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In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentare

In Ue accordi libero scambio opportunità export agroalimentareRoma, 22 feb. (askanews) – L’approccio commerciale della Ue, basato di accordi di libero scambio, apre nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato oggi, che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.


Secondo lo studio, l’impegno in relazioni commerciali preferenziali diversifica le fonti di importazione, migliorando così la resilienza delle catene di approvvigionamento alimentare dell’UE. E le stime dello studio dicono che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Lo sviluppo di nuovi mercati attraverso relazioni commerciali preferenziali contribuirà infatti a consolidare la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari: nel 2022, la bilancia commerciale agricola positiva dell’UE ha raggiunto i 58 miliardi di euro. E il rapporto sulla diversificazione del commercio agroalimentare dell’UE dimostra che la posizione dell’UE come primo esportatore mondiale e uno dei principali importatori di prodotti agroalimentari consente relazioni commerciali equilibrate e favorevoli con i paesi terzi.


Condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione, lo studio pubblicato oggi si concentra sugli accordi con Australia, Cile, India, Indonesia, Malesia, Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), Messico, Nuova Zelanda, Filippine e Thailandia. accordi che sono tutti attualmente negoziati o conclusi ma non ancora attuati. Si stima che nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi dieci accordi commerciali. Si prevede che si svilupperanno opportunità commerciali per i prodotti agroalimentari dell’UE, come i prodotti lattiero-caseari (+780 milioni di euro), vino e altre bevande (+654 milioni di euro) e i prodotti agroalimentari trasformati (+1,3 miliardi di euro).


All’entrata in vigore dei dieci accordi commerciali oggetto dello studio, si prevede che nel 2032 il valore delle importazioni dell’UE sarà compreso tra 3,1 e 4,1 miliardi di euro in più rispetto a quanto sarebbe stato senza questi accordi. Ciò si tradurrebbe in un aumento equilibrato sia delle esportazioni che delle importazioni, con il risultato che la bilancia commerciale complessiva dell’UE aumenterebbe leggermente. Lo studio riconosce però che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Questa conclusione “convalida l’attuale approccio dell’UE volto a proteggere sistematicamente i settori sensibili con contingenti tariffari (TRQ) attentamente calibrati. Questo strumento essenziale negli accordi commerciali può contribuire a mitigare possibili perturbazioni del mercato, fornendo così protezione agli agricoltori e ai produttori agroalimentari dell’UE”, si legge.

Barilla adotta veicoli biodiesel Hvo per una logistica più sostenibile

Barilla adotta veicoli biodiesel Hvo per una logistica più sostenibileMilano, 22 feb. (askanews) – Barilla fa un ulteriore passo per la sostenibilità del comparto logistico attraverso l’adozione di veicoli a biodiesel Hvo, in partnership con Autamarocchi, azienda di trasporto in Italia specializzata nel trasporto di container e ftl (camion a carico completo).


Questa nuova sinergia, partita a gennaio 2024, prevede l’utilizzo di nuovi veicoli a biodiesel Hvo, un gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, nonché da oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare che consentirà di abbattere l’impronta carbonica fino al 90% e di ridurre notevolmente le emissioni di Co2. Questo nuovo carburante può direttamente essere utilizzato dai veicoli Diesel Euro6, di cui i vettori Barilla sono già dotati, senza necessitare di investimenti in mezzi dedicati. “Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti tramite i nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati. Siamo felici di partire da subito con questo progetto pilota insieme ad Autamarocchi, per meglio conoscere la soluzione HVO e pensare ai passi successivi” dichiara Gianluigi Mason, direttore logistica Italia di Barilla.


In questa prima fase l’accordo riguarderà lo ‘shunting’ quotidiano tra gli stabilimenti di Parma e Muggia che saranno effettuati con mezzi dedicati e con semirimorchi personalizzati, coprendo 600 viaggi annui. L’utilizzo di tale tipologia di veicoli, a impatto ridotto, incrementerà poi gradualmente il raggio d’azione anche ad altri territori con l’obiettivo di favorire degli spostamenti su terra che abbiamo il minor impatto ambientale. “Dal 2023 abbiamo messo a segno un nuovo step: l’utilizzo dei biocarburanti in modalità dedicata al cliente, fino alla certificazione delle reali emissioni di una flotta o di un servizio customizzati. In questo percorso verso la carbon neutrality 2050 i biocarburanti sono la migliore opportunità per dare un contributo concreto ed immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attesa del progredire di altre tecnologie – come l’elettrico e l’idrogeno – e dello sviluppo delle relative infrastrutture che ne consentiranno un impiego esteso nel trasporto pesante”, dichiara Roberto Vidoni, managing direcor di Autamarocchi.

