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Rota (Fai-Cisl): su condizionalità sociale Pac serve più sforzo

Rota (Fai-Cisl): su condizionalità sociale Pac serve più sforzoRoma, 1 feb. (askanews) – “La sfida della condizionalità sociale nella Politica Agricola Comune è stata una conquista basilare per tutelare meglio lavoratrici e lavoratori, ed è positivo che l’Italia sia tra i Paesi che per primi hanno voluto attuarla. Il fatto che il Governo Meloni, dopo il primo Decreto del 17 marzo 2023, che avevamo criticato, abbia implementato le sanzioni e allargato il loro campo di applicazione, è certamente un passo in avanti tuttavia non sufficiente: sarà fondamentale monitorare la concreta attuazione delle nuove norme e implementare controlli e ispezioni”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo a Bruxelles, nel Parlamento Europeo, in rappresentanza dei sindacati italiani di categoria, all’incontro “Verso una PAC più giusta per i lavoratori”.

“Il rischio – ha spiegato Rota – è che molti imprenditori possano considerare più conveniente pagare eventuali sanzioni che non rispettare i vincoli, invece la condizionalità sociale deve servire proprio a disincentivare il lavoro nero e grigio e qualsiasi forma di sfruttamento. Inoltre bisogna fare uno sforzo in più sul piano informativo e agevolare le aziende che puntano su qualità, concorrenza leale, legalità. In vista delle prossime elezioni europee, chiediamo a tutti i Paesi e a tutte le forze politiche un impegno più concreto per la piena attuazione della condizionalità sociale della PAC. Per realizzare questo impegno – ha aggiunto il leader della Federazione agroalimentare della Cisl – serve più dialogo sociale, maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, più coinvolgimento dei sindacati dei lavoratori nei processi decisionali, e le nostre organizzazioni sono certamente pronte a fare la propria parte con tutti gli strumenti a disposizione”. All’audizione, oltre a sindacalisti di diversi Paesi e dell’Effat, federazione europea dei sindacati dell’agroalimentare, sono intervenuti gli europarlamentari Maria Noichl e Martin Häusling, la segretaria generale dell’Agenzia europea Agricoltura e Pesca Patricia De Clercq e Nicolas Schmit, Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione.

Rota ha anche commentato le mobilitazioni in corso a Bruxelles e in tutta Europa: “s il problema è chiedere più risorse, o diversi criteri per la loro assegnazione – ha detto – è possibile farlo nel solco delle associazioni sindacali e della rappresentatività democratica: incendiare le bandiere europee, bloccare strade, attaccare in maniera generica l’Unione Europea e il Green Deal, danneggiare le attività di qualche catena di ristorazione, non risolve nulla e anzi danneggia i lavoratori: bisogna evitare che questi movimenti siano strumentalizzati in vista delle prossime elezioni in nome di un populismo che non fa bene a nessuno”.

Nuove nomine in Bonduelle Italia in Risorse Umane e Vendite

Nuove nomine in Bonduelle Italia in Risorse Umane e VenditeRoma, 1 feb. (askanews) – Nuove nomine in Bonduelle Italia nei settori Risorse Umane e Vendite. Francesco Castelli è il nuovo direttore Risorse Umane di Bonduelle Italia. Nell’ambito delle Vendite, invece, Ettore Vacchi diventa il nuovo direttore Vendite Retail per le tecnologie ambient e frozen.

Fondata nel 1853 come azienda familiare, Bonduelle è diventata leader mondiale nella produzione di verdure ed è presente in Italia con due stabilimenti: a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo e nel salernitano, nella piana di Battipaglia. “Sono lieto di poter annunciare le nuove nomine di Francesco ed Ettore – ha detto Federico Odella, amministratore delegato di Bonduelle Italia – La loro vasta esperienza e i valori che incarnano saranno il volano per un’ulteriore crescita del nostro Gruppo. Sono convinto che contribuiranno significativamente a consolidare la nostra posizione come azienda orientata al futuro e socialmente responsabile”.

