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Masaf: al via il nuovo Sistema informativo forestale nazionale

Masaf: al via il nuovo Sistema informativo forestale nazionaleRoma, 21 mar. (askanews) – Nasce il nuovo Sistema Informativo Forestale Nazionale (SINFor), promosso dal MASAF e realizzato dal Centro Politiche e Bioeconomia e dal Centro Foreste e Legno del CREA, in collaborazione con il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni statistiche, amministrative, cartografiche e ambientali inerenti alla materia forestale.


“Il nuovo Sistema Informativo Nazionale è uno strumento importante. Un mezzo per approfondire il nostro prezioso patrimonio forestale, parte fondamentale del paesaggio storico e culturale italiano, che grazie al contributo congiunto di più attori oggi è diventato una realtà. Un ringraziamento alla dottoressa Alessandra Stefani e alla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del Masaf”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Il SINFor è il prodotto di un costante processo partecipato tra le istituzioni, gli enti e i soggetti pubblici e privati, che a vario titolo producono e utilizzano dati e informazioni relativi al settore forestale, con l’impegno comune di mettere a disposizione, in un unico sistema organizzato e aggiornato nel tempo, i dati e le informazioni del vasto patrimonio di conoscenze disponibile in materia forestale.


Il Sistema è articolato in due ambienti interconnessi di indagine, la Carta forestale nazionale e il Database foreste: la prima raccoglie ed armonizza tutte le informazioni territoriali inerenti al patrimonio forestale nazionale, fornendo un servizio innovativo a supporto delle scelte politiche e di programmazione, gestione e pianificazione forestale. Il secondo raccoglie dati e informazioni strutturati in 147 indicatori, funzionali a soddisfare le necessità conoscitive sullo stato del patrimonio boschivo e del settore forestale nazionale, a garantire un progressivo monitoraggio sull’attuazione della Strategia Forestale Nazionale e adeguate risposte alle esigenze di reporting a livello nazionale e internazionale.

Confagri: proposte Commissione a Consiglio Ue sotto le aspettative

Confagri: proposte Commissione a Consiglio Ue sotto le aspettativeRoma, 21 mar. (askanews) – Le proposte licenziate dalla Commissione europea forniscono “solo una risposta parziale alle richieste degli agricoltori”. La crisi dei mercati, in particolare del settore dei cereali alle prese con una drastica riduzione dei prezzi, dimostra che la PAC in vigore non è assolutamente in grado di tutelare la stabilità dei mercati e i redditi dei produttori”. Lo sostiene la Giunta di Confagricoltura che si è tenuta oggi, a Bruxelles, in concomitanza con la riunione del Consiglio europeo che, tra l’altro, discuterà sulla risposta finora assicurata dall’Unione alle difficoltà del settore.


È positiva, rileva Confagricoltura in una nota, la revisione nell’ottica della flessibilità delle regole sulla destinazione a finalità non produttiva di una parte dei terreni e sulla rotazione obbligatoria delle colture. La semplificazione burocratica, invece, “va a senso unico perché riguarda solo le strutture con una dimensione fino a dieci ettari. Per tutte le altre resterà in vigore un sovraccarico amministrativo pesante ed oneroso. È stata persa – spiega la Confederazione – l’occasione per avviare una profonda riforma della PAC in linea con le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità”. La Giunta di Confagricoltura ha anche sollecitato una modifica del regime temporaneo sugli aiuti di Stato, al fine di consentire in primo luogo una moratoria sulle esposizioni bancarie contratte delle imprese. Inoltre, il consesso ha valutato negativamente l’accordo raggiunto sulla proroga della sospensione dei dazi sui prodotti agroalimentari esportati dall’Ucraina sul mercato europeo. Posizione motivata dalla mancata inclusione dei cereali nella lista dei prodotti sensibili sui quali applicare i dazi nel caso di ulteriore aumento dei flussi sui mercati degli Stati membri.


“Abbiamo chiesto di introdurre un limite automatico all’ulteriore espansione delle esportazioni di grano che, per quanto riguarda l’Italia, sono aumentate di quasi il 300% dal 2021 alla fine dello scorso anno – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Dal Consiglio europeo, inoltre, attendiamo un’indicazione per sottoporre a restrizione in tempi rapidi le importazioni di grano dalla Federazione Russa”. Le vendite all’estero di cereali della Russia sono arrivate infatti ad incidere per oltre il 25% sul totale delle esportazioni globali. Alla luce di queste cifre, le decisioni delle autorità di Mosca possono avere effetti destabilizzanti per i mercati. “L’Unione europea ha il dovere di tutelare i propri agricoltori”, conclude il presidente di Confagricoltura.

