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Gorizia e Nova Gorica capitali europee Cultura 2025, il programma

Gorizia e Nova Gorica capitali europee Cultura 2025, il programmaMilano, 26 set. (askanews) – Nova Gorica e Gorizia, Capitali Europee della Cultura 2025, tra poco più di quattro mesi diventeranno la prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera. L’Ente sloveno per il Turismo ha presentato a Milano il programma di celebrazioni delle due città per il 2025. Per la prima volta, il titolo di Capitale europea della Cultura sarà detenuto da due città insieme, le uniche in Europa ad essere attraversate da un confine. Decine di eventi gratuiti da entrambi i lati del confine porteranno l’attenzione continentale a rivolgersi alla Valle del Vipava, di cui la località slovena costituisce il capoluogo.


Dopo aver dedicato l’anno corrente al ventennale dall’ingresso della Slovenia nella UE, la giovane Repubblica slovena è pronta ad una nuova stagione culturale per il Paese, nel segno del superamento delle frontiere con il resto d’Europa e della voglia di raccontare al mondo i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi decenni. La cerimonia inaugurale, che unirà entrambe le città in una celebrazione condivisa, si terrà l’8 febbraio 2025, in concomitanza con la Giornata slovena della Cultura (giorno di Prešeren). Il programma, curato dall’ente GO! 2025, si svilupperà su due filoni tematici: il rosso e il verde.


Il filo rosso rappresenta il confine, storico e contemporaneo. Attraverso lo slogan “Go! Borderless”, si esplorerà la questione fondamentale di tutti i progetti artistici: quale rapporto abbiamo con il confine? Un confine può riguardare due paesi, due culture diverse, due nazioni, due stati e, in questo caso, due città che in passato hanno vissuto esperienze traumatiche e che oggi stanno vivendo una coesistenza pacifica. “Auspichiamo che la nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale Europea della Cultura 2025 diventi un’occasione per raccontare una regione in cui il concetto stesso di confine cambia significato, mettendo al centro la comunicazione e la condivisione attraverso l’arte, la cultura e l’enogastronomia”, ha dichiarato Aljoša Ota, direttore dell’Ente sloveno per il Turismo in Italia.


Il filo verde è quello dello smeraldino fiume Isonzo, il cui colore rappresenta l’identità visiva del progetto. La regione Capitale Europea della Cultura si estende dalla cima del monte Triglav, sorgente del corso d’acqua, fino alla sua foce nel mare Adriatico, sul lato italiano. Il filo verde si riflette anche nella natura sostenibile del progetto, alla ricerca di un qualcosa di utile per il futuro, ma sempre con un’attenzione particolare alle persone. Nel segno del green anche il nuovo distretto ECOC, che prende vita proprio nel tratto di 1 KM tra le due ex dogane. Il progetto si configura come una passeggiata verde della conurbazione, uno spazio sociale per gli abitanti di Nova Gorica e Gorizia che comprende 4 aree di intervento (il Piazzale della Transalpina con il suo Tridente, l’area verde che conduce al valico di San Gabriele, EPIC e Super 8).


Nova Gorica e la valle del Vipava Esistono luoghi, in Europa, dove gli scossoni portati alla Storia del mondo, dal trascorrere del Novecento, si mostrano meglio e più chiaramente che altrove. La valle del Vipava è sicuramente uno di questi: da un lato l’italiana Gorizia, importante centro sorto nel Medioevo sulla romana via Gemina e sul corso dell’Isonzo, dove convivono ancora oggi tracce di cultura latina, germanica e slava. Dall’altro, Nova Gorica, poco più di 13.000 abitanti tra le fertili colline della riva sinistra del fiume Isonzo costruita di fatto dal nulla dopo la Seconda Guerra Mondiale, come prodotto e manifesto ideologico dell’urbanistica socialista nell’area che, a seguito dei trattati di Parigi del 1947, era stata riconosciuta alla Jugoslavia. Nova Gorica (che i locali chiamano Gorica e basta, mentre è quella italiana a essere Stara Gorica, Gorizia Vecchia – ndr) è considerata la più giovane città della Slovenia in virtù dei suoi “soli” 70 anni di vita, si mostra audace e futurista nell’architettura quanto verde e consapevole nei confronti delle sfide del nuovo millennio. Due città simbolo o, meglio, una sola città, l’unica in Europa ad essere attraversata da un confine tra due Stati. Un confine che, per troppi anni, ha significato frattura, una separazione immortalata nelle foto in bianco e nero del filo spinato di piazzale Transalpina e che, invece, oggi diventa sempre più una mano tesa, un luogo di incontro tra due popoli e il simbolo, per tutto il resto del mondo, di come la pace e la condivisione siano un percorso non solo possibile, ma addirittura necessario. Go! 2025 – l’8 febbraio 2025 la cerimonia d’inaugurazione Tra gli eventi che contrassegneranno Go! 2025 sono già stati annunciati per il 2025 l’inaugurazione “Da stazione a stazione” che avverrà l’8 febbraio; la Marcia per l’Europa che si svolgerà tra il 1° e il 9 maggio, la manifestazione “Gusti senza Frontiere” dal 26 al 28 settembre; la cerimonia di chiusura “Una Luminosa Ceremonia di Chiusura GO! 2025” tra il 1° e il 5 dicembre. Terre di frontiera: Brda, il Collio sloveno Tra le realtà di frontiera maggiormente interessate dalla nomina di Nova Gorica insieme a Gorizia a Capitale Europea della Cultura transfrontaliera 2025 troviamo Brda, una regione di frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (la parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e che è stata inserita dalla CNN tra le 11 regioni vinicole da scoprire nel mondo. Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica d’élite (da qui passano 2 tappe del Alpe Adria Trail, 2 tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino), nonché come meta perfetta per gli appassionati di cicloturismo, che potranno misurarsi qui con la nuovissima TransDinarica e con la Juliana Bike. Il gruppo Hit: una mostra a Nova Gorica per i 40 anni del primo casinò La città di Nova Gorica è sede della più grande realtà slovena nel settore del turismo e dell’intrattenimento, il Gruppo Hit, che in occasione del 40º anniversario dell’apertura del primo casinò della catena Hit Universe of fun, presenterà al pubblico una mostra permanente presso il Park, Hotel & Entertainment. “Si tratta di una preziosa collezione di opere grafiche di artisti del territorio transfrontaliero, un’iniziativa culturale atta a mettere in risalto il significativo legame tra il mondo dell’economia e dell’arte. La mostra, insieme agli eventi del programma GO!2025, contribuirà indubbiamente ad arricchire l’offerta culturale della città” commenta Suzana Pavlin, Direttore vendite del gruppo. Il Gruppo Hit ospiterà eventi di rilievo internazionale, come l’ECA Casino Industry Forum e il COS Casino Operations Summit, attirando l’attenzione dei principali player europei dell’industria del gioco e dell’intrattenimento su Nova Gorica, consolidando così la sua posizione come centro di eccellenza nel settore.

