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TheFork, Carlo Carollo è il nuovo country manager per l’Italia

TheFork, Carlo Carollo è il nuovo country manager per l’ItaliaMilano, 26 apr. (askanews) – Carlo Carollo è il nuovo country manager per l’Italia di TheFork, piattaforma di prenotazione online dei ristoranti. Il manager succede a Damien Rodière, che in qualità di general manager Western & South Europe continuerà a occuparsi dei mercati francofoni. In questa nuova posizione, Carollo supporterà tutti gli aspetti del business di TheFork con l’obiettivo di guidare l’azienda verso una espansione strategica della propria presenza sul mercato nazionale, supportando al contempo il consolidamento dell’attività sul territorio.

Carollo porta in TheFork oltre 15 anni di esperienza in ruoli dirigenziali in aziende multinazionali come Samsung, Microsoft e McKinsey. Ha iniziato la sua carriera in Procter & Gamble, dove si è occupato principalmente di marketing e vendite per ben 10 anni, per poi passare in McKinsey & Company nelle vesti di Engagement Manager. Sviluppa poi un’approfondita conoscenza del mercato della tecnologia di consumo, occupando posizioni di rilievo che prevedono anche la responsabilità di mercati esteri in Microsoft e Samsung. Il suo più recente impiego l’ha visto nelle vesti di general manager e amministratore delegato di Amplifon Italia. “Sono pronto a contribuire alla crescita dell’azienda, cogliendo tutte le opportunità che si presenteranno e impegnandomi a crearne di nuove – ha commentato Carollo – Lavorerò per perseguire i traguardi preposti ponendo grande attenzione nei confronti delle persone: clienti, partner, team di lavoro. Credo fortemente che in un contesto in cui tutti sono soddisfatti, si generi grande valore”.

In qualità di country manager per l’Italia, Carollo lavorerà a stretto contatto con Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, che commenta “L’Italia è uno dei principali mercati per TheFork. È continuamente in crescita e il riscontro che otteniamo costantemente da partner e utenti ci dà ragione di credere che esiste ancora un margine importante per un’espansione sana e solida del brand. Avere Carlo a bordo, che conosce bene la cultura e il mercato italiano e ha grandi doti di leadership, insieme ad un pensiero e un approccio strategico incentrato sul cliente, ci rende davvero entusiasti”.

Pasta e olio evo la nuova tappa del viaggio di Eataly nell’agroalimentare

Pasta e olio evo la nuova tappa del viaggio di Eataly nell’agroalimentareMilano, 26 apr. (askanews) – Da Eataly il viaggio tra i capisaldi del made in Italy agroalimentare fa tappa per sei settimane nel mondo della pasta e dell’olio extra vergine d’oliva: dal 27 aprile all’11 giugno tutti gli Eataly racconteranno pasta e olio attraverso mercato, ristorazione e didattica.

Simbolo dell’italianità a tavola, la pasta è tanto amata quanto oggetto di un consumo che non sempre tiene conto di origine e lavorazione delle materie prime, dei processi produttivi e delle tradizioni. L’olio evo, di cui l’Italia è primo produttore in termini di biodiversità con oltre 500 cultivar, è una risorsa da imparare a conoscere meglio. “Per celebrare pasta e olio, Eataly ha implementato l’assortimento del mercato inserendo tante altre eccellenze selezionate da tutta Italia e ha coinvolto produttori artigianali che ogni giorno mostreranno come nascono paste fresche e condimenti – commenta Andrea Cipolloni, group Ceo Eataly – I nostri ristoranti ospiteranno grandissimi chef diventando un luogo in cui vivere esperienze uniche attraverso il mix di mercato, ristorazione e didattica”. Per l’occasione, l’assortimento si arricchisce con 50 nuove referenze che portano a circa 300 le tipologie di paste fresche e secche da tutta Italia e a oltre 50 i frantoi da cui proviene olio extravergine d’oliva 100% italiano.

A raccontare questi due capisaldi della nostra cultura alimentare alcuni degli chef della cucina italiana che porteranno in degustazione i loro cavalli di battaglia a base di pasta, come le padellate di cacio e pepe, amatriciana, carbonara, o piatti più tradizionali come i plin e i pizzoccheri valtellinesi. Solo per citare alcuni nomi, nelle sei settimane si alterneranno ai fornelli Gianluca Casini de L’Arte in cucina di Düsseldorf, Antonio Franzè de Luna Convento di Copanello, Christian Milone de Trattoria Zappatori, una stella Michelin a Pinerolo, e Gianni Tarabini de La Preséf de La Fiorida, una stella Michelin e una stella Verde a Mantello per citare alcuni. Sempre all’insegna della pasta e del rito della condivisione, i ristoranti di Eataly inseriscono in menu la “gran padellata” da spartirsi tra commensali per vivere quel mix di esperienza tra convivialità casalinga e alta qualità delle materie prime. La didattica e le possibilità di imparare si trasformano in occasioni da non perdere. Per raccontare come alcune tipiche lavorazioni artigianali di pasta arrivino, intatte, fino ad oggi, un’attenzione speciale è dedicata all’antica arte dei fusilli lunghi lavorati a mano e al rito delle orecchiette di semola. Le maestre fusillaie di Gragnano (NA), Afeltra, faranno tappa negli Eataly per mostrare come nascono i fusilli attraverso un metodo che vede la sua origine oltre 400 anni fa. Mentre le pastaie del Molino Martimucci di Altamura, nel Barese, mostreranno come nascono, a mano, le orecchiette di semola come, ancora oggi, si fa per le strade di Bari Vecchia.

Sul fronte dell’olio si promuovono le cultivar autoctone, gli extravergini del Presidio Slow Food e i diversi passaggi della produzione olearia come raccolta, frangitura, estrazione e filtrazione, fino ad arrivare ai consigli sugli abbinamenti e alla presentazione della “Guida agli Extravergini 2023” di Slow Food Editore, il 10 maggio sul palco di Eataly Milano Smeraldo. E per finire, durante le sei settimane di celebrazioni il momento della cena diventa anche un’occasione per coinvolgere nel racconto di pasta e olio tutti i clienti dei ristoranti di Eataly. Gli chef usciranno dalle cucine per offrire un assaggio di spaghetti aglio, olio e peperoncino: l’esempio perfetto del miracolo gastronomico tutto italiano in cui si possono trasformare ingredienti di alta qualità sapientemente trattati.

Mutti cerca 1.200 stagionali per la campagna del pomodoro 2023

Mutti cerca 1.200 stagionali per la campagna del pomodoro 2023Milano, 26 apr. (askanews) – Mutti cerca 1.200 collaboratori stagionali che saranno impegnati da luglio a settembre in attività produttive e amministrative all’interno dei tre stabilimenti del gruppo. Nello specifico, in provincia di Parma, a Montechiarugolo sono ricercate 450 figure e a Collecchio 400, in provincia di Salerno a Oliveto Citra 350.

L’ambito della ricerca è la campagna di trasformazione del pomodoro, momento in cui l’azienda, nei circa 75 giorni estivi che vanno dalla seconda metà di luglio alla fine di settembre, lavora la materia prima proveniente da oltre 800 famiglie di agricoltori italiane. Oltre al personale tradizionalmente impiegato come stagionale, Mutti ricerca collaboratori che possano ricoprire ruoli specializzati come l’analista addetto al controllo qualità e l’addetto alle campionature nei campi di pomodoro. Tra i profili ricercati quest’anno, anche i diplomati di istituti tecnici industriali e di istituti tecnici professionali degli indirizzi meccanico, elettrico ed elettronico, che avranno il compito di monitorare i macchinari e gestire sistemi complessi negli ambiti dell’automazione industriale e della robotica. Le candidature sono già aperte e si offre contratto a tempo determinato stagionale. L’azienda darà priorità a coloro che hanno già collaborato con l’azienda in occasione delle precedenti campagne.