Ass. Ue: insufficiente proposta Comm. Ue su import da Ucraina

Ass. Ue: insufficiente proposta Comm. Ue su import da UcrainaRoma, 31 gen. (askanews) – Oggi la Commissione europea ha proposto di prorogare di un anno l’attuale liberalizzazione delle importazioni dall’Ucraina con ulteriori garanzie. Sebbene sia accolta con favore la decisione di mettere in atto meccanismi che salvaguardino i produttori dell’UE dall’impatto dell’aumento delle importazioni, le sei organizzazioni europee che rappresentano i settori dei cereali, dei semi oleosi, del pollame, delle uova e dello zucchero, non credono che questa proposta sia sufficiente. Lo si legge in una nota congiunta a firma di AVEC, CEFS, CEPM, CIBE, COPA-COGECA ed EUWEP.

Il gruppo di organizzazioni vede negativamente la decisione di basare la soglia per l’attivazione automatica delle necessarie misure di salvaguardia sulla media 2022/23 per pollame, uova e zucchero e ritiene “del tutto inaccettabile” l’esclusione di cereali e semi oleosi da tali misure automatiche. L’attuale sistema di licenze concordato tra l’Ucraina e i singoli Stati membri, come Romania e Bulgaria, per cereali e semi oleosi, “non fornisce una soluzione efficace a livello dell’UE e minaccia l’integrità del mercato unico dell’UE”. “Anche se riteniamo che sia dovere e interesse dell’UE continuare a sostenere l’Ucraina – spiegano le sei associazioni – la soluzione all’attuale situazione riguardante l’impatto delle importazioni sui produttori dell’UE deve essere affrontata in modo efficace. Pertanto, noi, come produttori agricoli, siamo pronti a continuare a fare la nostra parte negli sforzi dell’UE per aiutare l’Ucraina. Sfortunatamente, riteniamo che questo sforzo non sia equamente condiviso, poiché il settore agricolo sostiene un onere sproporzionato e insostenibile”.

“Se le soluzioni messe in atto non saranno efficaci nell’affrontare il problema, sarà in gioco la sopravvivenza dei produttori europei di cereali, semi oleosi, pollame, uova e zucchero nei paesi vicini e oltre, così come il costante sostegno all’Ucraina”, concludono. Tra le proposte di modifica suggerite, quella di basare l’attivazione automatica della salvaguardia sulla media annuale per gli anni 2021 e 2022 combinati e includere anche cereali e semi oleosi. Oltre a garantire che tutti i prodotti importati al di sopra di questa soglia debbano essere esportati al di fuori dell’UE e quindi transitare solo all’interno del mercato dell’UE.

“Le istituzioni – concludono – devono trovare un compromesso praticabile e una soluzione costruttiva per mantenere i flussi commerciali, proteggere i produttori dell’UE, aiutare i produttori ucraini a diversificare le loro esportazioni, ristabilire le vecchie rotte commerciali e limitare la loro dipendenza dal mercato dell’UE”.

Lollobrigida: Fieragricola modello per agroalimentare di qualità

Lollobrigida: Fieragricola modello per agroalimentare di qualitàRoma, 31 gen. (askanews) – Innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione: sono le parole chiave della 116esim edizione di Fieragricola, che da oggi a sabato 3 febbraio animerà il quartiere fieristico di Veronafiere, con 820 espositori da 20 Paesi, 11 padiglioni occupati, 52.000 metri quadrati, delegazioni e buyer provenienti da 28 Paesi grazie all’attività di incoming dei delegati esteri di Veronafiere e di ICE Agenzia.

All’inaugurazione stamattina è intervenuto il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha definit la manifestazione “un gioiello organizzativo e un modello per aiutare a far evolvere il sistema di qualità agroalimentare italiano che sta affrontando la sfida di coniugare la transizione ecologica con la produttività”. Il comparto agricolo italiano, con oltre 1,1 milioni di aziende agricole, una superficie agricola utile di circa 12,5 milioni di ettari, è alle prese con la sfida dei cambiamenti climatici, uno dei temi portanti di Fieragricola 2024.

