Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Commercialisti: sviluppare cultura ESG anche in partecipate pubbliche

Commercialisti: sviluppare cultura ESG anche in partecipate pubblicheNapoli, 16 mag. (askanews) – “Riteniamo necessario continuare l’attività di divulgazione sulle tematiche della sostenibilità. L’Unione Europea ha stabilito, in verità già da un po’ di tempo, che è arrivato il momento di cominciare ad occuparsi in maniera seria e concreta di sostenibilità applicando non solo alle attività imprenditoriali ma, inevitabilmente e conseguentemente, anche alle aziende pubbliche e partecipate pubbliche, i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance”. Lo ha affermato Raffaele Ianuario, consigliere dell’Odcec di Napoli, in occasione del forum “ESG e aziende partecipate, percorsi di sostenibilità nel settore pubblico” promosso dalla Commissione di studio ESG (Environmental, Social and Governance) dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, che si è svolto a Palazzo Calabritto. “Tematiche estremamente importanti che richiedono studio, ricerca e approfondimento – ha aggiunto Ianuario – ancora poco avvertite come necessarie. Il concetto di sostenibilità, per molte aziende di piccola e media dimensione del Mezzogiorno, non ha, purtroppo, ancora importante te significato per cui diventa fondamentale il ruolo dei commercialisti che indirizzano le aziende verso una svolta culturale a favore della sostenibilità”.


Secondo Emmanuela Saggese, presidente della Commissione ESG dell’Odcec di Napoli), “ci troviamo in un momento di grande trasformazione e l’adozione dei criteri ESG all’interno delle aziende è vista più come un’imposizione che come una scelta che deve operare l’azienda per rimanere competitiva e garantire un futuro sostenibile non solo all’azienda stessa ma alla sua permanenza sul mercato”. “Per le aziende partecipate pubbliche – ha poi detto Saggese – è molto importante avviare questo percorso che prevede l’implementazione di strategie che in una visione di lungo termine daranno i loro frutti. E’ determinante allinearsi quanto prima a quelle che sono le direttive europee. E’ un percorso impegnativo che richiede strategie decisionali importanti, dei cambi di paradigma e l’adozione dei sistemi di gestione interni alle aziende che comporta un momento di riflessione sullo stato dell’arte e sulla direzione da intraprendere”. Giovanni Ciancio, founder di Soluzioni Sostenibili SB, ha sostenuto che “la recente introduzione della CSRD determinerà un cambiamento cruciale nel modo di rendicontare gli aspetti di sostenibilità, vale a dire tutto ciò che le aziende operanti nel settore pubblico possono fare in termini di lotta al cambiamento climatico, mitigazione dell’inquinamento, tutela della biodiversità ma soprattutto l’aspetto sociale, vale a dire la tutela del benessere dei lavoratori e la parità di genere. Un passo avanti che determinerà la presa di coscienza da parte delle aziende dell’importanza di questi temi per lo sviluppo sostenibile”.


Antonio Minervini (founder Soluzioni Sostenibili SB) ha sottolineato che “la sostenibilità è un cammino ormai segnato con obiettivi precisi che mette tutte le aziende, sia le private che le pubbliche, di fronte a una responsabilità non indifferente. La quasi totalità delle aziende pubbliche partecipate ha istituito un modello organizzativo conforme al decreto 231 che prevede attività legate alla sicurezza sul lavoro, alla trasparenza e alla corruzione. Un percorso più semplice che consente anche l’integrazione dei fattori di sostenibilità che per le aziende significa guardare ai propri obiettivi sociali”. I lavori hanno anche visto un confronto tra Mauro Ascione, presidente Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, Massimo Iodice, amministratore unico Casoria Ambiente, Amedeo Manzo, amministratore unico Napoli Holding, e Claudio Martelli, dirigente area partecipate del Comune di Napoli. (nella foto un momento dei lavori del confronto “ESG e aziende partecipate, percorsi di sostenibilità nel settore pubblico” promosso da Odcec di Napoli)

