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Le stanze visionarie di Filmmaster raccontano Dolce e Gabbana

Le stanze visionarie di Filmmaster raccontano Dolce e GabbanaMilano, 6 apr. (askanews) – Un percorso totalizzante, barocco, sentimentale, tecnologico e vivo. Da Palazzo Reale a Milano parte il racconto della storia di Dolce&Gabbana che nella mostra Dal cuore alle mani” si dispiega in una serie di sale molto spettacolari. Filmmaster e Civita Mostre e Musei hanno preso parte a questo progetto culturale di portata internazionale, coordinando la progettazione esecutiva e la produzione dell’allestimento della mostra.


“Le ispirazioni che stanno dietro a ciascuna di queste sale, a ciascuna di queste creazioni e opere d’arte – ha detto ad askanews Emanuele Tulli, Managing Director di Filmmaster – sono veramente quelle che partono delle origini della visione di due stilisti come Dolce&Gabbana. Per noi è stato un viaggio incredibile, perché siamo riusciti a costruire passo dopo passo, a percepire quali erano le visoni e a interpretare il concept che con i curatori hanno pensato per questo progetto”. Ogni sala ha un’identità diversa e modifica in maniera sorprendente gli spazi della sede espositiva milanese: tecnologia e cura del dettaglio, musica e ambientazione, arte e moda si intrecciano in maniera costante. E tutto contribuisce all’emozione complessiva del progetto. L’allestimento – ha aggiunto Florence Müller, curatrice della mostra – “parla davvero del mondo di Dolce&Gabbana, in una maniera che è realmente contemporanea”.


E il lavoro di Filmmaster genera la possibilità stessa delle molte storie che poi le opere degli stilisti vanno a raccontare. Dal Gattopardo all’opera lirica, dalla devozione all’architettura. “Sono dieci film – ha detto ancora Tulli – perché sono dieci stanze, ciascuna delle quali si porta dietro una parte di ispirazioni, tutte le creazioni e un allestimento che di volta in volta è diverso. La cosa incredibile è che rappresenta, non solo nelle opere esposte, quindi negli abiti e nei gioielli, ma anche in tutte le scenografie che le contengono, un approccio qualitativo e artistico che è unico”. La mostra, grazie anche al modo in cui è stato immaginato l’allestimento, è concepita per viaggiare nel mondo e tra i produttori, insieme al Comune di Milano e a Palazzo Reale, c’è IMG, società internazionale che è parte del grande gruppo dell’entertainment Endeavor. “Talvolta quando le mostre sulla moda vanno nei museI – ci ha spiegato Nigel Hurst, vicepresidente e direttore delle mostre di IMG – tendono a essere abbastanza statiche, ma in realtà il fashion è sempre in movimento, tanto letteralmente quanto metaforicamente, quindi abbiamo voluto creare una mostra che riflettesse quel dinamismo. Io amo il massimalismo, amo il mettere sempre di più e ancora di più e credo che questo progetto affascinerà il pubblico in tutto il mondo”.

La Roma Jewelry Week torna nella Capitale dal 6 al 15 ottobre

La Roma Jewelry Week torna nella Capitale dal 6 al 15 ottobreRoma, 2 ott. (askanews) – La Roma Jewelry Week torna nella Capitale, per la sua terza edizione, con un ricco programma di eventi, dal 6 al 15 ottobre 2023. La settimana si amplia per accogliere nuovi progetti. L’evento di respiro internazionale valorizza e diffonde la cultura del gioiello contemporaneo, d’autore, d’artista e delle realtà orafe storiche.

Dato il successo delle edizioni precedenti e la validità di questa iniziativa, promossa dall’associazione Incinque Open Art Monti, quest’anno la RJW vede la collaborazione organizzativa e logistica con il Municipio I – Roma centro, a seguito di una deliberazione municipale; con la collaborazione del VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia, con il patrocinio della Città metropolitana di Roma, dell’Assessorato alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità e del Municipio I Roma Centro, e in collaborazione con il Comune di Valenza. Si ringrazia per la collaborazione Alessandro Onorato Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. “Visto il successo delle edizioni precedenti, la Settimana del Gioiello di Roma ha conosciuto quest’anno un up-grade che si concretizza nella co-progettazione dell’evento con il Municipio I – Roma Centro attraverso una specifica delibera municipale. Abbiamo aiutato, così, questa manifestazione a costruire una vera e propria rete e un vero e proprio “gioiello district”, grazie alle porte che il Municipio è riuscito ad aprire a livello delle istituzioni culturali, comunali, di Città metropolitana e statali, che sono state coinvolte. L’arte orafa ha origini antichissime, pertanto abbiamo ritenuto corretto anche il coinvolgimento di spazi archeologici, come i Mercati di Traiano, che ospiteranno il Premio Incinque, contest rivolto ad artisti orafi provenienti da tutto il Mondo”, afferma l’Assessore alla Cultura del Municipio I – Roma Centro Giulia Silvia Ghia.

