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Esce in Italia la “Trilogia della Borghesia” di Deirdre McCloskey

Esce in Italia la “Trilogia della Borghesia” di Deirdre McCloskeyMilano, 14 apr. (askanews) – Esce in Italia, per Silvio Berlusconi Editore, la “Trilogia della Borghesia”, l’opera monumentale di Deirdre McCloskey, Professoressa emerita di Economia e Storia presso l’Università dell’Illinois a Chicago, una delle massime teoriche del libero mercato.


I volumi – “Le virtù borghesi. Etica per l’età del commercio”; “Dignità Borghese. Perché l’economia non può spiegare il mondo moderno”; “Eguaglianza borghese. Come le idee, non il capitale o le istituzioni, hanno arricchito il mondo” – mettono a fuoco idee, cultura e comportamenti della classe borghese che hanno contribuito alla prosperità del mondo di oggi, accompagnando il lettore verso una nuova definizione del concetto di borghesia. Per un secolo e mezzo, la borghesia è stata disprezzata da élite e intellettuali: i valori borghesi e il capitalismo sono stati inquadrati, infatti, come responsabili della povertà economica fino a quella morale, dalle guerre mondiali allo spaesamento spirituale. All’interno dell’opera “Le virtù borghesi” Deirdre McCloskey dimostra, al contrario, che ilcapitalismo è un fenomeno positivo dell’epoca moderna e contemporanea, al di là di false interpretazioni dell’analisi storica, filosofica ed economica. Per l’autrice, il concetto di “borghesia” non esclude a priori quello di “virtù”, data la connaturalità tra valori borghesi e comportamenti virtuosi. McCloskey, in sintesi, riconosce al capitalismo di avere contribuito ad un progresso non solo materiale ma soprattutto etico e valoriale.


Mettendo a fuoco Sette e Ottocento, la professoressa, nel libro “Dignità borghese” si interroga sulle origini della rivoluzione industriale e dell’ascesa del capitalismo. Secondo McCloskey, le vere cause di tale trasformazione socioeconomica non sono da ricercare nell’ambito di fattori economici, bensì nel cambio di prospettiva assunto dalla retorica dell’epoca: un modo di “raccontare” in positivo tematiche come proprietà privata, commercio e borghesia si è sostituito a quello denigratorio tipico della tradizione. Alla borghesia è stata restituita una dignità intrinseca, sfidando tutti i presupposti ideologici dell’epoca. E’, quindi, l’avvento di una mentalità diversa l’asse portante che spiega il progresso economico. Sotto altra prospettiva sono analizzate le origini della borghesia in “Eguaglianza borghese”, libro conclusivo della trilogia. Qui, McCloskey va al fondo delle teorie più diffuse tra i maggiori economisti, che pongono alla base dello sviluppo economico moderno l’accumulo di capitali dal Settecento in poi. L’autrice dimostra, diversamente, che fu la circolazione di idee come quelle delle pari dignità e libertà a stravolgere un assetto secolare delle gerarchie al potere, favorendo la crescita dell’economia moderna. I nuovi valori hanno collocato sullo stesso piano delle virtù il desiderio di migliorare, attraverso il commercio, le proprie condizioni di vita. Un mutamento culturale così radicale ha permesso la trasformazione socio-economica contemporanea.

Bolaffi, all’asta opere di De Nittis, Boldini, Pellizza da Volpedo

Bolaffi, all’asta opere di De Nittis, Boldini, Pellizza da VolpedoMilano, 10 apr. (askanews) – L’asta di arredi, dipinti e oggetti d’arte di Aste Bolaffi, in programma mercoledì 16 aprile allo Spazio Bolaffi a Torino (corso Verona 34/D), propone 490 lotti, dal XVI secolo al XX secolo, provenienti da prestigiose collezioni private italiane.


