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Il cappuccino una passione per il 91% degli italiani

Il cappuccino una passione per il 91% degli italianiMilano, 7 nov. (askanews) – Parmalat porta l’esperienza del cappuccino al bar a casa lanciando sul mercato latte barista, un latte vaccino Uht che permette di ottenere un cappuccino con la classica schiuma morbida. Il lancio è stato annunciato in occasione del Cappuccino day, insieme a una ricerca che esplora il rapporto tra gli italiani e questa bevanda


Il nuovo prodotto è un latte parzialmente scremato, con un alto contenuto in proteine che lo rendono adatto per essere montato. Senza conservanti, addensanti o additivi, può essere utilizzato per preparare un capuccino sia con il montalatte che con un cappuccinatore. Perchè quella del cappuccino è una vera passione per gli italiani: oltre il 91% dichiara di amarlo, e ognuno lo prepara e gusta a modo suo: c’è chi predilige tanta schiuma, chi la preferisce più leggera, e chi semplicemente non può rinunciare al cappuccino in qualsiasi sua forma. Il 38% lo consuma quotidianamente e si ritiene un “master cappuccinatore”. Altri, invece, lo riservano per i giorni più impegnativi. In ogni caso, per l’82% degli italiani il cappuccino è la bevanda ideale per iniziare la giornata e in particolare per la colazione, momento che il 78% dei rispondenti preferisce gustare a tavola. Ma la tradizione italiana parla chiaro: il cappuccino si beve la mattina. Anche gli intervistati di Parmalat confermano questa regola, con il 58% che non lo consumerebbe mai dopo pranzo. Eppure, tra gli amanti della tradizione, c’è anche un 17% che sceglie di sfidare le convenzioni e si concede un cappuccino a qualsiasi ora. Un ulteriore 24% ammette di averlo bevuto almeno una volta dopo le 12, raccontando di essersi sentito un po’ a disagio, consapevole sfidare una regola non scritta della tradizione. Di sicuro è adatto a ogni periodo dell’anno: il 71% degli intervistati lo apprezza, infatti, in ogni stagione, anche nei mesi più caldi, ma c’è anche chi preferisce sostituirlo con alternative più fresche durante l’estate.

Sugar Tax, Assobibe: avrà impatto disastroso su settore e filiera

Sugar Tax, Assobibe: avrà impatto disastroso su settore e filieraRoma, 7 nov. (askanews) – L’entrata in vigore della Sugar Tax avrebbe un impatto disastroso in termini economici e burocratici per il comparto e per la filiera tutta, compresi i distributori dei prodotti colpiti ed effetti contraddittori sulle casse dello Stato e l’impatto disastroso. Lo ha detto, a margine degli Stati Generali del Mercato Food & Beverage in Italia promosso da Italgrob presso la sede di Confindustria di Roma, Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia.


“Chiediamo a gran voce un tavolo di confronto, e in tempi rapidi, al MEF, MIMIT e MASAF – ha detto – per far comprendere le illogicità di questa norma, sottolinearne l’inefficacia verso qualsivoglia tema di salute e i danni economico-sociali certi che causerebbe ai produttori di eccellenze Made in Italy, ai cittadini consumatori e alla filiera agroalimentare. Auspichiamo un dialogo aperto e diretto tra Politica e Imprese affinché si possa tutelare il mercato interno e promuoverne lo sviluppo, senza nuove tasse e nuova folle burocrazia”. La possibile entrata in vigore della “Sugar tax”- attualmente prevista per il 1° luglio 2025, salvo emendamenti suggeriti da autorevoli voci della maggioranza, come Forza Italia – avrebbe ulteriori ripercussioni, secondo le stime di Assobibe, per un settore già in sofferenza su cui pesano: gli effetti dell’inflazione, con una maggiore riflessione negli acquisti da parte dei consumatori, l’aumento del costo delle materie prime e i forti rincari previsti dal 1° gennaio 2025 con l’entrata in vigore delle norme UE sulla plastica monouso.


Si stimano perdite, per tutto il settore, pari a oltre 2,2 milioni di euro con conseguenze gravi soprattutto per le piccole e medie imprese messe di fronte ad un aggravio di costi tra -25.000 e i -90.000 euro per gli adempimenti necessari al versamento mensile di questa nuova gabella. Inoltre, secondo Assobibe, le esigue entrate auspicate con l’ingresso della “Sugar tax” non tengono conto dei 275 milioni di euro di mancato gettito IVA conseguente alla contrazione del 16% delle vendite nel biennio successivo all’entrata in vigore della norma (dati NOMISMA). La Sugar tax inoltre “non solo aumenta vertiginosamente la pressione fiscale sulle imprese, ma incide fortemente sulla burocrazia andando, ad esempio, a introdurre ulteriori 70 procedure aziendali aggiuntive. La nuova imposta obbliga inoltre tutte le imprese a redigere, ogni mese, diversi prospetti dettagliati sul processo produttivo che non riguardano dunque direttamente la tassa, e alle PMI di compilare oltre 450 voci nella registrazione iniziale prevista, tra l’altro con obbligo di stampa della documentazione con un evidente impatto ambientale da non sottovalutare.


“Dobbiamo fare fronte comune con le altre associazioni di categoria e forze sociali contro una nuova tassa: non vogliamo sovvenzioni o aiuti, ma lavorare serenamente e poter investire”, ha commentato Giangiacomo Pierini ai margini degli Stati Generali del Mercato Food & Beverage in Italia promosso da Italgrob.

Inaugurata 126esima edizione di Fieracavalli: 700 azienda da 25 paesi

Inaugurata 126esima edizione di Fieracavalli: 700 azienda da 25 paesiRoma, 7 nov. (askanews) – “Fieracavalli è un evento straordinario dal punto di vista dei numeri, della forza di rappresentare un pezzo della nostra economia e una passione che lega tante persone di ogni età, unite dalla voglia di vivere a contatto con un animale affascinante come il cavallo. Oggi la filiera equestre rappresenta un elemento fondamentale di crescita sul quale il Ministero continua a impegnarsi, anche attraverso la promozione dell’ippica italiana”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che questa mattina ha dato il via all’edizione 2024 di Fieracavalli, il salone internazionale che per quattro giorni rende la Fiera di Verona la capitale del settore equestre.


Fino a domenica 10 novembre sono attesi in quartiere 140mila visitatori per ammirare oltre 2.200 cavalli di 60 razze che popolano i 12 padiglioni e le 6 aree esterne, per una superficie di oltre 128mila metri quadrati. Una manifestazione internazionale quindi, con 700 aziende espositrici da 25 paesi, a cui si aggiunge una campagna di incoming promossa da ICE Agenzia con una delegazione di top buyer provenienti da Arabia Saudita, Argentina, Cile, Hong Kong, Emirati Arabi, oltre ad altri 600 operatori da Austria, Slovenia, Croazia e Bosnia, selezionati da Veronafiere.


Alla cerimonia inaugurale di Fieracavalli, per Veronafiere erano presenti il presidente, Federico Bricolo, l’amministratore delegato, Maurizio Danese e il direttore generale, Adolfo Rebughini. Al taglio del nastro hanno preso parte anche il sottosegretario di Stato al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra; Luca Zaia, presidente della Regione Veneto; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; monsignor Domenico Pompili, vescovo di Verona; Luisa Ceni, assessora alle Politiche Sociali e abitative del Comune di Verona; Marco Di Paola, presidente della Fise-Federazione italiana sport equestri; Maurizio Croceri, curatore della nuova campagna di brand identity Fieracavalli. Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, Fieracavalli “è un simbolo di eccellenza, una manifestazione che da 126 anni rappresenta l’anima del mondo equestre”. “Verona oggi si riconferma il più grande centro ippico del mondo ospitando la 126ª edizione di Fieracavalli – ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – ponendo il Veneto come destinazione privilegiata per il turismo equestre grazie alle sue ippovie e a un settore equestre in forte espansione. Con oltre 23.000 cavalli e 31.258 equidi totali, la regione si colloca tra le prime in Italia per numero di animali e strutture dedicate, attestandosi come punto di riferimento per appassionati, sportivi e turisti che vogliono vivere il territorio da una prospettiva unica”.

Sugar tax ancora in Manovra, Sibeg: ci sentiamo presi in giro

Sugar tax ancora in Manovra, Sibeg: ci sentiamo presi in giroRoma, 7 nov. (askanews) – La Sugar Tax è stata confermata nella Manovra 2025, “nonostante le dichiarazioni governative sulla volontà di evitare nuove imposte, le promesse fatte da più parti, le rassicurazioni per non compromettere il futuro delle imprese”. Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola, l’azienda siciliana che dal 1960 produce, imbottiglia, sviluppa e distribuisce nell’Isola in esclusiva le bevande di The Coca-Cola Company, continua la sua battaglia a nome del comparto, dopo aver appreso che la misura, approvata nel 2020 dal governo Conte 2, è ancora una mina vagante tra i capitoli della legge di bilancio.


