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All’Olimpico di Roma torna ConTeSto, evento su birre artigianali

All’Olimpico di Roma torna ConTeSto, evento su birre artigianaliRoma, 13 ott. (askanews) – Torna allo Stadio Olimpico di Roma “ConTeSto Birra”, l’evento per gli operatori del settore dedicato all’universo brassicolo. Lunedì 14 ottobre, dalle 11 alle 19, l’area Hospitality della Tribuna Monte Mario vedrà una vasta selezione di referenze dal portfolio Partesa. Nelle due isole centrali i professionisti del fuoricasa potranno degustare 96 birre alla spina: da alcuni dei più noti brand del Gruppo Heineken (come, solo per citarne alcuni, Affligem, Amstel, Foster’s, Lagunitas e Schmucker), alle referenze del birrificio brianzolo Hibu e degli umbri Birra dell’Eremo e San Biagio, alle tedesche di Paulaner e Riegele, le londinesi di Beavertown e le belghe di Silly, fino a Chouffe, Guinness, Harp e Kilkenny. E ci sarà anche un corner dedicato alle referenze no-alcol Heineken 0.0 e Birra Moretti Zero, scelte da un pubblico sempre più vasto e trasversale di beer lovers: secondo un’indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, infatti, 2 amanti della birra su 3 bevono birre low o no alcol.


Ad aiutare ad orientarsi in questo vasto ventaglio di proposte, gli esperti di Partesa appositamente formati per offrire ai gestori dei locali una consulenza personalizzata e a 360 gradi. La Hall of Fame ospiterà tre masterclass curate da Università della Birra e da Ritual Lab Brewery. “Come ha rilevato la ricerca realizzata da Nomisma per Osservatorio Birra e Agronetwork, la birra è un elemento determinante per il fuoricasa italiano: per 8 consumatori su 10 la qualità dell’offerta delle birre è fondamentale per la scelta del locale, e 6 su 10 esprimono preferenze per le produzioni di una regione specifica, da abbinare, magari, a piatti con ingredienti della stessa provenienza”, spiega in una nota Giovanni Marco Esposito, direttore commerciale di Partesa.

Addio a Marcello Mutti, imprenditore dell’azienda di conserve di pomodoro

Addio a Marcello Mutti, imprenditore dell’azienda di conserve di pomodoroMilano, 11 ott. (askanews) – Addio a Marcello Mutti, imprenditore illuminato nel comparto delle conserve di pomodoro padre dell’attuale amministratore delegato del gruppo di Parma, Francesco Mutti.


Marcello Mutti è scomparso all’età di 83 anni mercoledì sera nella casa dove era nato, come racconta nell’edizione di oggi sulla Gazzetta di Parma suo figlio Francesco, che dal 1994 guida l’azienda. Mutti padre, che da tempo non aveva più incarichi attivi nel gruppo, era nato il giorno di Natale del 1940 e, dopo la laurea in Economia e commercio, nel 1965, era entrato nell’azienda di famiglia che ha reso leader in Europa nella lavorazione del pomodoro introducendo innovazioni dirompenti per il mercato, come la bottiglia di vetro “per far vedere” la passata. Nel 1966 si era sposato con Angelita Rossi, conosciuta sui banchi dell’univesità, e dalla cui unione era nato il figlio Francesco. “L’eredità che ci lascia è quella di vedere l’azienda come un valore – ha detto il figlio – basato sull’importanza della progettualità. Un’azienda in cui l’attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari”.

Sostenibilità di Rovagnati: dalla governance Esg a 65% energia autoprodotta

Sostenibilità di Rovagnati: dalla governance Esg a 65% energia autoprodottaMilano, 10 ott. (askanews) – Una funzione aziendale dedicata agli obiettivi Esg, un percorso verso l’autosufficienza energetica che oggi ha raggiunto il 65%, una riduzione dell’uso della plastica a fronte di un aumento delle vaschette prodotte, un miglioramento degli allevamenti e del benessere animale. E ancora un’innovazione di prodotto orientata alla sostenibilità e alla nutrizione sana e inclusiva. Sono questi i punti chiave del primo bilancio di sostenibilità di Rovagnati, produttore di salumi con 335 milioni di fatturato e circa 1.200 dipendenti.