Nel catalogo spicca in particolare un importante focus sulla pittura italiana dell’Ottocento con protagonisti di primo piano che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte. Tra questi vi sono Giuseppe De Nittis con “L’avvicinarsi del temporale” del 1868 (lotto 421, base d’asta 80 mila euro), esposto all’XI Biennale di Venezia nel 1914 e già in Collezione Sommaruga a Parigi; Giovanni Boldini con “Cavalli lungo la Senna alla porta di Anières” (lotto 413, base 50 mila euro), protagonista di importanti mostre negli anni Trenta-Quaranta e indicato come proveniente dallo studio dell’artista; Giuseppe Pellizza da Volpedo con l’olio su carta del 1894 “Pecore con pastorello”, uno dei numerosi bozzetti eseguiti per il celebre quadro acquistato per il Museo civico d’arte moderna di Torino dalla Galleria Pesaro di Milano, su proposta di Emilio Zani (lotto 430, base 6 mila euro); Armando Spadini con “Ragazzo con aragosta” del 1922, esposto in occasione della prima Quadriennale d’arte nazionale di Roma nel 1931, (lotto 432, base 13 mila euro). Arricchiscono la proposta opere di Antonio Mancini, Giuseppe Palizzi e Giacomo Favretto. Nella selezione di dipinti tra il XVI e il XVII secolo si distinguono, solo per citarne alcuni, l’opera fiamminga del Seicento “Sansone e Dalila” (lotto 39, da 7 mila euro), “Sofonisba che prende il veleno” di scuola veneta del Seicento (lotto 53, da 12 mila euro) e la “Natura morta con globo marittimo e strumenti musicali” attribuita all’artista attivo a cavallo del 1650 Bartolomeo Bettera (lotto 67, da 10 mila euro).


Prestigiosa anche la selezione di arredi, i cui highlight sono un cartel d’applique in bronzo cesellato dorato realizzato dall’illustre orologiaio francese Charles Voisin nel 1745-1749 (lotto 248, base 3.500 euro); un cassettone settecentesco torinese con piano sagomato in alabastro di Busca (lotto 66, base 2 mila euro); un tavolo con piano rotondo in pietre dure e marmi dell’Ottocento (lotto 166, base 1.500 euro); un cabinet francese della seconda metà dell’Ottocento in legno ebanizzato riccamente intarsiato (lotto 271, base 1.500 euro). Infine tra gli oggetti d’arte si segnalano tre rari piatti in terraglia di Giacomo Boselli esposti nel 1939 nella prestigiosa Mostra antica maiolica ligure di Genova e nel 2008 nella mostra Tavole di Re Dogi e Borghesi a Savona (lotto 112, base 1.200 euro), un servizio di bicchieri in argento inglesi di inizio Novecento (lotto 302, base 3.300 euro), alcune piccole porcellane settecentesche di Ginori di grande qualità.

La Bibbia di Cazzullo batte Dicker: libro più venduto del 2024

La Bibbia di Cazzullo batte Dicker: libro più venduto del 2024Venezia, 31 gen. (askanews) – Durante la giornata conclusiva del XLII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri di Venezia l’Associazione Italiana degli Editori ha comunicato i dieci libri più venduti in Italia nel 2024. Questa la classifica:


1.Il dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, A. Cazzullo, Harper Collins 2. Un animale selvaggio, J. Dicker, La nave di Teseo


3. La portalettere, F. Giannone, Nord 4. Tatà, V. Perrin, e/o


5. L’età fragile, D. Di Pietrantonio, Einaudi 6. L’orizzonte della notte, G. Carofiglio, Einaudi


7. Come l’arancio amaro, M. Palminteri, Bompiani 8. Il canto dei cuori ribelli, T. Umrigar, Libreria Pienogiorno 9. Domani, domani, F. Giannone, Nord 10. Il passato è un morto senza cadavere, A. Manzini, Sellerio (Ottobre 2024)

Brescia Musei, le migrazioni raccontate dal sudanese Khalid Albaih

Brescia Musei, le migrazioni raccontate dal sudanese Khalid AlbaihBrescia, 14 gen. (askanews) – Raccontare il tema dei diritti umani attraverso l’arte contemporanea. Il progetto della Fondazione Brescia Musei prosegue e arriva a parlare di migrazioni con una mostra dedicata a Khalid Albaih e incentrata sull’illustrazione politica, ma anche su una serie di installazioni e video di grande impatto, che guardano alla storia recente del Sudan. “Da circa due anni – ha detto ad askanews Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei – il dramma umanitario del Sudan è il più tragico a livello geopolitico, oltre 20 milioni di sfollati e di profughi. Un Paese distrutto, la sua capitale, un’antica capitale, Khartoum completamente devastata, anche nell’edilizia coloniale britannica bellissima. Un contesto drammatico molto poco conosciuto e per questo di difficile percezione dell’opinione pubblica. Per questo i musei di Brescia hanno scelto di proseguire il proprio ciclo dedicato all’arte contemporanea in rapporto ai diritti umani scegliendo il più importante artista sudanese Khalid Albaih”.


Curata da Elettra Stamboulis nell’ambito anche del Festival della Pace, la mostra raccoglie le opere grafiche di Albaih, che durante le Primavere arabe sono diventate vere e proprie immagini di lotta e che l’artista stesso concepisce come destinate a circolare e a essere utilizzate, ma presenta anche video raccolti sulla Rete che documentano i naufragi in mare oppure installazioni create con i passaporti di veri migranti arrivati poi nel territorio di Brescia all’interno dei quali, come in una tenda, è possibile ascoltare la loro storia. “Si tratta di una sorta di mostra matrice – ha aggiunto il direttore -. Abbiamo da un lato la necessità di raccontare un perfetto sconosciuto per il pubblico italiano, dunque la necessità di raccontare molto bene la sua storia e in questo senso è una piccola antologica. Dall’altra parte avevamo la necessità di intercettare un tema che legasse questo artista alle vicende italiane, mediterranee e europee ed è per questo che abbiamo scelto il taglio tematico del sottotitolo della mostra: Le migrazioni a nord, il tempo delle migrazioni a nord”. Tra le opere anche una scultura divano che ritrae una grande figura femminile, quasi alla Henry Moore, ma in contesto africano. “Si tratta di una realizzazione simbolica della nonna – ha concluso Stefano Karadjov – che in ogni grande famiglia africana rappresenta l’arrocamento ai principi della famiglia, della casa”. Una casa che milioni di persone perdono ogni giorno ai confini di un’Europa che, dagli altri angoli del mondo viene vista come un miraggio, ma anche come qualcosa di crudele e respingente. Come la corona di stelle del Cristo-migrante che è l’immagine simbolo della mostra.

Mostre, Carlo Maratti e i ritratti del Seicento a Palazzo Barberini

Mostre, Carlo Maratti e i ritratti del Seicento a Palazzo BarberiniRoma, 5 dic. (askanews) – A quattrocento anni dalla nascita di Carlo Maratti (Camerano 1625 – Roma 1713) e in occasione della pubblicazione del catalogo ragionato delle sue opere, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano ‘Carlo maratti e il ritratto. Papi e principi del barocco romano’, una mostra focus a cura di Simonetta Prosperi Valenti Rodinò e Yuri Primarosa che, dal 6 dicembre 2024 al 16 febbraio 2025, porta nelle sale di Palazzo Barberini la produzione ritrattistica del Maestro marchigiano, figura centrale della pittura romana e italiana della seconda metà del Seicento.


Pitture poco noto al grande pubblico, la cui fortuna è legata soprattutto ai quadri di soggetto sacro e alle numerose decorazioni eseguite per le chiese di Roma, Maratti fu nei suoi anni un’istituzione. Fu infatti anche un ritrattista di fama europea che, attraverso queste prove, riuscì a sancire il primato della sua bottega e il suo ruolo di arbitro del gusto artistico sulla scena capitolina per oltre mezzo secolo. Per efficacia realistica, minuziosità d’esecuzione, equilibrio ed espressività, calibrata interazione fra introspezione ed esibizione del ruolo pubblico, e naturalmente per qualità pittorica, le opere in mostra – alcune delle quali restaurate per l’occasione – reggono il confronto con quelle dei migliori specialisti dell’epoca.


La fama europea di Maratti ritrattista si fondava non soltanto sulla sua capacità di coniugare la definizione dei tratti fisionomici con una penetrante indagine del carattere, ma anche nel consegnare il personaggio alla posterità, rappresentandolo tra oggetti resi con grande maestria, e scelti appositamente per svelarne il rango, la professione, il gusto, le aspirazioni e i più reconditi interessi. Artista tra i prediletti da Pietro Bellori, teorico e critico tra i più autorevoli del Seicento, fu infatti l’unico contemporaneo che Bellori comprese nelle sue Vite, tra coloro i quali avevano riportato la pittura alla grandezza della classicità, operando quella selezione del naturale necessaria per arrivare al bello ideale. Non a caso tra i maesti cui entrambi guardarono ci fu Raffaello. E non a caso Maratti fu un grande disegnatore in un momento in cui il disegno si impose come strumento di riconoscimento intellettuale dell’artista.


