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Dazi, E-R: Usa primo mercato export regione, lavorare a livello Ue

Dazi, E-R: Usa primo mercato export regione, lavorare a livello UeRoma, 2 apr. (askanews) – Un’azione forte del nostro governo in sede Ue che rafforzi l’integrazione europea e favorisca la costruzione di nuovi rapporti commerciali, contrastando invece l’istituzione di dazi che sarebbero solo dannosi per le singole economie. Da Bruxelles, dove si trova in missione per un nuovo incontro del Comitato europeo delle Regioni (CdR), l’assessore all’Agricoltura e ai Rapporti con l’Ue, Alessio Mammi, esprime forte preoccupazione sull’ipotesi dei dazi. Imposte che, spiega Mammi, “colpiscono senza una ragione oggettiva i prodotti di maggior qualità di Paesi che sono anche alleati a livello politico, economico e commerciale, causando conseguentemente un aumento dell’inflazione e ulteriori problemi per i redditi medi”.


“In una parola – sottolinea Mammi – frenano le economie. E per questo il nostro Governo non può continuare a essere inerte e silenzioso di fronte a questa prospettiva: deve lavorare in ambito Ue per costruire risposte adeguate, accelerare il rafforzamento dell’integrazione europea e la costruzione di rapporti commerciali anche con nuovi mercati”. Il riferimento è in particolare al mercato americano, con cui l’Emilia-Romagna ha strettissimi rapporti commerciali. Nel 2024, infatti, quello degli USA è diventato il primo mercato di destinazione dell’export di beni da parte delle imprese emiliano-romagnole, scavalcando per la prima volta la Germania, primo partner commerciale “storico” per la regione. Con circa 10,5 miliardi di euro di export di beni venduti sul mercato statunitense, l’Emilia-Romagna risulta la seconda regione su base nazionale, dopo la Lombardia (con 13,7 miliardi).


Mammi ha inoltre partecipato nella sede del Parlamento a un incontro sul progetto di risoluzione urgente per il rafforzamento della dimensione territoriale del piano d’azione industriale per il settore automotive, la cui adozione è in programma domani. Successivamente, c’è stata l’adozione del progetto di bilancio 2026 del Comitato. Domani è prevista l’adozione di un parere sulla competitività agricola regionale dell’UE: in programma gli interventi di Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo Commissione Europea, e di Enrico Letta.

Da E-R più fondi a sostegno barbabietola da zucchero

Da E-R più fondi a sostegno barbabietola da zuccheroRoma, 1 apr. (askanews) – L’Emilia-Romagna nel 2025 aumenta i fondi a sostegno della coltivazione della barbabietola da zucchero, con uno stanziamento aggiuntivo di 300mila euro. Nel panorama agricolo dell’Emilia-Romagna questa coltura occupa infatti un ruolo centrale. Oltre a rappresentare una coltivazione strategica per la filiera saccarifera, la barbabietola da zucchero contribuisce anche alla fertilità dei suoli e alla sostenibilità delle pratiche agricole. Per rafforzarne la produzione e sostenere la bieticoltura, un settore chiave per l’economia emiliano-romagnola, la Regione corrisponderà al settore complessivamente 1,8 milioni di euro per la campagna 2025, 300mila euro in più rispetto agli 1,5 milioni messi a disposizione con la legge regionale numero 4 del 2024.


Le risorse saranno erogate tramite bando e saranno assegnate direttamente ai bieticoltori attraverso un aiuto in regime di ‘de minimis’, commisurato alle superfici coltivate. Obiettivo: supportare gli investimenti in termini di superficie bieticola, che negli ultimi cinque anni è passata da 15.332 ettari nel 2020 a 16.110 ettari nel 2024, con un incremento di circa il 5%. “Con questo impegno aggiuntivo di 300mila euro, la Regione conferma il proprio sostegno a una filiera strategica per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna – sottolinea in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – supportando la continuità produttiva e la competitività delle aziende agricole”.


“L’obiettivo – prosegue Mammi – è incentivare la crescita e lo sviluppo di un comparto che ha dimostrato una capacità di crescita costante. Con queste risorse vogliamo rafforzare la filiera attraverso strumenti innovativi per il miglioramento della resa produttiva e della qualità della materia prima”.

