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Giappone, yen al punto più basso da 34 anni rispetto al dollaro

Giappone, yen al punto più basso da 34 anni rispetto al dollaroRoma, 27 mar. (askanews) – Lo smottamento dello yen continua, nonostante la Banca del Giappone (BoJ) la scorsa settimana abbia deciso di porre termine alla sua lunga politica di tassi negativi. La valuta giapponese nelle quotazioni oggi è sceso al livello più basso degli ultimi 34 anni, con un cambio che ha sfiorato quota 152 sul dollaro e ha superato quota 164 sull’euro.


Questo fenomeno di deprezzamento rapido (che i giapponesi definiscono “en-yasu”) incrementa le possibilità che la BoJ sia costretta ad accelerare i tempi del suo cambio di politica monetaria che è rimasta ultra-espansiva in totale controtendenza rispetto alle altre banche centrali delle grandi economie globali, che negli ultimi due anni caratterizzati da intemperie geopolitiche hanno inasprito fortemente le loro politiche economiche per contenere l’inflazione. Il segnale che sembra dare il mercato alla BoJ è che ha assunto un approccio eccessivamente accomodante. Quando, lo scorso martedì, il Consiglio monetario ha annunciato un cambio di politica, con il primo aumento dei tassi dal 2006, e tuttavia un incremento molto leggero che mantiene la natura espansiva della politica monetaria, il dollaro era acquistato a poco più di 149 yen.


Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki oggi ha ribadito ancora una volta che non esclude alcuna misura e che prenderà “passi decisivi” in risposta ai movimenti valutari. Dal governo nipponico più volte è arrivato il messaggio secondo il quale l’andamento dello yen in questa fase non rifletterebbe i fondamentali economici del paese. Gli analisti si attendono movimenti della Banca centrale nei prossimi mesi, ma non è escluso che anche il governo decida di acquistare yen per farne aumentare il valore. L’ultima volta che è accaduto è stato nel 2022, quando ha acquisito più di 9mila miliardi di yen (circa 55 miliardi di euro). Alcuni analisti credono che l’intervento potrebbe avvenire qualora il dollaro arrivasse attorno a 155 yen.

Xi Jinping riceve i capi delle multinazionali Usa

Xi Jinping riceve i capi delle multinazionali UsaRoma, 27 mar. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato oggi un gruppo di grandi manager e lader d’impresa statunitensi in un momento in cui Pechino corteggia gli investimenti stranieri e cerca di sfatare le preoccupazioni su una possibile stretta securitaria che renderebbe più difficile per le aziende a stelle e strisce operare nella Repubblica popolare.


Secondo l’emittente statale CCTV, che non ha fornito ulteriori dettagli, Xi ha scattato una foto con il gruppo prima di procedere all’incontro nella Grande Sala del Popolo di Pechino. “Il presidente Xi ha sottolineato che lo stato delle relazioni Cina-USa, che ci sia confronto o cooperazione, riguarda il benessere dei due popoli e il futuro dell’umanità. Il nostro rispettivo successo è l’opportunità l’uno dell’altro”, ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying nel suo profilo X.


Tra i dirigenti aziendali americani presenti, c’erano anche il CEO di Apple Tim Cook, Cristiano Amon di Qualcomm, Darren Woods di ExxonMobil e altri ancora, tutti partecipanti al al China Development Forum (CDF) che si è tenuto domenica. Il CDF è stato aperto dal primo ministro Li Qiang e, solitamente, il compito di offrire gli onori del padrone di casa in questo evento è svolto proprio dal capo dell’esecutivo. Il fatto che i manager siano stati ricevuti dal presidente dà l’idea della particolare importanza che Pechino ha accordato all’evento e alle relazioni con i numeri uni di queste grandi corporation.


