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Danza, Villa Romana di Positano tra i “luoghi” del premio Massine

Danza, Villa Romana di Positano tra i “luoghi” del premio MassinePositano (Salerno), 2 set. (askanews) – Sempre più forte si conferma il legame tra Danza e Archeologia a Positano anche grazie al progetto ‘La Villa Romana si racconta’ curato da Laura Valente, vincitore del bando per il Ministero degli Interni per i Borghi d’arte e ormai centro internazionale per la diplomazia culturale. Lo splendido sito della Villa Romana (MAR Positano) sarà tra i luoghi protagonisti del “Premio Positano Léonide Massine per l’arte della danza” (che sarà consegnato il 7 settembre). Sarà inoltre presentato in anteprima il fumetto Isadora, ambientato ai tempi dell’antica Roma, ma che deve il suo titolo al nome della grande Isadora Duncan, realizzato da Comix di Mario Punzo e firmato da Valente, Chiara Macor e Fabiana Fiengo.


Sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (e rimasta sconosciuta fino a pochi anni fa) la Villa Romana di Positano custodisce reperti archeologici dal valore inestimabile come un ciclo di affreschi del I secolo dopo Cristo. La Villa si colloca al di sotto della chiesa di Santa Maria Assunta. A dieci metri di profondità è possibile ammirare i restaurati affreschi sulle pareti: ippocampi, colonne dorate, grifoni e un Pegaso alato. Considerata la più grande scoperta archeologica avvenuta in Costiera negli ultimi decenni, la grande stanza affrescata fu sepolta dalla pioggia di cenere e detriti dell’eruzione del vulcano partenopeo che rase al suolo Pompei ed Ercolano. È stato realizzato un percorso con passerelle e un impianto di illuminazione, accessibile a tutti.


Va notato che i ricchi romani già nel I sec. a.C. avevano scelto le coste del Golfo di Napoli e della Penisola Sorrentina per edificarvi lussuose residenze, raggiungibili dal mare per dedicarsi esclusivamente all’otium. La Villa Romana di Positano è risalente alla prima età imperiale. La sua storia è ferma all’eruzione che distrusse Pompei nell’79 d.C. e conferma che anche la costa d’Amalfi fu danneggiata. A quel tempo nel ricco complesso residenziale che aveva più piani e degradava verso il mare con rampe e terrazze, era in corso un restauro per sanare i danni del terremoto del 63 d.C. e forse anche in vista di un passaggio di proprietà. Positano dista in linea d’aria solo 20 km dal cratere del Vesuvio e la colonna eruttiva salì per oltre 20 km nell’atmosfera per ricadere poi verso sud. La villa, costruita sull’antico arenile, fu quindi investita da cenere e da una pioggia di pomici dello spessore di due metri, che dai tetti spioventi del triclinio scivolarono verso i giardini. Le strutture collassarono, infine tutto fu travolto da piogge alluvionali e da una colata di fango che si trasformò poi in un materiale durissimo. Fu Karl Weber nel 1758 a descrivere per la prima volta la villa, in seguito Matteo della Corte ipotizzò che questa potesse essere la dimora di Posides Claudi Caesaris, liberto dell’imperatore Claudio, noto per essere attivo proprio nella costruzione di residenze di lusso.


Il MAR-Museo Archeologico Romano di Positano è frutto oggi della collaborazione tra istituzioni (Soprintendenza ABAP di Salerno, Comune, Curia Vescovile) e rende fruibile i risultati di due successive campagne di scavo (2004/2006 e 2015/2016). Sono stati portati alla luce, a dieci metri di profondità, un settore della sfarzosa residenza con il suo triclinium (una sala da pranzo che attraverso un peristilio porticato si apriva direttamente sulla baia), la pavimentazione musiva e le pitture parietali di IV stile pompeiano. Quella che si presenta agli occhi dei visitatori contemporanei è una autentica meraviglia, esaltata da una eccezionale opera di restauro. Sulla parte bassa affrescata, a fondo rosso, ecco un’edicola con tetto a conchiglia, delfini, pantere, un grifo e un pegaso alato. Nella zona mediana si possono ammirare pannelli di colore giallo ornati da ghirlande, scorci architettonici, scene mitologiche come quella con il centauro Chirone che impartisce lezioni di musica ad Achille. In alto, nell’affresco sulla parete nord, un tendaggio verde, mostri marini, delfini e amorini. Ad est la veduta di un palazzo su tre livelli con una porta d’ingresso in legno, un balcone e un ampio loggiato sostenuti da colonne istoriate. Scoperto in questa zona anche un armadio blindato in legno e ferro, contenente recipienti in bronzo ed oggetti legati al simposio, che oggi sono esposti nell’area museale. Nuovi scavi sono stati recentemente finanziati dal MiC.