Confagri E-R: ultimi danni grandine esclusi da polizze

Confagri E-R: ultimi danni grandine esclusi da polizzeRoma, 31 mar. (askanews) – La primavera si prospetta complessa per gli agricoltori della Romagna. Le gelate tardive, seguite da grandinate intense e piogge prolungate, infatti, hanno già causato danni significativi alle colture, dalla frutta agli ortaggi. Le abbondanti precipitazioni hanno reso i terreni eccessivamente saturi d’acqua, ostacolando le operazioni in campo, le semine e i primi trapianti. A questo scenario meteorologico si aggiunge un altro problema: la difficoltà per le aziende agricole di assicurare le proprie produzioni.


“Nella fase fenologica attuale non è possibile assicurare le piante da frutto dalla grandine: questo fenomeno si è verificato, per la maggior parte dei frutteti, proprio durante la cosiddetta fase dell’allegagione, cioè il passaggio da fiore a frutto – spiega in una nota Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – E questo arco temporale è escluso dalle condizioni di polizza, quindi non è assicurabile. Ma i danni ci sono stati: il gelo ha compromesso i frutti già allegato, rallentando anche il ciclo delle piante stesse, la grandine ha fatto il resto”. Un danno complesso e difficile da indennizzare, che pesa nuovamente sulle aziende del nostro territorio. “Inoltre stiamo assistendo a un progressivo disimpegno delle compagnie assicurative dal mondo agricolo – aggiunge il presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – con polizze sempre più costose e complicate, che in molti casi richiedono investimenti aggiuntivi per sistemi di protezione attiva. Se da un lato accogliamo con favore le risorse previste dalla Regione con il progetto Frutteti Resistenti, dall’altro è evidente che servono misure più incisive per sostenere gli agricoltori di fronte ai cambiamenti climatici”.


Confagricoltura sottolinea quindi l’urgenza di nuovi strumenti per la gestione del rischio e un’evoluzione del sistema assicurativo, con modelli innovativi che non solo coprano le perdite produttive, ma anche i costi legati al fermo produttivo e alla ripresa delle attività. Per Carli è necessario sviluppare fondi mutualistici che permettano agli agricoltori di condividere i rischi economici derivanti da crisi climatiche e di mercato e, allo stesso tempo, servono interventi pubblici mirati, con un quadro normativo europeo che sostenga la creazione di fondi di emergenza nazionali e garantisca risposte rapide ed efficaci in caso di crisi. “Sul fronte gelo, ad esempio, confidiamo in un funzionamento migliore di AgriCat, sia per i tempi in cui vengono indennizzati i ristori alle aziende agricole, sia per la dotazione del fondo, che è insufficiente”, conclude.

Banche, insediata la nuova Commissione regionale Abi Emilia-Romagna

Banche, insediata la nuova Commissione regionale Abi Emilia-RomagnaRoma, 28 mar. (askanews) – A fine 2024 è stato rilevato che il Pil dell’Emilia-Romagna si è attestato intorno allo 0,6% pur in un quadro di flessione delle esportazioni e della produzione industriale nel suo complesso. La struttura produttiva sul territorio con 390.000 imprese attive fa dell’Emilia Romagna una delle colonne industriali d’Italia alle prese con investimenti strategici legati alla transizione, all’innovazione, alla sostenibilità e alla ricerca. Bisogna rilanciare la produttività, soprattutto nel comparto manifatturiero, e affrontare il tema dell’altissimo costo dell’energia.


Secondo quanto riporta un comunicato, è quanto emerso nel corso della riunione di insediamento, a Bologna, della Commissione regionale Abi Emilia-Romagna. Nello specifico, Cristian Berselli (Responsabile Direzione regionale Emilia Ovest BPER Banca) con delibera del Comitato esecutivo dell’Abi è stato confermato alla presidenza di Abi Emilia-Romagna per il prossimo biennio. In linea con le tendenze nazionali seguite dal calo della domanda di credito, e sulla base dei più recenti aggiornamenti congiunturali della Banca d’Italia, a fine 2024 i prestiti bancari all’economia locale hanno superato i 134 miliardi di euro. In particolare, le imprese sono state finanziate con oltre 70 miliardi e le famiglie con oltre 50 miliardi.