“Con la pressione fiscale – continua – tutti i prodotti colpiti dalla Sugar Tax subirebbero un sovraprezzo del 25% al consumo: succhi, bibite analcoliche, energy drink, acque con vitamine, bevande vegetali, the, ma anche il latte pastorizzato. Come possiamo permettere che ciò avvenga?”. Sibeg ha più volte lanciato l’allarme, mettendo sul tavolo le ricadute: per la sola azienda siciliana la Sugar Tax si tradurrebbe in 18 mln di tasse, con un calo del 30% del fatturato e un taglio di circa 150 posti di lavoro. “Non vogliamo ulteriori rinvii – dice – non vogliamo ancora discutere dell’utilità o meno di una tassa che non incide sulla salute ma serve solo a fare cassa a nostre spese. Ogni anno, anzi ogni sei mesi, puntualmente, il problema si ripropone, disallineando il nostro piano di sviluppo industriale”.

Agricoltori e allevatori Ue: rivalutare accordo Mercosur

Agricoltori e allevatori Ue: rivalutare accordo MercosurRoma, 7 nov. (askanews) – Le organizzazioni agricole europee chiedono ai responsabili politici dell’UE di riconsiderare l’accordo commerciale UE-Mercosur in seguito alla recente sospensione delle esportazioni di carne bovina da parte del Brasile. L’ultimo audit dell’UE rivela infatti i problemi persistenti del Brasile nel soddisfare gli standard di sicurezza alimentare europei, in particolare per quanto riguarda il tracciamento degli ormoni vietati. “Esortiamo i decisori politici dell’UE a respingere questo accordo nella sua forma attuale e a sostenere una politica commerciale che rispetti i rigorosi standard del nostro settore agricolo e rifletta i valori europei, come sottolineato nel Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura”, spiegano.


L’audit della DG Sante ha evidenziato lacune significative nella capacità del Brasile di tracciare l’uso di ormoni nelle sue esportazioni di bovini verso l’UE, in particolare l’estradiolo 17ß, un ormone della crescita ampiamente utilizzato in Brasile ma vietato nell’UE da oltre 40 anni a causa dei suoi potenziali rischi di cancro. Nonostante queste conclusioni, la Commissione UE ha consentito alle autorità brasiliane di implementare un “auto-divieto” fino a quando non saranno in grado di garantire esportazioni di carne bovina senza ormoni verso l’Europa. “Questa decisione ha sollevato serie preoccupazioni circa l’adeguatezza della supervisione e l’affidabilità dell’autoregolamentazione del Brasile”, spiegano ,soprattutto considerando il recente scandalo “Carne Fraca” che ha esposto gravi carenze normative nell’industria della carne brasiliana. Inoltre, per le colture arabili, le ricorrenti difficoltà in Brasile nel limitare l’uso di prodotti fitosanitari pericolosi e le crescenti differenze in termini di standard fitosanitari tra Brasile e UE, “rendono la situazione insostenibile e inaccettabile per gli agricoltori dell’UE”.


Ad esempio, “un imminente studio CEPM mostra che il 52% delle sostanze attive autorizzate per l’uso sul mais in Brasile e Argentina erano state vietate nell’UE e alcune di esse, come l’atrazina, da oltre 15 anni”. Per quanto riguarda la barbabietola da zucchero, si tratta di circa 30 sostanze attive autorizzate nella canna da zucchero in Brasile ma non più autorizzate per l’uso nella barbabietola da zucchero nell’UE. “Queste differenze non possono essere spiegate solo da condizioni diverse come il clima, il suolo o le misure di mitigazione. Una sostanza attiva considerata pericolosa per la salute o per l’ambiente nell’UE dovrebbe essere considerata pericolosa anche nei paesi del Mercosur”, spiegano gli agricoltori europei che sono allarmati dai potenziali rischi di aumento delle importazioni dal Brasile nell’ambito dell’accordo UE-Mercosur, “poiché ciò comprometterà i rigorosi standard UE in materia di benessere degli animali, protezione ambientale e salute dei consumatori”.

Francesca Lavazza: P. Chigi compra caffè Nespresso? Almeno che sia italiano

Francesca Lavazza: P. Chigi compra caffè Nespresso? Almeno che sia italianoTorino, 7 nov. (askanews) – “Almeno che sia italiano!”. Francesca Lavazza, della storica famiglia italiana di produttori di caffè e membro del board del gruppo, reagisce così alla notizia, trapelata nei giorni scorsi, sull’acquisto di una fornitura di circa 68mila capsule Nespresso professional da parte della presidenza del Consiglio. Nespresso è un marchio della multinazionale svizzera Nestlè arrivato sul mercato nel 1986 per portare l’espresso del bar anche a casa attraverso l’uso delle capsule.


