Vino, Vinexposium gestirà “Vinexpo America” e “Drinks America”Milano, 5 set. (askanews) – Vinexposium, il principale organizzatore mondiale di eventi sul vino e sugli alcolici, assume la gestione esclusiva delle fiere annuali di New York, “Vinexpo America” e “Drinks America”, grazie ad un accordo con Diversified Communications, suo partner statunitense da cinque anni.
In una nota si spiega che le società lavorano insieme dal 2018 “per affermare le due fiere come eventi di punta per l’industria del vino e degli alcolici in Nord America”, riunendo qui “i principali operatori del settore per facilitare la loro crescita commerciale nella regione”. “Con l’espansione della nostra presenza in Nord America, rafforzeremo la nostra strategia di mercato e svilupperemo i nostri eventi Vinexposium, sfruttando gli standard di alto livello del marchio Vinexpo” ha dichiarato in una nota il Ceo di Vinexposium, Rodolphe Lameyse, sottolineando che “inoltre, consolideremo ulteriormente la posizione del gruppo come partner di riferimento per il consumo di vino e alcolici nei principali continenti”.
Scocchia (illycaffè): a fine mese a Milano firma accordo con partner cineseMilano, 4 set. (askanews) – La firma ufficiale dell’accordo tra Illycaffè e Chancemate per la distribuzione del caffè in Cina avverrà nelle prossime settimane a Milano e sarà “l’inizio di una bella partnership che speriamo possa durare non solo i quattro anni previsti dal contratto ma ci auguriamo anche di più”. L’amministratrice delegata di Illycaffè, Cristina Scocchia, parla dell’accordo annunciato un mese dall’azienda del caffè triestina fa col fornitore di servizi di e-commerce.
“L’obiettivo in Cina è quello di triplicare il business rispetto a dove siamo adesso. Il partner è un partner molto solido – ha rimarcato Scocchia in una pausa dei lavori del Forum Ambrosetti conclusosi ieri – Io ho sempre detto che in un mercato complesso e difficile come quello cinese bisogna entrare con umiltà perchè è molto diverso dal nostro. Noi portiamo sicuramente la conoscenza del prodotto, la qualità superiore e sostenibile però loro apportano conoscenza del consumatore e del mercato. Pensiamo che sia un matrimonio destinato a dare frutti positivi, arriveranno in questi giorni a Milano per la firma dell’accordo: abbiamo già firmato in maniera ufficiosa ma a fine settembre firmeremo in maniera ufficiale”. Quella firmata con Chanchemate è “un’esclusiva che riguarda l’online e il modern trade. Stiamo guardando anche al canale horeca e lì però stiamo cercando di capire se vogliamo andare con un altro partner o se utilizzare la filiale che abbiamo a Shangai. Molto probabilmente anche lì decideremo di avvalerci di partner ma non è un progetto dell’immediato prima vogliamo far decollare la partnership con Chanchemate. L’anno prossimo ci interrogheremo sul canale horeca”.
Nessuna novità invece rispetto al progetto di quotazione: “Credo che gli azionisti non decideranno a brevissimo però sicuramente rimane l’impegno a quotarci entro l’arco di piano entro il 2026 – ha ripetuto – Noi stiamo andando avanti per arrivare pronti. Come diciamo sempre per quotarsi ci vogliono due cose: i risultati e il contesto macroeconomico. Noi ci impegnamo a crescere e a dare i risultati per una buona quotazione, poi il contesto non dipende da noi per cui man mano valuteremo” L’ad di Illycaffè non ha nascosto, invece, la sua preoccupazione per quella che è la produzione della materia prima, il caffè verde, pesantemente colpita dai cambiamenti climatici, come ha messo in luce il Financial Times in un recente articolo. “Il mercato del caffè negli ultimi 30 anni è raddoppiato. E’ un mercato resiliente che non cresce in maniera esponenziale quando va tutto bene ma non crolla neanche nei momenti difficili. Oggi il mercato ha raggiunto i 120 miliardi di dollari, ogni giorno si consumano 3 miliardi di tazzine di caffè però purtroppo sono un paio di anni che la domanda è superiore all’offerta perchè i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più difficile il raccolto di caffè verde – ha sottolineato – ci sono annate con forti siccità che si alternano ad annate con piogge torrenziali e gelate”. Se è vero che ci sono 130 diverse varietà di caffè, il mercato fondamentalmente ne utilizza due: Arabica e Robusta. E quello che si sta notando è che “soprattutto l’Arabica che è quella più sfisticata è anche la più fragile e quindi è più soggetta al cambiamento climatico e ai parassiti che stanno crescendo a causa dei cambiamenti climatici, quindi si pensa che nel 2050 la metà delle piantagioni non saranno più utilizzabili”. Questo avverte Scocchia “sarebbe un disastro soprattutto a livello umano se pensiamo a tutti questi Paesi, a queste comunita che sopravvivono grazie a queste piantagioni”.
