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Lollobrigida: manovra, agricoltura per Governo è tornata centrale

Lollobrigida: manovra, agricoltura per Governo è tornata centraleRoma, 17 ott. (askanews) – “Io credo che l’agricoltura per questo governo sia tornata ad essere centrale. Se ne parla molto di più rispetto al passato. Questo è un primo risultato”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

“Un buon governo e un governo serio devono utilizzare al meglio le risorse, evitare debiti, chiedere a tutti di eliminare gli sprechi ed efficientare – ha aggiunto il ministro – Non mancherà nell’ambito della discussione parlamentare, come sempre avvenuto, una rimodulazione della Manovra che tenga conto della priorità di alcuni asset rispetto ad altri, che possono essere considerati in alcune fasi secondari”. “Adesso dobbiamo dare al nostro target principale, che sono le nostre imprese agricole – ha concluso Lollobrigida – e di conseguenza chi lavora al loro interno, e ai cittadini che beneficiano della qualità dei prodotti italiani, il giusto riscontro. Sono sempre loro i giudici, i nostri cittadini”.

Mutti: da industria sforzo contro inflazione ma servono filiere più sane

Mutti: da industria sforzo contro inflazione ma servono filiere più saneMilano, 16 ott. (askanews) – Costruire filiere più sane, forti e solide in grado di rispondere meglio alle sfide che vengono dai mercati globali, come sta accadendo con l’inflazione. E fare in modo che “il potere enorme della distribuzione” sia gestito in modo responsabile per accrescere l’efficienza del sistema. Francesco Mutti, presidente di Crentromarca, alla vigilia della riunione del primo tavolo permanente sull’agroalimentare convocato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, parla dei temi caldi che in questi mesi hanno visto industria del largo consumo e distribuzione, non sempre allineate, al centro dell’iniziativa governativa del trimestre anti-inflazione.

Non nasconde la preoccupazione per gli effetti delle tensioni internazionali, ma ritiene che l’industria stia facendo la propria parte per difendere il potere d’acquisto dei consumatori, a partire dalla partecipazione al patto anti-inflazione. “C’è stata e credo ci sia un’adesione molto buona” da parte dell’industria, constata a due settimane dall’avvio del trimestre che si concluderà il 31 dicembre. “Senz’altro dobbiamo essere consapevoli di cosa possa essere il trimestre anti inflazione. Se pensiamo a riduzioni di prezzo, siamo fortemente fuori strada. Dobbiamo pensare che le aziende del comparto alimentare sono in un momento di grande sofferenza – sottolinea – rispetto al 2019, quindi pre-covid, gli utili medi delle aziende del comparto alimentare si sono ridotti di quasi il 50%, perché l’inflazione del 2022 ci ha colpito in modo molto molto forte e solo una parte dei nostri aumenti sono stati scaricati a valle”. Che significato ha dunque il trimestre anti inflazione? “Chiedere a una parte che non ha extra profitti ma anzi è in un momento di sofferenza di fare un ulteriore sforzo per un trimestre per provare a contenere il più possibile la dinamica inflazionistica. Questo è quello che sta avvenendo, i risultati li vedremo direi a fine anno”. “E’ uno sforzo ulteriore, un aiuto. E’ sufficiente? – aggiunge – No, nel momento in cui abbiamo questa inflazione da costi”. In queste settimane, il presidente di Centromarca ammette i timori per una nuova impennata dei prezzi delle materie prime, alla luce del difficile contesto internazionale. “Stiamo vedendo con grande preoccupazione una nuova impennata del gas. Siamo molto lontani a oggi da quello che è stato il 2022, ma ci sono ancora dinamiche inflazionistiche importanti – evidenzia – I segnali di rallentamento ci sono ma qualche giorno fa ero più ottimista”. Oltretutto, in questa fase, “c’è pochissimo margine di manovra: se ci sarà un ulteriore aumento del gas purtroppo quelle che erano delle speranze si infrangeranno. Potremo ottimizzare, potremo vedere di efficientare ancora un poco ma inevitabilmente ci ritroveremmo questi aumenti a valle. Quello che dobbiamo fare invece è costruire delle filiere più sane, più forti più solide, capaci di ottimizzare”.

