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Masaf: al via in Franciacorta prima Conferenza internazionale vino

Masaf: al via in Franciacorta prima Conferenza internazionale vinoRoma, 11 apr. (askanews) – Prende il via oggi, con l’arrivo di 30 delegazioni delle Nazioni produttrici di vino nel mondo, la prima Conferenza Internazionale sul Vino (Wine Ministerial Meeting) dell’Oiv, ospitata dal Governo italiano in Franciacorta (Brescia). Saranno presenti, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il presidente e il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Luigi Moio e John Barker, ministri, viceministri e ambasciatori.


I lavori prenderanno il via domani mattina, 12 aprile, presso la Cantina Ca’ del Bosco ad Erbusco (BS) con la riunione ministeriale in cui si discuterà del futuro del vino e delle strategie per lo sviluppo dell’intero settore a livello internazionale. Il 13 aprile le delegazioni si sposteranno a Verona, al Vinitaly, per inaugurare i due padiglioni del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. La ministeriale si concluderà ad OperaWine a Verona con i saluti del ministro Francesco Lollobrigida, del presidente di Vinitaly e Veronafiere Federico Bricolo e delle cariche istituzionali del Comune di Verona e della Regione Veneto.


Si tratta della prima riunione a livello ministeriale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), che quest’anno compie cento anni.

Lollobrigida: Premio maestro cucina italiana è un atto dovuto

Lollobrigida: Premio maestro cucina italiana è un atto dovutoRoma, 11 apr. (askanews) – “Un atto dovuto, il giusto riconoscimento che questa Nazione deve a tanti maestri che, con il loro ingegno, con il loro impegno, con la loro sapiente manualità, hanno reso e rendono lustro all’Italia nel mondo tramite l’arte culinaria e della produzione agricola”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commenta l’approvazione in Senato del Premio maestro d’arte della cucina italiana.


Il ddl si compone di 11 articoli e verrà conferito ai cittadini italiani che si siano distinti in maniera encomiabile nel campo della gastronomia e, con la loro opera, abbiano esaltato il prestigio della cucina italiana, contribuendo a valorizzare l’eccellenza nazionale. Cinque le categorie di merito: gelateria, pasticceria, cucina, vitivinicoltura, olivicoltura e il premio è conferito annualmente dal Presidente del Consiglio dei ministri. “Pasticceri, cuochi, gelatai, viticoltori, olivicoltori. Persone che con sacrificio, giorno dopo giorno, ci danno la possibilità di vantare i migliori prodotti del pianeta – spiega il ministro – Esperti che, con questo riconoscimento, potranno insegnare e tramandare le loro esperienze e conoscenze ai ragazzi delle scuole professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.


Lollobrigida sottolinea anche che questo risultato “non può che essere dedicato al Maestro Iginio Massari, che ha sollecitato con la sua instancabile passione l’adozione di questo provvedimento. Il ringraziamento va, però, a tutti coloro i quali continuano ad essere con il loro lavoro dei veri e propri ambasciatori della qualità italiana. Siamo fieri di voi e, oggi, possiamo riconoscervelo ufficialmente”, conclude.

Ristorazione, Fipe: in 2023 consumi fuori casa +7% a 92 mld

Ristorazione, Fipe: in 2023 consumi fuori casa +7% a 92 mldRoma, 11 apr. (askanews) – Un 2023 positivo per la ristorazione, che nel 2024 punta su investimenti green e digitali per oltre 4 miliardi di euro. E’ stato presentato oggi a Roma il Rapporto Ristorazione 2024 di FIPE-Confcommercio: i consumi fuori casa hanno raggiunto i 92 miliardi di euro (+7%), gli occupati del settore sono oltre 1,4 milioni e il valore aggiunto della ristorazione nel 2023 è stato di 54 miliardi di euro a prezzi correnti. Dati che indicano che ormai la voragine generata dall’emergenza pandemica è definitivamente “dietro le spalle”, con un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre-Covid. Il numero di imprese della ristorazione, però, si è contratto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. E il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese supera, a cinque anni, appena il 50%.


Numeri in miglioramento, accompagnati da una forte spinta agli investimenti, come dimostra il fatto che nel 2023 circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali. E per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro. Il Rapporto Ristorazione 2024 scatta ogni anno una fotografia sullo stato di salute di un settore importante per l’economia nazionale e individua i trend e le sfide che attendono il comparto nei prossimi mesi. All’evento romano di presentazione hanno partecipato Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio, Roberto Calugi, direttore generale di FIPE-Confcommercio, e Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di FIPE-Confcommercio.