“L’agricoltura italiana vuole crescere, sempre pronta a ripartire e trova a Veronafiere la propria casa – ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – Dopo la crisi del Covid i numeri di questa edizione della manifestazione non erano scontati e confermano Fieragricola come rassegna leader a livello internazionale, una vetrina per le imprese a vantaggio di un settore che vale in Italia oltre 600 miliardi di euro e supera i 60 miliardi di export”. Nei quattro giorni di manifestazione sono in programma 140 convegni per rispondere alle esigenze di formazione del settore, chiamato a innovare per migliorare competitività, resilienza e redditività. E, a pochi giorni il vertice Italia-Africa di Roma, la manifestazione getta un ponte verso il continente africano, con la presenza in fiera di delegazioni commerciali da Algeria, Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Senegal, Tunisia.

Comm. Ue propone deroga Pac, sindacati agricoli: troppo poco

Comm. Ue propone deroga Pac, sindacati agricoli: troppo pocoRoma, 31 gen. (askanews) – La proposta della Commissione Europea, che oggi ha inteso fornire quella che definisce “una prima risposta politica concreta per affrontare le preoccupazioni sul reddito degli agricoltori”, dando loro la possibilità di avvalersi di deroghe per l’anno 2024 a quelle norme della Pac che li obbligano a mantenere determinate aree non produttive, arriva nei giorni in cui la protesta degli agricoltori in tutta Europa si è fatta più aspra. E anche in Italia, con cortei, presidi e mobilitazioni di agricoltori con i loro trattori in tutto il paese. Anche a Verona, dove oggi si inaugura Fieragricola. Proprio domani, in vista del vertice straordinario sul bilancio della Ue, è annunciata una manifestazione degli agricoltori dalle 9.30 in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, di agricoltori provenienti dal sud e dal nord dell’Unione Europea.

La Commissione Europea riconosce che gli agricoltori si trovano ad affrontare “una gamma eccezionale di difficoltà e incertezze”. In particolare, l’ultimo anno è stato caratterizzato da un numero importante di eventi meteorologici estremi, tra cui siccità, incendi e inondazioni in varie parti dell’Unione. Eventi che influiscono sulla produzione e sulle entrate, nonché sull’esecuzione e sul calendario delle normali pratiche agronomiche, il che comporta una forte pressione sugli agricoltori affinché si adattino. Ancora, gli elevati prezzi dell’energia e dei fattori produttivi derivanti dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’inflazione, i cambiamenti nei flussi commerciali internazionali e la necessità di sostenere l’Ucraina hanno creato ulteriori incertezze e pressioni sul mercato. Anche il prezzo dei cereali è diminuito drasticamente rispetto al 2022, il che ha portato il valore della produzione di cereali nell’UE27 a diminuire da 80,6 miliardi di euro nel 2022 a 58,8 miliardi di euro nel 2023, una riduzione di quasi il 30%. “In queste condizioni – si spiega in una nota – l’obbligo di mettere a riposo i seminativi può avere un impatto negativo significativo a breve termine sulle entrate di alcuni agricoltori”.

“Gli agricoltori sono la spina dorsale della sicurezza alimentare dell’UE e il cuore delle nostre zone rurali”, ha detto in tono rassicurante la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ma la proposta, pur richiesta a gran voce dai rappresentati di categoria da tempo, non sembra avere incontrato il loro favore. La risposta della Commissione Ue alle difficoltà degli allevatori non ha infatti suscitato l’entusiamo dei sindacati europei e italiani. Il Copa e la Cogeca parlano di un “progresso” che però “arriva tardi nel calendario agricolo e rimane limitato”. In Italia Cia definisce la deroga “un ‘contentino’ che lascia perplessi su modalità e durata”. Mentre per Confagricoltura si tratta di “una proposta con un sovraccarico di condizioni tale da limitare in modo significativo l’efficacia della misura. Il testo va modificato – chiede il presidente Massimiliano Giansanti – per aumentare effettivamente le produzioni di cereali e semi oleosi”.

Sotto accusa il fatto che la deroga all’obbligo di mantenere il 4% di terreni incolti sarebbe limitata al 2024 e condizionata a ulteriori impegni ambientali, visto che possono accedere allo stop solo chi coltiva colture azoto-fissatrici (come lenticchie, piselli o fave) e/o colture intercalari sul 7% dei propri seminativi con anche il divieto di usare prodotti fitosanitari. Secondo la proposta della Commissione in aggiunta, per le intercalari, è previsto un coefficiente di ponderazione dello 0,3 per cento. In pratica, ogni ettaro reale sarebbe equiparato a 0,3 ettari.

