Vino: a Trapani 81 mln, a Agrigento 161 mln danni da peronosporaRoma, 5 ott. (askanews) – Quasi 81 milioni di euro di danni da peronospora a Trapani, mentre ad Agrigento 161,5 milioni di euro: un danno inestimabile in località in cui l’economia che ruota attorno alla vitivinicoltura”. A cristallizzare la situazione è la delibera di declaratoria di calamità naturale per la peronospora avanata dalla Giunta regionale siciliana.
A fare la quantificazione dei danni è Nicolò Catania, capogruppo vicario di Fratelli d’Italia all’Ars, che al termine di un confronto con Giuseppe Marinello, responsabile del dipartimento agricoltura di FdI in Sicilia, spiega in una nota: “non c’è solo la peronospora ad attanagliare gli agricoltori, ma anche l’incredibile vicenda dei Consorzi di bonifica che pretendono il pagamento di esose bollette da parte degli utenti, anche da chi, ad esempio, vanta crediti da parte dello stesso Consorzio che potrebbero andare a compensazione. Chi non paga rischia di non avere l’acqua per irrigare”. Catania e Marinello chiedono “un impegno da parte di tutte le forze politiche, sia a livello nazionale che regionale, perché bisognerà rimpinguare con altre somme i capitoli dedicati. Già col sottosegretario Patrizio La Pietra abbiamo anticipato i tempi di confronto col Governo nazionale, in quanto nella sua visita sul territorio ha avuto modo di ascoltare gli agricoltori e la loro richiesta di aiuto”.
Alleanza Coop: cachi e kiwi acerbi sul mercato, Masaf intervengaRoma, 5 ott. (askanews) – Frutta autunnale come kiwi e cachi raccolti acerbi e messi in commercio senza aver ancora raggiunto un idoneo grado Brix. Una pratica che sta contribuendo ad aggravare ulteriormente “la situazione di drammatico crollo dei consumi di frutta e verdura, che registrano contrazioni a doppia cifra in ogni parte d’Italia”. L’allarme viene da Alleanza Cooperative Agroalimentari, che ha inviato una lettera al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per evidenziare l’intensificarsi di episodi di raccolta di prodotti ortofrutticoli che non hanno raggiunto un grado di maturazione e sviluppo sufficiente.
L’organizzazione di rappresentanza delle cooperative chiede quindi che il Masaf e gli enti competenti intervengano subito “in materia di controlli di conformità, affinché assumano le più opportune iniziative per prevenire indebite penalizzazioni a carico dell’intera produzione nazionale”. “La situazione a cui si assiste da giorni nei principali bacini regionali di produzione – spiega Davide Vernocchi, coordinatore settore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari – sta pregiudicando il regolare svolgimento della campagna di commercializzazione del kiwi a livello nazionale e rischia soprattutto di sconfinare in fenomeni speculativi di immissione nel mercato a inizio stagione di prodotti di scarsa qualità”.
“È di tutta evidenza invece – sottolinea Vernocchi – quanto sia alto l’interesse della filiera ad ambire ad una giusta remunerazione delle imprese agricole, che non può prescindere da una stabilizzazione dei consumi”. Per questo è necessario “mantenere l’alto livello e la reputazione qualitativa in particolare di una produzione come quella del kiwi, un punto di forza del Made in Italy ortofrutticolo sui mercati europei ed extra-europei, attraverso la regolare immissione sul mercato di un prodotto adeguato in termini di maturazione, nel pieno rispetto delle specifiche disposizioni comunitarie relative alla qualità”.
Lollobrigida: allevamento è investimento imprescindibileRoma, 5 ott. (askanews) – L’allevamento delle carni rosse e delle mucche da latte per l’Italia è “un imprescindibile investimento, che spero verrà implementato da azioni sinergiche tra Governo e Parlamento per poter avere le risorse necessarie per migliorare ancor di più questo impegno”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al question time al Senato in risposta a una interrogazione sugli interventi di sostegno delle razze bovine da carne autoctone italiane.
Il ministro ha ricordato il sostegno del Masaf al riconoscimento dell’IGP e del sistema della qualità nazionale di zootecnia, oltre allo stanziamento con decreto legge del 22 giugno di risorse per 3 milioni di euro nel 2023 e 5 milioni nel 2024, finalizzati a sviluppare l’operatività della banca dati unica zootecnica, “strumento imprescindibile per la mappatura chiara del patrimonio zootecnico nazionale, che serve evidentemente allo studio e al rafforzamento delle razze”. “Siamo consapevoli – ha detto – che le attività di miglioramento genetico rappresenta un investimento strategico di lungo periodo, con effetti lungo tutta la filiera produttiva. Per questa ragione il ministero eroga contributi all’Associazione nazionali di allevatori riconosciuti quali enti selezionatori. Negli ultimi anni, fino al 2024, il sostegno all’attività dei programmi genetica è stato attuato anche con il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, con l’obiettivo di promuovere il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e la biodiversità animale attraverso un sistema innovativo integrato di assistenza zootecnica”.
Lollobrigida ha infine ribadito che “l’allevamento, la pesca e l’agricoltura sono centrali nel nostro sistema di sovranità alimentare per garantire una produzione che prescinda da eventi contingenti”.
Lollobrigida: peronospora, auspico aumento risorse in L. StabilitàRoma, 5 ott. (askanews) – Le imprese vitivinicole italiane quest’anno si sono trovate davanti ad una aggressione della peronospora, “come non si è registrato da tempo”. Questo ha causato “una riduzione della produzione che l’Osservatorio vendemmiale Assenologi ISMEA e Unione Italiana vini stima drammatico per alcune regioni come l’Umbria, il Lazio, la Sicilia e parte della Toscana”. A fronte di tutto ciò, il Governo ha ritenuto però “di intervenire di più nel tempo più rapido possibile e con il decreto del 10 agosto 2023 ha previsto 7 milioni di intervento, che io spero di implementare in Parlamento durante la legge di stabilità”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al question time al Senato e rispondendo a una interrogazione sui sostegni alle aziende del vino rispetto ai danni da peronospora.
“Noi lo proveremo a fare nell’ambito delle risorse disponibili, anche nella fase di redazione del provvedimento – ha aggiunto il ministro – La riduzione della produzione non sempre corrisponde a una riduzione del valore, ed evidentemente noi dobbiamo intervenire per ripagare le imprese della perdita di valore più che della perdita di produzione, anche in considerazione del fatto che c’era un problema interconnesso al sistema vino che lei ben conosce, che è lo stoccaggio di un quantitativo di vino eccessivo prodotto lo scorso anno”. Proprio sul tema dello stoccaggio “nel decreto abbiamo voluto prevedere anche un intervento normativo. C’è stato un emendamento, infatti, con parere favorevole del Governo che ha previsto la possibilità di utilizzare in deroga sul piano biennale le uve, aumentando la percentuale di quelle utilizzabili rispetto allo stoccaggio dell’anno precedente, in modo da ridurre le perdite per le aziende e mantenere sul mercato una quantità di vino italiano importante”. Certo, ora si dovranno aspettare l’imbottigliamento e la vendita, “per capire la perdita di valore sulla quale insieme avremo più occasioni di intervenire”.
Per quanto riguarda in particolare le imprese biologiche, “anche nel decreto che il Ministero provvederà a discutere con la Conferenza delle regioni e con le associazioni di settore valuteremo la tipicità e la tipologia delle diverse imprese e anche la possibilità di intervenire nella fase preventiva per cercare di limitare i danni, utilizzando le buone pratiche che la PAC prevede e che purtroppo sono limitate per le aziende biologiche al solo utilizzo del rame”. “Abbiamo provato a chiedere una deroga alla Commissione europea – ha poi ricordato Lollobrigida – che però ci ha dato parere negativo, e di questo parere non possiamo che tenere conto. Inoltre, ha ricordato il ministro, “abbiamo lavorato sugli OGM del vino che evidentemente tengono conto in maniera preferenziale del biologico”.
Lollobrigida: ok Dl Assett conferma agricolura comparto portanteRoma, 5 ott. (askanews) – “Il via libera al Dl Asset conferma come le attività rurali e della pesca siano considerate dal nostro governo un asset primario. Diamo risposte concrete e rafforziamo le filiere italiane, mettendo nuove risorse per sostenere i nostri agricoltori e i nostri pescatori. Abbiamo anche in questa occasione previsto interventi mirati”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo l’approvazione del decreto in via definitiva alla Camera in cui sono previste misure a favore dell’acquacoltura, delle imprese vitivinicole colpite dalla peronospora e un intervento sui calendari venatori.
Misure per l’acquacoltura: Nel Dl viene istituito un apposito fondo da 500mila euro a sostegno dei consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura per contrastare la diffusione del granchio blu, che vanno a sommarsi ai 2,9 milioni di euro stanziati ad inizio agosto. Queste cifre si aggiungeranno ai 10 milioni di euro che arriveranno con un apposito decreto del Masaf. In totale oltre 13 milioni di euro per fronteggiare questo fenomeno. Misure per il settore vitivinicolo: Per quanto riguarda le misure destinate al settore vitivinicolo, le risorse per le imprese colpite dalla peronospora passano da 1 a 7 milioni di euro. Un finanziamento che privilegia le imprese agricole che, in coerenza con le buone pratiche previste dalla PAC e con riguardo alla loro tipologia, dimostreranno di aver sostenuto costi finalizzati a trattamenti preventivi di contrasto agli attacchi di peronospora.
Ancora, per il prossimo biennio, vista anche la necessità di smaltire il vino prodotto lo scorso anno, viene permesso di utilizzare quello prodotto nell’anno precedente, purché almeno il 70% delle uve utilizzate siano state vendemmiate nell’annata 2023. L’obiettivo è quello di andare incontro ai produttori che affrontano il problema degli eccessi di stoccaggio. Misure per l’attività venatoria: Il decreto approvato oggi in via definitiva alla Camera interviene anche sui calendari venatori, riconoscendo alle Regioni la possibilità di modificare modi e tempi per la caccia di determinate specie, in seguito al parere del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale oltre che dell’ISPRA per il quale si introduce una tempistica certa.
“Approvate anche delle modifiche alle sanzioni relative alla normativa sull’utilizzo delle munizioni contenenti piombo nelle zone umide, in particolare nella fase di spostamento da un’area all’altra – ha aggiunto il ministro – Il calendario venatorio deve essere pubblicato dalle Regioni entro il 15 giugno di ogni anno e deve indicare, per ciascuna specie di fauna selvatica cacciabile, il numero massimo giornaliero di capi, di cui è consentito il prelievo”. “L’attività venatoria è legittima e regolata da leggi dello Stato. Cittadini che contribuiscono economicamente alle attività di ripopolamento e volontariamente a quelle di bio-regolamentazione. Dopo nove anni – ha commentato il ministro Lollobrigida – ho ricostituito il Comitato Faunistico Venatorio, che ho già convocato nel mese di settembre, come luogo naturale di confronto tra i soggetti interessati per elaborare proposte utili a regolare questa attività e il suo svolgimento. Con le modifiche al settore previste dal Dl Asset garantiamo il rispetto dell’ambiente e delle diverse attività che vi si possono svolgere”.
Truffa su Fondi Agricoli Europei a Messina, Lollobrigia: bene GdfRoma, 5 ott. (askanews) – “Esprimo il mio più sentito plauso ai finanzieri del Comando Provinciale di Messina per la conclusione dell’indagine che ha portato alla scoperta di una frode ai danni dell’Unione Europea legata a finanziamenti agricoli illegittimamente ottenuti. Un’operazione avvenuta a pochi giorni dall’ultimo blitz contro la mafia dei pascoli”.
Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida in riferimento all’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Messina che hanno sottoposto a indagine un’azienda agricola di Tortorici, risultata beneficiaria, senza legittimo titolo, di cospicui finanziamenti comunitari, ammontanti ad oltre 160 mila euro. La truffa ai danni del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia ha riguardato le campagne dal 2018 al 2020. “È fondamentale – ha aggiunto Lollobrigida – tutelare i fondi comunitari destinati al settore agricolo, che svolgono un ruolo cruciale nel sostenere i nostri agricoltori e promuovono la sostenibilità e la competitività del comparto. L’operato dei finanzieri di Messina dimostra l’attenzione che lo Stato riserva al contrasto di qualsiasi forma di frode che minacci l’integrità di questi fondi e dei beneficiari legittimi”, ha concluso il ministro.
Siccità e consumi spingono prezzi olio d’oliva: a settembre 9,11 euro/kgMilano, 5 ott. (askanews) – Prosegue l’aumento dei prezzi a livello globale e l’incertezza per il mercato dell’olio d’oliva con forti ripercussioni sul nostro Paese dove a settembre si sono toccati i 9,11 euro al chilo e il nuovo raccolto è stimato sotto e 300mila tonnellate.
Per capire l’andamento del mercato occorre tenere presente che le piantagioni iberiche sono responsabili per quasi la metà della produzione mondiale: la siccità, con ondate di caldo durante il 2022 e 2023, ha dimezzato la quantità di olive disponibili per la precedente raccolta. Le piogge recenti offrono un po’ di sollievo agli oliveti, ma le prospettive per la prossima campagna in Spagna rimangono generalmente pessimistiche. La carenza di olio proveniente dai produttori spagnoli e i consumi globali mediamente stabili durante gran parte del 2023 hanno ridotto drasticamente le scorte disponibili per i mercati europei ed esteri, con un aumento sensibile dei prezzi e tensione sul mercato per la campagna in arrivo a cavallo del 2023/2024. Una situazione fotografata dall’ultimo report sul mercato dell’olio d’oliva di Certified Origins, player internazionale nella produzione di olio d’oliva, con un confronto approfondito su tre dei principali mercati europei: Italia, Spagna e Grecia.
In Italia, i dati Ismea rivelano un aumento dei prezzi dell’olio extra vergine di oliva, passando da un già elevato 8,03 euro al chilo a luglio ai 9,11 di settembre. Questo aumento si riflette su tutto il settore, con una pressione crescente sia per i produttori che per i consumatori, e particolarmente per coloro che sono alla ricerca di un olio d’oliva tracciabile, di alta qualità e senza pesticidi. Non tutte le catene di distribuzione hanno aggiornato i prezzi a scaffale in linea alle dinamiche del mercato. Dove questo aggiornamento è stato effettuato, si nota una contrazione dei consumi di circa il 15-20%. In altri Paesi, come la Spagna o la Grecia, questa contrazione è stata pari rispettivamente del 20-25% e del 40%. Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio di Certified Origins, nella prossima stagione di raccolta i frantoi affronteranno qualche difficoltà nel reperimento di manodopera qualificata. Nonostante ciò, le condizioni meteorologiche più favorevoli, caratterizzate da piogge e alte temperature, hanno limitato efficacemente gli attacchi degli insetti infestanti, lasciando presagire una stagione olivicola sana e la produzione di oli di alta qualità. La Puglia si conferma come la regione con il maggiore volume di produzione (70%), seguita da Sicilia e Calabria (15%), Toscana, Liguria e la regione del Garda. Le stime attuali nazionali prevedono un volume sotto le 300 mila tonnellate. In particolare, in Puglia, l’utilizzo esteso di terreni irrigati ha permesso di bilanciare efficacemente gli effetti delle elevate temperature estive.
Il mercato spagnolo, nonostante le tanto attese piogge di settembre, continua a lottare contro le severe conseguenze di una delle siccità più prolungate della sua storia. I prezzi dell’olio d’oliva continuano a salire, registrando un aumento del 11% in soli due mesi, toccando i 8,42 euro al chilo a settembre. I produttori e i commercianti spagnoli attendono con ansia dati aggiornati sul nuovo raccolto e sulle scorte prima di immettere sul mercato le loro riserve finali. Gli imbottigliatori e i consumatori finali sperano che il calo dei consumi in Europa, anche parziale, porti a una stabilizzazione dei mercati ed eventuali cali dei prezzi. Quanto alla Grecia, quest’estate ha affrontato eventi naturali estremi, con incendi e inondazioni che hanno causato danni parziali anche alle piantagioni di olivi, particolarmente nella regione di Makri, nota per la varietà di olive Makri e per essere una Denominazione di origine protetta. Le aspettative per il raccolto dell’anno prossimo sono significativamente ridotte, con una previsione di circa il 50% in meno rispetto al raccolto record dell’anno scorso.
“In questo momento storico, contrassegnato da una pronunciata incertezza climatica e da eventi straordinari di grande impatto, il mondo dell’olio d’oliva non fa eccezione nell’affrontare sfide rilevanti e complesse. L’aumento dei prezzi e una flessione dei consumi nei segmenti di mercato abituati al basso costo – osserva Giovanni Quaratesi, head of Corporate global affairs di Certified Origins – abbinato a una domanda sempre più solida da parte di una clientela nazionale ed estera informata e attenta alle proprietà dell’olio d’oliva, potrebbero favorire l’emergere di opportunità per olii alternativi come quelli vegetali o a base di semi ma allo stesso tempo, favorire i produttori extra vergine di alta qualità”.
Spirits, al via progetto di promozione del Brandy italiano in CinaRoma, 5 ott. (askanews) – Al via le attività di “CIAO Brandy!” il progetto di promozione del Brandy italiano in Cina promosso da AssoDistil e cofinanziato dall’Unione Europea. Si tratta di un percorso di durata triennale (2023-2026) che vedrà come protagonisti gli operatori del settore, bartender, giornalisti e influencer che parteciperanno a workshop promozionali, eventi formativi, degustazioni, fiere, restaurant week e molto altro in Cina.
Obiettivo del progetto, fareconoscere tutte le sfumature Brandy italiano al mercato cinese. “Tramite questo programma ci auguriamo di promuovere il Brandy italiano, in rappresentanza dei migliori distillati europei, con l’obiettivo di migliorarne la conoscenza e l’apprezzamento sul mercato cinese. C’è sempre più interesse da parte dei mercati esteri verso tutto quello che viene prodotto con maestria dalle nostre aziende”, spiega in una nota Sandro Cobror, direttore generale di AssoDistil. Sempre nell’ottica di una maggiore internazionalizzazione ed apertura di nuovi mercati, AssoDistil, grazie alla collaborazione con ICE, organizza una missione in Italia di opinion leaders, giornalisti, blogger ed esperti in ambito food & Beverage provenienti da Paesi Europei ed Extra europei dedicata ai distillati Made in Italy. Il 13 novembre presso gli uffici di ICE a Roma si terrà un seminario che vedrà protagonista le aziende produttrici aderenti ad AssoDistil e che proseguirà nei giorni a seguire con visite guidate alle distillerie volte ad approfondire la conoscenza del territorio e della filiera.
Formaggi Dop, export verso Germania +25% a valore in primi 6 mesiRoma, 5 ott. (askanews) – Corre l’export di formaggi DOP nel mercato tedesco: nel primo semestre del 2023 i formaggi a denominazione registrano una crescita del 25% a valore, grazie un fatturato di 262 milioni di euro. I dati sono stati resi noti da Afidop, l’associazione Formaggi italiani DOP e IGP, che dal 7 all’11 ottobre prossimi sarà di scena ad Anuga, il principale evento fieristico europeo per il settore food and beverage, assieme ai Consorzi di Tutela di cinque delle principali denominazioni: Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana e Taleggio.
“I dati 2023 testimoniano il crescente successo dei formaggi italiani presso il pubblico tedesco – commenta il presidente di Afidop, Antonio Auricchio – Con oltre 23.400 tonnellate esportate nel I semestre 2023, pari al 19% delle nostre esportazioni a livello mondiale, la Germania rappresenta il nostro secondo mercato in Europa dopo la Francia. Un mercato su cui vogliamo continuare a investire, anche per il valore che il popolo tedesco attribuisce ai nostri formaggi DOP, che rappresentano oltre la metà (56%) del nostro export caseario in Germania”.
Natura Sì: 1 mln con prestito obbligazionario per agricolturaRoma, 5 ott. (askanews) – Un prestito obbligazionario, remunerato in cibo, che ha già raccolto oltre un milione di euro e che ad oggi ha coinvolto oltre 100 obbligazionisti. A lanciarlo è stata Natura Sì. Scopo dell’iniziativa, far sì che il denaro “si trasformi in cibo e soprattutto in progetti di sviluppo dell’agricoltura bio, tra i principali alleati della tutela dell’ambiente”, spiega Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì.
In sostanza, chi sottoscrive il prestito lo fa a un tasso del 4% netto e ottiene gli interessi sotto forma di gift card per l’acquisto di cibo nei negozi NaturaSì. In questo modo, si sceglie di sostenere percorsi virtuosi che rispettano tutto l’ecosistema che ruota attorno alla produzione di cibo, dalle aziende agricole, per migliorarne le strutture e le attrezzature, o permettere l’acquisto di sementi, alle imprese di trasformazione per fare gli investimenti necessari. Una parte del prestito, inoltre, verrà destinata alla ricerca e alla formazione dei giovani che saranno i prossimi agricoltori biologici e biodinamici. È l’esperienza, per esempio, della Green Vegetable di Mogliano Veneto (TV), gestita da quattro giovani. Filippo, Fabio, Svetlana ed Elena che con i 50 mila euro ricevuti dal prestito obbligazionario di NaturaSì, hanno avviato un piano di sviluppo quinquennale per dotare l’impresa agricola biologica di nuove funzioni, come una serra di 3.000 mq che consentirà loro di produrre ortaggi tutto l’anno, valorizzando una risorsa già presente in azienda: l’acqua.
“Il nostro intento è proprio quello di creare la consapevolezza che la natura e il cibo hanno bisogno di tempo e di investimenti, che devono essere fatti anni prima per avere poi i giusti frutti e che il lavoro agricolo coinvolge una comunità, non solo i produttori ma anche i consumatori”, conclude il presidente di NaturaSì.