Clessidra acquisisce piemontese Everton, leader in tisane e infusi

Clessidra acquisisce piemontese Everton, leader in tisane e infusiMilano, 24 apr. (askanews) – Clessidra Private Equity Sgr ha acquisito Everton, azienda leader nel settore del tè, tisane ed infusi, da un club deal di investitori organizzato da Cronos Capital Partners. Federico Dodero, amministratore delegato di Everton, manterrà una quota di minoranza della società e continuerà nel suo ruolo operativo.

Con sede a Tagliolo Monferrato (Alessandria), Everton ha stabilimenti diretti in Italia, India e Croazia, e una succursale commerciale negli Stati Uniti. La crescita di Everton, che nel 2022 ha raggiunto un fatturato di circa 40 milioni di euro, è stata trainata negli ultimi anni dalle tisane e dagli infusi, che attualmente rappresentano la parte preponderante dell’offerta e dei ricavi. L’investimento in Everton rappresenta la quarta operazione del fondo Clessidra Capital Partners 4 e consentirà alla società di consolidare gli ambiziosi piani di crescita del management. L’operazione vedrà infatti Dodero, già azionista della società, reinvestire nell’azienda insieme agli altri dirigenti, il cui ruolo sarà fondamentale per garantire la continuità dell’azienda in questo nuovo capitolo.

Barilla vince l’Oscar del packaging 2023 per la linea dei Classici

Barilla vince l’Oscar del packaging 2023 per la linea dei ClassiciMilano, 21 apr. (askanews) – Barilla si è aggiudicata l’Oscar del packaging 2023 per la sua linea di pasta i Classici. Il premio promosso da Istituto italiano dell’imballaggio e Fondazione carta etica del packaging, in collaborazione con la Scuola del design del Politecnico di Milano, punta a valorizzare le soluzioni che si distinguono in termini di progettualità e design qualitativo.

L’azienda alimentare di Parma si è aggiudicata il premio nella categoria quality design (che conta altri 4 vincitori) per il nuovo pack lanciato nel 2022. In occasione dei 145 anni del gruppo infatti era tornata sugli scaffali l’iconica blue box, un filo rosso che rimanda alla storia dell’azienda, in una versione più sostenibile: accanto al cartone proveniente da foreste gestite responsabilmente, la confezione ha perso anche la finestra in plastica trasparente. Nella motivazione con cui la giuria premia il packaging de I Classici si legge che “La nuova visual identity rende la confezione più essenziale, incisiva e assertiva, aumentandone l’impatto mediatico. Un’evoluzione ottenuta anche grazie al ruolo di ‘cardine visuale’ attribuito al logotipo e alla variazione della cromia, ora più profonda e vibrante. Un punto di blu che riprende le radici storiche della marca rendendo, al contempo, la confezione più fortemente contemporanea”.

Accanto a Barilla nella sezione quality design sono stati premiati anche Coop Italia, Gruppo Happy, Sipa per la prima bottiglia in Pet al mondo per vino spumante e Vimar.

L’origine regionale di cibo e vino traina vendite pari a 2,8 mld

L’origine regionale di cibo e vino traina vendite pari a 2,8 mldMilano, 21 apr. (askanews) – Boom di offerta per prodotti alimentari e vini sulle cui etichette è segnalata la regione da cui provengono. Tra supermercati e ipermercati ormai superano le 10 mila referenze, grazie a una crescita annua dell’offerta a scaffale di +11%, e sviluppano oltre 2,8 miliardi di euro di sell-out. A rivelarlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che monitora l’andamento delle vendite di quasi 130 mila prodotti di largo consumo suddivisi in 11 carrelli “tematici” che identificano altrettanti fenomeni di consumo.

Come in ogni edizione, l’Osservatorio Immagino ha elaborato anche la classifica delle regioni che cavalcano maggiormente il trend della valorizzazione dei prodotti locali, contribuendovi con il maggior numero di referenze a scaffale e con il più alto valore delle vendite di prodotti in cui sono indicate in etichetta. Ancora una volta il primo posto, per giro d’affari, spetta al Trentino-Alto Adige, seguito da Sicilia ed Emilia-Romagna. Ma se guardiamo alla performance annua di vendita, allora il primato va al Molise (+10,7%), seguito da Sardegna (+8,3%) e Liguria (+6,3%). Trend negativi, invece, per i panieri “targati” Friuli-Venezia Giulia (-10,6%), Lazio (-10,0%) e Basilicata (-8,8%).

