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xFarm Technologies e Hubfarm uniti per supportare Tomato Farm

xFarm Technologies e Hubfarm uniti per supportare Tomato FarmRoma, 6 feb. (askanews) – Migliorare l’efficienza delle filiere agricole attraverso la digitalizzazione: questo l’obiettivo dell’iniziativa strategica di xFarm Technologies e Hubfarm, al servizio di Tomato Farm, al via oggi. xFarm Technologies nell’ambito della collaborazione attiva con Hufbarm (la piattaforma tecnologica di Confagricoltura che semplifica il processo decisionale e le pratiche amministrative delle imprese agricole) ha annunciato a Fieragricola questo nuovo progetto realizzato assieme a Tomato Farm, azienda agroalimentare attiva nella lavorazione e trasformazione del pomodoro per la produzione di semi-lavorati destinati al canale industriale, foodservice e horeca.


Il ruolo di capofila dell’iniziativa è affidato alla società agricola “Cascina La Bruciata” di Tortona (AL). L’azienda, di proprietà del Gruppo Gavio, ha iniziato dal 2021 un importante percorso di digitalizzazione con xFarm e sarà la prima a prendere parte a questo ambizioso progetto, insieme ad un primo gruppo di aziende pilota. Nei prossimi due anni, il progetto verrà esteso a tutti i 200 conferenti. xFarm Technologies con Hubfarm garantirà sia la gestione tecnologica necessaria sia il supporto operativo alle aziende agricole coinvolte che, nel corso della stagione, verranno aiutate da Confagricoltura nella gestione degli aspetti più burocratici. Contestualmente, Tomato Farm fornirà la tracciabilità del prodotto: valore aggiunto richiesto sempre più non solo dalle aziende agricole ma anche, e soprattutto, dal consumatore quale destinatario finale della filiera agroalimentare.

Sicurezza alimentare, Bonaccini visita la sede dell’Efsa a Parma

Sicurezza alimentare, Bonaccini visita la sede dell’Efsa a ParmaRoma, 6 feb. (askanews) – La sicurezza e la qualità alimentare, strategici nell’Emilia-Romagna Food Valley internazionale, le sinergie su big data e cambiamenti climatici con l’Università dell’Onu che aprirà al Tecnopolo di Bologna, la collaborazione con il Cineca e il super computer europeo Leonardo, già operativo sempre al Tecnopolo di Bologna, e più in generale con le Reti Alta Tecnologia e dei Tecnopoli, cuore della Data Valley.


Sono alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro di questa mattina tra il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il direttore esecutivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa-European food safety authority), Bernhard Url, che ha sede a Parma. Confronto che ha consentito di anticipare alcuni temi di interesse dell’Autorità connessi con politiche e iniziative della Regione e di approfondire le strategie di sviluppo di Efsa. “Qui, nel cuore della Food Valley, dove l’agroalimentare è motore trainante, Efsa è presidio strategico per garantire un sistema forte nella qualità e nella competizione sui mercati internazionali – ha detto Bonaccini – Sostenibilità e innovazione sono asset fondamentali su cui investire al servizio della salute dei consumatori”.


Durante l’incontro sono state poste le basi per sviluppare collaborazioni nell’ambito dei big data e dell’intelligenza artificiale, sfruttando l’arrivo a Bologna del supercomputer Leonardo e del comparto del Tecnopolo: “in Emilia-Romagna continueremo a fare la nostra parte: anche grazie all’ecosistema regionale dell’innovazione – con la sua rete di università, i centri di ricerca, le imprese e le filiere altamente specializzate – l’Autorità europea di Parma può sviluppare sinergie fondamentali per aumentare la crescita e il benessere delle comunità e del comparto agricolo”, ha proseguito Bonaccini. Tra i punti toccati nel corso dell’incontro, anche il rafforzamento e lo sviluppo della scuola per l’Europa con sede a Parma, divenuta in vent’anni di attività un fattore di attrattività per le aziende del territorio che ricercano personale tecnico e manageriale specializzato sul mercato europeo e internazionale.


Per quanto riguarda la collaborazione con Cineca, l’Autorità sta mettendo a punto un accordo per una prima applicazione del super computer Leonardo connessa con studi epidemiologici sulla popolazione europea delle api.

