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Samsung affronta oggi il primo sciopero della sua storia

Samsung affronta oggi il primo sciopero della sua storiaRoma, 7 giu. (askanews) – Samsung si trova oggi ad affrontare il primo sciopero della sua storia. Il Sindacato nazionale dei lavoratori di Samsung Electronics (NSEU), un’organizzazione sindacale interna al grande conglomerato dell’elettronica sudcoreano, ha proclamato un’astensione del lavoro per la giornata di oggi.


Lo sciopero non è destinato ad avere un impatto particolare sulla produzione: gli iscritti al sindacato sono circa 28mila, più di un quinto della forza lavoro dell’azienda. Ma rappresenta comunque un segnale di inasprimento dei rapporti interni all’interno di un gruppo che è in prima linea nella corsa globale a ricoprire posizioni di mercato nel settore dei semiconduttori. L’astensione dal lavoro è motivata da una vertenza che riguarda i livelli retributivi dei dipendenti. NSEU ha chiarito che non intende divulgare i numeri dell’adesione, che è su base volontaria e che si manifesta attraverso un uso coordinato col sindacato delle ferie dei dipendenti. “L’uso coordinato delle ferie è il nostro primo passo verso il nostro obiettivo finale di uno sciopero su larga scala,” ha detto Lee Hyun-guk, vice capo del NSEU.


Secondo Samsung l’adesione non è stata massiccia e in borsa non c’è stato un particolare sulle azioni dell’azienda. La vertenza tra sindacato e compagnia è iniziata dopo che Samsung ha dato la disponibilità di aumentare i salari quest’anno di poco più del 5,1%, rispetto richieste sindacali più elevate (5,4%) e a un miglioramento nel sistema dei bonus oltre che più ferie.

Giappone, Nikkei: ecco come l’IA mina l’industria degli “anime”

Giappone, Nikkei: ecco come l’IA mina l’industria degli “anime”Roma, 6 giu. (askanews) – Uno dei settori più importanti dell’economia giapponese, vero carburante del soft-power del Sol levante, è messo a diretto e imminente rischio dall’avvento dell’intelligenza artificiale generativa. Si tratta del mondo degli “anime”, i cartoni animati nipponici. E’ quello che emerge da un’inchiesta effettuata dal Nikkei, che ha rinvenuto migliaia di immagini realizzate con l’IA che circolano liberamente con probabili violazioni delle norme del copyright, creando un danno economico notevole.


Nikkei ha messo in atto una ricerca su molti siti utilizzando i nomi dei personaggi di 13 titoli del mondo “anime”, a partire dai popolarissimi Pokemon, scoprendo almeno 90mila immagini realizzate con l’IA generativa, che quindi sfuggono a qualsiasi proprietà intellettuale. Per 2.500 immagini, inoltre, l’aspetto è così simile che è difficile – per gli esperti legali interpellati dalla testata economica nippponica – non immaginare una violazione palese del copyright. A farla da padrone, in particolare, sono i Pokemon, per i quali il valore della proprietà intellettuale è stimato essere qualcosa come 85 miliardi di euro. Nikkei ha rilevato almeno 1.200 immagini simili a quelle di Pikachu, il principale dei personaggi.


Non scampa neanche Mario, il personaggio del gioco Nintendo “Super Mario” fanmoso in tutto il mondo. Almeno 470 copie taroccate dall’IA sono state rilevate da Nikkei. L’analisi effettuata dalla testata giapponese pone delle questioni sempre più evidenti rispetto allo sviluppo dell’intelligenza artificiale che “impara” ingurgitando una grande quantità di dati, senza di fatto pagare per l’utilizzo di tali informazioni. Recentemente, negli Stati uniti, il New York Times ha presentato una denuncia nei confronti di OpenAI e Microsoft sostenendo la violazione del copyright dei contenuti di notizie relativi ai sistemi di intelligenza artificiale.


Nikkei ha effettuato anche un altro tipo di analisi sui prompt, immettendone 2.500 e valutando che nel 90% dei casi i nomi dei personaggi e delle serie di anime erano già inseriti, il che fa pensare che in precedenza siano state generate immagini di questo tipo. Nella normativa nipponica, per valutare un’eventuale violazione del copyright si verifica la “somiglianza” relativa ad alcuni aspetti caratteristici. Al momento non ci sono nei tribunali giapponesi denunce, ma a febbraio la Corte di internet del Guangzhou (Cina) ha rilevato una violazione per un’immagine generata dall’IA che somigliava al personaggio Ultraman.


