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Copagri: in Dl Milleproroghe bene contenuti su mondo agricolo

Copagri: in Dl Milleproroghe bene contenuti su mondo agricoloRoma, 15 gen. (askanews) – “Alla luce delle molteplici difficoltà che gravano sui produttori agricoli, stretti da tempo nella morsa tra gli elevati costi di produzione, schizzati alle stelle a seguito del drammatico conflitto in atto sul versante comunitario orientale, e le remunerazioni a dir poco insoddisfacenti, non possiamo che accogliere favorevolmente i contenuti agricoli del cosiddetto ‘DL Milleproroghe’, che vengono incontro alle esigenze del Primario e alle istanze avanzate dalla Confederazione per dare modo agli agricoltori di gestire con più tranquillità le molteplici scadenze cui sono sottoposti”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del DL 215/2023 con disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

“Bene, quindi, la proroga a tutto il 2024 del termine entro cui viene consentito alla PA di posticipare al momento del saldo le verifiche richieste per la conformità dei provvedimenti di elargizione dei sussidi alla regolarità contributiva e fiscale, così come la proroga dei termini per l’estirpazione delle piante colpite dalla Xylella, in deroga alla disciplina vigente e ai procedimenti di impatto ambientale”, ha osservato la Copagri, esprimendo favore anche per la proroga dell’obbligo di revisione delle macchine agricole, posticipato a fine 2024 per i mezzi immatricolati fino al 1996 e a fine 2025 per quelli immatricolate fino al 2019, che però andrebbe prevista anche per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983, poiché si è ancora in attesa del relativo decreto ministeriale. “A pesare sul comparto è però l’assenza nel provvedimento in esame di una serie di misure ampiamente e ripetutamente caldeggiate dal settore, rimaste già fuori dalla manovra. Ci riferiamo, in particolare, alla proroga al 2024 dell’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under40, che, a nostro avviso, andrebbe al contrario recuperato e reso strutturale; in un contesto nel quale le regole comunitarie hanno reso ancora più complesso l’accesso ai contributi comunitari per i giovani agricoltori, infatti, diventa ancora più importante mettere in campo ogni possibile intervento per favorire il più possibile il tanto decantato ricambio generazionale nel Primario”, ha evidenziato la Confederazione.

“Allo stesso modo, in una situazione nella quale i produttori agricoli sono fortemente colpiti dall’aumento del costo dei carburanti e dell’energia e dalle sempre più evidenti conseguenze del climate change, appare del tutto paradossale la mancata proroga dell’esenzione IRPEF per i redditi dominicali e agrari, intervento fondamentale per mettere un freno al graduale abbandono del Primario da parte di lavoratori e imprenditori, che sempre più spesso si stanno orientando verso altri comparti”, ha concluso la Copagri.

Bauli lancia la patisserie academy per formare studenti e dipendenti

Bauli lancia la patisserie academy per formare studenti e dipendentiMilano, 15 gen. (askanews) – Il gruppo Bauli lancia la Bauli patisserie academy in collaborazione con Cast Alimenti, una scuola di formazione per professionisti del mondo alimentare. Si tratta, spiega l’azienda veronese, di un corso di formazione per 12 figure professionali specializzate in tecniche di pasticceria, con la possibilità, a conclusione del percorso, di entrare a far parte del gruppo Bauli all’interno del neocostituito Bauli patisserie team. Il nuovo team raccoglierà il gruppo di esperti pasticcieri e, grazie alle competenze acquisite, arricchirà con i propri membri i team di ricerca e sviluppo e della rete dei punti vendita “Minuto Bauli”, dove il consumatore può gustare il prodotto sfornato al momento.

Il corso durerà 12 settimane a partire dal mese di marzo e sarà suddiviso in moduli, ognuno dei quali dedicato a una preparazione pasticcera: dalla preparazione del lievito madre alle creme idrate e anidre, dal temperaggio del cioccolato alle frolle e alle masse montate fino ai prodotti senza glutine e senza lattosio. Il gruppo Bauli finanzierà la academy consentendo l’accesso gratuito a tutti i partecipanti al corso. Dei dodici studenti che vi accederanno, quattro, infatti, saranno dipendenti del gruppo, con l’obiettivo di coltivare internamente le competenze di alta pasticceria cruciali per la crescita dell’azienda e il miglioramento continuo dei prodotti che sviluppa.

“Siamo fieri di dare il via a un progetto di grandissimo valore, che punta a sostenere e coltivare giovani talenti – afferma Michele Bauli, presidente del gruppo Bauli – Con la Bauli Patisserie Academy abbiamo voluto investire sul futuro e sulla formazione con un approccio innovativo, che non comprende solo le tecniche della pasticceria tradizionale, ma anche competenze diverse ormai indispensabili, come ad esempio quelle necessarie per la creazione di prodotti ‘free from’. Il nostro obiettivo è quello di dare vita a una generazione di pasticcieri con una marcia in più, che si possa distinguere in un mercato sempre più competitivo e selettivo. E saremo proprio noi i primi a scommettere su questi giovani, individuando tra di loro le persone da inserire nella nostra realtà, all’interno della Bauli Patisserie Team”. “Questa collaborazione evidenzia il nostro costante e qualificato dialogo anche con grandi aziende, che si affianca in modo sinergico a quello con i laboratori artigiani – evidenzia il direttore di Cast Alimenti, Vittorio Santoro – Cast, infatti, forma sia maestri pasticceri, sia personale qualificato per le aziende più note dell’arte dolciaria. Di fatto apriamo, con i nostri corsi, nuovi sbocchi professionali. Entrare nel mondo dell’industria alimentare permette infatti di approfondire aspetti specifici della professione come l’R&D, le applicazioni innovative delle materie prime, lo sviluppo di nuovi prodotti. Un lavoro dinamico e vario, che permette anche di viaggiare e di conoscere nuovi mercati”.

In Toscana perse 20mila aziende agricole in 10 anni

In Toscana perse 20mila aziende agricole in 10 anniRoma, 15 gen. (askanews) – Costi di produzioni alle stelle, costi della produzione primaria fuori controllo; danni da selvatici e ungulati, crisi di mercato, aree interne abbandonate, emergenza idrica. E ancora, crisi di mercato, inflazione e speculazione. L’agricoltura in crisi e ha “bisogno di un piano strategico nazionale che vada su proposte mirate rivolte ad una attenzione del ruolo dell’agricoltore all’interno della filiera, del bisogno di avere acqua per usi agricoli e civili, che incida sulla promozione e aiuti le aziende ad entrare nei mercati, a gestire la selvaggina, un piano che con concretezza vada a gestire i fondi a disposizione”. A sottolinearlo è Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana in apertura dell’assemblea regionale dal titolo “Salvaguardare l’agricoltura per salvare il futuro” che si è svolta oggi a Firenze.

La Toscana negli ultimi 10 anni (Censimento Istat 2020) ha perso oltre 20mila aziende agricole (passando da 72.686 a 52.146, pari a -28,3%); ha perso 640.111 ettari di Sau (Superficie agricola utilizzata) pari al -15,1%e 187mila di Superficie agricola totale (Sat), mentre la superficie boscata è passata al 33,6% rispetto alla SAU (Toscana al terzo posto dietro al Trentino e Liguria). Le società di persona sono il 7,9% e gestiscono il 22,2% della superficie agricole; le società di capitali sono il 2,7% e gestiscono il 11,9% della Sau. “Sulle filiere agroalimentare – ha detto Berni – bisogna implementare l’aggregazione di filiere aiutandole nella crescita con investimenti mirati riqualificanti anche e soprattutto partendo da piccoli investimenti atti ad inserire le piccole aziende in questo tipo di percorso e migliorare l’assetto organizzativo. Inoltre, le continue limitazioni UE nell’utilizzo degli agrofarmaci, mettono fuori competizione i nostri agricoltori rispetto a quelli extra UE”.