Primo master su balsamico con Consorzio aceto e Ais Toscana

Primo master su balsamico con Consorzio aceto e Ais ToscanaRoma, 6 feb. (askanews) – Un progetto di approfondimento con una giornata di studio teorico-pratico, di degustazione e abbinamenti completata da una visita guidata nei luoghi di produzione dell’aceto balsamico di Modena. A organizzare il master in due giornate sono stati il Consorzio di Tutela e AIS Toscana Delegazione di Firenze. Le due lezioni si sono tenute a Firenze e a Modena.


La prima parte del master, svoltasi a Firenze, è stata dedicata alla presentazione teorica del prodotto attraverso un seminario guidato dal direttore del Consorzio Federico Desimoni. Oltre settanta i corsisti che hanno approfondito il mondo dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, il primo prodotto in termini di esportazioni nel mondo, con oltre il 92% della produzione che raggiunge oltre 120 Paesi dei cinque continenti. “Quello organizzato in collaborazione con la delegazione di Firenze dell’Associazione Italiana Sommelier – spiega in una nota Desimoni – è stata la prima esperienza del genere e potrebbe rappresentare il test pilota di un nuovo format rivolto ai sommelier per approfondire la conoscenza del nostro prodotto e per ampliare la gamma di iniziative mirate alla valorizzazione e promozione dell’Aceto Balsamico di Modena”.


La seconda parte del seminario si è tenuta domenica a Modena, con una visita guidata ad una storica acetaia dove i sommelier sono stati condotti alla scoperta del ciclo di produzione dell’Aceto Balsamico.

Uila: dopo buon senso su pesticidi ora stop a direttiva Imballaggi

Uila: dopo buon senso su pesticidi ora stop a direttiva ImballaggiRoma, 6 feb. (askanews) – “Apprezziamo la decisione della presidente della Commissione Ue di ritirare la proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci in agricoltura che la Uila ha sempre fortemente criticato”. Così il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza in merito all’annuncio della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, fatto oggi nel suo intervento al Parlamento europeo.


“I nuovi limiti previsti dal regolamento avrebbero comportato, infatti, una riduzione in quantità e qualità delle rese produttive e cancellato migliaia di posti di lavoro mentre i consumatori avrebbero acquistato prodotti ortofrutticoli provenienti da altri paesi non soggetti ai vincoli previsti dall’Unione europea – prosegue Mantegazza che osserva – Viene da dire ‘meglio tardi che mai’. Resta però l’evidenza di una Commissione che, anziché ascoltare e accettare a tempo debito le richieste di modifica avanzate dalle diverse associazioni e sostenute dalla evidenza scientifica, è costretta a correre ai ripari cedendo alle proteste delle piazze”. “Ci auguriamo – conclude Mantegazza – che anche sul tema degli imballaggi, in discussione in queste ore nel trilogo, il buon senso prevalga e venga usato prima e non dopo”.

La frutta made in Piemonte a Fruit Logistica 2024

La frutta made in Piemonte a Fruit Logistica 2024Roma, 6 feb. (askanews) – Con il progetto “Made in Piemonte. Naturalmente in Piemonte c’è qualità!” le principali organizzazioni di produttori ortofrutticoli piemontesi associate a AOP Piemonte, insieme ai Consorzi di tutela Nocciola Piemonte Igp, Mela Rossa Cuneo Igp, Castagna Cuneo Igp, saranno presenti a Fruit Logistica, la fiera internazionale leader per il commercio dei prodotti freschi che si terrà a Berlino dal 7 al 9 febbraio 2024.


Al centro della tre giorni non solo i prodotti provenienti da oltre 90 paesi ma anche le novità in tema di tecnologica e digitalizzazione a servizio dell’intera filiera, per dalla produzione alla distribuzione. Mercoledì 7 febbraio il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa inaugureranno lo stand del Piemonte. “Il Piemonte ortofrutticolo non può mancare a Berlino, occasione di promozione sul mercato globale della nostra frutta di qualità certificata. Siamo a fianco dei produttori anche per affrontare temi centrali come costi di produzione, effetti del cambiamento climatico, tutela dei prodotti made in Italy”, ha quindi sottolineato il presidente regionale Alberto Cirio.

