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Export agroalimentare cresce dell’8% nei primi 8 mesi del 2024

Export agroalimentare cresce dell’8% nei primi 8 mesi del 2024Roma, 17 ott. (askanews) – Le esportazioni agroalimentari crescono dell’8% nel 2024 in controtendenza rispetto al dato generale, che vede una sostanziale stagnazione dei movimenti (-0,6%), nonostante le tensioni internazionali e il rischio di nuovi blocchi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui nuovi dati Istat relativi al commercio estero nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023.


Nel periodo gennaio-agosto il valore delle esportazioni di cibo tricolore ha superato i 45 miliardi di euro, con la concreta possibilità di raggiungere quota 70 miliardi per la fine dell’anno, se il trend di crescita dovesse proseguire. La crescita più sensibile, rileva Coldiretti, si registra verso i paesi Extra Ue, con un +14%, che scende al +4% se si considera la sola Unione Europea. La Germania resta il primo mercato di sbocco dei prodotti alimentari italiani (+3,6%), tallonata dagli Stati Uniti grazie anche a un aumento delle esportazioni del 19% nei primi otto mesi. Lieve incremento anche per la Francia e il Regno Unito, mentre per Russia e Cina si registra un +21% e un +17%.


“Un risultato che potrebbe ulteriormente aumentare – ricorda la confederazione agricola – se l’Italia riuscisse a colmare il gap logistico che costa oltre 90 miliardi l’anno, di cui 9 solo per l’agroalimentare a causa di infrastrutture inefficienti e totalmente sbilanciate a favore del trasporto su gomma. Basti ricordare che il costo medio chilometrico nazionale per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di Paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro)”, secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Grana Padano entra in Valore D, associazione imprese inclusiva

Grana Padano entra in Valore D, associazione imprese inclusivaRoma, 17 ott. (askanews) – Il Consorzio Tutela Grana Padano entra a far parte di “Valore D”, la prima Associazione d’Imprese in Italia che dal 2009 è pioniera nell’affrontare il tema dell’equilibrio di genere e la diffusione di una cultura dell’inclusione a supporto dell’innovazione, del progresso e della crescita delle organizzazioni e del nostro Paese.


Insieme a tutte le aziende che si sono unite nel percorso verso un mondo del lavoro più inclusivo, anche il Consorzio Grana Padano vuole sempre più promuovere un cambiamento, con la convinzione che “la diversità è potenza”. “Continueremo ad operare con ancor più forte determinazione secondo i valori che da sempre ispirano la nostra comunità – sottolinea Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela – costanza, passione, etica del lavoro, rispetto, nel solco di una tradizione millenaria”. Il Consorzio di Tutela del formaggio dop più consumato nel mondo coinvolge nella sua filiera oltre 50mila persone. “Su questa strada è fondamentale rendere l’ambiente di lavoro uno spazio dove tutte e tutti si sentano al sicuro, protetti, con la certezza di vedere garantito il pieno rispetto dei propri valori e diritti personali – ribadisce il presidente del Consorzio – Questa convinzione nel tempo ha già spinto il sistema Grana Padano a interventi nella gender equality e nel welfare aziendale, a partire dal sostegno alla genitorialità, con particolare impegno nelle ricerca di spazi di miglioramento e della definizione di leve da muovere per un processo di integrazione sempre più integrato”.

Baldrighi: Capo Stato a anniversario Parmigiano valorizza Consorzi

Baldrighi: Capo Stato a anniversario Parmigiano valorizza ConsorziRoma, 17 ott. (askanews) – La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida alla celebrazione dei 90 anni del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, svoltasi ieri al Teatro Regio di Parma, “sottolinea l’importanza del sistema delle Indicazioni Geografiche e del ruolo cruciale dei Consorzi di tutela. Questo anniversario rappresenta un momento importante per uno dei prodotti simbolo delle eccellenze italiane nel mondo e per tutto il sistema delle DOP IGP”. Così Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, sottolineando in una nota che si tratta di un “significativo riconoscimento conferito ai Consorzi di tutela italiani e al lavoro che svolgono per le Indicazioni Geografiche”.