MartinoRossi: con sistema Underdrip meno consumi idrici e di fertilizzanti

MartinoRossi: con sistema Underdrip meno consumi idrici e di fertilizzantiMilano, 21 apr. (askanews) – In occasione della 53a Giornata Mondiale della Terra l’azienda italiana MartinoRossi, racconta i benefici di un innovativo sistema di irrigazione che consente il risparmio di acqua e fertilizzanti.

“Una qualsiasi delle immagini sulla portata attuale di fiumi, laghi e invasi descrive meglio di tante parole in che misura le alterazioni climatiche stanno minando le basi della filiera agroalimentare nazionale e quanto sia urgente passare allo studio di soluzioni concrete e di lungo periodo – afferma Giorgio Rossi, presidente di MartinoRossi – Da questo punto di vista il comparto agricolo italiano è molto avanti nella sperimentazione in campo di nuove tecnologie e tecniche agronomiche che consentono di ridurre i consumi di acqua, energia e fertilizzanti azotati, migliorando nettamente sia la sostenibilità delle attività agricole sia le rese per ettaro delle colture. Quello che manca nel nostro Paese è la capacità di fare sistema mettendo a fattore comune le esperienze e le competenze di cui disponiamo”. Il punto di vista del presidente di MartinoRossi è supportato dall’impegno assunto fondando Underdrip, società ad hoc creata per curare lo sviluppo dell’omonimo sistema di sub-irrigazione e fertirrigazione di precisione di nuova concezione, testato e perfezionato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore – sedi di Piacenza e Cremona – e l’Università degli Studi di Milano.

Una volta posizionato, questo sistema interrato ad alta efficienza permette di ridurre sino al 60% i consumi idrici e del 50% quelli di fertilizzanti. Underdrip prevede l’interramento delle manichette su file parallele a profondità variabili tra i 30 e i 50 cm a seconda delle tessiture del terreno, con memorizzazione GPS della posizione dell’impianto, così da consentire la semina e il successivo sviluppo delle piante al di sopra delle manichette stesse. Acqua e fertilizzanti vengono rilasciati a bassa pressione in corrispondenza delle radici delle colture e si distribuiscono gradualmente, sfruttando la microporosità del suolo. Tali caratteristiche presentano una serie di importanti vantaggi sia rispetto alla tradizionale irrigazione a pioggia sia alla micro-irrigazione superficiale a goccia. Il rilascio dell’acqua al livello delle radici, infatti, stimola lo sviluppo dell’apparato radicale a tutto beneficio dell’assorbimento dei nutrienti presenti nel terreno e della vigoria delle piante. L’assenza di umidità in superficie, per contro, crea un’ambiente sfavorevole alla proliferazione di infestanti e infezioni fungine, riducendo drasticamente la necessità di ricorrere a diserbanti e fitosanitari.

Inoltre, la non necessità di rivoltare periodicamente il terreno favorisce il consolidamento del suolo coltivato, la sua capacità di trattenere il carbonio e la sua vitalità poiché rispetta l’equilibrio naturale di microfauna e microflora.

Felicetti: nessuna speculazione su pasta, Coldiretti confonde consumatori

Felicetti: nessuna speculazione su pasta, Coldiretti confonde consumatoriMilano, 19 apr. (askanews) – “Il grano ha prezzi troppo fluttuanti e non è l’industria della pasta a determinare il prezzo del grano duro, a farlo è il mercato globale con meccanismi e quotazioni internazionali. Contrariamente a quanto viene spesso detto, il grano estero costa anche più di quello italiano (in media il +10%), soprattutto in questo momento storico particolare. Spiace che la Coldiretti continui ad avanzare dei dubbi su presunte speculazioni, con il consueto intento di confondere i nostri consumatori”. Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food, respinge al mittente le accuse mosse da Coldiretti nei giorni scorsi sull’aumento del prezzo della pasta a fronte di una diminuzione del costo del grano duro e sulla presunta speculazione da parte dei pastai di ridurre il prezzo del grano italiano per favorire le importazioni di grano estero/canadese.

