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Ais e le Donne del vino insieme per formare le sommelières del futuro

Ais e le Donne del vino insieme per formare le sommelières del futuroMilano, 15 apr. (askanews) – “Chi è il sommelier del futuro? È donna, scommette negli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore”. È stato presentato oggi a Vinitaly Essenze di Vite, il nuovo progetto formativo che vede alleati l’Associazione nazionale Le donne del vino e l’Associazione italiana sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli istituti alberghieri e turistici. Le beneficiarie avranno l’opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino, e per dare un’opportunità professionale a giovani che vogliono costruirsi un futuro. Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due donne del vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione.


“Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani – ricorda Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione nazionale Le donne del vino – e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Da sempre sono più attente all’abbinamento cibo-vino. Fra le Donne del vino sono circa il 10% delle socie, molte meno delle produttrici, ma comunque tante e autorevoli. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i ‘main chef sommelier’ cioè i manager di strutture grandi. Con questo progetto vogliamo aiutare giovani donne a trasformare una passione in un lavoro”. L’approccio prevede la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un istituto alberghiero o turistico, eccellenti risultati scolastici, e passione per il vino.


In Italia, secondo dati istat, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del pil agricolo. A un’analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l’adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all’internazionalizzazione.

Gambero Rosso e Montepaschi presentano la 14esima Guida Oli

Gambero Rosso e Montepaschi presentano la 14esima Guida OliRoma, 15 apr. (askanews) – Presentatata oggi al Sol&Agrifood di Verona, che si svolge in contemporanea con Vinitaly, la Guida Oli d’Italia dedicata agli extravergine italiani, giunta alla sua 14esima edizione e quest’anno con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena.


Gambero Rosso traccia una mappa che vuole celebrare la ricchezza e la diversità delle varietà di olive e di oli presenti nel nostro Paese, evidenziando le peculiarità di ogni regione, con l’esclusione solo di Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia, e valorizzando le storie dei produttori che portano avanti con passione e dedizione la tradizione millenaria della produzione olearia: dalla Taggiasca ligure, alla robusta Leccino, passando per la Frantoio e la Carboncella fino alla Ogliarola, tipica della zona barese, garganica e salentina. Sono 389 le aziende produttrici per 679 etichette di extravergine valutate e inserite nella Guida, di cui 191 le Tre Foglie e 34 le Stelle, che hanno ottenuto il massimo punteggio per dieci anni, risultato di un lungo percorso di ricerca, selezione e valutazione per individuare il gusto più sublime ma anche riconoscere un maggiore impegno verso la sostenibilità, in un’economia globale che si fa concorrenza sul fronte dei prezzi più bassi.


Cinque le fasce di prezzo considerate, dagli oli con prezzo inferiore ai 10 euro ai prodotti più eccellenti anche oltre i 30 euro al litro. La Guida offre anche indicazioni dei produttori di olive da mensa e delle aziende che offrono ospitalità e ristorazione in campagna per un’informazione completa ed esaustiva. I singoli extravergine sono stati valutati anche per il loro profilo aromatico, sulla base dell’intensità di fruttato, amaro e piccante, utile a determinare eventuali abbinamenti con cibi e ingredienti.

Coldiretti Puglia: export vino Puglia +5% nonostante gap logistico

Coldiretti Puglia: export vino Puglia +5% nonostante gap logisticoRoma, 15 apr. (askanews) – Cresce l’export del vino pugliese anche nel 2023 del +5%, nonostante i violenti attacchi di peronospora, l’aumento dei costi di produzione e il gap logistico per i trasporti. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, diffusa a Vinitaly durante l’incontro con gli operatori del settore nello Spazio della Regione Puglia, al quale hanno partecipato tra gli altri Domenico Bosco, Responsabile dell’Ufficio Vitivinicolo di Coldiretti Nazionale, Gianni Cantele, componente della Consulta Vitivinicola Nazionale di Coldiretti e l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.