Andrea Colombo nuovo ceo di Cortilia, subentra a PorcaroMilano, 4 set. (askanews) – Andrea Colombo è il nuovo chief executive officer di Cortilia, la food-tech company fondata nel 2011 per la spesa online. Lo annuncia l’azienda in una nota dalla quale si apprende anche che il fondatore Marco Porcaro lascia i ruoli di amministratore delegato e presidente, come previsto dalla naturale scadenza del suo mandato, per dedicarsi a iniziative in ambito di impact investment e tech, e continuerà a supportare l’azienda e Andrea Colombo in qualità di consigliere di amministrazione di Cortilia.
L’azienda spiega di volersi “rafforzare con l’ingresso di un manager di consolidata esperienza” consolidando “ulteriormente la propria posizione di mercato e proseguendo il trend di crescita iniziato durante la pandemia grazie a un posizionamento forte e distintivo del brand”. Colombo metterà a disposizione la propria esperienza trentennale all’interno di diverse realtà, tra cui Coop Lombardia e Sezamo.it. “Pur restando fedeli alle sue radici e valori, la sfida per Cortilia sarà quella di evolversi per fornire un assortimento ancora più completo, rendendo la spesa accessibile ogni giorno a nuovi clienti attraverso il consolidamento della propria presenza nelle principali città – commenta Andrea Colombo – Una spesa completa di qualità a prezzi convenienti in un solo click, con l’obiettivo di aumentare il numero di clienti e la loro frequenza di acquisto, in modo da poter competere con un mercato che mette al centro volumi e convenienza, ma senza mai perdere di vista una crescita sostenibile”.
In aggiunta all’ingresso di Colombo, Cortilia rinnova il proprio consiglio di amministrazione con la nomina di Antonella Beltrame, co-founder di Indaco Venture Partners, come nuovo presidente del cda di Cortilia.
Vino, Masi acquisisce Casa Re, Cantina dell’Oltrepò PaveseMilano, 4 set. (askanews) – Masi ha annunciato la firma di un contratto preliminare per acquisire il 100% della Società Agricola Casa Re, di proprietà della famiglia Casati e titolare dell’omonima azienda vitivinicola a Montecalvo Versiggia, nell’Oltrepò Pavese, alle porte di Santa Maria della Versa (Pavia).
La Tenuta “Casa Re” è composta da 13 ettari vitati a corpo unico, prevalentemente impiantati a Pinot Nero e “ubicati in un contesto pedoclimatico e paesaggistico di forte attrattività, nonché svariati fabbricati, a destinazione sia produttiva che ricettiva, e una pregiata villa in stile Liberty”. Il contratto definitivo verrà siglato a gennaio 2024, nel frattempo, Masi prenderà in gestione diretta le attività viticole di Casa Re al termine della corrente annata agraria. “Sbarcare nell’Oltrepò Pavese rappresenta uno ‘sconfinamento coerente’ dal territorio delle Venezie, che sono e restano la nostra area elettiva” ha dichiarato l’Ad di Masi, Federico Girotto, spiegando che “abbiamo individuato infatti la complementarità strategica dell’Oltrepò Pavese, emblematico del Metodo Classico italiano, con altre espressioni di un versante spumantistico sempre più significativo nella gamma di etichette del Gruppo Masi, come Canevel a Valdobbiadene e Conte Federico Bossi Fedrigotti in Trentino, per generare sinergie e creare potenziali aree di crescita”.
L’operazione è stata realizzata attraverso i servizi di consulenza di Colline e Oltre, società partecipata da Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia con lo scopo di realizzare interventi congiunti per il rilancio e la valorizzazione del territorio dell’Oltrepò Pavese.
Heineken: nuova campagna sul bere responsabile con Max VerstappenMilano, 31 ago. (askanews) – Quando ti metti alla guida non devi mai aver bevuto alcolici. E’ il messaggio che Heineken, partner globale della F1, lancia dal primo settembre in Italia con la sua nuova campagna creativa globale ‘When you drive, never drink’, intitolata “The best driver” (il miglior guidatore). Nello spot Max Verstappen è nel ruolo del guidatore scelto per tutte le serate fuori con gli amici a sottolineare come il “miglior guidatore” sia chi si prende la responsabilità di non bere.
L’obiettivo di Heineken è evidenziare che, quando si tratta di tornare a casa dopo una serata fuori, l’unica persona scelta per mettersi al volante dovrebbe essere quella che non ha bevuto alcolici. E per sostenere questo messaggio di responsabilità ha attivato una partnership con Uber. Nei weekend dal 21 settembre al 15 ottobre prossimi, tutti i consumatori di Heineken che vorranno ottenere un passaggio sicuro con Uber nelle città di Roma e Milano, potranno usufruire di un buono sconto del valore di 10 euro. I codici per i buoni sconto verranno messi a disposizione dei consumatori tramite pubblicità su Facebook e Instagram. La creatività della campagna, online dal primo settembre al 15 ottobre su Facebook, Instagram, YouTube, Teads, Spotify e Display, si ispira a una nuova ricerca che evidenzia i criteri di scelta del guidatore designato, tra questi i principali sono l’esperienza del guidatore e la disponibilità di una persona del gruppo ad offrirsi volontaria1.
“Come pilota di F1, prendere le giuste decisioni, sia in pista sia fuori, è di vitale importanza per il successo – ha dichiarato il campione di F1, Max Verstappen – Quando si è alla guida, essere lucidi e risoluti, specialmente quando si tratta di sicurezza, è cruciale. Oltre a lavorare a un nuovo, entusiasmante progetto nell’ambito del gaming con Heineken chiamato Player 0.0, sono orgoglioso di essere ambasciatore di Heineken 0.0 per aiutare a promuovere il consumo responsabile tra i fan del motorsport in tutto il mondo. La campagna è stata molto divertente da girare e spero che tutti apprezzino non solo il film, ma anche l’importante messaggio alla base”.
Fipe: fatturato ristorazione +13,8% nel II trim, ad agosto prezzi +5,9%Milano, 31 ago. (askanews) – Si consolida il recupero della ristorazione nel secondo trimestre del 2023. La variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente registra un incremento del 13,8%, anche per effetto della dinamica dei prezzi che, tuttavia, resta ancorata alla dinamica generale. Secondo le anticipazioni sul mese di agosto, l’aumento dei prezzi della ristorazione rispetto a un anno fa è del 5,9%. A renderlo noto è l’Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, che ha elaborato le stime partendo dai dati Istat sull’andamento del fatturato delle imprese dei servizi e sulla dinamica dei prezzi.
Positiva, secondo gli analisti di Fipe-Confcommercio, anche la variazione rispetto al primo trimestre 2023 con un incremento del 28,7%, dove pesano tuttavia anche fattori stagionali determinanti per i consumi in questo settore. L’analisi per attività economica mostra una crescita su base annua per tutti i settori legati alla filiera del turismo, in ragione della piena ripresa delle attività successiva alla fine della pandemia.
Crédit Agricole Italia e Cia rafforzano accordo a sostegno imprese agricoleMilano, 31 ago. (askanews) – Crédit Agricole Italia e Cia-Agricoltori italiani rafforzano l’accordo per sostenere la crescita e lo sviluppo delle imprese del settore agricolo con la definizione di un protocollo d’intesa finalizzato a favorire reciproche sinergie nello studio e ricerca di soluzioni a favore delle imprese associate.