Export, nel 2023 la Campania ha registrato un valore di 276 mln

Export, nel 2023 la Campania ha registrato un valore di 276 mlnNapoli, 17 apr. (askanews) – Nel 2023 la Campania ha registrato un valore delle esportazioni di 276 milioni di euro. La Croazia è stata la destinazione principale di queste esportazioni, acquistando beni per un valore di circa 98 milioni di euro. Seguono la Slovenia con 74 milioni, l’Albania con 65 milioni e la Serbia con 39 milioni. Il settore principale nelle esportazioni campane è l’agro-alimentare e bevande, che rappresenta il 22,3% del totale. A rilevare i dati Intesa Sanpaolo nel corso del roadshow sull’internazionalizzazioni delle Pmi a Napoli.


Per quanto riguarda le importazioni, la Campania ha registrato un totale di quasi 284 milioni di euro. La Slovenia è il principale Paese di provenienza, con 111 milioni, seguito dall’Albania con 77 milioni, dalla Croazia con 50 milioni e dalla Serbia con 46 milioni. La classifica dei settori di importazione vede posizionarsi in testa l’agro-alimentare e bevande (31% sul totale regionale, di cui il 63% di provenienza slovena), seguito da abbigliamento (11,7%, di cui il 65% dall’Albania) e metallurgia (10,3%, di cui il 60% acquistati dall’Albania). Nel 2023 la Calabria ha registrato un volume di esportazioni pari a 17,2 milioni di euro verso le quattro destinazioni. Questo flusso si è distribuito quasi equamente tra Albania, Croazia e Slovenia, ognuna delle quali ha ricevuto merci per un valore di circa 5 milioni di euro. La Serbia ha ricevuto una quota minore, pari a 726 mila euro. Il settore agro-alimentare e bevande ha guidato le esportazioni calabresi, rappresentando il 26,6% del totale. Nel 2023 la Calabria ha importato dai quattro Paesi merci per un valore di circa 24,7 milioni di euro. La Slovenia è stata la principale fonte di importazioni con 9,8 milioni di euro, seguita dall’Albania con 7,6 milioni, la Croazia con 6,2 milioni, e la Serbia con circa 1,1 milioni. (segue)

Vietti: la riforma del 2003 modernizzò il nostro diritto societario

Vietti: la riforma del 2003 modernizzò il nostro diritto societarioNapoli, 18 gen. (askanews) – “La riforma ha dato buona prova di sé in questi vent’anni dove è successo di tutto. Dalla crisi economica del 2008 a quelle più recenti, gli istituti introdotti hanno avuto una buona tenuta dimostrando una verità fondamentale: la regola in diritto commerciale non è una pura sovrastruttura ma serve ad orientare il mercato. Quest’ultimo ha le sue dinamiche, ma se può disporre di regole agili, proattive e flessibili, l’intero sistema economico funziona meglio. E questo obiettivo lo abbiamo centrato”. Sono le parole di Michele Vietti, professore straordinario all’Università Lumsa di Roma, autore della riforma del diritto societario del 2003, intervenuto nel corso del convegno ‘Le società di capitali a vent’anni dalla riforma Vietti’ promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli.

“Con la riforma più che semplificare abbiamo modernizzato, traendo spunti da altri ordinamenti europei e anglosassoni con sistemi di governance alternativi e offrendo una pluralità di strumenti giuridici in nome dell’autonomia dell’imprenditore che è il miglior giudice della loro utilità. La riforma – ha aggiunto Vietti – ha scommesso anche sui professionisti perché sono i consulenti dell’imprenditore e lo aiutano ad orientarsi tra le diverse opportunità che le regole offrono per poter far meglio il proprio mestiere”. Ha introdotto i lavori, dell’incontro Eraldo Turi, presidente dell’Odcec Napoli. “E’ stata una riforma che ha fatto epoca – ha detto Turu – Il decreto lgs 6/2003 ha innovato, modificato e costruito tutto il nuovo diritto commerciale che era rimasto fermo al codice del 1942. Nuove norme aggiornate al nuovo tessuto sociale e imprenditoriale. Sicuramente ci sono delle ulteriori innovazioni ed integrazioni ma ciò che è stato fatto offre già un ottimo risultato per ciò che riguarda il diritto societario. Pensiamo ad esempio alle srl, che sono le società più diffuse nell’ambito imprenditoriale con la caratteristica peculiare di attestare le loro regole alle realtà degli imprenditori e delle loro aziende o società”.