Sul settore pesa la carenza idrica: “dobbiamo avere acqua a disposizione ad un prezzo adeguato per garantire la competitività delle nostre aziende; dobbiamo fare le grandi opere che servono anche per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici tra bombe d’acqua a periodi di siccità” ha sottolineato il presidente della Cia Toscana. All’ordine del giorno anche l’emergenza ungulati e selvatici: “il problema va affrontato subito e risolto – ha detto Berni – non vogliamo proclami ma azioni mirate e dirette, controllo analisi rapida e successive soluzioni se non appropriate le precedenti”. Per quanto riguarda la promozione, “lo Stato e la Regione devono incentivare con iniziative di filiera corta comunità del cibo a creare sostenibilità per i piccoli agricoltori”.

All’assemblea è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “è un momento importante – ha detto – anche perché abbiamo la partita dei fondi europei dove la Regione Toscana ha sull’agricoltura più di 1 miliardo di euro di disponibilità nell’arco dei sei anni che si indirizzano rispetto a quelli che sono gli investimenti e i supporti ad una attività sempre importante”.

Colpi pistola contro magazzino Callipo, solidarietà Fai-Cisl

Colpi pistola contro magazzino Callipo, solidarietà Fai-CislRoma, 15 gen. (askanews) – “Esprimiamo piena solidarietà alla famiglia Callipo, ai sindacalisti e a tutti i dipendenti della storica azienda alimentare di Pizzo, Vibo Valentia: i colpi di pistola rinvenuti contro il magazzino rappresentano un fatto gravissimo e inquietante, sul quale ci auguriamo si faccia luce al più presto. Nessuno si illuda di poter intimidire il mondo del lavoro con minacce e violenze di alcun tipo”.

Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai-Cisl nazionale il segretario generale Onofrio Rota, commentando il rinvenimento di alcuni colpi di pistola indirizzati verso un magazzino Callipo a San Pietro Lametino, frazione di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Al messaggio di Onofrio Rota si associa quello di Daniele Gualtieri, segretario generale della Fai-Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e Michele Sapia, Segretario Generale della Fai-Cisl Calabria: “siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori ed esprimiamo tutto il nostro sostegno all’impegno da sempre svolto dal Gruppo Callipo in nome della legalità e delle buone relazioni industriali e sindacali, che hanno portato negli anni al raggiungimento di ottimi risultati sia produttivi che contrattuali a favore dei dipendenti e delle loro famiglie, un impegno evidentemente scomodo per qualcuno che vorrebbe controllare il territorio con la violenza e il malaffare. Confidiamo che le attività produttive proseguano ora in piena serenità – concludono Gualtieri e Sapia – e che le forze dell’ordine assicurino al più presto alla giustizia gli autori di questo grave atto intimidatorio”.

Prorogata da R. Toscana scandenza bando ammodernamento frantoi

Prorogata da R. Toscana scandenza bando ammodernamento frantoiRoma, 15 gen. (askanews) – E’ stata prorogata di un mese dalla Regione Toscana la scadenza per la presentazione delle domande di sostegno sul bando di ammodernamento dei frantoi oleari, che dunque dal 15 gennaio slitta al 15 febbraio 2024. La proroga è stata firmata dal settore Agricoltura della Regione su indicazione della vicepresidente e assessora Stefania Saccardi, preso atto delle difficoltà collegate alla compilazione delle domande di sostegno sul portale di erogazione dei servizi digitali del Sistema Informativo Agricolo Nazionale, che sono pervenute tramite mail alla Regione e considerate anche le problematiche connesse alla sincronizzazione dei fascicoli aziendali di chi fa richiesta del sostegno dovute alle difficoltà di interscambio tra ARTEA ed il SIAN.

