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Imballaggi, Confagri: testo migliorato ma forti perplessità

Imballaggi, Confagri: testo migliorato ma forti perplessitàRoma, 24 apr. (askanews) – Il testo votato oggi dal Parlamento europeo sul regolamento imballaggi “è decisamente migliorativo rispetto alla proposta iniziale della Commissione UE: senza le modifiche portate avanti dal lavoro di squadra svolto dal governo e dagli europarlamentari italiani, avrebbe avuto conseguenze sulla tenuta del nostro sistema agroalimentare”.


Così Confagricoltura sul voto del PE relativo al regolamento imballaggi: sebbene siano stati fatti ampi passi avanti rispetto alla prima versione, restano, ad avviso della Confederazione, alcune criticità per il settore ortofrutticolo che potranno essere nuovamente affrontate e risolte con i regolamenti delegati da varare due anni dopo l’entrata in vigore del Regolamento. Le criticità riguardano il divieto di utilizzo di imballaggi monouso in plastica per la frutta e la verdura fresca fino a 1,5 kg. Inoltre, rischia di creare distorsioni sul mercato interno anche la disposizione del testo che concede a ogni Stato membro la possibilità di definire la disciplina delle restrizioni per gli imballaggi monouso. Le nuove disposizioni saranno operative a partire dal 2030 e gli Stati membri potranno disporre deroghe.

Coldiretti: bene ok Europarlamento alla genetica green

Coldiretti: bene ok Europarlamento alla genetica greenRoma, 24 apr. (askanews) – L’ok definitivo del Parlamento europeo alla genetica green è importante per aiutare concretamente gli agricoltori a ridurre input chimici e risorse naturali, ma anche ad adattarsi alle nuove patologie e ai nuovi insetti che sempre più si diffondono anche in Europa a causa dei cambiamenti climatici. Così in una nota la Coldiretti commenta l’approvazione della posizione formale del Parlamento europeo sul dossier relativo alle nuove tecniche di selezione genomica (Tea) che di fatto blinda il testo in vista della trattativa con il Consiglio Agricoltura dell’Ue.


“Un passo avanti che permetterà di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale, minor utilizzo di input chimici, ma anche resilienza e adattamento dei cambiamenti climatici – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – nel rispetto della biodiversità e della distintività dell’agricoltura italiana ed europea”.

Bilaterale Confagri-Asaja su nuove sfide agricoltura Ue

Bilaterale Confagri-Asaja su nuove sfide agricoltura UeRoma, 24 apr. (askanews) – “Ad Asaja siamo legati da un’amicizia storica: abbiamo in comune con questa Organizzazione i grandi temi dell’agricoltura del Mediterraneo. Le nostre produzioni vanno rafforzate e l’incontro odierno con la delegazione spagnola mira a consolidare ulteriormente la collaborazione, in vista di un maggior peso politico dell’agricoltura all’interno dell’Europa”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione della bilaterale che si è svolta a Palazzo della Valle con la delegazione di Asaja, la più grande organizzazione agricola professionale spagnola. L’incontro ha l’obiettivo di rafforzare i partenariati internazionali e affrontare le sfide emergenti nel settore agricolo, partendo dalle diverse questioni che stanno plasmando il futuro dell’agricoltura in Europa.


“L’appuntamento di oggi è frutto di una cooperazione che ha avuto inizio molto tempo fa a Bruxelles – così il presidente di Asaja, Pedro Mauricio Barato Triguero – Vogliamo continuare a confrontarci e a lavorare insieme con Confagricoltura per supportare i nostri comuni interesse in seno al COPA e più in generale in Europa”. Per questo il presidente Barato ha proposto a Confagricoltura la creazione di un Patto Mediterraneo, volto a definire obiettivi chiari e tempistiche definite per allineare gli interessi comuni e rafforzare le azioni sinergiche dei Paesi dell’area. Oggetto di confronto durante la bilaterale che ha riunito le due Organizzazioni anche la necessità di una revisione della PAC, che – a parere di entrambi i presidenti – deve tornare ad essere una politica economica, più agraria e meno influenzata dall’ideologia ambientalista.


