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Archeologia, Sangiuliano visita la Tomba del Cerbero a Giugliano

Archeologia, Sangiuliano visita la Tomba del Cerbero a GiuglianoMilano, 17 nov. (askanews) – “Il territorio della nostra Nazione è una miniera inesauribile di tesori archeologici e i ritrovamenti come quello della Tomba del Cerbero lo dimostrano una volta di più. Questo luogo straordinario, così perfettamente conservato, costituisce una risorsa preziosa grazie alle quale gli archeologi potranno aiutarci a sapere di più del nostro passato. Ho molto apprezzato l’impegno e la passione che i ricercatori stanno mettendo nel loro lavoro. È un momento felice per il nostro sistema museale e archeologico, segnato dalla grande affluenza di visitatori, da nuove scoperte e dall’avvio di progetti importanti messi in atto dal MiC”. Lo ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, visitando questa mattina la Tomba del Cerbero, recentemente venuta alla luce durante scavi preventivi ad un’opera pubblica, e la Chiesa dell’Annunziata a Giugliano in Campania. Ad accompagnare il Ministro c’erano, tra gli altri, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, il deputato Michele Schiano di Visconti, la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, il consigliere del Ministro, Luciano Schifone, i sindaci di Giugliano, Villaricca e Qualiano, Nicola Pirozzi, Franco Gaudieri e Raffaele de Leonardis.

La tomba ipogea di epoca romana recentemente scoperta è stata ritrovata ancora intatta. L’ambiente presenta affreschi al soffitto e alle pareti che raffigurano scene mitologiche: ittiocentauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che percorrono il perimetro della camera, e rappresentazioni figurate tra cui spicca un cane a tre teste, da cui la denominazione convenzionale del mausoleo come Tomba del Cerbero. Tutto è rimasto cristallizzato a oltre duemila anni fa. Per la visita del Ministro, inoltre, è stato presentato un allestimento di tutti i reperti rinvenuti all’interno della tomba costituiti da vasi, urne cinerarie, anfore, monili, coppette e unguentari per il belletto femminile. La visita è poi proseguita con il sopralluogo nella Chiesa dell’Annunziata, dove il Ministro è stato aggiornato sugli sforzi portati avanti dalla Soprintendenza per l’attivazione di tavoli di concertazione con l’Asl Napoli Nord, proprietaria del bene, allo scopo di presentare un nuovo progetto di consolidamento e restauro del soffitto.

“Si tratta di un patrimonio da salvare e tutelare, dinanzi al quale non si può e non si deve restare indifferenti. Occorre mettere in campo ogni strategia per raggiungere l’obiettivo finale di restituire al pubblico un bene comune di grande valenza storico-artistica e culturale, altrimenti destinato all’oblio”, ha evidenziato il soprintendente Nuzzo.

I labirinti di Donatella Mazzoleni in mostra a Napoli

I labirinti di Donatella Mazzoleni in mostra a NapoliMilano, 14 nov. (askanews) – Architettura, scultura, pittura: Donatella Mazzoleni è una personalità variegata e poliedrica che esprime la sua inarrestabile creatività con i mezzi più disparati. Ed è la sua opera al centro di una mostra che aprirà sabato a Napoli, allo Studio ART1307, Rampe S.Antonio Posillipo.

La mostra offre una pregiata combinazione di disegni di architettura eseguiti per le serre dell’Orto Botanico di Napoli, e poi opere pittoriche in cui il labirinto si atteggia come una voluta, un cervello, un intestino o un utero quest’ultimo innegabilmente legato metaforicamente al ventre di Napoli. Secondo la curatrice Cynthia Penna “una certa somiglianza nella forma del labirinto con quella del cervello umano, induce a riflettere e a soffermarsi sui concetti di formazione ed elaborazione del pensiero, di introspezione e di temporalità. Il labirinto come cervello e il cervello come labirinto: un dualismo fatto di convergenza, ma soprattutto un comun denominatore costante che è dato dai concetti di tempo, accesso, percorso e trasformazione. Il labirinto consiste sempre in un attraversamento; vi si entra e se ne esce senza mai arrestarsi, in un andare avanti che ripercorre l’essenza della vita nel suo aspetto di irreversibilità di una retrocessione”.