Comunicare Archeologia e Arte, Zuchtriegel tra premiati a Positano

Comunicare Archeologia e Arte, Zuchtriegel tra premiati a PositanoPositano (Salerno), 5 ago. (askanews) – Il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, l’americana Karole P. B. Vail, direttrice della collezione Peggy Guggenheim a Venezia, il mecenate svizzero Urs Rechsteiner, fondatore e presidente della Fondazione FUR, sono i vincitori della seconda edizione del premio internazionale Comunicare l’Archeologia e l’Arte diretto da Laura Valente. Il riconoscimento destinato ad esperti, direttori di musei, creativi, comunicatori e giornalisti, sezione per la quale in questa edizione è premiata Cristina Giuliano (askanews), sarà consegnato il 7 settembre sulla Spiaggia Grande, ed è promosso nell’ambito del progetto multidisciplinare ‘La Villa Romana si racconta’ organizzato dal Comune di Positano e finanziato dal Ministero dell’Interno. Lo rende noto l’organizzazione del premio.


Località turistica in cima ai desideri dei viaggiatori internazionali da sempre, la perla della Costiera amalfitana e capitale internazionale della danza (ospita il Premio Massine, il più antico del mondo) si sta affermando sempre più anche come città archeologica, grazie alla sua straordinaria Villa Romana, lussuosa residenza d’ozio con affreschi in IV stile e resti medioevali soprastanti, valorizzata da un mirabile restauro che l’ha resa fruibile al pubblico dal 2018. Il sito, che sarà interessato da nuovi scavi, già annunciati dal MiC, è inserito nel prezioso percorso del Museo Archeologico Romano gestito dal Comune di Positano, grazie ad una stretta collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Salerno. “Questo premio nasce con ampio respiro internazionale e si allarga già dalla seconda edizione alla comunicazione dell’arte – spiega il sindaco Giuseppe Guida – attraverso un percorso divulgativo che stiamo sviluppando su varie piattaforme con strumenti coinvolgenti, dal fumetto ai podcast al 3d. Ed è proprio per rafforzare questa nuova narrazione con il coinvolgimento delle giovani generazioni e puntare su un turismo di qualità tutto l’anno, che è nato il progetto ‘La Villa Romana si racconta’ con la curatela scientifica di Laura Valente, vincitore del bando del Ministero dell’Interno per i borghi d’arte”.


“Comunicare è un arte, come lo è raccontare: in questo approccio, crediamo, sia l’originalità del nostro premio che quest’anno presenta un nuovo logo destinato, edizione dopo edizione, ad ampliarsi accogliendo nuove sezioni”, spiega Laura Valente. “Il nostro obiettivo – prosegue – è attrarre a Positano chi l’arte la ama, la promuove, ne ha fatto ragione di vita e inclusione sociale rigenerativa dei territori. Nasce per questo il board degli amici della Villa Romana nel mondo dove i vincitori di quest’anno si aggiungono a Paolo Conti del Corriere della Sera, Jackie Wullschläger del Financial Times, e al game designer Fabio Viola, premiati nel 2023”. I PREMIATI 2024/LE MOTIVAZIONI


Il riconoscimento all’archeologo tedesco naturalizzato italiano Gabriel Zuchtriegel, “vuole sottolineare – si legge nella motivazione – quanto la sua direzione del Parco Archeologico di Pompei (dal febbraio 2021) sia caratterizzata da una grande attenzione alla comunicazione, anche grazie alle innate doti di divulgatore. Dalla piattaforma digitale E-Journal che rende accessibili a tutti le meraviglie dei nuovi scavi a ‘Sogno di volare’, progetto di teatro per i giovani del territorio, da libri come ‘Pompei. La città incantata’ (Feltrinelli) ai contributi alle trasmissioni Rai di Alberto Angela fino alla musica: con una visione aperta dei beni culturali è riuscito a coinvolgere ogni tipo di pubblico, trasmettendo con rigore scientifico ed umana empatia le straordinarie scoperte di una Pompei mai così ricca e viva come in questi anni”. Nipote della mitica Peggy Guggenheim, la curatrice e scrittrice Karole P. B. Vail, direttrice della Fondazione italiana e del museo veneziano dal 2017, è premiata con la sua fondazione per “una visione di museo capace di stimolare le nuove generazioni e nello stesso tempo creare uno spazio inclusivo e accessibile, dove la conoscenza del passato diventa riflessione e spunto per costruire il nostro futuro. Nello spirito della fondatrice e mecenate Peggy”.