Nella sala dedicata alla mostra, tra i ritratti capolavoro di Maratti, spiccano i dipinti eseguiti per Clemente IX Rospigliosi e vari membri della famiglia Barberini, alcuni esposti per la prima volta. Il ritratto di Maria Maddalena Rospigliosi Panciatichi (1664) con l’abito migliore del suo corredo, il potente ritratto ufficiale del Principe Maffeo Barberini (1670-1671 circa), il ritratto del cardinale Giacomo Rospigliosi (1680) e, naturalmente, il ritratto del Papa Clemente IX Rospigliosi (1669) per il quale il pittore ebbe l’onore di poter rimanere seduto mentre dipingeva, perché la sua ispirazione non venisse in alcun modo turbata dalla stanchezza.

Buchmesse, voci da una fiera: l’Italia ha guardato al mondo

Buchmesse, voci da una fiera: l’Italia ha guardato al mondoFrancoforte, 20 ott. (askanews) – Una fiera vivace, dove non sono mancate le polemiche, e che ha visto, comunque, per cinque giorni la cultura italiana essere al centro dell’attenzione del mondo. L’Italia Paese Ospite d’onore dopo 36 anni alla Buchmesse di Francoforte ha rappresentato un’opportunità per il nostro sistema culturale ed editoriale. “Innanzitutto è un’emozione vedere tanta cultura messa insieme – ci ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE – perché noi la vediamo una per una, una persona per volta, qua li vediamo tutti e li vediamo immersi soprattutto con i tedeschi, perché siamo in Germania, e con gli intellettuali di tutto quanto il mondo. Ed è ovviamente un confronto meraviglioso da questo punto di vista”.


Tanti gli scrittori italiani che il commissario straordinario Mauro Mazza ha invitato, tra loro un monumento come Claudio Magris, ma anche Alessandro Baricco, capace di parlare a braccio per un’ora di letteratura e impegno civile. E c’era anche Nicola Lagioia, altro autore importante, ma anche a lungo direttore del Salone del Libro di Torino. “Queste fiere – ci ha detto – servono perché alcuni libri nascono e cominciano il loro percorso, in alcuni casi molto fortunato, proprio dalle fiere. Io ricordo, che ero direttore a Torino e c’era questo libro appena pubblicato che era Il leone di Sicilia che cominciò proprio da lì tutto il suo percorso”. Presente a Francoforte anche l’attuale direttrice della fiera torinese, la scrittrice Annalena Benini. “Ho incontrato una serie di traduttrici e traduttori – ci ha raccontato – che traducono appunto in italiano e che vengono da ogni parte del mondo ed è stato bellissimo vederli incontrarsi nel luogo del nostro convegno e usare come lingua comune l’italiano”.


Negli stand tanti operatori e tanti libri, di carta naturalmente, ma anche digitali. E tra i protagonisti della Buchmesse 2024 c’è pure Audible. “Il 70% delle persone che ascoltano audiolibri, è emerso dalla nostra indagine con Nielsen – ci ha detto Juan Baixeras, Country Manager Italia e Spagna di Audible – legge anche libri cartacei. Questa complementarietà significa che noi ascoltiamo un audiolibro quando facciamo altre cose, è veramente il miracolo dell’audiolibro”. La sensazione è che la macchina italiana, pur con gli inevitabili inceppamenti e le note polemiche sui presenti e gli assenti, abbia funzionato, proponendo tanti autori, tanti temi e una visione ampia dei modi in cui un Paese può parlare di sé in una fiera del libro. Gli editori hanno registrato sensazioni positive a livello commerciale e il dibattito, anche negli incontri sul palco della piazza Italia di Stefano Boeri, non è mancato. E sentire Magris dire che nella letteratura in fondo nulla è inventato è un’esperienza che da sola può valere il viaggio.

Buchmesse, parlano gli editori: tanto interesse per opere italiane

Buchmesse, parlano gli editori: tanto interesse per opere italianeFrancoforte, 20 ott. (askanews) – Nell’ultima giornata della Buchmesse di Francoforte, con l’Italia Paese Ospite d’onore, l’Associazione Italiana degli Editori ha raccolto voci tra i professionisti dell’editoria.