Una delle principali iniziative avviate da Rovagnati negli ultimi anni riguarda l’istituzione di una funzione Esg aziendale dedicata e di un team Esg interfunzionale per promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile. Tra gli obiettivi raggiunti per la tutela dell’ambiente, invece, c’è l’implementazione di impianti di cogenerazione per arrivare all’autosufficienza energetica: grazie a questi impianti oggi si autoproduce oltre il 65% del fabbisogno di energia elettrica dei siti produttivi. Proseguono anche gli investimenti nelle energie rinnovabili attraverso l’ampiamento del parco fotovoltaico sito negli stabilimenti di Villasanta, Felino, Sala Baganza, Borgo del Sole e Arcore. Un impegno che permetterà di aumentare la capacità di autoproduzione di energia elettrica del 13%, arrivando così all’80% del fabbisogno elettrico aziendale. L’innovazione in ambito packaging, nel corso del 2023, ha consentito di ridurre di poco più di 100 tonnellate la quantità di plastica acquistata, passata così da 1.183,571 tonnellate del 2022 a 1.074,313, anche a fronte di un numero complessivo di buste prodotte superiore a quelle dell’anno precedente. Non solo, l’impegno si è concentrato anche sulla filiera, investendo nel miglioramento e nello sviluppo degli allevamenti direttamente gestiti o controllati. Il progetto, iniziato nel 1994, ha subito un’accelerazione significativa a partire dal 2019, con investimenti totali di 13,6 milioni di euro nel quinquennio 2019-2023. Nell’anno 2023, sono stati realizzati interventi mirati per migliorare l’efficienza gestionale e le condizioni ambientali negli allevamenti. Questi interventi includono l’installazione di coperture per ridurre le emissioni di ammoniaca, contribuendo così a migliorare la qualità dell’ambiente circostante e a ridurre i gas nocivi.


La generazione di valore per le persone, invece, si declina in un primo ambito che è nutrizionale: nel 2023, oltre alla certificazione secondo gli standard Brc Food e Ifs, mantenendo l’abilitazione USDA che permette di esportare i prodotti alimentari negli Stati Uniti, il dipartimento di ricerca e sviluppo ha continuato a lavorare consentendo l’introduzione sul mercato di 70 nuovi prodotti, di cui il 37% orientati alla sostenibilità mentre proseguono gli impegni per la produzione di salumi senza nitriti (nel 2023 la quantità di affettati Rovagnati che non contengono nitriti è stata pari al 42% sul totale) e senza glutine. Proseguendo sul fronte delle iniziative rivolte alle persone, accanto alla formazione, Rovagnati ha introdotto la flessibilità oraria, check-up medici gratuiti completi, vaccinazioni anti influenzali, convenzioni, benefit culturali, polizze integrative e altri servizi oltre all’assunzione di 38 persone, di cui il 45% ha meno di 30 anni e il 71% ha un contratto a tempo indeterminato. In miglioramento anche la sicurezza sul lavoro con una drastica diminuzione degli infortuni e dei relativi impatti sulle attività lavorative. L’impegno a favore delle comunità si invera principalmente con la donazione delle eccedenze produttive, destinate a persone in difficoltà contribuendo alla lotta contro lo spreco alimentare: nel 2023 sono stati distribuiti 22.915 chili di prodotti alimentari, equivalente a 45.829 pasti.