Secondo l’Amministrazione statale dei cambi, gli investimenti diretti esteri netti in Cina sono crollati dell’80% a 33 miliardi di dollari nel 2023, sullo sfondo di tensioni geopolitiche, una guerra commerciale Usa-Cina a colpi di dazi e restrizioni e una stretta securitaria nella Repubblica popolare. Il Congresso nazionale del popolo, nelle Due Sessioni che si sono svolte il mese scorso, ha fissato l’obiettivo di crescita del Pil per il 2024 “attorno al 5%”, un target ambizioso per un paese la cui corsa sembra aver tirato il freno a mano. Diverse istituzioni internazionali prevedono una crescita inferiore di diversi punti percentuali, per un’economia che vive momenti difficili con una profonda crisi immobiliare e con le incognite di un debito “nascosto” legato agli investimenti infrastrutturali delle amministrazioni decentrate.


Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, ha preso parte al forum ieri e ha segnalato che la Cina dovrà scegliere se tornare alle vecchie politiche economiche, che in passato contribuito a far decollare l’economia del paese, o introdurre riforme che garantiscano sostenibilità al settore immobiliare e contengano il rischio del debito. (Foto da profilo X portavoce ministero Esteri cinese)

Fujitsu-Istituto Riken sviluppano IA per prevedere stato proteine

Fujitsu-Istituto Riken sviluppano IA per prevedere stato proteineRoma, 25 mar. (askanews) – Fujitsu collabora con l’istituto di ricerca d’avanguardia Riken, sostenuto dal governo giapponese, per sviluppare una tecnologia di intelligenza artificiale generativa che prevede lo stato della proteina bersaglio di un farmaco nel corpo con una velocità oltre 10 volte superiore rispetto ai metodi attualmente esistenti. Çp roferosce oggi Nikkei.


Utilizzando immagini di proteine scattate con la microscopia crioelettronica avanzata, Fujitsu e Riken hanno applicato l’intelligenza artificiale generativa per riprodurre le proteine come strutture tridimensionali in movimento. Le sperimentazioni inizieranno già nell’anno fiscale 2024 (che comincia ad aprile), con Fujitsu che questo mese si metterà in contatto con i circa 90 membri del Life Intelligence Consortium, che comprende aziende farmaceutiche e università.


La nuova tecnologia apre la strada ad accelerare il processo di stima della forma e dei movimenti della proteina presa di mira da un determinato farmaco. In un esperimento che utilizzava la proteina ribosomiale, un processo che richiedeva agli specialisti un giorno intero è ridotto a due ore. I piani prevedono lo sviluppo finale di un’intelligenza artificiale in grado di prevedere i movimenti delle proteine a livello atomico, sulla base del materiale genetico.


Un’analisi dettagliata utilizzando l’intelligenza artificiale generativa nelle fasi iniziali consentirebbe di concentrare le risorse sui farmaci candidati più promettenti, aumentando la probabilità di successo dello sviluppo. Ciò potrebbe portare a uno sviluppo più rapido di farmaci per il trattamento delle malattie infettive.

Chiude l’iconico Alta: il più famoso punto d’incontro di Tokyo

Chiude l’iconico Alta: il più famoso punto d’incontro di TokyoRoma, 25 mar. (askanews) – Un vero simbolo della Tokyo degli anni della “bolla” economica, i ruggenti anni ’80 fino ai ’90, sparirà presto. Studio Alta – il centro commerciale di fronte alla stazione ferroviaria di Shinjuku, la più trafficata del mondo – chiude bottega e la cosa rischia di creare un senso di spaesamento che va oltre il valore economico dell’annuncio in sé.


Questo perché Alta, che fu inaugurato nel 1979, era il punto d’incontro stabilito per tutti i tokiesi e non che avevano bisogno di darsi un appuntamento. La tentacolare stazione di Shinjuku è un posto dove si potrebbe tentar di cercare la persona con cui si ha un appuntamento per ore, senza trovarla. Così la simbolica facciata di Alta, con il suo maxischermo che punta proprio di fronte all’Uscita Est della stazione, è il luogo perfetto per fare da punto d’incontro. La risposta alla domanda “dove ci incontriamo?” è tuttora di prammatica: “Aruta-mae” (“Davanti all’Alta”). La formula, però, andrà presto in disuso. La facciata, infatti, fa parte di un centro commerciale multipiano che è stato per decenni fulcro della moda giovanile femminile, nonché nota location per uno degli spettacoli di varietà più famosi della Tv giapponese – “Waratte iitomo” – che però a sua volta ha chiuso i battenti nel 2014.