E questo chiama in causa la distribuzione che, conferma, “ha un potere enorme nei confronti dell’industria: rispetto alle 56.000 aziende del settore alimentare certamente hanno un potere assoluto, stiamo ormai parlando di livelli di concentrazione enormi, colossi che sviluppano non un miliardo ma 10/15 miliardi di euro di fatturato quindi il buying power della distribuzione è assolutamente enorme e questo deve portare sempre di più a una comprensione della propria responsabilità nei confronti di un mondo produttivo che deve evolvere, deve essere messa giustamente costantemente sotto una pressione competitiva”. Ma non vuole parlare di rottura con quella parte della filiera: “Non è una certo una posizione degli ultimi 6 mesi. E’ una costante, ed è quello che spinge il sistema anche a essere sempre più efficiente: non c’è nessuna frattura né attacco credo sia un dato di fatto”. Ne’ questa è un’anomalia italiana: “In altri Paesi questo potere è addirittura superiore ma proprio questo deve insegnarci a gestirlo nel modo più lungimirante possibile affinché ci sia un’efficienza di sistema, si possa sempre di più portare prodotti eccellenti a prezzi contenuti al consumatore e non viceversa con momenti di eccessiva pressione che possono creare anche riverberi sociali come ad esempio la disoccupazione”.

Come presidente di Centromarca, però, ci ritiene che l’inflazione vista in un periodo lungo resta bassa: “Se prendiamo i beni di largo consumo su un periodo di tempo lungo vedremo anche l’inflazione è molto molto bassa. Certamente se misuriamo solamente il momento di picco può essere che dopo vent’anni di un’inflazione prossima allo zero ci sia un momento di discontinuità”. E quando gli si fa notare, però, che indietro non si tornerà anche quando i costi dovessero rientrare, dice: “C’è un principio di inerzia, è vero, ma negli anni i beni di largo consumo hanno da sempre ridotto la propria incidenza rispetto al reddito disponibile del consumatore offrendo infinitamente di più non solo in quantità ma anche in qualità e in offerta”.

Allevatori Sicilia e Campania: dal 18 ottobre in sciopero fame

Allevatori Sicilia e Campania: dal 18 ottobre in sciopero fameRoma, 16 ott. (askanews) – Uno sciopero della fame per chiedere al Governo di intervenire per mettere fine all’emergenza brucellosi e Tbc che danneggiano il comparto dell’allevamento e chiedere la nomina immediata di un commissario nazionale per la loro eradicazione. E’ quanto annunceranno domani gli allevatori del Sud domani nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per presentare una petizione al Governo e annunciare le iniziative di protesta.

“L’avvio dello sciopero della fame in contemporanea in Sicilia e in Campania – spiegano gli allevatori – è solo un primo passo per un percorso di iniziative che coinvolgerà tutte le Regioni interessate”. Ovvero Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Molise. Due i primi eventi di mobilitazione già fissati: uno a Casal di Principe alle 19 del 17 ottobre ed uno a San Cataldo in Sicilia sempre alle 19 del 18 Ottobre.

Al via da oggi la nuova Commissione Prezzi per il grano duro

Al via da oggi la nuova Commissione Prezzi per il grano duroRoma, 16 ott. (askanews) – Da oggi a lavoro per più trasparenza sul mercato del grano duro. Parte ufficialmente la nuova Commissione Sperimentale Nazionale (CSN) per l’indicazione dei prezzi e, “dopo 11 mesi di inaccettabile stop, portiamo a casa un risultato importante, ma che è ancora parziale”, annuncia in una nota Cia-Agricoltori Italiani, che sottolinea come servano ancora “strumenti a supporto della Commissione prezzi, come il decreto giacenze più volte rinviato dal Governo, ma anche interventi di maggiore sostegno per il comparto, dal potenziamento dei contratti di filiera al riconoscimento di un prezzo medio di produzione”.

Intanto, prosegue la mobilitazione nazionale di Cia che ha raccolto, in pochi mesi, già 73 mila firme su change.org e portato sul tavolo del ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, il dossier di richieste e proposte sottoscritto da agricoltori e cittadini, enti e istituzioni, a partire da 40 Comuni pugliesi. L’impegno della Confederazione continuerà, quindi, anche all’interno della Commissione. Nel collegio, infatti, Cia avrà la sua rappresentanza, e tutta al femminile, con l’imprenditrice di Foggia, Silvana Roberto, e l’imprenditrice marchigiana di Fermo, Marisa Cococcioni. Nell’ultimo anno, il prezzo del grano duro è crollato da 560 a 330 euro a tonnellata e sono forti i rischi che il prezzo possa scendere ancora, mentre i costi di produzione sono aumentati del 40% per gli agricoltori, a cominciare dai prezzi di fertilizzanti e gasolio agricolo sempre più alti. Il grano duro, con oltre un milione e trecentomila ettari, è la prima coltura a superfice del nostro Paese che ha il primato europeo per produzione, mentre a livello globale è secondo solo al Canada.

Giornata mondiale alimentazione: Fao riunisce mondo su tema acqua

Giornata mondiale alimentazione: Fao riunisce mondo su tema acquaRoma, 16 ott. (askanews) – “L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare indietro nessuno crea il collegamento vitale tra acqua e cibo: senza acqua non c’è cibo e non c’è sicurezza alimentare senza sicurezza idrica”. Si è svolta oggi a Roma alla Fao la cerimonia globale che celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2023, che ruota tutta attorno al ruolo fondamentale dell’acqua nel sostenere la nostra sicurezza alimentare e come possiamo gestire meglio. Nel discorso di apertura, QU Dongyu, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha ricordato come la rapida crescita della popolazione, l’urbanizzazione, l’industrializzazione, lo sviluppo economico e la crisi climatica abbiano messo a dura prova le nostre risorse idriche in tutto il mondo, mentre l’aumento delle inondazioni e della siccità stia avendo un ulteriore impatto sui sistemi agroalimentari, mettendo a repentaglio il sostentamento di milioni di agricoltori. “La buona notizia è che possiamo produrre di più e meglio, con meno – ha detto – Possiamo ridurre il consumo di acqua, utilizzandola in modo saggio e riciclando. E possiamo ridurre l’impronta idrica dell’agricoltura adottando un approccio olistico e integrato alla gestione dell’acqua”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso ha osservato che: “la scarsità d’acqua è alla radice della povertà, dei conflitti” e quindi la risorsa deve essere gestita “con determinazione e ingegno poiché può portare alla pace e al benessere”. Papa Francesco, in un messaggio letto a suo nome, ha affermato: “la Giornata mondiale dell’alimentazione si celebra in un momento in cui la miseria e la disperazione non danno tregua a tanti nostri fratelli e sorelle”, e ha sottolineato il “valore insostituibile” dell’acqua come bene risorsa per tutti gli esseri viventi del pianeta.

Nel suo videomessaggio, anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha sottolineato il ruolo dell’acqua come una necessità per garantire alimenti nutrienti e sani, aggiungendo: “la gestione sostenibile dell’acqua per l’agricoltura e la produzione alimentare è essenziale per porre fine alla fame, raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e preservare l’acqua per generazioni future”. Durante l’evento è stato attribuit il Premio alla Carriera della FAO, che riconosce i successi professionali, la dedizione e l’innovazione nel campo dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Il premio di quest’anno è stato conferito congiuntamente alla Sara Bangla Krishak Society, un’organizzazione nazionale di agricoltori del Bangladesh e alla Farmer Lifeline Technologies del Kenya, che ha aperto la strada alle tecnologie per rilevare parassiti e malattie delle colture.

Agricoltura, R. Piemonte avvia progetto Horizon MountResilience

Agricoltura, R. Piemonte avvia progetto Horizon MountResilienceRoma, 16 ott. (askanews) – Per poter sostenere l’agricoltura piemontese ed ottimizzare le risorse idriche disponibili adattandosi al cambiamento climatico in atto, la Direzione agricoltura della Regione Piemonte ha promosso un progetto europeo “MountResilience” in collaborazione nell’ambito del Programma Horizon HORIZON-MISS-2022-CLIMA-01-06.

Il progetto, che avrà una durata di 54 mesi e un valore di 18 milioni di euro, è coordinato dal polo UNIMONT – dell’Università degli Studi di Milano e vede la partecipazione di 46 Partner di 13 paesi europei che insieme proporranno politiche e strumenti di adattamento al cambiamento climatico che affligge il pianeta. “Il cambiamento climatico è ormai un’emergenza globale che affligge tutti i paesi europei. Anche la Regione Piemonte sta affrontando questa nuova sfida. Di fronte a questo scenario risulta fondamentale l’apporto che può dare la ricerca per una gestione ottimale della risorsa acqua”, sottolinea l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa.

Il territorio piemontese sarà protagonista insieme all’Università degli Studi di Torino DISAFA ed il Politecnico di Torino di questa iniziativa pilota per elaborare strumenti di monitoraggio delle risorse idriche disponibili per l’agricoltura per ottimizzare questa preziosa risorsa per l’irrigazione delle colture. Saranno sperimentate soluzioni tecnologiche in due diversi territori: il primo a vocazione risicola in collaborazione con la Coutenza Canali Cavour, il secondo frutticolo in collaborazione con il Consorzio del Pesio”.

Oltre al Piemonte altre 5 Regioni europee elaboreranno una strategia di adattamento al Cambiamento Climatico, si tratta delle aree pilota del Tirolo (Austria), Gabrovo (Bulgaria), Râu Sadului (Romania), Vallese (Svizzera) e Lapponia (Finlandia). Le metodologie e gli strumenti realizzati verranno riproposti successivamente da 4 comunità nel ruolo di “replicator” (Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia – Italia, Catalunya – Spagna, Primorje-Gorski Kotar County – Croazia e Podkarpackie – Polonia).

Alleanze Coop: tener conto parere Comagri su riduzione pesticidi

Alleanze Coop: tener conto parere Comagri su riduzione pesticidiRoma, 16 ott. (askanews) – “Dopo l’importante lavoro svolto in Commissione Agricoltura che ha provato a inserire maggior equilibrio e buon senso nella proposta di Regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci in agricoltura, auspichiamo ora che la Commissione per l’ambiente del Parlamento UE, responsabile del dossier, che sarà chiamata presto ad esprimersi, tenga conto del parere approvato dalla Comagri. La partita sulla riduzione dei fitofarmaci è di fatto tutt’altro che chiusa”. Così in una nota il Coordinatore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari Davide Vernocchi alla vigilia del nuovo passaggio del testo nella Commissione Ambiente del Parlamento Ue, prevista il prossimo 23 e 24 ottobre.

“Facciamo appello – dichiara Vernocchi – ai parlamentari della Commissione Ambiente affinché rispettino il voto della Commissione Agricoltura, senza inasprire diversi punti sensibili che rischierebbero di arrecare grave danno ai nostri produttori. Nel parere approvato dalla Commissione Agricoltura sono stati infatti introdotti alcuni miglioramenti rispetto al testo base, a partire dal posticipo al 2035 del raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’uso dei fitofarmaci fino al 50%”. Secondo il Coordinatore Ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari sarà poi necessario che anche nell’ambito dei lavori in seno al Consiglio Agricoltura si debba tener molto alto il livello del negoziato, in particolare rispetto alla problematica degli obiettivi di riduzione e sui metodi di calcolo finora proposti, “senza arretramenti sulla linea già intrapresa dal nostro Paese, al fine di perseguire un quadro normativo a sostegno delle produzioni italiane e rispettoso delle esigenze dei produttori.

“Apporre dei correttivi al testo iniziale della Commissione – aggiunge il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini – rimane a nostro avviso assolutamente indispensabile. La proposta di regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci non solo porterà a una contrazione delle produzioni agroalimentari comunitarie a tutto vantaggio dei prodotti importati dai paesi extra-Ue, ma rischia anche di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale che ha fissato”.

Cibo a domicilio, Just Eat porta in Italia box compostabili a base di alghe

Cibo a domicilio, Just Eat porta in Italia box compostabili a base di algheMilano, 16 ott. (askanews) – Per un’azienda che si occupa di consegne di cibo a domicilio impegnarsi nella riduzione dell’inquinamento da plastica significa coinvolgere l’intera filiera che ha in ristoratore e consumatore due snodi chiave. In questa direzione va la collaborazione tra Just Eat e Notpla, partita nel 2018 e che ora approda anche in Italia con le box per la consegna di cibo a domicilio biodegradabili a disposizione dei ristoranti partner.

La nuova box a base di alghe marine, spiega l’azienda, è completamente riciclabile e può decomporsi in sei settimane in un compost domestico, fornendo ai ristoranti partner un imballaggio privo di plastica e Pfa. Dall’altro lato il rivestimento della box a base di alghe e piante consente di evitare l’uso di additivi sintetici conservando la resistenza al grasso e all’acqua. Questo nuovo packaging è stato già introdotto in diversi mercati di Just Eat Takeaway.com, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda, Spagna, Belgio, Germania, Austria e Polonia. Negli ultimi due anni, Notpla, vincitore del premio Earthshot Prize 2022 per il clima, ha sviluppato più di un milione di scatole per la consegna di cibo a domicilio per Just Eat. Inoltre, negli ultimi due anni l’azienda ha introdotto gli imballaggi Notpla per i punti di ristoro nelle competizioni Uefa in Europa.

