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Cia a D’Eramo: serve piano emergenza su fitopatie, anche europeo

Cia a D’Eramo: serve piano emergenza su fitopatie, anche europeoRoma, 8 apr. (askanews) – È urgente un piano di emergenza contro le fitopatie più pericolose a difesa delle produzioni tipiche Made in Italy. Questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani nella lettera inviata al sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo, per esprimere la forte preoccupazione rispetto al possibile ingresso in Ue dai Paesi terzi di patogeni e organismi dannosi per le colture. “È arrivato il tempo di agire, in Italia e in Europa, con un’efficace strategia preventiva sui protocolli di importazione dai Paesi terzi, mettendo in campo le migliori competenze e adottando misure di controllo più rigorose”, spiega l’associazione agricola.


Secondo Cia, le attuali misure sull’import adottate dall’Europa risultano “inefficaci e insufficienti a garantire un adeguato livello di protezione”. Questo conferma la necessità di poter disporre in tempi brevi del piano di emergenza nazionale per gli organismi nocivi prioritari, come previsto dal Regolamento Ue del 2016, “che contenga le informazioni sui processi decisionali, i protocolli da seguire e le risorse da mettere in campo nel caso di presenze sospette o confermate, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni agricole”, spiega Cia in una nota. Allo stesso tempo, secondo l’associazione degli agricoltori occorre lavorare a un piano di prevenzione europeo che includa il rafforzamento del coordinamento scientifico e maggiori fondi dedicati.


Cia da tempo segnala i forti rischi fitosanitari per i sistemi produttivi ed è in prima linea su settori particolarmente esposti come quello agrumicolo, vulnerabile specificatamente a tre organismi nocivi attualmente assenti in Europa, ma in circolazione in aree che hanno stretti rapporti commerciali con l’Ue, responsabili di malattie devastanti quali la macchia nera degli agrumi e il citrus greening e di danni enormi come quelli causati dalla falsa cidia. In particolare, a testimonianza della debolezza delle disposizioni vigenti, per il citrus black spot “si continuano a registrare un numero elevato di intercettazioni di prodotto contaminato proveniente da paesi come il Sudafrica (principale esportatore in Ue nel 2023 con oltre 860mila tonnellate di agrumi) mentre per la prima volta è stata rilevata la macchia nera in una spedizione di arance dall’Egitto (balzato la scorsa campagna al secondo posto dei fornitori Ue di agrumi con 488mila tonnellate)”.


Inoltre, Cia ricorda come, a distanza di oltre dieci anni dal primo rilevamento in Puglia, la Xylella fastidiosa rappresenti ancora una sfida aperta e un temibile pericolo non solo per l’olivicoltura ma anche per altri sistemi produttivi.

Lollobrigida: settore vinicolo è asset strategico per economia

Lollobrigida: settore vinicolo è asset strategico per economiaRoma, 8 apr. (askanews) – “L’Italia senza vino sarebbe una Nazione più povera, da tutti i punti di vista. Dal punto di vista economico, perchè è un asset strategico della nostra economia, con più disoccupazione, perché al vino e al suo indotto sono legati migliaia e migliaia di posti di lavoro”. Cosi il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a Wine News in vista della Conferenza Internazionale sul Vino (Wine Ministerial Meeting), in programma in Franciacorta e a Verona dall’11 al 13 aprile 2024 e del Vinitaly.


Senza il comparto vitivinicolo l’Italia “sarebbe una Nazione con più problemi ambientali perchè basta guardarsi intorno quando attraversi le colline del Chianti, le terre del Prosecco, dell’Amarone e dovunque ci sono vigneti, e si vede una natura che viene protetta e ben tenuta. Sarebbe una Nazione che perde un pezzo della sua cultura, come si vede anche nell’arte, perchè il vino è stato un soggetto importante anche per tanti pittori, poeti, artisti e così via”, ha concluso il ministro.