“Vorremmo esprimere la nostra più sincera gratitudine a tutti i nostri clienti che ci hanno supportato in questi tanti anni e scusarci profondamente per i disagi che la chiusura potrebbe causare”, recita un annuncio di chiusura, che è stata fissata non a brevissimo, cioè al 28 febbraio del prossimo anno. Nell’annuncio della direzione non sono spiegati i motivi della chiusura, ma probabilmente il fatto che il centro commerciale sia piuttosto piccolo e limitato, rispetto ai grandiu centri commerciali che affollano il quartiere di Shinjuku, il più ricco della megalopoli giapponese. Non è chiaro se l’attuale edificio verrà demolito ed eventualmente cosa verrà costruito al suo posto.

Cina, Xiaomi svela prezzo massimo della sua auto elettrica premium

Cina, Xiaomi svela prezzo massimo della sua auto elettrica premiumRoma, 25 mar. (askanews) – Le case automobilistiche cinesi concentrate sulle auto elettriche, continuano a farsi la guerra a ribassi dei prezzi. Oggi è la volta del braccio auto del gigante tech Xiaomi, che ha annunciato per il suo primo veicolo elettrico premium un prezzo che sarà inferiore a 500mila yuan (64mila euro). Lo riferisce il South China Morning Post.


L’azienda annuncerà giovedì sera la sua fascia di prezzo ufficiale e inizierà a prendere ordini per l’auto, soprannominata SU7, con l’abbreviazione SU per Speed Ultra. I commenti del CEO Lei Jun, diffusi attraverso il suo account Weibo ufficiale, segnano la prima volta che l’azienda dà un dettaglio sul prezzo della vettura di fascia alta. L’attesa per l’auto è cresciuta da quando Xiaomi ha presentato il veicolo a dicembre e ha annunciato che mira a diventare una delle cinque principali case automobilistiche del mondo. Lei lo ha pubblicizzato come dotato di una tecnologia in grado di fornire un’accelerazione migliore delle auto Tesla e dei veicoli elettrici Porsche.


L’SU7 sarà disponibile in due versioni: una con un’autonomia fino a 668 km con una singola carica e un’altra con un’autonomia fino a 800 km. In confronto, la Model S di Tesla ha un’autonomia fino a 650 km. Xiaomi si è impegnata a investire circa 9 miliardi di dollari in automobili nell’arco di un decennio ed è uno dei pochi nuovi attori nel mercato cinese dei veicoli elettrici ad ottenere l’approvazione delle autorità, che sono state riluttanti ad aumentare l’eccesso di offerta. Le sue auto vengono prodotte da un’unità della casa automobilistica statale BAIC Group in uno stabilimento di Pechino con una capacità annua di 200.000 veicoli.


Il lancio viene in momento di feroce guerra dei prezzi tra le case automobilistihce elettriche cinesi, guidate in particolare da BYD, il marchio che ha sorpassato Tesla come principale produttore di veicoli elettrici al mondo. Secondo un’analisi di 16.888.com, ripresa Bloomberg, la casa automobilistica con sede a Shenzhen sta attualmente scontando quasi tutti i modelli di auto elettriche e ibride che vende, come parte di una campagna di marketing che dichiara “l’elettricità è più economica del petrolio”.


BYD ha tagliato i prezzi su più di 100 versioni di modelli esistenti rispetto a dicembre e ha rilanciato altri 70 modelli con prezzi inferiori. Gli unici modelli non interessati provengono dal marchio Yangwang lanciato di recente, inclusa la supercar appena svelata, che costa 1,68 milioni di yuan (215mila euro).