In particolare, la partecipazione di Mattarella ai 90 anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano “mette in luce il valore culturale ed economico che i prodotti DOP e IGP rappresentano per il nostro Paese, promuovendo un sistema di collaborazione che favorisce lo sviluppo delle imprese e dei territori legati a queste eccellenze”. Per Origin Italia quindi la partecipazione del presidente Mattarella “assume un forte valore simbolico, riaffermando il ruolo centrale dei Consorzi di tutela nel promuovere e preservare il patrimonio agroalimentare italiano. Questi enti non solo proteggono i prodotti DOP e IGP da contraffazioni e imitazioni, ma contribuiscono anche allo sviluppo economico e territoriale del Paese, garantendo la conservazione delle tradizioni e la qualità produttiva. L’importanza del sistema consortile è stata ulteriormente confermata dalla presenza del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che fin dall’inizio del suo mandato ha sostenuto una politica orientata alla valorizzazione delle Indicazioni Geografiche, partecipando attivamente alle iniziative dei Consorzi con l’obiettivo di garantirne tutela e crescita”.

Carlo Tampieri riconfermato a guida gruppo oli da semi Assitol

Carlo Tampieri riconfermato a guida gruppo oli da semi AssitolRoma, 17 ott. (askanews) – Carlo Tampieri è stato riconfermato alla presidenza del gruppo oli da semi di Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria. Alla vicepresidenza sarà affiancato da Enzo Truppa, oil trading manager di Bunge Italia, e Alessio Di Blasi, quality director di Salov. “Insieme ai due vicepresidenti intendiamo sostenere con forza il lavoro delle aziende, chiamate a fronteggiare l’impatto del cambiamento climatico e gli effetti di continue tensioni internazionali”, ha detto Tampieri sottolineando che il comparto degli oli da semi si dimostra solido, anche se risente del complesso momento storico tra l’urto delle tensioni internazionali e della crisi climatica.


Gli oli da semi sono basilari per molti filoni produttivi dell’economia italiana, soprattutto nell’industria alimentare, in ambito bakery e nei settori dell’oleochimica, zootecnica e energetica. Anche le farine e le lecitine, sottoprodotti della lavorazione dei semi oleosi, sono importanti per molti comparti. Le lecitine, in particolare, sono utilizzate come ingrediente nell’industria alimentare, mentre le farine proteiche, di cui l’Italia e l’Europa sono fortemente deficitarie, sono impiegate in zootecnia. Il settore lavora in media 3 milioni di tonnellate di semi oleosi ogni anno. Inoltre dai residui di lavorazione, si ottiene energia “verde”, sia per l’autoconsumo sia per la rete elettrica esterna. “Le aziende del settore sono all’avanguardia per l’attenzione ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare”, ricorda il presidente Tampieri.


Tuttavia, il pesante deficit proteico, ovvero l’insufficiente produzione di proteine vegetali in Italia ed in Europa, ha obbligato le aziende del settore a selezionare altrove la materia prima per rispondere alla domanda. “Una competenza che oggi appare vitale per reagire alle difficoltà di approvvigionamento legate alla crisi climatica e alle guerre, in particolare quella in Ucraina, tra i principali produttori mondiali di girasole e semi oleosi”. La food security è uno dei problemi che il gruppo, in Italia e a Bruxelles, ha già inserito tra le sue priorità. Tra le priorità nell’agenda del Gruppo oli da semi di Assitol anche il Regolamento europeo anti-deforestazione (EUDR), che impone agli operatori di verificare l’origine delle materie prime, pena l’esclusione dagli scambi sul territorio UE. Tra quelle rientranti nel Regolamento figura la soia, oleaginosa fondamentale per l’industria agroalimentare e mangimistica europea e nazionale. Il regolamento presenta numerose criticità, tanto che la Commissione Ue ha chiesto di rinviarne l’entrata in vigore di dodici mesi.


“Una richiesta che appoggiamo – ribadisce Tampieri – Comprendiamo le ragioni del provvedimento e con le aziende stiamo lavorando affinché siano pronte per l’attuazione delle nuove norme. Tuttavia, la Commissione deve aiutarci a sciogliere alcuni importanti nodi, soprattutto in ambito tecnologico, che pesano sul regolamento. Sul tema, siamo disponibili al confronto e alla collaborazione”.