Una parte dell’esposizione è dedicata alle sculture in creta e rame dove la pregevole combinazione dei materiali conferma la raffinatezza e l’eleganza della personalità dell’artista. Tutte le opere convergono in un unico corpus di notevole spessore estetico e concettuale che rimarrà esposto nelle sale di ART1307 Studio dal 19 novembre al 7 gennaio 2024. Lunedi 11 dicembre dalle ore 18 è prevista una conversazione con l’artista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (via Monte di Dio, 14, Napoli)

”Gli autunni della terradura”, nuovo romanzo di Alessandro Faino

”Gli autunni della terradura”, nuovo romanzo di Alessandro FainoMilano, 5 nov. (askanews) – “Mariella Capuano non somiglia al lentisco ruvido aggrappato alle balze della costiera cilentana ma piuttosto alla Primula di Palinuro, bella e inaccessibile”.

“Gli autunni di terradura”, il nuovo romanzo di Alessandro Faino, (Graus edizioni), potrebbe essere tutto qua: l’intera esistenza del protagonista a rincorrerla e a farsi rincorrere, fino a ritrovarsi al tramonto delle loro vite. È un romanzo di formazione, intriso di incursioni storiche: il Brigantaggio, la Seconda guerra mondiale, la Questione meridionale, il ’68, il Terremoto irpino-lucano dell’80, il Nuovo millennio, la Modernità. Ma, soprattutto, l’amore declinato nelle sue universali e variegate categorie; il percorso di crescita spirituale e di strutturazione della weltanschauung di Gerardo Savino. La cicatrice sullo zigomo destro e il naso storto saranno dapprima stigmate dell’infanzia, poi spoglie di un riscatto. Solitudine e purezza non lo abbandoneranno, ma soltanto la maturità conforta Gerardo del senso della vita e della missione educativa che sta dietro l’istruzione scolastica e la formazione delle giovani generazioni.

La trama, però, è molto più complessa. Gerardo Savino viene al mondo la notte dell’Operazione Avalanche, con lo sbarco sulle coste salernitane degli alleati nel settembre del 1943. Nasce, gracile e malaticcio, in un paesino collinare del Cilento da genitori modesti e avanti negli anni. Sopravvive alla difterite e a una caduta rovinosa che gli deturpa il viso. Ma Gerardo ha due talenti, coltivati dall’affetto morboso del suo parroco e mentore: la sapienza e l’attitudine per gli Studi Classici. Frequenterà il Liceo di Sapri, alloggiando nel convitto e dopo un anno sabbatico si iscriverà all’Ateneo di Salerno per seguire il Corso di Lettere Classiche. Abita nell’appartamento di Licietta, la nonna che la vita non gli ha dato e che gli diventa confidente. La delusione di un’ingiusta bocciatura al concorso per assistente universitario lo spinge verso Torino. Nella città della Mole attraversata dai moti studenteschi insegnerà in un Liceo e conoscerà Karl Ferraris, il sociologo sessantottino pentito che si innamora di lui e con lui convivrà fino alla morte prematura. È un amore asimmetrico, nel quale Gerardo conserverà la sua indole solitaria e la vocazione alla purezza.

La coppia trasferitasi a Salerno dopo il terremoto del 1980 deve fare i conti con l’Aids che colpisce Karl. I due prenderanno a frequentare Terradura, il piccolo borgo del Cilento ove il mentore di Gerardo, don Rocco Pestina, possiede una piccola residenza: la Casa degli Angeli. Dopo la morte del padre, Gerardo Savino a Terradura vedrà spegnersi Karl e, negli anni, la madre e don Rocco. Dopo l’ultimo periodo d’insegnamento svolto al Liceo di Vallo della Lucania, Gerardo si ritira da pensionato nella Casa degli Angeli. La senilità gli restituisce un animo più aperto e una solitudine operosa: fonderà la biblioteca, un caffè letterario e un pionieristico centro di informatica. Quando il tempo sembra scivolare senza rapprendersi a niente, la ricezione tardiva di un fastello di lettere speditegli da Salerno da Mariella Capuano lo inchioda all’antico pensiero dell’amore incompiuto. La donna gli ha indirizzato un’epistola ogni mese, chiedendogli di aspettarla. Nell’ultima gli annuncia la morte del marito.