Riparte la programmazione culturale dell’École française de Rome per l’autunno 2024

Riparte la programmazione culturale dell’École française de Rome per l’autunno 2024Roma, 24 set. (askanews) – L’École française de Rome, attiva in Italia dal 1875 per la ricerca e la formazione alla ricerca in storia, archeologia e scienze umane, prosegue le attività di celebrazione del suo 150° anniversario, che culminerà alla fine del 2025. Per i prossimi mesi, da settembre a dicembre 2024, continua la sua ampia programmazione culturale e scientifica tra eventi, mostre ed incontri internazionali ad accesso libero e in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, l’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, l’Accademia Nazionale dei Lincei e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e con altre istituzioni culturali.


Dopo la breve pausa estiva, l’École riapre le porte della mostra anniversario “Un museo per l’École”, nella sede di piazza Navona 62. L’esposizione, ad ingresso gratuito, propone una collezione variegata ed inedita di antichità greche, etrusche, romane e cristiane, costituita a partire dalla fondazione dell’École, nel 1875, con l’intento di dotare l’istituzione di una collezione di antichità a scopo scientifico e didattico. Visitabile gratuitamente dal lunedì al sabato, la mostra resterà aperta fino al 20 dicembre 2024. Tra gli incontri in calendario per i prossimi mesi, un posto particolare è occupato dalla storia moderna e contemporanea, con particolare attenzione alla storia dell’arte e del collezionismo e all’architettura. Il ciclo annuale di incontri sugli Archivi del Pontificato di Pio XII ha già ripreso con l’edizione 2024-2025, mentre il progetto di ricerca europeo sulla Rota Romana, il grande tribunale civile del papato, inaugura il 23 settembre un nuovo ciclo di seminari che si terrà interamente online.


Tra le numerose iniziative spiccano i seguenti eventi: Storia contemporanea, Architettura, studio della spazialità nella costruzione dell’identità nazionale italiana. Nell’ambito del programma scientifico SPAZIDENTITÀ, l’EFR accoglierà dal 26 al 28 settembre, il convegno internazionale di studi su “Identità plurali e alterità spaziali dell’italianità 1796-1943: territori, città, architetture, musei”. L’obiettivo del convegno è studiare il modo in cui, nell’arco temporale compreso tra il 1796, il periodo francese (Repubblica Cisalpina, Repubblica Italiana e Regno d’Italia), e la fine del Fascismo, le molteplici identità dell’italianità sono state inventate, raccontate, stabilite e poi iscritte nello spazio, enfatizzando momenti e luoghi “ibridi”. I territori, le città, le architetture e i musei costituiscono i casi studio privilegiati. Ingresso libero.


Le indagini condotte dai ricercatori del progetto Carracci ConservArt (2022-2026) consentono di delineare nuove piste di ricerca grazie all’analisi dei dati inediti raccolti durante l’ultimo restauro della Galleria dei Carracci a palazzo Farnese (2015). In un’ottica di valorizzazione e di prima verifica degli studi in corso, questo secondo incontro aperto al pubblico, intitolato “I disegni dei Carracci per la Galleria Farnese. Nuove prospettive”, è dedicato al celebre corpus dei disegni preparatori eseguiti da Agostino e da Annibale Carracci. In collaborazione con l’Accademia Nazionale dei Lincei e nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’École française de Rome, il 5 novembre si terrà a Villa Farnesina la giornata di studi su “Il Seicento in Villa Farnesina: ritrovamenti e ricerche”. Ingresso libero.


Il 5 e 6 dicembre l’École française de Rome accoglierà il convegno “Costituzioni: tesori e collezioni dall’antichità al XIX secolo” organizzato da Chritian Mazet (British Museum) nell’ambito del programma della rete delle Écoles française à l’étranger (ResEFE) “Destins d’objets”, il cui obiettivo è quello di incoraggiare una riflessione collettiva sulla traiettoria dei cosiddetti oggetti del patrimonio e delle tracce materiali del passato. Ingresso libero. Il 28 e 29 settembre 2024 tornano le Giornate Europee del Patrimonio alle quali l’École aderisce con la visita alla mostra “Un museo per l’École” nella sede di Piazza Navona, 62, la presentazione di cantieri archeologici e l’attesissima apertura al pubblico della sua celebre Biblioteca all’interno di Palazzo Farnese (prenotazione obbligatoria, le iscrizioni online saranno aperte da venerdì 20 settembre). In Francia, l’École française de Rome conferma la sua partecipazione alla 27° edizione dei “Rendez-vous con la storia” di Blois, dedicata quest’anno a “La città”. Evento di primo piano della vita culturale francese, la manifestazione riunisce ogni anno 50 000 appassionati intorno a più di 600 eventi. Con la rete delle Écoles françaises à l’étranger, l’École presenterà una selezione di libri recenti e sarà rappresentata dai suoi ricercatori in numerose conferenze e dibattiti. Non mancano infine e interessanti novità editoriali dell’École française de Rome che prevedono l’uscita di una decina di titoli entro la fine dell’anno. Tra questi, da segnalare il volume “Les métropoles d’Europe du Sud à l’épreuve des crises du XXIe siècle” a cura di Dominique Rivière. Attraverso una serie di casi studio (Atene, Roma, Napoli, Milano, Barcellona, Madrid, Valencia, Catania, ecc.), questo volume offre una prospettiva utile per affrontare la nozione di crisi e le principali questioni contemporanee: le politiche di rigenerazione urbana e culturale, l’azione pubblica e la mobilitazione dei cittadini, l’edilizia abitativa e l’economia dei poli turistici, l’innovazione sociale e la vulnerabilità urbana, le migrazioni e l’accoglienza. Una sintesi riccamente illustrata che contribuisce al più ampio dibattito sulle metropoli e sul processo di metropolizzazione. In uscita il 23 ottobre 2024 la monografia “Un musée pour l’École. La collection d’antiques de l’École française de Rome” che accompagna la mostra anniversario attualmente esposta nella sede di piazza Navona, 62. Si tratta della prima pubblicazione scientifica interamente dedicata alla collezione archeologica dell’École française de Rome, curata da Christian Mazet e Paolo Tomassini, archeologi ed exmembri dell’École.

Musica, Afrojack mette il suo studio di registrazione su Airbnb

Musica, Afrojack mette il suo studio di registrazione su AirbnbMilano, 18 set. (askanews) – Per celebrare il lancio del suo nuovo brano in uscita a novembre, il 6 ottobre 2024 il dj di fama internazionale e produttore vincitore di un Grammy Award Afrojack invita i fan nel suo studio di registrazione personale a Kalmthout, in Belgio, per un esclusivo soggiorno disponibile su Airbnb.


Con un tour dello studio e un workshop di dj-ing con Afrojack e la possibilità di essere tra i primi ad ascoltare in anteprima il suo prossimo brano in uscita. A rendere tutto ancora più speciale ci penserà Jaimie van Heije, famoso chef olandese e amico intimo dell’artista, che preparerà per gli ospiti una cena privata. Di origini olandesi, Afrojack, nome d’arte di Nick van de Wall, ha dominato le classifiche EDM fin dal suo esordio nel 2010, collaborando con artisti del calibro di Ne-Yo, Pitbull e David Guetta, ma è tra i tranquilli boschi di Kalmthout, al confine tra Olanda e Belgio, che ha scelto di creare il suo studio, che ha progettato personalmente nei minimi dettagli. Ci sono attrezzature all’avanguardia pensate per garantire una qualità del suono di altissimo livello, più sale di produzione e uno spazio dedicato alle registrazioni live, ed è qui che sono nati i suoi più grandi successi. Oltre all’area musica, all’interno della struttura ci sono diverse camere da letto, tra cui la camera padronale in cui soggiorneranno gli ospiti, dotata di area salotto, bagno privato e una vista mozzafiato sul giardino, dal quale potranno assistere ad una delle performance più particolari, che mette in scena Cloud e la sua migliore amica Tifa, rispettivamente un lama e una capra che abitano qui e che sono sempre pronti ad intrattenere gli ospiti.


“Vi aspetto nel mio studio immerso nei boschi di Kalmthout, dove potremo far musica insieme circondati dalla bellezza della natura” dice. “Chissà che mentre lavoriamo alla prossima grande hit non riusciamo anche a scorgere qualche cervo in giardino”, aggiunge. Il 6 ottobre, due fan avranno l’incredibile opportunità di essere accolti da Afrojack e di immergersi in un’esperienza creativa e musicale unica nella vita. La line up del soggiorno prevede: un pernottamento e un tour esclusivo dei suoi studi di produzione privati, un workshop per dj e un’anteprima del nuovo brano di Afrojack che sarà lanciato a novembre 2024; l’utilizzo dello studio musicale, dove gli ospiti potranno dare libero sfogo alla loro creatività; una cena privata preparata dallo chef Jaimie van Heije; una notte nella camera da letto padronale con vista mozzafiato sul giardino, l’opportunità di passeggiare nell’immenso giardino che circonda lo studio musicale in compagnia del lama Cloud e della capra Tifa.


Come inviare una richiesta di prenotazione: gli appassionati di musica possono inviare una richiesta di prenotazione per lo studio di registrazione, che comprende l’uso di tutte le attrezzature, tra il 20 settembre alle 18:.00 e il 22 settembre alla stessa ora su airbnb.com/afrojack. Il soggiorno è riservato a due ospiti che sono responsabili del proprio viaggio di andata e ritorno a Kalmthout, in Belgio.

Aries Group: La guida per vivere al meglio l’estate cittadina tra Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Roma

Aries Group: La guida per vivere al meglio l’estate cittadina tra Milano, Bologna, Pisa, Firenze e RomaRoma, 2 lug. (askanews) – In attesa della partenza per le vacanze estive, i prossimi mesi promettono di essere un periodo ricco di eventi e opportunità anche in città, sia per chi vuole riscoprire il luogo di residenza sia per chi si sposta in occasione di un viaggio di lavoro o per brevi fughe nel weekend. Aries Group, gruppo alberghiero indipendente italiano attivo nelle principali città d’arte e di business in Italia, offre una guida per vivere esperienze uniche nelle affascinanti città di Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Roma. Dai festival musicali alle mostre d’arte, dalle visite guidate alle esibizioni storiche, sono numerosi gli appuntamenti da mettere in agenda, accompagnati da esclusive occasioni di relax e benessere negli urban resort del Gruppo.


Milano: tra concerti estivi e miniature d’artista. Il capoluogo meneghino si prepara ad un’estate indimenticabile con eventi che spaziano dalla musica all’arte. Il Milano Summer Festival e gli I-Days Festivals animeranno l’Ippodromo SNAI San Siro per tutto giugno e fino al 31 luglio 2024, offrendo concerti di artisti italiani e internazionali. Contemporaneamente, lo spazio espositivo de La Fabbrica del Vapore ospiterà la mostra ‘Small is Beautiful’ fino al 22 settembre, con opere di 19 artisti internazionali dedicati all’arte in miniatura. Qualora si cercasse una sistemazione di qualità in città, anche mossi dalla necessità di raggiungere il capoluogo meneghino per business, il Quark Hotel Milano, urban resort situato in zona Bocconi e a soli 4 km in linea d’aria da Piazza Duomo, è l’ideale. A partire dal 20 luglio 2024, chi pernotta nella struttura potrà accedere anche alla nuova area esterna corredata di due piscine (una più ampia per adulti ed una più piccola progettata per i bambini), un solarium, un’area giochi e vari punti di ristoro. Per tutti i bambini ospiti dell’hotel è previsto un benvenuto speciale con peluche omaggio e voucher per un gelato in regalo. La cucina dell’hotel, guidata dallo chef stellato Andrea Ribaldone e Moreno Ungaretti, promette delizie culinarie a ‘Km buono’, con una grande varietà di opzioni. In particolare, il Ristorante Morbido offre una raffinata esperienza gastronomica con piatti di alta cucina; la Veranda, una sala luminosa e spaziosa con show kitchen dove gustare la ricchissima ‘tempation breakfast’; il Tonico Lounge Bar, che offre colazioni all’italiana con cappuccio e brioche, pranzi veloci e cocktail serali d’estate, e trasforma in pizzeria per cena. Una soluzione perfetta prima di un concerto cittadino. Bologna segreta: alla scoperta dei tesori nascosti e verdi della città. Per gli amanti delle attività all’aria aperta e della scoperta delle bellezze naturali più nascoste, Bologna offre un’estate ricca di esplorazioni e iniziative outdoor. ‘Il Respiro della Terra’ permette di scoprire la storica galleria ottocentesca delle Terme di Porretta fino al 31 agosto 2024. Mentre la 15° edizione di ‘Parchi in Movimento’ promuove l’attività fisica negli spazi verdi cittadini fino al 31 luglio 2024, con istruttori che guidano sessioni gratuite per tutte le età. Per chi invece cerca del refrigerio dal caldo, il Living Place Bologna, situato vicino al quartiere fieristico di Bologna, propone, ad esempio, un’area esterna completamente rinnovata per l’estate 2024 con piscina olimpionica, pool bar, campi da tennis e beach volley, e quattro punti di ristoro. In particolare, per una pausa di relax a bordo piscina il nuovo Pool Bar ‘Pop by Living’ è un perfetto angolo di relax a bordo piscina durante i mesi estivi. Inoltre, la Veranda è uno spazio elegante e luminoso, perfetto per eventi privati estivi grazie alla sua bioclimatizzazione e all’illuminazione regolabile.