5 mln da Banco Bpm per Sibeg Coca-Cola per investimenti green

5 mln da Banco Bpm per Sibeg Coca-Cola per investimenti greenRoma, 22 feb. (askanews) – Banco BPM ha perfezionato un finanziamento di 5 milioni di euro assistito da Garanzia Green di Sace a favore di Sibeg Coca-Cola, società con sede a Catania che dal 1960 produce, imbottiglia e sviluppa tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Sicilia.


Il finanziamento è finalizzato ad investimenti riguardanti il comparto green che mirano ad efficientare l’impatto ambientale, conseguendo una riduzione delle emissioni di CO2. L’azienda è infatti impegnata nel percorso che mira a conseguire la “Carbon Neutrality” entro il 2030, attraverso una road map dettagliata di azioni e investimenti. L’amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola, Luca Busi, spiega che l’azienda punta a diventare industria siciliana a emissioni zero entro il 2030. La nuova linea di credito servirà a sostenere il piano di decarbonizzazione, attraverso una serie di azioni volte a ridurre le emissioni dirette di Scope 1, nonché le emissioni indirette di Scope 2 e 3. “Il plan pluriennale, perfezionato nel 2023, richiederà importanti sforzi a livello di investimenti e risorse, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista occupazionale, con lo sviluppo di competenze dedicate”, spiega.


Questa operazione rientra nell’ambito della convenzione green tra SACE e Banco BPM, nella quale SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale, sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile.

Copagri: bene interventi annunciati da Masaf su gestione rischio

Copagri: bene interventi annunciati da Masaf su gestione rischioRoma, 22 feb. (askanews) – “In attesa di conoscere i dettagli del Piano di gestione dei rischi 2024, che sarà a breve all’esame della Conferenza Stato-Regioni e sul quale siamo pronti a confrontarci con le istituzioni, apprezziamo l’attenzione che il governo sta dando al sistema della gestione del rischio lavorando per rinnovarlo, velocizzare i pagamenti, ampliare la base assicurativa e garantire una maggiore semplificazione e trasparenza nell’erogazione dei contributi pubblici”.


Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito delle novità sulle misure di gestione del rischio annunciate ieri inistero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. “È importante che tutti questi positivi e condivisibili intenti, unitamente alla maggiore contribuzione pubblica sul sistema delle assicurazioni agricole, che auspichiamo in futuro venga ulteriormente incrementata, si traducano in una più decisa tutela del reddito dei produttori agricoli, come ripetutamente richiesto dalla Copagri”, prosegue Battista, esprimendo soddisfazione per lo stanziamento degli ulteriori 100 milioni di euro per le polizze 2023 e, in particolare, per i 130 milioni di euro a valere sulle polizze 2022, che “serviranno a scongiurare il rischio di vedere bloccati i pagamenti a causa del maggior fabbisogno finanziario emerso alla chiusura della campagna assicurativa 2022”.

Da R. Toscana 500mila euro per indennizzi danni da lupo

Da R. Toscana 500mila euro per indennizzi danni da lupoRoma, 22 feb. (askanews) – Ammonta a 500mila euro la dotazione finanziaria con cui la Regione Toscana per il 2024 concede indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione provocati dal lupo. Le risorse sono state messe a disposizione dalla giunta regionale su iniziativa della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi quale riconoscimento alle aziende zootecniche dei danni da predazione provocati dal lupo.


“Anche per il 2024 – ha detto la vicepresidente Saccardi – abbiamo ritenuto opportuno garantire la disponibilità delle risorse finanziare per venire incontro alle esigenze degli allevatori e delle aziende danneggiate che sappiamo quanto attendano questi compensi. Con l’ aumento effettivo del numero di predatori anche in Toscana, ci vogliono risposte più agili rispetto al passato. In quest’ottica, stiamo lavorando a un atto – annuncia la vicepresidente – che possa facilitare e snellire le procedure anche per lo smaltimento delle carcasse, così da ridurre al minimo l’impegno degli allevatori che dovessero trovarsi ad avere questa necessità”. L’erogazione degli indennizzi sarà consequenziale alla partecipazione del bando che uscirà prossimamente.La concessione del contributo è subordinata all’accertamento del danno da predazione da parte del veterinario dell’azienda USL competente e all’applicazione in azienda di almeno una misura di prevenzione (a tutela e protezione degli animali allevati) da parte dei beneficiari, quali: una recinzioni di sicurezza, o strutture ad uso ricovero e cani da guardiania.