Il principale mercato estero dei vini pugliesi è rappresentato dall’UK con il 39,7% dell’export – spiega Coldiretti Puglia – seguito da Albania con +28%, Paesi Bassi +22,2%, Francia con +15,2%, Germania con +10,5% e Stati Uniti con +6,5%, mentre i vini pugliesi perdono quota in Cina con -34,9%, Svezia con -22,9% e Svizzera con -10,2%. “La contrazione dei volumi di vendita – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – e le fluttuazioni dei prezzi di mercato in un’annata già critica stanno riducendo considerevolmente i margini aziendali, con il serio rischio di avere una negativa forte ripercussione sui produttori”, spiega Cavallo nell’aggiungere che l”impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con un aumento che ha raggiunto il +58% negli ultimi due anni, si aggiunge al pesante gap logistico nazionale e frena l’export del vino Made in Italy nel mondo”.


“Al contempo cresce l’appeal del Vigneto Puglia con il valore fondiario che aumenta del 6,3%, con i fenomeni inflazionistici che rilanciano la terra come bene rifugio, in uno scenario in cui i conflitti hanno accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Heineken seleziona 10 giovani laureati per il birrificio di Massafra

Heineken seleziona 10 giovani laureati per il birrificio di MassafraMilano, 15 apr. (askanews) – Heineken apre le porte a 10 giovani nel birrificio di Massafra, in provincia di Taranto. È qui infatti che nasce la Heineken Massafra academy, il nuovo percorso di formazione della multinazionale della birra olandese nell’ambito della supply chain che ha l’obiettivo di formare la “next brewer generation” del Paese. Il programma offre un trampolino di lancio per i giovani desiderosi di entrare nel mondo della produzione birraia, con opportunità di carriera all’interno dell’azienda di birra che copre il 40% dei volumi e il 32% di quota di mercato e dà lavoro a più di 2.000 persone.


I candidati ideali sono giovani neolaureati Stem – o laureati da un anno con un’esperienza di stage fino a 6 mesi in altre realtà – con una eccellente padronanza dell’inglese e disposizione alla mobilità, che incarnino i valori e la visione di Heineken. I requisiti di formazione universitaria sono invece di giovani provenienti da facoltà di ingegneria chimica, meccanica, elettrica, energetica, automazione o gestionale, con competenze digitali spiccate. La prima tranche di selezione è prevista per il mese di maggio. Seguirà un evento di selezione in presenza nel birrificio di Massafra a fine maggio, che prevede oltre ai colloqui, sfide di gruppo mirate a incoraggiare creatività e proattività in un contesto professionale. Dal primo luglio, i 10 giovani selezionati faranno il loro ingresso in Heineken Italia per iniziare il percorso formativo al termine del quale è prevista la possibilità di inserimento con un contratto a tempo indeterminato in Italia o a livello internazionale. Per candidarsi c’è tempo fino al 20 maggio 2024. “In Heineken puntiamo molto sulla formazione per far crescere e valorizzare le nostre risorse, dare loro stabilità e prospettive, per tracciare insieme nuove strade e guidare il cambiamento – ha spiegato Teresa Ferro, people director di Heineken Italia – Con Heineken Massafra academy, vogliamo offrire alle nuove generazioni gli strumenti e le competenze necessarie per diventare i next brewer generation del Paese. Il nostro obiettivo è investire sulle persone, a partire dai giovani e dal Sud Italia. Con la nuova Heineken Massafra academy, presso il birrificio dove nel 1974 è cominciata la storia di Heineken in Italia, offriremo un percorso sfidante per formare i maestri birrai del futuro con opportunità di carriera sia sul territorio nazionale che all’estero”.

Assobibe: anche bevande analcoliche espressione made in Italy

Assobibe: anche bevande analcoliche espressione made in ItalyRoma, 15 apr. (askanews) – “Le bevande analcoliche sono espressione del Made in Italy nel mondo: non solo cole, aranciate, chinotti, toniche, the freddi ma anche bevande della tradizione locale che portano un po’ della nostra cultura all’estero, ricette con un fortissimo legame territoriale prodotte da aziende piccole che rappresentano un’eccellenza da tutelare”. Lo ha detto Cristina Camilli, vicepresidente di Assobibe, l’associazione che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, nel corso del convegno dal titolo “Le bevande in Italia: tematiche e tendenze”, organizzato da Agronetwork nella cornice del Vinitaly.