Il kiwi della Calabria sbarca in Giappone

Il kiwi della Calabria sbarca in GiapponeRoma, 8 apr. (askanews) – Il kiwi calabrese si prepara a conquistare il palato dei giapponesi. È il risultato che potrebbe scaturire dall’assenso prestato dalla Regione Calabria all’ingresso del Comitato per la promozione del kiwi calabrese nel gruppo di lavoro istituito presso il Sevizio fitosanitario nazionale del ministero dell’Agricoltur.


Il tema è stato oggetto di un incontro svoltosi nei giorni scorsi in Cittadella, presenti i referenti del Comitato, coordinato da Filippo Zerbi, e l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo. Al centro del confronto, le prospettive future di un settore in espansione: la Calabria rappresenta, dopo Lazio ed Emilia Romagna, il terzo produttore di kiwi in Italia. Un trend in continua crescita con circa 3.500 ettari di coltivazione riservati al frutto che nella nostra terra trova una condizione di sviluppo ottimale grazie al clima, caldo-umido, e alla tipologia dei terreni. A confermarlo anche la resa qualitativa: il kiwi endogeno è considerato tra i migliori al mondo per le sue peculiari caratteristiche organolettiche. Da qui la scelta di guardare anche al Paese del Sol Levante, il cui mercato si contraddistingue per una domanda di prodotto superiore all’offerta disponibile. E il Masaf è attualmente impegnato a negoziare con le autorità nipponiche la messa a punto di un protocollo fitosanitario condiviso.


“L’adesione della Regione Calabria – commenta l’assessore Gallo – segna un passo in avanti nella concretizzazione di un’occasione commerciale d’eccezione per l’intero comparto agroalimentare calabrese. Favoriremo questo percorso con convinzione” Il Servizio fitosanitario centrale del Ministero dell’agricoltura ha programmato l’effettuazione dei test necessari per il prossimo ottobre, in concomitanza con l’inizio della nuova campagna di produzione. Il Comitato, da parte sua, tramite i propri corrispondenti in Giappone, è già impegnato in attività di promozione presso i maggiori buyer ortofrutticoli del Paese, che hanno mostrato grande interesse al brand Calabria. Anche le organizzazioni di produttori calabresi hanno manifestato ampia disponibilità, dichiarandosi pronte ad aderire alla campagna di verifiche del Masaf, alla presenza delle autorità fitosanitarie giapponesi presso i propri stabilimenti.

Coldiretti:cibi esteri passano confine e poi venduti come italiani

Coldiretti:cibi esteri passano confine e poi venduti come italianiRoma, 8 apr. (askanews) – Cosce di maiale danesi dirette a Modena per diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara, frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona. Ed anche un tir carico di grano senza tracciabilità. Sono solo alcuni esempi di cibi provenienti dall’estero e destinati a essere poi probabilmente venduti come italiani scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove diecimila agricoltori con il supporto delle forze dell’ordine hanno fermato i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero.


Una mobilitazione nata per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. “Sono preoccupanti gli arrivi di cosce di maiale dal Nord Europa già pronte – sottolinea Coldiretti in una nota – per essere lavorate e magari diventare prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo ‘nostrano’ o ‘di fattoria’. Ma c’è anche l’uva indiana diretta a Novara che entra nel nostro Paese in confezioni che non rispettano le normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio che possa essere cambiata. Emblematico pure il caso dei preparati industriali a base di uova in arrivo dalla Polonia – continua Coldiretti – considerato che l’Italia è pienamente autosufficiente per il suo fabbisogno nazionale. E non mancano cagliate danesi per fare il formaggio con destinazione Parma”.


Ma tra i prodotti scoperti nel corso dei controlli ci sono anche 25mila chili di latte austriaco diretti a Brescia, 23mila chili di pere dal Belgio dirette a Taranto, cipolle dell’est Europa spedite a Parma, formaggi con nome italiano fatti nel Nord Europa, tulipani olandesi in viaggio per Verona, 21mila di chili di patate “nordiche” spedite a Crotone, prodotti da forno, carne di maiale e molto altro. Gli agricoltori della Coldiretti resteranno alla frontiera anche domani, martedì 9 aprile, per continuare dalle 9 con la verifica dei carichi di tir e autobotti in arrivo. “Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati – ha detto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario. Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti. Vogliamo una giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni che devono essere date ai cittadini: per questo – conclude Prandini – serve l’obbligo di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere con consapevolezza cosa acquistare”.

L’olio del futuro? E’ tecnologico, sicuro e tracciato

L’olio del futuro? E’ tecnologico, sicuro e tracciatoRoma, 8 apr. (askanews) – 91mila ettari ad olivo di cui 16mila bio, oltre 15 milioni di piante, 80 varietà di olivo autoctone, delle quali le più diffuse sono: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino e Pendolino, per un patrimonio di biodiversità agraria fuori dal comune. Oltre 36mila aziende tra professionali e non, circa 400 frantoi attivi e numerose imprese di confezionamento dell’olio di oliva.


Inoltre, a monte della filiera olivicola ed olearia regionale si rileva la crescita di un vero e proprio distretto vivaistico, specializzato nella produzione di piantine di olivo, localizzato soprattutto nella zona di Pescia (PT), uno dei principali poli del vivaismo olivicolo a livello nazionale. Questa la fotografia del settore tracciata in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane. La Selezione Oli Extravergine 2024, promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione della Camera di Commercio di Firenze insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, è stata l’occasione per parlare del settore olivicolo e delle sue prospettive, dell’importanza della frangitura per ottenere un’elevata qualità, per un aggiornamento nel campo della ricerca sulla provenienza degli oli ma anche per scoprire le attività dei Consorzi volte alla tutela e alla valorizzazione degli oli della Toscana.


Nell’edizione 2024 sono stati selezionati quarantacinque oli, che rappresentano l’eccellenza della produzione olearia toscana, di cui uno proveniente dalla provincia di Pistoia, uno da quella di Massa, due da quella di Arezzo, altrettante da Livorno e da Lucca, nove da Grosseto, dodici da Siena e sedici da Firenze. Tra i riconoscimenti anche alcune menzioni speciali per la migliore “Selezione olio Monocultivar”, “Selezione olio Biologico”, “Selezione Biofenoli” e la “Selezione Packaging”, oltre all’ambito titolo di “Migliore olio” per ciascuna DOP e IGP.

Ecco le 6 start up che innovano industria packaging alimentare

Ecco le 6 start up che innovano industria packaging alimentareRoma, 8 apr. (askanews) – Riciclare e ridurre, materiali alternativi e innovativi, e processi sempre più efficienti: queste le tre aree strategiche della challenge per il packaging alimentare del futuro lanciata lo scorso dicembre da Italia del Gusto, il primo consorzio privato di imprese operanti nel settore alimentare e vinicolo italiano, e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale.


L’iniziativa, sostenuta da otto rinomati leader di categoria italiani (Amica Chips, Auricchio, PanPiuma, Parmalat, Ponti, Rovagnati, Urbani Tartufi e Valsoia) ha visto la selezione di sei startup, di cui quattro italiane, una bulgara e una israeliana, che potranno collaborare con alcune delle più prestigiose aziende alimentari nazionali e testare le loro soluzioni in scenari reali, oltre ad accedere a un ecosistema collaborativo e a un network di esperti a livello internazionale. “Per Italia del Gusto è fondamentale incentivare l’innovazione, per questo abbiamo supportato con grande interesse e curiosità la Call4Startup – ha detto Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto – una iniziativa votata all’innovazione e finalizzata alla ricerca e all’implementazione delle più evolute soluzioni di packaging sostenibile. La collaborazione con Eatable Adventures ha permesso di attivare un circuito virtuoso e individuare, tra le valide proposte generate dalle startup, quelle più funzionali alle esigenze delle aziende aderenti”.


Da imballaggi industriali creati con materiali alternativi, a nuove proposte per migliorare i processi produttivi fino a tecnologie in grado di prolungare la shelf life dei prodotti: sei soluzioni all’avanguardia, all’insegna di una visione condivisa di Open Innovation, per favorire il dialogo tra imprese e startup e la condivisione di nuove tecnologie che non sempre è possibile sviluppare internamente.