Incontro Abi-Coldiretti su moratoria prevista da Dl Agricoltura

Incontro Abi-Coldiretti su moratoria prevista da Dl AgricolturaRoma, 17 ott. (askanews) – Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli e il presidente della Coldiretti Ettore Prandini si sono incontrati oggi nella sede dell’Abi per approfondire le tematiche connesse all’applicazione della moratoria prevista dal decreto-legge “Agricoltura”. Nell’incontro, spiega la Confederazione agricola in una nota, è stata condivisa la rilevanza di misure economiche volte a sostenere il mondo agricolo, tra queste anche la possibilità di poter utilizzare la moratoria prevista dal decreto-legge “Agricoltura”.


Abi e Coldiretti hanno concordato di rafforzare le azioni di comunicazione in comune per diffondere tempestivamente la conoscenza dello strumento della moratoria tra le banche e le aziende agricole, per approfondire lo studio sulle modalità di utilizzo, tenendo conto delle opportunità e dei vincoli previsti dall’attuale disciplina di vigilanza di matrice europea, e per facilitarne l’utilizzo. A tale scopo è stato deciso di costituire anche un apposito tavolo di lavoro. Nell’incontro è stato anche dato atto delle numerose comunicazioni che l’Abi ha fornito ai propri associati a partire dall’emanazione del decreto-legge “Agricoltura” e, a seguire, quando l’Ismea e il Fondo di garanzia PMI hanno fornito indicazioni per l’attuazione della moratoria.


Hanno anche partecipato all’incontro, per l’Abi, il Direttore generale, Marco Elio Rottigni, e il Vicedirettore generale vicario, Gianfranco Torriero; per Coldiretti, il Segretario generale, Vincenzo Gesmundo, il capo area “Azione sindacale e legislazione”, Fabrizio Di Marzio, e il capo dell’area tecnica, Alessandro Apolito.

A Roma Termini e Milano Centrale gli ‘Spettacoli alla frutta’

A Roma Termini e Milano Centrale gli ‘Spettacoli alla frutta’Roma, 17 ott. (askanews) – Rendere più cool l’ortofrutta e sensibilizzare i consumatori su quanto sia piacevole e salutare consumare frutta e verdura: è l’obiettivo di “Spettacoli alla Frutta”, uno spettacolo che andrà in scena oggi 17 ottobre alle stazioni di Roma Termini (dalle 7.30 alle 10.30) e Milano Centrale (dalle 17.30 alle 19.45) realizzato in collaborazione con Grandi Stazioni e Comieco. Protagonisti 34 performer provenienti da tutta Italia che impersonificheranno 25 prodotti ortofrutticoli e animeranno gli atri delle stazioni con racconti, canzoni e coreografie con veri e propri flash mob.


‘Spettacoli alla frutta’ è una ATI che riunisce 25 eccellenze della filiera ortofrutticola italiana, nato nel 2022 come format itinerante per animare i banchi ortofrutta delle principali catene della GDO, come Carrefour, Coop Alleanza 3.0, Unicoop Firenze, Alì, Mercatò, Sole 365, Megamark e GDA del Gruppo VéGé. Secondo i dati del Monitor Ortofrutta di Agroter, tra il 2020 e il 2024 gli acquisti domestici di frutta e verdura sono diminuiti del 9%. Questo calo è stato particolarmente marcato tra il 2021 e il 2022, con una riduzione più graduale nel 2023 e 2024. La pandemia e l’inflazione, che ha portato a un aumento del 17% nel prezzo medio dell’ortofrutta, hanno influenzato negativamente i consumi, soprattutto di verdura.


