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Cina autorizza 12 stabilimenti italiani per export carne bovina

Cina autorizza 12 stabilimenti italiani per export carne bovinaRoma, 20 giu. (askanews) – Le autorità doganali cinesi hanno autorizzato 12 stabilimenti italiani del settore bovino per l’export di carne in Cina.

“Si tratta della conclusione di un lavoro avviato da anni che finalmente arriva al traguardo a cui Assocarni ha lavorato in maniera determinante e perfettamente coordinata con il nostro ministero della Salute e l’Ambasciata d’Italia a Pechino – ha commentato Serafino Cremonini, presidente di Assocarni – e che oggi apre, in uno scenario di commercio globale non facile, nuove opportunità importanti per le aziende italiane del settore bovino”. “Certo, non sarà facile inserirsi in un mercato molto competitivo in cui dominano Brasile e Australia – ha concluso Cremonini – ma siamo certi che il brand Made in Italy, accompagnato dalla qualità e sicurezza delle nostre carni saranno un valore aggiunto”.

“Per raggiungere questo risultato la recente missione di Assocarni a Pechino, alla quale ha preso parte il nostro Ministero della Salute, l’Ambasciata d’Italia a Pechino, ICE e il Ministero della Dogane Cinesi (GACC) è stata decisiva”, ha concluso François Tomei, direttore generale di Assocarni, perché proprio in quell’occasione le Autorità Doganali Cinesi “hanno avuto una ulteriore conferma della capillarità del nostro sistema veterinario pubblico e della serietà delle imprese rappresentate da Assocarni”.

Da Lega no in Comm. Agricoltura a piano Ue su limitazioni su pesca

Da Lega no in Comm. Agricoltura a piano Ue su limitazioni su pescaRoma, 20 giu. (askanews) – Voto contrario della Lega in commissione Agricoltura al Piano Ue che prevede limitazioni per la pesca italiana. In vista della protesta del 23 giugno delle marinerie italiane e del prossimo Agrifish di Lussemburgo, arriva un segnale forte dalla Camera dei deputati in favore dei pescatori italiani.

Lo dichiarano i deputati della Lega in commissione Agricoltura Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera, il presidente Mirco Carloni, Attilio Pierro, relatore del provvedimento, Davide Bergamini e Francesco Bruzzone assieme a Lorenzo Viviani, responsabile del dipartimento pesca del Carroccio. “Diciamo no – spiegano in una nota – alle restrizioni sulle zone di pesca già fortemente limitate nel nostro Paese e alle politiche fintamente green che vogliono aumentare la tassazione per i combustibili senza dare alternative valide. L’Italia importa già la maggior parte del prodotto ittico dall’estero, spesso di scarsa qualità e dubbia freschezza, non all’altezza del pescato italiano fresco. Inoltre – concludono gli esponenti leghisti -nel Mediterraneo è sempre più forte la concorrenza delle flotte extra Ue che non subiscono queste limitazioni. La nostra marineria sta già svolgendo un percorso virtuoso per la salvaguardia dell’ecosistema marino, adeguandosi duramente negli anni a mille balzelli europei. È un’eccellenza del Made in Italy da proteggere”.

Domani al Masaf primo tavolo degli ex ministri dell’Agricoltura

Domani al Masaf primo tavolo degli ex ministri dell’AgricolturaRoma, 20 giu. (askanews) – Domani, 21 giugno, alle 11, il ministro Francesco Lollobrigida ha convocato il primo tavolo di confronto con i ministri che negli ultimi trenta anni hanno amministrato il dicastero. La riunione si terrà presso la biblioteca storica del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

Sarà, spiega il Masaf, un confronto per analizzare, attraverso l’esperienza maturata negli anni di governo, le priorità del mondo agricolo e l’asset nazionale a cui tutti hanno lavorato. Hanno aderito gli ex ministri Stefano Patuanelli, Maria Teresa Bellanova, Maurizio Martina, Nunzia De Girolamo, Mario Catania, Francesco Saverio Romano, Luca Zaia, Paolo De Castro, Gianni Alemanno, Alfonso Pecoraro Scanio, Walter Lucchetti, Adriana Poli Bortone, Alfredo Luigi Diana e Calogero Mannino.

Lollobrigida: politica deve valorizzare le eccellenze

Lollobrigida: politica deve valorizzare le eccellenzeRoma, 19 giu. (askanews) – “La politica deve riuscire a proteggere e valorizzare le eccellenze della nostra Nazione. Le imprese in Italia devono avere la possibilità di continuare ad affermarsi nel consumo interno e sviluppare ancor di più l’export nel mondo, riuscendo a difendere la qualità alimentare dalle aggressioni, che spesso vengono effettuate anche attraverso etichettature o modelli che, in nome di principi ideologici, cancellano sistemi industriali attraverso politiche che non hanno particolare coerenza, come il dibattito tra riciclo e riuso o quello della qualità. L’Italia è eccellenza per il riciclo e se ora l’Europa invece vira su un altro tipo di indirizzo noi dobbiamo fare la nostra parte”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, a margine dell’Assemblea degli Industriali di Parma, accompagnato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

“Noi siamo la seconda Nazione al mondo per longevità. Dobbiamo essere presi ad esempio – ha aggiunto Lollobrigida – mentre si fa esattamente il contrario. Come Governo stiamo facendo un importante lavoro per raccontare e portare le nostre imprese all’estero, insieme all’Ice guidata da Matteo Zoppas. Fuori dall’Italia c’è tanta sete e fame di quello che vogliamo e sappiamo produrre”, ha concluso il ministro.

Progetto E.-R. e Crea seleziona i pomodori del futuro

Progetto E.-R. e Crea seleziona i pomodori del futuroRoma, 19 giu. (askanews) – Quattro innovative varietà di pomodoro da industria selezionate per una spiccata resistenza a peronospora e alternaria nell’ambito del progetto VA.PO.RE. della regione Emilia Romagna e del Crea. Il progetto, lanciato due anni fa, puntava a introdurre nuove varietà di pomodoro resistenti per la produzione di pomodoro da industria a minor impatto ambientale e maggior salubrietà.

Le prove in campo, in laboratorio e in fase di trasformazione hanno identificato quattro nuove varietà di pomodoro ideali per la coltivazione in regime biologico, resistenti a peronospora o alternaria (o a entrambe) e adatte per la trasformazione in passate, salse, cubetti o succhi. Oggi messe a dimora in 30 aziende agricole nelle zone più vocate dell’Emilia-Romagna, le varietà Cartizze, Milbech, Mascali e 20T6406 sono pronte a diffondersi in tutto il Paese. Il progetto, di durata biennale, ha riunito Tera Seeds, (Capofila del progetto), realtà sementiera di Gambettola specializzata nella ricerca, miglioramento genetico e riproduzione delle sementi,, Ri.Nova, ente di ricerca in ambito delle produzioni vegetali di Cesena, Conserve Italia, azienda leader in Europa nel settore delle conserve ortofrutticole e titolare dei marchi Cirio e Valfrutta, e il CREA OF, principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari. Il progetto ha visto anche la partecipazione di Irecoop Emilia-Romagna (ente di formazione di Confcooperative), e di diverse aziende agricole biologiche nel territorio regionale.

Enrico Belfanti, genetista per Tera Seeds e Stefania Delvecchio, responsabile del progetto per Ri.Nova, spiegano: “siamo partiti da un pool di 20 varietà e, attraverso la collaborazione di 5 aziende agricole che operano in regime biologico, le abbiamo sottoposte a un vaglio agronomico, per valutarne la produttività in regime di agricoltura biologica, ne abbiamo studiato la resistenza ai patogeni e li abbiamo analizzati da un punto di vista qualitativo sia sul fronte organolettico che delle performance in caso di trasformazione in succhi, cubetti e salse. Incrociando tutti i dati sono emerse 4 varietà che hanno dato indicatori positivi a tutti i livelli: Cartizze e Milbech, resistenti alla peronospora, Mascali, resistente all’alternaria, e 20T6406 che ha ben performato contro entrambe le avversità”. Le nuove varietà, inoltre, mostrano buoni livelli di licopene, sostanza nota per le sue proprietà antiossidanti e per gli effetti benefici sull’organismo, confermando di essere adeguate agli standard estremamente elevati previsti dal progetto. “Dopo i positivi dati di campo, le analisi di laboratorio sulla risposta alle avversità fungine hanno dato risultati interessanti per almeno sei varietà che hanno mostrato capacità di contenimento nei confronti di un isolato di Alternaria rappresentativo della popolazione del patogeno nel territorio emiliano-romagnolo, rispetto al comportamento medio del pool varietale analizzato – commenta Loredana Sigillo di CREA OF, Responsabile scientifico del progetto VA.PO.RE. -. Questo ci pone di fronte a un’opportunità: i dati emersi dai test, infatti, hanno offerto spunti per aprire nuove linee di ricerca”.

Al via commercializzazione della cozza di Scardovari Dop

Al via commercializzazione della cozza di Scardovari DopRoma, 19 giu. (askanews) – Dal mese di giugno arriva sulle tavole italiane la nuova annata della Cozza di Scardovari DOP, prodotto premium della gastronomia ittica italiana e unica cozza certificata Dop. Si tratta di un mollusco autoctono che ha origine nella zona lagunare della Sacca di Scardovari, situata all’interno del Parco del Delta del Po, che dal 2015 ha raggiunto il riconoscimento di Riserva di Biosfera MaB UNESCO, una qualifica internazionale assegnata a quei territori in cui le attività di tutela della biodiversità si coniugano con lo sviluppo di economie locali.

L’habitat ideale per il suo sviluppo è localizzato all’incrocio tra l’acqua dolce del fiume Po e quella salata del Mar Adriatico. “Dopo un anno di attesa è giunto il momento in cui la Cozza DOP fa il suo ritorno sulle tavole italiane – spiega Paolo Mancin, presidente del Consorzio di tutela della Cozza di Scardovari DOP. In un momento in cui è sempre più difficile preservare gli ecosistemi, con le difficoltà dovute al cambiamento climatico che ha modificato notevolmente la stagionalità del prodotto, la nostra comunità è costantemente impegnata nella salvaguardia dei fattori naturali in grado di dare vita ad un prodotto che, nel tempo, è diventato sinonimo di qualità ma anche di sostenibilità, rappresentando una delle produzioni zootecniche con la minore impronta di carbonio”.

Il 21 e 22 giugno la quarta Conferenza toscana sull’agricoltura

Il 21 e 22 giugno la quarta Conferenza toscana sull’agricolturaRoma, 19 giu. (askanews) – Si terrà mercoledì 21 e giovedì 22 giugno la quarta edizione della “Conferenza regionale toscana dell’agricoltura e dello sviluppo rurale”, organizzata per fare il punto su ciò che è stato fatto negli ultimi 6 anni, a partire dalla precedente edizione della Conferenza (Obiettivo terra – 2017), nei settori agricolo, agroalimentare, forestale e dello sviluppo rurale. Il tutto, alla luce dei cambiamenti in atto e nell’ottica di delineare alcune linee strategiche per la futura programmazione (PSP e CSR 2023-2027).

Parteciperà ai lavori di giovedì 22 il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Apriranno la conferenza il 21, il presidente della Regione Eugenio Giani, la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, il presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi. Alle diverse sessioni parteciperanno anche Camilla Laureti e Paolo De Castro, della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, e ancora Mirco Carloni, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Silvio Franceschelli, della Commissione Agricoltura del Senato e Janusz Wojciechowski commissario per l’Agricoltura della Commissione Ue.

Con progetto Crea Micro4life vite e riso più resistenti

Con progetto Crea Micro4life vite e riso più resistentiRoma, 19 giu. (askanews) – Aiutare la filiera della vite e del riso a far fronte ai cambiamenti climatici con innovazioni scientifiche e tecnologiche mirate a contrastare la perdita della capacità produttiva del suolo, essenziale per la biodiversità, l’ambiente e la sicurezza alimentare. Questi gli obiettivi del progetto Micro4Life (Enabling the potential of the unexplored: exploiting tailored microbial consortia to enhance environmental, societal and economic sustainability and resilience of Italian agro-ecosystems), tra i vincitori del bando “Dal suolo al campo – Approcci multidisciplinari per migliorare l’adattamento delle colture al cambiamento climatico” promosso da Ager-Agroalimentare e ricerca.

Il progetto, coordinato dall’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR (CNR-IPSP) in collaborazione con il CREA, valuterà direttamente in campo le potenzialità di diversi consorzi di microrganismi per favorire lo sviluppo di servizi ecosistemici che aiutino a ripristinare la funzionalità del suolo. Il tutto con l’intento di aumentare la tolleranza delle due colture agli stress causati dalle mutate condizioni ambientali, migliorare la sostenibilità delle coltivazioni e la qualità dei prodotti. Il CREA partecipa con 3 dei suoi centri: Viticoltura ed Enologia, Genomica e Bioinformatica e Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari. Le comunità di microrganismi del suolo, almeno in natura, svolgono un ruolo fondamentale nel riciclare la materia organica, rendere disponibili gli elementi nutritivi alle piante e formare una rete di connessioni con cui fornire i cosiddetti servizi ecosistemici.

L’obiettivo principale del progetto è quello di indentificare dei microrganismi benefici che aiutino la pianta a sopravvivere meglio nell’ambiente, diminuendo la necessità di interventi da parte dell’uomo.

Cristiano Ludovici nuovo vicepresidente di Isit

Cristiano Ludovici nuovo vicepresidente di IsitRoma, 19 giu. (askanews) – Cristiano Ludovici è il nuovo vicepresidente di Isit, l’Istituto salumi italiani tutelati, che oggi a Roma si è riunito nell’assemblea annuale, dalla quale sono emerse le priorità per il futuro. Ovvero la riforma del regolamento DOP e IGP e la necessità di un rafforzamento del ruolo dei Consorzi e di una valorizzazione della reputazione dei prodotti.

Ludovici, già referente in Giunta Isit del Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, affiancherà il presidente Lorenzo Beretta nel rappresentare i 19 Consorzi che oggi aderiscono all’Istituto. Alla assemblea hanno partecipato anche Paolo De Castro, Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, e Oreste Gerini, direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Masaf, alla luce dei principali dossier in corso di definizione in ambito nazionale e comunitario e delle sfide che il comparto della salumeria sta affrontando.

“Auspichiamo – ha detto Beretta – che nei triloghi si vadano meglio a contestualizzare e perfezionare alcuni aspetti al fine di garantire ulteriormente il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela ed essere così una riforma capace di apportare reali benefici all’intero assetto delle IG”.

Cia Campania: viticoltura in emergenza, serve stato di calamità

Cia Campania: viticoltura in emergenza, serve stato di calamitàRoma, 19 giu. (askanews) – La viticoltura campana è in forte emergenza a causa dei gravi danni causati nei vigneti dalla peronospora, scatenata dalle intense e persistenti piogge di maggio e giugno. E oggi i vertici di Cia Agricoltori Italiani hanno inviato una lettera all’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, e alla direttrice generale delle Politiche agricole regionali, Mariella Passari, chiedendo di attivare “tutte le misure possibili anche con lo stato di calamità del comparto” vitivinicolo.

“Le precipitazioni persistenti di maggio e giugno hanno favorito l’insorgere della distruttiva fitopatia della peronospora. I danni sono ingenti su tutto il territorio campano”, scrivono Raffaele Amore, presidente di Cia Campania, Carmine Fusco, presidente di Cia Benevento e Stefano Di Marzo, presidente Cia Avellino. “La peronospora (Plasmopara viticola) sta causando gravi danni nei vigneti. – continuano i vertici di Cia – Le continue piogge che si sono verificate nei mesi di maggio e giugno, a volte accompagnate da violente grandinate, e il conseguente andamento meteorologico fortemente caldo-umido hanno favorito lo sviluppo incontrollabile della fitopatia”. Queste condizioni atmosferiche e l’impossibilità di entrare nei vigneti allagati nei pochi momenti durante i quali non ha piovuto ha impedito ai viticoltori di eseguire i trattamenti antiperonosporici.

“Ma anche dove sono stati possibili i trattamenti – sottolinea Carmine Fusco – si stanno rivelando incapaci di arginare la malattia fungina ormai dilagante, che ha compromesso in maniera definitiva consistenza e stato di salute dei grappoli”. Per questi motivi l’organizzazione agricola ha chiesto alla regione di attivare tutte le misure possibili, anche richiedendo al Masaf la declaratoria di stato di calamità per attivare le provvidenze previste dal Fondo di solidarietà nazionale. Inoltre, l’associazione agricola chiede che il ministero riveda il metodo e l’impegno dei fondi della Gestione del rischio, prevedendo l’istituzione di un sistema misto Stato-Regioni.