Sono stati inoltre approfonditi l’attuale contesto geopolitico, contrassegnato dal conflitto in Ucraina e dalla guerra in Israele e le relative ripercussioni sul settore primario, gli accordi commerciali internazionali e la necessità di reciprocità di regole all’interno di essi. Inoltre l’importanza della ricerca e delle TEA in particolare, soprattutto nel contrasto ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione a come le politiche possano essere adattate per incorporare i progressi tecnologici e scientifici che promuovono pratiche agricole più responsabili e sostenibili. Altro argomento di discussione sono stati la politica sociale, in particolare il problema della mancanza di manodopera in agricoltura oltre alla necessità di creare interprofessioni a livello europeo che permetterebbero il confronto per una politica più orientata al mercato. “L’agricoltura deve tornare ad essere sempre più strategica nell’equilibrio geopolitico europeo – ha concluso Giansanti – Per questo bisogna tornare a politiche che, anziché disincentivare le produzioni, siano in grado di promuoverle e valorizzarle”.

Lollobrigida: investiamo per valorizzare e trasformare prodotti

Lollobrigida: investiamo per valorizzare e trasformare prodottiRoma, 24 apr. (askanews) – “Dobbiamo essere consapevoli del valore della nostra cucina, della capacità di attrarre turismo. Per questo il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, investe su due pilastri: la valorizzazione dei prodotti finalizzati all’export e il contesto nel quale questi nascono e vengono trasformati. I monumenti, le marinerie, il collegamento con l’ittiturismo, l’enoturismo e l’agriturismo, diventano ulteriori attrattori per portare ricchezza”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al Seafood Expo Global 2024 a Barcellona, a margine della presentazione del BrodettoFest 2024.


“La pesca, l’agricoltura, la produzione, la trasformazione italiana è per eccellenza quella che rappresenta al meglio la qualità. L’Italia viene percepita nel mondo come la Nazione della qualità e può permettersi di essere tale sia per i 3000 anni di storia, sia per il nostro presente che vede tanti imprenditori continuare a lavorare impegnandosi, garantendo i prodotti e la loro trasformazione con eccezionale cura”, conclude il ministro.

Dal 19 ottobre al 17 novembre torna Frantoi aperti in Umbria

Dal 19 ottobre al 17 novembre torna Frantoi aperti in UmbriaRoma, 24 apr. (askanews) – Si terrà dal 19 ottobre al 17 novembre 2024 la 27esima edizione di un dei principali eventu sull’oleoturismo italiano: Frantoi Aperti in Umbria. La decisione è stata presa durante l’assemblea annuale dei soci della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, associazione regionale che coinvolge circa 100 realtà tra Comuni, Enti, frantoi, aziende agricole, ristoranti e strutture ricettive.


Tra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio consuntivo 2023 e preventivo 2024, le attività di promozione per l’anno 2024, la quarta edizione di Anteprima Olio e.v.o. Dop Umbria e la 27esima edizione di “Frantoi Aperti in Umbria”. “Abbiamo stabilito le nuove date di Frantoi Aperti in Umbria del prossimo autunno – annuncia in una nota Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria – La decisione di far partire prima l’evento, nasce da diverse considerazioni maturate negli ultimi anni grazie al confronto con frantoiani e produttori e con gli amministratori dei Comuni che organizzano gli eventi durante Frantoi Aperti”.


La prima motivazione è la tendenza ormai consolidata ad anticipare la raccolta, sia per ragioni legate al cambiamento climatico, sia per fattori qualitativi legati alla maturazione delle olive, e conseguentemente il rischio di trovare frantoi chiusi già dalla seconda metà di novembre. “Tra gli obbiettivi del 2024 più significativi – ha concluso Paolo Morbidoni – c’è anche l’implementazione delle attività esperienziali di oleoturismo e l’attivazione del portale delle esperienze in collaborazione delle Strade dei Vini dell’Umbria”.

Carloni: serve equilibrio tra gestione fauna e tutela aziende

Carloni: serve equilibrio tra gestione fauna e tutela aziendeRoma, 24 apr. (askanews) – “La fauna selvatica rappresenta un patrimonio incredibile, ma la gestione della popolazione è diventata una questione complessa, che richiede equilibrio tra la necessità di conservazione delle specie e la gestione del territorio e delle aziende agricole”. Lo ha detto il deputato della Lega e presidente della Commissione Agricoltura Mirco Carloni, a margine della presentazione del libro “Stima dei danni provocati da fauna selvatica alle coltivazioni agricole e al patrimonio ittico e zootecnico” di Massimo Moncelli, a cui hanno anche partecipato il presidente del Consiglio nazionale dei Periti Agrari Mario Braga e il segretario generale della Confael Domenico Marrella.


“Sentire gli agricoltori esasperati dalla presenza di esemplari come il lupo, costretti poi a chiudere le proprie attività, credo sia una sconfitta sopra ogni altra cosa – ha sottolineato Carloni – Perché quando un’azienda con una famiglia alle spalle chiude, lascia sguarnito un territorio in cui difficilmente potranno nascere realtà simili. Serve un approccio tecnico-scientifico, non ideologico, ed è per questo che il libro di Massimo Moncelli, che oggi presentiamo alla Camera dei deputati, può davvero essere un riferimento importante per la stima dei danni provocati dalla fauna selvatica e per le attività di controllo stesse, oltre che per le amministrazioni locali spesso in difficoltà”, ha concluso.

Psa, Ciriani: confronto con Ue per revisione norme su export

Psa, Ciriani: confronto con Ue per revisione norme su exportRoma, 24 apr. (askanews) – “In queste ore si è attivato un confronto con la Comm Europea in cui vogliamo proporre una revisione della normativa finalizzata a inibire l’export solo per quelle aziende che non hanno attuato misure di biosicurezza, superando così l’attuale indirizzo che impone misure di contenimento generalizzate senza tenere conto dei rischi reali”. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione rivolta al ministro dell’Agricoltura sulle misure a salvaguardia della filiera suinicola, gravemente minacciata dal diffondersi della Psa.


“L’Italia – ha ricordato Ciriani – si è attivata anche perchè siano rispettati i pricipi delle safe commodities, ovvero prodotti sicuri quando non in grado di diffondere la malattia. E’ il caso del negoziato con il Giappone – ha detto – e altri negoziati sono in corso con altri paesi che hanno adottato bandi sanitari nei confronti di prodotti della salumeria italiana”. Inoltre, ha ricordato il ministro, in sede di Agrifish il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida “ha sollevato il problema pandemico della Psa, che oggi è presente in varie aree del continente europeo e dell’Asia ed è stato istituito un tavolo di coordinamento con la Francia per lo scambio di informazioni utili”.

Psa, Ciriani: presto nuove misure sostegno ad attenzione Cdm

Psa, Ciriani: presto nuove misure sostegno ad attenzione CdmRoma, 24 apr. (askanews) – “Sono allo studio ulteriori misure di sostegno che saranno a breve portate all’attenzione del Consiglio dei ministri”. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione rivolta al ministro dell’Agricoltura sulle misure a salvaguardia della filiera suinicola, gravemente minacciata dal diffondersi della Psa.


Ciriani ha sottolineato che “si deve intervenire anche in ambito europeo ed internazionale favorendo l’adozione di una normativa per differenziare in modo netto le misure di gestione della fauna selvatica rispetto a quelle finalizzate alla sicurezza degli allevamenti”. Il ministro ha ricordato che il governo “è intervenuto aumentando subito le misure di depopolamento della fauna selvatica e nominando un commissario. La struttura commissariale – ha aggiunto – è stata recentemente rafforzata con la nomina di 3 subcommissari e nuovi fondi. C’è un piano di abbattimento dei cinghiali tra il 60 e l’80% della popolazione presente in un arco di 3-5 anni e – ha detto ancora – l’attuazione dei piani di abbattimento è delegata alle Regioni e c’è anche una collaborazione con l’esercito attiva da diverse settimane”.


Ancora, il Masaf ha ripartito 15 milioni di euro tra le regioni interessate per interventi di biosicurezza e altri 25 milioni per le aziende danneggiate per salvaguardare il sistema allevatoriale e le industrie di trasformazione.

Sindacati: preoccupazione per dipendenti Italian wine brands

Sindacati: preoccupazione per dipendenti Italian wine brandsRoma, 24 apr. (askanews) – “Forte disappunto” l’avvio del trasferimento delle produzioni e il conseguente trasferimento collettivo dei lavoratori di IWB Italia (Italian Wine Brands) dalla sede di Diano D’Alba (Cuneo) a quella di Calmasino di Bardolino (Verona), e per l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo degli addetti alle attività di teleselling di Giordano Vini. E’ quanto scrivono le segreterie nazionali di FAI, FLAI e UILA in una nota congiunta spiegano che le procedure vedono coinvolte complessivamente 44 persone, “che si ritroveranno senza occupazione, visto che il trasferimento da Cuneo a Verona sarà difficilmente realizzabile; in aggiunta alle conseguenze negative per i lavoratori e le lavoratrici ancora in forza a Giordano Vini nonché per tutto l’indotto”.


Solo pochi mesi fa la procedura di acquisizione totale o parziale di diverse realtà vinicole presenti su tutto il territorio nazionale da parte di IWB Italia S.p.a. “si era chiusa con un mancato accordo dettato sia da una non trasparenza degli assetti occupazionali che si sarebbero delineati, sia da una totale assenza di volontà da parte della società di assumere impegni nei confronti della forza lavoro e di reticenza rispetto al piano industriale della nuova realtà”, ricordano i sindacati. Nonostante nella fase di espletamento delle procedure, durate quasi due mesi, l’azienda non avesse mai manifestato criticità, già nei primi giorni dell’anno Fai, Flai e Uila avevano espresso sconcerto e preoccupazione “che si concretizzano oggi nel peggiore dei modi a pochi mesi di distanza con un impatto sociale gravissimo sul territorio di Cuneo”.


Le segreterie nazionali di FAI, FLAI e UILA, quindi, “valuteranno le più idonee azioni a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici di IWB Italia S.p.a. e Giordano Vini”, conclude la nota.

Cia: su imballaggi resta nodo ortofrutta, Ue rimedi

Cia: su imballaggi resta nodo ortofrutta, Ue rimediRoma, 24 apr. (askanews) – Il voto della plenaria del Parlamento Ue sul Regolamento Imballaggi “conferma i miglioramenti raggiunti nell’accordo provvisorio”, convalidando l’introduzione del principio di reciprocità anche per l’import dai Paesi extra-europei e cancellando una volta per tutte proposte inaccettabili per il settore agricolo, come l’obbligo di riuso delle bottiglie di vino e il divieto dei vasi di plastica per i florovivaisti. Restano, invece, in piedi “norme ancora penalizzanti per l’ortofrutta fresca”, per cui Cia-Agricoltori Italiani auspica un nuovo e tempestivo intervento con l’apertura della prossima legislatura.


“Sulla direttiva c’è stato un grande lavoro di tutto il sistema Italia – spiega in una nota il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Ma rimane critico per noi il divieto di utilizzo degli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura sotto 1,5 kg, che non supporta il settore né sul fronte delle spese né sulla garanzia di una migliore conservazione del prodotto, oltre che rispetto all’obiettivo del contrasto allo spreco alimentare”. Inoltre, aggiunge Fini, “preoccupa il margine ampio di sussidiarietà lasciato ai singoli Stati membri, che rischia di tradursi in un proliferare di disposizioni nazionali eterogenee che contraddicono e minano il mercato unico dell’Ue, creando problemi di competitività e aumenti di costi per le imprese, soprattutto quelle orientate all’export”.


Tutte questioni, conclude il presidente di Cia, “sulle quali confidiamo che il nuovo Parlamento, post elezioni, trovi una soluzione più equa”.