Aziende olivicole aperte il 15 aprile per giornata Made in Italy

Aziende olivicole aperte il 15 aprile per giornata Made in ItalyRoma, 8 apr. (askanews) – Aziende olivicole aperte il 15 aprile, in occasione della giornata del Made in Italy. Anche Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, parteciperà ad “Aziende aperte”, iniziativa legata alla Giornata Nazionale del Made in Italy, in programma lunedì 15 aprile e ideata dal ministero delle Imprese per dare risalto all’eccellenza dell’imprenditoria nazionale. E, in occasione della Giornata, Assitol vuole valorizzare il ruolo storico, economico, nutrizionale e culturale dell’olio extra vergine d’oliva, coinvolgendo soprattutto scuole e studenti che vogliono conoscere più da vicino i processi produttivi e le professionalità dell’olio d’oliva.


“Per il nostro comparto, il Made in Italy non è semplicemente un attestato geografico – spiega Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva – ma un impegno basato su aspetti diversi ma complementari: la selezione delle materie prime, gli alti standard qualitativi, il blending, la sostenibilità, le tecnologie utilizzate, l’attenzione al consumatore e ai lavoratori stessi”. Così dal Veneto alla Puglia, dalla Toscana fino alla Sardegna, ad aprire i cancelli per avvicinare il mondo dell’olio ai ragazzi, saranno sette grandi marchi del settore: Carapelli Firenze, Compagnia Alimentare Italiana, Costa d’Oro, F.lli Turri, Oleificio Secchi, Medsol-Olio Luglio, Salov-Filippo Berio. Curiosità, assaggi e informazioni utili aiuteranno i giovani visitatori a comprendere la complessità di questo alimento, essenziale non soltanto per il suo apporto economico, ma anche per il suo valore salutistico.


Durante le visite in azienda, gli studenti conosceranno meglio le tante figure professionali che ruotano intorno ad una bottiglia di olio extra vergine: dall’export manager al tecnologo alimentare, dal chimico all’agronomo, dall’assaggiatore al master blender, dall’esperto di marketing al responsabile dei processi produttivi.

Ortofrutta, Agrintesa arriva in Calabria e incorpora Osas

Ortofrutta, Agrintesa arriva in Calabria e incorpora OsasRoma, 8 apr. (askanews) – Agrintesa, realtà di riferimento per il settore ortofrutticolo nazionale, approda nel Mezzogiorno e precisamente in Calabria: nelle scorse settimane è stata infatti formalizzata dalle assemblee dei soci la fusione per incorporazione di OSAS, storica cooperativa calabrese specializzata in produzioni frutticole. L’operazione, effettiva dal primo giugno, porta così il catasto frutticolo di Agrintesa oltre quota 9.300 ettari, a cui se ne aggiungono 7.300 di vigneto e 500 di ortaggi.


“Questa operazione sviluppa il bacino produttivo di Agrintesa permettendoci di ampliare ulteriormente il calendario di produzione e tutelandoci, al contempo, dal rischio climatico: in questo modo potremo offrire un servizio sempre migliore ai nostri partner della distribuzione”, spiega in una nota Aristide Castellari, presidente di Agrintesa. Nata nel 1962, OSAS oggi può contare su oltre 1.000 ettari coltivati dai soci nella Piana di Sibari e una compagine sociale da sempre specializzata e qualificata nella produzione di drupacee (pesche, nettarine e albicocche, con numerosi ettari di Ondine in pieno sviluppo) e agrumi, in particolare Clementine di Calabria IGP, con kiwi, cachi e arance ad arricchire il paniere.