Gianluca Foglia, Direttore Generale Polo Contenuti di Feltrinelli, parla di “importante occasione per dare luce e visibilità alla narrativa italiana più letteraria valorizzando le molte e differenti voci che la animano. Ne è prova la grande attenzione per L’anniversario, il nuovo romanzo di Andrea Bajani che pubblicheremo a gennaio e che è già stato venduto in tutto il mondo, e l’interesse di molti editori europei per Alma, il romanzo di Federica Manzon che ha appena vinto il premio Campiello”. Francesco Anzelmo, direttore generale Mondadori, annuncia che “Spera, l’autobiografia di Papa Francesco, uscirà in 80 Paesi e 20 lingue diverse, Tutto chiede salvezza, di Daniele Mencarelli, in 15 Paesi, Paolo Nori (Sanguina ancora e Vi avverto che vivo per l’ultima volta) è venduto, tra gli altri Paesi, in Russia e Francia, molto interesse anche per Valentina D’Urbano e per l’esordiente Edoardo Vitale”.


Cristina Foschini, ufficio diritti Gruppo editoriale Mauri Spagnol, premette che “non si possono dare dati quantitativi perché molte cose si chiudono dopo Francoforte, ma nelle vendite all’estero hanno destato molto interesse due scrittrici di peso ma di diverso genere: Alessia Gazzola ha avuto grande riscontro grazie al nuovo progetto, Miss Bee, un giallo alla Agatha Christie con tinte di Jane Austen perfettamente nelle sue corde e Rokia, regina del dark romance nostrano, sempre più apprezzata. Registriamo anche il consolidamento degli autori di catalogo con le ottime vendite delle nuove opere di Francesca Giannone Domani, domani e di Erin Doom, Arcadia, e il rinnovato interesse anche per le saghe storiche. Sicuramente una Francoforte in crescita e vivace”. “Torniamo da Francoforte con circa 45 titoli venduti all’estero – spiega Jacopo Gori, Direttore Libri Trade di Giunti -. È andato molto bene il libro di Milena Palminteri. Come l’arancio amaro (Bompiani), è una nostra scoperta cui teniamo tantissimo. L’autrice sarà tradotta in un gran numero di paesi e da editori celebri tra cui Simon and Schuster, HarperCollins France, e poi Stroki in Russia, Atheneum in Ungheria, Presença in Portogallo, Book Zone per la Romania, HarperCollins in Olanda. Tra i nostri autori più consolidati: Giulia Caminito, Premio Campiello nel 2021, raggiunge le dieci traduzioni: Germania, Francia, Spagna, Catalogna, Croazia, Romania, Bulgaria, Olanda, Slovacchia, Slovenia e Ungheria”.


Andrea Gessner, editore di nottetempo parla di “un interesse inedito per i nostri libri e in generale per la saggistica italiana, soprattutto quella più letteraria”. Tra i titoli più richiesti del catalogo della casa editrice c’è il saggio di Giulia Siviero, Fare femminismo e le Case che saremo, di Luca Molinari. Nella casa editrice Il Castoro sottolineano l’interesse “per gli illustratori italiani, considerati tra i migliori al mondo. Il più richiesto per noi – da parte di 25 editori internazionali – è l’albo A volte arriva il buio di Francesco Morgando, con le illustrazioni di Melinda Berti. Anche il fumetto italiano richiama moltissimo. Da noi molto apprezzato il graphic novel Tessa presidente di Susanna Mattiangeli e Kanjano, previsto per la primavera 2025. Infine, anche grazie alla presenza dell’autrice Marta Palazzesi, nella delegazione ufficiale, molto interesse e richieste per il seguito Sal, dal deserto al fiume, in uscita il 29 ottobre”.


Elisa Dicecca, ufficio diritti di Hoepli: “Siamo molto felici di come procedano importanti collaborazioni come quella con la Spagna, dove abbiamo appena venduto il manuale Moda illustrata di Irene Festa. Abbiamo inoltre riscontrato un crescente interesse da parte di editori cinesi e avviato un dialogo sulla produzione di audiolibri. Infine, abbiamo finalizzato l’importante vendita di un manuale universitario di lingua cinese classica per il mercato statunitense, con l’editore Brill, operazione di cui siamo estremamente soddisfatti”. Emanuela Anechoum, ufficio diritti di e/o: “Abbiamo sicuramente notato un aumento delle vendite negli anni precedenti, in preparazione a questa edizione della Buchmesse. Soprattutto il mercato tedesco è stato più ricettivo del solito. Nell’ultimo anno, per esempio, abbiamo avuto un esordio letterario, La parte sbagliata di Davide Coppo, che molto velocemente è stato pre-emped in Francia e Germania, ed è poi stato venduto in Olanda, Repubblica Ceca, Portogallo, Grecia… Nelle prossime settimane raccoglieremo sicuramente i frutti del lavoro fatto in fiera”. Parla di “Francoforte fortunata e abbondante” l’agente letterario Carmen Prestia: “Ho ricevuto offerte da moltissimi editori che avevano già pubblicato il primo libro per Beatrice Salvioni e che vogliono continuare a pubblicarla con La Malacarne (Einaudi): Germania, Penguin Random House per l’inglese, Francia, Spagna, Paesi dell’est, Serbia, Polonia, Olanda, Finlandia, Danimarca… Abbiamo chiuso le ultimissime lingue per Viola Ardone, tradotta in tutto il mondo. Oliva Denaro, il suo secondo romanzo, ha avuto un’offerta, che è stata accettata, da un editore arabo, quando prima era stato rifiutato per via dei temi che tratta. Grande interesse e una prima offerta dalla Francia per La Strangera, di Marta Idala (Guanda)”.

Buchmesse, Baricco: la letteratura non si tocca, mai

Buchmesse, Baricco: la letteratura non si tocca, maiFrancoforte, 19 ott. (askanews) – “La letteratura non si tocca. Qualsiasi tentativo di intimorire, censurare, emarginare, perseguire la letteratura non deve passare, mai. E tutti noi che viviamo, se non dentro la letteratura, intorno, e qui c’è un sacco di persone, diciamo che dovranno passare sopra i nostri corpi. Non sarà facile per nessuno fare questo. Perché in questo noi crediamo che la letteratura conservi in sé la capacità di pronunciare storie che sulla superficie delle nostre esistenze non arriverebbero, come fosse il grande serbatoio delle storie proibite, o semplicemente fuori dalla portata di una fantasia normale, o ancora figlie di uno sguardo così obliquo che ce n’è uno solo. Un grande patrimonio di storie, che anche quando sono seccanti, fastidiose, scandalose, urticanti, per noi è importante conservare da qualche parte del nostro corpo sociale”. Lo ha detto Alessandro Baricco durante il suo intervento alla Buchmesse di Francoforte nel programma di eventi organizzati dall’Italia come Paese Ospite d’onore.


“Noi ringrazieremo sempre Nabokov – ha aggiunto – perché ha scritto Lolita. E’ scritto una storia così seccante, così scorretta, ma è riuscito a farlo in un modo così forte che nessuno può parlare”.

A Torino, dal 9 al 13 ottobre, il festival Women and the City

A Torino, dal 9 al 13 ottobre, il festival Women and the CityMilano, 5 ott. (askanews) – Cinque giorni di festival, tre altre giornate di pre e post Festival, 150 ospiti, 34 incontri tra panel ed eventi in 7 location. Si terrà dal 9 al 13 ottobre 2024 a Torino la seconda edizione del festival Women and the City dal titolo “Un altro genere di idee”.


Il Festival è promosso e ideato dall’associazione Torino Città per le Donne con l’obiettivo di favorire le prospettive di genere nelle politiche locali, attraverso incontri, interviste, panel, eventi e riflessioni per rendere gli spazi e le pratiche cittadine accessibili, inclusive ed eque e per raccontare le buone prassi già in atto. La manifestazione, che ha ricevuto da Rai e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue il logo “No Women No Panel” – il progetto europeo per l’equilibrio di genere nel dibattito pubblico-, è nata dall’esperienza maturata nel tempo dall’Associazione TOxD (Torino Città per le Donne) presieduta da Antonella Parigi, assessora alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Moncalieri, manager culturale, ex assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, fondatrice del Circolo dei Lettori, della Scuola Holden (con Alessandro Baricco) e della stessa TOxD. Dopo il successo della prima edizione, il festival si propone come uno spazio fondamentale di dialogo e confronto su temi cruciali come l’uso di un linguaggio non offensivo nelle istituzioni e nelle scuole, la rigenerazione urbana, il ruolo delle donne nelle Stem e la condizione femminile nel mondo del lavoro, del cinema, della scienza e della medicina. Lo scopo è costruire un dibattito che coinvolga non solo esperti ma anche il grande pubblico, stimolando una riflessione collettiva. Un programma ricco di temi e ospiti che ha impegnato per sette mesi di scambi e lavoro lo staff e il Comitato Organizzatore coordinato dalla giornalista Elisa Forte che si occupa dell’organizzazione del Festival.