“Il biennio 2022-2023 è stato un periodo di sfide, con un clima di generale incertezza dal punto di vista socio-economico. Nonostante le difficoltà – ha commentato la famiglia Rovagnati – abbiamo lavorato per tenere dritta la rotta sui principali obiettivi: la crescita dell’azienda, il coinvolgimento delle persone, la tutela di clienti e consumatori e, soprattutto, l’attenzione alla sostenibilità, un impegno radicato nella nostra storia e nei valori che ci guidano sin dalle origini. In questa direzione continueremo a impegnarci anche in futuro, investendo nell’innovazione di gamma e in stabilimenti e processi”. Per il futuro l’azienda punta a costruire un piano per l’analisi degli impatti di Co2, ottenere delle certificazioni per la sicurezza alimentare (ISO/FSSC 22000), la salute e sicurezza sul lavoro (ISO45001) e la gestione ambientale (ISO14001); la costruzione di partnership qualificate sul settore filiera come quella con Crpa (Centro ricerche produzioni animali). Inoltre, l’azienda prevede di coinvolgere in questo impegno anche i fornitori, inserendo clausole Esg all’interno dei contratti e di rafforzare del piano welfare per i dipendenti e il sostegno dell’inclusione e delle pari opportunità.

Bolle di Malto miglior evento gastronomico italiano 2024 al Ttg

Bolle di Malto miglior evento gastronomico italiano 2024 al TtgRoma, 10 ott. (askanews) – Bolle di Malto ha conquistato il prestigioso GIST Travel Food Award 2024 nella categoria “Migliore Iniziativa o Evento Enogastronomico”. La premiazione si è svolta oggi al TTG di Rimini, la principale fiera del turismo in Italia, riconoscendo Bolle di Malto come evento simbolo della valorizzazione della tradizione enogastronomica del paese e delle sue eccellenze artigianali italiane.


Il GIST Travel Food Award, giunto alla sua settima edizione, celebra ogni anno le realtà che promuovono il turismo enogastronomico con un approccio etico e sostenibile, valorizzando territori, ambiente e il lavoro di chi opera dietro le quinte per garantire qualità e autenticità. Bolle di Malto ha trasformato Biella in una capitale dell’artigianalità birraria con 10.000 mq di aree attive, 22 birrifici artigianali da ogni regione d’Italia, e un’offerta di 300 stili di birra diversi. La giuria ha premiato Bolle di Malto per il suo impegno nel rendere accessibile a tutti un evento di qualità, capace di unire valori culturali e sociali, tenendo viva la tradizione e l’ospitalità italiana.


“Questo riconoscimento ci onora profondamente, perché premia il nostro impegno nella valorizzazione dei prodotti e delle persone che, con passione, li coltivano e li trasformano ogni giorno. Soprattutto, riconosce il lavoro straordinario di tutti i volontari che, anno dopo anno, si dedicano con entusiasmo a rendere grande questa manifestazione,” ha dichiarato Raffaele Abbattista, co-ideatore e organizzatore dell’evento.

Coldiretti: da stop cibo spazzatura risparmio da 12 mld annui

Coldiretti: da stop cibo spazzatura risparmio da 12 mld annuiRoma, 10 ott. (askanews) – Lo stop al cibo spazzatura, principale causa dell’obesità tra la popolazione, porterebbe a un risparmio di 12 miliardi all’anno per la spesa sanitaria, con effetti positivi sui conti del Sistema Paese e sulla salute degli italiani. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base di uno studio della Fondazione Aletheia, in occasione della giornata nazionale Obesity Day 2024 che si celebra il 10 ottobre e precede di un giorno il World Obesity Day dell’11 ottobre.


Nell’ottica di promuovere i prodotti base della Dieta mediterranea, che sono diventati un modello di consumo in tutto il mondo, Coldiretti promuove il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. Ma c’è anche Fondazione Campagna Amica che, oltre alla presenza nelle scuole, ha promosso negli anni un progetto in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, finalizzato all’educazione alimentare dei più piccoli grazie al coinvolgimento dei pediatri che, insieme ai produttori agricoli, spiegano ai bambini l’importanza di una merenda e un’alimentazione sana con un’attenzione ad alcuni temi importanti fin dalla crescita come la stagionalità dei prodotti, il Km0 e i corretti stili di vita.