L’industria degli anime – secondo il rapporto del 2023 dell’Associazione dell’animazione giapponese – vale qualcosa come 3.000 miliardi di yen (17,7 miliardi di euro).

Giappone, ad aprile 2024 ancora in calo i salari reali

Giappone, ad aprile 2024 ancora in calo i salari realiRoma, 6 giu. (askanews) – I salari reali in Giappone ad aprile sono diminuiti dello 0,7% rispetto all’anno precedente per il 25mo mese consecutivo, il periodo più lungo da quando i dati comparabili sono disponibili dal 1991. Lo ha riferito oggi il ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare di Tokyo.


L’entità del calo è stata inferiore rispetto al calo rivisto del 2,1% di marzo, dopo che molte grandi aziende nelle trattative salariali primaverili (shunto) hanno accordato gli aumenti salariali più alti degli ultimi trent’anni. Ma questo non è riuscito a compensare la perdita di valore reale delle retribuzioni alla luce dell’inflazione. “Gli effetti delle negoziazioni salariali ‘shunto’ sono stati riflessi, in una certa misura, ma non è chiaro se continueremo a vedere buoni risultati”, ha dichiarato un funzionario del ministero, secondo l’agenzia di stampa Kyodo. “Non è certo quando i salari reali torneranno positivi tenendo conto di un equilibrio” tra salari e aumenti dei prezzi.


I salari nominali, la media degli incassi mensili totali per lavoratore, inclusi stipendio base e straordinari, sono cresciuti del 2,1% a 296.884 yen (1.751 euro), in aumento per il 28mo mese consecutivo. L’indice dei prezzi al consumo, utilizzato per calcolare i salari reali, è aumentato del 2,9% nel mese di riferimento, superando l’incremento dei salari nominali.


La Keidanren (confindustria giapponese) ha reso noto di aver concordato coi sindacati un aumento salariale medio superiore al 5%. Invece gli aumenti salariali medi tra le piccole e medie imprese sono stati del 3,62%, secondo un sondaggio pubblicato dalla Camera di Commercio e Industria del Giappone.

Vietnam, nuove accuse per la potente tycoon Lan condannata a morte

Vietnam, nuove accuse per la potente tycoon Lan condannata a morteRoma, 6 giu. (askanews) – Truong My Lan è un nome che, probabilmente, dice poco alle cronache italiane. Ma in Vietnam è al centro di una vicenda particolarmente delicata. Parliamo di una delle donne d’affari più importanti e influenti del paese del Sudest asiatico che, in questo momento, è nel braccio della morte dpo essere stata condannata alla pena capitale per un caso di truffa valutato ben 11 miliardi di euro.


Lan, 67 anni, si sta battendo per salvarsi la vita, ha proposto appello contro la sentenza. Ma oggi – secondo quanto ha scritto il giornale Tuoi Tre – le sue speranze sembrano diventate più vaghe. La polizia vietnamita ha infatti notificato la fine delle indagini su un altro caso di frode, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro contro di lei e contro altri 33 presunti complici. Nel mirino operazioni condotte dalla sua compagnia immobiliare – il Gruppo Van Thinh Phat – attraverso la Saigon Commercial Bank (SCB). Secondo le conclusioni raggiunte dalla polizia, Truong My Lan e i suoi complici avrebbero emesso 25 pacchetti di obbligazioni fittizie, senza garanzie, che attualmente non sono in grado di essere rimborsate. Il valore totale di questi pacchetti di obbligazioni è di oltre 30.869 miliardi di dong vietnamiti (1,1 miliardi di euro), solo in minima parte poi onorati, con 35mila investitori lasciati a secco.


Le indagini avrebbero inoltre determinato che Truong My Lan è la mente dietro un’organizzazione di riciclaggio di denaro per un totale di oltre 445.000 miliardi di dong (16,1 miliardi di euro). Di questi, oltre 415.000 miliardi di dong (15 miliardi di euro) proverrebbero da fondi ottenuti tramite appropriazione indebita dalla SCB Bank e 30.000 miliardi di dong (1,08 miliardi di euro) da frode per appropriazione indebita. Ancora, la tycoon è accusata assieme ai complici di aver esportato all’estero, in violazione delle norme, valuta per 106.000 miliardi di dong (3,8 miliardi di euro). Mentre, in direzione opposta, Lan avrebbe fatto entrare nel paese oltre 2,7 miliardi di euro. Il trasferimento di denaro dal Vietnam all’estero e viceversa è stato effettuato attraverso contratti fittizi di compravendita di azioni, conferimenti di capitale, contratti di consulenza o prestiti. Queste accuse si innestano sulle precedenti accuse che hanno portato alla condanna a morte di Lan. Secondo la sentenza, la businesswoman avrebbe detenuto il 91,5% delle azioni di SCB Bank tramite prestanome. Aveva così modo di manovrare i manager della banca di Saigon in modo da muovere i propri fondi illegali in maniera del tutto senza controllo. Inoltre, la tycoon avrebbe anche spinto a corrompere gli ispettori della Banca centrale che erano stati incaricati di indagare sulla SCB Bank con mazzette milionarie in termini di euro.


Dopo l’arresto a ottobre 2022 della donna d’affari, la banca è stata messa sotto il controllo della Banca centrale. Lan ha chiesto in appello di rivedere le accuse per le quali è stata condannata alla pena capitale. Ma le nuove accuse rischiano di pesare anche su questa istanza.

Cina, Country Garden vuole vendere quota in produttore chip CXMT

Cina, Country Garden vuole vendere quota in produttore chip CXMTRoma, 6 giu. (askanews) – Lo sviluppatore immobiliare cinese andato in default Country Garden sta cercando di vendere la sua partecipazione in ChangXin Memory Technologies (CXMT), un produttore di chip, per cercare di ridurre il suoindebitamento. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.


La quota dell’1,68% è detenuta attraverso il venture capital del gruppo – Country Garden Venture Capital – fondato nel 2019. A fine marzo, CXMT ha raccolto 10,8 miliardi di yuan (1,37 miliardi di euro) in un round di finanziamento, portando la sua valutazione vicina a 140 miliardi di yuan (17,7 miliardi di euro). Country Garden è stato il più grande sviluppatore immobiliare della Cina. Ma a ottobre scorso è andato in default su un’obbligazione denominata in dollari, costringendo i creditori a negoziare una ristrutturazione del debito. E’ stata anche presentata un’istanza di liquidazione presso il tribunale supremo di Hong Kong, che ieri ha ordinato un rinvio dell’udienza al 29 luglio, secondo quanto ha comunicato la stessa Country Garden alla Borsa di Hong Kong presso la quale è quotata.


Due giorni fa lo sviluppatore ha segnalato che le sue vendite messe a contratto per maggio sono croollate del 76% su base annua, a un totale di 4,3 miliardi di yuan (545 milioni di dollari), dopo un crollo dell’83% di aprile. L’arretramento è stato solo leggermente frenato dal pacchetto di salvataggio lanciato dal governo nelle scorse settimane a beneficio del settore immobiliare. Country Garden aveva 1.360 miliardi di yuan (172,5 miliardi di euro) in passività totali al 30 giugno 2023, secondo i suoi ultimi conti pubblicati. Di questi, 258 miliardi di yuan (32,7 miliardi di euro) erano obbligazioni e prestiti bancari.


Il sviluppatore non ha presentato il suo rapporto annuale 2023 entro il 30 aprile, secondo le regole della borsa di Hong Kong. CXMT è una compagnia tech sostenuta dallo stato, guida lo sviluppo dei chip di memoria a accesso casuale dinamico (DRAM) in Cina, che sono onnipresenti nell’elettronica di consumo, nei server e nei data center. La società, fondata nel 2016 e con sede a Hefei, nella provincia orientale di Anhui, rappresenta la migliore speranza della Cina per raggiungere i tre principali produttori mondiali di DRAM, i giganti sudcoreani Samsung Electronics e SK Hynix, e l’americana Micron Technology.


Nonostante sia stata colpita dalle restrizioni sulle esportazioni degli Stati uniti nel 2022, CXMT ha lavorato sui propri chip di memoria a grande larghezza di banda su misura per i processori di intelligenza artificiale (IA). Ha lanciato il primo chip DRAM a basso consumo della Cina del tipo double-data-rate-5 a dicembre.

Chip, tra Cina e Taiwan un derby delle fiere: Taipei batte Nanchino

Chip, tra Cina e Taiwan un derby delle fiere: Taipei batte NanchinoRoma, 6 giu. (askanews) – Un significativo derby a distanza si tiene in questi giorni tra Cina e Taiwan, con quest’ultima apparentemente in vantaggio. Protagonisti sono due fiere, ma in palio c’è qualcosa di più di qualche contratto e di una vetrina per i numeri uno delle aziende tecnologiche: c’è la gara geopolitica tra Pechino e Washington per imprimere il segno sulla nuova rivoluzione tech destinata a cambiare il volto della produzione, del lavoro e, in definitiva, dei rapporti politici e sociali nei diversi paesi.