Vagheranno per sei anni dentro una relazione eterea, incontrandosi talvolta da qualche parte ma senza parlarsi del futuro. Un giorno Mariella compare a Terradura. Scartocceranno insieme il regalo che lei gli fece sessantatré anni prima e che lui, vedendosi respinto in amore, confinò all’oblio nella soffitta di casa. La pandemia è scoppiata e l’autunno minaccia nuovi lockdown. Gerardo le mostra la Casa degli Angeli, troppo grande per lui, e le consegna se stesso pronto a dividere con lei il fardello dei ricordi e la vita che resta. Alessandro Faino, l’autore, è un medico igienista, formatore e docente di Medicina di Comunità presso l’Università LUMSA. Sportivo, corre a piedi e in bike ma, per il suo spirito letterario, spesso rallenta per lasciarsi raggiungere da nuove idee. Pubblica L’imperfetto amore con Manni Editore nel 2010 e con Antonio Dellisanti Editore nel 2020; Tutto il tempo, Giulio Perrone Editore, 2012; Il compito di Clara, Leone Editore, 2012, vincitore targa speciale “Il Molinello” e, nel 2022, l’edizione con Antonio Dellisanti Editore è inserita in progetti scolastici di Narrativa ed Educazione alla salute; Il candelaio magico nel 2013 e Il mistero della Sacra Spina, 2. ed., nel 2018, Antonio Dellisanti Editore (1. ed. del 2014); Il giardino degli amori perduti, Il Rio Editore, 2017, vincitore del Premio Nazionale Città di Taranto; Il confine dei giorni, Il Rio Editore, 2020, vincitore del Premio letterario Internazionale Città di Sarzana.

Il Leone d’oro a Napoli per le eccellenze dell’ospitalità

Il Leone d’oro a Napoli per le eccellenze dell’ospitalitàRoma, 18 ott. (askanews) – Il Gran Premio Internazionale Leone D’oro di Venezia, lascia il Lido e per la prima volta sbarca a Napoli, per l’assegnazione dei riconoscimenti riguardanti le eccellenze italiane dell’ospitalità e dell’economica. Nato come premio cinematografico assegnato nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Leone d’oro diventa dal 2006 riconoscimento del Gran Premio Internazionale di Venezia, comitato presieduto presieduto da Sileno Candelaresi che assegna ogni anno premi dedicati alle eccellenze internazionali in ogni settore dall’industria, imprenditoria, alla cucina, alle arti e alle professioni. Dal 2008 è stato istituito il ‘Leone d’Oro per l’Imprenditoria’. Dal 2009 è stata istituita per tutti i giovani emergenti una scuola di Arte Varia denominata “Accademia del Leone d’Oro”. La consegna dei Leoni d’oro per l’ospitalità e la cucina è avvenuta nei saloni del Tower Lifestyle Gold Hotel di Napoli. Premiati la proprietà con Carlo Pugliese e il Direttore dell’hotel Marco Zuppetta. “Ospitare il Gran Premio Internazionale di Venezia per la prima volta nella storia del premio nella città di Napoli – le sue paole – è stato motivo di grande orgoglio e privilegio. Ricevere inoltre la fascia e la targa istituzione del Leone d’Oro di San Marco e stimolo per dare sempre di più e credere con umiltà che il lavoro con passione e sacrificio paga”. Ospiti d’onore Assunta Pacifico al secolo a Figlia dò Marenaro che ha ricevuto il Collare di Star Chef Lion Gold più Stella per aver contribuito al valore già conclamato della buona Cucina Italiana nel Mondo. Pesenti alla Cerimonia condotta da Luz Adriana Sarcinelli, il Presidente dell’Ordine del Leone d’oro di Venezia e Patron Del Gran Premio Internazionale, Sileno Candalaresi, e la Coordinatrice Internazionale di Star Chef Lion Golden Concetta Bianco. Ospiti il Violino del Maestro Ciro Formisano, lo stilista Luigi Auletta Impero, Giangi Wedding Pina D’Ausilio e Salvatore Parsifal, Ciro Poppella, Antonio Schiavone, Raffaele, Capparelli, Cillo Sabatino, Giuseppe Sorrentino, Fabio Ditto. Le Fasce rosse consegnate alle Eccellenze della Ristorazione Campana e Italiana sono agli Chef Luigi Di Maio, Giancarlo Lo Giudice, Ubaldo Pucillo, Diodoro Barbato, Vincenzo Di Tocco, Marianna Iaquinto, Simone Terribile, Antonio Iovino, Fabiola Garofalo, Rosa Barbato, Italo Schipani, Antonio Sorice, Rita Costabile, Vincenzo Nappi, Raffaele Nocerino, Stella allo Chef Ciro Campanile.