I pastai italiani, ricordano in una nota, “sostengono gli agricoltori del nostro Paese con i contratti di filiera per garantire il giusto prezzo e acquistano tutto il grano duro pastificabile disponibile in Italia e la pasta che compriamo oggi è fatta col grano acquistato mesi e mesi fa a prezzi più alti. Inoltre, quando parliamo di pasta, un alimento monoingrediente, è vero che il grano duro e la semola impattano in modo rilevante sul costo finale, ma dobbiamo tenere presente anche altre voci di costo come l’energia, i materiali ausiliari (imballaggi primari e secondari) e la logistica (trasporto locale e internazionale), tutti ambiti in cui i rincari sono ancora evidenti ed elevati”. “Nonostante tutto – conclude – la pasta continua a restare un alimento accessibile, perché con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (legumi e un filo d’olio), si riesce a preparare un pasto bilanciato per una famiglia di 5 persone, con meno di due euro”.

Rialzo moderato temperature positivo o neutro per colture Italia

Rialzo moderato temperature positivo o neutro per colture ItaliaRoma, 18 apr. (askanews) – Un riscladamento climatico moderato da qui al 2023 avrebbe un effetto “pressoché nullo o positivo” per tutte e tre le principali colture in Italia. E’ la stima di uno studio pubblicato nella collana “Questioni di economia e finanza” della Banca d”Italia (un Occasional paper intitolato “Il cambiamento climatico e l’agricoltura italiana: evidenza da shock metereologici”).

L’analisi avverte tuttavia come sia “plausibile” che gli ulteriori aumenti delle temperature attesi nelle decadi successive (o prima, qualora le previsioni climatiche utilizzate si rivelassero troppo ottimistiche) determinino “effetti complessivamente negativi”. Il lavoro stima l’effetto degli shock metereologici sulla produzione agricola in Italia e quantifica gli effetti a livello nazionale e provinciale che uno scenario climatico di riscaldamento moderato avrebbe nel 2030. Lo studio, si legge, si concentra su tre dei principali prodotti agricoli italiani (mais, grano duro e vite da vino), tra loro eterogenei in termini di zona di produzione, stagione vegetativa ed esigenze climatiche.

“La relazione fra resa e temperatura è non-lineare: positiva fino a una data soglia (circa 28° per i cereali e 32° per la vite) e negativa oltre – spiega l’analisi -. Le stime, combinate alle proiezioni climatiche, implicano che l’effetto medio sul territorio nazionale nel 2030 sarà pressoché nullo o positivo per tutte e tre le colture. È tuttavia plausibile che gli ulteriori aumenti delle temperature attesi nelle decadi successive (o prima, qualora le previsioni climatiche utilizzate si rivelassero troppo ottimistiche) determinino effetti complessivamente negativi”.

Federcuochi asse con Coldiretti e Filiera Italia: no a cibo coltivato

Federcuochi asse con Coldiretti e Filiera Italia: no a cibo coltivatoMilano, 17 apr. (askanews) – Federcuochi si schiera a favore della petizione promossa da Coldiretti e Filiera Italia per sostenere il processo legislativo aperto dal disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri per il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi coltivati, in mancanza di adeguate garanzie per la sicurezza alimentare e ambientale.

In occasione dell’assemblea nazionale della Federazione italiana cuochi, il presidente, Rocco Pozzulo, ha sottolineato “l’importanza di valorizzare in cucina i primati green dell’agricoltura italiana con 5.450 specialità tradizionali censite dalle Regioni, 320 specialità Dop e Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Doc, Docg e Igt, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche”. “Abbiamo acceso i riflettori su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda” ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “L’Italia, che è leader nella qualità e nella sicurezza alimentare nel mondo, ha la responsabilità e il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della qualità a tavola, come è già avvenuto con l’obbligo dell’etichetta con l’indicazione di origine” ha affermato Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato di Filiera Italia.

Secondo la Fao e l’Oms, infatti, attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate.