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TikTok, la piattaforma cinese assediata negli Usa da cause

TikTok, la piattaforma cinese assediata negli Usa da causeRoma, 3 mag. (askanews) – Negli Usa la situazione si fa sempre più precaria per la piattaforma di brevi video cinese TikTok, molto amata dai più giovani. Oltre alla procedura normativa che potrebbe bloccarla, nelle aule di tribunale sono state presentate varie denunce in diverse realtà degli Stati uniti sulla base dell’accusa che creerebbe dipendenza negli utenti minori.


L’agenzia di stampa Bloomberg, in particolare, segnala oggi che gli avvocati che hanno intentato una causa in California sostengono che la versione cinese di TikTok, Douyin, avrebbe livelli di protezione più alta per i bambini rispetto alla piattaforma in America. Questo dimostrerebbe che ByteDance, la società madre di entrambe le piattaforme, non farebbe abbastanza per proteggere i minori al di fuori della Cina. ByteDance, dal canto suo, si sarebbe rifiutata di condividere una serie di informazioni con gli avvocati statunitensi riguardo alle sue operazioni in Cina e in altri paesi, citando l’irrilevanza il procedimento. E ha segnalato che le diversità tra le piattaforme nei 150 paesi in cui opera sono dovute alle diverse regolamentazioni.


Tutto questo in un momento in cui TikTok si trova ad affrontare una vera battaglia esistenziale con l’amministrazione Biden, dopo che Camera dei Rappresentanti e Senato hanno approvato una norma che obbliga ByteDance a vendere TikTok, poi promulgata dal presidente Joe Biden, sullo sfondo di un braccio di ferro politico e commerciale tra Washington e Pechino. La compagnia cinese ha annunciato che non venderà entro i termini previsti dalla legge, ma anzi ricorrerà ai tribunali per bloccarne l’iter.


TikTok, secono quanto scrive Bloomberg, si trova ad affrontare nei tribunali statali e federali più di mille cause intentate da famiglie e da distretti scolastici. Altri social network non sono immuni alle cause, ma non arrivano a questi numeri. Diverse cause sostengono che le aziende di social media utilizzano algoritmi per agganciare adolescenti e giovani adulti, causando loro ansia, depressione, disturbi alimentari e insonnia.

Cina, Politburo: sostenere “capitale paziente” per economia tech

Cina, Politburo: sostenere “capitale paziente” per economia techRoma, 3 mag. (askanews) – La Cina promuoverà l’attività di fondi orientati a investire nel lungo termine con una buona tolleranza al rischio – il cosiddetto “capitale paziente” – per favorire lo sviluppo delle tecnologie emergenti nell’ambito della crescita dell’economia. Lo ha esplicitato il resoconto ufficiale della più recente riunione del Politburo del Partito comunista cinese, il più alto organo decisionale della formazione politica.


“Per sviluppare nuove forze produttive di qualità e rafforzare lo sviluppo delle industrie future…dovremmo attivamente favorire il capitale di rischio e aumentare il capitale paziente,” si legge nel resoconto secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post. “Nuove forze produttive di qualità” è una formula che è stata coniata a settembre dal presidente Xi Jinping per indicare il modello economico basato sulla spinta tecnologica con l’obiettivo di collocare la Cina in un punto più alto della catena di valore globale.


La formula “capitale paziente”, invece, viene dall’economista statunitense Stephen Kaplan e, più precisamente, da una sua analisi degli investimenti cinesi in America.

Calano le vendite di Apple, forte la concorrenza in Cina

Calano le vendite di Apple, forte la concorrenza in CinaRoma, 3 mag. (askanews) – Apple ha reso noti risultati trimestrali con un fatturato in contrazione, in particolare a causa della diminuzione delle vendite nel mondo cinese. In tutto gli affari della casa fondata da Steve Jobs sono calati del 4% su base annua nel secondo trimestre fiscale 2024 (che è finito a marzo), con un fatturato di 90,8 miliardi di dollari. L’utile per azione si è diluito a 1,53 dollari.


“Oggi Apple sta riportando un fatturato di 90,8 miliardi di dollari per il trimestre di marzo, inclusa una cifra record di tutti i tempi nel settore dei servizi”, ha dichiarato Tim Cook, il CEO della compagnia americana, segnalando che la prossima settimana ci sarà un “emozionante annuncio di prodotto”. Il massimo dirigente finanziario della compagnia, Luca Maestri, dal canto suo ha segnalato che il Cda ha autorizzato ulteriori 110 miliardi di dollari di riacquisto di azioni e un aumento del dividendo che per il dodicesimo anno consecutivo: +4% a 0,25 dollari per azione.


Cook, nell’analizzare il calo del fatturato, ha in particolare evidenziato la forte competizione esistente in Cina, dove si afferma una forte concorrenza in particolare dal principale competitor Huawei, il quale ha recentemente lanciato un suo smartphone premium che punta a dare battaglia all’iPhone, il prodotto di punta di Apple. Proprio l’iPhone ha registrato a livello globale un calo delle vendite del 10,5% a 46 miliardi di dollari. Mentre nella Grande Cina (Cina continentale, Hong Kong, Taiwan), in generale, i prodotti Apple segnalano una flessione dell’8,1% su base annua a 16,4 miliardi di dollari.


Cook si è detto ottimista sul mercato cinese a lungo termine e ha ricoedato la sua visita nel paese asiatico a inizio anno con un’accoglienza molto calorosa. In particolare, Apple punta molto sul lancio del iPhone 16, potenziato dall’intelligenza artificiale generativa, per arginare la concorrenza di Huawei, le cui vendite sono aumentate di quasi il 70% in Cina. Infatti la compagnia americana continua ad approfondire i suoi intrecci sia con la Repubblica popolare, sia con le intere regioni dell’Asia orientale e sudorientale. Recentemente Cook si è recato in Indonesia, dove ha promesso di stabilire una base produttiva, mentre le strutture di produzione e sviluppo in Cina sono cresciute a 286.

Chip, sudcoreana SK Hynix: rafforziamo produzione memorie per Ia

Chip, sudcoreana SK Hynix: rafforziamo produzione memorie per IaRoma, 2 mag. (askanews) – Il produttore di semiconduttori sudcoreano SK Hynix continuerà a espandere la produzione di chip di memoria utilizzati nelle applicazioni di intelligenza artificiale (Ia), in base a una stima per la quale la domanda globale è destinata a crescere nel lungo peridoo.


L’amministratore delegato Kwak Noh-jung ha dichiarato che il secondo più grande produttore di chip di memoria al mondo sarà in grado di produrre molti più chip di memoria ad alta capacità di banda (HBM) dopo aver completato le nuove strutture di produzione e imballaggio avanzato in Corea del Sud e negli Stati uniti. “Il mercato HBM è previsto in crescita continua poiché il numero di parametri e modalità sta aumentando per il miglioramento della qualità dell’Ia”, ha detto Kwak durante una conferenza stampa presso la sede dell’azienda a Icheon, a sud di Seoul, secondo quanto riporta il Nikkei Asia. “Prevediamo – ha aggiunto – che la domanda media annuale aumenterà del 60% nel medio e lungo termine poiché i dati e le dimensioni dei modelli stanno aumentando”.


I chip HBM, insieme alle unità di elaborazione grafica (GPU), sono fondamentali per il calcolo IA. Le GPU del produttore statunitense Nvidia sono il prodotto di gran lunga più diffuso sul mercato e SK Hynix è un fornitore chiave per l’azienda americana. SK Hynix ha già annunciato un piano da 20mila miliardi di won (13,5 miliardi di euro) per un grande impianto di produzione a Cheongju, in Corea del Sud, che produrrà anche chip HBM. Inoltre il mese scorso ha dichiarato che investirà 3,9 miliardi di dollari (3,6 miliardi di euro) per un impianto di confezionamento avanzato dei chip e perun centro di ricerca nello stato Usa dell’Indiana. E, ancora, ha reso noto che aprirà quattro fabbriche di chip di memoria di nuova generazione nel cluster dei semiconduttori di Yongin, in Corea del Sud, nell’ambito del programma voluto da Seoul per sviluppare ulteriormente l’industria dei semiconduttori.

Giappone valuta di seguire l’Ue nel regolamentare l’IA

Giappone valuta di seguire l’Ue nel regolamentare l’IARoma, 2 mag. (askanews) – Il Giappone sta considerando di seguire la strada già tracciata dall’Unione europea, creando una regolamentazione più cogente sullo sviluppo dell’Intelligenza artificiale (Ia).


Al momento il Giappone ha consentito alle aziende di autoregolamentarsi sulla base su linee-guida governative. Tuttavia – a quanto scrive oggi Nikkei – il consiglio strategico sull’Ia del governo avvierà discussioni a maggio sulla creazione di un quadro legale. Le discussioni copriranno i pro e i contro delle leggi e dei regolamenti che circondano lo sviluppo dell’Ia. Saranno analizzati le regole negli Stati uniti e il nuovo regolamento adottato dall’Europa, per poi procedere alla definizine di un quadro di norme per il Giappone.


Il consiglio baserà la sua discussione su un progetto messo insieme dal Partito liberaldemocratico (Ldp) – la formazione di maggioranza che esprime il primo ministro Fumio Kishida – a febbraio. La regolamentazione sarebbe soprattutto incentrata sugli sviluppatori di modelli linguistici su vasta scala – come ChatGPT di OpenAI – con verifiche di sicurezza, regolari rapporti di conformità da presentare da parte delle compagnie e la possibilità che vengano imposte sanzioni.


Uno degli elementi che la politica giapponese deve ancora ben definire è quali saranno i soggetti che dovranno adeguarsi. In particolare, al momento si parla di sviluppatori su grande scala, ma quanto grande e che ne sarà di progetti più limitati, è tutto ancora da chiarire. L’idea è quella d’inserire la nuova regolamentazione all’interno del documento di politica economica che verrà elaborato a giugno presentato alla sessione regolare della Dieta del 2025.


Tuttavia, all’interno del governo ci sarebbero anche posizioni di cautela rispetto alla possibilità di superare il sistema dell’autoregolamentazione per passare a norme cogenti, dopo che aziende come Google hanno messo in guardia contro eccessive regolamentazioni perché potrebbero ostacolare l’innovazione nel campo dell’Ia generativa. L’Ue ha il suo regolamento a marzo, mettendosi all’avanguardia nella normazione della materia, ma suscitando anche alcuni mal di pancia tra gli operatori del settore. Dal canto loro, gli Usa – veri dominatori di questa fase dello sviluppo dell’Ia – hanno reso obbligatorie valutazioni di sicurezza per alcuni sviluppatori di IA con un ordine esecutivo presidenziale. Anche la Cina ha assunto alcune misure per vietare lo sviluppo di Ia generativa nella misura in cui essa minacci la sicurezza nazionale.

Usa vogliono vietare a Huawei di certificare dispositivi wireless

Usa vogliono vietare a Huawei di certificare dispositivi wirelessRoma, 2 mag. (askanews) – La Commissione federale per le comunicazioni Usa (FCC) intende vietare “permanentemente” alla compagnia cinese Huawei e ad altre entità di certificare dispositivi wireless per il mercato statunitense. L’ha annunciato la presidente dell’autorità Jessica Rosenworcel.


“Le reti di comunicazione fanno parte di tutto ciò che facciamo, ed è per questo che la loro sicurezza è più importante che mai,” ha detto Rosenworcel. “Dobbiamo quindi garantire che il nostro programma di autorizzazione delle apparecchiature e coloro che sono incaricati di amministrarlo possano rispondere alle sfide poste dalle minacce, persistenti e sempre in evoluzione, alla sicurezza e alla catena di approvvigionamento”. La scorsa settimana la FCC ha negato la possibilità al laboratorio di test di Huawei di partecipare al programma di autorizzazione delle apparecchiature. Questo nuovo procedimento proibirebbe permanentemente a Huawei e ad altre entità nella “Lista Coperta” della FCC di “svolgere qualsiasi ruolo nel programma di autorizzazione delle apparecchiature, fornendo anche alla FCC e ai suoi partner di sicurezza nazionale gli strumenti necessari per salvaguardare questo importante processo”.