Pisa: dal festival Jazz alla camminata zen nei campi di lavanda in fiore. I cultori del jazz non possono mancare a Pisa: dal 20 al 30 giugno con Pisa Jazz Festival il giardino di Palazzo Blu ospiterà infatti quattro appuntamenti con alcune protagoniste della scena jazz italiana e internazionale. Saranno infatti quattro musiciste e band leader a presentare i propri progetti originali: la cantante Michela Lombardi, la chitarrista Eleonora Strino, le pianiste Tania Giannouli e Francesca Tandoi. Il jazz torna protagonista in città, nel Giardino Scotto, anche dal 7 al 30 Luglio con grandi artisti internazionali e giovani promesse locali. A distanza di 50 anni dalla nascita del primo circolo Jazz a Pisa, con ‘A Timeless Quest’, il festival si presenta come un viaggio senza tempo per gli amanti della musica jazz o per chi vuole scoprire questo genere musicale. In abbinamento ai concerti estivi, nel magico contesto dei Colli Pisani, tra i più belli della Toscana, da non perdere il Festival della Lavanda. Fino al 14 luglio 2024, in occasione della sesta edizione del festival e del 35° anniversario dell’azienda Flora (Pieve di Santa Luce), si potrà passeggiare tra i campi di lavanda in fiore, immersi tra i colori e i profumi indimenticabili delle coltivazioni destinate alla distillazione dell’olio essenziale di lavanda. È inoltre possibile prenotare una visita guidata per approfondire le caratteristiche della pianta della lavanda: nel corso della camminata tra i filari in fiore, una guida spiegherà le tecniche di coltivazione ed i benefici derivanti dall’olio essenziale di lavanda con un approfondimento finale dedicato al distillatore e alla spiegazione del suo impiego per la realizzazione di prodotti erboristici (percorso guidato di 60 minuti, su prenotazione, costo della visita guidata euro 25,00). Firenze: dalla ‘gita in barchetto’ con la creazione di un profumo personalizzato alla scoperta del più grande giardino privato d’Europa all’interno della cerchia delle mura di una città. Acquistare il profumo usato da Caterina dei Medici nella più antica farmacia d’Europa, fare una gita in barchetto, passeggiare in un romantico giardino cittadino di oltre sette ettari o fare shopping nelle botteghe artigiane. La città di Firenze offre innumerevoli esperienze estive particolari, per chi cerca alternative alle attività turistiche più comuni. Un giro in barchetto sul fiume Arno offre una prospettiva unica e silenziosa di Firenze e dei suoi tesori, come il Ponte Vecchio. Questi battelli, capaci di ospitare piccoli gruppi, propongono anche spettacoli teatrali durante l’estate. Per i cultori delle essenze, l’arte della profumeria fiorentina è un vero e proprio must, caratterizzata dalla continua creazione di nuove esperienze olfattive. Una visita presso la storica Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è d’obbligo: fondata nel 1612, è una delle farmacie più antiche del mondo. La sua sede storica, un magnifico edificio nel cuore di Firenze, offre ai visitatori l’opportunità di creare un profumo personalizzato, utilizzando tecniche e ingredienti tradizionali. È possibile, inoltre, esplorare un affascinante museo che racconta la lunga storia della profumeria e ammirare una vasta collezione di essenze, estratti e prodotti artigianali. Per una fuga cittadina nel verde è immancabile una passeggiata nel Giardino Torrigiani, che con i suoi quasi sette ettari è il più grande giardino privato d’Europa all’interno della cerchia delle mura di una città. Oltre all’importanza architettonica, questo giardino è rinomato anche come orto botanico, straordinariamente ricco di specie arboree e piante provenienti da diverse parti del mondo. Nelle grandi serre storiche del Giardino è presente il Vivaio Torrigiani, aperto al pubblico, dove vengono coltivate piante in vaso da giardino, da fiore verdi e piante tropicali da interni.


Dall’antica Roma all’arte contemporanea. Per gli amanti delle rievocazioni storiche e dell’arte contemporanea, Roma è la meta ideale per l’estate 2024. Con lo show serale ‘Roma on Fire’ è possibile immergersi nell’antica Roma al Circo Massimo, con spettacoli di legioni, bighe e gladiatori, da giugno a settembre 2024. Il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove (aperto solo il sabato) è un museo abitato con oltre 400 opere d’arte, tra cui una ‘Venere degli Stracci’ di Michelangelo Pistoletto, che offre un’esperienza culturale unica. Tra uno show serale e un tour della città, qualora si cercasse una sistemazione ‘particolare’, Villa Pamphili Roma è un urban resort immerso nel verde, vicino a Trastevere, Testaccio e alla Città del Vaticano. Propone un’esclusiva piscina semi-olimpionica con solarium di 500 mq e una V-SPA suddivisa in tre aree (percorso SPA e area relax, cabine massaggi, palestra). Il V-Hip Poolbar serve cocktail e snack a bordo piscina, mentre il Rendez-V, un american bar con terrazza esterna regala una vista panoramica sulla splendida campagna romana e sulla piscina. L’esclusiva Terrazza Pamphili, invece, situata al quinto piano dell’hotel, propone cocktail mixati da mani esperte e finger food sani e gustosi, oltre a degustazioni ed eventi gastronomici durante l’estate.