Villa Marina di Capri vince il premio Hotel Food and Travel Italia

Villa Marina di Capri vince il premio Hotel Food and Travel ItaliaMilano, 10 ott. (askanews) – Si è tenuta a Paestum la sesta edizione dei Food and Travel Italia Awards promosso dall’editore Pamela Raeli. L’evento che premia il meglio del gusto e del turismo italiano. Villa Marina ha ricevuto il premio come boutique hotel fascinoso, riservato e ovattato. Una “grande casa” accogliente e avvolgente. Come un abbraccio che non si dimentica……!!! Villa Marina, un “luogo di grande energia ma anche di sano relax”.. nata dall’esigenza di incontrare il mondo a casa propria senza doversi necessariamente spostarsi e viaggiare. Una “Storia tutta al femminile”: un “intreccio” di donne si sono susseguite nel corso del tempo a Villa Marina. E’ proprio questo il light motive della struttura, “le Donne”, che con la loro determinazione e forza hanno portato avanti un’ospitalità tutta caprese, la stessa che determinò nei primi del 900′, l’economia dell’isola. Villa Marina è una classica villa mediterranea costruita nel 1915, abitazione privata fino al 2008. Fino a quando Carmì e i suoi tre figli decidono di trasformarla in hotel: una scelta naturale considerata l’inclinazione all’accoglienza della famiglia, la bellezza del luogo, il pregio architettonico della struttura, il rigoglioso e curatissimo giardino mediterraneo di oltre 3000mq sul mare. Accoglienza, cordialità e “aria di casa”: è questo il mix vincente di Villa Marina.

”Vent’anni di digitale”: evento a Università Federico II di Napoli

”Vent’anni di digitale”: evento a Università Federico II di NapoliRoma, 7 ott. (askanews) – “Vent’anni di digitale” è il titolo dell’evento in programma martedì 10 ottobre alle 9, nell’aula Magna I.1 del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli. Un evento – si legge in una nota – per ripercorrere i vent’anni di ricerca e formazione sul digitale del Dipartimento.

L’evento sarà anche l’occasione per presentare il Southern Centre for Digital Transformation, centro di ricerca internazionale finanziato con i fondi Mur dei Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027, e la collaborazione con il Centre for Sociodigital Futures, network internazionale di ricercatori con competenze che abbracciano le scienze sociali, l’ingegneria e le arti guidato dall’Università di Bristol. Dopo i saluti istituzionali della Prorettrice Rita Mastrullo, del presidente della Scuola di Scienze Umane e Sociali, Stefano Consiglio, e della direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali, Dora Gambardella, Enrica Amaturo, Coordinatrice del dottorato in Scienze Sociali e Statistiche, ripercorrerà le tappe fondamentali dei vent’anni di ricerca e formazione sul digitale e introdurrà Susan Halford dell’Università di Bristol, che da un decennio ormai lavora a cavallo delle scienze sociali e dell’ingegneria, con un focus su tecnologie digitali e trasformazione digitale. Già direttrice del Web Science Institute (University of Southampton), lei attualmente co-dirige il Centre for Socio-Digital Futures. All’intervento della professoressa Halford farà da discussant Mauro Calise, Emerito dell’Ateneo federiciano.

Alle 12 – prosegue la nota – inizierà la presentazione del Southern Centre for Digital Transformation, a cura di Adam Arvidsson, Direttore scientifico, e Biagio Aragona, Co-Vicedirettore. Il Southern Centre for Digital Transformation ambisce a valorizzare i risultati di ricerca già ottenuti dal Dipartimento sui temi del digitale, e a sviluppare la propria azione di ricerca e formazione guardando alla trasformazione digitale in quattro domini, “Culture Digitali”; “Politiche e amministrazione digitale”, “Innovazione sociale e sviluppo sostenibile” e “Educazione digitale”. A cui si aggiunge l’area trasversale della “Metodologia”, in cui il centro – conclude la nota – svilupperà approcci pluralisti che combinano ricerca sociale e strumenti digitali.