“Roma ha una tradizione orafa e artigianale preziosa, da difendere e da trasmettere alle nuove generazioni. L’artigianato è l’anima dei nostri rioni e di zone anche meno centrali della Capitale dove il loro talento rappresenta uno scrigno di competenze, storia, lavoro e passione che dovremmo tutti avere molto a cuore. E’ questo lo spirito con cui abbiamo voluto fortemente che in città si svolgesse questo bellissimo evento che va ad arricchire il panorama delle opportunità di visita a Roma sia per romane e romani che per i turisti. Da questo punto di vista stiamo lavorando molto. Confermando e accogliendo in città eventi internazionali, culturali, sociali e sportivi che possano rappresentare una ragione in più per i turisti per visitare la Città Eterna”, dice Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a Moda, Turismo, Grandi Eventi e Sport. L’evento vede numerose iniziative con adesioni di artisti e designer provenienti da tutto il mondo, che, attraverso la RJW, potranno esporre le loro creazioni.

Protagonisti dell’evento ancora una volta sono i jewelry designer, gli artisti orafi, gli atelier del gioiello, le gallerie, le accademie, le scuole e le associazioni. Per la terza edizione della RJW, il gioiello contemporaneo continua ad essere promosso come vera e propria opera d’arte portatrice di un proprio racconto. Per il 2023 la Roma Jewelry Week sceglie come tema “Second Life”. In linea con la nuova evoluzione tecnologica che sta spostando l’interesse sempre più verso la realtà virtuale, la RJW si pone come obiettivo quello di approcciare a queste tematiche con uno sguardo riflessivo che non fugga dal presente e riesca a dialogare con il futuro. La riflessione porta anche a pensare di reinterpretare per creare nuovi equilibri anche nel rispetto delle regole della natura. In tal senso il tema Second life può essere inteso come il dare nuova vita ad un oggetto che una vita l’ha già vissuta.

L’intento è quello di offrire un alto contenuto culturale all’evento e recuperare pienamente la consapevolezza del valore delle arti, della creatività e delle tradizioni che possono essere messe a disposizione delle innovazioni e della contemporaneità e viceversa. Valorizzare il grande patrimonio culturale e dunque immateriale. La manifestazione RJW è ideata dall’architetto Monica Cecchini, direttore del progetto, e organizzata con il supporto dell’Assessorato alla Cultura del Municipio I – Roma Centro, nella persona dell’Assessore Giulia Silvia Ghia, e con la consulenza di Barbara Brocchi, creative manager, illustratrice, scrittrice, designer e coordinatrice del dipartimento di design del gioiello IED-Roma, di Bianca Cappello, docente, storica e critica del gioiello, di Claudio Franchi orafo, argentiere, storico e critico d’arte, di Laura Astrologo Porché, jewelry journalist, caporedattrice della rubrica Watches & Jewels del gruppo editoriale Celebre Magazine World, redattrice per Robb Report Italia, Rapaport, Orafo Italiano e altri magazine, lecturer e titolare della pagina instagram @journaldesbijou, di Giorgia Zoppolato, Jewelry Blogger, Psicologa del Marketing, Art Director e Set Designer per fotografia del Gioiello, @missgio_jewelryblog, e quest’anno anche di Maria Rita Delli Quadri, esperta di valorizzazione culturale e Amministratore Unico di Roma&Roma srl, per quanto riguarda i rapporti con le istituzioni, e infine con il contributo dell’artista Emanuele Leonardi. Nell’ottica di consolidare i rapporti, anche per questa terza edizione, la RJW ha coinvolto molte realtà, protagoniste di un ricco palinsesto e ad oggi vanta la partecipazione continuativa dell’Università e Nobil Collegio degli Orefici, Gioiellieri, Argentieri dell’Alma Città di Roma e del Console Camerlengo dell’Università e Storico di Arte Orafa Aldo Vitali. Anteprima della Roma Jewelry Week sarà la mostra “Oltre il confine – opere d’arte orafa e pittorica” dell’artista Rocco Epifanio presso la Biblioteca Casanatense, dal 4 al 6 ottobre. La Roma Jewelry Week apre ufficialmente le sue porte il 6 ottobre con la mostra “Ri-Trovamenti. Il gioiello tra Roma e Valenza”, che vedrà in esposizione le opere della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo e dei Maestri orafi Valenzani. L’esposizione, ospitata nelle sale del Museo Napoleonico, all’insegna della collaborazione e condivisione, ha l’intento di rinnovare l’incontro tra le arti, anticipando quella che sarà la II° edizione della Valenza Jewelry Week del 2024. La mostra è a cura di Monica Cecchini e di Claudio Franchi. In apertura della RJW anche la collettiva presso la galleria Incinque Open Art Monti. Una mostra che inaugura una nuova stagione dello spazio, che da ottobre si dedicherà al gioiello contemporaneo in maniera permanente. Il format prevede la permanenza di alcuni artisti e designer che saranno definiti residenti, e che esporranno le loro creazioni nel corso dell’anno. I residenti ospiteranno a loro volta, altri artisti in maniera temporanea. In questo modo ci sarà un continuo dialogo tra le arti. Il nuovo progetto prende forma il 6 ottobre dalle 18:30, insieme agli artisti residenti Incinque Jewels, che ospiteranno il gruppo KOK Kollettivo Orafo Kontemporaneo. Una conferenza “Dalla via della seta a Venezia” di Alessio Boschi, jewelry designer riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, si terrà a Palazzo Venezia il 7 ottobre alle ore 18:00, e vedrà la partecipazione di Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, e dell’Assessore alla Cultura del Municipio I Roma Centro, Giulia Silvia Ghia, con moderatrice Barbara Brocchi, creative manager, illustratrice, scrittrice, designer e coordinatrice del dipartimento di design del gioiello IED-Roma. ‘Il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia conserva una delle più notevoli raccolte d’arte applicata in Italia. La collezione, che parte dal Medioevo e giunge fino al Novecento, include numerosi e a volte straordinari oggetti di arte orafa. Facendo leva sulla storia, sono perciò lieta di collaborare alla Roma Jewelry Week 2023 organizzata dal I Municipio di Roma Capitale e l’Associazione Incinque Open Art Monti: l’evento permette al pubblico di stabilire un ponte ideale tra il patrimonio del VIVE e la cultura del gioiello contemporaneo’, dichiara Edith Gabrielli, direttrice del VIVE- Vittoriano e Palazzo Venezia. L’Associazione Gioiello Contemporaneo AGC organizza una mostra nella Galleria Alternatives a cura di Rita Marcangelo e Maria Rosa Franzin, in programma dal 7 ottobre. Inaugura il 9 ottobre la mostra “La rondine in fiamme” di Paola Gandolfi e Le Sibille presso l’atelier Le Sibille. Le Sibille da oltre 30 anni sperimentano, come in un laboratorio alchemico, materiali, pietre e metalli, trasmutando e dando valore artistico alle loro collezioni; gioielli in micromosaico, che diventano oggetti da tavolino o da ammirare come opere architettoniche e comunque in grado di ispirare o sbalordire l’attento occhio di un osservatore che intuisce e vede trasversalmente, catturato in vibrazione da colori e forme artistiche. Ispirandosi all’artista Paola Gandolfi, con la quale si sono trovate in sinergia per i potenti messaggi che le accomunano, sono giunte a sperimentare volumi, tecniche e dimensioni nuove, riuscendo a realizzare un progetto come quello de La Rondine in Fiamme. Il 10 ottobre tornano i tour di visite guidate nei Rioni di Roma, cuore pulsante della RJW. Alla scoperta della storia e del prestigio della Città Eterna, gli atelier orafi apriranno le loro porte ai visitatori per un racconto immersivo tra creatività, contemporaneità e antiche tecniche che vengono tramandate di generazione in generazione. Novità di quest’anno la collaborazione organizzativa di Open City Roma, nella promozione dei tour RJW 2023 e gestione delle prenotazioni. Ancora martedì 10 si inaugura il racconto performativo presso il laboratorio Verdastro, un’antica bottega dove i Verdastro continuano, unici a Roma, dal 1919 a svolgere con sapiente perizia la loro attività di ‘cassai’. Marco