Tutti gli eventi saranno a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, occorre solo prenotare su Eventbrite la partecipazione all’inaugurazione del 9 ottobre e agli eventi di venerdì 11 ottobre dedicati alle aziende. “Women and the city vuole essere uno spazio per la città in cui tutti e tutte quelli che lavorano a diverso titolo sulla parità possano trovare voce e ambito di discussione per il nostro comune obiettivo: fare sistema attorno al tema dell’equità. La volontà è quella con cui l’Associazione TOxD che organizza il festival è nata nel 2020: quella di fare sistema, accogliere istituzioni, persone e chi lavora sulla parità di genere a parlare con tutta la città e la società per cambiare la cultura del Paese.” Antonella Parigi, ideatrice di Women and the city Women and the City non è solo un momento di dibattito e teoria, ma è anche un evento che crea una rete di supporto e collaborazione tra associazioni, enti ed aziende locali e nazionali. Il festival è parte di un più ampio ecosistema che lavora in concretezza con diversi progetti e iniziative su questi temi nel territorio, in sinergia con organizzazioni attive nel campo della parità di genere e delle pari opportunità. Come il contest Spark Innovation progettato da TOxD e il Politecnico di Torino rivolto a startup per l’innovazione di genere, un’opportunità unica dedicata alle idee imprenditoriali under 30 con leadership femminile o con un focus sull’innovazione di genere al fine di promuovere e supportare le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori e le loro idee che mirano a creare un impatto significativo nella parità di genere. La start up vincitrice sarà premiata venerdì 11 ottobre al PolTo insieme a Giuseppe Scellato (presidente di I3P) e tutta la giuria che ha selezionato i progetti. Con loro saranno presenti anche Greta Beccarello (chief marketin officer e Co-Founder di GRLS e Creative Mentor) e Federica Gerace (AI manager Syndiag): racconteranno progetti e le realtà delle start up di cui sono fondatrici e manager.


L’inaugurazione del festival si terrà il 9 ottobre e sarà l’occasione per dialogare apertamente con esperti, istituzioni e pubblico. Prenderanno parte a questo momento, insieme ad Antonella Parigi, presidente TOxD, Stefano Geuna, rettore Università degli studi Torino; Matteo Bagnasco, responsabile Obiettivo Cultura Fondazione Compagnia di San Paolo; Guido Bolatto, segretario generale Camera di commercio di Torino; Raffaele Caterina, Dipartimento di Giurisprudenza UniTo; Stefano Corgnati, rettore Politecnico Torino; Monica Lo Cascio, direttrice Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi Comune Torino; Fulvio Paganin, presidente Distretto Cinema; Lucia Pellino, Diversity & Inclusion director Lavazza; Elena Rosa, presidente dell’Associazione LOfficina; Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare Comune di Torino; Alessandro Rusciano, direttore personale e organizzazione Gruppo Iren; Massimo Sapia, dirigente scolastico Istituto Comprensivo Settimo 3 e Annapaola Venezia, segretario generale Fondazione CRT. In questa occasione verrà presentato e discusso il ricco programma di questa seconda edizione che vede la partecipazione di ospiti nazionali e internazionali di rilievo nei campi della cultura, dell’impresa e della ricerca, tra cui Gino Cecchettin, Annalena Benini, Annalisa Cuzzocrea, Monica D’Ascenzo, Stefania Prandi, Marzia Camarda, Mila Spicola, Johnny Bertolio, Filomena Taverniti, Elena Granata, Arianna Voto, Chiara Martegiani, Domizia De Rosa, Pilar Saavedra Perrotta, Valentina Castellani Quinn, Rooy Charlie Lana, Irene Facheris e Azzurra Rinaldi.

Gallerie d’Italia, sabato 5 e domenica 6 ingresso gratuito

Gallerie d’Italia, sabato 5 e domenica 6 ingresso gratuitoMilano, 2 ott. (askanews) – Le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza propongono per sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 l’ingresso gratuito per tutti i visitatori. Stesse modalità di apertura gratuita anche per la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo.