Audizione Uncai alla Camera: subito un albo degli agromeccanici

Audizione Uncai alla Camera: subito un albo degli agromeccaniciRoma, 21 mar. (askanews) – Istituire un albo degli agromeccanici, un passo avanti verso la valorizzazione della professionalità nel settore. E’ quanto ha chiesto l’Uncai, unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali, audita oggi davanti alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. L’audizione era incentrata sulle tematiche che riguardano il settore dei contoterzisti, che forniscono servizi all’agricoltura e la delegazione di Uncai era guidata dal presidente Aproniano Tassinari, insieme al coordinatore nazionale Fabrizio Canesi e al responsabile dell’ufficio legale Francesco La Gamba.


“Tutte le associazioni e le cooperative hanno riconosciuto e sostenuto la proposta di Uncai: l’albo deve rappresentare esclusivamente coloro che esercitano l’attività di contoterzismo in maniera professionale, consolidando un ruolo storico nel settore primario”, ha dichiarato Tassinari. Il registro si fonda su principi di formazione, professionalità, sicurezza e certificazione, elementi che delineano il profilo del contoterzista professionista. Una minoranza ha espresso la volontà di includere nell’albo anche chi opera in maniera non professionale, ma questa posizione non ha trovato largo consenso. “Il registro deve essere lo specchio delle competenze agromeccaniche, non delle attività occasionali”, ha ribadito Tassinari in audizione, sottolineando l’importanza di distinguere le imprese agricole, che operano nell’ambito delle attività connesse, dai contoterzisti, veri imprenditori con un forte orientamento al cliente e un tariffario di categoria che permette di conoscere i costi di gestione.


Durante l’audizione, è stata sottolineata anche la necessità di una parità normativa tra agricoltori e agromeccanici. Ad esempio, le norme antincendio differiscono a seconda che i depositi di carburante siano di un contoterzista o di un agricoltore. Nel 2022, questa disparità ha impedito ai contoterzisti di accedere al credito d’imposta per il gasolio agricolo per diversi mesi, una situazione risolta solo con il decreto aiuti ter. “È nell’interesse sia degli agricoltori sia dei contoterzisti riformare il sistema agromeccanico, infondendovi maggiore trasparenza e professionalità – ha concluso il presidente di Uncai – La sfida dell’innovazione tecnologica può essere vinta solo attraverso una collaborazione sinergica tra le due parti. La creazione dell’Albo degli agromeccanici nazionale rappresenta lo strumento cardine per questa razionalizzazione, garantendo la qualità e la professionalità dei servizi agromeccanici offerti”.

La Pietra (Masaf): vogliamo meno vincoli inutili per la pesca

La Pietra (Masaf): vogliamo meno vincoli inutili per la pescaRoma, 21 mar. (askanews) – “Vogliamo cambiare radicalmente il paradigma dell’imprenditoria legata alla pesca in Italia e per centrare questo obiettivo strategico per il futuro della nostra marineria studieremo, insieme con le associazioni di categoria, le modalità per uscire in mare, pianificando con minor vincoli la propria attività”. Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario Patrizio La Pietra a margine della riunione informale sulla pesca e acquacoltura, tenutasi presso il Masaf, alla presenza delle associazioni di categoria.


“Fatte salve le giornate di fermo biologico – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – vogliamo determinare un vero e proprio cambio di strategia nell’attività dei nostri pescherecci, che permetta ai lavoratori del settore, una volta definite le effettive giornate di pesca, di scegliere in autonomia i giorni in cui uscire in mare”. Il sottosegretario ha spiegato che, “sempre muovendoci nel dovuto rispetto delle normative italiane ed europee”, ha registrato “un generale consenso delle associazioni sull’adozione sperimentale di un nuovo modello di pesca, che elimini vincoli inutili, se non dannosi per la pesca e ne stabilisca altri in grado di consentire di lavorare con autonomia e chiarezza. Più di un rappresentante delle associazioni, nel giudicare positivamente l’ipotesi di cambio di approccio ha parlato di rivoluzione copernicana per il settore – ha aggiunto La Pietra – e concordo con questo giudizio, perché la nostra azione è effettivamente ispirata ad una pianificazione del lavoro, che garantisca maggiori opportunità mercatali”.


“Sono molti gli elementi su cui lavorare e con la collaborazione di tutti i soggetti interessati sono fiducioso che si potrà garantire ai nostri pescatori non solo la propria sopravvivenza lavorativa, ma anche concrete possibilità di sviluppo e rafforzamento delle imprese. Uno sviluppo – ha concluso La Pietra – che è l’obiettivo del ministero e del governo Meloni, come dimostrato anche dalla volontà di giungere in tempi rapidi alla redazione di un protocollo per l’adozione di un marchio che identifichi il pescato italiano fresco e lavorato, così da evidenziarne l’origine e quindi la qualità che da sempre è connessa alla pesca italiana”.

Pastificio De Matteis diventa società benefit dopo un 2023 in crescita

Pastificio De Matteis diventa società benefit dopo un 2023 in crescitaMilano, 21 mar. (askanews) – Il pastificio De Matteis diventa società benefit. Per l’azienda radicata nel cuore dell’Irpinia, tra i principali produttori mondiali di pasta secca, si tratta di un nuovo tassello in un percorso di crescita che ha fatto degli accordi di filiera col mondo agricolo uno dei pilastri della propria strategia aziendale. “È un traguardo che rappresenta la conferma di quello che l’azienda vive – ci ha detto l’amministratore delegato, Marco De Matteis – E’ un’azienda come comunità di e per le persone ed è un modo per formalizzare questi nostri impegni, renderli più concreti e rendere più forte l’obiettivo del raggiungimento dei nostri valori sia verso l’esterno che anche all’interno della nostra organizzazione”.


Il riconoscimento di società benefit arriva al termine di un anno, il 2023, che ha visto crescere il fatturato a volume del 6% per un totale di 223 milioni di euro, l’80% dei quali arriva dall’estero. “La pasta è un mercato molto maturo, come sappiamo sia in Italia che anche in molti Paesi europei ed occidentali – ha spiegato – Nonostante questo il nostro risultato è positivo soprattutto trainato dall’export, in particolare gli Stati Uniti, che per la De Matteis rappresentano il primo mercato geografico e devo dire anche sul brand Armando che ci sta regalando delle belle soddisfazioni”. Gli Stati Uniti lo scorso anno sono cresciuti del 25% mentre Pasta Armando, che affianca la produzione di private label per la gdo, a volume ha messo a segno un +26% superando il 10% del fatturato totale. Parliamo di un marchio, quello di Pasta Armando, con posizionamento premium, cresciuto negli anni insieme alla sua comunità di agricoltori. Perchè dietro ogni confezione c’è un patto industria-mondo agricolo partito nel 2010 e che ha innovato il modo di concepire la pasta, non più come commodity ma con un valore intrinseco riconosciuto dal consumatore: “La filiera Armando quest’anno ha compiuto 13 anni: è una sfida che è partita in tempi in cui la filiera non era così centrale nel dibattito pubblico e neanche sul mercato – ha ricostruito DE Matteis – Abbiamo creduto in questo modello innovativo in cui industria e agricoltura si mettono insieme, cambiano le regole del gioco e cominciano a vedersi come partner e non come concorrenti all’interno della stessa filiera. Questo modello dopo 13 anni ci ha restituito oggi un vantaggio competitivo perché la De Matteis riesce realmente a coniugare quello che è il concetto di eccellenza qualitativa del prodotto con un concetto di sostenibilità sociale, ambientale e anche di sostegno all’agricoltura”.


Oggi sono 750 gli agricoltori che fanno parte della comunità agricola di Pasta Armando, prodotta solo con grano duro italiano coltivato su 13mila ettari di terreno. Una risorsa che offre all’azienda non solo maggiore stabilità e una materia prima selezionata, ma la mette anche al riparo dalla volatilità del mercato, soprattutto nell’attuale contesto geopolitico. “E’ chiaro che l’azienda investe impegnandosi nel garantire agli agricoltori una remuneratività certa, la programmazione dei loro investimenti e questo è uno sforzo necessario se si vuole raggiungere una vera sinergia tra industria e mondo dell’agricoltura”, ha sottolineato l’ad ricordando che “la coltura del grano duro in Italia è una coltura in lenta regressione e il fatto di investire direttamente insieme alle aziende agricole oggi ci dà la possibilità di guardare al futuro con maggiore ottimismo e soprattutto di lavorare sulla qualità del grano duro italiano”. Ora questo modello di business che certifica il ruolo sociale dell’azienda sul territorio è diventato anche un impegno scritto: “La De Matteis ha inserito all’interno del proprio statuto impegni su cinque aree che attraversano il proprio personale, l’ambiente, la filiera stessa, ovviamente il consumatore e il recupero e riciclo delle materie. È chiaro che nei confronti dei nostri agricoltori della filiera, in particolare, i nostri impegni si concretizzano nell’espansione, della nostra filiera. Questo vuol dire sostegno agli agricoltori, attenzione all’ambiente e anche un aumento delle rese, con uno sfruttamento più efficiente del terreno. A tal proposito stiamo lavorando in ricerca per incrementare le forme di sostegno agli agricoltori che vadano al di là delle buone pratiche agronomiche”.


In futuro la comunità degli agricoltori è destinata a crescere “almeno come cresce il brand Armando” ha detto De Matteis “e questa sarà la sfida per il futuro. Non abbiamo numeri, è un lavoro continuativo, difficile, che è fatto di tanta fiducia che va conquistata sul campo a tutti gli effetti. Siamo sempre cresciuti in questi 13 anni credo che cresceremo ancora”, ha concluso.

Luca Bruni vince la finale di The vero Bartender 2024

Luca Bruni vince la finale di The vero Bartender 2024Roma, 21 mar. (askanews) – È Luca Bruni, Head Bartender del Depero e del Tukana – Tiki Cabana di Rieti, il vincitore della Finale Italia di The Vero Bartender 2024, competizione internazionale promossa da Amaro Montenegro, quest’anno dedicata al tema ’90s Calling.


Giunta alla sesta edizione, la cocktail competition prevedeva la realizzazione di una ricetta creativa ispirata ai cocktail e alla cultura degli anni ’90 con protagonista Amaro Montenegro. Oltre 250 le iscrizioni alla competizione italiana arrivate da ogni parte del Paese, ma a contendersi la Finale Italia, che si è svolta a Milano, sono stati solo 8 bartender. Luca Bruni ha vinto con il suo cocktail BimBumBam. Chiusa dunque la finale italiana di The Vero Bartender, è conto alla rovescia per la Finale Global del 10 aprile a Bologna, che vedrà protagonisti i bartender vincitori dei 10 Paesi partecipanti.

A San Giovanni d’Asso inizia la stagione del tartufo Marzuolo

A San Giovanni d’Asso inizia la stagione del tartufo MarzuoloRoma, 21 mar. (askanews) – Il primo week end di primavera, 23 e 24 marzo, a San Giovanni d’Asso (Montalcino) va in scena la festa del “Tartufo Marzuolo delle Crete Senesi”. Una festa che apre la stagione dedicata a questo prezioso fungo ipogeo che si articolerà con “la cerca” dello scorzone in estate e poi con la grande festa dedicata al “Diamante delle Crete”, il prezioso Bianco, nel secondo e terzo fine settimana di novembre. I prezzi del marzuolo oscilleranno fra i 45 e i 60 euro all’etto.


A San Giovanni d’Asso le mostre mercato dedicate ai tartufi sono di casa fin dagli anni Ottanta, organizzate dalla Proloco di San Giovanni d’Asso e dall’Associazione Tartufai Senesi, in collaborazione con il Comune di Montalcino. Il più prestigioso è sabato 23 con la “Cena di Gala a 4 Mani”. Il salone del castello diventa la prestigiosa location dove le Cuoche della locale Pro Loco cucinano insieme a Luca Biancucci, per diciassette anni Executive chef di Avignonesi. Ma già dalla mattina San Giovanni ci saranno attività sportive e mostre e il punto vendita dei tartufai senesi consentirà l’acquisto a km 0 del Marzuolo garantendo qualità ed economicità del prodotto.


Il Tartufo Marzuolo è considerato meno pregiato del più famoso “bianco” che si raccoglie nei mesi invernali, ma al di là del prezzo sensibilmente più basso, ha alcune peculiarità che lo rendono molto apprezzato. Il suo aroma è più forte e resta più presente sulle pietanze rispetto al bianco, con sfumature piccanti e agliate.

Fedagripesca: tramandare valore sociale ed economico foreste

Fedagripesca: tramandare valore sociale ed economico foresteRoma, 21 mar. (askanews) – “L’Italia è un paese che non sa di essere un paese forestale, con un patrimonio boschivo che supera gli 11 milioni di ettari, un’estensione analoga alla superficie agricola e che necessita di essere curata e gestita al meglio. Sottolineare l’importanza delle foreste in occasione della ricorrenza di oggi è sicuramente importante, ma è fondamentale che si lavori per ripristinare una vera e propria cultura forestale che ancora manca nel nostro paese”. Così il presidente del Settore Forestale di Fedagripesca Confcooperative Mario De Angelis a commento della Giornata internazionale delle foreste, sottolineando che “è importante valore sociale delle foreste che va difeso e tramandato alle generazioni successive”.


“È a nostro avviso fondamentale – prosegue De Angelis – lavorare affinché venga riconosciuto ed esaltato il valore sociale e culturale dei nostri boschi”, aggiunge De Angelis. Le foreste trattengono CO2 e riducono gli effetti dei cambiamenti climatici, oltre ad avere una valenza economica e culturale in un’ottica di tutela e valorizzazione delle aree interne. “Una attività costante e continuativa di gestione delle foreste può ridurre l’incidenza di incendi e attenuare il dissesto idrogeologico. Non solo, la gestione sostenibile delle foreste aiuta a trattenere le persone nei territori contrastando lo spopolamento delle zone boschive – prosegue De Angelis – Ecco perché in un momento in cui le aree interne montane subiscono l’abbandono delle nuove generazioni, occorrerebbe sostenere la gestione forestale affinché continui ad evolversi come ha fatto con successo negli ultimi decenni”.

Ancora lontano accordo quadro del pomodoro nel Nord Italia

Ancora lontano accordo quadro del pomodoro nel Nord ItaliaRoma, 21 mar. (askanews) – E’ ancora lontano l’accordo quadro del pomodoro nel Nord Italia. Lo rende noto Confagricoltura Piacenza, presenta al tavolo agricolo con l’industria riunitosi ieri, mercoledì 20 marzo, a Parma. L’industria sostanzialmente non si muove dalla proposta di prezzo base a 125 euro a tonnellata, spiega la confederazione.


“Dai dati comunicati sulla programmazione, non è previsto alcun eccesso di offerta – commenta Casagrande, direttore dell’associazione – stanti i rischi in campo, i costi della coltura e non ultimo le condizioni del mercato, che richiede il nostro eccellente prodotto, la trasformazione non ha motivo di proporre un prezzo di riferimento più basso rispetto a quello dello scorso anno”. Secondo Confagricoltura Piacenza l’offerta a 125 è quantomeno disincentivante e con una base di questo tipo sarebbe sconsigliabile coltivare. “All’industria che propone un taglio lineare del 13% sul prezzo di riferimento – riflette Casagrande – potrebbe valer la pena rispondere con una proposta di taglio lineare del 13% delle superfici. I conti sono conti, invece di tagliare il prezzo, si tagliano le superfici il ricavo da parte agricola è identico, ma con una notevole riduzione dei rischi in campo, dei costi di lavorazione e con la disponibilità di terreni da dedicare ad altro”. “I nostri imprenditori – spiega – affrontano campagne agrarie di una complessità tale tra gestione di fitofarmaci, attacchi parassitari e bizze del tempo che riescono a galleggiare sul punto di pareggio solo compensando con un know-how tale che rende il prodotto anche distintivo a livello globale. Il pomodoro da industria non è una coltura per chi si avventura, lasciarsi guidare dalle sirene dei contratti diretti con l’industria – ammonisce – è un modo per arrivare a fine campagna senza essere riusciti a trattenere in tasca alcunché pur essendosi accollati i rischi e gli anticipi dei costi produttivi”.


“Gli agricoltori agiscano organizzati seguendo le indicazioni delle Op – conclude – che a loro volta tra loro devono collaborare anche perché le condizioni del mercato del trasformato consentono di sostenere quotazioni della materia prima in linea con la precedente annata. Ricordo che in economia è meglio orientarsi su un recupero di marginalità piuttosto che fare numeri senza margine”.

L’aglio Araban Sarimsagi della Turchia diventa Dop

L’aglio Araban Sarimsagi della Turchia diventa DopRoma, 21 mar. (askanews) – La Commissione europea ha aggiunto oggi l’”Araban Sarimsagi”, un aglio con la buccia striata bianca sia esterna sia protettiva interna e un colore degli spicchi giallo crema, nel registro delle denominazioni di origine protetta (DOP). Si tratta di un aglio a crescita precoce che si sviluppa in una area geografica che comprende tutti i villaggi e le città appartenenti al distretto di Araban nella provincia di Gaziantep, nella regione dell’Anatolia sudorientale.


Il clima e la struttura del suolo della regione apportano caratteristiche uniche come gusto e aroma. Il bulbo è ovale in sezione trasversale ed ellittico in sezione longitudinale. Ciascun bulbo ha circa 10-15 spicchi e il peso medio degli spicchi è compreso tra 4 e 7 grammi e la lunghezza media è compresa tra 1 e 3 centimetri. È l’olio essenziale solforoso, cioè l’enzima allinasi, che conferisce all’aglio il suo odore e sapore particolari. L’Araban Sarimsagi contiene in media lo 0,4 % di olio essenziale solforoso. Sebbene il peso del bulbo possa raggiungere i 100 grammi a seconda delle condizioni di crescita, il peso medio è compreso tra 40 e 60 grammi.