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In primo quadrimestre 2023 export agroalimentare +11%

In primo quadrimestre 2023 export agroalimentare +11%Roma, 26 giu. (askanews) – Con un balzo del 11% è record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel 2023 che crescono quasi il doppio dell’export complessivo tricolore. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti e Filiera Italia sui dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2023, diffusa in occasione del Summer Fancy Food 2023, il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari a New York City.

Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 sono le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 19% davanti alla Germania (+12%), alla Gran Bretagna (+12%) e agli Stati Uniti (+3%). A livello complessivo la Germania resta comunque nel primo quadrimestre il principale mercato di sbocco dell’alimentare italiano, con un valore di 2,6 miliardi davanti agli Stati Uniti con 2,1 miliardi che superano di misura la Francia, che si piazza al terzo posto con 2 miliardi. Risultati positivi anche nel Regno Unito, con 1,3 miliardi che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Dato negativo in Cina con un calo del 2%, mentre cresce in Russia con un +13% nonostante la guerra e le sanzioni.

Barilla: nel 2022 9mila aziende coinvolte in agricoltura sostenibile

Barilla: nel 2022 9mila aziende coinvolte in agricoltura sostenibileMilano, 26 giu. (askanews) – Nel 2022 Barilla ha continuato il suo percorso sulla strada della sostenibilità, nonostante le difficoltà generate dalla congiuntura economica. Lo ha fatto migliorando i propri prodotti, riducendo l’impatto dei processi produttivi in termini di emissioni di CO2 equivalente, energia e consumi idrici, promuovendo filiere sostenibili e progettando imballi riciclabili. E ancora, ha effettuato donazioni pari a 3,2 milioni di euro e oltre 3.200 tonnellate di prodotti. E’ quanto emerge dal nuovo Rapporto di sostenibilità dell’azienda alimentare di Parma.

Con i suoi 29 siti produttivi (15 in Italia e 14 all’estero), nel 2022 Barilla ha prodotto oltre 2,1 milioni di tonnellate di cibo e ha immesso sul mercato 40 nuovi prodotti, caratterizzati dall’assenza di zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, con legumi o frutta secca o monoporzionati. Queste novità di prodotto, si sommano alle quasi 500 riformulazioni nutrizionali che Barilla ha realizzato dal 2010 a oggi. Il totale delle materie prime strategiche (grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali) acquistate responsabilmente è stato pari al 67% lo scorso anno (nel 2021 era stato del 70%). Superano le 9mila, invece, le aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile (un anno fa il rapporto di sostenibilità parlava di circa 10.000), che garantiscono la qualità delle materie prime acquistate e agli agricoltori di pianificare il lavoro con maggior sicurezza, attraverso anche i quattro disciplinari per la coltivazione sostenibile di grano duro, grano tenero e basilico. Come il basilico, anche il pomodoro viene coltivato, laddove possibile, vicino agli stabilimenti di produzione, per ridurre al minimo il tempo tra raccolta e lavorazione. Entrambi questi due ingredienti dei sughi Barilla venduti in Italia e in Europa sono 100% italiani. Il sostegno all’agricoltura locale tocca anche la pasta. Il 93% del grano duro viene acquistato dal mercato locale e il 47% mediante contratti di coltivazione. In questo caso per la pasta venduta nel nostro Paese, precisa Barilla, si utilizza grano duro 100% italiano.

Rispetto al 2010 calano del 32% le emissioni di gas a effetto serra e del 24% (con un miglioramento di sei punti percentuali rispetto all’anno scorso) i consumi idrici per tonnellata prodotto finito. Immaginando di realizzare la produzione di cibo del 2022 negli impianti del 2010, la differenza in termini di efficienza energetica sarebbe di 132 milioni di chili di CO2 equivalente e 740mila metri cubi di acqua. Vale a dire emissioni equivalenti a quattro viaggi in auto tra la Terra e il Sole e un quantitativo di acqua sufficiente a riempire quasi 300 piscine olimpiche. Per quanto riguarda i prodotti a marchio Mulino Bianco, essi vengono realizzati solo con energia da fonti rinnovabili, mentre gli impianti di trigenerazione nei pastifici permettono l’autoproduzione di energia elettrica, termica e frigorifera, e sono già in funzione negli stabilimenti di Parma, Marcianise (CE) e Muggia (TS).

Sul fronte del packaging, anche in un anno difficile per l’approvvigionamento di materie prime per gli imballaggi, si è proseguito sulla strada della sostenibilità. In Italia e nel mondo il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende è disegnato per il riciclo, che utilizza carta e cartone provenienti da foreste gestite in modo responsabile. “Agricoltura, sistemi di coltivazione, trasformazione della materia prima in prodotto finito, confezionamento, distribuzione e consumo hanno avuto nel tempo un’evoluzione per rispondere alla nostra richiesta, sempre più pressante, di avere dei prodotti che soddisfacessero l’emozione del gusto, della nutrizione, della salute, integrati con la capacità di rigenerare le risorse del pianeta – afferma Paolo Barilla, vicepresidente del gruppo – È dal 1877 che il nostro lavoro viene alimentato dalla voglia di superarsi arrivando ai giorni nostri con lo stesso spirito dei fondatori. Questa è l’unica certezza che abbiamo davanti: tanta passione e ancora tanto lavoro”. “Questo report racconta di noi, dei nostri prodotti, delle nostre persone e del nostro modo di fare impresa – aggiunge Gianluca Di Tondo, amministratore delegato – Se vogliamo dare un futuro al nostro Pianeta e a tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. La nostra azienda ha intrapreso questa strada tanti anni fa, per piccoli passi che però nel tempo ci hanno aiutato a ottenere grandi risultati”.

Quanto alla sostenibilità sociale, il gruppo ha ha attivato iniziative solidali nei diversi Paesi in cui opera, per un totale di 2,2 milioni di euro, a cui si aggiunge il milione donato all’Emilia-Romagna nel 2023, e circa 3.200 tonnellate di prodotti donati. Nel 2023 inoltre ha devoluto un milione di euro alla Protezione Civile per finanziare opere di ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna.

Tonitto 1939 ottiene la certificazione Kosher e investe nel bio

Tonitto 1939 ottiene la certificazione Kosher e investe nel bioRoma, 22 giu. (askanews) – Tonitto 1939 ha ottenuto la certificazione Star-D Kosher (gestita da STAR-K), valida sia per l’Italia che per l’estero, che indica la designazione di prodotto lattiero-caseario conforme ai dettami kosher. Alcune linee di gelati e sorbetti saranno realizzati secondo le regole alimentari della religione ebraica e con un severo e controllato metodo di lavorazione e utilizzo delle materie prime utilizzate.

I consumatori di prodotti Kosher comprendono ebrei, musulmani e membri di altre confessioni religiose per un valore di mercato mondiale superiore ai 150 miliardi di dollari, con maggiore attenzione agli Stati Uniti a Israele e alla Francia, quest’ultima con un terzo di ristoranti Kosher. Tonitto 1939 ha dunque avviato un processo particolare per la realizzazione dei prodotti Kosher che prevede anche l’utilizzo di materie prime certificate Kosher (zucchero, latte, estratti, frutta) una caratteristiche che è sufficiente per certificare i prodotti Kosher Dairy. Per i cosiddetti prodotti Parve (ovvero non contenenti latte e/o carne) si effettuerà una “kosherizzazione” della linea di produzione attraverso la presenza di un rabbino e ulteriori step tra cui il fermo linea per almeno 24 ore.

Inoltre, l’azienda ha scelto di investire anche nel mondo del gelato Bio, un mercato ancora poco sviluppato in Italia ma che sta riscuotendo una grande richiesta all’estero ed è in costante crescita. Da quest’anno è infatti cominciata la produzione di sorbetti e gelati biologici che in Italia rappresentano ancora una nicchia di mercato, ma che all’estero, specialmente nel Nord Europa, Germania, Svizzera, Austria e Stati Uniti, sono particolarmente apprezzati e muovono un giro d’affari di oltre 1000 milioni di dollari.

Con ok Comm. Ue ok a pannelli fotovoltaici su 20mila stalle

Con ok Comm. Ue ok a pannelli fotovoltaici su 20mila stalleRoma, 22 giu. (askanews) – Il via libera della Commissione europea al nuovo decreto del bando agrisolare consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine ed è importante per contribuire in modo sostenibile alla sovranità energetica del Paese. Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’annuncio del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida sul bando che prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80%.

Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche “che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche – sostiene Prandini – per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile, in una situazione di forti tensioni internazionali”. Il bando sull’agrisolare consente l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva stimata in 4,3 milioni di metri quadri sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. “Di fronte all’occupazione di suolo fertile con distese di ettari di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici che sottraggono il suolo dalla sua vocazione originale, diventa urgente – precisa Prandini – correggere tale situazione e fermare il caos decisionale che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici”.

Siglato rinnovo contratto integrativo gruppo Vicenzi 2023-25

Siglato rinnovo contratto integrativo gruppo Vicenzi 2023-25Roma, 22 giu. (askanews) – E’ stato siglato ieri sera dalle segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, insieme al coordinamento nazionale delle Rsu, il rinnovo del contratto integrativo del Gruppo Vicenzi per gli anni 2023-2025.

I sindacati esprimono in una nota “forte soddisfazione per il rafforzamento delle relazioni sindacali e per i risultati raggiunti sia dal punto di vista economico che normativo”. Sul fronte economico, infatti, è stato conseguito un risultato importante: il premio di partecipazione viene incrementato a regime di 300 euro. Numerose anche le novità normative introdotte che migliorano le tutele e i diritti di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo, a partire dalla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro con la previsione di permessi retribuiti di 8 ore per visite pediatriche dei figli e di 10 ore per l’inserimento dei figli all’asilo nido.

Vengono, inoltre, istituite la “banca ore solidale” e la “giornata della salute e sicurezza”, da svolgersi a livello di sito. Particolarmente importante in tema di occupazione, l’impegno, anche per il futuro, a dare priorità a forme contrattuali che mirino all’aumento dell’occupazione stabile, già incrementata considerevolmente negli ultimi anni.

Cia: bene ok Comm. Ue a decreto bando Parco Agrisolare

Cia: bene ok Comm. Ue a decreto bando Parco AgrisolareRoma, 22 giu. (askanews) – Il via libera della Commissione Ue al nuovo decreto per il bando Parco Agrisolare arrivato oggi è “un nuovo input importante alla transizione green dell’agricoltura italiana. Libera 1 miliardo di finanziamenti, ma soprattutto accoglie lo svincolo dell’autoconsumo”. Così Cia-Agricoltori Italiani commentando l’ok da parte di Bruxelles alle misure del governo per la seconda tranche di fondi del Pnrr, dedicati alla realizzazione di impianti fotovoltaici sulle strutture produttive agricole.

Nel dettaglio, Cia apprezza l’ok europeo al finanziamento a fondo perduto fino all’80% (con una dotazione di circa 700 milioni di euro), percentuale raddoppiata rispetto al precedente provvedimento, con la novità dell’”autoconsumo condiviso” e, soprattutto, il 30% di contributo (finanziamento pari a 75 milioni), prevedendo maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate, con la possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza il vincolo di autoconsumo, da sempre battaglia della Confederazione. “Riconosciamo il valore del lavoro fatto in questi mesi dal ministero, ascoltando le nostre sollecitazioni perché venisse superato il limite dell’autoconsumo e dato spazio alle Comunità energetiche rurali – spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Con il nuovo bando si daranno più possibilità alle aziende di rientrare degli investimenti sul fotovoltaico. È chiaro – ha concluso – che bisognerà continuare a spingere su questi due fronti, per vedere ampliate, in modo significativo e davvero efficace, le opportunità di ammodernamento ed efficientamento del sistema produttivo agricolo”.

Cooperative toscane: alcuni mestieri agricoli a rischio abbandono

Cooperative toscane: alcuni mestieri agricoli a rischio abbandonoRoma, 22 giu. (askanews) – Allarme per interi mestieri a rischio abbandono, preoccupazione per la centralizzazione dello sviluppo rurale presente nella nuova programmazione, necessità di sostegno alle aggregazioni, contrasto a tutto quello che “si toglie all’agricoltura” in una regione che produce “solo il 18% di quel che mangia, e genera soltanto l’1% della produzione ortofrutticola italiana”.

Sono alcune delle richieste che i cooperatori toscani rivolgono al Governo e alla Regione Toscana e che Massimo Carlotti, in rappresentanza delle tre centrali cooperative toscane (Legacoop Toscana Dipartimento Agroalimentare e Pesca, Fedagripesca Confcooperative Toscana e Agci Agrital) ha avanzato oggi a Firenze nel suo intervento alla Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo. Secondo le tre centrali cooperative in Toscana interi mestieri come la pastorizia, la zootecnia, sono a fortissimo rischio di abbandono: si fa fatica a trovare latte ovino toscano e i capi di bestiame sono quasi scomparsi, ma i fenomeni di scarsa imprenditorialità toccano anche coltivazioni a maggior valore aggiunto, come il florovivaismo. Anche la tenuta socio-economica del comparto pesca è a rischio.

Le tre centrali cooperative chiedono che si apra una vera stagione di sostegno alle aggregazioni, a partire dalle OP (le organizzazioni di produttori) con linee di finanziamento indirizzate al rafforzamento delle filiere, alla crescita dimensionale e commerciale e ritengono che i numeri necessari per costituire una OP siano ancora troppo bassi e non utili a rafforzare la competitività.

Urso: ho il dovere di agire sostenendo l’impresa italiana

Urso: ho il dovere di agire sostenendo l’impresa italianaRoma, 22 giu. (askanews) – “In questo momento l’inflazione è il problema del paese, che ricade sui consumi e soprattutto su quelli dei ceti meno abbienti. Questo riguarda la pasta come gli ortaggi”. Anche se “sull’export italiano l’inflazione incide meno perché i prodotti che noi esportiamo sono di alta gamma”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervendo oggi a Roma all’assemblea generale dell’Unione Italiana Food. “Io ho competenze anche su concorrenza e consumatori e per questo ho il dovere di agire sostenendo l’impresa italiana”.

Urso ha ricordato che, per quanto riguarda la pasta, “finalmente si è osservato in maggio una inversione di tendenza, si è ridotto il prezzo della pasta mediamente dello 0,3%, meno in alcune regioni rispetto ad altre e per questo ho rafforzato i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi per fare le dovute verifiche”. “Stiamo lavorando in maniera intensa – ha detto rivolgendosi all’assemblea dei soci di Unione Italiana Food – per valorizzare il vostro settore, ne siete sicuramente consapevoli”.

Il ministro ha poi ricordato il ddl sul made in Italy, che ha al centro “il rafforzamento delle filiere strategiche. Abbiamo previsto un marchio di qualità per i prodotti che visualizzano pienamente la tracciabilità della filiera affinché il consumatore globale identifichi davvero il prodotto realizzato nel nostro Paese”.

Lollobrigida: buon lavoro a Barilla neo presidente di UnionFood

Lollobrigida: buon lavoro a Barilla neo presidente di UnionFoodRoma, 22 giu. (askanews) – “Buon avoro a Paolo Barilla, neo presidente di Unione Italiana Food per l’incarico ottenuto e un grazie doveroso a Marco Lavazza per quanto fatto in 4 anni di grandi sfide”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in un breve video messaggio inviato in occasione della assemblea di UnionFood, alla quale non ha potuto partecipare per impegni istituzionali.

Il ministro ha sottolineato la “funzione decisiva” di UnionFood “nell’ambito delle filiere: ogni settore produttivo ha un ruolo fondamentale – ha proseguito – fare sistema è la strada maestra per valorizzare il made in Italy e superare gli straordinari risutati del 2022 per il nostro export. La legge sul made in Italy ci consentirà di promuovere in maniera organica il nostro agroalimentare. L’Italia non è seconda a nessuno quando gioca in squadra”, ha concluso Lollobrigida.

Assica: bene risoluzione Comagri Camera su Psa. Ora agire

Assica: bene risoluzione Comagri Camera su Psa. Ora agireRoma, 22 giu. (askanews) – “E’ con viva attenzione e soddisfazione che accogliamo l’approvazione in Commissione Agricoltura della Camera della risoluzione 84 a prima firma dell’On.le Bruzzone sulla PSA”: così Pietro D’Angeli, presidente di Assica, l’Associazione Industriali delle carni e dei Salumi, commenta la mozione approvata in Commissione agricoltura della Camera sulla lotta alla Psa, la peste suina africana.

L’auspicio è che venga data rapida attuazione a quanto previsto nella risoluzione : posa in opera di sistemi di prevenzione e tutela degli allevamenti (recinzioni nelle zone libere da PSA ma più sensibili per quantità e pregio delle produzioni), abbattimenti intensificati della fauna selvatica e pronta eradicazione della malattia dal territorio continentale. “L’articolato testo della mozione – spiega D’Angeli – dimostra l’alto livello di attenzione dei parlamentari della Commissione per un tema su cui Assica non ha mai smesso di adoperarsi sia come imprese in prima linea e sia come associazione di categoria collaborando ad ogni livello per la messa a punto di strategie e soluzioni volte all’eradicazione di questa malattia veterinaria, tanto innocua per l’uomo quanto perniciosa per la filiera suinicola e le sue pregiate produzioni di carni e salumi”.

Da gennaio 2022 la filiera, ha ricordato, perde 20 milioni di euro al mese di export verso quei Paesi Terzi che hanno chiuso all’invio di carni e salumi italiani in via precauzionale, senza riconoscere l’applicazione del principio di zonizzazione come invece fa l’UE. Le iniziative fin qui poste in essere, spiega Assica, “hanno rivelato diversi limiti ed ora non è più rinviabile un’azione decisa e più intensa di prima” per la messa in totale sicurezza di quelle aree culla della suinicoltura nazionale come l’alto Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna che vengono minacciate da vicino dalla comparsa di nuovi focolai. “Il rischio è che possano essere compromesse le capacità produttive della suinicoltura nazionale di base e dunque possa venire a mancare la materia prima per le pregiate produzioni di Parma e San Daniele, tra le altre – ha continuato il presidente di Assica – E’ nostro primario obiettivo fare tutto il possibile per giungere ad una tempestiva eradicazione della malattia: le azioni da compiere sono note da tempo e vanno dalla posa di recinzioni di salvaguardia e contenimento del selvatico, agli abbattimenti programmati da parte di soggetti professionali in grado di intensificare il ritmo di depopolamento del principale veicolo di trasmissione della malattia, il cinghiale selvatico appunto”.