La collaborazione può già contare su soluzioni specifiche e dedicate, approntate dalla banca per agevolare la transizione energetica con attenzione particolare alle tematiche di sostenibilità, far fronte all’aumento dei costi di energia e materie prime e supportare l’iniziativa imprenditoriale giovanile. Crédit Agricole Italia e Cia-Agricoltori costituiscono inoltre un gruppo di lavoro per assicurare il coordinamento e il monitoraggio delle attività e individuare azioni utili al raggiungimento degli obiettivi del protocollo. “La partnership con Cia-Agricoltori italiani nasce e si rinnova sulla base di un continuo confronto e dall’ascolto delle esigenze delle imprese associate e dei territori – dichiara Vittorio Ratto, vice direttore generale retail e digital di Crédit Agricole Italia – Con questo accordo ribadiamo il nostro impegno a sostegno delle imprese del settore, mettendo al centro l’elemento progettuale attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro per l’individuazione di soluzioni condivise”. “L’accordo con Crédit Agricole rappresenta uno strumento importante per sostenere l’impegno del settore primario nelle sfide della transizione energetica e nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal – sottolinea Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori italiani – In un momento complesso come quello attuale, il dialogo di Cia con gli istituti finanziari diventa sempre più strategico e ha l’obiettivo di rendere più snello l’accesso degli imprenditori agricoli al credito bancario”.
Illycaffè: accordo con Autorità etiope caffè per aumentare qualità prodottoMilano, 28 ago. (askanews) – illycaffè e l’Autorità del caffè e del tè etiope, istituzione governativa dell’industria del caffè, del tè e delle spezie, hanno siglato un accordo per incrementare la qualità del caffè dalla pianta alla tazzina, attraverso attività formative che si terranno prevalentemente nel Coffee training center di Addis Abeba, il centro di formazione realizzato in partnership tra Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), l’United nations organization for industrial development (Unido), illycaffè, Fondazione Ernesto Illy e l’Ethiopian coffee and tea authority.
Il Coffee training center ha lo scopo di soddisfare gli standard internazionali di esportazione del caffè di qualità e promuovere la formazione di operatori competenti che creino valore in questo settore per il Paese. illycaffè offrirà corsi di specializzazione ai professionisti della filiera, che spaziano dall’agricoltura rigenerativa alla torrefazione, dall’analisi sensoriale alla preparazione del caffè di tazza, con lo scopo di migliorare la produzione e il commercio di questa importante risorsa per l’Etiopia. Coltivatori, esportatori, gestori di bar e baristi potranno formarsi nelle aule della struttura o sul campo, in base alla tipologia di attività proposta.
L’azienda del caffè triestina produce un unico blend 100% Arabica composto da nove ingredienti diversi e seleziona solo l’1% dei chicchi di Arabica al mondo. “Il caffè etiope è considerato il miglior caffè Arabica al mondo. La nostra sfida è quella di potenziare l’offerta e i servizi della filiera, contribuendo allo sviluppo economico locale – spiega Cristina Scocchia, Ad di illycaffè – Attraverso la partnership pubblico-privato con l’Ethiopian coffee tea authority vogliamo creare delle sinergie per incrementare la qualità e quindi la sostenibilità delle comunità del caffè. Agiremo sulla formazione che consentirà ai piccoli produttori di accrescere la capacità di produzione di caffè e quindi i propri guadagni e agli esportatori e ai baristi di lavorare con un prodotto di ancor più alta qualità”. “L’Etiopia non è solo la terra di origine del caffè, ma anche un luogo in cui è possibile scoprire aromi sempre nuovi. Il sapore unico e l’altissima qualità del nostro caffè naturale sono conosciuti in tutto il mondo. La collaborazione e il supporto di illycaffè contribuiranno a rafforzare la nostra posizione nel mercato internazionale” ha commentato Adugna Debela, direttore generale di Ethiopian coffee and tea authority.
Uiv-Vinitaly: dal 2000 mai così tanto vino in Cantina, Dop +10%Milano, 28 ago. (askanews) – La vendemmia 2023 si apre con una giacenza di vino in cantina pari a 45,5 milioni di ettolitri, l’equivalente di oltre 6 miliardi di potenziali bottiglie da 0,75/litri. Lo rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly che ha elaborato i dati di Cantina Italia (Masaf) sulle giacenze a fine luglio, spiegando che il dato riflette un’eccedenza dello 4,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno a causa in particolare di un incremento senza precedenti degli stock per i vini di maggior qualità, con le Dop a +9,9% sull’ultima rilevazione pre-vendemmiale del 2022.
L’altro indicatore di mercato preoccupante riguarda l’export di vino verso i Paesi extra-Ue che, nel primo semestre di quest’anno, risulta in ulteriore contrazione dalle ultime rilevazioni delle Dogane. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly infatti, tra i top 10 buyer, che insieme rappresentano circa l’85% del mercato extracomunitario, le esportazioni a volume sono positive solo per la destinazione russa, con cali quantitativi in doppia cifra per Stati Uniti, Canada, Giappone, Norvegia, Cina e Corea del Sud. Complessivamente la riduzione tendenziale nella prima metà dell’anno segna un -9% a volume e un -5% a valore, con gli spumanti giù del 13% e i fermi imbottigliati inchiodati a -5%. Per entrambe le tipologie, il trend a valore indica un gap del 4%, ma mentre per gli sparkling l’aumento del prezzo medio è in linea con il surplus dei costi produttivi (+10%), lo stesso non si può dire per i fermi (+1%).
“Sulla prossima vendemmia, la cui paventata forte contrazione è ancora tutta da verificare, pesa una congiuntura che si sta manifestando in tutta la sua complessità” ha affermato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, spiegando che “comprendiamo la volontà da parte delle nostre imprese di mantenere le quote di mercato, ma abbassare i prezzi, come per esempio con i rossi sfusi in Germania, che stanno scendendo verso le quotazioni spagnole a circa 50 centesimi al litro, rischia di diventare un pericoloso boomerang una volta fuori dalla crisi di potere di acquisto che coinvolge anche i nostri competitor. A tal proposito – ha concluso Frescobaldi – il fenomeno crescente dei prodotti a ‘private label’ e gli imbottigliamenti del nostro vino fuori dall’Italia contribuiscono all’erosione del valore aggiunto”. “L’Osservatorio aveva previsto un 2023 difficile, ciò si sta verificando nonostante l’economia globale abbia per ora tenuto lontano buona parte delle nubi recessive” ha dichiarato l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese, evidenziando che “ciò che può fare Vinitaly è intensificare la costruzione di ponti commerciali con l’estero, in particolare nelle relazioni con i mercati extra-Ue, a partire da quello americano dove saremo partner della Camera di Commercio di Chicago per l’International Wine Expo”.
“Da settembre a dicembre abbiamo infatti in programma una nuova campagna di internazionalizzazione con 25 appuntamenti in 15 Paesi e quattro Continenti” ha ricordato Danese, concludendo “da una parte per rifinire ulteriormente l’incoming per la prossima edizione veronese, dall’altra per garantire b2b direttamente sulle piazze estere”.
Prezzi largo consumo: aziende promettono rallentamento ma analisti scetticiMilano, 23 ago. (askanews) – Dopo aver aumentato i prezzi per trasferire sui consumatori i rincari delle materie prime, dell’energia e del costo del lavoro, alcune delle più grandi aziende mondiali di beni di largo consumo potrebbero essere pronte ad rallentare questo trend al rialzo dei prezzi finali.
L’amministratore delegato di Kraft Heinz, Miguel Patricio, ricorda oggi un articolo sulle prospettive dei prezzi per i beni di largo consumo del Financial Times, ha dato la speranza che i prezzi di prodotti come Philadelphia e il ketchup Heinz potrebbe smettere di aumentare, in occasione della presentazione dei risultati preliminari all’inizio del mese. Il collega di Nestlé, Mark Schneider, ha affermato che la multinazionale di Nespresso e KitKat, tra gli altri marchi, rallenterà l’aumento dei prezzi nella seconda metà dell’anno. Anche l’omologo del colosso francese Danone, Antoine de Saint-Affrique, gli ha fatto eco, affermando che “nel corso del prossimo trimestre diminuirà, ma ci sarà ancora inflazione”. Per Graeme Pitkethly, direttore finanziario di Unilever, “abbiamo superato il picco dell’inflazione” e, sebbene i prezzi continueranno a salire, il tasso di crescita si “modererà” nel corso dell’anno. Secondo l’analisi di Jefferies, le aziende di beni di consumo hanno aumentato i prezzi in media dell’11% su base annua per tre trimestri consecutivi, fino a luglio, quando gli aumenti medi sono tornati al 9,7%.
La prospettiva di una battuta d’arresto nell’aumento dei prezzi sarà pure una buona notizia per i consumatori, ma è improbabile che si vedranno inversioni di prezzo o almeno una moderazione. Secondo gli analisti, continueranno a pagare i considerevoli aumenti dei prezzi avviati dalle aziende nella prima metà dell’anno fino al prossimo anno. “Dicono che i prezzi rallenteranno, naturalmente, perché l’anno scorso li stavano aumentando. Quindi di anno in anno l’aumento dei prezzi diventa minore, perché non praticano ulteriori prezzi aggiuntivi”, ha affermato Bruno Monteyne, analista di Bernstein. Per James Edwardes Jones, analista di Rbc, le aziende del largo consumo “non tagliano quasi mai i prezzi” ed erano più propensi ad aumentare l’attività promozionale piuttosto che ad abbassare effettivamente il prezzo dei beni. I consumatori si sono mostrati più resistenti del previsto ai rincari e hanno continuato ad acquistare marchi popolari, aiutando così le aziende a compensare i significativi cali delle vendite. Ma con il protrarsi dell’aumento del costo della vita, è diventato più difficile mantenere i volumi, con un aumento della cautela da parte dei consumatori nei confronti di ulteriori rincari. L’amministratore delegato ad interim di Reckitt, Nicandro Durante, si è detto “cauto” nel trasferire gli aumenti dei prezzi ai consumatori “stressati” in Europa. Heineken ha visto crollare i volumi di vendita del 5,4% nella prima metà dell’anno, scendendo ulteriormente nel secondo trimestre a seguito “dell’effetto cumulativo degli interventi sui prezzi”, mentre Nestlé ha riportato volumi di vendita inferiori alle aspettative all’inizio del mese.
Alcune aziende hanno registrato una significativa perdita di quote di mercato nella prima parte dell’anno. Unilever ha detto che la percentuale di attività in crescita è scesa dal 48% del primo trimestre al 41% del secondo, il livello più basso dal 2018. E la perdita di quote di mercato è un primo segnale del calo della fiducia dei consumatori, secondo gli analisti. Kraft Heinz ha perso parte della sua posizione nel secondo trimestre dell’anno a causa dei prezzi dei suoi prodotti superiori a quelli del mercato. “Stiamo perdendo una quota incrementale a favore dei marchi che stanno promuovendo più di noi”, ha affermato Patricio. In realtà ci sono categorie che si sono dimostrate più resistenti come quelle dei prodotti sanitari che hanno retto meglio in termini di volumi coi consumatori più propensi ripiegare su prodotti alimentari di fascia più bassa che a rinunciare a medicinali da banco o prodotti per la cura personale come il dentifricio.
Aziende poi che producono beni indulgence, il quotidiano britannico li inserisce nella categoria lusso accessibile, come bevande gassate e dolciumi, sono riuscite a mantenere i volumi spingendo al contempo i prezzi. E alcune di loro hanno detto che i prezzi dovranno aumentare ancora. Coca-Cola, ad esempio, ha aumentato i prezzi del 10% nel trimestre fino al 30 giugno, senza incidere sui volumi di vendita nello stesso periodo. Il direttore finanziario del produttore di bevande, John Murphy, ha dichiarato al Financial Times che la società continuerà ad aumentare i prezzi nella seconda metà dell’anno. Anche il produttore di cioccolato Lindt ha avvertito di ulteriori aumenti dei prezzi dopo averli già aumentati senza sacrificare i volumi di vendita. Lo stesso Schneider di Nestlé ha affermato che sarebbero necessari ulteriori aumenti dei prezzi, in particolare sui prodotti che si basano su cacao e zucchero, i cui prezzi sono aumentati vertiginosamente a causa delle carenze legate al clima.