Crisi immobiliare, Evergrande ritira richiesta protezione Chapter 15

Crisi immobiliare, Evergrande ritira richiesta protezione Chapter 15Roma, 25 mar. (askanews) – Evergrande, lo sviluppatore al centro della crisi immobiliare cinese, ha annunciato alla Borsa di Hong Kong il ritiro della richiesta di protezione del credito nell’ambito del Chapter 15 negli Usa in relazione al debito offshore della compagnia.


“Considerato che non si prevede che i Piani procedano nella loro forma attuale a seguito della nomina di liquidatori solidali per la Società, i liquidatori solidali comprendono che i consulenti legali degli ex rappresentanti esteri della Società, SJ e Tianji, hanno depositato documenti presso il tribunale degli Stati Uniti per ritirare le rispettive richieste del Capitolo 15 della Società”, si legge nella nota. Vengono tuttavia lasciate “aperte tutte le opzioni” e ci potrebbe essere la presentazione di nuove domande ex Chapter 15 nel caso in cui verrà ritenuto “necessario o appropriato”.


Evergrande è considerato lo sviluppatore più indebitato al mondo con oltre 300 miliardi di dollari (275 miliardi di euro) di passività, ed è accusato di aver gonfiato le sue entrate negli anni precedenti al suo collasso.

Premier Cina: abbatteremo barriere incontrate da aziende straniere

Premier Cina: abbatteremo barriere incontrate da aziende straniereRoma, 24 mar. (askanews) – La Cina è pronta a varare nuove regole per abbattere alcune delle barriere incontrate dalle aziende straniere. L’ha detto oggi il premier Li Qiang ai leader aziendali globali a Pechino nel China Development Forum.


“I fondamentali che sostengono la crescita economica a lungo termine della Cina rimangono invariati”, ha affermato il primo ministro, secondo quanto riporta il South China Morning Post. Li ha affermato che il governo cinese sta studiando “attentamente” alcune delle questioni sollevate frequentemente dalle imprese, tra cui l’accesso al mercato, gli appalti pubblici e il flusso di dati transfrontalieri. “Alcune questioni sono state sostanzialmente risolte, e per altre stiamo ancora lavorando su soluzioni per garantire una buona soluzione”.


Il premier ha anche affermato che Pechino renderà i servizi governativi più efficienti e proteggerà i diritti e gli interessi legittimi delle imprese di tutti i tipi: “Siamo convinti che una Cina più aperta porterà al mondo maggiori opportunità di cooperazione vantaggiosa per tutti”. Il China Development Forum, della durata di due giorni, riunisce uomini d’affari, accademici e funzionari ed è uno dei pochi luoghi in cui i leader imprenditoriali stranieri possono interagire con i leader statali cinesi.

A Hong Kong la prossima settimana un “summit” dei super-ricchi

A Hong Kong la prossima settimana un “summit” dei super-ricchiRoma, 21 mar. (askanews) – Hong Kong organizzerà la prossima settimana una specie di summit degli straricchi. Il Wealth for Good Summit, organizzato dal Financial Services, dal Treasury Bureau e da InvestHK, inizierà martedì con una cena di gala presso l’hotel Grand Hyatt Hong Kong a Wan Chai. Il giorno successivo seguirà una conferenza che durerà tutta la giornata. Lo ha annunciato oggi con un comunciato l’amministrazione del territorio semi-autonomo cinese.


Durante la cena di gala ci saràun’esibizione speciale del pianista classico cinese Zhang Shengliang, noto anche come Niu Niu, segnala il South China Morning Post. Gli organizzatori del vertice hanno anche organizzato la visione di un breve video sulla “storia di successo di Hong Kong”, con l’obiettivo di promuovere e condividere i risultati della città.


Tra i relatori principali dell’evento, ci saranno David Wertheimer della famiglia Chanel; Caroline Scheufele, la cui famiglia possiede l’orologiaio e gioielliere svizzero di lusso Chopard, e Angelo Zegna, la cui famiglia possiede l’omonimo marchio di lusso italiano. A loro si uniranno Oliver Weisberg, CEO di Blue Pool Capita; Joe Tsai, presidente del family office di Alibaba Group Holding; Stella Li Ke, CEO di BYD Americas, e Brian Gu Hong-di, vicepresidente e presidente di Xpeng Motors.


“Non vedo l’ora di scambiare opinioni con i relatori e i decisori del family office di tutto il mondo durante l’evento”, ha affermato Christopher Hui, segretario per i servizi finanziari e il Tesoro di Hong Kong. “Attraverso il vertice, miriamo anche a continuare a promuovere Hong Kong come destinazione privilegiata per i family office globali e i proprietari di asset per avviare ed espandere le proprie attività”. La città semi-autonoma vorrebbe che le famiglie super-ricche e le aziende legate al lusso aprano negozi e rafforzino il suo status di hub della ricchezza in Asia.


Il mese scorso, il segretario finanziario Paul Chan Mo-po ha dichiarato che il governo adotterà tutti i provvedimenti che possano portare ad agevolazioni fiscali e sarà più flessibile quando si tratterà di gestire transazioni, per attirare più family office. Il vertice sarà incentrato su quattro temi chiave: lusso ed eredità; tecnologia verde; filantropia. I relatori discuteranno le modalità per sfruttare i vantaggi di Hong Kong per andare avanti nonostante le sfide economiche esterne. Robert Rosen, direttore delle partnership filantropiche presso la fondazione Bill & Melinda Gates, interverrà in un panel al vertice. SCMP scrive che corre voce che Bill Gates abbia preparato un videomessaggio preregistrato ma non sarà presente all’evento. Alla fine del 2023 Hong Kong contava 2.703 family office e, secondo Deloitte, circa un terzo di questi gestisce asset per più di 100 milioni di dollari ciascuno. L’amministratore delegato John Lee Ka-chiu ha affermato che la città mira a convincere almeno altri 200 tra i principali family office del mondo ad avviare o espandere le proprie attività a Hong Kong entro il 2025. Lo sceicco Ali Al Maktoum, nipote del sovrano di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, è stato tra gli ultimi investitori internazionali di alto profilo a rispondere alla campagna della città per attirare capitali stranieri.

Giappone, export cresciuto per il terzo mese consecutivo

Giappone, export cresciuto per il terzo mese consecutivoRoma, 21 mar. (askanews) – Le esportazioni del Giappone sono cresciute in termini di valore per il terzo mese consecutivo a febbraio. Lo segnalano i dati preliminari ufficiali diffusi oggi dal ministero delle Finanze nipponico.


Le esportazioni totali giapponesi hanno raggiunto gli 8.240 miliardi di yen (50 miliardi di euro), in crescita del 7,8% rispetto all’anno precedente. Le importazioni totali sono state pari a 8.620 miliardi di yen (52,3 miliardi di euro), in crescita dello 0,5%. L’export di automobili è aumentato del 19,8%, mentre quello di ricambi auto è cresciuto del 22,6%.


Per destinazione, le spedizioni dirette alla Cina sono aumentate del 2,5%, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti e l’Unione europea sono aumentate rispettivamente del 18,4% e del 14,6%. Le esportazioni verso la Cina sono cresciute per il terzo mese consecutivo, spinte dalle spedizioni di attrezzature per la produzione di chip, che hanno registrato un +80,7%.


Le importazioni sono cresciute per la prima volta da quasi un anno. Quelle di abbigliamento e accessori sono aumentate del 27,5%, e quelle di prodotti petroliferi del 25,7%. Le importazioni di carbone e gas naturale liquefatto sono diminuite rispettivamente del 39,6% e del 21,1%, in un contesto di calma dei prezzi delle risorse. Il giorno in più per l’anno bisestile potrebbe aver influenzato le cifre di febbraio.

Ueda (BoJ): avremo politica monetaria come altre banche centrali

Ueda (BoJ): avremo politica monetaria come altre banche centraliRoma, 19 mar. (askanews) – Il governatore della Banca del Giappone (BoJ) Kazuo Ueda, nel commentare la fine della politica dei tassi negativi decretata oggi dal Consiglio monetario dell’istituto centrale nipponico, ha decretato la fine dell’eccezionalità della BoJ rispetto alle altre banche centrali, dopo 17 anni senza rialzi, 7 anni di tassi negativi e due anni di politica ultra-espansiva mentre gli altri principali istituti mondiali adottavano un’aspra stretta delle politiche monetarie.


Nella riunione di ieri e oggi, con sette voti favorevoli e due contrari, il Consiglio monetario della BoJ ha deciso di alzare il tasso di riferimento da -0,1/0% a 0/+0,1%, con una mossa che ha un importante significato simbolico, perché segnala che la banca centrale scommette sul fatto che il Giappone sta emergendo da un trentennale periodo caratterizzato da una psicologia deflazionistica. “Imposteremo la politica monetaria come le altre normali banche centrali”, ha detto il governatore Ueda in una conferenza stampa dopo l’incontro politico di due giorni. “I tassi ufficiali – ha continuato – saranno determinati in base alla situazione economica e ai prezzi”.


Le politiche della BOJ sono state in contrasto con quelle di altre banche centrali, che hanno aumentato drasticamente i tassi negli ultimi due anni per combattere l’inflazione innescata dalla pandemia di Covid, dalla guerra in Ucraina e dai problemi della catena di approvvigionamento. La banca centrale nipponica, in realtà, si è mantenuta fedele alla linea delle politiche non convenzionali, soprattutto sotto la guida del precedente governatore Haruhiko Kuroda, per riuscire a ottenere un target strutturale d’inflazione al 2% dopo decenni di deflazione. Queste politiche – ha rivendicato oggi la BoJ – “hanno adempiuto al loro ruolo”.


In particolare, ad alimentare la scelta è stato anche l’esito della “shunto” (“battaglia di primavera”), cioè la tradizionale negoziazione salariale della fine dell’anno fiscale, che ha visto le grandi aziende soddisfare le richieste dei sindacati con un aumento medio delle retribuzioni del 5,28%, che si spera consenta un recupero di potere d’acquisto per le famiglie, eroso lo scorso anno dall’inflazione innescata dalle crisi geopolitiche, e faccia ripartire i consumi. “L’esito della trattativa sindacale primaverile salariale è uno dei punti importanti della decisione. Osservando le tendenze in salariali nelle grandi aziende, siamo giunti a questa decisione perché crediamo che, sebbene le piccole e medie imprese possano registrare aumenti un po’ deboli, fotografa la situazione generale in una certa misura”. Tuttavia, se la decisione della BoJ segna la fine di un’epoca, non rappresenta ancora una sostanziale sterzata di politica monetaria, che resta espansiva. “Il ritmo con cui i tassi di interesse verranno aumentati dipenderà dalle prospettive dei prezzi. Tuttavia, sulla base delle previsioni che abbiamo attualmente, riteniamo che un aumento improvviso possa essere evitato per il momento”.


La decisione della BoJ (conosciuta in Giappone come Nichigin), nella sua prudenza, è stata apprezzata dal primo ministro Fumio Kishida. “E’ opportuno mantenere un contesto finanziario accomodante senza rivedere la dichiarazione congiunta” governo-Nichigin del 2013, che fissava l’obiettivo d’inflazione al 2%, ha detto Kishida. “In linea con la dichiarazione congiunta rilasciata nel 2013, anche il governo ha compiuto ogni sforzo per superare la deflazione. Credo che questi sforzi stiano cominciando a produrre risultati”, ha continuato, precisando che questa linea di politica comunque larga va mantenuta e non si sta considerando di rivederla. Anche perché “per dichiarare la fine della deflazione dobbiamo prendere una decisione globale”, ha concluso il primo ministro.