Le box Notpla sono ora acquistabili anche da parte dei ristoranti in tutta Italia, un progetto che rientra in una più ampia iniziativa dell’operatore di delivery per trovare alternative agli imballaggi in plastica. “Siamo impegnati a costruire un futuro più sostenibile per il settore delle consegne di cibo a domicilio, utilizzando la nostra capacità e la nostra esperienza per aiutare i nostri ristoranti partner ad adottare prodotti e pratiche più rispettosi dell’ambiente – ha dichiarato Daniele Contini, Country Manager di Just Eat Italia – Siamo entusiasti di collaborare con Notpla per lanciare un’alternativa credibile agli imballaggi di plastica riciclabile, compostabile in casa e che si degrada in poche settimane. Ha tutti i vantaggi della plastica da un punto di vista pratico, ma nessuno degli impatti ambientali negativi”. “Ora più che mai è il momento di adottare soluzioni di packaging sostenibili che non ingannino i consumatori. A differenza di qualsiasi altra soluzione presente sul mercato, il rivestimento Notpla è privo di qualsiasi sostanza chimica sintetica. Utilizziamo invece alghe marine, un materiale testato dalla natura per 100 milioni di anni”, aggiunge Pierre Paslier, co-founder e co-Ceo di Notpla.

Dal Cdm ok a riorganizzazione del Masaf, ecco cosa prevede

Dal Cdm ok a riorganizzazione del Masaf, ecco cosa prevedeRoma, 16 ott. (askanews) – Approvata, oggi dal Consiglio dei ministri, la riorganizzazione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. “Grazie a questo nuovo assetto organizzativo del dicastero, che ho personalmente voluto e che riflette le esigenze amministrative e funzionali del Masaf, vogliamo rendere più efficace e più efficiente l’azione amministrativa nei confronti delle imprese. Nel testo definitivamente approvato abbiamo accolto i suggerimenti del Consiglio di Stato”, ha commentato il ministro Francesco Lollobrigida.

Tra le novità principali del decreto, il cambio della denominazione del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica in “Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica”. È stata istituita inoltre una nuova Direzione Generale per l’ippica per avere un maggior coordinamento alle politiche in materia. Creata anche una nuova Direzione Generale con competenze specifiche in materia di affari generali e di bilancio. Infine, per assicurare la tempestiva attuazione degli indirizzi e dei programmi assegnati ai Dipartimenti dal Ministro, per garantire un pronto e coerente allineamento dell’indirizzo politico in attività amministrativa, è stato istituito il Comitato di Coordinamento, che sarà presieduto dal Capo di Gabinetto e al quale parteciperanno i Capi Dipartimento.

Al Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica vanno le competenze in materia di personale, comprese le procedure di mobilità interna ed esterna, dei dipendenti assegnati all’Ispettorato ICQRF. Il settore vitivinicolo, infine, nell’ambito dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM), resta in capo al Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale e la promozione e valorizzazione del settore vitivinicolo, come tutte le attività di promozione dei prodotti agroalimentari, in capo al Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica.

Pesca, Alleanza Coop: trovare equilibrio su Regolamento controlli

Pesca, Alleanza Coop: trovare equilibrio su Regolamento controlliRoma, 16 ott. (askanews) – Un appello bipartisan alla politica affinché si trovino “soluzioni equilibrate che garantiscano sì il rispetto delle regole ma senza appesantire ulteriormente un complesso di adempimenti già molto invasivi”. Così l’Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura nella settimana delle votazioni sul Regolamento dei Controlli che si apre oggi a Strasburgo.

“Sappiamo che molti eurodeputati sono sensibili a questa nostra battaglia – si legge in una nota – li ringraziamo e gli chiediamo di tradurre questa vicinanza con un voto contrario alla proposta di regolamento così come concepita”. “La soluzione sul tavolo dei parlamentari europei va, secondo noi, nella direzione opposta a quella di vera tutela delle risorse e di contrasto a quella pesca illegale che si annida al di fuori di quella professionale. Il testo punta solo sulla presunta colpa dei pescatori, aumentando il livello di complessità e rendendo così più difficile il rispetto delle regole a dispetto di quanto chiesto anche dalla Corte dei Conti Ue. Un approccio miope che non assicurare il medesimo grado di efficacia anche punitiva fra i vari Stati membri”, conclude l’Alleanza.