“OSAS è ad oggi la cooperativa di riferimento nel proprio territorio – spiega il presidente Luigi Nola – la fusione in Agrintesa va nella direzione di garantire continuità e ulteriori opportunità di sviluppo ai produttori”. “Questa operazione rappresenta un importante rafforzamento di Agrintesa – commenta il direttore generale, Cristian Moretti – la nostra cooperativa crede da sempre nell’aggregazione e, pur mantenendo le radici in Emilia-Romagna, sta accrescendo la propria presenza in diverse regioni a forte vocazione ortofrutticola, diversificando così gli areali produttivi”. Ufficio stampa Agrintesa

Nuovo censimento piante: sono 10mila, aumentano specie aliene

Nuovo censimento piante: sono 10mila, aumentano specie alieneRoma, 8 apr. (askanews) – In Italia ci sono circa 10mila piante secondo il nuovo censimento e sono 46 in più le specie autoctone, mentre sono 185 in più quelle aliene. Dai dati complessivi aggiornati rispetto al 2018, emerge che nel nostro Paese ci sono oggi 8.241 specie e sottospecie autoctone, di cui 1.702 endemiche (cioè esclusive del territorio italiano) mentre 28 sono probabilmente estinte. A queste si aggiungono 1.782 specie aliene. Tra di esse, 250 sono invasive su scala nazionale e ben 20 sono incluse nella ‘lista nera’ della Commissione Europea, che elenca una serie di piante e animali esotici, la cui diffusione in Europa va assolutamente tenuta sotto controllo.


“Rispetto all’analogo censimento pubblicato sei anni fa abbiamo un incremento dei numeri totali: ciò è dovuto a nuovi studi e all’esplorazione di nuovi territori, ma anche, per quanto riguarda le aliene, all’ingresso di numerose nuove specie, da monitorare attentamente e se possibile eradicare”, spiega in una nota Lorenzo Peruzzi, fra i coordinatori della ricerca, professore di Botanica sistematica nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e direttore dell’Orto e Museo Botanico. Gli elenchi aggiornati della flora vascolare (ossia felci e affini, conifere e piante a fiore) autoctona e aliena presente in Italia sono stati appena pubblicati sulla rivista internazionale “Plant Biosystems”, organo ufficiale della Società Botanica Italiana. Si è trattato di una ricerca collaborativa, realizzata grazie agli sforzi congiunti di 45 ricercatori italiani e stranieri.


“C’è ancora molto da fare – conclude Peruzzi – e il lavoro di continua ricerca e verifica svolto dai floristi e dai tassonomi per descrivere la biodiversità vegetale italiana è ben lungi dall’essere concluso. Certamente, però, il quadro delle conoscenze che abbiamo oggi è sempre più completo e potrà permettere azioni di tutela maggiormente mirate e consapevoli”.

L’Asiago Dop sarà ‘official cheese’ di Operawine e Vinitaly

L’Asiago Dop sarà ‘official cheese’ di Operawine e VinitalyRoma, 8 apr. (askanews) – Il formaggio Asiago rafforza la collaborazione col mondo del vino e, per il secondo anno consecutivo, diventa “Official Cheese” di OperaWine, Vinitaly e Vinitaly and the City, i tre appuntamenti in programma a Verona dal 12 al 17 aprile. L’Asiago DOP sarà l’unico formaggio a rappresentare la produzione lattiero-casearia italiana nei tre eventi veronesi.


“Il formaggio Asiago – afferma Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – è un prodotto unico e distintivo. La sua varietà, frutto di una storia millenaria, lo candida di diritto ad essere l’interlocutore delle migliori proposte vitivinicole e a promuovere in Italia e all’estero efficaci sinergie food e wine esplorando nuovi spazi di collaborazione”. Venerdì 12 aprile, in Piazza Dante, nel cuore del centro storico di Verona, spetta all’Official Cheese aprire la lunga kermesse con l’inaugurazione di Vinitaly and the City. Sabato 13 aprile, alle Gallerie Mercatali, l’Asiago DOP incontra i migliori cento produttori italiani selezionati da Wine Spectator a OperaWine, con degustazioni di stagionature esclusive abbinate a vini super-premium. Infine, a Vinitaly & The City, il fuori salone dei wine lover, ci sarà la scoperta di abbinamenti di tendenza nella masterclass “Asiago DOP drink, botaniche e sapori”.