Verdastro, progetta e crea modelli originali di orologi, realizzandoli a mano. La performance prende avvio con una lettura di un brano tratto dal libro di Levi, che cita l’orologeria Verdastro. L’11 ottobre la mostra enCore nell’Atelier di Anna Retico. Encore è un termine francese usato nel mondo dello spettacolo per esprimere la richiesta del pubblico di ottenere un bis, una ‘seconda volta’, in segno di estremo gradimento della performance offerta. In questa mostra vede protagoniste per la ‘seconda volta’ Clara Del Papa, Letizia Maggio e Anna Retico, il termine francese si è trasformato in enCore: per raccontare come possa esistere, per le persone e per le storie, una SECONDA VITA. E per raccontarlo con la passione che contraddistingue il loro lavoro, col CORE, che ancora una volta le vede in dialogo artistico a Roma. In calendario il 12 ottobre la visita guidata ai Musei Capitolini condotta, eccezionalmente per la RJW, dalla Direttrice dei Musei Civici Ilaria Mariani Miarelli. Sempre per il 12 ottobre alle ore 17:00 ci sarà la presentazione del libro “Gioielli a Firenze / Jewels in Florence, archivio fratelli Peruzzi 1880-1970” di Bianca Cappello. Durante l’incontro, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, interverranno: Maria Paola Guidobaldi, Monica Cecchini, Steven Tranquilli, Laura Giannoni Peruzzi e Bianca Cappello. Attesissima l’esposizione delle opere dell’atelier Percossi Papi, nel prestigioso sito archeologico dei Mercati di Traiano con alcuni dei gioielli esposti alla mostra “Il prezioso cammino di Dante – La Divina Commedia nei gioielli di Percossi Papi”. Dopo aver riscosso grande successo a Madrid e a Sofia, i Percossi Papi portano a Roma un’anteprima della mostra in occasione della Roma Jewelry Week. Torna anche quest’anno il Premio Incinque Jewels indetto dall’Associazione Incinque Open Art Monti, contest giunto alla sua quarta edizione che promuove la cultura del Gioiello Contemporaneo. L’esposizione avrà luogo dal 13 al 15 ottobre presso i Mercati di Traiano, un sito d’eccezione per la sua importanza storica. Circa 80 artisti provenienti da tutto il mondo esporranno le loro creazioni realizzate e ideate per il tema di quest’anno: Second Life. Durante il Premio Incinque Jewels si terrà anche una esperienza performativa scoppiettante in collaborazione con elda.about, Dialoghi Tattili- RJW ’23 Experience. La performance è concepita come un invito al dialogo tattile che coinvolge il pubblico nella manipolazione della materia, attraverso cui si potrà esplorare il concetto di indossabilità di una sensazione. Tra i premi in palio: premio Teilor per gli studenti, premio internazionale, premio speciale o alla carriera, Premio HOMI FASHION&JEWELS, che assegnerà come premio un’esposizione presso il loro evento, il Premio I DAVERIO, per il gioiello scultura, si impegna a sostenere e promuovere l’eccellenza nell’arte e nella manualità, il Premio MISSGiò e il Premio Elena Donati, per i giovani artisti. Novità sarà anche un premio/consulenza ideato in collaborazione con la designer Rossella Ugolini. Ai Mercati di Traiano torna la Neo Scuola del gioiello Contemporaneo con una esposizione di opere inedite. Sempre ai Mercati di Traiano in mostra l’artista kazako Nurdos Aliaskarov. Il 14 ottobre alle 17:00 a Monterotondo, presso la Galleria di Carlo Lucidi verrà presentata ‘New Stories II’, una straordinaria collezione di microsculture indossabili dell’artista lituana Kamile Staneliene. Come avvenuto anche per la scorsa edizione durante la settimana si terrà un ciclo di conferenze aventi come tema il gioiello e le sue diverse declinazioni, tenuto da diversi esperti del settore nelle sale di Palazzo Valentini, il 14 ottobre, e Palazzo Braschi, il 15 ottobre. Interverranno, Vincenzo Aucella, Gino di Luca, Laura Astrologo Porché, Nurdos Aliaskarov, Alessia Crivelli, Alessio Boschi, Luca Daverio, Paula Guzman, Wallis Hong e Teilor. Le conferenze verranno realizzate grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale e della Sovrintendenza Capitolina. Tra le scuole presenti l’Istituto Europeo di Design – IED Roma, che ospiterà un workshop con l’artista kazako Nurdos Aliaskarov e la scuola di formazione artistica di livello universitario per la moda, il design e la fotografia Accademia Italiana. Novità di quest’anno la partecipazione anche di due scuole internazionali: HTF Hard to Find dal Messico e MINOSS Jewelry Academy dalla Corea. Torna l’esposizione collettiva con la Capsule Second Life, quest’anno ospitata presso le esclusive sale di Palazzo Velli, nel centro di Trastevere, dove si svolgeranno anche performance artistiche. Presso le sale sarà ospitato anche il progetto Design Pal di Thai Puan Creative Hub, la collaborazione nata tra Naresuan University (Tailandia) e l’IED Roma (Italia) mira ad unire l’eleganza e la cultura tailandese con lo stile italiano. Novità di quest’anno il primo contest di Jewelry Illustration lanciato dalla Roma Jewelry Week. Questo evento speciale e innovativo mira a celebrare la creatività e l’eccellenza dell’illustrazione, offrendo a partecipanti provenienti da tutto il mondo la possibilità di presentare le proprie opere. In collaborazione con Winsor & Newton, la RJW fornirà ai vincitori del contest l’opportunità di ottenere un premio, che consisterà in buoni per una fornitura di materiali. Tra le associazioni presenti ci sono AGC Associazione Gioiello Contemporaneo che curerà una mostra collettiva di autori orafi del gioiello contemporaneo presso Alternatives Gallery, a cura di Rita Marcangelo e Maria Rosa Franzin, in programma l’7 ottobre; OTP Officine di Talenti Preziosi, che curerà un’esposizione per festeggiare i 10 anni dell’associazione, presso la galleria Plus Arte Puls in viale Mazzini, 1 – Roma, seguiranno esposizioni e conferenze dal 13 al 15 ottobre; AReAM che realizzerà una esposizione collettiva, e il giorno 11 ottobre, una tavola rotonda dal titolo “Gioielli di architettura” – un racconto in memoria di Elviro Di Meo, con interventi di diversi esponenti del mondo dell’architettura come i professori Ruggero Lenci e Franco Purini.