Il bando, che può contare su una dotazione di 8 milioni e 335mila euro, concede contributi a fondo perduto per favorire la sostituzione o l’ammodernamento dei frantoi esistenti, anche attraverso l’introduzione di macchinari e tecnologie che migliorino le performance ambientali dell’attività di estrazione dell’olio extravergine di oliva. Il rinnovo degli impianti tecnologici è finalizzato anche al miglioramento della qualità degli olii e a un generale incremento della sostenibilità della filiera olivicolo-olearia. “Una proroga necessaria – ha detto la vicepresidente Saccardi – i frantoi oleari sono fondamentali per questa filiera strategica per la Toscana e questo bando, molto atteso e fondamentale per l’ammodernamento o il rinnovo totale dei frantoi, ha una duplice valenza: quella dell’innovazione, prima di tutto, e quella della sostenibilità ambientale. I risultati saranno infatti interventi che puntano a rafforzare la competitività di tutto il settore olivicolo e al contempo a migliorare l’impatto ambientale che produce questa attività, tenendo sempre elevata, e anzi migliorando, la qualità stessa del nostro olio extravergine”.

Vino, Uiv: a novembre -11% vendite in Usa, grazie a bolle Italia -3%

Vino, Uiv: a novembre -11% vendite in Usa, grazie a bolle Italia -3%Milano, 15 gen. (askanews) – Novembre nero per le vendite di vino negli Stati Uniti: il totale dei consumi enologici statunitensi segna un calo tendenziale mensile dell’11%, dato che porta il gap di vendite a volume nei primi 11 mesi 2023 a -8%. Va meglio per i soli vini italiani, che tra off trade e horeca a stelle e strisce limitano le perdite a -3% in novembre e a -3,5% nel cumulato dell’anno. Lo rileva l’Osservatorio del vino di Unione italiana vini (Uiv) in occasione del suo primo webinar dedicato al mercato Usa in presenza di circa 160 iscritti in rappresentanza di imprese e consorzi del vino.

Secondo il report Uiv su base SipSource, strumento che monitora il 75% degli esercizi commerciali statunitensi, la minor contrazione dei consumi di vino italiano periodo è da addurre alla sin qui buona tenuta del segmento spumanti (+2,2% tendenziale nell’anno) a fronte di una discesa generalizzata dei prodotti fermi, con i rossi a -9%, i bianchi a -3% e i rosati a -13%. Tra i canali, si attestano a -5% le perdite dei consumi fuori casa (ristorazione, bar, hotel), mentre si segnala in caduta la domanda off premise (gdo, vendita all’ingrosso, liquor store, grocery), che scende a -9%. Nel solo mese di novembre, con il sorpasso sui vini bianchi, gli spumanti (+8% su pari periodo 2022) diventano la tipologia italiana più consumata dai winelover Usa, con una quota che sfiora il 38% contro il 35,5% dei bianchi e il 17,5% dei rossi, questi ultimi in forte regressione (-16%). Le difficoltà dei rossi non si limitano però ai prodotti del Belpaese: nel 2023 il calo sul totale del mercato è del 10%, bissato da un novembre a -15%. Unica voce in positivo i cocktail wine, che crescono del 2% sia a novembre sia nel computo degli 11 mesi.

Il 23-01 in Agrifish presidenza belga presenta programma lavoro

Il 23-01 in Agrifish presidenza belga presenta programma lavoroRoma, 15 gen. (askanews) – Si riunirà il prossimo 23 gennaio il Consiglio Agricoltura e Pesca, durante il quale la presidenza belga presenterà il suo programma di lavoro per il prossimo semestre nel settore dell’agricoltura e della pesca.

Durante la seduta, i ministri europei discuteranno le questioni agricole legate al commercio, sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione e il Consiglio terrà una discussione pubblica sul dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in Europa avviato dalla Commissione. Sempre nel corso di una sessione pubblica e a seguito di una presentazione da parte della Commissione, il Consiglio avrà un primo scambio di opinioni sulla proposta di regolamento relativo a un quadro di monitoraggio per le foreste europee resilienti.