Stoppani (Fipe): politiche riconoscano a ristorazione suo ruolo

Stoppani (Fipe): politiche riconoscano a ristorazione suo ruoloRoma, 11 apr. (askanews) – Il settore della ristorazione italiana “è in trasformazione come è testimoniato anche dalla spinta ad investire e ad innovare. Oltre il 50% degli imprenditori ha effettuato uno o più investimenti nel 2023 in chiave green e digitale e un numero altrettanto importante prevede di investire quest’anno. Sono segnali di fiducia che meriterebbero di essere ulteriormente sostenuti da politiche che riconoscano alla ristorazione il ruolo che ha nell’economia e nella società”. Lo ha detto Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio, intervenendo a Roma alla presentazione del Rapporto sulla Ristorazione 2024 di Fipe-Confcommercio.


“Il 2023 – ha detto – è stato un buon anno per la ristorazione italiana e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive. Nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia”. Quanto alla contrazione dell’1,2% del numero delle imprese della ristorazione, “non è necessariamente una cattiva notizia – ha detto – se si traduce in un rafforzamento delle competenze e un aggiornamento dei format, grazie al progressivo apporto di tante imprenditrici e di tanti giovani che decidono di mettersi in proprio”.


Di fatto, spiega Stoppani nella prefazione al Rapporto, nel 2023 9 imprese su 10 del settore hanno migliorato o confermato il fatturato dell’anno precedente e “si aspettano un 2024 in crescita o, quantomeno, stabile”. E stabilità “non significa immobilità del settore, che sta invece cambiando pelle sia dal punto di vista della domanda sia dal punto di vista dell’offerta”. “Se infatti dall’osservare quanto consumiamo – scrive Stoppani – si passa a guardare con più attenzione come consumiamo, è possibile notare un costante, sensibile cambiamento degli stili di vita degli italiani, che si rivelano meno abitudinari che in passato e più consapevoli nelle scelte”.


D’altra parte, aumenta la spesa per chi consuma fuori casa: “l’aggiustamento dei listini – spiega Stoppani – è stata una inevitabile conseguenza dell’aumento dei costi e dell’impennata dell’inflazione. Il 2023 si chiude comunque con un +5,8% dei prezzi del settore, tra i valori più contenuti a livello dei 27 Paesi della UE”.

Zone montane svantaggiate, in Toscana bando da oltre 10 mln

Zone montane svantaggiate, in Toscana bando da oltre 10 mlnRoma, 11 apr. (askanews) – Sono in arrivo le indennità compensative per le zone montane svantaggiate in Toscana. Anche per il 2024 la giunta ha approvato l’attivazione della misura 13 “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici” che quest’anno ha una dotazione di oltre 10 milioni di euro. Con la prossima uscita del bando sarà possibile presentare le richieste, tramite il sistema Artea entro il 15 maggio.


La misura prevede di destinare per un anno 5 milioni per le zone montane tramite l’erogazione di un’indennità ad ettaro di superficie agricola utilizzata; altri 5 milioni per le zone soggette a vincoli naturali significativi. E infine 50.000 euro per le indennità da corrispondere alle altre zone soggette a vincoli specifici. La Regione, su proposta della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, ha richiesto alla Commissione europea di incrementare le risorse con ulteriori 11,8 milioni di euro. Se dunque l’Europa accetterà, la dotazione complessiva della misura ammonterà a quasi 22 milioni di euro.


“Finanziare questa misura significa impegnarsi per la salvaguardia delle zone marginali e svantaggiate della Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani – che rappresentano un elemento chiave per la tutela della biodiversità del territorio. La permanenza qua di agricoltori e allevatori contribuisce al presidio, alla cura e alla tutela degli ambienti rurali rispetto ai fenomeni di dissesto idrogeologico, erosività e perdita di fertilità dei suoli, tutti problemi legati al cambiamento climatico in atto”. “Nelle zone svantaggiate si concentra la maggior parte delle attività agricole e zootecniche di maggior valore qualitativo, ambientale e paesaggistico della nostra regione – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – E le carenze strutturali relative alla compagine demografica ed economica di queste aree, accentuano il rischio di abbandono dell’attività agricola che svolge invece un ruolo essenziale di presidio del territorio. Abbiamo perciò deciso di dare un’iniezione significativa di risorse a questa misura che va a sostegno delle imprese agricole laddove il mantenimento dell’attività agricola è funzionale, non solo a livello economico, ma anche per l’importante contributo che il tessuto produttivo agrozootecnico riveste nelle zone marginali e svantaggiate”.