“Il 50% di frutta e agrumi utilizzati nelle nostre ricette è di provenienza nazionale, così come la quasi totalità del packaging. Una scelta che per noi è un valore aggiunto, tanto che nel 2021 abbiamo siglato un accordo con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la promozione delle produzioni made in Italy”, ha ricordato. Camilli ha sottolineato il forte legame esistente tra le imprese produttrici, la filiera e il territorio. Una catena di valore che va tutelata e non penalizzata da misure che danneggiano i consumatori e le imprese, frenano gli investimenti, gli acquisti di materia prima del territorio e che mettono a rischio posti di lavoro. Quella dei soft drink è un’industria che affonda le sue radici nella storia e nella tradizione italiane, ma con una spiccata vocazione all’innovazione, anche con l’obiettivo di facilitare un consumo moderato: nuove formule a ridotto contenuto di zuccheri, formati più piccoli e richiudibili, indicazioni nutrizionali semplificate in etichetta con impatto nutrizionale per singola porzione, oltre a una rigida politica di autoregolamentazione a tutela dei consumatori più piccoli.


Nonostante gli sforzi e i risultati raggiunti, però, sul comparto grava l’ombra della Sugar tax, la tassa sullo zucchero che si applica solo alle bevande analcoliche, anche quando prive di zucchero. “L’imposta, se dovesse entrare in vigore a luglio, aumenterà di oltre il 28% la fiscalità su un litro di prodotto, con un impatto sul settore e sui consumatori importante – spiega il vicepresidente di Assobibe – Nomisma ha stimato che nei primi due anni dall’introduzione si registrerà un’importante contrazione degli investimenti di investimenti delle imprese produttrici (oltre 46 milioni in meno), ma la cosa più rilevante sarà la riduzione negli acquisti di materie prime (-400 milioni) e gli oltre 5 mila posti di lavoro a rischio”. Inoltre, nei Paesi dove è stata introdotta questa tassa non si sono registrati miglioramenti per la salute dei cittadini, e su alcune patologie come l’obesità i trend sono continuati a crescere visto il residuale peso dei soft drink nella dieta complessiva. “Il nostro settore rappresenta una componente importante del tessuto produttivo e sociale del nostro Paese – ha proseguito Cristina Camilli – Le nostre imprese creano lavoro e contribuiscono alla crescita del territorio”.

Bresaola Igp: dopo calo 2023 (-3,45%) in primi 2 mesi 2024 produzione +9,4%

Bresaola Igp: dopo calo 2023 (-3,45%) in primi 2 mesi 2024 produzione +9,4%Milano, 15 apr. (askanews) – Segnali di ripresa e di stabilizzazione nei primi due mesi del 2024 per il comparto della Bresaola della Valtellina Igp che nel primo bimestre ha segnato un +9,44% di produzione di Bresaola della Valtellina certificata rispetto allo stesso intervallo 2023. Il dato arriva dopo un 2023 in cui la produzione complessiva riferita alle 15 aziende certificate si è attestata a poco meno di 11.900 tonnellate in calo del 3,45% sul 2022, corrispondente alla totalità della produzione di Bresaola della Valtellina Igp certificata dall’Organismo di controllo Csqa. In totale, sono state avviate alla produzione poco più di 33.256 tonnellate di materia prima (-4,34%), di selezionata provenienza europea e mondiale. Sul fronte valore al consumo, il comparto ha segnato circa 451 milioni di euro (-8,28% sul 2022) con un impatto sulla provincia di Sondrio di oltre 225 milioni di euro. Il settore assicura circa 1.400 posti di lavoro e fa parte di un distretto per l’economia del territorio, il Distretto agroalimentare di qualità della Valtellina (sul cui valore totale alla produzione corrispondente a 300 milioni di euro, la Bresaola della Valtellina pesa circa per l’83%). Lato distribuzione, la grande distribuzione si conferma il principale canale di vendita della Bresaola della Valtellina Igp (83% della produzione totale).


L’export rappresenta il 5,09% della produzione, con un valore di 13,3 milioni di euro (-1,71%). Sono state esportate 603 tonnellate di Bresaola della Valtellina IGP, nei Paesi UE, con il 73% del totale (Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) ed extra UE con il 27% del totale (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Hong Kong, Kenya, Libano, Norvegia, Canada, Regno Unito, Serbia, Svizzera), registrando un +10,7% rispetto al 2023. Sulla crescita dell’extra UE, vale la pena menzionare un incremento di export (e relativo consumo) in Medio Oriente soprattutto nei paesi di religione islamica. La Bresaola della Valtellina Igp, infatti, non conosce barriere religiose grazie al fatto di essere prodotta con carne bovina. “Già nella seconda metà del 2023 abbiamo assistito ad una progressiva ripresa dei consumi che nel 2024 sta assumendo carattere di continuità nel segno positivo, dopo un periodo di effettiva contrazione – commenta Mario Francesco Moro, presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina – L’immagine della Bresaola della Valtellina Igp si mantiene alta e gli italiani (ma non solo) amano questo prodotto prezioso per le sue valenze nutrizionali e perché sinonimo di una tradizione e di un saper fare tutti italiani. Quest’anno, anche in forza del nuovo Regolamento UE che riforma il sistema delle Indicazioni Geografiche, come Consorzio di tutela ci impegneremo a rafforzare ulteriormente la posizione dei produttori certificati nella catena del valore, per continuare a garantire al consumatore un sistema equo e trasparente, e per contrastare le frodi e l’utilizzo illecito della denominazione”.

Al via bando Fondazione Grana Padano per 6 borse studio

Al via bando Fondazione Grana Padano per 6 borse studioRoma, 15 apr. (askanews) – La Fondazione Grana Padano ha indetto un bando per sei Borse del valore di 5.000 euro ciascuna, destinate all’iscrizione a un corso di studio post diploma secondario per il conseguimento di una laurea di Primo Livello o di una Laurea a ciclo unico o in alternativa di un Diploma presso gli Istituti tecnologici superiori.


La partecipazione al bando è riservata a figli e ai nipoti dei dipendenti, in attività o in quiescenza, delle aziende che appartengono alla filiera della DOP Grana Padano. Il Presidente della Fondazione, Giuseppe Saetta, ha voluto sottolineare che la pianificazione delle borse di studio è una forma mediante la quale la Fondazione offre la possibilità di crescita culturale, economica e sociale ai giovani della filiera che hanno minori opportunità, celebrando in questo modo anche la costituzione del Consorzio Grana Padano, nato 70 anni fa all’insegna della coesione.

Comm. Fao misure fitosanitarie: da fitopatie danni irreversibili

Comm. Fao misure fitosanitarie: da fitopatie danni irreversibiliRoma, 15 apr. (askanews) – “Le conseguenze di epidemie incontrollate di parassiti e malattie sono di vasta portata e possono infliggere danni irreversibili agli ecosistemi, al commercio e all’approvvigionamento alimentare globale”. Lo ha affermato QU Dongyu, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), nel suo discorso di apertura alla XVIII Sessione della Commissione per le Misure Fitosanitarie (CPM), un organismo chiave volto a contenere i rischi posti dai parassiti e dalle malattie delle piante che minacciano l’agricoltura e i mezzi di sussistenza e danneggiano i nostri ecosistemi, riunitasi oggi per discutere ulteriori misure per arrestarne la diffusione.


Il CPM è l’organo di governo della Convenzione internazionale per la protezione delle piante (IPPC), che si riunisce ogni anno per valutare lo stato globale della salute delle piante ed esaminare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi della Convenzione. Nel 2023, l’IPPC ha accolto la Repubblica Federale della Somalia come 185a parte contraente del trattato multilaterale. Il cambiamento dei modelli meteorologici e l’aumento delle temperature in tutto il mondo hanno cambiato la distribuzione geografica e l’intensità dei parassiti e delle malattie delle piante. Un esempio di malattia vegetale distruttiva è causata dal fungo Fusarium Tropical Race 4 (TR4). Gli ingenti danni che provoca ai raccolti di banane sono stati evidenziati alla quarta conferenza globale del World Banana Forum, recentemente ospitata dalla FAO.


Alla COP28, la FAO ha lanciato la “Tabella di marcia globale per raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 2 (SDG2) senza superare la soglia degli 1,5°C”. Uno degli ambiti di azione individuati nella Roadmap è la protezione delle colture mediante la gestione integrata dei parassiti per ridurre la dipendenza dai prodotti chimici. Tra gli argomenti all’ordine del giorno della riunione del CPM di questa settimana ci sarà il posizionamento dell’IPPC all’interno dell’approccio One Health, che riunisce organizzazioni internazionali che lavorano sulla salute delle piante, degli animali e dell’uomo.Si prevede inoltre che i paesi partecipanti adottino modifiche agli standard fitosanitari, compresi i criteri per determinare lo status di ospite della frutta per i moscerini della frutta, i requisiti per stabilire aree libere da parassiti e il trattamento a freddo per un parassita chiamato falsa carpocapsa.


