meteo (45%), mentre meno rilevanti sembrano essere i contenuti su come fare al meglio i bagagli (5%). Tra i vari target generazionali, i GenZer sono quelli più interessati al cibo e ai ristoranti (68%) e ai trasporti pubblici (67%). – Come e quando? L’aereo vince sul treno. Agosto in vetta per scelta o necessità: agosto si conferma il mese re delle vacanze estive degli italiani, con il 38% delle preferenze, seguito da luglio (22%), settembre (16%) e giugno (10%) mentre il 13% sceglie di concedersi più vacanze durante tutta l’estate. A differenziarsi dagli altri target sono i Baby Boomer per i quali luglio e settembre sono i mesi prediletti, rispettivamente con il 31% e il 23% delle preferenze seguiti poi da giugno (18%) e dalle vacanze multiple (10%). L’aereo si attesta come il mezzo di trasporto più utilizzato (66% delle preferenze); al secondo posto vi è l’auto (24%) mentre meno scelti sono la nave (meno del 5%), il treno (meno del 4%, dato che sale al 7% per la Gen Z) e il camper/roulotte (meno dell’1%). – Una settimana o più in vacanza: per 6 rispondenti su 10 la durata media delle vacanze sarà di una settimana o più; il restante 40% si dividerà quasi equamente tra soggiorni di meno di una settimana (21%) e maggiori di due settimane (20%). A prediligere vacanze più brevi sarà la Gen Z (35%) mentre i Baby Boomer saranno coloro che potranno vivere un soggiorno più lungo (42%). – Il solo travel perde terreno, per le coppie spese condivise: il partner resta il compagno di viaggio più scelto (44%), seguito dalla famiglia (31%) e gli amici (17%); meno persone scelgono invece il viaggio in solitaria (4%) e i gruppi organizzati (2%). Per chi viaggia in coppia un occhio di riguardo lo merita anche la suddivisione delle spese condivise: i costi dovrebbe essere divisi equamente, indipendentemente dal reddito personale per il 66% degli intervistati; mentre il 18% ritiene che chi guadagna di più dovrebbe pagare la quota maggiore dei costi di viaggio; un 8% preferisce invece non avere un budget di vacanza congiunto e di pagare individualmente. Se si considerano invece i lonely traveller, i principali si dimostrano essere i Baby Boomer (8%) mentre la percentuale di chi sceglie i viaggi organizzati aumenta tra i Millennial (4%). – Upgrade? No grazie! Ma sì al lusso à la carte: sebbene la maggioranza degli italiani, ben 7 su 10, non sia disposta a regalarsi un upgrade speciale durante le proprie vacanze estive, il 13% si concederà un lusso per quel che riguarda l’alloggio – come ad esempio il soggiorno in una camera di livello superiore o acquistando check-out tardivi – o esperienze di benessere (10%). – Viaggi sostenibili ma senza pagare di più: sebbene negli ultimi anni passati ci sia stata grande attenzione al tema della sostenibilità, dall’Osservatorio emerge che 8 persone su 10 non sono disposte a spendere di più per una vacanza sostenibile; la metà di queste ritiene, più specificatamente, che le opzioni sostenibili dovrebbero già essere incorporate nell’offerta turistica. Non sorprende dunque che, in fase di prenotazione, la sostenibilità della vacanza rappresenti una priorità per meno di un italiano su dieci; per il 47% dei rispondenti l’impatto ecologico ha inciso solo parzialmente nella propria scelta di vacanza mentre per il 44% non ha per nulla influito sulle proprie scelte. Inoltre, l’impossibilità di reperire informazioni sulle vacanze eco-friendly (27%) e il non ritenerle una priorità vista la tendenza a vivere in modo sostenibile durante il resto dell’anno (23%) sono tra gli ostacoli principali riscontrati dai rispondenti.

Beachcomber Trail, scoprire Mauritius correndo nella natura

Beachcomber Trail, scoprire Mauritius correndo nella naturaMilano, 15 mag. (askanews) – L’arte della corsa o della camminata veloce è una delle tendenze più attuali per tenersi in forma, esplorando sentieri che spesso rivelano meraviglie naturali. È il caso dei tre percorsi del ‘Beachcomber Trail’ – 10km, 25km, 65km – pensati per vivere questa esperienza alla scoperta dell’isola di Mauritius da amatore, magari anche con tutta la famiglia, o con l’obiettivo di distinguersi tra runner provenienti da tutto il mondo. Più di mille partecipanti correranno lungo i sentieri più remoti nel sud dell’isola, tra montagne e foreste, scogliere e piantagioni di the, con arrivo per tutti sulla spiaggia dello Shandrani Beachcomber Resort & Spa.


L’edizione 2024 prenderà il via il 28 luglio a Case Noyale con la 65 chilometri – Trail du Sud Sauvage -, iscritta all’ITRA (International Trail Running Association) e riservata a 100 partecipanti. Una sfida tecnica con 2.200 metri di dislivello fin dall’inizio! Il percorso arriva fino al punto più alto dell’isola, Piton de la Petite Rivière Noire, prima di scendere verso il Parco Nazionale di Black River Gorges, dove poter riprendere fiato. A seguire, invece, i 200 runner del Trail du Nautile partono con la 25 chilometri dalla Union factory per una stimolante esperienza adatta a tutti i livelli di allenamento. Questo percorso permette di scoprire le infinite distese di canna da zucchero, strade orlate da palme da cocco, fino alle scogliere a sud, affrontando un dislivello di 300 metri e un alternarsi di terreni più e meno impegnativi.


La terza gara, il Trail du Souffleur di 10 chilometri, è ideale per coloro che desiderano unire ad un viaggio a Mauritius un’esperienza per scoprire aspetti davvero unici della destinazione. La prima parte segue la costa sud con splendide viste panoramiche sulla scogliera, per poi alternare passaggi in spiaggia a sterrati incorniciati da alberi di filao. Per correre a Mauritius con Beachcomber è possibile registrarsi su ROAG.org

Sorrento, Hotel Mediterraneo ottiene una “Chiave” Guida Michelin

Sorrento, Hotel Mediterraneo ottiene una “Chiave” Guida MichelinRoma, 15 mag. (askanews) – L’Hotel Mediterraneo a Sant’Agnello, nella costiera sorrentina, ha ricevuto un importante riconoscimento, una chiave come “soggiorno speciale” all’interno della Guida Michelin. Come le Stelle Michelin per i ristoranti, le Chiavi Michelin individuano l’eccellenza nell’esperienza alberghiera.


Si tratta di luoghi che contribuiscono in modo significativo all’esperienza del viaggio, scelti e selezionati per: eccellenza nell’architettura e nel design degli interni; individualità, personalità e autenticità; qualità e solidità del servizio, del comfort e della manutenzione; rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova ed coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta. Pietro Monti – Direttore Sales & Marketing, spiega: “È un riconoscimento che ci riempie di orgoglio. Un altro tassello in un percorso di crescita continuo, sostenibile ed inclusivo. Quando ho iniziato a lavorare in hotel avevamo tre stelle e la gestione era a carattere prevalentemente familiare, ma già volta all’ospitalità che fa parte del dna della nostra famiglia e di questo territorio che fa turismo da 400 anni. Abbiamo investito anno dopo anno nella struttura, nella formazione, nostra e dei nostri collaboratori che rappresentano il nostro asset più prezioso, avendo come obiettivo principale la soddisfazione del cliente. Con la quinta stella nel 2021 abbiamo raggiunto un primo traguardo importante e la chiave Michelin arrivata quest’anno è un altro tappa in questo viaggio. La nostra volontà è quella di continuare a lavorare per accogliere al meglio i nostri ospiti e rendere il Mediterraneo un punto di riferimento nell’ospitalità di lusso italiana che, come sappiamo, non ha eguali nel mondo”.

Portugal Stopover di TAP: 214mila turisti in più in Portogallo nel 2023

Portugal Stopover di TAP: 214mila turisti in più in Portogallo nel 2023Roma, 10 mag. (askanews) – Nel 2023 il Portugal Stopover di TAP è stato utilizzato a livello globale da 214 mila passeggeri. Nello specifico, il programma consente ai viaggiatori dei voli a medio e lungo raggio via Lisbona o Porto di interrompere il viaggio, sulla tratta di andata e su quella di ritorno, per un periodo compreso tra uno e dieci giorni, e in maniera totalmente gratuita. Il programma costituisce dunque un’ottima opportunità anche per i clienti TAP che volano dall’Italia per conoscere sempre nuovi ed emozionanti angoli del Portogallo.