Positano, assegnato Premio Internazionale Comunicare l’archeologia

Positano, assegnato Premio Internazionale Comunicare l’archeologiaPositano (Salerno), 28 ago. (askanews) – Positano svetta in cima ai desideri dei viaggiatori di tutto il mondo – perla della Costiera amalfitana e capitale internazionale della danza – ma si sta affermando sempre più anche come ‘città archeologica’ grazie alla sua straordinaria Villa Romana, lussuoso luogo d’ozio con affreschi (e resti medioevali soprastanti), valorizzata da un mirabile restauro che l’ha resa fruibile al pubblico dal 2018. Ma chi ha saputo parlarne e raccontarla meglio? A Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera e scrittore, Jackie Wullschlager, responsabile della critica d’arte del Financial Times, Fabio Viola pioniere della gamification nei beni culturali italiani, è stata assegnata la prima edizione del Premio Internazionale ‘Comunicare l’archeologia’, che apre il programma integrato ‘La Villa Romana si racconta’ organizzato dal Comune di Positano e finanziato dal Ministero dell’Interno su fondi per progetti contenenti misure per la promozione del patrimonio delle città d’arte.

Il sito è inserito nel prezioso percorso del Museo Archeologico Romano gestito dal Comune di Positano, grazie ad una stretta collaborazione intrapresa con la Soprintendenza ABAP di Salerno, con la quale dal 2018 si vuol valorizzare tutto ciò che in anni di complessi scavi sta ora tornando alla luce. Da qui l’obiettivo di intendere Positano come “Città Archeologica”, con la Villa Romana che si impone oggi come testimonianza delle meraviglie del passato e come volano per una nuova immagine di Positano, in termini di qualità storico-culturale all’intero territorio. “Ed è proprio per rafforzare questa nuova narrazione con il coinvolgimento delle giovani generazioni, per puntare su un turismo di qualità tutto l’anno, che nasce il progetto multidisciplinare ‘La Villa Romana si racconta’, con la curatela scientifica di Laura Valente, vincitore del bando del Ministero dell’ Interno per borghi d’arte – spiega il Sindaco di Positano Giuseppe Guida – Nel cuore dell’estate abbiamo voluto creare momento importante per celebrare, insieme al nostro gioiello, tutto il fascino dell’archeologia italiana attraverso il lavoro e la competenza di comunicatori d’eccellenza”. Il premio internazionale ‘Comunicare l’Archeologia’ è destinato a giornalisti, esperti, comunicatori digitali. La prima edizione vanta un palmarès di assoluto prestigio: per la sezione giornalismo il premio speciale è stato assegnato a Paolo Conti, scrittore e grande firma del Corriere della Sera, “per la prestigiosa carriera giornalistica dedicata alla divulgazione dell’arte, con particolare attenzione all’archeologia, grazie ad una qualità di scrittura che da sempre coniuga solida competenza a capacità narrativa”. Per la stampa internazionale il riconoscimento va all’inglese Jackie Wullschlager del Financial Times, giornalista, scrittrice e storica dell’arte, che ha dedicato particolare attenzione, tra i suoi appassionati reportage, ai beni culturali italiani. Il premio include anche una sezione dedicata alle nuove forme di comunicazione dell’archeologia, rivolte ai più giovani e non solo, ed assegna il riconoscimento a Fabio Viola, docente e saggista, “che ha unito due mondi apparentemente distanti, cultura e videogiochi , fondando il collettivo di artisti TuoMuseo creatore di progetti innovativi per i musei italiani di grande successo globale. Il 2 settembre alle ore 18 presso la Cripta superiore del MAR si svolgerà l’incontro con i premiati, a seguire cerimonia di consegna sulla spiaggia grande.