Cia: stop regolamento Ue su fitofarmaci evita disastro agricoltura

Cia: stop regolamento Ue su fitofarmaci evita disastro agricolturaRoma, 6 feb. (askanews) – Finalmente arriva lo stop decisivo al regolamento Ue sui fitofarmaci, che avrebbe falcidiato le produzioni agricole, mettendo a rischio non solo la sopravvivenza delle aziende del settore, ma anche la sicurezza alimentare dei cittadini europei. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta positivamente la notizia del ritiro della proposta di regolamento SUR annunciata dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.


“Ci siamo battuti fin da subito per sostenere l’impraticabilità di un taglio netto del 50% dei fitofarmaci al 2030 senza valide alternative e con la crisi climatica in atto – spiega Fini – Alla fine il passo indietro è giunto, ora chiediamo all’Europa di promuovere davvero una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green, riequilibrando le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sviluppando la difesa integrata e investendo di più su ricerca e innovazione”. A questo proposito, aggiunge il presidente Cia, “confidiamo che domani la plenaria del Parlamento Ue dia un altro segnale importante di ascolto agli agricoltori, votando a favore del dossier sulle NGTs, uno strumento essenziale per ottenere colture resistenti alle malattie e resilienti ai cambiamenti climatici”.


Più in generale, “auspichiamo – conclude Fini – che l’annuncio di oggi di Von der Leyen detti la linea per un nuovo approccio da parte della Commissione Ue, iniziando sul serio quel dialogo strategico tanto annunciato, perché ormai è chiaro a tutti che nuove leggi e normative non possono prescindere da un lavoro condiviso con mondo agricolo e rappresentanza”.

Confagri: ortofrutta fresca, settore di punta. Vale oltre 16 mld

Confagri: ortofrutta fresca, settore di punta. Vale oltre 16 mldRoma, 6 feb. (askanews) – Il comparto dell’ortofrutta fresca, esclusi i trasformati industriali, vale oltre 16 miliardi di euro. L’export di tutto il comparto, comprensivo anche della filiera, nei primi dieci mesi del 2023 ha raggiunto quota 9,4 miliardi di euro (+ 11,5% rispetto all’anno precedente), confermandosi settore di punta delle esportazioni agroalimentari. E l’Italia occupa un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: primo Paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate, secondo Paese esportatore di mele e cocomeri, terzo Paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.


Sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che nel 2023 si attesta al 19,1% anche se in lieve flessione rispetto all’anno precedente. I dati del comparto sono stati analizzati da Confagricoltura alla vigilia dell’apertura a Berlino di Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dell’ortofrutta, che inizia in un clima di grande attenzione per il settore primario: fino al 9 febbraio saranno raduati in fiera oltre 2600 espositori da 92 Paesi. L’Italia, come sempre, ha uno spazio importante, forte del settimo posto mondiale per produzione di ortofrutta e del sesto posto per l’export di settore. Foltissima la rappresentanza di aziende aderenti a Confagricoltura presenti in fiera.


Attenzione puntata quindi sullo scenario economico, al quale Confagricoltura dedica numerosi approfondimenti nello spazio A12, nel padiglione 4.2, con talk quotidiani insieme a istituzioni, imprese e stakeholder. Al contesto generale di aumento dei costi di produzione, effetti tangibili del cambiamento climatico sulle coltivazioni, marginalità sempre più ridotte per le aziende, si aggiungono infatti le incertezze derivanti dallo scenario mondiale con il protrarsi della guerra in Ucraina, la crisi del canale di Suez che ha un impatto consistente anche sul nostro export ortofrutticolo e la protesta dei trattori in corso in Europa.


Gli ultimi dati Ismea, relativi all’anno 2023, fanno registrare un incremento in valore dei consumi domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 7,1% rispetto all’anno 2022 a cui fa da contraltare una flessione dei volumi acquistati del -1,7%. All’interno del segmento frutta fresca, la maggiore contrazione in termini di volumi è relativa agli agrumi, che fanno registrare un -6,6% rispetto al 2022. Nel segmento ortaggi freschi il dato più preoccupante riguarda il comparto della IV gamma che, oltre la diminuzione in quantità (-3,6%), è l’unica voce del paniere orticolo che subisce anche una contrazione in valore (-1,3%).

Copagri: stop Regolamento pesticidi riconosce impegno agricoltori

Copagri: stop Regolamento pesticidi riconosce impegno agricoltoriRoma, 6 feb. (askanews) – “Il ritiro da parte della Commissione Europea della proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che avrebbe comportato insostenibili tagli da mettere in atto nei prossimi anni, viene incontro alle istanze avanzate dai produttori agricoli del nostro paese, da tempo impegnati in prima linea per assicurare la sostenibilità delle produzioni, e fa il paio con il rigetto deciso dal Parlamento Europeo un paio di mesi fa”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dell’annuncio arrivato oggi dalla presidente dell’Esecutivo comunitario Ursula von der Leyen.


“Con la retromarcia della Commissione UE è stato scongiurato definitivamente il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive, che avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive”, rimarca Battista, auspicando che “per future simile iniziative si dovrà procedere con una preventiva e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali dei tagli, tenendo in debita considerazione le alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni”. “In caso contrario, oltre ad assestare un duro colpo al Primario, si andrebbero indirettamente a danneggiare anche i consumatori, esposti in misura maggiore al concreto rischio di trovarsi sugli scaffali prodotti provenienti da paesi terzi, non sottoposti alle stringenti regole che valgono per le produzioni agricole comunitarie”, aggiunge il presidente, ribadendo l’importanza di puntare sulla ricerca e sull’innovazione.

Confagricoltura: pesticidi, pragmatismo ha prevalso su ideologia

Confagricoltura: pesticidi, pragmatismo ha prevalso su ideologiaRoma, 6 feb. (askanews) – “Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia è sempre una buona notizia. E’ stata accolta una richiesta avanzata da tempo dalla nostra organizzazione per salvaguardare il potenziale produttivo del nostro settore. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada”. E’ il commento del presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sull’annuncio della presidente von der Leyen che proporrà al Collegio dei commissari il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre della metà, entro il 2030, l’utilizzo dei fitofarmaci.


“In Italia – sottolinea Giansanti – il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60%. La nostra linea è chiara. Il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, come già si sta verificando, ma ogni divieto deve prevedere un’alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico”. “Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles. Per questo abbiamo deciso di tenere nella capitale belga un’assemblea straordinaria il 26 febbraio”.


“Ora – conclude il presidente della Confagricoltura – va sospesa l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura. I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione UE. E’ una questione di coerenza”.

Culatello Zibello, in 2023 metà produzione dedicata a preaffettato

Culatello Zibello, in 2023 metà produzione dedicata a preaffettatoRoma, 6 feb. (askanews) – Una costante crescita del preaffettato, talmente alta che nel 2023 quasi la metà dei culatelli prodotti viene destinato alle vaschette. Il dato arriva dal Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop. Nel 2023 sono state immesse sul mercato 1,17 milioni di vaschette, utilizzando 37.424 degli 81.324 culatelli marchiati per un peso complessivo di oltre 142mila chilogrammi.


In percentuale, il preaffettato rappresenta il 46% dell’intera produzione annua, in netto aumento rispetto al già notevole 41,5% dello scorso anno. E il dato assume ancora maggiore importanza se paragonato a quello di dieci anni fa, considerando che il preaffettato arrivava a malapena al 6% della produzione complessiva. Analizzando più nello specifico i numeri, dicembre e più in generale il periodo natalizio ha fatto registrare il maggior numero di culatelli destinati alle vaschette con 4.544 pezzi sigillati; bene anche il mese di agosto, con 114.427 confezioni dedicate al consumatore finale, al pari di giugno (113.881) e maggio (108.255).


Soddisfatto Romeo Gualerzi, presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop: “parliamo di un comparto in costante crescita, che velocizza le operazioni di acquisto, preserva le qualità organolettiche del prodotto ed evita gli sprechi. Sono numeri ancor più importanti considerando le difficoltà del 2023 legate all’aumento dei prezzi della materia prima, che ha fatto registrare un +15%. Senza dimenticare come il Culatello di Zibello Dop sia molto ambito anche all’estero, soprattutto in Europa dove è destinato l’88% del nostro export”.