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Copagri: in manovra tutelare competitività imprese agricole

Copagri: in manovra tutelare competitività imprese agricoleRoma, 13 ott. (askanews) – “Garantire la tenuta e la crescita del tessuto imprenditoriale agricolo del Paese, costituito da oltre un milione di imprese che danno lavoro a più di 1,4 milioni di persone, con un apporto in termini economici pari al 14% del PIL, deve continuare a essere la strada maestra da seguire anche all’interno della prossima manovra di bilancio”. Sono le richieste avanzate dal presidente della Copagri Tommaso Battista in vista dell’odierno confronto tra il governo e le parti sociali, previsto per stasera a Palazzo Chigi, durante il quale verranno illustrati i contenuti del ddl di bilancio, che con tutta probabilità sarà approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, per poi passare il vaglio del Parlamento ed essere licenziato entro fine anno.

“La competitività delle imprese è messa a serio rischio dalla delicata congiuntura attuale, caratterizzata da un’elevata volatilità dei prezzi, dei costi e delle rese produttive, e dalla condizione nella quale si trovano i produttori agricoli, stretti nella morsa di questi elementi volatili e l’aumento del costo del denaro, fattori che si innestano sulle numerose e ataviche problematiche che gravano sul Primario”, ricorda Battista in una nota. “A pesare sui produttori agricoli, in particolare, è l’attuale dinamica inflattiva, per contenere la quale è fondamentale partire dalla certificazione periodica dei costi medi di produzione, dotando l’ISMEA di maggiori risorse per migliorare, velocizzare ed efficientare il processo di rilevamento, attualmente riferito solo ad alcuni settori produttivi e ad alcune aree del Paese”, prosegue Battista.

Accanto a questo atteso intervento, per Copagri resta prioritario agire sul versante del credito agricolo e delle garanzie a disposizione del settore, lavorando al contempo per alleggerire il carico fiscale e burocratico che grava sulle spalle delle imprese. “Pari importanza, infine, dovrà essere garantita alla promozione dell’innovazione – conclude Battista – attraverso il reperimento di risorse per il 2024 e il 2025 che vadano a rifinanziare il Fondo per l’innovazione in agricoltura”.

Biologico, Federbio: bene decreto controlli, ma è riforma a metà

Biologico, Federbio: bene decreto controlli, ma è riforma a metàRoma, 13 ott. (askanews) – Dopo che le Commissioni agricoltura della Camera e del Senato avevano espresso pareri sullo schema del Decreto legislativo controlli previsto dalla legge nazionale sull’agricoltura biologica, cogliendo anche le proposte di FederBio, “il testo finale approvato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale è una riforma a metà, senza alcuna novità per la semplificazione e l’innovazione digitale del sistema”. Così in una nota Federbio, che ritiene “critica” la decisione del Governo “di ignorare anche il parere della Commissione agricoltura della Camera riguardo alla necessità di istituire un’unica piattaforma digitale di interscambio delle informazioni fra gli organismi di certificazione e fra questi e gli operatori controllati. Quest’ultima avrebbe dovuto sostituire i molteplici sistemi informativi, scarsamente coordinati tra loro, oggi a disposizione del sistema del biologico”.

“Questa lacuna, insieme al mantenimento dell’obbligo di apposizione della marca da bollo nelle notifiche – spiega Federbio – rappresenta un vulnus dal punto di vista del conseguimento di una maggiore semplificazione burocratica che grava direttamente sugli operatori del settore, in termini di costi e tempi, in un momento nel quale si dovrebbe invece operare per ridurre i costi che poi si riflettono sui prezzi al consumatore finale”. “Ringraziamo il sottosegretario D’Eramo, i presidenti delle Commissioni agricoltura della Camera Carloni e la vicepresidente Gadda e del Senato De Carlo – commenta Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio – per la disponibilità al confronto e l’impegno che hanno portato a gettare le basi per un effettivo miglioramento del sistema di certificazione accogliendo molte delle proposte della Federazione. Tuttavia il Governo ha deciso di non fare nulla per ridurre drasticamente la burocrazia e il caos di adempimenti e banche dati che oltre a aumentare i costi, disincentiva i produttori a entrare nel sistema di certificazione del biologico”.

Perché il biologico si affermi come modello di riferimento del comparto agroalimentare e si raggiunga l’obiettivo del 25% di superficie certificata entro il 2027 c’è, secondo Federbio, “la necessità di un sistema di certificazione moderno ed efficiente, privo di quegli ostacoli burocratici che, ad oggi, rappresentano un vero e proprio freno per questa crescita. Per questo FederBio ritiene necessario riaprire al più presto il confronto sul tema dell’innovazione tecnologica e digitale per una vera semplificazione e trasparenza del sistema di controllo”.

Torna la Camminata tra gli ulivi: il 29 ottbre in 18 regioni

Torna la Camminata tra gli ulivi: il 29 ottbre in 18 regioniRoma, 13 ott. (askanews) – Torna domenica 29 ottobre la Camminata tra gli Olivi, giunta alla settima edizione e promossa dall’Associazione Città dell’Olio, che quest’anno è dedicata al tema “Olio e Salute”, grazie alla stretta alleanza con la Lega Italiana per la Lotta conto i Tumori (LILT) e la Fondazione Italiana Fegato (FIF), partner dell’iniziativa.

In 150 Città dell’Olio italiane e in 18 Regioni, oltre agli itinerari previsti con visite a frantoi, Musei dell’Olio, olivi secolari e alle bellezze storico-artistiche delle città coinvolte, saranno organizzati momenti divulgativi che hanno l’obiettivo di promuovere nei partecipanti la conoscenza delle proprietà salutistiche dell’olio EVO. “Quest’anno grazie abbiamo voluto porre l’accento sulle proprietà nutraceutiche dell’olio EVO e sugli effetti benefici che ha sulla nostra salute”, ha detto Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio.

Puzzone di Moena Dop, Csqa confermato organismo certificatore

Puzzone di Moena Dop, Csqa confermato organismo certificatoreRoma, 13 ott. (askanews) – L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) dei prodotti agroalimentari del ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (Masaf) ha rinnovato l’autorizzazione, con Decreto Ministeriale, a CSQA ad effettuare i controlli per la Denominazione di Origine Protetta Puzzone di Moena per i prossimi tre anni.

Il Puzzone di Moena DOP, tutelato anche con il nome in lingua ladina Spretz Tzaorì DOP, è una delle eccellenze del Trentino-Alto Adige, una regione con 29 prodotti DOP IGP nei comparti cibo e vino, in grado di generare un impatto economico pari di oltre 1 miliardo di euro grazie al lavoro di 21.600 operatori. Nato nei caseifici turnari e nei masi della Val di Fiemme, Val di Fassa e nel Primiero, il Puzzone di Moena DOP può contare oggi su una filiera da 400 tonnellate di produzione certificata annua e 71 operatori capaci di generare 4 milioni di euro di valore al consumo.

“La scelta di riconfermare CSQA, organismo di certificazione leader in Italia nel campo delle Indicazioni Geografiche, è dettata dalla volontà di proseguire un cammino proficuo che dura da molti anni con reciproca soddisfazione – sottolinea Franco Morandini, presidente del Consorzio di tutela del Puzzone di Moena – Spretz Tzaorì. Da anni il Consorzio si affida a CSQA che si è sempre distinto per la propria serietà e affidabilità”.

Fake Parmigiano Reggiano su pannelli pubblicitari ad Anuga

Fake Parmigiano Reggiano su pannelli pubblicitari ad AnugaRoma, 13 ott. (askanews) – Intervento del Consorzio del Parmigiano Reggiano contro i fake ad Anuga, la più importante manifestazione fieristica al mondo dedicata al food & beverage, che si è svolta in Germania, a Colonia. L’intervento ha portato alla denuncia di falso Parmigiano Reggiano e al conseguente intervento delle autorità tedesche.

“Non è la prima volta – si legge in una nota del Consorzio – che un fake Parmesan arriva anche nell’UE dove non può assolutamente essere commercializzato né pubblicizzato”. In questo caso specifico il prodotto, un formaggio grattugiato americano recante il termine Parmesan, è stato esibito su un pannello pubblicitario. Inizialmente il Consorzio ha chiesto e ottenuto l’intervento delle Autorità tedesche, che hanno richiesto all’azienda americana di oscurare il termine “PARMESAN” presente nel totem pubblicitario. Visto che l’azienda non ha provveduto all’oscuramento, il Consorzio ha presentato un ricorso cautelare al Tribunale di Colonia che in tempi molto rapidi ha emesso un provvedimento di inibitoria, con il divieto per l’operatore di pubblicizzare in Germania formaggio con la denominazione “PARMESAN”. L’ufficiale giudiziario ha eseguito il provvedimento facendo oscurare completamente il termine ‘PARMESAN’ nell’immagine del formaggio sul totem. “La tempestività dell’intervento delle autorità tedesche a seguito della nostra denuncia – sottolinea il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – si lega al fatto che, dopo anni di contenziosi, abbiamo ottenuto dall’Unione Europea una legislazione che non lascia dubbi in materia di tutela, prevedendo, tra l’altro, anche l’obbligo di tutela delle DOP ‘ex officio’ in tutti gli Stati membri della UE, con una responsabilità diretta degli stessi in materia di vigilanza”.

“In Europa – prosegue Bertinelli – il nostro sistema di repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea sta cercando di porre rimedio nel contesto degli accordi di libero scambio con i paesi terzi. Fuori dall’Unione, si registra infatti ancora un utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione – aggiunge – con evidenti ripercussioni negative sui consumatori locali e sulle nostre possibili esportazioni. Questo ulteriore caso di attacco nel territorio europeo dimostra che è giunto il momento di un salto di qualità del sistema fieristico comunitario. Servono regole comuni tra gli enti fieristici per assicurare che le nostre fiere siano ‘fake free’ evitando così inutili e costosi interventi dei consorzi e dei tribunali”.

Masaf: firmato DM su controlli di laboratorio sul biologico

Masaf: firmato DM su controlli di laboratorio sul biologicoRoma, 13 ott. (askanews) – Il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, ha firmato il Decreto ministeriale che riguarda i controlli di laboratorio, nell’ambito dei controlli ufficiali volti a verificare il rispetto delle condizioni e delle misure per l’importazione nell’Unione europea di prodotti biologici e prodotti in conversione, in conformità al regolamento (Ue) 2018/848.

Tra le finalità dei controlli, effettuati dagli appositi organismi delegati e dall’Agenzia delle dogane e monopoli, quella di ricercare la presenza di una o più sostanze non ammesse; verificare l’integrità delle caratteristiche biologiche del prodotto durante ogni fase della produzione, preparazione, magazzinaggio e distribuzione; l’applicazione e l’efficacia delle misure precauzionali volte a evitare la contaminazione del prodotto bio. “Si tratta di un ulteriore provvedimento per il biologico – afferma in una nota il sottosegretario con delega al settore – anche attraverso tali controlli si potrà garantire che nel nostro paese non siano ammessi prodotti non conformi alle norme comunitarie. Un’altra garanzia per operatori e consumatori”, conclude D’Eramo.

Prandini: manovra sostenga sovranità alimentare paese

Prandini: manovra sostenga sovranità alimentare paeseRoma, 13 ott. (askanews) – “La nuova Manovra deve sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca per garantire la sovranità alimentare del Paese, ridurre la dipendenza dall’estero promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy e raffreddando l’inflazione che pesa sui bilanci delle famiglie e delle imprese”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, intervenendo all’inaugurazione del Villaggio contadino dell’associazione al Circo Massimo a Roma.

Per Prandini “occorre prevedere misure per il contenimento del carico fiscale delle imprese con strumenti di accesso al credito e garanzie ma anche norme per semplificare e sbloccare le risorse già stanziate, promuovendo un potenziamento delle strutture amministrative per tagliare la burocrazia che troppo spesso paralizza gli investimenti”. Ancora, “è necessario intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati ma servono anche scelte strutturali per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici – ha concluso Prandini – attraverso un’azione a favore della transizione ecologica con investimenti che vanno dal verde urbano alle agroenergie ma anche un Piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese e lo sviluppo dell’agricoltura 4.0 per difendere il potenziale produttivo nazionale”.