“Il premio – anticipa Guida – è solo la prima azione di un racconto che si svilupperà tra il 2023 e il 2024 su varie piattaforme, con strumenti coinvolgenti, dal fumetto ai podcast e al 3d. Inoltre, sempre nell’ottica di fattivo sviluppo di tale progetto, inteso nella sua accezione più completa, il Comune di Positano e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini collaboreranno ad attività di valorizzazione del patrimonio della Villa Romana, con l’inserimento di una postazione multimediale dedicata nella costituenda sezione del Mediterraneo del MANN”. Paolo Conti è nato a Roma il 27 agosto 1954. Giornalista professionista dal dicembre 1977. Al Corriere della Sera dal 1980 dove è stato vicecaporedattore e caporedattore dell’Edizione Romana dal 1988 al 1991, quindi vicecaporedattore dell’Ufficio Romano. Oggi è Editorialista del quotidiano diretto da Luciano Fontana e si occupa di Patrimonio culturale, ambito in cui è’ considerato una autorità’, oltre che di attualità e costume e di politica televisiva. Tra i libri pubblicati “Il nuovo dell’Italia è nel passato”, intervista ad Andrea Carandini di Paolo Conti, Laterza, 2012, 101 Consigli a un sindaco di Roma” Newton Compton editore 2011, “1969, tutto in un anno”, 2009, Laterza editore. Il premio speciale è stato assegnato per la sua lunga e prestigiosa carriera giornalistica dedicata alla divulgazione dell’arte, con particolare attenzione all’archeologia, grazie ad una qualità di scrittura che da sempre coniuga solida competenza a grande capacità narrativa nell’ambito del giornalismo culturale.

Jackie Wullschlager è nata a Londra nel 1962, è responsabile della critica d’arte del Financial Times. Lavora nella prestigiosa testata inglese dal 1986. Giornalista e scrittrice, è apprezzata per i suoi reportage sull’arte e sull’archeologia. Tra i suoi libri ricordiamo il premiato Hans Christian Andersen: The Life of a Storyteller (2000) e Chagall: Love and Exile (2008), che ha vinto lo Spear’s Biography of the Year Award ed è stato selezionato per il Costa Biography Award, il James Tait Black Memorial Prize e il Duff Cooper Prize. Vive a Londra e ha dedicato particolare attenzione, tra i suoi appassionati reportage archeologici, ai beni culturali italiani. Fabio Viola, di formazione umanistica entra nell’industria dei videogiochi lavorando su titoli iconici come Fifa, The Sims e Harry Potter prima di diventare uno dei pionieri della gamification. Insegna in numerose università ed accademie. E’ autore di numerosi saggi come “L’Arte del Coinvolgimento” (Hoepli), “#GameDesigner” (Franco Angeli) e “PLAY – Videogame, Arte ed Oltre” (Sagep). Ha unito due mondi apparentemente distanti, cultura e videogiochi fondando il collettivo di artisti TuoMuseo. A loro si devono progetti di innovazione pluripremiati come Father and Son per il Mann di Napoli, Past for Future per il Marta di Taranto, la strategia turistica PlayAlghero e la prima grande mostra sul rapporto arte e videogiochi “PLAY – Videogiochi, Arte e oltre” alla Reggia di Venaria Reale. È curatore dell’area gaming per il Museo del Cinema di Torino.

Ad agosto la Festa dell’Antica pizza Cilentana e il Premio Giungano

Ad agosto la Festa dell’Antica pizza Cilentana e il Premio GiunganoRoma, 1 ago. (askanews) – Dal 6 all’11 agosto 2023 torna la Festa dell’Antica Pizza Cilentana a Giungano, in provincia di Salerno. La diciassettesima edizione vedrà inoltre il secondo Premio Giungano, nato per celebrare il territorio con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Giungano, L’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il Premio è destinato a personaggi ed artisti del panorama internazionale che hanno saputo unire la tradizione all’innovazione, creando legami importanti di contaminazione per la conservazione e l’evoluzione della memoria storica. Ogni anno si rinnova la celebrazione di questa terra meravigliosa, del suo grano e le sue tradizioni con la Festa dell’Antica Pizza Cilentana organizzata da Pietro Manganelli e Giuseppe Coppola dell’Associazione Cilentum Pizza: sei giorni intensi e profumati.