Sebbene vi sia una forte attenzione globale agli standard di sicurezza alimentare e di salute degli animali per garantire la sicurezza alimentare, “dobbiamo ricordare che tutto inizia con gli standard di salute delle piante”, ha concluso il dg della FAO, descrivendoli come i “guardie” contro il impatto di parassiti e malattie delle piante.

Inaugurata a Verona 28esima edizione di Sol, salone extravergini

Inaugurata a Verona 28esima edizione di Sol, salone extraverginiRoma, 15 apr. (askanews) – I cambiamenti climatici, ma anche la concorrenza internazionale e la competizione sui prezzi, i dazi che non facilitano l’armonizzazione dei mercati e la necessità di migliorare la visibilità e la riconoscibilità dell’olio di oliva sui diversi mercati. Sono le sfide che il settore olivicolo oleario deve affrontare, secondo María Juárez, responsabile dell’Unità Economia e Promozione del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), dopo un 2023 caratterizzato da un sensibile calo di produzione e un conseguente marcato rimbalzo dei prezzi e “con la previsione anche per la campagna in corso di un taglio delle produzioni del 6%, provocata dalla concomitanza di più fattori: periodi di fioritura asincroni, raccolte precoci per l’avvento di alcune patologie come la Xylella fastidiosa e fasi di siccità”.


Il clima che cambia e l’influenza sui mercati è uno dei temi affrontati al convegno inaugurale “La nuova geografia dell’olio mondiale, tra produzione e consumo”, della 28esima edizione di SOL, International Olive Oil Trade Show, nel corso del quale è stata annunciata la partnership tra Veronafiere e la Fundacion de Olivar, un osservatorio internazionale per il monitoraggio delle produzioni e dei prezzi dell’olio e che costituisce un punto di riferimento per il settore. “Questa partnership fra Italia e Spagna – ha dichiarato Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere – non solo rafforzerà i legami tra due nazioni che sono da sempre al cuore dell’industria olivicola, ma aprirà nuove opportunità di crescita e sviluppo su scala internazionale”.


Dopo un ventennio di continua crescita, con la produzione mondiale di oli di oliva passata da 1,8 milioni di tonnellate nel 1992/93 fino alle 3,4 milioni di tonnellate della campagna olearia 2010/2011, secondo i dati del COI, le oscillazioni produttive sono diventate la norma con cinque campagne olearie negli ultimi dieci anni a 2,4-2,5 milioni di tonnellate e altrettante abbondantemente sopra le 3 milioni di tonnellate. Più lineare, invece il trend dei consumi, raddoppiati in trent’anni e passati da 1,6 milioni di tonnellate a 3 milioni di tonnellate nel mondo.

Lollobrigida: oggi premiamo il nostro sapere fare eccellenze

Lollobrigida: oggi premiamo il nostro sapere fare eccellenzeRoma, 15 apr. (askanews) – “Oggi è la giornata di chi è consapevole e orgoglioso di quel che rende grande il nome dell’Italia nel mondo: il nostro saper fare, il nostro produrre eccellenza, le nostre tradizioni, i nostri prodotti di inarrivabile qualità. La nostra identità e, soprattutto, il nostro futuro”.


Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che insieme al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, oggi ha premiato al Vinitaly i ragazzi degli Istituti Agrari vincitori dell’VIII edizione del concorso enologico Masaf-Istituti Agrari. Il premio è stato attribuito in concomitanza con la prima Giornata Nazionale del Made in Italy che si svolge oggi, 15 aprile. “Per questo la prima giornata del Made in Italy la festeggiamo così, insieme al Presidente Giorgia Meloni e il Ministro Giuseppe Valditara, tra gli studenti dei nostri straordinari istituti agrari. Il più alto simbolo dell’Italia che crede nelle proprie infinite potenzialità”, ha concluso Lollobrigida.