Fra i vantaggi del programma, infatti, i passeggeri che decidono di utilizzare il Portugal Stopover usufruiscono anche di uno sconto del 25% su qualsiasi volo domestico. I viaggiatori che fanno scalo a Lisbona o a Porto possono così visitare facilmente anche altre regioni portoghesi come l’Algarve, Madeira o le Azzorre a condizioni estremamente vantaggiose durante il periodo di scalo. Coloro che usufruiscono del Portugal Stopover hanno inoltre diritto a offerte e sconti esclusivi presso 149 partner in tutto il Portogallo, tra cui hotel, ristoranti, attività ricreative, tour, musei e istituzioni culturali, negozi e servizi.


Nel 2023 e per il quinto anno consecutivo, il programma Portugal Stopover di TAP è stato riconosciuto come migliore programma di stopover al mondo dalla rivista statunitense Global Traveler. TAP offre 102 voli settimanali dall’Italia con partenze dirette per Lisbona da sei aeroporti: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Firenze, Venezia, Bologna e Napoli.

Assocamp: vacanze in camper impattano meno rispetto a tradizionali

Assocamp: vacanze in camper impattano meno rispetto a tradizionaliMilano, 7 mag. (askanews) – “Le vacanze in camper impattano meno sull’ambiente rispetto a quelle tradizionali”. Assocamp, Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio, lo sostiene da tempo, ma i dati, secondo l’associazione, ora lo confermano. I numeri, insieme al profilo del camperista medio italiano, emergono dall’indagine “Turismo in camper, impatto economico ambientale del camperista” realizzata a marzo 2024 da Ergo, spin off della scuola Superiore degli Studi Universitari Sant’Anna di Pisa, una delle società più affermate sul panorama nazionale della consulenza sulla sostenibilità ambientale, insieme a Caravanbacci, storico rivenditore di veicoli ricreazionali di Lavoria (Crespina Lorenzana), in provincia di Pisa.


Il camper è il mezzo ideale per chi vuole optare per un turismo sensibile alla sostenibilità, adatto in particolare per famiglie e gruppi di amici. Secondo i dati raccolti, raggiunge la migliore performance energetica su un volume di 4 o 5 passeggeri, ma i suoi risultati positivi sono confermati con qualsiasi equipaggio. Dall’analisi, emerge un confronto degli impatti ambientali ottenuti da un viaggio in camper rispetto a una vacanza tradizionale in auto. Nella ricerca di Ergo i dati vengono rapportati, in termini percentuali, con quelli che risultano dallo scenario “vacanza tradizionale” e sono indicati per le categorie più rilevanti: il camper si conferma il più sostenibile per i diversi parametri considerati, incidendo per il 70% in relazione all’impatto dovuto all’emissione di CO2; per il 64% per il consumo di risorse fossili; e per il 73% nell’uso di risorse idriche rispetto a un viaggio tradizionale in auto e albergo che per tutte le voci incide al 100%.


Nella vacanza classica, a pesare sulla percentuale del 100% sono soprattutto le notti in struttura alberghiera per quanto riguarda le emissioni di CO2 (42%) e per l’uso di combustibili di origine fossile (46%). I pasti al bar e ristorante contribuiscono maggiormente nell’uso delle risorse idriche (72%), mentre per le emissioni di particolato nell’aria l’automobile è la principale causa, per il 43%. “Il camperista sposa volentieri l’idea di un viaggio sostenibile. Adottando corrette abitudini quotidiane sempre più diffuse e considerate importanti – come il riciclo dei rifiuti; l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici; l’eliminazione di materiali usa e getta, come piatti e bicchieri; l’uso consapevole dell’acqua e dell’energia – questi turisti confermano il loro desiderio per uno stile di vita green” spiega Paolo Bacci, promotore di questo studio e titolare della concessionaria di camper e caravan Caravanbacci.


Lo scenario “vacanza tradizionale” utilizzato come riferimento tiene conto dei valori di consumo delle auto rilevati dall’Automobile Club d’Italia nel suo report “Rappresentazione del parco veicolare italiano” del 2022; dei consumi energetici relativi a una notte passata in hotel ricavati dallo studio “Klimabilanz von Reisen mit Reisemobilen und Caravans” di IFEU del 2020; e dei consumi idrici e della produzione di rifiuti indicati nel documento di ISPRA sulle performance ambientali delle organizzazioni turistiche registrate EMAS del 2020. Lo studio delinea anche il profilo del camperista medio, analizzato su un campione di più di 1.000 intervistati. Ne esce un turista che ama la natura, predilige il camper per recarsi al mare e in montagna (il 57%) o in piccoli borghi (21%), principalmente nel Bel Paese (scelto dal 72%); opta per un turismo lento, investe volentieri in prodotti enogastronomici (pari al 91% degli acquisti) e, una volta parcheggiato il veicolo, ama passeggiare o spostarsi in bicicletta; più spesso viaggia in estate prediligendo il campeggio (38%), aree di sosta (34%) o sosta libera (23%).


“Chi sceglie questo modo di viaggiare, abbraccia una filosofia di vita e una concezione di turismo molto particolare, legata al vivere il momento. Ama poter scegliere dove e quanto fermarsi, cambiando in corso d’opera i programmi senza avere mete prestabilite, ma andando alla pura scoperta lenta dei territori e delle comunità locali,” spiega Ester Bordino, presidente di Assocamp.

Turismo, i consigli di CeliachiaFacile per i ponti di primavera

Turismo, i consigli di CeliachiaFacile per i ponti di primaveraRoma, 24 apr. (askanews) – Mangiare senza glutine durante i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, al ristorante o anche nella classica gita fuori porta. La community CeliachiaFacile spiega quali sono gli alimenti che una persona affetta da celiachia può consumare in queste occasioni e suggerisce le regole da seguire per non correre rischi.


“Basta seguire qualche semplice accorgimento – spiega Michele Mendola, fondatore di CeliachiaFacile – proprio per aiutare chi è intollerante al glutine a affrontare la vita di tutti i giorni. In questo modo anche le persone affette da celiachia possono approfittare dei ponti per prendersi una prima vacanza e godersi un po’ di meritato riposo”. “Fortunatamente – spiega Mendola, – sono sempre più diffusi i ristoranti che offrono menù senza glutine, o anche per altre intolleranze. E per trovarli, esistono diverse app e addirittura dei siti specializzati. È importante però perdere qualche minuto per leggere le recensioni – sottolinea ancora il creatore di CeliachiaFacile, – sono sempre un ottimo indicatore. Ma, se si hanno dei dubbi, è sempre bene contattare il ristoratore, a volte bastano pochi secondi per capire che è meglio lasciar perdere. Il ristoratore che chiede al cliente di che grado di celiachia soffra, ad esempio, non sa molto di questa intolleranza”.


Anche perché non basta usare ingredienti senza glutine, occorre anche seguire particolari accorgimenti nel cucinare. “È necessario usare pentole e utensili dedicati, per evitare contaminazioni. Spesso bastano i semplici residui che lascia iI cibo con il glutine per scatenare l’intolleranza”. Lo street food è ormai un must, anche perché spesso permette di assaporare dei cibi che i normali ristoranti non servono. “Ci sono dei rischi in più, perché quando il cibo viene preparato velocemente, le possibilità di contaminazione accidentale purtroppo aumentano – sottolinea Mendola. – Ma ci sono anche dei grandi vantaggi. Il celiaco infatti ha la possibilità di vedere come vengono preparate le pietanze e se vengono usati utensili appositi. In ogni caso, è sempre opportuno spiegare al ristoratore che si soffre di un’intolleranza”.


Nessuna controindicazione nemmeno per i viaggi all’estero. “In qualunque parte del mondo, il cibo per essere considerato gluten free deve avere al massimo 20 parti per milione di glutine – sottolinea l’ideatore di CeliachiaFacile. – Le etichette alimentari possono variare da un Paese all’altro, ma gli standard del cibo gluten free sono gli stessi. Insomma, non si deve temere che il pane o la merendina acquistati all’estero contengano un livello di glutine superiore rispetto alla versione italiana”. Per ogni evenienza, comunque, è sempre bene portare con sé qualche snack, o magari della pasta e del pane. Questa regola vale sia per un breve viaggio che per una vacanza più lunga. “Se c’è un contrattempo, questi alimenti possono essere molto utili. Chi viaggia potrebbe essere costretto a fare una tappa non prevista in un albergo o in un B&B che non offrono cibi senza glutine” conclude Mendola. “Al quel punto, il celiaco può chiedere di usare la cucina e prepararsi la cena da solo”.

Vieni a pedalare in Puglia: presentata la ciclovia del Salento Ionico

Vieni a pedalare in Puglia: presentata la ciclovia del Salento IonicoRoma, 23 apr. (askanews) – C’è un altro Salento, non solo quello più noto delle spiagge, della pizzica e della movida. E da oggi c’è un altro modo di scoprirlo e apprezzarlo, in maniera lenta e sostenibile, coinvolgendo tutti e cinque i sensi e con l’uso delle due ruote. Nasce così la ciclovia del Salento Ionico: un percorso a tappe lungo 300 chilometri, alla portata di tutti, e articolato in cinque anelli, ottimi per escursioni di una giornata. Un modo nuovo di vivere uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, attraversando masserie, spiagge selvagge, borghi ricchi di arte ed enogastronomia.


Il percorso, realizzato da Vivilitalia, società specializzata nei turismi ambientali, grazie al progetto Green Community Ionico-Adriatica con capofila il comune di Nardò, finanziato con i fondi del PNRR, è stato presentato a Lecce, nella Sala conferenze stampa della Provincia, a Palazzo Adorno. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Provincia di Lecce. Oltre al percorso è stata mostrata anche l’app che rende facile e intuitiva la navigazione lungo la ciclovia, mettendo in evidenza la rete di sentieri, strade secondarie e rurali, punti di interesse e strutture bike-friendly.


Lunga 305 chilometri, per l’82% su asfalto e il restante 18% su sterrato, la ciclovia si snoda prevalentemente su stradine secondarie a bassa intensità di traffico. La traccia principale è poi articolata in cinque percorsi ad anello che, tra mare, parchi e borghi interni, consentono di organizzare su misura il proprio viaggio in bici: Ugento/Racale; Gallipoli/Racale; Nardò/Gallipoli; Porto Cesareo/Nardò e infine Manduria/Torre Lapillo. Un viaggio realizzato grazie alla conoscenza e all’esperienza di chi ogni giorno vive il territorio e lavora per valorizzarlo. “Da oggi il Salento ha un prodotto turistico in più disegnato per un mondo, quello di chi fa vacanze a pedali, che sta crescendo vertiginosamente con un giro d’affari che nell’ultimo anno ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro. Il nostro lavoro non si è limitato solo a tracciare un itinerario, ma stiamo operando per creare una vera comunità accogliente, fatta di amministratori, associazioni e operatori economici che si sono confrontati fra riunioni e pedalate e che hanno deciso di scommettere su una proposta di vacanza fortemente destagionalizzante dimostrando che anche in Salento un altro turismo è possibile” ha affermato Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia.


“La ciclovia del Salento Ionico apre le porte a un nuovo capitolo di turismo sostenibile per tutto il Salento, con la possibilità di incrementare le presenze sul territorio provinciale, soprattutto in quelli che sono considerati periodi di bassa stagione, come la primavera e l’autunno e che per il settore sono, invece, i periodi più intensi e in cui si pedala di più. Questa iniziativa propone una fruizione del territorio rispettosa della natura del Salento e, al tempo stesso, offre un’opportunità per prospettive turistiche, che incentivano l’economia locale e rafforzano l’idea di sviluppo ecosostenibile. L’orgoglio, come Provincia, è che il modello del ‘fare rete’ che replichiamo costantemente con gli enti locali del territorio funziona. Il risultato dimostra che la chiave di volta è sempre fare squadra, per questo il mio plauso va alle Amministrazioni comunali e a Vivilitalia, che sono riuscite a cogliere l’occasione dei fondi PNRR per far fare un ulteriore passo al nostro territorio. La ciclovia non è un’opera solo per i 10 Comuni che hanno saputo mettersi insieme, ma un’infrastruttura che arricchisce l’offerta turistica e di svago di tutto il Salento e della Puglia” ha dichiarato Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce. “La ciclovia del Salento Ionico è un po’ la ciliegina sulla torta della Green Community. Da anni lavoriamo a un’offerta turistica ‘slow’, che punti sul fattore esperienziale e identitario; per questo la possibilità di percorrere in bicicletta un itinerario che lambisce il mare e che taglia l’entroterra e contesti ricchi di arte, cultura ed enogastronomia, è una delle cose in assoluto più efficaci. Siamo molto contenti, così come in generale siamo contenti della Green Community, un’esperienza straordinaria di salvaguardia dei valori culturali e naturali del territorio, di protezione dei paesaggi di pregio e della biodiversità, di promozione dello sviluppo sostenibile dell’economia locale. Raccogliamo con molta determinazione insieme ad altri nove comuni la sfida del green e di un approccio più equilibrato, l’approccio di chi amministra e ha responsabilità pubbliche, ma prima ancora dei cittadini” ha aggiunto Giuseppe Mellone, sindaco di Nardò.  