Dop e Igp: da maggio in vigore le nuove regole europee

Dop e Igp: da maggio in vigore le nuove regole europeeRoma, 11 apr. (askanews) – Saranno in vidore da maggio le nuove regole europee su Dop e Igp. Lo annuncia Paolo De Castro, relatore per l’Eurocamera del nuovo testo unico sulla qualità europea, rendendo onoti gli ultimi passi procedurali prima dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento.


“Con la firma di oggi alle 14 del nuovo Regolamento UE sulle Indicazioni Geografiche, alla presenza della Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e della Presidenza belga del Consiglio, parte ufficialmente il count-down per mettere a disposizione dei nostri agricoltori e produttori di DOP e IGP nuovi strumenti che li renderanno ancora più competitivi e tutelati”. E’ infatti prevista entro la fine di aprile la pubblicazione in gazzetta ufficiale e, venti giorni dopo, la definitiva entrata in vigore.


“Trent’anni di investimenti e riforme delle nostre politiche agricole – sottolinea l’eurodeputato PD – hanno portato alla creazione di una vera politica di qualità, decisiva nel rendere la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità del cibo e sostenibilità dei processi di produzione, anche grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione di tanti prodotti sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio”. De Castro sottolinea anche come questa riforma non possa rappresentare un punto di arrivo, “ma l’inizio di una nuova fase di sviluppo delle filiere DOP e IGP: esistono infatti potenziali di crescita enormi se i nostri produttori di qualità sapranno sfruttare al meglio quanto tracciato con questo Regolamento”.


“Nel frattempo, però, l’Unione non può rimanere a guardare. Per questo – conclude De Castro – sono già iniziate le prime riflessioni sulla creazione di un piano d’azione europeo per le Indicazioni Geografiche, sulla scorta di quanto fatto con il settore biologico, che potrà ulteriormente supportare e consolidare un patrimonio non de-localizzabile e che coinvolge milioni di operatori a livello europeo”.

Presentato modello monitoraggio prezzi filiera agroalimentare

Presentato modello monitoraggio prezzi filiera agroalimentareRoma, 11 apr. (askanews) – Presentato il modello di monitoraggio dei prezzi lungo la filiera agroalimentare, che include i dati all’ingrosso del sistema camerale. In questo modo, il sistema camerale contribuisce al progetto di trasparenza e monitoraggio dei prezzi del Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo. L’Unioncamere, BMTI e tutta la rete di rilevazione dei prezzi delle singole Camere di commercio hanno avuto il ruolo, innanzitutto, di rappresentare la fase dell’ingrosso nel modello di monitoraggio nelle tre fasi di osservazione dei prezzi, all’origine (Ismea), all’ingrosso (appunto, sistema camerale) e al consumo (Istat).


Per ognuna delle filiere prese in esame nel progetto, ovvero riso e cereali, latte, formaggi e uova, oli e grassi, frutta e verdura, i dati prodotti dal Sistema Camerale hanno consentito di poter analizzare le dinamiche in atto, dal 2019 ad oggi, sia dei prezzi all’ingrosso che dei prezzi di alcuni dei principali fattori della produzione, tra cui i materiali per il packaging (carta, cartone, vetro). Oltre a mettere a disposizione questi dati, Unioncamere – si spieta in una nota – ha lavorato attivamente col Garante alla costruzione e allo sviluppo della strumentazione di monitoraggio.

Giornata mare, Coldiretti: valorizzare pescatori-sentinelle

Giornata mare, Coldiretti: valorizzare pescatori-sentinelleRoma, 11 apr. (askanews) – Per difendere il mare occorre valorizzare il ruolo dei pescatori come sentinelle, riconoscendo la loro importanza di custodi e pulitori dei fondali. E’ quanto afferma la Coldiretti Impresapesca in occasione della Giornata nazionale del mare che si celebra l’11 aprile. “Come gli agricoltori per la terra, anche i pescatori sono i primi ambientalisti – spiega Coldiretti – sono loro a leggere quotidianamente lo stato di salute del mare e a preservarne l’ecosistema, poiché è da questo equilibrio che dipende la loro attività, potendo peraltro contare su un esercito di 12000 imbarcazioni e 28000 lavoratori”.