Infine, la Lettonia fornirà informazioni sulle sanzioni contro i prodotti agricoli importati dalla Russia, mentre il Consiglio riceverà pubblicamente informazioni dalla delegazione austriaca sul ruolo della politica agricola comune nella salvaguardia della produzione alimentare di alta qualità.

In 2023 produzione mele italiane a oltre 2,1 mln di tonn., +2,9%

In 2023 produzione mele italiane a oltre 2,1 mln di tonn., +2,9%Roma, 15 gen. (askanews) – La produzione totale di mele italiane nel 2023, ormai definitiva includendo anche le varietà più tardive, è stata di 2.174.674 tonnellate, con un aumento del 2,9% rispetto allo scorso anno. Il volume di mele destinate alla trasformazione industriale diminuisce leggermente rispetto all’anno precedente e così la disponibilità di mele per il mercato fresco cresce di poco oltre 4% rispetto al 2022, raggiungendo 1.878.891 di tonnellate. Il bilancio sull’andamento del comparto è stato fatto da Assomela, il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta il 75% della produzione melicola nazionale.

Le giacenze di mele per il mercato fresco al primo gennaio si assestano a 1.215.750 tonnellate, con un incremento del 4,8% rispetto al minimo record dello scorso anno e in linea con la media degli anni precedenti. A dicembre sono state vendute complessivamente 164.376 tonnellate di mele, un volume esattamente in linea con la media degli ultimi cinque anni. Per quanto riguarda il settore del trasformato, i volumi sono in linea con le previsioni. Attualmente, spiega Assomela, la campagna di commercializzazione appare molto viva in Europa, grazie anche alla minore presenza sia di mele polacche, pur presenti con prezzi competitivi in diversi mercati, sia di mele tedesche.

Nell’export oltremare si registrano invece alcune difficoltà logistiche dovute all’intoppo del canale Suez e dei conflitti nel mar Rosso che comporta ritardi ed incertezze nella disponibilità di container. A causa della scarsità dei container, dei tempi di attesa, delle deviazioni e dell’aumento delle assicurazioni, i prezzi della logistica su queste strade vengono rinegoziati e in alcuni casi quasi raddoppiate. Sul fronte della legislazione comunitaria, Assomela continua a seguire con attenzione l’evoluzione delle proposte di Regolamento UE per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) e per la riduzione degli imballaggi e rifiuti da imballaggi (PPWR), entrambe oggetto di forte critica da parte del settore. Assomela conferma infatti “un convinto sostegno alle posizioni espresse dal Parlamento Europeo lo scorso novembre, che ha rigettato la proposta SUR ed ha modificato la proposta PPWR, escludendo dal campo di applicazione il settore ortofrutticolo per quanto riguarda il divieto di uso di confezioni monouso”.

Metro: in Italia fatturato 22-23 sale a 1,97 mld, 30,6 mld quello globale

Metro: in Italia fatturato 22-23 sale a 1,97 mld, 30,6 mld quello globaleMilano, 15 gen. (askanews) – Si è chiuso con un fatturato di 1,97 miliardi di euro (+9,4% rispetto all’anno fiscale precedente) l’anno fiscale 2022/2023 di Metro Italia, azienda specializzata nel commercio all’ingrosso nel settore horeca. Un risultato trainato da tutti i canali di vendita, che hanno registrato performance migliori rispetto al 2021-2022. A livello globale il gruppo ha registrato un fatturato di 30,6 miliardi di euro (+2,7% rispetto al 2021-2022).