“Questo progetto si inserisce a pieno titolo nella via italiana al cicloturismo”, afferma Roberto Guido, ideatore del percorso, “offrendo una straordinaria esperienza di viaggio nel Salento che mette insieme i tesori dell’entroterra con il mare, ma soprattutto con la natura, andando oltre i cliché del turismo balneare. La ciclovia del Salento Ionico, infatti, attraversa ben cinque parchi e aree verdi, tutti sul litorale, da Ugento fino a Manduria, uniti dal filo dell’autenticità e della meraviglia. Si scopre così che pedalare nel cuore del Sud è un’esperienza immersiva in un paesaggio che crea stupore e bellezza in tutte le stagioni”. Fanno parte della Green Community Ionico-Adriatica i comuni di Alliste, Avetrana, Galatone, Gallipoli, Manduria, Nardò, Porto Cesareo, Racale, Taviano, Ugento. Da ognuno di questi centri, proprio grazie alla struttura modulare del percorso, sarà possibile iniziare il viaggio percorrendo l’intero anello, con o senza il passaggio da Lecce.

TAP Air Portugal, 10 i collegamenti settimanali da Firenze a Lisbona

TAP Air Portugal, 10 i collegamenti settimanali da Firenze a LisbonaRoma, 20 apr. (askanews) – TAP Air Portugal, vettore membro di Star Alliance, ha presentato le novità che vedono protagonisti la compagnia di bandiera portoghese e lo scalo fiorentino, in un evento dedicato agli agenti di viaggio e ai professionisti del settore turistico.


La Summer 2024 offre dieci collegamenti settimanali diretti fra Firenze e Lisbona (due in più rispetto alla Summer 2023) con un doppio collegamento nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Oltre all’incremento dei collegamenti, la Summer include orari ottimizzati per massimizzare le opportunità di connessione, garantendo così ai viaggiatori di lungo raggio transiti più fluidi e tempi di attesa ridotti. Fra le destinazioni servite con comode coincidenze dal network del vettore, Rio de Janeiro, San Paolo, Fortaleza, Recife, Natal, Salvador de Bahia in Brasile, Boston, Chicago, Miami, New York, San Francisco, Washington, Toronto e Montreal in Nord America, ma anche Dakar, Luanda, Maputo e Capo Vede nel resto del mondo.


“È sempre un piacere presentare la nostra programmazione insieme a Toscana Aeroporti. La nostra collaborazione è molto più di una semplice crescita nelle frequenze ma la creazione di esperienze di viaggio senza soluzione di continuità a beneficio dei nostri passeggeri”, ha dichiarato Davide Calicchia, Market Manager di TAP Air Portugal in Italia. “Siamo particolarmente entusiasti di accogliere l’annuncio dei nuovi collegamenti estivi tra Firenze e Lisbona di TAP Air Portugal. Le nuove rotte contribuiscono ulteriormente al potenziamento delle connessioni internazionali dall’Aeroporto di Firenze, che si conferma strategico per la connessione con i più importanti hub europei. La collaborazione con TAP Air Portugal non solo collegherà i viaggiatori a un’affascinante destinazione europea, ma aprirà anche connessioni internazionali per facilitare esperienze di viaggio indimenticabili”, ha dichiarato Roberto Naldi, Amministratore Delegato di Toscana Aeroporti.


Riconosciuta come la compagnia aerea più sicura in Europa per il 2023 da AirlineRatings.com, TAP offre 102 voli settimanali dall’Italia con partenze dirette per Lisbona da sei aeroporti: Firenze, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Bologna e Napoli. Grazie al Portugal Stopover, inoltre, i passeggeri delle tratte intercontinentali che non hanno come destinazione finale Lisbona o Porto ma che si fermano in una di queste città, possono beneficiare, all’andata e al ritorno, di una sosta in Portogallo che può arrivare fino a dieci notti, senza alcun costo aggiuntivo nella tariffa.