Ismea: export agrolimentare verso quota 70 miliardi a fine 2024

Ismea: export agrolimentare verso quota 70 miliardi a fine 2024Roma, 10 ott. (askanews) – Export agroalimentare italiano verso quota 70 miliardi a fine 2024, visto che il bilancio dei primi sei mesi dell’anno chiude con una crescita del 7,1%. La bilancia commerciale del settore torna a essere in attivo di oltre 430 milioni di euro e si registrano 34 miliardi di euro di vendite all’estero realizzate dai vini e dagli alimenti tricolore. L’export verso gli Stati Uniti cresce del 17% e quello verso il Giappone del 50%. I principali mercati si confermano Germania, Francia e Stati Uniti. E’ quanto emerge dall’ultimo report Ismea sugli scambi con l’estero appena pubblicato: si fa quindi sempre più concreta la prospettiva di raggiungere quota 70 miliardi di euro di export entro la fine del 2024.


Il settore mostra infatti una crescita significativa, in contrasto con il calo complessivo delle esportazioni nazionali di beni e servizi (-1,1%), sottolinea Ismea. Un risultato a cui hanno contribuito sia l’industria alimentare, con un incremento dei flussi in valore del 7,7%, sia la componente agricola (+3,4%). Nello stesso periodo, le importazioni sono cresciute a un ritmo inferiore (+1,4% rispetto al primo semestre 2023), complice il ridimensionamento dei prezzi delle commodity agricole dopo la fiammata del 2022, determinando un netto miglioramento del saldo commerciale italiano, che torna positivo e pari a 433 milioni di euro.


Osservando le dinamiche dei mercati di sbocco, le esportazioni italiane sono aumentate in maniera generalizzata verso la maggior parte delle destinazioni. Spicca la crescita a doppia cifra negli Stati Uniti (+17%), dove l’aumento è stato trainato dai prodotti di punta del made in Italy come vini, spumanti, olio EVO e pasta e in Giappone, dove l’incremento in valore dell’export è stato di quasi il 50%, dopo la battuta d’arresto osservata nel 2023. Ottime anche le performance in Romania (+11%) e Australia (+18%). Guardando alla top 10 dei principali mercati, Germania, Francia e Stati Uniti si confermano ai primi tre posti, seguiti da Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Polonia e Austria. A livello merceologico, tornano a crescere le esportazioni di vini in bottiglia (+2%), che confermano il primato tra i prodotti più esportati, con un peso del 7,6% sul totale e un valore di 2,6 miliardi di euro. Positiva anche la dinamica degli spumanti, che raggiungono quasi 1,1 miliardi di euro (+7%).


Tra i comparti in crescita, spiccano i derivati dei cereali, con un aumento dell’8% in valore, guidato dai prodotti di panetteria e pasticceria, più che dalla pasta. In aumento anche il fatturato estero dei formaggi stagionati (+7,5%), dei formaggi freschi (+6%) e, in maniera più marcata, dell’olio di oliva (+64%). Spostando l’analisi sul lato passivo della bilancia commerciale, le importazioni, composte perlopiù da materie prime non trasformate e prodotti semilavorati, hanno invece mostrato un calo per i principali cereali, soia, farina di soia e olio di palma. Al contrario, sono aumentate in modo consistente le importazioni dei primi due prodotti importati: caffè non torrefatto (+12% in valore) e olio di oliva (+33%).

Il 12-13 ottobre la sagra del riso di Simaxis in Sardegna

Il 12-13 ottobre la sagra del riso di Simaxis in SardegnaRoma, 10 ott. (askanews) – Il riso sardo del territorio di Oristano sarà protagonista nel weekend a Simaxis per la 30esima edizione della Sagra del riso. Un appuntamento che sarà aperto da un momento di confronto sul settore, organizzato da Coldiretti Oristano in collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Simaxis che si terrà sabato 12 ottobre, dal titolo “Il riso Oristanese: eccellenza nel panorama nazionale e internazionale”.


“Se si considera che l’Oristanese è il territorio dove si concentra la quasi totalità della risicoltura sarda, su una estensione regionale di 3.783 ettari, ben 3.398 sono tutti nei terreni della provincia (dati ISTAT – anno 2023) – dicono il presidente e direttore di Coldiretti Oristano, Paolo Corrias ed Emanuele Spanò – ci si rende subito conto di quanto sia importante questa coltura per il nostro territorio. Un settore che presenta grandi opportunità per i produttori risicoli ma anche qualche criticità quali i notevoli costi di trasporto e i danni annosi da fauna selvatica”. L’appuntamento di sabato sarà occasione per parlarne ed evidenziare l’esigenza di tutelare le imprese risicole che vedono sottratta parte della loro redditività da diversi fattori esogeni su cui si può intervenire.

Confagri Belluno: vendemmia con buone rese e buona qualità

Confagri Belluno: vendemmia con buone rese e buona qualitàRoma, 10 ott. (askanews) – Una vendemmia con buone rese e buona qualità, anche se è ancora presto per tracciare un bilancio definitivo: i bianchi sono stati tutti vendemmiati, mentre all’appello mancano alcuni rossi del Feltrino, che hanno bisogno di tempi più lunghi per la maturazione. E’ il primo bilancio di Confagricoltura Belluno della vendemmia bellunese per il 2024, una vendemmia che si profila decisamente migliore rispetto all’anno scorso, quando si segnarono perdite di produzione dal 30% al 50% in conseguenza di grandinate importanti.


“In Valbelluna il grosso è stato raccolto – sottolinea Enzo Guarnieri, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Belluno – e, in generale, mi sembra di cogliere una certa soddisfazione da parte di tutti. L’annata era iniziata con grandi difficoltà, perché le incessanti piogge da marzo a giugno avevano creato parecchi problemi nel periodo della fioritura e dell’allegagione”. La seconda parte della stagione. per fortuna, è stata più favorevole, con un periodo di secco che ha forse rallentato un pochino lo sviluppo, ma tra fine luglio e i primi di agosto tutto ha cominciato a procedere in maniera ottimale. E quindi si è arrivati a un buon risultato. Grandinate pesanti non ce ne sono state e anche la peronospora, tutto sommato, è stata tenuta sotto controllo.


Commento positivo anche da Marco De Bacco, viticoltore di Confagricoltura e presidente del Consorzio Coste del Feltrino: “Quest’anno siamo partiti più preparati, ponendo particolare attenzione in campagna alla luce di quello che era successo l’anno scorso, con le perdite pesanti causate anche dalla peronospora. Chi ha lavorato bene, con i trattamenti giusti, ha avuto un buon raccolto e una qualità molto alta, come nel 2022. Chi, invece, ha esitato a intervenire quando era il momento, ha perso quasi tutta l’uva a causa delle malattie fungine”. Come sempre sono andate meglio le zone della viticoltura storica, sulle rive del monte Aurin, grazie al clima più favorevole e alle varietà autoctone Bianchetta, Pavana, Gata e Turca, che sono molto più resistenti delle varietà internazionali. Soddisfazione stanno dando anche le varietà resistenti come il Solaris e il Souvigner Gris, che consentono di produrre dei vini bianchi interessanti, “mentre sulle varietà a bacca rossa c’è ancora parecchio da lavorare, sia in termini di risultati enologici che di resistenza”, ha concluso.

Presentato ddl riconoscimento imprese distribuzione Horeca

Presentato ddl riconoscimento imprese distribuzione HorecaRoma, 10 ott. (askanews) – E’ stato presentato al Senato, a prima firma del satore Matteo Gelmetti, il disegno di legge per il riconoscimento delle imprese della distribuzione food and beverage operanti nel canale Horeca.


L’obiettivo del disegno di legge presentato al Senato è quello di certificare la qualità dell’attività delle imprese operanti nel settore della distribuzione di prodotti alimentari e di bevande del canale Horeca, riconoscendo il ruolo che esse svolgono per la diffusione delle eccellenze agroalimentari italiane, della promozione del made in Italy e dello sviluppo imprenditoriale dell’accoglienza. Le principali novità riguardano il riconoscimento e la qualificazione normativa della categoria degli operatori e l’istituzione di un elenco nazionale delle imprese operanti nel settore della distribuzione del canale Horeca; la creazione, presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, di un Comitato di vigilanza per l’elenco nazionale delle imprese della distribuzione HORECA, con il compito di elaborare proposte per lo sviluppo del comparto, provvedere alla revisione dell’elenco con cadenza biennale e supportare il Ministero nelle attività di tenuta dell’elenco nazionale.


In una nota, Italgrob, la Federazione Italiana Distributori Horeca, accoglie con favore la presentazione del disegno di legge che intende disciplinare normativamente le oltre 3.400 aziende della distribuzione del food and beverage, presenti sul territorio nazionale. “Quando questa legge verrà approvata, il mondo della distribuzione Horeca Italiana entrerà in una nuova era – commenta in una nota Antonio Portaccio, presidente di Italgrob – Questa iniziativa, che vede il pieno sostegno da parte di Italgrob, rappresenta un passo fondamentale per valorizzare l’operato dei distributori attivi nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, ben 3.400 aziende in Italia. La proposta garantirà alla nostra categoria un prezioso ‘riconoscimento’ nell’ambito di una filiera di valore, come quella del mercato dei consumi fuoricasa, che rappresenta un asset fondamentale per l’economia del Paese, oltre che settore di straordinaria valenza culturale e sociale”.


“È il primo traguardo di un percorso che stiamo portando avanti da tempo – ha spiegato il direttore generale di Italgrob, Dino Di Marino. – Il lavoro di sensibilizzazione sulle peculiarità del nostro settore ha contribuito a far sì che gli attori istituzionali prendessero coscienza dell’importante ruolo economico e sociale della nostra categoria”.

Fedagripesce lancia ricettario per cucinare specie ittiche aliene

Fedagripesce lancia ricettario per cucinare specie ittiche alieneRoma, 10 ott. (askanews) – Più specie ittiche aliene in tavola per contenere l’invasione e trasformare una minaccia in risorsa. Nel Mediterraneo oggi ci sono 1000 specie aliene. Dato destinato ad aumentare visto che tra 30 anni 1 specie ittica su 3 potrebbe essere straniera secondo le stime di Confcooperative-Fedagripesca. E così Confcooperative Fedagripesca ha realizzato, con il contributo del Masaf e la collaborazione dei biologi della cooperativa Euroacque, “Ricettario extraterrestre per cucine terrestri”.


Dal pesce scorpione, alla triglia tropicale, passando per il pesce pappagallo al granchio blu, sono tante le specie ittiche alla base di ricette semplici e gustose ispirate alla cucina asiatica e sud americana che le vede protagoniste della loro cultura gastronomica. Grazie al ricettario si potrà imparare a riconoscere e cucinare pesci, molluschi e crostacei che sempre più spesso si trovano sui nostri banchi del pesce. “Crediamo che il contenimento di specie aliene più o meno invasive passi anche dal consumo e da una giusta informazione che aiuti i consumatori a capire cosa si sta acquistando e poi a come esaltarlo in cucina. Un modo anche per valorizzare il lavoro dei pescatori che loro malgrado si trovano nelle reti sempre più spesso esemplari originari di altre latitudini”, afferma Paolo Tiozzo vicepresidente Confcooperative Fedagripesca.


E gli italiani sono ben disposti all’idea di ampliare i loro orizzonti gastronomici. Secondo un sondaggio dell’associazione 5 italiani su 6 vorrebbero una offerta più variegata di prodotti ittici, ma a frenare gli acquisti ci sono la mancanza di informazioni e le difficoltà nell’impiegare in cucina specie non conosciute.