Armani: ho dimenticato me stesso nel mio percorso e questo è grave

Armani: ho dimenticato me stesso nel mio percorso e questo è graveMilano, 11 mag. (askanews) – La laurea honoris causa che gli è stata conferita oggi dall’Università Cattolica di Piacenza “Non deve essere la conclusione” di un percorso, ha detto uno scaramantico Giorgio Armani, “però mi ha obbligato a ricordare un percorso che ho fatto molto impegnativo, dimenticando me stesso e questo è molto grave. Ve lo sconsiglio”. Fresco di laurea, lo stilista ha detto: “Lavorate, tenete duro sul vostro lavoro ma non dimenticate che andando a casa trovate il gatto, il cane, il bambino, la mamma, l’amante, non dimenticatelo perchè andando avanti hai bisogno di persone al fianco”.

Lasciando Piacenza ha detto: “torno a Milano, ritrovo il mio lavoro, me stesso, le mie incazzature, il pensare a un futuro che mi piace ancora, pensarlo roseo, bello, produttivo”.

A Giorgio Armani laurea honoris causa a Piacenza: “Ha un valore speciale”

A Giorgio Armani laurea honoris causa a Piacenza: “Ha un valore speciale”Milano, 11 mag. (askanews) – Nel conferirgli la laurea honoris causa l’ha definito “uno dei figli più illustri della città di Piacenza, che ha onorato la sua immagine nel mondo”, il rettore dell’Università Cattolica piacentina, Franco Anelli. Proprio nella sua città natale, infatti, Giorgio Armani ha tagliato l’ennesimo traguardo sulla soglia dei 90 anni, quello della laurea in Global business management. Ma come ha detto lo stesso Anelli “la laurea che viene oggi conferita non è una celebrazione retrospettiva ma una tappa di un percorso creativo dal quale ancora molto ci attendiamo”.