Copa-Cogeca: decisione Comm. Ue su deroga Pac tardiva e limitata

Copa-Cogeca: decisione Comm. Ue su deroga Pac tardiva e limitataRoma, 31 gen. (askanews) – La decisione della Commissione Europea sulla deroga alla norma della Pac sulle aree non produttive è un “progresso”, ma “arriva tardi nel calendario agricolo e rimane limitata”. “Oggi, sotto la pressione delle manifestazioni – spiegano in una nota il Copa e la Cogeca – il presidente della Commissione europea ha annunciato una deroga di un anno alle norme della Pac sui terreni incolti. Le condizioni riviste per le BCAA 8 rientrano nella maggiore flessibilità attesa dagli agricoltori”.

“Ci auguriamo che gli Stati membri – aggiungono – rafforzino ulteriormente questa proposta per avere un approccio più globale, soprattutto negli Stati membri che sono stati particolarmente colpiti da eventi climatici estremi, durante la riunione del Consiglio europeo di domani”. Il Copa e la Cogeca sottolineano anche come, negli ultimi mesi, gli agricoltori di tutta l’UE siano stati gravemente colpiti da eventi meteorologici estremi e perturbazioni commerciali legate all’invasione russa dell’Ucraina, che hanno avuto un grave impatto sulle attività agricole e sulla catena di approvvigionamento alimentare. “Di conseguenza – spiegano – ciò ha creato difficoltà agli agricoltori nell’attuazione della Politica Agricola Comune (PAC), con ripercussioni sulla campagna agricola 2024”. Il Copa e la Cogeca hanno ripetutamente chiesto alla Commissione europea di prendere in considerazione deroghe alla condizionalità della PAC (ad esempio BCAA 6, 7 e 8), agli ecosistemi e agli impegni agro-climatico-ambientali che si basano su questi, per il 2024 e hanno chiesto un’azione comune per affrontare queste gravi difficoltà.

Grana Padano, Aia e Fedana insieme per difesa bovinicoltura

Grana Padano, Aia e Fedana insieme per difesa bovinicolturaRoma, 31 gen. (askanews) – Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, Aia e Fedana da oggi collaboreranno per valorizzare ulteriormente il latte destinato alla produzione del Grana Padano Dop. L’accordo è stato presentato nell’ambito della Fiera Agricola di Verona e sancisce un’alleanza strategica per condividere una serie di dati raccolti in particolare nell’ambito dei progetti gestiti dalle Ana socie di FedAna e realizzati grazie alla sottomisura 10.2 del PSRN.

I dati raccolti e rielaborati, oltre a contribuire a fornire un’immagine più dettagliata delle stalle produttrici di latte per la filiera del Grano Padano, verranno utilizzati in un’ottica di trasparenza e correttezza a beneficio degli acquirenti. Le attività che verranno realizzate comporteranno il coinvolgimento dei singoli allevatori e dei caseifici interessati per lavorare insieme nell’ambito della selezione del bovino da latte: saranno individuati nuovi fenotipi (caratteristiche casearie e funzionali delle bovine) da rilevare, con l’obiettivo di caratterizzare in maniera approfondita, sotto il profilo zootecnico e genomico.

“Con questo accordo – ha detto il presidente del Consorzio, Renato Zaghini durante la conferenza stampa – inauguriamo un confronto positivo tra associazioni e Grana Padano per continuare un percorso di innovazione e sostenibilità e per valorizzare ulteriormente la filiera lattiero-casearia italiana”.

Giansanti (Confagri): su deroga Pac da Ue troppe condizioni

Giansanti (Confagri): su deroga Pac da Ue troppe condizioniRoma, 31 gen. (askanews) – “Una proposta con un sovraccarico di condizioni tale da limitare in modo significativo l’efficacia della misura. Il testo va modificato per aumentare effettivamente le produzioni di cereali e semi oleosi”. E’ critico il commento del presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulla proposta licenziata oggi dalla Commissione per derogare all’obbligo previsto dalla PAC di destinare una parte dei terreni a finalità non produttive. Deroga da tempo sollecitata dalla Confagricoltura.