Nonostante i pronostici positivi fatti per il 2024, il calo del consumo di ortofrutta prosegue, ed è sceso dal massimo del 2011 (85,1%) al 78,5% nel 2023, con un calo di 2,5 milioni di consumatori rispetto al 2020. L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di promuovere il consumo di frutta e verdura di alta qualità in modo coinvolgente, raccontarla in maniera più contemporanea, spensierata, sorprendente, divertente e memorabile. Questo approccio non convenzionale rappresenta un nuovo modello di comunicazione per il settore ortofrutticolo. La partecipazione di Comieco a Spettacoli alla Frutta ha l’obiettivo di portare l’attenzione di filiera e consumatori anche sulla raccolta differenziata degli imballaggi di carta e cartone, che nel 2023 in Italia è cresciuta di quasi il 3% rispetto al 2022 e raggiunge la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate.

Francia primo mercato estero per formaggi Dop italiani: vale 470 mln

Francia primo mercato estero per formaggi Dop italiani: vale 470 mlnMilano, 17 ott. (askanews) – La Francia si conferma primo mercato per l’export di formaggi italiani e in particolare dei formaggi certificati. Su 136mila tonnellate di prodotti caseari nostrani acquistati nel 2023 dai cugini transalpini, oltre 40 mila tonnellate sono di formaggi Dop e Igp, per un valore di circa 470 milioni di euro. Lo rivela l’associazione Formaggi italiani Dop e Igp (Afidop), che dal 19 al 23 ottobre prossimi parteciperà al Salone internazionale dell’alimentazione di Parigi (Sial), tra i principali eventi fieristici europei per il settore food. Oggi un formaggio italiano su tre che finisce sulle tavole francesi è Dop e il comparto di quelli certificati pesa quasi la metà (45%) del valore dell’export caseario nell’Hexagone.


Con un consumo pro capite di circa 27 chili l’anno, non stupisce che i francesi siano particolarmente sensibili alla qualità casearia dei nostri formaggi certificati. Gli ultimi 12-18 mesi confermano questo gradimento: secondo elaborazioni di Afidop su dati Istat, tra i formaggi Dop più amati in Francia ci sono Grana padano Dop e Parmigiano reggiano Dop in pezzi (10.700 tonnellate), ma vanno forte anche le vendite di prodotto già grattugiato (16mila tonnellate di formaggi Dop a pasta dura), Gorgonzola Dop (5.800 tonnellate), Mozzarella di bufala campana Dop (oltre 6.000 tonnellate) e i pecorini, come le Dop del Pecorino romano e del Pecorino toscano (1.000 tonnellate). Il 2024 conferma il trend positivo. Nel primo semestre, Grana padano Dop e Parmigiano reggiano Dop in pezzi registrano un +3% a volume, Gorgonzola Dop +2% e i pecorini +1%. Volano i formati ad alto valore di servizio, con un +13% dei grattugiati.


“I dati 2023 e i primi sei mesi del 2024 dimostrano che anche in un Paese dalla grande tradizione casearia, la qualità dei formaggi italiani certificati riesce a ritagliarsi uno spazio importante – ha detto il presidente di Afidop, Antonio Auricchio – Dobbiamo continuare a valorizzare questo patrimonio di 56 formaggi Dop e Igp unici al mondo per biodiversità, stagionature e latitudini, dalla pianura all’alpeggio. In tal senso la fiera Sial si presenta come la vetrina ideale per promuovere le nostre eccellenze casearie, parte essenziale della filiera agroalimentare italiana e pilastro della nostra cultura mediterranea”. I formaggi italiani Dop saranno presenti in collettiva Afidop, con uno stand di 164 metri quadrati nell’area dairy di Sial. I formaggi italiani Dop saranno protagonisti a Parigi anche di un fuori fiera, organizzato in collaborazione con Fiere di Parma: “Un aperitif à l’italienne: à la découverte des fromages AOP et IGP”, il 20 ottobre, dalle 19 alle 22, presso l’Automobile club de France a Place de la Concorde.

In Puglia la siccità riduce del 90% la produzione di castagne

In Puglia la siccità riduce del 90% la produzione di castagneRoma, 17 ott. (askanews) – Annata magra per le castagne in Puglia. Secondo il monitoraggio effettuato dalla Coldiretti Puglia, il crollo della produzione di castagne è stimato fino al 90% a causa della siccità e dell’umidità nella fase cruciale della piante in produzione, con un attacco forte di peronospora del castagno.