Interpellata da alcuni giornalisti a margine della presentazione del Calendario 2025, Francesca Lavazza all’inizio ha provato a minimizzare: “Magari non le ha comprate – ha detto – io sono sempre positiva”, salvo aggiungere subito dopo, scherzando: “Magari le ha prese per regalarle…a qualcuno a cui vuole male!”.

Uncai: bene incremento Fondo Innovazione di Ismea

Uncai: bene incremento Fondo Innovazione di IsmeaRoma, 7 nov. (askanews) – Con un’aggiunta di 25 milioni di euro rispetto ai 75 annunciati lo scorso anno, il 15 novembre riaprirà lo sportello per le domande di finanziamento del Fondo Innovazione Ismea. “Eima è iniziata con un’ottima notizia, molto attesa dal settore agromeccanico”, ha commentato il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, riferendosi all’annuncio del ministro Francesco Lollobrigida durante il Convegno inaugurale dell’Eima”, l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio.


“Sono molto positive anche le correzioni annunciate al sistema informatico di presentazione delle domande, che lo scorso anno aveva creato non pochi problemi, e l’incremento delle risorse a 100 milioni rispetto ai 75 preventivati lo scorso anno”, ha aggiunto Tassinari. Questo sostegno pubblico è necessario per favorire il ricambio delle trattrici agricole e gli investimenti in macchine e sistemi innovativi nel settore agricolo. Tassinari ha anche sottolineato l’importanza di “ulteriori riforme intelligenti per realizzare questi obiettivi. Per stimolare l’innovazione, l’Italia deve investire con maggiore determinazione in ricerca e sviluppo, potenziare istituti come il Crea e Ismea, migliorare i sistemi di conoscenza agricola e di innovazione e incentivare i produttori ad adottare nuove tecniche di produzione per mezzo dei contoterzisti professionali. L’Albo nazionale degli agromeccanici”.


Riorientare i fondi verso queste aree chiave crea benefici per tutto il Paese, poiché un’agricoltura più sostenibile, produttiva e resiliente si traduce in sicurezza alimentare e maggiori consumi di prodotti italiani ed europei. L’obiettivo principale di tutte le misure volte a rinnovare le tecnologie agromeccaniche è ridurre gli impatti ambientali negativi del supporto agricolo, incentivando le misure che tutelano l’ambiente, compresa la conoscenza agricola, l’innovazione e le infrastrutture bio-sicure; aumentare il supporto legato a pratiche ambientali e includere una gestione sostenibile delle risorse naturali come parte integrante delle politiche agricole; puntare su sistemi di innovazione mirati a migliorare sia la produttività sia le prestazioni ambientali. “Con queste azioni, il Governo italiano può rendere il sostegno agricolo non solo più efficace ed efficiente, ma anche riconosciuto da tutti come una risorsa sociale, contribuendo così a mercati agricoli più sostenibili.”, ha concluso Tassinari.

Lollobrigida: scelta strategica Masaf coinvolgere scuole e giovani

Lollobrigida: scelta strategica Masaf coinvolgere scuole e giovaniRoma, 7 nov. (askanews) – “È stata una scelta strategica del nostro Ministero coinvolgere le scuole e i giovani. Per questo motivo, saluto le scuole di Verona e Brescia e tutti gli studenti che contribuiranno al successo di questa iniziativa. Questi ragazzi stanno vivendo un’esperienza preziosa, acquisendo nuove prospettive e traendo ispirazione da coloro che hanno realizzato i propri sogni, riuscendo a emergere e a vivere grazie all’agricoltura, all’allevamento e alle attività ad essi legate”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante l’inaugurazione dello stand del Masaf a Fieracavalli, dove sono coinvolti gli studenti degli Istituti Agrari e Alberghieri.


“Questi giovani sono fantastici – ha proseguito il ministro – per loro dobbiamo fare tutto il possibile per rendere l’Italia sempre più protagonista sulla scena internazionale, rafforzando la capacità di crescita, creando lavoro, occupazione e sviluppo. Un ringraziamento quindi a questi ragazzi per la qualità che esprimono e ai loro docenti, che hanno trasmesso loro la passione e la professionalità che si percepiscono chiaramente anche solo guardandoli”, ha concluso Lollobrigida.

In Toscana bando da 5 mln per allevatori contro predatori

In Toscana bando da 5 mln per allevatori contro predatoriRoma, 7 nov. (askanews) – Con un bando di prossima uscita, la Regione Toscana destinerà 5 milioni di euro agli allevatori che esercitano il pascolo su territorio regionale (con l’esclusione delle isole dell’Arcipelago) per sostenerli nell’attivazione di misure preventive contro gli attacchi dei grandi carnivori come i lupi e limitare così sia il numero delle aggressioni che i danni al bestiame. Il provvedimento è stato approvato nell’ultima seduta della Giunta regionale, con una delibera proposta della vicepresidente ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi.


“La nostra volontà – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – è sostenere gli allevatori nell’attuazione di misure di difesa del bestiame, esposto a maggiori rischi a causa del ritorno di grandi predatori come il lupo”. “Abbiamo pensato – ha aggiunto l’assessora Saccardi – in questi difficili momenti per l’allevamento degli ovicaprini e dei bovini, di attivare una misura della nuova programmazione dei fondi europei, che consenta di dare un sostegno per le spese che ogni giorno devono sostenere per difendere i loro greggi dagli attacchi dei predatori; adesso potranno beneficiare di un ristoro per le spese ad esempio per i cani da guardiania o per i ricoveri notturni”.


Il nuovo bando da 5 milioni di euro rientra nell’attuazione del Piano Strategico PAC – Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 della Regione Toscana, sarà emesso entro il mese di novembre e prevede un pagamento annuale per ettaro di superficie pascolata. Saranno beneficiari dell’intervento gli allevatori, singoli o associati, di ovini, caprini e bovini, che esercitano il pascolo sul territorio regionale, con l’esclusione dei territori delle isole dell’Arcipelago Toscano, e che sono in possesso di un codice allevamento attivo in BDN o di un proprio fascicolo aziendale di superfici oggetto di pascolo.

Ismea, Sergio Marchi è il nuovo direttore generale

Ismea, Sergio Marchi è il nuovo direttore generaleRoma, 7 nov. (askanews) – Si è insediato in queste ore Sergio Marchi, nuovo direttore generale di Ismea, che ieri ha partecipato a Bologna alla presentazione del Fondo Innovazione 2024, misura gestita da Ismea, per il sostegno agli investimenti in macchine e sistemi innovativi nei settori dell’agricoltura e della pesca, che sarà operativa dal prossimo 15 novembre per l’acquisizione e il caricamento delle domande.


Sergio Marchi, avvocato dal 1997, ha affiancato negli anni la professione forense all’impegno nelle istituzioni. Esperto in diritto civile e amministrativo, si è occupato di legislazione ambientale in campo nazionale ed europeo, è stato vice presidente della commissione urbanistica e assessore alla mobilità di Roma Capitale, e vice direttore generale di ARPA Lazio dal 2014 al 2019. Negli ultimi anni, nel ruolo di capo segreteria tecnica presso il Masaf, ha seguito la definizione del DL Agricoltura, gli esiti del nuovo regolamento europeo sulla tutela dei prodotti IG e ha collaborato alla definizione dei bandi dei contratti di filiera, in sinergia con i dipartimenti ministeriali e la struttura di missione per l’attuazione del PNRR. “L’insediamento del neo direttore generale è sicuramente un’occasione per rimarcare il massimo sostegno dell’Istituto verso le esigenze del settore agricolo ed agroalimentare italiano – commenta in una nota il presidente Ismea, Livio Proietti – Rivolgo il mio ringraziamento a Maria Chiara Zaganelli non solo per la dedizione straordinaria che ha caratterizzato il suo percorso in Ismea ma anche per aver costruito una comunità coesa, focalizzata su obiettivi e risultati. Proseguiremo su questa strada mettendo al centro del sistema i giovani, le donne, gli imprenditori agricoli, coloro che si occupano di agricoltura guardando al futuro, alla formazione e all’innovazione e che possono trovare in un partner per agevolare la crescita dei propri progetti con investimenti finanziari mirati”.


“Mi aspetta un compito importante e lo svolgerò con passione e determinazione – afferma il neo direttore Sergio Marchi – Grazie alla visione a tutto tondo che l’Istituto detiene attraverso i suoi servizi, analisi e report, sono certo che il rafforzamento del ruolo e delle competenze dell’Istituto, insieme alla disponibilità di risorse e l’attivazione di strumenti finanziari costituiranno un punto di forza e un’opportunità determinante per l’agricoltura e l’economia del nostro Paese”.