Metro, con 49 punti vendita in 16 regioni, 2 depositi per il canale food service distribution e circa 4.000 dipendenti in Italia, ha un assortimento di circa 30.000 referenze, circa 23.700 alimentari e circa 6.300 non alimentari, messe a disposizione di circa 200.000 clienti. Sul totale delle referenze food, 7.000 sono quelle locali (23%) che arrivano da una rete di circa 800 fornitori distribuiti sul territorio italiano. Analizzando i risultati ottenuti nel 2022-2023 dai singoli canali di vendita il cash&carry, che rappresenta il 77% delle vendite totali di Metro Italia, ha registrato un fatturato di 1,5 miliardi di euro (+6,5% e +93 milioni di euro sul 2021-2022). Crescita a due cifre anche per il canale food service distribution (FSD), che ha chiuso l’anno con un fatturato di 434 milioni di euro (+17,3% e +64 milioni di euro rispetto al 2021-2022). Lo sviluppo di questo canale sarà una delle priorità di Metro nel 2023-2024. Grazie alle consegne effettuate dagli Store e dai due depositi di Siziano (Pavia) e Fara Sabina (Rieti), Metro è in grado di raggiungere i clienti in tutte le sedici regioni in cui è presente. Sull’andamento di Metro Italia nel 2022-2023 hanno inciso anche le performance del mercato online, presente oggi in Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi e Francia. In Italia il canale di vendita online lanciato a luglio 2022 ha registrato una crescita esponenziale, chiudendo l’anno fiscale a 12,6 milioni di euro di fatturato. Per lo smistamento dei prodotti Metro si avvale di un magazzino operativo da luglio 2022 a Casei Gerola (Pavia). Nell’anno fiscale 22-23 i prodotti “own brand” a marchio Metro – circa 3.500 referenze, 622 milioni di euro di fatturato, hanno registrato una crescita del 25,7% rispetto al 2021-2022.

“L’anno fiscale che abbiamo concluso è stato sicuramente sfidante e, nonostante l’incertezza data dal contesto macroeconomico, abbiamo raggiunto traguardi di cui siamo molto soddisfatti. L’Italia si conferma uno dei mercati chiave per la crescita di Metro a livello globale – – afferma Arnoud J. van Wingerde, amministratore delegato di Metro Italia – Nel nuovo anno porteremo avanti la nostra Strategia 2030 con tre obiettivi ben chiari: consolidare il nostro business multicanale, rispondere sempre meglio alle richieste dei nostri clienti con un assortimento declinato sulle loro esigenze, ridurre l’impatto delle nostre operazioni sull’ambiente”. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, l’azienda rispetto all’anno precedente ha evitato l’immissione in atmosfera di circa 3.000 tonnellate di CO2. Ha, inoltre, ridotto del 25% i consumi di gas metano, del 14% quelli di acqua e del 5,5% quelli di energia elettrica.

Birra Peroni ottiene la certificazione sulla parità di genere

Birra Peroni ottiene la certificazione sulla parità di genereMilano, 15 gen. (askanews) – Birra Peroni ha ottenuto la certificazione sulla parità di genere Uni/Pdr 125:2022, prevista dal Pnrr con l’obiettivo di definire le linee guida sul sistema di gestione della gender equity. La prassi di riferimento introdotta nel 2022 dall’Ente italiano di normazione definisce le linee guida sul sistema di gestione che prevede la strutturazione e l’adozione di un insieme di indicatori di prestazioe inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni.

Peroni, azienda parte del gruppo birrario giapponese Asahi, è la prima azienda nel settore della birra e in generale delle bevande ad ottenere questa certificazione. Un risultato importante in un’area strategica per l’azienda birraria che sta portando avanti numerose iniziative in area diversity, equity e inclusion. Il percorso di attestazione, svolto insieme all’ente certificatore Bureau Veritas ha riguardato, tra le altre cose, la governance, i processi human resources e le policy sulla parità di genere. “Questo risultato ci rende molto orgogliosi, perché è frutto di un percorso iniziato con l’obiettivo preciso di realizzare qualcosa di concreto in tema di parità di genere e, in generale, di diffondere una cultura inclusiva a 360 gradi nelle azioni di tutti i giorni – dichiara Gianluca Di Gioia, direttore risorse umane di Birra Peroni – Siamo contenti che, grazie anche al supporto di Bureau Veritas, tale impegno sia stato riconosciuto ufficialmente, perché questo ci dimostra ancora una volta che il percorso da fare è quello che abbiamo intrapreso e ci sprona a proseguire, portando questo impegno anche al di fuori della nostra realtà”.