La produzione di castagne in Puglia è a rischio di estinzione anche per la presenza del cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina. Contro questa minaccia è stata avviata una capillare guerra biologica, così come la difesa contro il mal dell’inchiostro. Una malattia, quest’ultima, provocata dall’agente patogeno Phythophthora cambivora, ovvero un fungo appartenetene alla classe degli Oomycetes che provoca danni visibili dalle macchie necrotiche che hanno una caratteristica forma a “lingua di fuoco”.

La siccità aumenta resa rosmarino e qualità dell’olio essenziale

La siccità aumenta resa rosmarino e qualità dell’olio essenzialeRoma, 17 ott. (askanews) – La siccità controllata può aumentare sino al 30% la resa di olio essenziale del rosmarino rendendo questa pianta una candidata ideale per la valorizzazione di terreni agricoli marginali e con limitata disponibilità idrica. Il risultato arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Industrial Crops and Products e realizzato dall’Università di Pisa, dall’Istituto Nazionale di Ottica INO-CNR Pisa, dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Università Catania.


Le sperimentazioni sono state condotte in Sicilia, in aziende agricole della provincia di Ragusa, tra l’autunno del 2022 e la primavera del 2023. “Il rosmarino è una pianta medicinale e aromatica autoctona del mediterraneo che produce oli essenziali noti per le loro proprietà antimicrobiche, antiossidanti, antitumorali e antinfiammatorie – spiega in una nota la professoressa Celia Duce del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa – Sottoposto a condizioni di stress, in particolare stress abiotici, come la siccità, intensifica la produzione di oli essenziali come meccanismo difensivo”.


Le sperimentazioni sono state pianificate insieme agli agricoltori, che hanno scelto i campi da destinare alle sperimentazioni e le varietà di rosmarino da utilizzare. Sono state testate due diverse varietà di rosmarino, la ‘Tuscan blue’ e la ‘Barbecue’. Lo stress idrico è stato applicato per tre settimane prima della raccolta ovvero durante il periodo balsamico autunnale e primaverile, una fase cruciale in cui la sintesi e concentrazione degli oli essenziali raggiungono il picco. Il risultato è stato un aumento della resa sino al 30% nelle piante della varietà ‘Tuscan blue’ coltivate in un’azienda del comune di Scicli. Lo stress idrico ha inoltre modificato significativamente la composizione chimica degli oli essenziali, cambiamenti cruciali per l’industria, poiché possono migliorare il profilo aromatico e le proprietà bioattive.


Lo studio è parte di un progetto più ampio chiamato InSole – Innovazioni agronomiche e tecnologiche per la coltivazione sostenibile di piante officinali e la produzione di Oli essenziali di qualità, finanziato dal Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2022, il cui obiettivo è creare una filiera sostenibile per la produzione di oli essenziali, “supportando gli agricoltori nell’adozione di pratiche agricole che ottimizzano l’uso delle risorse, in particolare l’acqua – conclude Federico Leoni, assegnista di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna – L’idea principale è che tramite l’applicazione di uno stress idrico moderato in prossimità al periodo balsamico possa aumentare la concentrazione e la qualità degli oli essenziali nel rosmarino, senza compromettere in modo significativo la resa in biomassa”.

Bergesio (Lega): bene bando Distretti Cibo da 100 mln

Bergesio (Lega): bene bando Distretti Cibo da 100 mlnRoma, 17 ott. (askanews) – Soddisfazione per il nuovo bando per i Distretti del Cibo, che mette a disposizione 100 milioni di euro per la promozione e lo sviluppo dei territori e delle produzioni locali, nonché per garantire la sicurezza alimentare, migliorare la sostenibilità e la competitività delle produzioni e ridurre lo spreco alimentare. Così in una nota il senatore Giorgio Maria Bergesio, responsabile del dipartimento Agricoltura della Lega e vicepresidente dell’omonima commissione a Palazzo Madama.


“Con la Lega al governo misure concrete per stare accanto agli agricoltori con risorse importanti che promuovono le nostre filiere e le produzioni italiane – conclude Bergesio – Le domande di contributo dovranno essere caricate sul portale messo a disposizione dal Masaf entro il 15 novembre 2024”.