Gli italiani in vacanza superano le barriere linguistiche più di francesi, tedeschi e spagnoli

Gli italiani in vacanza superano le barriere linguistiche più di francesi, tedeschi e spagnoliRoma, 27 giu. (askanews) – Le vacanze estive in arrivo, oltre ad essere un momento di relax e di divertimento, sono spesso un’ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo: il 78% degli italiani considera infatti importante immergersi totalmente in una nuova cultura durante le proprie avventure all’estero , risultando secondi solo ai turisti spagnoli. Per conoscere nuove usanze ed entrare in contatto con realtà spesso molto diverse dalla propria, occorre però essere disposti a mettere da parte paure e preconcetti, evitando che barriere linguistiche o ansie di varia natura possano compromettere l’esperienza di viaggio.


Proprio per queste ragioni, informa una nota, gli esperti linguistici di Babbel hanno realizzato, in collaborazione con l’istituto di ricerca OnePoll una survey volta ad indagare la relazione tra la conoscenza delle lingue straniere e le vacanze estive, esplorando paure e opportunità da cogliere. Uso della lingua straniera in viaggio: primo motivo di ansia, ma vince il coraggio. Come emerge dall’indagine di Babbel, comunicare in una lingua straniera è la principale fonte di “ansia da viaggio” (scelta dal 28% dei rispondenti), seguita al secondo posto dalla preoccupazione legate al budget (27%) e, al terzo, dalla paura di non aver raggiunto la forma fisica desiderata (26%).


In particolare, la preoccupazione per le lingue potrebbe essere dovuta alla percezione delle proprie competenze linguistiche da parte degli intervistati: il 74%, infatti, valuta la la propria conoscenza dell’inglese come “basica-intermedia”, un dato che contribuirebbe a spiegare l’ansia provata da una parte dei rispondenti nel non sentirsi in grado di comunicare fluentemente in un altro Paese. Nonostante questi timori, l’82% degli italiani non lascia che tale ostacolo comprometta l’organizzazione delle proprie vacanze dichiarando che le paure pre-partenza, incluse quelle legate alla comprensione della lingua, non incidono significativamente sulle vacanze estive, percentuale che si alza all’85% tra Millennial e Baby Boomer. Gli italiani si posizionano come particolarmente coraggiosi tra i viaggiatori globali se li si confronta con francesi (62%), tedeschi (65%), spagnoli (68%), inglesi (69%) e statunitensi (68%).


Preparazione linguistica prima delle vacanze: Gen Z in testa Quasi 4 italiani su 10 (38%) si cimentano nello studio della lingua straniera del Paese che visiteranno durante le vacanze almeno una settimana prima di partire. È la Gen Z la fascia generazionale che si dedica maggiormente all’approfondimento delle lingue, con più della metà dei rispondenti (58%) . A seguire poi i Millennial (53%) e la Gen X 44%). In netta contrapposizione rispetto alle generazioni più giovani sono i Baby Boomer: il 78% dei rispondenti dichiara, infatti, di non dedicare tempo allo studio di una nuova lingua prima della partenza.


L’indagine di Babbel ha voluto svelare anche quali opportunità si possano cogliere all’estero grazie alla conoscenza delle lingue e secondo gli italiani. Il 43%, a tal proposito, dichiara che la conoscenza della lingua locale permette di avere una maggiore sicurezza di sé durante la propria vacanza, oltre che contribuire a instaurare nuove amicizie (35%) e vivere esperienze più autentiche (29%). Inoltre, percentuali minori affermano anche che sapere la lingua locale permette di trovare delle offerte migliori (18%) e di avere un flirt romantico (5%). Confermano questi risultati anche gli utenti di Babbel, che asseriscono di rivolgersi alla piattaforma anche per imparare una nuova lingua in vista dei propri viaggi: “In molte occasioni, in passato, saper parlare inglese e tedesco mi ha aiutato sia nell’organizzazione di viaggi sia nella socializzazione una volta arrivata sul posto. Ci sono diversi episodi in cui la conoscenza della lingua è stata fondamentale per vivere esperienze uniche: in un viaggio in Giordania, ad esempio, sono stata ospite nella casa di una famiglia palestinese e, grazie alla conoscenza dell’inglese, abbiamo potuto parlare e confrontarci sulle storie delle nostre vite e sulle nostre abitudini. Un momento indimenticabile, di scambio e di apertura mentale” commenta Claudia Gaffino Rossi, utente di Babbel.

AOH 2024, dal 19 a Napoli appuntamento con focus su architettura

AOH 2024, dal 19 a Napoli appuntamento con focus su architetturaMilano, 8 giu. (askanews) – Un tour di 4 giorni dedicato agli architetti, ai non addetti ai lavori e a coloro che amano cultura e bellezza a Napoli, detto in breve “AOH” si svolgerà dal 19 al 22 giugno 2024, con appuntamenti itineranti gratuiti, proposti dagli architetti che partecipano al tour con le loro realtà. Ognuno con il proprio evento e ad orario e giorno differente nell’arco dei 4 giorni, presentando una delle tre opzioni, un cantiere: lavoro in corso d’opera o finito recentemente, il proprio studio, rappresentativo della professione o la propria casa che rispecchia operato e gusti personali.


In mostra le differenti realtà saranno visitate e vissute da un pubblico culturalmente attento e appassionato di architettura e di dettagli intrisi di bellezza, nell’intento di approfondire le conoscenze sulla città, che ha ancora tanto da raccontare. In modo conviviale, non solo per gli addetti ai lavori, ma adatto a tutti, curiosi, appassionati e turisti che amano vedere e arricchirsi di bello. Ovvero un modo alternativo per conoscere Napoli, anche da un punto di vista turistico, con AOH alla VII edizione, e il suo consueto messaggio: abitare è un interesse trasversale per tutti. Ideato e organizzato dalle giornaliste Annalisa Tirrito e Daniela Ricci con l’associazione Brillart, il Progetto è realizzato con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia e dell’Oice- Confndustria, in collaborazione con Studio Trisorio, l’istituto IPSEOA Duca di Buonvicino. Ma anche partner come Tenuta Cavalier Pepe, e i media partner Archiportale, Grande Napoli ed Architettura Ecosostenibile. Il mondo degli architetti, così dialoga direttamente con il pubblico, senza intermediari, per avere finalmente incontri diretti e confronti fattivi, per indagare un tema necessario e caro, attraverso gli appuntamenti dal mattino alla sera del tour AOH.


Perlopiù nelle zone Chiaia, Centro e Vomero, muniti di braccialetto d’artista quest’anno realizzato dall’architetto e artista Stefano Mango, creativo e poliedrico professionista che spazia dal design alla progettazione, con un amore incondizionato verso il mare i colori e le suggestioni che offre, tra sirene e pesci stilizzati che prendono forma in differenti materiali. Particolarmente sentito è il tema della sostenibilità con la partecipazione di studi che lavorano privilegiandola, tra cui quest’anno B5 dell’architetto Francesca Brancaccio e l’ingegnere Ugo Brancaccio, specializzati nel restauro di edifici civili e monumentali, di progettazione architettonica, strutturale, urbana e di dettaglio. Mt-a dell’architetto Mario Toraldo, atelier di architettura ingegneria e design per progetti completi e sostenibili con soluzioni innovative e multidisciplinari. Ars Constructa degli architetti Alfredo Ciollaro e Manuela Tirrito che si occupa di progettazione, interior design, contract, ristrutturazione appartamenti ed edifici, sempre con attenzione alla sostenibilità e all’arricchimento naturale, come il verde verticale o l’ottimizzazione degli spazi all’aria aperta, l’architetto Marisa Kitzman all’inizio della sua carriera professionale e già con esperienza all’estero e progetti strutturali e di recupero abitativo d’interesse, lo studio Od’a Officina di architettura di Giovanni Aurino e Alessandra Fasanaro, che tra i prestigiosi cantieri in attivo spazia dai lavori di restauro, ad urbanistica e architettura, ma anche paesaggio, e interior design rifiutando una rigida logica di specializzazione, il professor Aldo Capasso che con due location presentate all’evento si divide tra le sue creazioni d’arte, la Pinocchioteca e i temi della leggerezza in architettura, in particolare nell’architettura tessile.


Ed ancora il giovane architetto Alessandro Ciollaro che all’inizio della sua carriera già presenta i suoi progetti strutturali e di interior design amalgamando tradizione e innovazione e Stefano Mango architetto, che spazia nella progettazione dall’alberghiero al settore nautico, senza abbandonare le realizzazioni artistiche e i progetti di design. Per ammirare Napoli “da dentro” in ambienti privati, nonché avendo accesso a scorci e panorami di cui ogni struttura gode, è una opportunità unica, che rende attesissima l’iniziativa, il cui programma è come di consuetudine pubblicato ogni edizione sul sito www.architetturaopenhouse.it, e le pagine social facebook ed instagram dedicate, oltre ai pieghevoli cartacei. Il percorso è volutamente trasversale e vario, dal piccolo al grande ambiente dal professionista più famoso al giovane architetto, per mostrare una rosa di ambientazioni tra le più poliedriche, con diverse tipologie di specializzazioni, con le realtà professionali, che spaziano dalla propria casa/studio a cantieri in fase di lavoro, perchè l’architettura il design e le scelte belle da vedere e da vivere, non piacciono solo agli addetti ai lavori ma anche a chi le vive e a chi si dedica del tempo di svago culturale e arricchente.

Mostra sulla collezione archeologica dell’École française de Rome

Mostra sulla collezione archeologica dell’École française de RomeRoma, 29 mag. (askanews) – Nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’École française de Rome, si terrà la mostra intitolata “Un museo per École: la collezione di antichità dell’École française de Rome”, ospitata negli spazi espositivi della Galleria in Piazza Navona 62, sede dell’École. L’esposizione, curata dagli archeologi Christian Mazet e Paolo Tomassini, è aperta al pubblico dal 29 maggio al 20 dicembre 2024, con ingresso libero.


La collezione presenta una gamma rappresentativa, esposta per la prima volta, di circa 200 reperti: sculture, terrecotte etrusco-laziali, vasi greci ed etruschi, oltre a documenti provenienti dagli archivi dell’École française de Rome e dagli inventari degli arredi di Palazzo Farnese. “Siamo lieti di presentare al pubblico la nostra collezione di antichità che testimonia l’impegno e la vocazione dell’École française de Rome nel campo dell’archeologia, ricerca e diffusione del sapere anche per il grande pubblico – commenta Brigitte Marin, Direttrice dell’École française de Rome – Roma si arricchisce in questo modo di un altro punto di riferimento culturale destinato a tutti i visitatori. La mostra realizza dopo 150 anni il desiderio del primo direttore dell’istituzione, Auguste Geffroy, di allestire un museo di antichità per formare i suoi membri attraverso la pratica dell’archeologia. La diversità della collezione riflette la storia della pratica degli oggetti archeologici all’interno dell’École française de Rome al momento della sua fondazione, alla fine dell’Ottocento. Costituita dal prodotto di scavi effettuati dall’istituzione e provenienti da acquisti e donazioni di oggetti, la collezione spazia tra una varietà di temi che ne dimostrano la ricchezza e l’importanza”.


La mostra è sostenuta dal Ministero francese dell’Istruzione Superiore e della Ricerca

Giornata Mondiale dei Genitori e viaggi studio all’estero

Giornata Mondiale dei Genitori e viaggi studio all’esteroRoma, 27 mag. (askanews) – Durante l’adolescenza, il rapporto tra genitori e figli diventa cruciale nel plasmare la crescita e lo sviluppo dei giovani1. Questo legame affettivo non solo fornisce un sostegno emotivo durante le sfide quotidiane, ma rappresenta anche un’importante guida nell’affrontare nuovi progetti, tra cui i viaggi studio all’estero. Ma quanto contribuisce anche il ruolo della famiglia ospitante al successo e al benessere di un’esperienza di questo tipo?


WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni, in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, che si celebra l’1 giugno, porta alla luce il ruolo svolto dalle famiglie ospitanti nella formazione e nel benessere dei ragazzi e delle ragazze che decidono di passare un trimestre, un semestre o un anno di studio all’estero, lontano dal proprio nucleo familiare di origine. Secondo i dati rilevati da WEP con una ricerca2 condotta tra oltre 1.000 studenti e genitori che hanno sperimentato un viaggio studio all’estero con ospitalità in famiglia, conoscenza della lingua e nostalgia di casa per entrambi sono le paure che destano minor preoccupazione. Per la maggioranza degli studenti rispondenti (60%) la paura per la conoscenza della lingua è poco rilevante. Ancora meno preoccupante risulta essere la nostalgia di casa: il 70% degli studenti la teme poco o per nulla. Lo stesso vale per i genitori: per l’84% il timore per la conoscenza della lingua del proprio figlio o figlia incide poco sulle paure pre-partenza. Mentre per la nostalgia di casa, a fronte del 57% dei genitori per i quali è un’apprensione poco o per nulla incisiva, emerge un 37% che la valuta come una paura abbastanza rilevante.


I timori pre-partenza più rilevanti dividono studenti e genitori Per studenti e genitori le paure pre-partenza più rilevanti si attestano, invece, in relazione al rapporto con la famiglia ospitante, alla difficoltà di inserimento nella scuola ospitante e al recupero dei programmi scolastici italiani dopo il rientro. Per l’89% degli studenti rispondenti, infatti, il timore più grande prima del proprio soggiorno all’estero è quello legato al rapporto con la famiglia ospitante; al secondo posto, con il 78%, la difficoltà di inserimento nella nuova scuola, al terzo posto, per il 60%, l’apprensione per il recupero dei programmi scolastici al rientro in Italia. Al contrario, per il 71% dei genitori la principale preoccupazione pre-partenza è relativa al recupero dei programmi scolastici Italiani dopo il rientro a casa. A seguire, con il 61%, la paura per il rapporto con la famiglia ospitante, e – al terzo posto – la difficoltà di inserimento dei propri figli nella famiglia ospitante con il 49%. Nonostante le preoccupazioni iniziali, il rapporto creato con la famiglia ospitante si rivela fondamentale nel superare le paure e nel favorire un’esperienza positiva. Al rientro dal proprio soggiorno all’estero, il 66% degli studenti sostiene che il rapporto con la famiglia ospitante ha aiutato a superare le paure e i pregiudizi sperimentati prima della partenza, con ben il 78% che dichiara di mantenere vivi i rapporti con la famiglia ospitante. Il legame positivo instaurato con la famiglia estera ospitante nel corso del proprio soggiorno studio internazionale per gli studenti di ritorno e relativi genitori, si riflette anche nell’apertura alla valutazione di diventare a propria volta famiglia ospitante di studenti internazionali in visita in Italia (25%).


“Siamo orgogliosi di affermare che l’Italia è una destinazione sempre più ambita dai giovani studenti internazionali e le famiglie ospitanti italiane ci rappresentano promuovendo la nostra cultura nel mondo, tramite questi giovani. L’esperienza è unica e anche piena di sfide: WEP accompagna famiglie ed exchange students lungo questa avventura. Il nostro lavoro è su misura, per ogni famiglia, ogni studente e ogni situazione” spiega Micaela Suzuki, Responsabile del programma di ospitalità WEP in Italia. Dal falso mito sul rendimento scolastico al ruolo chiave della formazione per combattere i timori prima della partenza Per quanto riguarda, invece, la principale apprensione dei genitori sul recupero programmi scolastici Italiani dopo il rientro a casa, di fatto si rivela un’idea non veritiera. Nonostante gli studenti al ritorno dal viaggio studio possano avere una sorta di percezione di trovarsi “disallineati” rispetto al programma scolastico del proprio istituto, i dati sfatano questo “falso mito” delle ripercussioni negative sulla media scolastica. Secondo un’indagine3 WEP, ben il 45% degli studenti vede alzarsi la media del 5%, mentre il restante riesce a mantenerla costante. Inoltre, 8 rispondenti su 10 (79%) conseguono all’esame di maturità una votazione superiore ad 80. Quasi la totalità dei rispondenti (95%) che ha deciso di passare da un trimestre ad un anno all’estero durante le superiori ha poi deciso di iscriversi all’università, con il 30% che ha scelto in particolare di frequentare corsi universitari in lingua inglese. Una percentuale significativa di studenti che proseguirà gli studi ha inoltre deciso di frequentare un corso universitario in altre città europee (14,5%).


Per affrontare e superare al meglio le ansie pre-partenza, si rivela fondamentale – infine – anche la formazione per ben il 72% di studenti e genitori. Proprio per questa ragione, per tutti gli studenti che programmano un soggiorno studio all’estero, WEP propone un programma di formazione che prevede sia momenti di apprendimento online con la piattaforma di e-learning WEP Campus, sia attività in presenza come la WEP Challenge con momenti di education e urban games inerenti al concetto “out of comfort zone”. Inoltre, la preparazione prima del soggiorno all’estero contribuisce a lenire sensibilmente i dubbi tanto degli studenti, quanto delle rispettive famiglie grazie al supporto di professionisti e dei WEP Buddies, studenti che hanno già vissuto un’esperienza di viaggio studio all’estero, nonché protagonisti anche del podcast WEP exCHANGE “Storie di ragazzi all’estero” nel quale raccontano le loro esperienze di studio all’estero tra aneddoti di vita quotidiana, apertura a nuove culture progetti e scoperte. “I viaggi di studio all’estero durante gli anni delle superiori, uniti alla convivenza con una famiglia ospitante, favoriscono la creazione di relazioni internazionali e offrono nuovi stimoli ed emozioni. Grazie alla scoperta di nuove materie scolastiche e all’allontanamento dal contesto familiare di origine, gli studenti hanno l’opportunità di immergersi in culture diverse, imparando a rispettare punti di vista e idee differenti. Questa esperienza promuove la crescita personale e sviluppa una mentalità aperta e flessibile, preparando ragazzi e ragazze ad affrontare sfide e ad acquisire abilità trasversali cruciali per la propria crescita umana e per il proprio futuro professionale,” spiega Diana Frattini, Head of Marketing di WEP Italia. “Con questa ricerca, siamo felici di poter portare alla luce il ruolo fondamentale delle famiglie ospitanti nella formazione degli studenti che decidono di vivere un trimestre, un semestre o un anno di studio all’estero e di supportare gli studenti in tutto il percorso e in una fase delicata come la pre-partenza”, conclude Diana Frattini. È ancora possibile candidarsi per l’anno scolastico 2024/2025 per le famiglie Italiane che vogliono aderire al programma di ospitalità WEP di studenti internazionali in viaggio studio: sono 43 le province Italiane nelle quali è possibile fare richiesta per aderire! Mentre sono aperte le iscrizioni per i soggiorni studio all’estero per l’anno scolastico 2025/2026 con 70 borse di studio messe a disposizione da WEP.

L’Iraq non è più la terra di Saddam, presto sara’ meta turistica

L’Iraq non è più la terra di Saddam, presto sara’ meta turisticaRoma, 24 mag. (askanews) – Se avete in mente le immagini della caduta di Saddam e le lunghe dirette televisive sulla guerra del Golfo, eliminate quei ricordi dalla vostra memoria. L’Iraq oggi ha tutt’altro aspetto e sta diventando la meta turistica del futuro. Easy Diplomacy, impegnata nella promozione del dialogo interculturale e della cooperazione internazionale, ha recentemente condotto una missione in quel territorio. “Abbiamo verificato la ricchezza culturale, geografica e sociale. L’Iraq è un Paese dalla storia straordinaria e possiede un patrimonio umano, purtroppo erroneamente mal percepito e poco conosciuto in Europa”, spiega Eloisa Piermaria, titolare di Easy Diplomacy.


La missione in Iraq ha rappresentato un’opportunità importante per esaminare attentamente la reputazione dell’Iraq, identificando i suoi punti di forza e le sue criticità. Attraverso un approccio obiettivo e basato su fonti attendibili, Easy Diplomacy ha potuto maturare un’opinione fondata e rispettosa della cultura irachena: “Il nostro approccio -continua la Piermaria – si è focalizzato sull’importanza di investire nella promozione del patrimonio culturale e turistico come strumento per migliorare la percezione globale del Paese, generare nuove opportunità economiche e promuovere il dialogo interculturale. Attraverso il turismo autentico e sostenibile, miriamo così a contribuire alla prosperità e alla pace, offrendo benefici economici e culturali alle comunità ospitanti e promuovendo la comprensione e la cooperazione internazionale. Dobbiamo superare l’antico retaggio culturale che vede l’Iraq come un luogo da evitare. Purtroppo, ancora oggi, facendo anche una semplice ricerca sui motori come Google, il turista e l’investitore trova informazioni fuorvianti e negative che non corrispondono a realtà. L’Iraq è la Mesopotamia, la culla della cultura e della civiltà, dove tutto è nato. Solo che il mondo ha dimenticato o non sa che quella Mesopotamia che studiamo a scuola si chiama Iraq! È la terra dei sumeri e dei babilonesi. E’ la terra dove è nata la scrittura e noi, a partire da oggi, vogliamo riscrivere la sua storia”. L’Iraq dunque è destinato a cambiare volto e, nel prossimo futuro, diventare una terra da visitare: “Siamo convinti che questo accadrà a breve -aggiunge Piermaria. Nel corso della nostra missione, abbiamo del resto partecipato – in qualità di membro del Comitato esecutivo e rappresentante delle varie delegazioni straniere presenti, alla Seconda conferenza internazionale per combattere il terrorismo, evento che ha visto la partecipazione di importanti figure internazionali, tra cui il Segretario generale dell’Imam Hussain Holy Shrine e rappresentanti delle Nazioni Unite, e che si è focalizzato sull’analisi degli estremismi contemporanei e lo sviluppo di strategie coordinate per contrastarli in modo efficace. Un incontro che ha spiegato come il rischio sia oggi ridotto e che questo può dare il via a un nuovo percorso che punti proprio sul turismo che diventa così a tutti gli effetti strumento di pace”.

Mostra Ara Pacis: al “TEATRO nell’Antica Roma”, tre prestiti della Fondazione Sorgente Group

Mostra Ara Pacis: al “TEATRO nell’Antica Roma”, tre prestiti della Fondazione Sorgente GroupRoma, 20 mag. (askanews) – Alla Mostra “TEATRO. Autori, attori e pubblico nell’Antica Roma”, presso il Museo dell’Ara Pacis dal 21 maggio al 3 novembre, oltre 240 opere provenienti da 25 diversi prestatori. La Fondazione Sorgente Group partecipa con tre preziose opere della sua Collezione Archeologica: il Ritratto di Marcello in marmo pario, risalente al 25-20 a.C., la Maschera di Papposileno in bronzo, della prima metà I secolo a.C. e la Statuina di attore comico in terracotta dipinta, databile al III-II secolo a.C.


“Per la nostra Fondazione – dichiara il presidente Valter Mainetti – è importante arricchire con i nostri prestiti le testimonianze sul mondo del teatro nei suoi molteplici aspetti, ricostruiti attraverso i ritratti, le maschere e gli oggetti esposti in una Mostra di alto spessore, che contribuisce a far rivivere al pubblico l’atmosfera dei grandi teatri romani”. “Le opere della nostra Collezione, concesse in prestito – continua Paola Mainetti, vicepresidente della Fondazione – sono tra le più ammirate e studiate dagli archeologi ed inserite in mostre di grande valenza scientifica. In questa circostanza, recuperano il loro antico contesto: la testa di Marcello viene esposta accanto ad Augusto e al plastico del Teatro a lui dedicato e la maschera di Papposileno, con la statuina di attore comico, sono accostate ad altri importanti esemplari del mondo teatrale”.


Fra i prestiti della Fondazione particolarmente significativo il Ritratto di Marcello (marmo pario – alt. 40 cm – 25-20 a.C.), riconosciuto attraverso le caratteristiche fisiognomiche dall’archeologo Antonio Giuliano, come il giovane nipote dell’imperatore Augusto, a cui fu intitolato il ”teatro di Marcello”, ancora parzialmente conservato, che sorge nella zona meridionale del Campo Marzio, tra il Tevere e il Campidoglio. La Maschera di Papposileno (bronzo – alt. 38,7 cm, prima metà I a.C.), identificata dall’archeologo Eugenio La Rocca con la figura di Papposileno, un essere semi-ferino, il “sileno più anziano” e il più saggio del corteggio dionisiaco, a cui fu affidato Dioniso infante. La maschera risulta essere uno dei rarissimi esemplari in bronzo databili in età ellenistica, entro la prima metà del I secolo a.C., di fattura e formato eccezionale.


Infine, la Statuina di attore comico (terracotta dipinta – alt. 12,6 cm – III-II a.C.) rappresenta un attore teatrale, come si evince dal volto coperto da una maschera con tipica fronte sollevata, con rughe espressive, naso camuso e la bocca forzatamente aperta a mezzaluna: è uno schiavo della Commedia Nuova. Alcuni esemplari confrontabili con la ”statuina” provengono dal sito di Myrina in Asia Minore.