L’aiuto è concesso per i danni diretti (rimborso del costo di mercato del capo predato) e per i danni indiretti intesi come i costi veterinari relativi al trattamento di animali feriti sopravvissuti alla predazione. Beneficiari dell’aiuto sono le microimprese, le piccole e medie imprese (PMI) che svolgono attività di allevamento zootecnico di tipo ovino, caprino, bovino, bufalino, suino, equino e asinino in Toscana.

Dal 5 al 7 aprile torna Agriumbria, salone umbro dell’agricoltura

Dal 5 al 7 aprile torna Agriumbria, salone umbro dell’agricolturaRoma, 22 feb. (askanews) – L’agricoltura italiana si riunisce in Umbria per l’edizione numero 55 di Agriumbria, che si terrà a Bastia Umbra (Pg) dal 5 al 7 aprile. La novità principale è la nuova area espositiva a disposizione di Umbriafiere, che consentirà di ospitare nuove aziende. La nuova zona, infatti, oltre a ridisegnare il layout della fiera consentirà di accogliere oltre 50 nuovi espositori.


Come spiega Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa, l’ente che organizza Agriumbria, “questo ampliamento significa poter dare riposte a quegli imprenditori che da anni bussano ai nostri cancelli, significa poter accogliere aziende che nelle passate dizioni non riuscivano a partecipare, significa offrire ai visitatori un’offerta più ampia e variegata. Un primo passo verso un ampliamento, un ammodernamento e una rifunzionalizzazione del centro fieristico regionale”. L’edizione numero 55 ospiterà dunque oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarà dedicato alla parte zootecnica, con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche.


Dentro Agriumbria troveranno spazio le diverse agricolture italiane e tutti i comparti produttivi e merceologici a queste legate. “Noi – prosegue Ansideri – siamo forse abituati a pensare l’agricoltura come unica entità, ma le proteste di questi giorni svelano quanto in realtà il mondo agricolo sia composito e i malumori degli ultimi giorni sono il risultato di anni di incertezze economiche. Siamo convinti che dal confronto costruttivo possano venire risposte”.

Metro Italia consegna a Orma di Caceres prima Stella Michelin

Metro Italia consegna a Orma di Caceres prima Stella MichelinRoma, 22 feb. (askanews) – Metro Italia ha consegnato la prima stella Michelin al ristorante Orma Roma dello chef Roy Caceres. Di origini colombiane e siriane e cresciuto in Italia, Roy Caceres ha creato nel ristorante Orma Roma una esperienza culinaria dai due volti: al pranzo è un bistrot, di sera propone un’esperienza di fine dining incentrata sulle molteplici influenze che contaminano la sua cucina.


“Sono molto contento per me e il team di Orma di ricevere la targa della stella Michelin. Per noi è un ulteriore stimolo per continuare ad accogliere i nostri ospiti e far vivere loro Orma a 360 gradi”, ha detto Ceceres. “Siamo entusiasti di consegnare a Roy Caceres questo importante riconoscimento, che premia il suo impegno e la sua dedizione. Essere per il settimo anno al fianco di Michelin e avere l’onore di consegnare a tutti gli oltre trecentonovanta ristoratori premiati l’ambita targa è emblema dell’impegno quotidiano di Metro Italia nel sostenere i professionisti della ristorazione, valorizzando il loro talento”, ha commentato Fabio Cavallini, Head of Regional Sales Lazio di Metro Italia.

Comuni del Piacentino chiedono cabina di pronto intervento

Comuni del Piacentino chiedono cabina di pronto interventoRoma, 22 feb. (askanews) – È una corsa contro il tempo quella in corso sul territorio piacentino contro la Psa. Una battaglia che nei giorni scorsi ha visto una richiesta di intervento alle istituzioni sottoscritta da una cinquantina di suinicoltori del territorio, secondo quanto reso noto da Confagricoltura Piacenza.


“La situazione è gravissima – rimarca l’associazione degli imprenditori agricoli – tant’è che in queste stesse ore i Comuni piacentini hanno scritto alla Provincia di Piacenza per istituire subito una cabina di regia che possa coordinare una sorta di pronto intervento. Parallelamente la Regione Emilia-Romagna ha chiesto al Governo di istituire lo stato di Calamità”. “Dobbiamo fare tutto il possibile e subito – spiega Giovanna Parmigiani, presidente della sezione di prodotto suinicola di Confagricoltura Piacenza e componente di Giunta nazionale dell’Associazione – C’è in gioco tutto il settore suinicolo, dai nostri allevamenti alle nostre tre Dop, con le famiglie legate economicamente alla sorte del settore, per arrivare fino alle cose meno importanti, come le scampagnate in quota, i percorsi eno-gastronomici, la raccolta funghi e le feste all’aria aperta”.


“Tra le richieste nella lettera di noi suinicoltori – ricorda Parmigiani – c’era la proposta di decretare lo stato calamità – emergenza da parte della Regione. Siamo stati ascoltati. Ora speriamo che venga recepito immediatamente anche l’appello dei Comuni”. “Abbiamo appreso di casi di esemplari rinvenuti nei nostri monti – scrivono i sindaci piacentini appellandosi alla presidente della Provincia – e delle conseguenze che ciò sta causando a diversi livelli. Le attività suinicole riferiscono di un’improvvisa decrescita del prezzo di vendita dei suini, mentre il commercio al dettaglio comunica una sensibile diminuzione del volume di acquisto delle carni suine per il consumo domestico. Tutto questo, è evidente, rischia di produrre, sul medio e lungo periodo, conseguenze potenzialmente irreversibili per l’allevamento e più in generale l’economia piacentina”.


Per questo i Comuni chiedono la costituzione di una cabina di regia unica per la gestione dell’emergenza PSA, “avente competenza sul territorio provinciale, formata dai rappresentanti dei seguenti Enti e Organi: Provincia di Piacenza e Polizia Provinciale, rappresentanza dei sindaci, associazioni sindacali agricole, associazioni venatorie, ATC, rappresentanti delle associazioni del settore lavorazioni carni”. “Sottoscriviamo ogni riga della richiesta dei Sindaci che ringraziamo – conclude Parmigiani – se non annientiamo la Psa sarà lei a distruggere noi: o entrando in allevamento aggirando comunque i nostri rigorosi protocolli di biosicurezza rafforzata o uccidendo la filiera con le speculazioni in corso”.

Confagricoltura Foggia chiede stato calamità naturale per siccità

Confagricoltura Foggia chiede stato calamità naturale per siccitàRoma, 22 feb. (askanews) – Confagricoltura Foggia, con una lettera a firma del presidente provinciale Filippo Schiavone, scritta al responsabile del servizio territoriale per l’agricoltura di Foggia e ai aindaci della provincia, ha chiesto l’attivazione delle procedure necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per siccità per i produttori della Capitanata.


A motivare il provvedimento, la mancanza di precipitazioni che si è registrata in questi mesi in concomitanza della semina del grano duro, che ha causato la sua mancata germinazione e i danni da siccità alle altre coltivazioni agricole. Nella missiva Schiavone evidenzia il difficile momento che sta vivendo complessivamente il settore primario sollecitando le autorità competenti a valutare l’attivazione dello stato di calamita ex D.Lgs 102/2004. Ai sindaci, Schiavone, chiede di farsi parte attiva nella raccolta delle segnalazioni di danni da parte degli agricoltori del loro territorio.

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofali

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofaliRoma, 22 feb. (askanews) – Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani dopo la decisione di implementare la contribuzione pubblica e le agevolazioni sulle polizze a tutela delle aziende agricole dagli eventi catastrofali. “Aiutare gli agricoltori a far fronte ai costi necessari alla gestione del rischio in loro favore – commenta in una nota il presidente Cia, Cristiano Fini – è fondamentale dopo il susseguirsi di gravi emergenze meteoclimatiche su vari fronti (alluvione, siccità, grandinate), che sta fortemente pesando sulle nostre aziende”.


Con il climate change in atto è, infatti, indispensabile far ricorso a strumenti assicurativi per garantirsi da compromissioni del reddito aziendale causati dagli eventi avversi. “L’ampliamento della base delle aziende assicurate e la diffusione di questi strumenti – conclude Fini – è importante soprattutto nelle aree del centro-sud. Auspichiamo, ora, che le risorse aggiuntive vengano erogate in tempi celeri e che -in ottica di maggiore efficacia- vengano anche adottate misure di semplificazione di tutto il sistema”.