Secondo la proposta della Commissione infatti, spiega la Confagricoltura, la deroga è concessa a condizione che l’agricoltore destini il 7% dei seminativi a elementi caratteristici del paesaggio, inclusa la messa a riposo, o a colture azotofissatrici e intercalari (“catch crops”) senza però ricorrere all’uso di fitofarmaci. In aggiunta, per le intercalari è previsto un coefficiente di ponderazione dello 0,3 per cento. In pratica, ogni ettaro reale sarebbe equiparato a 0,3 ettari. “Con queste condizioni, la deroga risulta poco attuabile e, quindi, poco utile”, sottolinea Giansanti. La proposta della Commissione passa ora all’esame degli Stati membri. “Siamo già in contatto con il nostro ministero e con le principali organizzazioni agricole degli Stati membri per ottenere le indispensabili e profonde modifiche”, conclude il presidente della Confagricoltura. “La deroga va accordata sulla falsariga del provvedimento già varato nel luglio 2022, per reagire all’instabilità dei mercati provocata dal conflitto in Ucraina. L’incertezza sullo scenario internazionale resta invariata”.

Poke House entra in Belgio e raggiunge quota 10 paesi

Poke House entra in Belgio e raggiunge quota 10 paesiRoma, 31 gen. (askanews) – Poke House si espande con l’acquisizione dell’omonimo brand belga, Poké House Belgium. Si tratta della sesta per il brand food nato a fine 2018 da un’idea di Matteo Pichi e Vittoria Zanetti. Poké House Belgium nasce nel settembre 2018 e oggi la società conta 15 locali attivi e concreti piani di espansione che riguardano sia il mercato domestico che nuove geografie.

L’operazione riprende la formula del marchio già adottata in passato in Portogallo nel 2020 e in Austria nel 2022 con l’investimento in Honu Tiki Bowls: i fondatori di Poké House Belgium rimarranno alla guida operativa del brand. L’annuncio, che porta così il brand a presidiare più di 180 locali nel mondo, arriva a conclusione di un 2023 che ha visto l’ingresso in Poke House del Gruppo Red Circle Investments, la società di investimenti privati di Renzo Rosso che si è affiancato agli investitori attivi Eulero Capital, FG2 Capital, MIP SGR e Angelo Moratti.

Borchia (Lega): proteste agricoltori legittime, Lega è con loro

Borchia (Lega): proteste agricoltori legittime, Lega è con loroRoma, 31 gen. (askanews) – “L’annuncio della Commissione europea di una nuova proroga della deroga alla regola della politica agricola comune (PAC) che prevede che per accedere agli aiuti comunitari gli agricoltori debbano lasciare delle quote di terreni a riposo, è una boccata d’ossigeno ma serve fare molto di più”. Così Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega Verona e vicesegretario della Liga Veneta, eurodeputato coordinatore ID in commissione ITRE e componente della commissione Trasporti al Parlamento europeo.

“Ricordiamo che il rinnovo è stato chiesto da 6 mesi, si tratta di un provvedimento necessario che però arriva in ritardo rispetto le scadenze agricole – spiega – Ennesima dimostrazione che come sosteniamo noi una vera modifica della PAC è necessaria ed è da mettere in calendario per il 2024. La Lega è dalla parte degli agricoltori, in Europa quanto in Italia, contro assurde norme ambientaliste estreme. Il nostro atteggiamento in Parlamento europeo è in linea con quanto richiedono i nostri agricoltori anche qui a Fieragricola: non abbiamo appoggiato la Farm to Fork, ci siamo opposti al Green Deal, contrastiamo le norme figlie dell’epoca Timmermans. I fatti ci danno ragione”. Per Borchia, inoltre, le proteste dei trattori “sono legittime, come quelle di oggi a Verona Fiere. Un agricoltore deve essere messo nelle condizioni di lavorare senza essere sussidiato. Per arrivare a questo – spiega – bisogna rivedere, in maniera pesante, quelli che sono i rapporti tra i produttori e la grande distribuzione organizzata. Perché non può esserci un delta così ampio tra il prezzo a cui viene venduto un prodotto da parte di chi lo lavora e il prezzo che troviamo sullo scaffale. La prima priorità è questa”.