All’incontro, moderato da Nicola Rocco di Torrepadula, ordinario dell’Università di Salerno, sono intervenuti anche Fabio Cecere e Roberto Coscia, consiglieri delegati dell’Odcec Napoli. Le relazioni sono state affidate a Massimo De Andreis, direttore generale di SRM e Presidente dell’Associazione italiana economisti d’impresa; Luigi Abete, consigliere Ia Sezione Civile Corte di Cassazione; Amedeo Bassi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Napoli;L Carlo Fiorentino, vice presidente Commissione diritto societario Odcec Napoli. (nella foto, da sinistra: Fabio Cecere, Eraldo Turi, Michele Vietti, e Nicola Rocco di Torrepadula)

Sogin, al via rimozione attrezzature su ‘testa Vessel nel Garigliano

Sogin, al via rimozione attrezzature su ‘testa Vessel nel GariglianoRoma, 30 nov. (askanews) – Sono cominciati ieri nella centrale del Garigliano (Caserta) i lavori di rimozione delle attrezzature posizionate sopra il vessel, il contenitore d’acciaio nel quale durante l’esercizio avveniva la reazione nucleare.

L’attività, svolta da Sogin e dalla sua controllata Nucleco all’interno dell’edifico reattore, si articola in quattro fasi principali. Nella prima, ora in corso, viene allagata la parte interna del vessel. Nella seconda fase si aprirà la parte superiore del vessel (denominata “testa”) permettendo la fuoriuscita dell’acqua che riempirà il canale reattore, fino a sommergere completamente lo stesso vessel posizionato al suo interno. Si procederà, quindi, con la rimozione delle attrezzature che si trovano sulla “testa” del vessel. Un’operazione che avverrà in modo remotizzato e sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza. Al termine, le attrezzature rimosse, per un peso complessivo di 1 tonnellata, saranno inserite in appositi contenitori cilindrici, che verranno stoccati nei depositi temporanei del sito, in attesa del loro conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Per svolgere questi lavori, Sogin ha dovuto realizzare una serie di attività propedeutiche, fra cui il ripristino dei sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e del circuito di allagamento del vessel e del canale reattore. Questo intervento terminerà nel primo trimestre del 2024. A seguire Sogin avvierà lo smantellamento del vessel e dei sistemi e componenti dell’edificio reattore, denominati internals. Con questa attività si entrerà nella fase finale, la più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo, del decommissioning della centrale campana.

Lo smantellamento della centrale del Garigliano produrrà complessivamente circa 268 mila tonnellate di materiali. Di queste, saranno inviate a recupero il 96%, per la maggior parte composte da metalli e calcestruzzo.

Turi: commercialisti determinanti per salvare le aziende confiscate

Turi: commercialisti determinanti per salvare le aziende confiscateNapoli, 27 nov. (askanews) – “Il ruolo del commercialista come amministratore giudiziario nelle aziende sequestrate è fondamentale perché ha le competenze tecniche e professionali affinché le stesse si possano salvare. Se l’azienda sequestrata ha una penetrazione importante da parte della malavita è più difficile che abbia un futuro. Se la malavita è entrata marginalmente, il compito dell’amministratore sarà molto più semplice. Con l’iniziativa odierna mettiamo in risalto questo ruolo in una regione come la Campania che, insieme a Lazio e Sicilia, detiene il 50% delle aziende sequestrate in Italia”. Sono le parole di Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, che ha aperto i lavori del convegno “Problematiche gestionali di beni e aziende sequestrate. La realtà della Campania” promosso dall’Odcec di Napoli.