Le due fiere sono la Wold Semiconducter Conference (WSC), che è stata inaugurata ieri a Nanchino, e il COMPUTEX 2024 che si tiene da martedì a Taipei. Mentre Cina popolare e Taiwan (con alle spalle gli Usa) sono impegnati in un conflitto di parole (con la pericolosa ricaduta di provocazioni militari), sul fronte tecnologico la gara è pienamente aperta. E, a guardare i due eveti, al momento il derby lo sta vincendo il più piccolo dei due contendenti, cioè l’isola riottosa a tornare nelle braccia della madrepatria. COMPUTEX, infatti, quest’anno è stato scelto infatti come contesto entro il quale i numeri uno del mondo dei semiconduttori si sfidano, si punzecchiano, si stimolano a vicenda. Inaugurata dal neo-presidente taiwanese e bestia nera di Pechino, Lai Ching-te (William Lai), ha come tema “Connecting AI” e vede la presenza di 1.500 aziende provenienti da 36 paesi, con 4.500 stand aperti.


Lai ha espresso la speranza che l’industria investirà insieme per trasformare Taiwan in una “AI Smart Island”. Il governo garantirà una fornitura di energia stabile, costruirà supercomputer e continuerà a coltivare talenti per migliorare le capacità di intelligenza artificiale di Taiwan. James Huang, presidente del Consiglio del commercio estero di Taiwan (TAITRA), ha disegnato l’isola come il centro di una nuova rivoluzione digitale, che ha anche dei connotati geopolitici che non sfuggono a Pechino: “Dalla sua fondazione, COMPUTEX è stato al centro della rivoluzione globale del computing. Stiamo attraversando una grande trasformazione. Taiwan possiede tecnologie avanzate di produzione di semiconduttori, si trova al centro della rivoluzione dell’intelligenza artificiale e occupa una posizione chiave nella catena di approvvigionamento globale”.


Di certo, in questi giorni Taipei è effettivamente la capitale globale dei semiconduttori. Basta scorrere lista dei CEO arrivati dall’estero a COMPUTEX per capirlo: Lisa Su di AMD, Cristiano Amon di Qualcomm, Pat Gelsinger di Intel, Rick Tsai di MediaTek, Charles Liang di Supermicro, Rene Haas di ARM e, infine, Jensen Huang di Nvidia. Proprio quest’ultimo, proprio mentre era a Taipei, è diventato il capo della seconda società più capitalizzata al mondo: Nvidia ha superato ieri Apple sfondando il muro dei 3mila miliardi di dollari e piazzandosi dietro Microsoft. Dal canto suo, il WSC di Nanchino si presenta alla sfida con un evento più dimesso quest’anno. Le restrizioni tecnologiche imposte dagli Stati uniti alla Cina hanno contribuito a indebolire il mercato cinese dei semiconduttori e diversi giganti americani preferiscono stare fuori dai riflettori in un momento, peraltro, delicato anche per le scadenze elettorali che incombono sulla vicenda americana.


La fiera – secondo quanto scrive oggi il South China Morning Post – ha attirato poco più di 200 espositori, tra i quali la TSMC (che è un campione taiwanese e il principale produttore mondiale di chip a contratto), Huawei e Tencent. Lo scorso anno gli espositori erano stati 300 e anche il numero di visitatori sembra essere diminuito quest’anno, riflettendo un calo del mercato locale. Le vendite di semiconduttori in Cina sono calate del 14% nel 2023, il calo più forte di tutti i mercati del mondo, secondo la Semiconductor Industry Association (SIA) statunitense. TSMC, che gestisce una fonderia capace di produrre chip logici di grado 16 nanometri a Nanchino dal 2016, ha rifiutato di partecipare ai forum o di commentare ai margini dell’evento a causa delle tensioni geopolitiche tra Cina e Taiwan. L’anno scorso, Solo poche aziende straniere hanno deciso di esporre. Tra loro la sudcoreana Samsung Electronics, il fornitore britannico di IP per chip Arm, l’azienda statunitense di software di simulazione ingegneristica Ansys, STMicroelectronics ed Ericsson China. Altri espositori locali includevano la startup di unità di elaborazione grafica Biren Technologies e il principale produttore cinese di chip di memoria flash YMTC. Secondo quanto ha scritto Bloomberg, Pechino ha recentemente indicato ai produttori di auto del paese di dare priorità all’uso di chip prodotti in patria nelle loro forniture. La maggior parte delle applicazioni elettroniche per auto non richiede le tecnologie pià avanzate di produzione di chip. Ma questo rischia di porre un limite allo sviluppo hi-tech, peraltro in un momento in cui le compagnie cinesi si sono date a una corsa frenetica per l’intelligenza artificiale generativa.

Sudcorea, Pil cresciuto dell’1,3% su base trimestrale

Sudcorea, Pil cresciuto dell’1,3% su base trimestraleRoma, 5 giu. (askanews) – L’economia della Corea del Sud è cresciuta al ritmo più veloce in oltre due anni nel primo trimestre dell’anno, poiché la ripresa delle esportazioni è continuata e la spesa privata è rimasta solida. Lo riferiscono i dati preliminari diffusi oggi dalla Banca di Corea (BoK) .


Il prodotto interno lordo reale del paese è aumentato dell’1,3% su base trimestrale nel periodo gennaio-marzo, in linea con una stima precedente. L’espansione del primo trimestre si confronta con l’espansione dello 0,5% su base trimestrale nel periodo settembre-dicembre e segna il livello più alto dal quarto trimestre del 2021, quando l’economia era cresciuta dell’1,6%.


Su base annua, l’economia della Corea del Sud è avanzata del 3,3% nel primo trimestre, superiore alla crescita del 2,1% dell’ultimo trimestre del 2023. La spesa privata ha registrato un aumento dello 0,7% nel periodo gennaio-marzo, accelerando rispetto allo 0,4% del trimestre precedente.


Le esportazioni del paese sono aumentate dell’1,8% nel primo trimestre, rallentando rispetto al guadagno del 3,9% del trimestre precedente. La spesa del governo è aumentata dello 0,8% e gli investimenti in costruzioni sono aumentati del 3,3% nel primo trimestre, un cambiamento rispetto al calo del 3,8% del trimestre precedente, secondo i dati.


I dati sono stati pubblicati mentre l’inflazione del paese è rimasta sotto il 3% per il secondo mese consecutivo a maggio. I prezzi al consumo, un indicatore chiave dell’inflazione, sono aumentati del 2,7% su base annua il mese scorso, rispetto al 2,9% su base annua del mese precedente, segnando il secondo mese consecutivo in cui la crescita dei prezzi è rallentata e la cifra è rimasta sotto il 3%. Lo scorso mese, la banca centrale ha mantenuto stabile il suo tasso di interesse al 3,5% per l’undicesima volta consecutiva, considerando una moderazione dell’inflazione più lenta del previsto e ha aumentato la stima di crescita per l’anno.

Giappone si doterà di legge per sostenere produzione chip avanzati

Giappone si doterà di legge per sostenere produzione chip avanzatiRoma, 5 giu. (askanews) – Il governo giapponese del primo ministro Fumio Kishida intende dotarsi di una legislazione ad hoc per sostenere la produzione di chip di nuova generazione utilizzati nell’intelligenza artificiale (Ia) e nei veicoli elettrici. Lo scrive oggi il Nikkei, che ha avuto accesso a una bozza del piano annuale di politica economica e fiscale.


Il documento, previsto per giugno, chiede al governo di “considerare le misure legislative necessarie” per la produzione di massa, probabilmente con un occhio di riguardo per l’azienda nazionale Rapidus, che punta a iniziare la produzione di semiconduttori a 2 nanometri entro il 2027. Il Giappone controllava la maggior parte del mercato globale dei semiconduttori negli anni ’80, ma la sua quota è crollata col tempo a favore di concorrenti regionali come Taiwan e Corea del Sud.


Rapidus prevede di avere bisogno di 5mila miliardi di yen (curca 30 miliardi di euro) per raggiungere la produzione di massa, ma finora ha ottenuto poco meno del 20% di questa cifra in sussidi per la ricerca e sviluppo, insieme a una piccola quantità di finanziamenti dal settore privato. Oltre ai semiconduttori, il documento prevede anche progetti per veicoli autonomi su strade pubbliche in più di 100 località a livello nazionale nell’anno fiscale 2024 e fissa l’obiettivo di redigere e implementare un piano per il funzionamento tutto l’anno in ogni prefettura entro l’anno fiscale 2025.

Giappone, crisi demografica: tasso fertilità 2023 ancora giù

Giappone, crisi demografica: tasso fertilità 2023 ancora giùRoma, 5 giu. (askanews) – Il tasso di fertilità totale del Giappone – il numero medio di nascite per donna durante gli anni riproduttivi – è diminuito nel 2023 per l’ottavo anno consecutivo, raggiungendo un minimo storico. Lo dicono i dati diffusi oggi dal ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare di Tokyo.


Questo dato indica i figli nati da ciascuna donna se questa vivesse fino alla fine dei suoi anni fertili. Il ministero aggiunge il tasso di natalità per le donne di ogni età tra i 15 e i 49 anni per calcolare il tasso di fertilità totale. La cifra nazionale è diminuita a 1,20 l’anno scorso, 0,06 punti in meno rispetto al 2022, ha dichiarato il ministero.


A livello nazionale, il numero totale di nascite di cittadini giapponesi residenti nel paese è stato di 727.277 nel 2023, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente. Il calo naturale della popolazione è aumentato del 6,3% a 848.659. Questo decremento continua da 17 anni. La tendenza alla diminuzione della fertilità riflessa nel tasso di fertilità totale è stata evidente per cinque decenni. E sebbene la fertilità sia leggermente aumentata negli anni 2000, è diminuita continuamente dal 2016.


Si prevede che la popolazione del Giappone diminuirà drasticamente nei prossimi decenni, ponendo sfide inedite per l’economia e la società. Un tasso di fertilità di 2,1 è necessario affinché la popolazione di un paese rimanga stabile, in assenza di immigrazione.

IA, accordo multimiliardario tra Hitachi e Microsoft

IA, accordo multimiliardario tra Hitachi e MicrosoftRoma, 4 giu. (askanews) – Hitachi e Microsoft hanno annunciato di aver messo insieme le forze per avviare una collaborazione con l’obiettivo di accelerare l’innovazione dell’intelligenza artificiale generativa nei tool utilizzati per gli affari.


Attraverso questa alleanza strategica, Hitachi stimolerà la crescita del business Lumada, con un fatturato previsto di 2,65 trilioni di yen (15,5 miliardi di euro) nell’anno fiscale in corso, e promuoverà l’efficienza operativa e il miglioramento della produttività per i 270mila dipendenti del Gruppo Hitachi. Nello specifico, Hitachi incorporerà il cloud Microsoft, il servizio Azure Open AI, Dynamics 365, Copilot for Microsoft 365 e GitHub Copilot nelle soluzioni Lumada per fornire soluzioni innovative per l’energia, la mobilità e altri settori col fine di fornire risultati migliori per le aziende e la società.


Inoltre, le due società promuoveranno progetti congiunti per rispondere alle pressanti esigenze aziendali come il rafforzamento dei servizi cloud, il miglioramento della sicurezza e la mitigazione dell’impatto ambientale dei data center, che sono diventati un’area di interesse crescente con il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. “Hitachi sta perseguendo la trasformazione applicando l’intelligenza artificiale in tutto il gruppo per migliorare la produttività e investirà 300 miliardi di yen (1,7 miliardi di euro) in GenAI per cogliere nuove opportunità di crescita nell’anno fiscale 2024. Hitachi e Microsoft hanno già lavorato su una serie di progetti di co-creazione, tra cui lo sviluppo di soluzioni digitali di prossima generazione per i settori della produzione e della logistica, e lo sviluppo di un metaverso esteso sul campo che gira su Microsoft Teams”, ha affermato Keiji Kojima, presidente e CEO di Hitachi. “Con questo nuovo accordo, siamo entusiasti di accelerare ulteriormente l’innovazione sociale espandendo i nostri sforzi nei settori delle infrastrutture sociali come l’energia e la mobilità, e applicando l’intelligenza artificiale generativa, per migliorare la produttività dei lavoratori in prima linea, che diventerà ancora più importante nel futuro. Unendo le nostre capacità, possiamo contribuire a risolvere i problemi affrontati dai nostri clienti e dalla società e contribuire a un futuro più sostenibile”.


Dello stesso tenore le dichiarazioni che arrivano dal fronte Microsoft. “Stiamo entrando in una nuova era dell’intelligenza artificiale con la prospettiva di fornire risultati aziendali trasformativi in ogni ruolo e settore”, ha affermato Satya Nadella, presidente e CEO di Microsoft. “La nostra partnership ampliata con Hitachi unirà la potenza di Microsoft Cloud – incluso Microsoft Copilot – con l’esperienza di Hitachi nel settore per migliorare la produttività di 270.000 dipendenti Hitachi e aiutare ad affrontare le sfide più grandi dei clienti, inclusa la sostenibilità”.