“Ci sono due cose che mi portano qui – ha detto emozionato una volta davanti al leggio col tocco in testa – la prima è quello che mi avete riconosciuto voi oggi e poi rivedere Piacenza. La laurea che oggi mi viene conferita ha per me un valore doppiamente speciale”. Tanti i meriti riconosciuti al neo dottore durante la cerimonia organizzata al Teatro Municipale di Piacenza, a partire dalla sua capacità nel tempo di ampliare con successo gli orizzonti della sua attività, tenendo insieme ogni parte col suo ruolo di “presidente e amministratore delegato del Gruppo Armani, tra le poche aziende con un unico proprietario direttamente coinvolto in tutte le scelte”, ha ricordato la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Anna Maria Fellegara. A lei è toccato leggere, tra gli applausi sentiti del teatro, le motivazioni ufficiali di questo riconoscimento: “Per le dimensioni internazionali del marchio, per l’approccio olistico alla sostenibilità, per la ricerca incessante di miglioramento, per la consapevolezza della centralità dell’impresa nella creazione di valore condiviso – ha detto – il Consiglio della Facoltà di economia e giurisprudenza nella seduta del 23 giugno 2022 propone all’unanimità di conferire a Giorgio Armani la Laurea honoris causa in Global business management”.

Ed è la stessa preside a ricordare, abbandonando il copione ufficiale del discorso, come sia nata l’idea di una laurea honoris causa a re Giorgio: “Erano i giorni del Covid, giorni in cui il nostro ateneo era sotto una pressione fortissima come tutto il Paese, i nostri studenti erano chiusi in casa e non potevano frequentare il nostro ateneo e il pensiero di lui ci è stato d’aiuto, uno stimolo che ci ha fatto capire che potevamo ricominciare. Se ci credeva lui potevamo crederci anche noi”. Davanti a una platea gremita di studenti, si sono decantati il genio creativo di Armani – la giacca destrutturata e il rapporto col tempo delle sue creazioni “pensate per resistere con disinvoltura all’esaurirsi di una collezione” – ma anche le sue doti imprenditoriali di uomo alla guida di un gruppo da oltre due miliardi di ricavi nel 2021 “attesi in ulteriore e sostanziale crescita nel 2022, confermando il superamento dei livelli registrati prima della pandemia da Covid 19”. Ma sono le parole dello stilista a definirlo più di tutte. Le cita il rettore riprendendo un passo della sua autobiografia Per amore: “La moda per me è un mestiere fatto di fantasie e concretezza, intuito e rigore, slancio e controllo. Non nasce dal canto delle Muse, da uno stordimento poetico, da un raptus creativo, fare moda vuol dire elaborare una idea coerente di bello e condividerla col tuo pubblico”.

Armani: Piacenza è un luogo magico, qui sono mie radici

Armani: Piacenza è un luogo magico, qui sono mie radiciMilano, 11 mag. (askanews) – È ripetuto e sentito l’omaggio di Giorgio Armani a Piacenza, città dove lo stilista nacque l’11 luglio del 1934 e dove ha vissuto fino a 15 anni, prima di trasferirsi, nel 1949, a Milano con la famiglia. Oggi è proprio Piacenza a tributargli un nuovo riconoscimento, la laurea honoris causa dell’Universita Cattolica in global business management. E allora dal palco del Teatro Municipale della città le ha voluto rendere omaggio nel suo discorso di laurea: questa laurea, ha detto, “Mi è speciale perchè mi viene conferita nella mia città natale, un luogo magico, pieno di ricordi che tanto mi affascinava da bambino”. “Da Piacenza sono partito per cercare la mia strada che ho trovato a Milano – ha ricordato – ma le mie radici sono rimaste sempre qua”.

Nel bagaglio dei ricordi legati a Piacenza c’è “l’infanzia” con “le gite in bicicletta sul Trebbia” ma anche “la guerra: da piccolino mia madre mi portava dalla camera che era al quinto piano nel rifugio di notte, ma quel ricordo è più flebile del bel ricordo che ho delle gioie che ho provato da bambino qua”