Sul futuro delle aziende sequestrate è intervenuto il senatore Francesco Silvestro (presidente della commissione Bicamerale per gli Affari regionali): “La Campania è al primo posto in Italia per strutture sequestrate. Solo in provincia di Napoli se ne contano oltre 1500. Il compito è quello di cercare di mantenerle attiva salvaguardando l’occupazione. Su questo punto molto devono fare gli enti locali lavorando in sinergia. A Ottaviano e Casalnuovo abbiamo molti esempi virtuosi in questo senso. L’indirizzo deve essere questo, vendere un bene confiscato alla mafia sarebbe una sconfitta dello Stato”. Secondo Domenico Posca (Managing Partner Amministratori Giudiziari Network): “In Campania tra le aziende sequestrate, come risulta dai dati di Infocamere e AGN, abbiamo 600 imprese pienamente operative che sviluppano un fatturato di circa 1 miliardo di euro. I settori principalmente interessati sono il commercio e l’edilizia. Gestendo queste aziende si tende a tutelare questi posti di lavoro e, dove possibile, incrementarli. Per questo il ruolo degli amministratori è di fondamentale importanza per non depauperare ulteriormente i territori”.

Sulle criticità del sistema di monitoraggio si è soffermato Domenico Tarantino (Infocamere): “Il quadro che emerge è di migliaia di aziende sequestrate, cifre in costante aumento. Le informazioni non sono ben strutturate e quindi scontiamo un ritardo nell’aggiornamento e nell’analisi dei dati con il rischio per alcune di queste aziende di non essere intercettate e costrette a cessare le attività”.

Manovra:Cgil in piazza a Napoli 1 dicembre per sciopero regionale

Manovra:Cgil in piazza a Napoli 1 dicembre per sciopero regionaleNapoli, 3 nov. (askanews) – “Il 1 dicembre saremo in piazza a Napoli per lo sciopero regionale indetto con la Uil contro questa manovra finanziaria”.

Così il segretario generale Nicola Ricci intervenendo all’assemblea promossa da Fiom Cgil e Uilm con le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Leonardo Aerostrutture di Nola, una delle prime in Campania in vista dello sciopero regionale. “Le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Cgil ce lo hanno chiesto attraverso una consultazione straordinaria. – continua la nota – Con queste assemblee continua la fase di ascolto e di illustrazione delle ragioni per le quali riteniamo sbagliata ed inadeguata questa manovra finanziaria. Questo Governo non ascolta il mondo del lavoro e allora il nostro compito è quello di mobilitarci. Lo sciopero del primo dicembre sarà l’ultimo di cinque scioperi, come avvenne il 20 maggio scorso. Saranno giorni caldi in cui dovremo far sentire forte la nostra voce e le nostre rivendicazioni”. Così il segretario generale Nicola Ricci intervenendo all’assemblea promossa da Fiom Cgil e Uilm con le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Leonardo Aerostrutture di Nola, una delle prime in Campania in vista dello sciopero regionale”. All’assemblea hanno partecipato i segretari generali di Fiom-Cgil Napoli e Fiom-Cgil Campania, Mauro Cristiani e Massimiliano Guglielmi, il segretario generale Uilm Campania, Crescenzio Auriemma e il segretario generale Fiom-Cgil Nazionale, Michele De Palma.

Turismo sostenibile, Sciarelli: servono investimenti e coordinamento

Turismo sostenibile, Sciarelli: servono investimenti e coordinamentoNapoli, 29 set. (askanews) – Turismo sostenibile? E’ possibile ridurre e gestire l’impatto del flusso dei visitatori su città e destinazioni, ma servono investimenti, pianificazione, responsabilità di tutti gli attori coinvolti, publici e privati. Se ne è discusso a Napoli nel corso del convegno “Turismo sostenibile per lo sviluppo del Mezzogiorno” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.

“La sostenibilità ambientale, quella sociale e quella economica vanno analizzate in maniera complementare. Il turismo per sua natura è un fenomeno sistemico dove sono tanti gli attori e i soggetti che devono cooperare per un’offerta che sia sostenibile. L’aumento della presenza dei turisti può generare problemi di impatto rispetto a una capacità di carico legata alla disponibilità di poter accogliere correttamente, in maniera efficace e sostenibile i turisti – ha messo in evidenza Mauro Sciarelli, professore di economia e gestione dell’impresa all’Università Federico II nel corso del convegno – Quindi c’è da fare degli investimenti sotto questi profili in termini organizzativi dove tutti fanno la loro parte, le istituzioni, gli operatori, i turisti e i cittadini”. La tesi di Sciarelli è sostenuta anche da Raffaele Sibilio, professore di sociologia sempre alla Federico II: “Solo se coniughi l’aspetto sociale, economico e ambientale si può parlare di turismo sostenibile. Dobbiamo formare i giovani nelle professioni turistiche di qualità in modo che ci sia un’offerta del territorio di qualità, cercando di coinvolgere le comunità locali soprattutto nelle aree meno popolate. Se c’è troppa capacità di carico i luoghi non si riconoscono e sono valorizzati meno di quello che potrebbero”.

Per Maria Cristina Gagliardi, consigliera Odcec delegata al Turismo “il Turismo sostenibile ha registrato dopo gli anni di pandemia un vero e proprio boom, trasformando radicalmente la richiesta di servizi”. “In una regione come la nostra dove il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia, bisogna favorire questo processo cogliendone tutte le opportunità – ha detto – Serve una sinergia tra istituzioni, tutti i partner della filiera turistica e noi professionisti per dare ulteriore impulso a questo nuovo trend”. Di economia sociale ha parlato Antonella La Porta, consigliera dell’ordine partenopeo per la commissione sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa. “La Commissione sul turismo è storica, esiste da sempre favorendo gli approfondimenti sui temi della sostenibilità che è un tema trasversale a tutti i settori della produzione. Lo scatto da un’economia tradizionale a un’economia sociale che abbia come scopo principale un giusto profitto etico ma soprattutto la crescita sociale attraverso lo sviluppo di una nuova sensibilità e di nuove competenze e temi legati alla sostenibilità, deve essere la nostra linea guida – ha sottolineato La Porta – Un’azienda che cresce nel solco della sostenibilità è destinata al successo e in questo percorso il ruolo del dottor commercialista è fondamentale”.

“Siamo vicini alle imprese del settore turistico che portano sviluppo sostenibile nel Mezzogiorno – ha a sua volta evidenziato Liliana Speranza, presidente della Commissione Turismo, che ha coordinato i lavori – Un processo che comporta anche la rinascita dei territori preservandone la loro ricchezza culturale e paesaggistica. Servono investimenti come quelli offerti dal Fondo per la sostenibilità e l’Innovazione nel quale ci sono 500 milioni a disposizioni delle imprese. Lo ritengo un ottimo punto di partenza per rilancio del turismo nel Sud”. All’incontro ha partecipato anche Marilena Nasti, consigliere delegato dell’Odcec Napoli. (Nella foto, da sinistra Marilena Nasti, Eraldo Turi, Liliana Speranza e Maria Cristina Gagliardi)

KFC e apre a Nola il 69esimo locale in Italia, il sesto in Campania

KFC e apre a Nola il 69esimo locale in Italia, il sesto in CampaniaNapoli, 26 lug. (askanews) – Kentucky Fried Chicken si estende nella cintura metropolitana di Napoli con una nuova apertura, la 69esima in Italia, ai piedi del Vesuvio a Nola nel centro commerciale Vulcano Buono. Il nuovo locale, situato nell’area food del centro commerciale firmato dall’architetto Renzo Piano, sarà gestito dal franchisee “2K16”, a cui fanno capo anche i ristoranti KFC di Pompei, Marcianise, Napoli Sant’Antimo e Napoli Carità.

Con questa nuova apertura il brand consolida la sua presenza in Campania ma anche la sua crescita in Italia e in particolare al Sud. Quello di Nola è infatti il 69esimo ristorante KFC aperto in Italia in meno di 10 anni, mentre sono 15 le regioni in cui è già presente il marchio, che punta al traguardo dei 200 ristoranti sul territorio nazionale nei prossimi 5 anni . Il locale KFC di Nola crea 30 nuovi posti di lavoro, con un’attenzione particolare ai giovani in cerca di un primo impiego con opportunità di crescita professionale. Il ristorante, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 23, sarà dotato di due grandi sale consumazioni adatte anche per feste di compleanno ed eventi privati, per un totale di 450 mq e 120 posti a sedere. Gli ordini saranno gestiti in modalità omnichannel in cassa, nei chioschi presenti nel ristorante, attraverso la app di KFC Italia con il servizio Clicca & Ritira, per un cosnsumo sia in modalità eat-in che take-away. E attraverso la app di Glovo anche in delivery.

Turi: la delega fiscale superi i disagi delle norme frammentarie

Turi: la delega fiscale superi i disagi delle norme frammentarieNapoli, 21 lug. (askanews) – “I commercialisti puntano sulla nuova legge delega fiscale. Non è possibile continuare a lavorare con norme frammentarie che costringono professionisti e contribuenti a un lavoro immane. Il nostro auspicio è che con l’approvazione da parte del Parlamento di questo provvedimento l’intera materia venga normata attraverso testi unici a partire già dal 2024”. Lo ha detto Eraldo Turi, presidente dell’ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, nel corso del Summer Party 2023, che si è svolto all’Arenile di Bagnoli e animato da oltre duemila partecipanti tra commercialisti e ospiti.

Secondo Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione dei commercialisti partenopei, “l’obiettivo futuro è quello di offrire sempre maggiori servizi ai professionisti fornendo tutti gli strumenti utili per gestire i rapporti con i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate. Abbiamo realizzato “Summer Party 2023″ per dare un segnale chiaro della nostra forza e compattezza come categoria professionale”. La voce dei giovani commercialisti è stata portata da Matteo De Lise, numero uno nazionale dell’Ugdcec: “La delega fiscale entrerà nel vivo subito dopo la pausa estiva e noi ci aspettiamo di essere protagonisti di questa grande rivoluzione auspicando di mantenere un dialogo stretto con la politica come sta accadendo anche in questa fase”.

Gli incassi del “Summer Party 2023” sono stati devoluti in beneficenza come ha sottolineato Marilena Nasti, consigliere dell’Odcec Napoli: “Anche quest’anno i fondi raccolti saranno destinati a sostegno delle realtà che operano sul territorio per aiutare chi è in difficoltà”. Salvatore Mirante, capo distretto della Campania di Banca Sella, ha rimarcato come “Sostenere imprese e professionisti è importante in una fase di grande innovazione come quella dell’ESG e proprio i commercialisti, che guidano i percorsi di cambiamento delle aziende, sono nostri partner strategici”. La vicinanza dei professionisti economico-giuridici alle imprese è stata sottolineata anche da Giorgio Gallo, ceo di ‘Costruisci e arreda’: “Il ruolo dei commercialisti è sempre più importante per noi imprenditori. Insieme si collabora, si concordano le strategie efficaci per realizzare progetti imprenditoriali sempre più innovativi e competitivi”.

De Luca: su Zes unica Mezzogiorno attenti che non facciano danni

De Luca: su Zes unica Mezzogiorno attenti che non facciano danniNapoli, 17 lug. (askanews) – “Per quanto riguarda le Zes hanno preso la nostra proposta, l’allargamento dell’area Zes a tutto il Mezzogiorno, ma bisogna stare attenti perché sono talmente squinternati da determinare un danno anche in questo senso”. Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, questa mattina a Salerno a margine dell’inaugurazione della nuova viabilità per la zona Asi. “Prendiamo il caso dell’agenzia per la coesione, avevamo questa agenzia che aveva una sua autonomia operativa. – continua il governatore – Per ricondurre tutto alla presidenza del Consiglio – hanno sciolto l’agenzia per il Sud. Abbiamo perso sei mesi di tempo e ancora non è operativa la struttura presso la presidenza del Consiglio”. “Quindi, questi hanno in testa di fare un’unica Zes nel Mezzogiorno ma di mettere un altro ufficio presso la presidenza del Consiglio per cercare di centralizzare” conclude De Luca.

  • 1
  • 2