Sabato 5 ottobre le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo di Milano, Napoli, Torino e Vicenza aderiscono all’iniziativa nazionale “È cultura!” promossa da ABI – Associazione Bancaria Italiana, offrendo visite guidate e attività a tutti i visitatori. Inoltre sarà un’occasione per poter visitare le mostre temporanee e le collezioni permanenti. Aderisce all’iniziativa ABI anche il Museo del Risparmio a Torino. Alle Gallerie d’Italia di Milano a partire dal 6 ottobre sarà possibile ammirare, per la prima volta in esposizione, l’opera di grandi dimensioni Surface Veil IV di Robert Ryman, proveniente dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, importante raccolta d’arte contemporanea formata tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento e confluita nel patrimonio storico-artistico di Intesa Sanpaolo. L’opera esposta in questa occasione appartiene alla serie Surface Veil, realizzata da Ryman tra il 1970 e il 1972.


Alle Gallerie d’Italia di Napoli è aperta la mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, Andy Warhol. Triple Elvis, che presenta un nucleo di opere dell’artista provenienti dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati. Nel percorso espositivo si può percepire l’evoluzione dell’artista americano negli anni Sessanta e nei primissimi anni Settanta attraverso tre importanti cicli grafici ineditamente esposti insieme: Marilyn, Mao Tse-Tung e Electric Chairs.


Alle Gallerie d’Italia di Torino prosegue la mostra Antonio Biasiucci. Arca, terzo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch. In questa mostra, una delle più importanti dedicate al fotografo con oltre 250 fotografie esposte, i diversi capitoli del “poema utopico” di Biasiucci vengono presentati insieme per la prima volta: tra potenti polittici, sequenze di immagini, opere singole, lo sforzo è di realizzare una rappresentazione poetica ed estesa della vita degli esseri umani.


È inoltre possibile scoprire l’instant exhibition In viaggio con l’America. Le elezioni americane per immagini, in collaborazione con Chora e Will media curata da Mario Calabresi. La mostra fotografica, che si arricchisce di una immagine al giorno fino al 6 novembre, è proiettata nella hall e nei monitor esterni del museo. Alle Gallerie d’Italia di Vicenza è visitabile fino al 27 ottobre ILLUSTRISSIMO Javier Jaén: la mostra, inserita nell’ambito dell’ILLUSTRI FESTIVAL organizzato da Associazione Illustri, presenta le opere dell’artista spagnolo di fama internazionale, che attraverso il suo stile personalissimo e concettuale, unito a un linguaggio a volte giocoso a volte corrosivo, consente di esplorare l’esperienza quotidiana di tutti da un punto di vista unico e privilegiato, capace di metafore inattese e paradossi visivi. La Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi di Arezzo ospita la mostra Tornei di Toscana. La Giostra del Saracino, il Palio della Balestra e il Gioco del Ponte, a cura di Riccardo Franci, responsabile dell’armeria del Museo Stibbert di Firenze. L’esposizione fa parte del programma Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze all’interno delle rispettive iniziative Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. La Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato è aperta domenica 6 ottobre, come ogni domenica, sempre con ingresso gratuito per tutti i visitatori. Al suo interno è possibile ammirare capolavori di Caravaggio, Giovanni Bellini, Filippo Lippi e Puccio di Simone, nell’ambito di una collezione di grande valore identitario per la città, tra cui anche numerose opere del Cinque-Seicento di area fiorentina e le sculture di Lorenzo Bartolini, artista di Prato attivo nella prima metà dell’Ottocento. Anche il Museo del Risparmio a Torino aderisce all’iniziativa ABI offrendo l’ingresso gratuito sabato 5 ottobre e proponendo due originali incontri dedicati alle scuole e agli adulti in programma mercoledì 9 ottobre con la partecipazione di Alessandro Giraudo, economista e scrittore, per parlare di tasse in maniera semplice e divertente. Alle ore 11 per le scuole secondarie di II grado l’evento online “EDUFIN E STORIA: dalle tasse sull’ombra a quella sul sapone: alla scoperta dei tributi più fantasiosi”, un viaggio alla scoperta di come i Governi di tutte le epoche ricercavano denaro attraverso tasse e imposte richieste ai cittadini, talvolta anche bizzarre. Alle ore 18 presso la sede del Museo (via San Francesco d’Assisi 8/a) e online è in programma l’incontro a ingresso libero “EDUFIN E STORIA: le pazze e strambe tasse della storia” per parlare di fiscalità attraverso la storia. Un argomento che ha radici profonde e che spesso ha diviso governi e cittadini, causando talvolta scontri e insurrezioni. Prenotazioni sul sito del Museo.