Una grande festa della tradizione cilentana che richiama, ogni sera, migliaia di persone e che ospiterà nuovamente personaggi importanti della nostra Italia; eccellenze della cultura italiana, dalla musica al giornalismo, all’enogastronomia. “Sono profondamente legato alle tradizioni del territorio e l’idea è nata proprio dall’esigenza di restituire a Giungano il posto che merita – ha affermato Pietro Manganelli – Credo che la sua storia, l’eccellenza dei suoi prodotti, frutto del lavoro paziente e operoso della terra e del cibo, debba essere recuperato e promosso. La Festa è anche un momento di aggregazione importantissimo che vede impegnato tutto il paese, dagli anziani ai bambini, che partecipano attivamente facendo ognuno la propria parte”.

E torna per il secondo anno il Premio Giungano: la kermesse, guidata dal direttore artistico Michele Pecora in collaborazione con Melissa Di Matteo, un viaggio nella musica popolare e contemporanea, fatto di contaminazione e uno sguardo al futuro. “Abbiamo cominciato l’anno scorso questa nuova avventura che ci ha regalato grandissime soddisfazioni, al di là delle più rosee aspettative, dandoci una bella spinta e la voglia di superarci ancora – ha dichiarato Michele Pecora – Quest’anno ci saranno ospiti internazionali che celebreranno la Musica e le sue meravigliose contaminazioni, per serate che saranno la cornice perfetta alla Festa dell’antica Pizza Cilentana ormai famosa su tutto il territorio nazionale”. Gli artisti che saliranno sul palco del Premio sono: la NCCP Nuova Compagnia di Canto Popolare che dal 1970 diffonde i valori della tradizione del popolo campano; Mario Reyes che con i Gipsy Kings, Antonio Amato Ensemble la voce della Notte della Taranta, Ciccio Merolla, i Tarantolati di Tricarico, Le Ninfe della Tammorra e la cilentana Piera Lombardi.

”Un presepe POP”, l’arte di Cristoforo Russo in mostra a Napoli

”Un presepe POP”, l’arte di Cristoforo Russo in mostra a NapoliTorre del Greco (Na), 6 lug. (askanews) – L’unicità del diverso, dell’altro, del paradossale in mostra all’Ekklesia di Torre del Greco (Na), fino al 31 luglio 2023.

Dopo la tappa primaverile di Roma, la personale “Un Presepe POP” del pittore Cristoforo Russo esposta nella cappella gentilizia della metà del ‘700, alle falde del Vesuvio, con un vernissage, venerdì 7 Luglio alle 19, nella corte esterna, sotto la direzione artistica di Toto Toralbo. “‘Un presepe POP’, apparentemente fuori stagione natalizia – spiega l’artista – è alla ricerca delle nostre radici e per una rinascita autentica del nostro ‘puer aeternus’. Una sorta di luogo in cui gli adulti ritornano bambini e i bambini si sentono adulti. Considero simbolicamente il presepe attraverso una visione fantastica e, ben venga, Pop”.

L’interattività di un “Presepe POP”, spiegano i curatori della mostra, attraverso i colori e le immagini, allontana la malinconia dei tempi post-pandemici; Russo analizza le opere dei grandi Maestri e la cronaca del proprio tempo, attraverso il caleidoscopio della commedia dell’arte (Rugantino, Meo Patacca, Pulcinella, Arlecchino, Pantalone) e delle maschere da tutto il mondo (i Supereroi, le maschere asiatiche, africane)”.

Napoli, il 5/6 laura honoris causa in geologia ad Alberto Angela

Napoli, il 5/6 laura honoris causa in geologia ad Alberto AngelaRoma, 2 giu. (askanews) – L’Università Federico II di Napoli festeggia i 799 anni dalla sua istituzione il 5 giugno. Le celebrazioni per il compleanno prevedono numerosi eventi. Il primo, proprio nel giorno dell’istituzione, è il conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Geologia e Geologia Applicata ad Alberto Angela. La cerimonia si terrà lunedì 5 giugno, alle 11 nell’Aula Magna storica dell’Ateneo Federiciano, nella sede di corso Umberto I, 40.

Introdotto dal rettore Matteo Lorito e da Vincenzo Morra, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, ne terrà la Laudatio Pasquale Raia, professore di Paleontologia e Paleoecologia. Seguirà la Lectio magistralis del neo dottore Alberto Angela.