La proposta di rendere permanente il divieto, che è bipartisan, dovrà essere adottata durante la prossima riunione plenaria, che dovrebbe tenersi questo mese. Nell’ambito della norma del 2021 denominata “Secure Equipment Act”, la FCC ha adottato nuove regole di sicurezza per l’autorizzazione delle apparecchiature, in base alle quali viene proibita l’autorizzazione di dispositivi di comunicazione che siano indicati come “rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale”.


Queste regole attribuiscono significative responsabilità agli enti di certificazione delle telecomunicazioni (TCB) e i laboratori di misurazione. Il programma di autorizzazione delle apparecchiature della FCC esamina i dispositivi wireless prima della vendita negli Stati Uniti per garantire che rispettino i requisiti di potenza e banda della FCC. L’Ufficio di Ingegneria e Tecnologia della FCC supervisiona il programma e autorizza i laboratori di test e i TCB come tester e certificatori primari delle apparecchiature. Il bando, se approvato, impedirà agli enti di certificazione e misurazione di lavorare con qualsiasi laboratorio o struttura si certificazione con proprietà o controllo diretto o indiretto da parte di qualsiasi entità nella “Lista Coperta”. Per implementare questo divieto, propone una soglia di proprietà o controllo del 10% e una soglia di segnalazione del 5%.

Cina approva la nuova legge sui dazi doganali

Cina approva la nuova legge sui dazi doganaliRoma, 26 apr. (askanews) – I legislatori cinesi hanno approvato oggi formalmente la nuova legge sui dazi doganali. L’ha annunciato il Congresso nazionale del popolo.


La legge, adottata durante una sessione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, l’organo legislativo nazionale, entrerà in vigore il primo dicembre 2024. La norma “conferma la stabilità di base del sistema tariffario esistente, mantenendo invariato il livello complessivo della pressione fiscale”, secondo il dispaccio del congresso.


Ma, al di là della compassata presentazione formale, la nuova norma rapresenta una degli strumenti a disposizione di Pechino nel conflitto commerciale con gli Stati uniti e l’Europa. All’interno sono contenuti parametri legali entro i quali stabilire i dazi, gli incentivi e i dinieghi nei confronti dei paesi con cui sono aperte vertenze commerciali, La Cina è nel mirino degli Usa e dell’Unione europea per la sua sovra-capacità produttiva. Attualmente Bruxelles ha aperto alcune indagini anti-dumping – in particolare sulle auto elettriche, pannelli solari e dispositivi medici – con la possibilità di imporre nuove tariffe d’importazione. Dal canto suo, Pechino ha risposto aprendo un’inchiesta sulle importazioni di brandy dall’Ue.

Toyota: nel 2023 mancato di poco obiettivo produzione auto

Toyota: nel 2023 mancato di poco obiettivo produzione autoRoma, 26 apr. (askanews) – La casa automobilistica giapponese Toyota Motor ha dichiarato che la sua produzione globale nell’anno fiscale 2023 è cresciuta del 9,2% rispetto all’anno precedente raggiungendo la cifra record di 9,97 milioni di veicoli, ma non ha raggiunto l’obiettivo di oltre 10 milioni di vetture.


La produzione all’estero nell’anno terminato a marzo è aumentata del 5% raggiungendo la cifra record di 6,66 milioni, aiutata dalla forte domanda in Nord America ed Europa, ha affermato la società. La produzione in Giappone è aumentata del 18,7% a 3,31 milioni di veicoli grazie alla forte domanda post-pandemia.


A incidere in negativo sulla produzione, tuttavia, è stato lo scandalo scoppiato a inizio anno, quando una delle controllate – Toyota Industries – ha dovuto ammettere una manipolazione dei dati sui motori. Inoltre, anche un’altra controllata, la Daihatsu Motor che costruisce modelli piccoli, ha ammesso manipolazione dei dati sui test della sicurezza. Le vendite globali a marchio Toyota per l’anno sono aumentate del 7,3% raggiungendo il record di 10,31 milioni di unità, superando i 10 milioni per la prima volta su base annuale, aiutate dalle solide prestazioni in Nord America, Europa e Giappone.


La cifra record è arrivata con le vendite all’estero, che sono aumentate del 7% raggiungendo la cifra record di 8,78 milioni di unità, mentre la casa automobilistica ha incrementato le vendite delle versioni ibride di modelli popolari come la Corolla e la RAV4 in Nord America ed Europa. Le vendite nazionali sono aumentate dell’8,7% a 1,53 milioni di veicoli, anche se la società ha notato che gli scandali nelle aziende del gruppo hanno avuto un impatto negativo.


Le vendite mondiali globali del gruppo per l’anno fiscale, comprese quelle di Daihatsu e della filiale di autocarri Hino Motors, sono aumentate del 5% raggiungendo la cifra record di 11,09 milioni di unità.

Honda investe 10 mld euro in Canada per auto elettriche e batterie

Honda investe 10 mld euro in Canada per auto elettriche e batterieRoma, 26 apr. (askanews) – La casa automobilistica giapponese Honda Motor ha annunciato oggi in un comunicato un investimento da 15 miliardi di dollari canadesi, oltre 10 miliardi di euro, in Canada per la costruzione di una “catena di valore” nel settore dell’auto elettrica. Si tratta per il paese nordamericano del più grande investimento automobilistico in arrivo nella sua storia.


Honda punta a costruire un grande impianto di costruzione a assemblaggio di batterie e auto elettriche per alimentare il mercato nordamericano, considerato in grande ascesa, in un momento in cui la richiesta di auto elettriche è prevista in forte crescita nei prossimi anni. L’annuncio ufficiale – in parte già anticipato nei giorni scorsi – è stato dato dall’amministratore delegato della casa automobilistica, Toshihiro Mibe, con il primo ministro canadese Justin Trudeau. “Stiamo facendo progressi nelle nostre iniziative globali verso la realizzazione dell’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050. In Nord America, in seguito all’iniziativa volta a stabilire la capacità del nostro sistema di produzione di veicoli elettrici negli Usa, avvieremo ora discussioni formali per la creazione di una catena del valore completa dei veicoli elettrici, con il sostegno dei governi del Canada e dell’Ontario. Rafforzeremo il nostro sistema e le nostre capacità di fornitura di veicoli elettrici con un occhio verso un futuro aumento della domanda di veicoli elettrici in Nord America”, ha commentato il CEO Mibe.


L’impianto di produzione delle auto elettriche e quello delle batterie potrebbe essere localizzato ad Alliston, in Ontario. Sono previste le costituzioni di joint venture con la POSCO Future (per precursori e materiali dei catodi attivi) e con Asahi Kasei (per i separatori delle batterie). Verranno dati in seguito ulteriori annunci per queste JV. La Honda prevede che la produzione di auto elettriche inizi nel 2028. Una volta pianamente operativo, l’impianto avrà una produzione di 240mila vetture all’anno, mentre l’impianto per le batterie una capacità di 36GWh annui. La casa giapponese prevede di dare lavoro nei due impianti esistenti in Ontario a 4.200 dipendenti in totale con l’aggiunta di un migliaio di posti di lavoro in più nei nuovi impianti dell’Ontario, oltre a ulteriore occupazione nell’indotto. Nei prossimi sei mesi dovrebbero essere finalizzati gli accordi con i partner nelle joint venture.


Nel tentativo di realizzare la neutralità delle emissioni di carbonio per tutti i suoi prodotti e le sue attività aziendali entro il 2050, Honda si è posta l’obiettivo di far sì che i veicoli a nuova energia rappresentino il 100% delle sue vendite entro il 2040. Come primo passo verso il raggiungimento di questo obiettivo di elettrificazione in Nord America, Honda ha posizionato i suoi stabilimenti di produzione automobilistica esistenti nello stato dellOhio negli Stati uniti come hub di produzione per veicoli elettrici, inclusa la riorganizzazione degli impianti esistenti, un investimento di 700 milioni di dollari e la costruzione di un impianto di batterie per veicoli elettrici in joint venture con LG Energy Solution, con un investimento previsto di 4,4 miliardi di dollari.


L’hub per veicoli elettrici dell’Ohio fungerà da base per la futura produzione di veicoli elettrici e di batterie per veicoli elettrici, condividendo conoscenze e competenze con altri stabilimenti Honda nel Nord America, compresi i nuovi stabilimenti di assemblaggio di veicoli elettrici e batterie in Ontario. Come secondo passo in questa iniziativa, Honda si impegnerà a stabilire una catena del valore completa dei veicoli elettrici che includa tutti gli aspetti della produzione di veicoli elettrici in Canada, dall’approvvigionamento di materie prime principalmente per le batterie, alla produzione di veicoli elettrici finiti. Inoltre, con un occhio all’uso secondario e al riciclaggio delle batterie, Honda realizzerà una creazione di valore a basse emissioni di carbonio durante lintero ciclo di vita della batteria. Il Canada, seguendo l’esempio degli Stati uniti, sta perseguendo un’aggressiva politica di crediti d’imposta, a cui Honda intende accedere. Il governo Trudeau la scorsa settimana ha introdotto un nuovo credito d’imposta per le imprese pari al 10% della costruzione di nuove strutture insegmenti chiave della catena di fornitura dei veicoli elettrici. Per Honda si parla di 2,5 miliardi di CAD (1,7 miliardi di euro).

Giappone: dopo decisione BoJ, yen ancora più giù

Giappone: dopo decisione BoJ, yen ancora più giùRoma, 26 apr. (askanews) – Lo yen è sceso bruscamente a 156 per un dollaro oggi, dopo che la Banca del Giappone nella riunione mensile del Consiglio monetario ha mantenuto la sua politica monetaria.


La valuta nipponica è ai suoi minimi da 34 anni a questa parte, in uno smottamento che non sembra avere fine dopo la precedente riunione del policy board della banca centrale della quarta economia mondiale. Nonostante fosse previsto che il Consiglio monetario della BoJ avrebbe confermato i tassi overnight in una banda d’oscillazione tra lo 0 e lo 0,1%, i mercati hanno reagito alla decisione della banca di mantenere la barra diritta, in un momento in cui il governo del premier Fumio Kishida non esclude propri interventi a sostegno della valuta. Questo tasso era stato deciso nella precedente riunione del 19 marzo.


La BoJ ha anche spiegato che continuerà ad acquistare i bond governativi giapponesi (JGB) in accordo alle decisioni assunte nella riunione di politica monetaria di marzo. L’istituto centrale possedeva il 54% dei JGB alla fine del 2023, contribuendo ad abbassare i tassi a lungo termine ma rendendo il mercato obbligazionario illiquido. La BOJ ha accresciuto negli ultimi due gli acquisti, cercando d’impedire l’aumnto dei rendimenti dei decennali, nonostante la pressione inflazionistica.


Le proiezioni sull’inflazione sono state aumentate, al 2,8% dal 2,4% per l’anno fiscale 2024 e all’1,9% dall’1,8% per l’anno fiscale 2025. Per l’anno fiscale 2026, la banca centrale prevede l’1,9% dell’inflazione dei consumatori, suggerendo che la BOJ si sta avvicinando al suo obiettivo politico di mantenere l’inflazione al 2% o superiore “in modo sostenibile e stabile”. Gli anni fiscali giapponesi iniziano ad aprile. Si tratta di un dato considerato auspicabile sia dall’esecutivo sia dalla banca centrale, che puntano a un’uscita dalla mentalità deflazionistica che ha caratterizzato l’economia nipponica negli ultimi tre decenni grazie a una viva dinamica prezzi-salari.


I mercati si aspettano che i tassi statunitensi rimangano più alti più a lungo a seguito di una serie di forti dati sull’inflazione. Anche se il prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel primo trimestre potrebbe essersi raffreddato più del previsto, secondo i dati pubblicati giovedì si è mantenuto comunque a un ritmo sostenuto. L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, sarà pubblicato oggi, con gli economisti che si aspettano che i prezzi siano aumentati a marzo. Con il deprezzamento dello yen, i mercati anche con le orecchie tese a quanto farà il governo. Ancora ieri il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki ha detto che “sta osservando i movimenti del mercato con un forte senso di urgenza”, suggerendo che una mossa potrebbe essere imminente. La settimana scorsa i capi delle finanze di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno espresso preoccupazione per il deprezzamento dello yen e del won, lasciando intendere che i due paesi asiatici sono pronti ad intervenire.