Per quanto riguarda la rischiosità, si legge, le sofferenze lorde si sono attestate a 2.2 miliardi di euro (pari all’1,6% del totale dei finanziamenti). Superiori a 161 miliardi i depositi da parte della clientela, segno di una costante fiducia dei risparmiatori. “Le imprese del territorio – ha dichiarato Berselli – sono concentrate sulla continua ricerca di nuovi mercati e su processi di transizione produttiva. Le banche procedono al loro fianco e su questo aspetto specifico è peraltro necessario superare la rigidità di regole europee che appesantiscono l’operatività di sostegno all’economia, soprattutto in una fase di più debole domanda di credito o più difficoltosa sostenibilità del debito. È il caso del settore agricolo, in particolare – ha aggiunto Berselli – che deve puntare ad un rafforzamento dimensionale e patrimoniale delle proprie imprese, mentre per il settore bancario è certamente una delle principali sfide rafforzare ulteriormente l’attività di supporto di un’agricoltura moderna e più sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale, grazie a strumenti dedicati, più evoluti ed efficienti”.


Oltre al Presidente Cristian Berselli, compongono la Commissione regionale Valentino Cattani (Vicepresidente Abi Emilia Romagna e Direttore generale Federazione BCC Emilia Romagna); Vittorio Belloi (Sanfelice 1893 Banca Popolare); Marco Biffi (Solution Bank); Andrea Burchi (UniCredit); Stefania Camminati (Credito Emiliano); Vincenzo Cristofolini (Intesa Sanpaolo); Adelmo Lelli (Banco BPM); Roberto Massa (Banca Mediolanum); Andrea Mazzaferri (Banca Monte dei Paschi di Siena); Luca Natali (Credit Agricole Italia); Paolo Quartana (BNL BNP Paribas); Davide Sartori (Banca di Piacenza); Giovanni Tamburini (Banca di Imola); Alessandra Zanella (Banca Sella).

E-R: 18 mln dal Feaga a sostegno di 5.700 aziende agricole

E-R: 18 mln dal Feaga a sostegno di 5.700 aziende agricoleRoma, 27 mar. (askanews) – In arrivo più di 18 milioni di euro di fondi europei per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna. Agrea, l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura dell’Emilia-Romagna, ha avviato i pagamenti dei saldi 2024 del I pilastro Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga). A beneficiarne saranno circa 5.700 aziende su tutto il territorio regionale.


Si tratta di pagamenti diretti, finalizzati a sostenere il reddito degli agricoltori, in particolare degli imprenditori più giovani e delle aziende di piccole dimensioni, incentivare il mantenimento in buono stato delle superfici agricole e tutelare le produzioni aumentandone la qualità, la sostenibilità e la competitività. Ad oggi sono stati liquidati i premi di cui Agea Coordinamento ha definito l’importo unitario o su cui è terminata la fase istruttoria. Già dalla prossima settimana faranno seguito ulteriori pagamenti, completando le erogazioni dei saldi residui entro il 30 giugno. L’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, ha spiegato che si tratta “di un risultato importante per la programmazione regionale dei fondi europei che punta a garantire alla nostra agricoltura la possibilità di essere sempre più competitiva, sostenibile e innovativa. A seguire saranno pagati altri 33 milioni di euro dello Sviluppo Rurale”.

Confagri Piacenza: aperto bando sostegno per alluvioni del 17/10

Confagri Piacenza: aperto bando sostegno per alluvioni del 17/10Roma, 27 mar. (askanews) – E’ stato pubblicato il bando della Regione Emilia-Romagna per l’accesso ai contributi previsti dalla Misura 23 – Operazione 23.1.01 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Il sostegno è destinato agli imprenditori agricoli colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nell’autunno del 2024, che hanno causato ingenti danni alle superfici agricole utilizzate (Sau). Lo rende noto Confagricoltura Piacenza.


Il bando prevede un budget complessivo di 6.362.767,00 euro e finanzia opere di ripristino del potenziale produttivo agricolo compromesso dalle alluvioni ed esondazioni autunnali a partire dal 17 ottobre 2024. Le domande devono essere presentate attraverso il portale SIAG entro le 13 del 23 aprile 2025, senza possibilità di proroghe. I beneficiari devono essere imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, iscritti alla CCIAA, con fascicolo aziendale e piano colturale 2025 validati. È inoltre necessario dimostrare un danno pari ad almeno il 30% del potenziale produttivo in termini di SAU. Il contributo sarà erogato in forma forfettaria, variabile in base al tipo di coltura e all’entità del danno. La concessione del premio avverrà indicativamente entro il 30 giugno 2025, mentre la realizzazione degli interventi dovrà concludersi con la presentazione della domanda di pagamento entro il 15 settembre 2025.

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danni

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danniRoma, 26 mar. (askanews) – “In queste ore i nostri tecnici stanno effettuando sopralluoghi nei territori del Forlivese e del Ravennate colpiti dalla grandine caduta martedì 25 marzo. Si tratta di un’area circoscritta tra la provincia ovest di Forlì e il Faentino, con fenomeni localizzati ma molto intensi. Stiamo comunque già effettuando le prime ricognizioni per venire a conoscenza di quante sono le aziende colpite e quanti ettari agricoli sono stati interessati dal fenomeno, e in seguito raccoglieremo le segnalazioni dei danni agli impianti produttivi, in particolare frutticoli”.


Lo annuncia in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, in seguito ai fenomeni metereologici intensi che ieri hanno interessato aree del territorio Forlivese e Faentino, colpendo in particolare, le coltivazioni e i frutteti. “Abbiamo già verificato che la grande quantità di grandine ha danneggiato addirittura le reti di protezione e per questo nei prossimi giorni raccoglieremo le segnalazioni di causa di forza maggiore per gli impianti danneggiati dall’evento e oggetto di finanziamenti del PSR o dell’OCM ortofrutta – aggiunge Mammi – Il recente evento ha messo ancora una volta in evidenza che occorre difendere le produzioni e con il progetto Frutteti Protetti”, che prevede bandi straordinari per la realizzazione di impianti per la protezione della frutticoltura, realizzati con il ricorso a materiale vegetale certificato e dotati di almeno due tipologie di dotazioni e impiantistiche volte all’adattamento ai cambiamenti climatici. “Stiamo mettendo a disposizione nel complesso 70 milioni di euro, con un’intensità di aiuto fino al 60% della spesa, per aiutare le imprese nella difesa attiva dai fenomeni climatici”, ha concluso Mammi.

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticoltura

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticolturaRoma, 26 mar. (askanews) – “Serve un piano nazionale strategico della frutticoltura, che contempli anche interventi nel settore logistica, l’abbassamento del costo del lavoro come si fa per i settori produttivi in difficoltà e altri provvedimenti”. Lo ha detto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, intervenendo al convegno organizzato oggi da Apo Conerpo, la principale Organizzazione di Produttori (OP) ortofrutticola europea.


“Il contrasto al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici è la vera sfida da vincere – ha sottolineato Mammi – L’agricoltura è tra i settori più colpiti da questi effetti come abbiamo potuto vedere in questi anni caratterizzati da alluvioni, gelate tardive, siccità, fitopatie, e la frutticoltura ne soffre in modo particolare”. L’assessore ha garantito che la Regione Emilia Romagna continuerà ad impegnarsi “per soluzioni strutturali grazie alla ricerca in campo, che finanziamo con convinzione, a chiedee in Europa reciprocità sull’export per mantenere la competitività, a soluzioni meccaniche sulle produzioni per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici come il progetto Frutteti Resilienti, che abbiamo lanciato come Regione lo scorso anno e nel quale abbiamo messo 70 milioni di euro per finanziare le protezioni meccaniche, con un’intensità di aiuto fino al 70%, poi al potenziamento del sistema assicurativo per le imprese agricole”.


“È necessario inoltre – ha concluso – rivedere il meccanismo di indennizzi supportato da Agricat perché ad oggi non sta dando i risultati sperati e le imprese frutticole non vedono riconosciuti i giusti indennizzi. Dobbiamo continuare a garantire il reddito alle imprese agricole e i nostri prodotti di grande qualità sulle nostre tavole”.

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmense

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmenseRoma, 5 mar. (askanews) – Diminuisce il numero dei Comuni inclusi nelle zone di restrizione per il contenimento della Peste suina africana (Psa) attive nella provincia di Parma. A stabilirlo l’ultimo aggiornamento al regolamento europeo 594, approvato lo scorso 28 febbraio, che adegua il sistema di controllo della peste suina africana in risposta ai recenti sviluppi epidemiologici, e ha escluso dalla zona di restrizione I della provincia di Parma i comuni di San Secondo, Traversetolo, Montechiarugolo e una parte del comune di Parma. I territori sono tornati completamente privi di restrizioni e questo consentirà anche di ridurre le limitazioni alla commercializzazione dei prodotti della filiera suinicola.


“La revisione delle zone soggette a restrizione fatta dall’Unione Europea nell’ultimo aggiornamento mette in luce l’efficacia della strategia di contenimento adottata dalla Regione in collaborazione con la struttura commissariale – commentano in una nota gli assessori alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, e all’Agricoltura, Alessio Mammi – Grazie al lavoro della cabina di regia e all’attività di sorveglianza svolta dai Gruppi operativi territoriali locali, i territori di questi comuni tornano privi di restrizioni”. Soddisfatto anche il commissario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini, mentre Fabi e Mammi sottolineando che nonostante la “messa in sicurezza di tutto il territorio comporterà un percorso ancora lungo”, è evidente che le misure messe in campo “stanno andando nella giusta direzione. Come Regione – garantiscono gli assessori – proseguiremo con l’impegno massimo nel destinare le risorse necessarie per ridurre la circolazione del virus”.

Da E-R 1,4 mln a aziende ortofrutta per impianti difesa gelo

Da E-R 1,4 mln a aziende ortofrutta per impianti difesa geloRoma, 20 feb. (askanews) – Incentivare la diffusione di sistemi di difesa contro le gelate primaverili per salvaguardare il potenziale produttivo delle aziende agricole emiliano-romagnole, sempre più vittime in questi anni di eventi atmosferici estremi. È la finalità del nuovo bando, approvato dalla giunta nell’ultima seduta che mette a disposizione 1,4 milioni di euro a valere sul CoPSR Emilia-Romagna (Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale).


Il bando dà attuazione all’intervento SRD06 – Azione 1 ‘Investimenti per la prevenzione da danni derivanti da calamità naturali, eventi avversi e di tipo biotico – Prevenzione danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate tardive’, e fa parte del pacchetto del progetto ‘Frutteti resilienti’, che nel suo complesso vale 70 milioni di euro. Si tratta di dispositivi che permettono azioni di difesa attiva in campo e consentono alle aziende ortofrutticole di proteggere il proprio potenziale produttivo da eventi calamitosi avversi, come le gelate tardive e le grandinate estive, resi sempre più frequenti dal cambiamento climatico.


“La Regione ha deciso di rinnovare il proprio impegno per favorire la diffusione di questi strumenti, pubblicando tutti i bandi che abbiamo messo in campo per la difesa attiva contro gli effetti dei cambiamenti climatici – sottolinea in una nota l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi – Di fronte a un problema che si sta verificando sempre con più frequenza, dobbiamo puntare sulla prevenzione per preservare le produzioni frutticole e dare sostegno all’intero comparto regionale” L’avviso consentirà di accedere a un contributo a fondo perduto pari al 70% del costo dell’intervento. I piani di investimento dovranno avere un importo minimo di 5mila euro, fino a un massimo di 150mila. La tempistica di realizzazione prevista per i singoli piani di investimento dovrà essere al massimo di 12 mesi. La presentazione delle domande di contributo dovrà avvenire entro le 13 del 5 giugno 2025.