Cia: agricoltori in piazza a Roma il 26 ottobre

Cia: agricoltori in piazza a Roma il 26 ottobreRoma, 13 ott. (askanews) – Gli agricoltori di Cia scendono in piazza a Roma il 26 ottobre per rivendicare la centralità dell’impresa agricola e del suo reddito, uniti all’insegna dello slogan “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri”. L’appuntamento è alle 9.30 in piazza Santi Apostoli. Insieme agli agricoltori da tutta Italia ci sarà la rappresentanza Cia, a partire dal presidente Cristiano Fini.

Rimettere al centro l’impresa agricola e il suo reddito l’obiettivo della mobilitazione generale, annuncia la Confederazione agricola in una nota, “per tutelare il futuro dei produttori di fronte alle grandi emergenze e alle sfide globali che toccano il settore primario e il Paese intero”. Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news i temi chiave che Cia porterà in piazza.

Coldiretti: crolla produzione olio oliva mondo, prezzi in salita

Coldiretti: crolla produzione olio oliva mondo, prezzi in salitaRoma, 13 ott. (askanews) – Con il crollo della produzione a livello internazionale crescono del 42% i prezzi dell’olio extravergine di oliva, che è il prodotto che ha fatto registrare i maggiori rincari nel carrello della spesa delle famiglie a tavola. E’ quanto emerge dal report di Coldiretti “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine”, basato sugli ultimi dati Istat di settembre, diffuso al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma.

A pesare sull’aumento dei prezzi i risultati della scarsa raccolta all’estero: la Spagna dovrebbe attestarsi a circa 765mila tonnellate, del 34% inferiore alla media degli ultimi quattro anni. Mentre in Turchia la produzione di olio dovrebbe scendere intorno alle 280mila tonnellate, circa 100mila tonnellate in meno rispetto alla scorsa campagna. Crolla anche la Grecia, con 200mila tonnellate previste rispetto alle 350mila dello scorso anno. Solo la Tunisia sembra in recupero con una produzione che può superare le 200mila tonnellate, sopra le 180mila dell’ultima stagione, avvicinandosi alla media degli ultimi 5 anni che è di 228mila tonnellate. “Si è creata una situazione mai vista prima – spiega il presidente di Unaprol David Granieri – con scarse produzioni, soprattutto in Spagna, scorte basse e inflazione, che ha fatto impennare i valori dell’extravergine d’oliva con il raddoppio dei prezzi per gli olii di origine comunitaria”.

L’Italia, ricorda Coldiretti, è fra i primi tre maggiori consumatori di extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti e rappresenta il 15% dei consumi mondiali secondo elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati IOC (International oil council).

Coldiretti: raccolta olive, crollo di 1/3 produzioni Centro-Nord

Coldiretti: raccolta olive, crollo di 1/3 produzioni Centro-NordRoma, 13 ott. (askanews) – Crollo della produzione di olio di oliva nelle regioni del Centro Nord (-1/3) e aumento del 34% al Sud, per un totale nazionale che sarà di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Il report di Coldiretti “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine” diffuso in occasione al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma su dati Unaprol/Ismea.

A pesare sulla campagna 2023-34 è stao il clima: piogge durante la fioritura, siccità e alte temperature che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali. Il mese di ottobre sarà fondamentale per la completa maturazione delle olive e oltre ai volumi inferiori alle attese c’è l’incognita della resa in olio. A salvare il bilancio nazionale in particolare è la Puglia, sottolinea Coldiretti, che rappresenta la metà della produzione italiana e cresce del 50% rispetto alla difficile campagna dello scorso anno e nonostante le devastazioni portate dalla Xylella. Anche per la Calabria si attende un incremento, sebbene meno rilevante di quello pugliese, mentre in Sicilia si stima una produzione sostanzialmente stabile rispetto alla già bassa produzione dello scorso anno e comunque al di sotto della media. In buona ripresa anche Abruzzo e Basilicata, mentre per le altre regioni meridionali si prospetta una produzione inferiore allo scorso anno, secondo Coldiretti/Unaprol/Ismea.

“Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 150 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro – ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – l’obiettivo è rilanciare una produzione nazionale dell’olio extravergine d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea”. “Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori”, ha spiegato il presidente di Unaprol David Granieri.