A Urs Rechsteiner, fondatore e presidente della Fondazione FUR il riconoscimento va “per la sua attività di mecenate al servizio dell’arte”, spiegano dal premio. Con la FUR ha finanziato e inaugurato quest’anno il Sentiero dell’Arte e dell’Anima in Toscana (Pienza, Siena), percorso caratterizzato da installazioni d’autore in dialogo con la natura, unico nel suo genere, nel panorama italiano e internazionale, rendendo il paesaggio scena artistica, attraverso la valorizzazione del territorio”. “La giornalista Cristina Giuliano (askanews) sarà premiata ‘per la sua lunga e prestigiosa carriera, all’estero e in Italia, dedicata particolarmente alla divulgazione dell’arte, con un’attenzione alla città di Positano – si legge nella notivazione del premio – in tutte le sue declinazioni artistiche, dalla Villa Romana, che ha raccontato in maniera coinvolgente con i suoi reportage, al Premio Massine, che segue da anni con preziose interviste ai protagonisti internazionali’”.

Passione architettura, a Napoli con tour AOH 2024 (19-22 giugno)

Passione architettura, a Napoli con tour AOH 2024 (19-22 giugno)Milano, 15 giu. (askanews) – Novità assoluta per AOH 2024 è “Napoli Vista dal Mare”, il primo appuntamento del tour, mercoledi 19 giugno alle ore 11.00. Una panoramica della città con racconto dell’architetto Francesca Brancaccio dello studio b5, dove saranno individuati e contestualizzati, i luoghi più significativi di Napoli protesa sul mare.


Architettura Open House è un tour con tema architettura a Napoli dal 19 al 22 giugno 2024, con appuntamenti itineranti gratuiti, nelle zone Chiaia, Vomero, Centro, proposti dagli architetti che partecipano con le loro realtà. Ad orario e giorno differente, presentando un cantiere, la propria casa o il proprio studio. Il pubblico attento e appassionato di dettagli, bellezza, architettura e paesaggio in modo conviviale ha modo di conoscere architetti e progetti, nonché scoprire luoghi nuovi e interessanti. Architettura Open House alla VII° edizione, è organizzato dall’Associazione Brillart, con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia (che riconosce i CFP agli iscritti che partecipano agli incontri, uno per ogni appuntamento) e dell’Oice- Confindustria, in collaborazione con Studio Trisorio e MielePiù. L’evento sullo Yacht Technemea 70 è in collaborazione con Rada Hotel, e la sua flotta con esclusivo servizio hotel a bordo. Muniti di braccialetto d’artista che quest’anno è realizzato dall’architetto e artista Stefano Mango, che ha disegnato la sirena Partenope stilizzata e serafica protagonista su un fondo bianco azzurrato di grande effetto, e che partecipa con il suo studio mercoledi 19 giugno ore 17.00/20.00 in Largo Ferrandina n. 1, Napoli. Un luogo magico, una sorta di pensatoio, dove l’architetto mette insieme progetti e sogni, che come in questo caso condivide con gli ospiti. Particolarmente sentito è il tema della sostenibilità, nonché della scelta di supporti tecnologici all’avanguardia, con la partecipazione di studi che lavorano privilegiandoli, tra cui quest’anno mercoledi 19 giugno, ore 15.30/18.30 l’architetto Michele Piccolo, presso Mielepiù, shoroom di riferimento per architetti e ingegneri, in via dei Mille n. 40, Napoli. Qui l’architetto Piccolo racconterà la tecnologia Matterport dall’impareggiabile chiarezza visiva 3D, che semplifica la gestione dei progetti in ogni fase di progettazione e costruzione, utilizzando come esempio un suo cantiere abitazione privata. Tra gli appuntamenti di govedi 20 giugno, alle ore 12.00/14.00 Od’A Officina di Architettura, architetti Giovanni Aurino e Francesca Fasanaro apriranno il cantiere finito “Residenza Scale Napoletane” in Via Girolamo Santacroce n. 15, Napoli. Trasformazione creativa di un abitato su diversi livelli, con atmosfere mediterranee e materiali campani dal basolato alle maioliche, tra terrazzi, vetrate, volte alte, e scale. Il professor Aldo Capasso Architetto e Artista sempre il 20 alle ore 18.00/20.00 presenta sia il suo studio/La Stanza dell’arte in via Annibale Caccavello n. 59/b, che la sua casa/Pinocchioteca nella stessa strada ma al civico n. 12/L, il cui grande soggiorno è tappezzate di opere dedicate a Pinocchio. Lavori nati dalla grande curiosità dell’artista per il burattino collodiano, realizzando oltre 100 lavori di grande fantasia, assemblando, in cornici quadrate, oggettistica artigianale, libri, foto giornali e sovvenir dedicati a Pinocchio, un “Intorno a Pinocchio” che ha avuto varie, occasione di esposizione, come alla Fondazione Collodi a Pescia (2008) o al Maschio Angioino a Napoli (2010).


Ed ancora gli studi Ars Constructa di Alfredo Ciollaro e Manuela, Mt-a dell’architetto Mario Toraldo, gli architetti Alessandro Ciollaro, Maria Luisa Kitsman, eccetera. Il programma pubblicato sulle pagine social, (facebook ed instagram) architettura open house, è un percorso volutamente trasversale, per mostrare una rosa di ambientazioni tra le piu’ varie.

Bradisismo fa riemergere a Bacoli preziosi reperti romani

Bradisismo fa riemergere a Bacoli preziosi reperti romaniRoma, 7 giu. (askanews) – Il bradisismo che sta colpendo l’area flegrea può riservare, tra i tanti e gravi problemi, anche qualche apprezzabile sorpresa, come la riemersione di preziosi reperti archeologici. E’ quanto è accaduto a Bacoli, dove sulla spiaggia nei pressi della cosiddetta Villa di Plinio sono stati rinvenuti resti di epoca romana. Lo riferisce oggi l’Orientale di Napoli.


La scoperta è stata fatta ieri da un giovane studente di archeologia dell’Unior, Enrico de Luca, che si trovava sul luogo per effettuare ricerche connesse al suo percorso di studio. Consapevole, anche grazie alla sua formazione archeologica, del valore storico-artistico della scoperta e della necessità di garantire la messa in sicurezza dei reperti, lo studente si è immediatamente preoccupato di informarne la Soprintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Napoli.

Buchmesse, Italia senza Saviano: “Data voce a chi non l’ha avuta”

Buchmesse, Italia senza Saviano: “Data voce a chi non l’ha avuta”Francoforte, 28 mag. (askanews) – Oltre cento autori italiani saranno ospiti alla Buchmesse di Francoforte all’interno del programma dell’Italia Paese ospite 2024, che è stato presentato oggi nella città tedesca. Tra loro non c’è Roberto Saviano e su questa assenza il commissario straordinario del governo, Mauro Mazza, è stato interpellato da un giornalista tedesco: “Non ho trovato Saviano nella lista scrittori. Perché? Forse perché è troppo critico nei confronti del governo neofascista?”. “Nella domanda c’è la risposta – ha replicato Mazza -. Abbiamo voluto dare voce a chi finora non l’ha avuta, ad altri. Abbiamo dovuto necessariamente ridurre: molti chiamati, pochi gli eletti si dice nel Vangelo”.


“Uno dei criteri – ha poi aggiunto il commissario – non il principale, è stato quello di scegliere autori le cui opere fossero integralmente originali. Quindi si è fatta una scelta, non solo per l’autore che citava ma anche per altri, in questo senso”. Nel 2016 Saviano e la Mondadori sono stati condannati a un risarcimento per plagio nei confronti di due testate locali campane, per tre articoli che sono stati inseriti nel bestseller “Gomorra”. La questione giudiziaria è proseguita nel corso degli anni e nel 2023 la Corte di Cassazione ha stabilito che il risarcimento di 6mila euro stabilito dalla Corte d’Appello, che aveva ridotto di dieci volte la somma indicata dalla precedente sentenza, era troppo esiguo e ha disposto un ricalcolo della cifra, al rialzo. Nel 2021 lo stesso Saviano aveva scritto sui social che attraverso quegli articoli “i detenuti per camorra scambiavano messaggi con gli affiliati a piede libero”.

”Città Sospese. Indagine sul Paesaggio” fa tappa a Napoli

”Città Sospese. Indagine sul Paesaggio” fa tappa a NapoliNapoli, 9 mag. (askanews) – La mostra itinerante “Città Sospese. Indagine sul Paesaggio”, da venerdì 10 e fino a giovedì 30 maggio fa tappa a Napoli. Dopo Pesaro, la mostra collettiva di 41 fotografi contemporanei, italiani e non, si trasferisce presso “Spazio 57”, in via Chiatamone, 57.


Dopo un anno di riflessione e ricerca, questa esposizione offre al pubblico l’occasione unica di esplorare la vastità e la diversità del concetto di paesaggio, andando oltre la mera rappresentazione per coglierne l’essenza più profonda. “Città Sospese” non si limita a mostrare paesaggi suggestivi, ma rappresenta un vero e proprio viaggio introspettivo all’interno della corrente artistica della Fotografia Transfigurativa.


La Fotografia Transfigurativa è una realtà che, da qualche anno, arricchisce il panorama artistico contemporaneo, forte di un gruppo Facebook, di una rivista trimestrale, di due volumi antologici nonché del volume “Città sospese” indagine sul paesaggio, libro fotografico del collettivo di Fotografia Transfigurativa. Nata da un’idea di Carlo Riggi e sviluppatasi negli anni grazie al contributo di un gruppo di appassionati fotografi, questa corrente si distingue per il suo approccio peculiare alla realtà.


Come spiega lo stesso Riggi nel suo libro “Il segno e la forma”, la Fotografia Transfigurativa va oltre la ricerca della bellezza fine a se stessa. Si tratta di un modo di fotografare che indaga le sfumature della realtà, cogliendo significati già presenti nella materia e nelle sue forme. Attraverso uno sguardo attento e paziente, il fotografo transfigurativo non altera la realtà, ma la amplifica, rivelando nuove connessioni e interpretazioni. “Città Sospese” non propone una definizione univoca del paesaggio; offre piuttosto un caleidoscopio di visioni personali. I 41 fotografi partecipanti hanno utilizzato il loro obiettivo per raccontare la propria percezione del paesaggio urbano e naturale, trasmettendo emozioni e riflessioni attraverso immagini suggestive e talvolta enigmatiche.


L’esposizione partenopea, curata da Rosita Percacciuolo, rappresenta un’occasione preziosa per immergersi nella molteplicità di sguardi che caratterizza la Fotografia Transfigurativa. Ogni immagine diventa così un invito a esplorare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza nascosta nell’ordinario e a riflettere sul profondo legame che ci unisce al paesaggio che ci circonda.

Siamo ancora in tempo, nuova raccolta di poesie di Maria Pagano

Siamo ancora in tempo, nuova raccolta di poesie di Maria PaganoSalerno, 21 apr. (askanews) – La poesia è un impegno sociale, un trapasso faticoso, un agguato che tace. Nel tempo, la poesia di Maria Pagano ha imparato ad ascoltare, a osservare l’invisibile, a seguire le tracce; la poesia è l’unica creatura che resiste a tutto e che non si arrende. È in uscita “Siamo ancora in tempo”, l’ultima raccolta di versi dell’autrice salernitana; un nuovo viaggio, un richiamo urgente e necessario.


Nel corso di questa nuova avventura, la Pagano interroga il cielo, abbraccia e difende la Terra, nuota senza sosta tra i corpi di un mare che ha cambiato colore. “Durante la ‘traversata’ – ha spiegato l’autrice – non mi sono mai smarrita, più volte sorretta dalla poesia, mi sono fatta coraggio: e ho guardato fino in fondo il male. I poeti non saranno mai ciechi! Scrivere è sperimentare, è lasciarsi condurre nei sottosuoli dell’anima anche quando si ha paura, scrivere è farsi spazio tra i labirinti lessicali del tempo, interrogarsi abbracciando il dubbio. Durante il mio peregrinare, quante cose ho veduto: donne che cercavano la quiete nel buio degli amori malati, boschi arsi insieme agli animali, mascherine senza il carnevale in tutto il mondo… bombe utilizzate come nei videogiochi”.


“Siamo ancora in tempo”, sono 138 poesie di flussi metafisici distratti di un terzo tempo sospeso… Rievocazioni naturali, oniriche, confessioni sussurrate, altre solo immaginate, tutte apocalitticamente intimorite dal Potere. Il libro non è una domanda, né una certezza, è la fotografia dello stato di questo tempo. Tutti vogliono cambiare il mondo e nessuno ci riesce e, quando ci provano, chissà perché, lo peggiorano, lo sventrano. Le nostre anime ammaccate respirano pece, sono violente, dannate, non sperano più.


“Per fermare il ripetersi del fallimento umano – ha concluso la poetessa – Madrepoesia una notte mi ha suggerito: fidati del cane e non del padrone, svegliati autonomamente senza aspettare il bacio del principe, ascolta chi è nato nel posto indifeso, vivi nella luce dell’attiva partecipazione, seppellisci per sempre con ogni zolla terrestre la maledetta, inutile guerra. Ed io l’ho ascoltata”.

”Napoli, j’adore”, asta online con opere di Warhol, Achenbach e Jorit

”Napoli, j’adore”, asta online con opere di Warhol, Achenbach e JoritRoma, 21 mar. (askanews) – Warhol, Achenbach, e Jorit sono gli artisti con le opere e le stime più importanti presenti in “Napoli, j’adore!”, asta tematica online organizzata da Blindarte con una selezione di opere d’arte, oggetti di produzione artigianale e manufatti napoletani o che riguardano la città e la sua storia. Il catalogo si può consultare online su www.blindarte.com dal 10 al 20 aprile.


Nell’asta sono presentati pregevoli esemplari di oggetti antichi rappresentativi della tipica produzione artistica di manifattura napoletana del XVIII e XIX secolo come la rara coppia di tazzine in terraglia del XIX secolo dipinte con splendide Vedute dell’eruzione notturna e diurna del Vesuvio o l’importante gruppo presepiale napoletano del ‘700 raffigurante la Natività. Fra i dipinti, le straordinarie e particolari vedute di piazze e marine napoletane, firmate dai più importanti pittori protagonisti dell’800 napoletano, esponenti delle famose Scuola di Posillipo e di Resina, come Consalvo Carelli, Giordano Lanza, Attilio Pratella, Vincenzo Migliaro. Si segnala inoltre una suggestiva e imponente veduta della Spiaggia di Chiaia al tramonto capolavoro assoluto di Oswald Achenbach, firmato e datato 1878 (stima 60.000/80.000 euro). A rappresentare il XX e XXI secolo ci saranno artisti di origine napoletana, tra cui Emilio Notte, Domenico Spinosa, Gianni Pisani, Carlo Alfano, ma anche Lello Esposito, Sergio Fermariello, Giuseppe Perone, Jorit (del quale spicca un sorprendente ritratto di Maradona), ma anche artisti non napoletani che hanno trascorso un intenso soggiorno nella città partenopea come Andy Warhol. L’artista americano, infatti, all’inizio degli anni Ottanta ha realizzato per la città la celebre serie dei “Vesuvius” del 1985 di cui è presentata in asta la celebre serigrafia a colori (stima 30.000/40.000 euro). Spicca anche la presenza di fashion designer come Ernesto Esposito, con le sue iconiche scarpe, e le richiestissime borse di LEDEFF.


Una sezione del catalogo d’asta online sarà inoltre dedicata ai costumi ed elementi di scena di alcune importanti rappresentazioni tenute al Teatro San Carlo di Napoli in passato, come: Arianna a Nasso (di R. Strauss, del 1999/2000), La Voix Humaine (di F. Poulenc, del 1994/95), Un ballo in maschera (di G. Verdi, del 1994), il Don Carlo (di G. Verdi, del 1983/84),  Macbeth (di G. Verdi, del 1984/88), Falstaff (di G. Verdi, del 2006/07), Lucia di Lammermoor (di G. Donizetti, del 1996/97), Le convenienze ed inconvenienze teatrali (di G. Donizetti, del 1996/97), La Tosca (di G. Puccini, del 2010), La clemenza di Tito (di W.A. Mozart, del 2010) e L’histoire du soldat (di I. Stravinskij, del 1987/88). “Napoli è un mondo aperto agli stranieri – afferma Memmo Grilli, direttore del dipartimento di arte moderna e contemporanea di Blindarte – e alle diversità, con le sue regole/non regole, i suoi usi e costumi, i suoi proverbi e la sua decantata bellezza che coinvolge e seduce. Tutto questo è ben noto agli artisti che vi si sono ispirati, lasciando tracce evidenti di questa influenza napoletana in tantissime opere d’arte e manufatti che gli appassionati di collezionismo conoscono e apprezzano da sempre. Napoli forse più di ogni altra città merita un’asta tematica sulla creatività che l’ha animata nel corso dei secoli, fino al presente, che è un momento di orgogliosa e condivisa valorizzazione di questo incredibile patrimonio culturale. Questo spirito ha portato la Blindarte a lanciare la prima asta tematica su una città, dove saranno esibite opere d’arte e manufatti di qualità dal XVII secolo ai giorni nostri, con una particolare attenzione alla parte finale del catalogo in cui sono presentati alcuni costumi ed elementi di scene (irripetibili) del Teatro San Carlo”.

Dal Quirinale al Mann di Napoli in mostra i bronzi di San Casciano

Dal Quirinale al Mann di Napoli in mostra i bronzi di San CascianoRoma, 18 feb. (askanews) – Un viaggio attraverso i secoli alla scoperta del paesaggio delle acque calde tra Etruschi e Romani nel territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi: è in programma fino al 30 giugno al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”, che presenta al pubblico gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. La mostra, curata da Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, è stata presentata per la prima volta al Palazzo del Quirinale tra giugno e dicembre del 2023, grazie all’iniziativa della Presidenza della Repubblica. Dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è raccontata in un percorso ricco di suggestione: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua calda, non solo a San Casciano dei Bagni, ma anche in una moltitudine di luoghi sacri del territorio. Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo ed ex-voto anatomici narrano una storia di devozione, di culti e riti in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue ha permesso di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate.


“I Bronzi di San Casciano, esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, offrono alla nostra comunità un frammento di storia sepolta e anche l’emozione di questa scoperta, definita dagli esperti una delle più rilevanti degli ultimi tempi. Si tratta di uno scavo giovane, siamo certi che le ricerche condotte dal Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di tanti atenei, coordinati dall’Università per Stranieri di Siena, ci regalerà nel prossimo futuro molte nuove scoperte. Abbiamo già proceduto all’acquisto di un palazzo cinquecentesco nel centro storico di San Casciano e ciò renderà possibile presto l’apertura di un museo che diventerà la nuova casa di questi reperti. La ferma volontà di mantenere il legame inscindibile delle scoperte con il territorio è parte costitutiva del progetto di valorizzazione dell’identità delle nostre comunità locali. I musei sono punti cardinali della nostra identità e memoria. La mostra al MANN, fra i più importanti musei archeologici al mondo, testimonia l’importanza per il Ministero della Cultura di questo progetto e ribadisce come il patrimonio sia di tutti”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

”Gli dei ritornano”, sbarcano a Napoli i bronzi di San Casciano

”Gli dei ritornano”, sbarcano a Napoli i bronzi di San CascianoRoma, 16 feb. (askanews) – Un viaggio attraverso i secoli alla scoperta del paesaggio delle acque calde tra Etruschi e Romani nel territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi: dal 16 febbraio al 30 giugno 2024 è in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”, che presenta al pubblico gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.


“I Bronzi di San Casciano, esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, offrono alla nostra comunità un frammento di storia sepolta e anche l’emozione di questa scoperta, definita dagli esperti una delle più rilevanti degli ultimi tempi. Si tratta di uno scavo giovane, siamo certi che le ricerche condotte dal Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di tanti atenei, coordinati dall’Università per Stranieri di Siena, ci regalerà nel prossimo futuro molte nuove scoperte. Abbiamo già proceduto all’acquisto di un palazzo cinquecentesco nel centro storico di San Casciano e ciò renderà possibile presto l’apertura di un museo che diventerà la nuova casa di questi reperti. La ferma volontà di mantenere il legame inscindibile delle scoperte con il territorio è parte costitutiva del progetto di valorizzazione dell’identità delle nostre comunità locali. I musei sono punti cardinali della nostra identità e memoria. La mostra al MANN, fra i più importanti musei archeologici al mondo, testimonia l’importanza per il Ministero della Cultura di questo progetto e ribadisce come il patrimonio sia di tutti”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è raccontata in un percorso ricco di suggestione: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua calda, non solo a San Casciano dei Bagni, ma anche in una moltitudine di luoghi sacri del territorio. Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo ed ex-voto anatomici narrano una storia di devozione, di culti e riti in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue ha permesso di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate.