Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Expo 2025, Vattani: una grande opportunità per l’Italia

Expo 2025, Vattani: una grande opportunità per l’ItaliaRoma, 22 gen. (askanews) – L’Expo 2025 a Osaka rappresenta una grande opportunità per l’Italia. L’ha evidenziato oggi il commissario generale all’Expo 2025 di Osaka Mario Vattani, presentando a Roma una partnership con la Confederazione AEPI, che rappresenta le piccole e micro-imprese italiane.

“Dal 13 aprile al 13 ottobre del 2025, Osaka ospiterà la prossima Esposizione universale. Sarà un appuntamento per cui ci si aspetta un pubblico di circa 30 milioni di visitatori, di cui gran parte saranno giapponesi, ma gli altri verranno da tutto quel mondo che è l’Asia-Pacifico, dove ci sono i mercati più in crescita oggigiorno, che sono mercati molto importanti per le nostre aziende” ha detto Vattani. “Quindi – ha continuato – è naturale questa partnership che noi abbiamo oggi lanciato con l’AEPI, ma soprattutto perché queste Expo non sono soltanto l’occasione per portare e presentare i nostri prodotti, le nostre realtà, le nostre innovazioni. Ma sono momenti anche per creare collaborazione, per creare nuove collaborazioni e, pensando sempre che il Giappone ha la particolarità di avere un numero enorme di piccole e medie imprese, sono 3 milioni, immaginate quello che significa questo (evento) in termini di opportunità”.

L’Italia è stato il primo dei circa 160 paesi che saranno presenti all’Expo a inaugurare i lavori di costruzione del Padiglione, progettato dall’architetto Mario Cucinella e ispirato alla Città ideale rinascimentale. Il tema portante del Padiglione è: “L’Arte rigenera la Vita”, L’esposizione permanente del padiglione sarà divisa in tre parti: aerospazio, settore in cui la collaborazione Italia Giappone è già avanzata, poi le infrastrutture e le città, la mobilità, l’urbanistica. Terza parte avrà come focus la persona, con i migliori esempi del nostro sviluppo tecnologico nel settore delle scienze della vita, della domotica, della robotica. Sul tetto sarà installato un giardino all’italiana, che lo renderà immediatamente riconoscibile anche dall’alto. La presenza italiana punta a essere di alta qualità e Vattani ritiene che possa essere da impulso a un rafforzamento degli scambi commerciali. “Il Giappone, a differenza degli altri paesi dell’Asia – che ci conoscono per le famose ‘3F’, Food-Furniture-Fashion – ci conosce perché paese manifatturiero come noi e ha già una rete di collegamenti e quindi diviene un modo per presentarci meglio in Asia”, ha spiegato Vattani, che stima in circa 600 milioni di euro la ricaduta in termini di export in più verso il Giappone dell’evento.

Mino Di Noi, presidente della Confederazione e AEPI e membro del Cda dell’azienda speciale PalaExpo, ha auspicato che le imprese – e soprattutto le micro-imprese creino sinergie. “Nel 2025 l’Expo è una grande opportunità, non solo per farci conoscere all’esterno ma per mettere a sistema il nostro Paese anche all’interno, promuovendo, consolidando anche nella rigenerazione dell’indotto economico, quelle eccellennze, anche tra le micro-imprese, che oggi rappresentano il nostro Made in Italy”, ha detto. “Perciò l’iniziativa di oggi – ha proseguito – è una delle tante in tanto per accompagnare la conoscenza dell’Expo 2025, ma anche e soprattutto per fare in modo che si possa creare un tavolo permanente insieme alle associazioni di categoria, soprattutto quelle delle micro-imprese, a supporto della Direzione generale, perché è il momento di fare squadra”. Anche gli organizzatori giapponesi sono certi che il Padiglione italiano sarà un centro d’attrazione per l’evento. “L’Expo 2025 di Osaka è un’eccellente opportunità per mostrare al mondo le attrazioni economiche e culturali di ogni paese. I padiglioni sono il vero cavallo di battaglia dell’Expo e molti non vedono l’ora di visitarli. In particolare, l’Italia è una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo e per i giapponesi, nonché uno dei paesi più attrezzati in termini di moda, cibo e attrazioni culturali. Perciò non c’è dubbio che molti visiteranno il Padiglione italiano”, ha spiegato Kengo Otsuka, vice capo missione dell’Ambasciata giapponese a Roma, il quale ha ringraziato l’Italia per essere stato il primo paese a tenere una cerimonia d’inaugurazione dei lavori per la costruzione del proprio padiglione.

Samsung lancia serie smartphone IA con traduzione simultanea

Samsung lancia serie smartphone IA con traduzione simultaneaRoma, 18 gen. (askanews) – Il gigante sudcoreano dell’elettronica Samsung Electronics ha presentato oggi i suoi ultimi smartphone della serie Galaxy S, dotati di traduzione in tempo reale per le telefonate e prestazioni migliorate della fotocamera grazie all’intelligenza artificiale (AI) integrata nel dispositivo.

Sono tre i nuovi modelli presentati presso il SAP Center di San José, in California: Galaxy S24, Galaxy S24 Plus e Galaxy S24 Ultra. Il modello Ultra di fascia alta funziona con il chip Snapdragon 8 Gen 3 for Galaxy, una versione personalizzata da Qualcomm Inc. per il marchio di smartphone coreano, mentre gli altri due modelli sono alimentati dal chip Exynos 2400 di Samsung Electronics.

Il più grande produttore di smartphone al mondo ha affermato che la nuova serie Galaxy S24 sarà il primo smartphone con intelligenza artificiale generativa integrata, che offre servizi, come traduzione e interpretazione dal vivo, e prestazioni migliorate nell’elaborazione della fotocamera e delle immagini. “La serie Galaxy S24 trasforma la nostra connessione con il mondo e accende il prossimo decennio di innovazione mobile”, ha affermato TM Roh, Presidente e Head of Mobile eXperience (MX) Business di Samsung Electronics. “Galaxy AI – ha continuato – si basa sul nostro patrimonio innovativo e sulla profonda comprensione di come le persone usano i loro telefoni. Siamo entusiasti di vedere come i nostri utenti in tutto il mondo potenziano la loro vita quotidiana con Galaxy AI per aprire nuove possibilità”.

La funzione “Live Translate” consentirà la traduzione in tempo reale di audio e testo tra le lingue direttamente dall’applicazione nativa del telefono. Si tratterà di una funzione nativa del dispositivo, senza la necessità di app di terze parti o server cloud. Gli utenti dovranno specificare semplicemente la lingua del destinatario della chiamata e avviare la telefonata. L’interprete AI supporta anche la traduzione dal vivo di messaggi di testo e chat su app di messaggistica, oltre a regolare il tono della scrittura. Le lingue supportate saranno 13.

Un’altra novità della nuova serie Galaxy S24 è il “ProVisual Engine”, che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare le capacità di zoom, in particolare di notte, ha affermato Samsung Electronics. Il Galaxy S24 Ultra vanta una fotocamera con teleobiettivo zoom 2x, 3x, 5x e 10x, dotata di sensore pixel adattivo e intelligenza artificiale per regolazioni ottimali dello scatto, inclusa l’identificazione e l’ottimizzazione degli scatti di oggetti distanti. La nuova serie Galaxy S24 sarà lanciata ufficialmente il 31 gennaio in tutto il mondo, ha affermato la società.

Nordcorea nel 2023 raddoppia scambi con la Cina

Nordcorea nel 2023 raddoppia scambi con la CinaRoma, 18 gen. (askanews) – Il giro d’affari tra Cina e Corea del Nord nel 2023 è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente e si sta riprendendo ai livelli pre-coronavirus. Lo affermano le statistiche rilasciate oggi dalle autorità doganali cinesi.

La Corea del Nord sta rafforzando la cooperazione militare con la Russia e le relazioni economiche con la Cina, dopo aver attraversato la pandemia sigillando in maniera molto dura le proprie frontiere. Lo scorso anno il commercio totale tra Cina e Corea del Nord, comprese esportazioni e importazioni, è stato di oltre 2,1 miliardi di euro. Si tratta di più del doppio rispetto al 2022 e rappresenta circa l’80% dei livelli pre-pandemia, il 2019.

Nel 75° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche con la Cina, Pechino e Pyongyang celebrano il 2024 come “Anno dell’amicizia sino-nordcoreana”.

Auto elettriche, cinese BYD aprirà fabbrica in Indonesia

Auto elettriche, cinese BYD aprirà fabbrica in IndonesiaRoma, 18 gen. (askanews) – Il principale produttore cinese di veicoli elettrici, BYD, ha lanciato oggi tre modelli passeggeri in Indonesia, entrando nel mercato più grande del sud-est asiatico. Lo riferisce Nikkei Asia. BYD ha anche annunciato che costruirà un impianto di produzione nel paese del Sudest asiatico.

BYD ha presentato la sua popolare berlina Seal, il veicolo utilitario sportivo Atto 3 e la berlina Dolphin per il mercato indonesiano durante una cerimonia di lancio a Giacarta. “L’Indonesia è costantemente diventata un paese strategico per l’ingresso di molte aziende globali”, ha affermato Eagle Zhao, che guida BYD in Indonesia, in occasione del lancio. “La visione dell’Indonesia è in linea con la nostra.”

I veicoli sono importati direttamente dalla Cina e funzionano con batterie al litio-ferro fosfato, invece di quelle a base di nichel, sollevando dubbi sulla possibilità che BYD investirà in un impianto di produzione in Indonesia. BYD ha anche in vista un investimento da circa 1 miliardo di euro per un sito di produzione che avrà una capacità produttiva di 150mila veicoli all’anno. Sarà il sesto impianto automobilistico al di fuori della Cina, dopo Brasile, Ungheria, Messico, Thailandia e Uzbekistan. BYD è sostenuta dal gruppo di Warren Buffett.

La casa automobilistica cinese ha superato Tesla diventando il più grande produttore di veicoli elettrici al mondo per vendite nell’ultimo trimestre dello scorso anno ed è già entrata in altri mercati del Sudest asiatico.

Giappone, IA contribuisce a vittoria in premio letterario

Giappone, IA contribuisce a vittoria in premio letterarioRoma, 18 gen. (askanews) – L’Intelligenza artificiale generativa ha contribuito alla scrittura del romanzo che ha vinto il più prestigioso riconoscimento letterario giapponese, il Premio Akutagawa. L’ha ammesso la vincitrice di quest’anno, Rie Kudan, rispondendo alle domande sul suo romanzo “Tokyo-to Dojo-to” (“Torre della simpatia di Tokyo”), che si è laureato vincitore del premio.

Il romanzo è ambientato in una Tokyo del futuro, dove viene creata una torre carceraria. L’intelligenza artificiale è presente nella trama, ma anche nel processo creativo. “Si solito mi consulto con l’intelligenza artificiale su provlemi che non posso dire a nessuno. Quando l’IA non diceva quello che mi aspettavo, facevo rispecchiare i sentimenti che provavo nelle battute messe in bocca al personaggio principale, l’architetto”, ha detto Kudan. “Vorrei continuare a scrivere romanzi che possano dimostrare la mia creatività mentre faccio uso attivo dell’IA generativa”, ha continuato la scrittrice 33enne, segnalando che circa il 5% del romanzo è attribuibile al contributo dato dall’IA.

L’ammissione ha provocato sui social network reazioni contrastanti. Qualcuno ha lodato la scelta, affermando che si tratta di un modo creativo di usare l’IA, mentre altri ritengono che il premio andrebbe ritirato. Recentemente sono apparsi titoli che elencano ChatGPT come co-autore, in particolare attraverso i market online. Ma è la prima volta che l’IA è accreditata per aver contribuito a vincere un premio letterario.

Chip, TSMC: ricavi 2024 cresceranno del 26% grazie a sviluppo IA

Chip, TSMC: ricavi 2024 cresceranno del 26% grazie a sviluppo IARoma, 18 gen. (askanews) – Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), il più grande produttore di chip a contratto al mondo, ha dichiarato oggi che i suoi ricavi potrebbero crescere fino al 26% quest’anno grazie al boom dei semiconduttori connessi allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa.

TSMC ha segnalato che il suo utile netto del quarto trimestre 2023 è sceso del 19,3% su base annua a 238,71 miliardi di nuovi dollari di Taiwan (7 miliardi di euro), mentre i ricavi sono rimasti poco cambiati rispetto a un anno fa a 625,52 miliardi (18,2 miliardi di euro). Ma, secondo il management del gigante dei seminconduttori, i ricavi sono destinati a crescere tra il 21 e il 26% grazie all’espansione della produzione d’intelligenza artificiale.

I ricavi dell’intero anno di TSMC nel 2023 sono diminuiti del 4,5% a 2.161 miliardi di dollari taiwanesi (62,9 miliardi di euro), il primo calo dal 2009. Per l’intero anno 2024, il CFO di TSMC Wendell Huang ha affermato che gli investimenti pianificati dell’azienda saranno compresi tra 28 e 32 miliardi di dollari, con il 70%-80% destinato alla tecnologia avanzata di produzione di chip, dal 10% al 20% per tecnologie speciali e il 10% per una capacità avanzata di confezionamento dei chip.

TSMC ha come clienti tutti i principali sviluppatori di chip a livello mondiale – Apple, Nvidia, Qualcomm, Broadcom e MediaTek – ed è considerata dai dirigenti e dagli analisti del settore come un barometro delle prospettive dell’elettronica mondiale.

Cina, sviluppata batteria atomica che dura 50 anni senza ricarica

Cina, sviluppata batteria atomica che dura 50 anni senza ricaricaRoma, 18 gen. (askanews) – Un’azienda cinese ha annunciato di aver sviluppato una batteria atomica che, a suo dire, ha una durata di 50 anni senza bisogno di ricarica. Betavolt Technology, una startup, sostiene che la sua batteria BV100 – che sfrutta l’energia rilasciata da isotopi nucleari con l’utilizzo di semiconduttori per convertire in energia elettrica – è sicura.

“La batterie a energia atomica utilizza principalmente il nichel-63 come fonte di energia e un semiconduttore di diamante come convertitore di energia e può produrre alimentazione a impulsi con una durata maggiore aggiungendo supercondensatori per lo stoccaggio di energia. La struttura di base di questa batteria nucleare include: convertitore, substrato, sorgente di nichel-63 e strato protettivo della batteria”, spiega sul proprio sito internet la compagnia. “La batteria – sostiene ancora la compagnia – potrebbe consentire a dispositivi come gli smartphone di funzionare indefinitamente senza ricarica o ai droni di volare senza atterrare”. Il BV100 misura solo 15 x 15 x 5 mm (0,59 x 0,59 x 0,2 pollici), con una potenza di 100 microwatt e 3 volt. La società ha dichiarato di voler produrre in serie la batteria entro la fine di quest’anno e di introdurre una versione da 1 watt l’anno prossimo.

Sudcorea, Yoon promette di abbassare le tasse sulla borsa

Sudcorea, Yoon promette di abbassare le tasse sulla borsaRoma, 17 gen. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha promesso di attuare riforme “audaci” nelle tasse sul mercato azionario per correggere la sottovalutazione percepita delle azioni sudcoreane e migliorare la situazione finanziaria della gente comune. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Yonhap.

Yoon ha parlato durante un incontro con circa 50 operatori di servizi finanziari, investitori a tempo pieno, manager e proprietari di piccole imprese, nel quarto di una serie di dibattiti politici che hanno coinvolto il governo e membri del pubblico. “I sistemi fiscali eccessivi che ostacolano lo sviluppo dei mercati azionari, in ultima analisi, danneggiano la classe media e la gente comune”, ha affermato durante il dibattito tenutosi presso la sede di Seoul della Korea Exchange, l’operatore della borsa del paese. “Se è qualcosa che può essere fatto attraverso un decreto presidenziale, agirò con audacia, anche se è politicamente svantaggioso”.

Yoon ha affermato che la riforma di tali sistemi fiscali “eccessivi” aiuterà a risolvere radicalmente lo “sconto Corea”, un termine che si riferisce alla sottovalutazione percepita delle azioni sudcoreane. Ha inoltre sottolineato il ruolo dei mercati azionari nell’aumentare la ricchezza degli individui. “Il settore degli investimenti finanziari allenta il conflitto di classe tra capitalisti e lavoratori, e tra aziende e lavoratori, e unisce il popolo”, ha affermato. Yoon ha promesso di dare maggiore voce agli azionisti di minoranza spingendo per revisioni legislative per istituzionalizzare le assemblee generali virtuali. Ha anche affermato che il governo amplierà l’ammissibilità per i conti di risparmio individuali (ISA) e aumenterà il limite dell’importo non imponibile.

Gli ISA sono stati introdotti in Corea del Sud nel 2016 come parte degli sforzi del governo per aiutare le persone ad aumentare la propria ricchezza con uno schema unico e offrire vantaggi fiscali ai clienti. Consentono ai clienti di scegliere autonomamente prodotti di investimento specifici o di lasciare alle società di servizi finanziari la responsabilità della gestione delle attività.

Cina, oltre crisi immobiliare, debito nascosto minaccia crescita

Cina, oltre crisi immobiliare, debito nascosto minaccia crescitaRoma, 23 ago. (askanews) – La crisi del mercato immobiliare cinese è strettamente interconnessa con l’altro polo del rischio strutturale che la Cina sta vivendo e che potrebbe limitare fortemente la sua ripresa post-pandemica: il cosiddetto “debito nascosto” riconducibile alle amministrazioni locali. Si tratta dei due vettori che hanno spinto la frenetica crescita cinese negli ultimi quattro decenni e che ora si trovano a pagare il conto, anche alla luce di una demografia che non prospetta margini enormi come in passato per il settore immobiliare.

A quanto ha scritto Caixin, il più autorevole giornale economico-finanziario cinese, riprendendo una stima della banca svizzera UBS, oltre l’80 per cento dei veicoli finanziari dei governi locali, conosciuti con l’acronimo inglese di LGFV, non è in possesso della liquidità sufficiente per garantire il pagamento degli interessi sul proprio debito. Questi veicoli sono società istituite dai governi locali per finanziare i grandi progetti infrastrutturali cinesi e, di conseguenza, questa carenza di liquidità impatta in maniera diretta sul settore delle costruzioni. E – a rendere più rischiosa la situazione per il settore finanziario cinese – qualcosa come il 30-40 per cento degli asset delle banche cinesi, secondo una stima di Caida Securities, sarebbero investiti proprio in bond LGFV. Un ulteriore elemento di preoccupazione il fatto che il migliaia di miliardi di euro di debito dei governi locali, in realtà, non è iscritto a bilancio, pur essendo garantito in qualche modo dal fatto di essere debito pubblico, e rappresenta – appunto – quello che è conosciuto come “debito nascosto”.

Ma di che cifre parliamo? Essendo debito “nascosto”, le stime variano sensibilmente. I dati del Ministero delle Finanze mostrano che i governi di tutta la Cina avevano 37mila miliardi di yuan (4.700 miliardi di euro) di debito contabile alla fine di aprile, ma non sono disponibili dati ufficiali pubblici sull’entità del debito nascosto. Il Fondo monetario internazionale ha stimato che quest’anno il debito totale accumulato dai LGFV cinesi è salito alla cifra record di 66mila miliardi di yuan (8.350 miliardi di euro), più che raddoppiato dal 2017. A luglio s’è tenuto un atteso incontro del Politburo del Partito comunista cinese – il sancta sanctorum del potere in Cina – che, tra le altre cose, ha evidenziato la necessità d’intervenire su debito dei governi locali per abbatterlo. E il ministro delle finanze Lu Kun ha affermato che alla fine del 2022 il debito delle amministrazioni locali era calato di un terzo, ma con un ritmo più lento rispetto a quello previsto, a quanto spiega Caixin. Una riforma delle relazioni tra governo centrale e locale sarà uno degli elementi che impegnerà i policymaker cinesi.

C’è inolte un altro elemento di preoccupazione che riguarda la trasparenza. La scorsa settimana il governo cinese ha interrotto la diffusione dei dati relativi alla disoccupazione giovanile, nel timore che questa potesse segnalare con evidenza la fragilità della ripresa post-pandemica. Una mossa che non è sfuggita al resto del mondo: il consigliere di sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha invitato Pechino a non nascondere informazioni necessarie a tutto il mondo per prendere decisioni appropriate. Caixin ha appreso che il Ministero delle Finanze ha lanciato un’indagine completa sui prestiti in nero dei governi locali all’inizio del 2023. I risultati dell’indagine devono però ancora essere divulgati.

Certo è che i governi locali hanno visto le vendite di terreni pubblici per le costruzioni, una fonte importante d’introito, raffreddarsi in maniera decisa e questo ha messo i loro bilanci in difficoltà. I rischi di default dei veicoli finanziari locali hanno un impatto pesante sulle amministrazioni, specialmente quelle più povere. Queste carenze finanziarie, inoltre, alla fine vanno a impattare sulla vita dei cittadini, quando il governo centrale – perché la Cina resta un sistema centralista – non va a coprire il debito. Un caso divenuto noto è quello della società di trasporti pubblica di Baoding, nella provincia di Hebei, che a giugno ha semplicemnte dovuto interrompere il servizio perché rimasta a corto di fondi. Nel 2017 il presidente Xi Jinping aveva sentenziato che “la casa è per viverci, non per specularci”. L’applicazione di questo principio però ha avuto un costo, che è stato amplificato anche dai durissimi lcockdown imposti nell’ambito della politica Covid-Zero. I veicoli finanziari locali, che sono proliferati per aggirare le norme introdotte dal governo centrale a metà anni ’90 per impedire che i governi locali facessero debito a profusione, dipendono molto dalle operazioni di vendita dei terreni agli sviluppatori immobiliari e si sono trovati in difficoltà di fronte a un raffreddamento del mercato della casa. Non a caso tra i suggerimenti dell’ultimo “Rapporto sui lavori del governo” presentato dal primo ministro uscente Li Keqiang al Congresso nazionale del popolo di marzo, la frase di Xi era scomparsa. Secondo Caixin, entro la fine di quest’anno, circa 2.600 miliardi di yuan (329 miliardi di euro) di obbligazioni scadranno per 3.427 LGFV. Le cinque province con il maggior debito LGFV in scadenza sono Jiangsu, Zhejiang, Shandong, Tianjin e Sichuan. Una pratica comune per gli LGFV è quella di emettere nuove obbligazioni per ripagare i prestiti esistenti. Secondo quanto ha stimato a luglio Fitch Ratings le banche cinesi dovranno affrontare una pressione crescente sulla qualità degli asset e sulla redditività derivante dalla loro esposizione al debito dei veicoli di finanziamento del governo locale (LGFV) nel prossimo anno o due. A essere a rischio sono prevalentemente le piccole banche regionali cinesi nelle province più deboli. E’ probabile che le ristrutturazioni dei prestiti bancari del debito LGFV aumentino, in particolare in 10 province maggiormente vulnerabili alle pressioni di rifinanziamento. Le autorità cinesi – secondo Fitch – potrebbero considerare tali ristrutturazioni come un’opzione per alleviare la liquidità dei LGFV più deboli ed evitare il default sui titoli pubblici. Questo fatto, alla luce anche della riforma sulla classificazione del rischio patrimoniale messa in campo da Pechino in questi anni, farà aumentare i crediti in sofferenza. Tali ristrutturazioni rischiano comunque di compromettere ulteriormente la capacità di finanziamento di altri LGFV nelle stesse regioni, il che potrebbe incentivare i governi sponsor a cercare di impedirle cercando soluzioni alternative, tra cui l’organizzazione della cessione degli asset dei LGFV, l’iniezione di asset operativi nei LGFV o la richiesta di sostegno fiscale dai governi provinciali. Un altro modo per affrontare il problema – evidenzia Caixin – potrebbe quello di scambiare debiti nascosti, a breve termine e con interessi elevati, con titoli di Stato a lungo termine e a basso costo. Dal 2014, la Cina ha effettuato quattro cicli di swap di questo tipo. Da luglio, i governi provinciali di Fujian, Guizhou, Yunnan, Jiangxi e Guangzhou hanno iniziato ad aiutare alcuni governi municipali e di contea a candidarsi per prendere parte a un programma pilota nazionale volto a disinnescare i rischi del debito pubblico locale.

Huawei, fatturato 2022 a rilento e utili a picco con sanzioni Usa

Huawei, fatturato 2022 a rilento e utili a picco con sanzioni Usa



Huawei, fatturato 2022 a rilento e utili a picco con sanzioni Usa – askanews.it


Huawei, fatturato 2022 a rilento e utili a picco con sanzioni Usa – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Il gigante dell’elettronica cinese Huawei ha chiuso il 2022 con un crollo degli utili e una crescita risicata del fatturato. Risultati che risentono di “un contesto impegnativo e di fattori non di mercato che hanno continuato a pesare sulle attività”, afferma il presidente di turno Eric Xu, nel comunicato Sul rapporto annuale pubblicato oggi dal gruppo.

La società risente infatti degli effetti di diverse sanzioni imposte dagli Usa su una molteplicità di prodotti di telecomunicazioni cinesi, assieme alle restrizioni che Pechino ha mantenuto per tutto il 2022 a motivo del Covid. Lo scorso anno il fatturato totale ha raggiunto 642.338 miliardi di yuan, equivalenti a 92,4 miliardi di dollari, a fronte di 636.807 miliardi realizzati da Huawei del 2021.

L’utile operativo è crollato a 42,2 miliardi di yuan, da 121,4 miliardi di un anno prima, l’utile netto è caduto a 35,6 miliardi, da 113,7 miliardi un anno prima. I margini operativi sono scesi al 6,6%, dal 19,1% del 2021. Va ricordato che i risultati del 2021 erano all’opposto stati gonfiati dai mutamenti dei consumi sempre collegati alle restrizioni imposte per il Covid. Il gruppo cinese rivendica che sta portando avanti un energico piano di investimenti e che il 2023 sarà cruciale per lo sviluppo.