Un ruolo di tutela dell’habitat marino che è stato inserito nella cosiddetta legge “Salva mare”, sulla quale “è ora importante accelerare sui decreti attuativi per dare piena applicazione alla norma, a partire dalla diffusione di isole ecologiche in tutti i porti italiani. I pescatori italiani possono infatti contribuire a tenere puliti i mari riportando a terra la spazzatura recuperata durante l’attività”, aggiunge la confederazione agricola. Una possibilità che prima della “Salva mare” era di fatto di difficile applicazione, vista la poca chiarezza delle norme, con le imbarcazioni costrette, in molti casi, a rigettare in acqua i rifiuti trovati per non incorrere in gravi sanzioni. “Una volta svuotate le reti, i pescatori – spiega Coldiretti – possono così dividere il pescato dal materiale plastico eventualmente trovato che viene prima stoccato a bordo e poi consegnato nei porti al loro ritorno. Negli ultimi tempi sono nati in questa ottica anche diversi progetti con il coinvolgimento di associazioni”.

Fedagripesca: in rete pescatori italiani 3000 tonn. rifiuti anno

Fedagripesca: in rete pescatori italiani 3000 tonn. rifiuti annoRoma, 11 apr. (askanews) – Nelle reti dei pescatori italiani ogni anno finiscono circa 3000 tonnellate di rifiuti, che possono arrivare anche a 6000 tonnellata dopo eventi climatici estremi come alluvioni o forte mareggiate. Dagli penumatici, agli elettrodomestici. Dagli imballaggi alimentari, alle buste di plastica vero pericolo per le tartarughe marine.


“Non si tratta di pesca miracolosa ma del pegno che pagano gli operatori ittici a causa dell’inquinamento dei mari. Se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da oltre 30000 tonnellate di rifiuti; spazzatura che messa in fila andrebbe a ricoprire 15 volte il giro della terra. E purtroppo è una tendenza in aumento”. Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca in occasione della giornata nazionale del mare in programma giovedì 11 aprile. “Per non vanificare gli sforzi fatti dai nostri pescatori che sono sempre più i guardiani del mare, occorre creare una filiera virtuosa del rifiuto per dare nuova vita a quello che soffoca mari e spiagge”, prosegue Tiozzo.


Sui litorali nazionali si accumulano dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Un problema che può trasformarsi in risorsa se opportunamente gestita. Nel 2022, il valore economico generato in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi è stato di circa 3 miliardi di euro. Ma sono ancora troppe le tracce, difficili da cancellare, che lasciamo lungo le nostre spiagge e nelle nostre acque evidenzia Fedagripesca, che indica i tempi medi di degrado di alcuni dei materiali di più comuni: dai 4000 anni per una bottiglia di vetro ai 500 anni per una bottiglia di plastica, passando per i 400 anni per le mascherine usa e getta, ai 20 o 30 anni per un cotton-fioc, per arrivare ai 5 anni per una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta.

Sondaggio: per 74% francesi il Foie gras è inaccettabile

Sondaggio: per 74% francesi il Foie gras è inaccettabileRoma, 11 apr. (askanews) – Il Foie gras è “inaccettabile” e il 74% dei francesi ritiene che pratiche come l’alimentazione forzata non siano giustificabili. E’ quanto emerge da un sondaggio dell’Institut français d’opinion publique, condotto in Francia, pubblicato a gennaio 2024: la contrarietà al Foie gras è in crescita del 3% rispetto al 2022. E’ quanti riporta in una nota Animal Equality.


Nonostante questo, la Francia è attualmente il maggior produttore e consumatore al mondo di foie gras, con circa 18mila tonnellate di prodotto consumate all’anno. I francesi non sono gli unici a contestare la pratica dell’alimentazione forzata: anche in Spagna (82%), Belgio (70%) e Italia (74%) la maggior parte degli intervistati in uno studio di Doxa si dice contraria a questa pratica, che è ancora ammessa, all’interno dell’Unione europea, in Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e Belgio (solo nella Vallonia). In Italia il consumo di foie gras è tra i più bassi al mondo, pari ad appena l’1% del consumo in Francia. Pur essendo vietata la produzione di foie gras ottenuto tramite alimentazione forzata dal 2007, nel nostro Paese questo prodotto continua a essere venduto in alcune gastronomie, nei ristoranti e online.


Animal Equality ha chiesto al governo italiano di supportare con forza la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie per porre fine a questa pratica. “La volontà dei cittadini europei è chiara: l’alimentazione forzata va fermata e i migliaia di animali sfruttati per produrre il foie gras devono essere preservati da questa pratica crudele e vergognosa che oggi non può più essere consentita. Il governo italiano non si volti dall’altra parte ma scelga di fare la sua parte per gli animali” dice Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa.