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Confagri Piacenza: aperto bando sostegno per alluvioni del 17/10

Confagri Piacenza: aperto bando sostegno per alluvioni del 17/10Roma, 27 mar. (askanews) – E’ stato pubblicato il bando della Regione Emilia-Romagna per l’accesso ai contributi previsti dalla Misura 23 – Operazione 23.1.01 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Il sostegno è destinato agli imprenditori agricoli colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nell’autunno del 2024, che hanno causato ingenti danni alle superfici agricole utilizzate (Sau). Lo rende noto Confagricoltura Piacenza.


Il bando prevede un budget complessivo di 6.362.767,00 euro e finanzia opere di ripristino del potenziale produttivo agricolo compromesso dalle alluvioni ed esondazioni autunnali a partire dal 17 ottobre 2024. Le domande devono essere presentate attraverso il portale SIAG entro le 13 del 23 aprile 2025, senza possibilità di proroghe. I beneficiari devono essere imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, iscritti alla CCIAA, con fascicolo aziendale e piano colturale 2025 validati. È inoltre necessario dimostrare un danno pari ad almeno il 30% del potenziale produttivo in termini di SAU. Il contributo sarà erogato in forma forfettaria, variabile in base al tipo di coltura e all’entità del danno. La concessione del premio avverrà indicativamente entro il 30 giugno 2025, mentre la realizzazione degli interventi dovrà concludersi con la presentazione della domanda di pagamento entro il 15 settembre 2025.

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danni

E-R: grandine nel forlivese e faentino, ricognizione dei danniRoma, 26 mar. (askanews) – “In queste ore i nostri tecnici stanno effettuando sopralluoghi nei territori del Forlivese e del Ravennate colpiti dalla grandine caduta martedì 25 marzo. Si tratta di un’area circoscritta tra la provincia ovest di Forlì e il Faentino, con fenomeni localizzati ma molto intensi. Stiamo comunque già effettuando le prime ricognizioni per venire a conoscenza di quante sono le aziende colpite e quanti ettari agricoli sono stati interessati dal fenomeno, e in seguito raccoglieremo le segnalazioni dei danni agli impianti produttivi, in particolare frutticoli”.


Lo annuncia in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, in seguito ai fenomeni metereologici intensi che ieri hanno interessato aree del territorio Forlivese e Faentino, colpendo in particolare, le coltivazioni e i frutteti. “Abbiamo già verificato che la grande quantità di grandine ha danneggiato addirittura le reti di protezione e per questo nei prossimi giorni raccoglieremo le segnalazioni di causa di forza maggiore per gli impianti danneggiati dall’evento e oggetto di finanziamenti del PSR o dell’OCM ortofrutta – aggiunge Mammi – Il recente evento ha messo ancora una volta in evidenza che occorre difendere le produzioni e con il progetto Frutteti Protetti”, che prevede bandi straordinari per la realizzazione di impianti per la protezione della frutticoltura, realizzati con il ricorso a materiale vegetale certificato e dotati di almeno due tipologie di dotazioni e impiantistiche volte all’adattamento ai cambiamenti climatici. “Stiamo mettendo a disposizione nel complesso 70 milioni di euro, con un’intensità di aiuto fino al 60% della spesa, per aiutare le imprese nella difesa attiva dai fenomeni climatici”, ha concluso Mammi.

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticoltura

Mammi (E-R): serve piano nazionale strategico per frutticolturaRoma, 26 mar. (askanews) – “Serve un piano nazionale strategico della frutticoltura, che contempli anche interventi nel settore logistica, l’abbassamento del costo del lavoro come si fa per i settori produttivi in difficoltà e altri provvedimenti”. Lo ha detto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, intervenendo al convegno organizzato oggi da Apo Conerpo, la principale Organizzazione di Produttori (OP) ortofrutticola europea.


“Il contrasto al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici è la vera sfida da vincere – ha sottolineato Mammi – L’agricoltura è tra i settori più colpiti da questi effetti come abbiamo potuto vedere in questi anni caratterizzati da alluvioni, gelate tardive, siccità, fitopatie, e la frutticoltura ne soffre in modo particolare”. L’assessore ha garantito che la Regione Emilia Romagna continuerà ad impegnarsi “per soluzioni strutturali grazie alla ricerca in campo, che finanziamo con convinzione, a chiedee in Europa reciprocità sull’export per mantenere la competitività, a soluzioni meccaniche sulle produzioni per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici come il progetto Frutteti Resilienti, che abbiamo lanciato come Regione lo scorso anno e nel quale abbiamo messo 70 milioni di euro per finanziare le protezioni meccaniche, con un’intensità di aiuto fino al 70%, poi al potenziamento del sistema assicurativo per le imprese agricole”.


“È necessario inoltre – ha concluso – rivedere il meccanismo di indennizzi supportato da Agricat perché ad oggi non sta dando i risultati sperati e le imprese frutticole non vedono riconosciuti i giusti indennizzi. Dobbiamo continuare a garantire il reddito alle imprese agricole e i nostri prodotti di grande qualità sulle nostre tavole”.

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmense

Psa, rimosse misure restrizione in 3 comuni del parmenseRoma, 5 mar. (askanews) – Diminuisce il numero dei Comuni inclusi nelle zone di restrizione per il contenimento della Peste suina africana (Psa) attive nella provincia di Parma. A stabilirlo l’ultimo aggiornamento al regolamento europeo 594, approvato lo scorso 28 febbraio, che adegua il sistema di controllo della peste suina africana in risposta ai recenti sviluppi epidemiologici, e ha escluso dalla zona di restrizione I della provincia di Parma i comuni di San Secondo, Traversetolo, Montechiarugolo e una parte del comune di Parma. I territori sono tornati completamente privi di restrizioni e questo consentirà anche di ridurre le limitazioni alla commercializzazione dei prodotti della filiera suinicola.


“La revisione delle zone soggette a restrizione fatta dall’Unione Europea nell’ultimo aggiornamento mette in luce l’efficacia della strategia di contenimento adottata dalla Regione in collaborazione con la struttura commissariale – commentano in una nota gli assessori alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, e all’Agricoltura, Alessio Mammi – Grazie al lavoro della cabina di regia e all’attività di sorveglianza svolta dai Gruppi operativi territoriali locali, i territori di questi comuni tornano privi di restrizioni”. Soddisfatto anche il commissario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini, mentre Fabi e Mammi sottolineando che nonostante la “messa in sicurezza di tutto il territorio comporterà un percorso ancora lungo”, è evidente che le misure messe in campo “stanno andando nella giusta direzione. Come Regione – garantiscono gli assessori – proseguiremo con l’impegno massimo nel destinare le risorse necessarie per ridurre la circolazione del virus”.

Da E-R 1,4 mln a aziende ortofrutta per impianti difesa gelo

Da E-R 1,4 mln a aziende ortofrutta per impianti difesa geloRoma, 20 feb. (askanews) – Incentivare la diffusione di sistemi di difesa contro le gelate primaverili per salvaguardare il potenziale produttivo delle aziende agricole emiliano-romagnole, sempre più vittime in questi anni di eventi atmosferici estremi. È la finalità del nuovo bando, approvato dalla giunta nell’ultima seduta che mette a disposizione 1,4 milioni di euro a valere sul CoPSR Emilia-Romagna (Complemento di Programmazione per lo Sviluppo Rurale).


Il bando dà attuazione all’intervento SRD06 – Azione 1 ‘Investimenti per la prevenzione da danni derivanti da calamità naturali, eventi avversi e di tipo biotico – Prevenzione danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate tardive’, e fa parte del pacchetto del progetto ‘Frutteti resilienti’, che nel suo complesso vale 70 milioni di euro. Si tratta di dispositivi che permettono azioni di difesa attiva in campo e consentono alle aziende ortofrutticole di proteggere il proprio potenziale produttivo da eventi calamitosi avversi, come le gelate tardive e le grandinate estive, resi sempre più frequenti dal cambiamento climatico.


“La Regione ha deciso di rinnovare il proprio impegno per favorire la diffusione di questi strumenti, pubblicando tutti i bandi che abbiamo messo in campo per la difesa attiva contro gli effetti dei cambiamenti climatici – sottolinea in una nota l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi – Di fronte a un problema che si sta verificando sempre con più frequenza, dobbiamo puntare sulla prevenzione per preservare le produzioni frutticole e dare sostegno all’intero comparto regionale” L’avviso consentirà di accedere a un contributo a fondo perduto pari al 70% del costo dell’intervento. I piani di investimento dovranno avere un importo minimo di 5mila euro, fino a un massimo di 150mila. La tempistica di realizzazione prevista per i singoli piani di investimento dovrà essere al massimo di 12 mesi. La presentazione delle domande di contributo dovrà avvenire entro le 13 del 5 giugno 2025.

E.-R. capofila progetto Ue per recupero eccedenze ortofrutta

E.-R. capofila progetto Ue per recupero eccedenze ortofruttaRoma, 17 feb. (askanews) – Oltre 160mila tonnellate di frutta e verdura, 120mila delle quali provenienti da produttori regionali. Sono le eccedenze alimentari del settore ortofrutticolo che la Regione ha salvato e donato a enti benefici dell’Emilia-Romagna tra il 2012 e il 2024, grazie al sistema informatizzato S.I.R.: un modello all’avanguardia creato nel 2012 per promuovere il recupero dei prodotti ortofrutticoli ritirati dal mercato in relazione al fondo Pac (Politica agricola comune). E che ha permesso di coniugare la prevenzione delle crisi di mercato con la lotta allo spreco alimentare e il sostegno alle fasce più fragili della popolazione.


Il sistema, riconosciuto come best practice a livello europeo, è uno dei pilastri del progetto Lowinfood, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. In questi quattro anni di attività, la Regione ha collaborato con partner europei per sviluppare e testare soluzioni innovative nella gestione delle eccedenze alimentari, consolidando un sistema efficiente di redistribuzione e logistica solidale. Tra le iniziative, è stata sperimentata in Romania l’applicazione della piattaforma S.I.R., con l’obiettivo di estenderne il modello a livello internazionale. Oggi si è svolto a Bologna il convegno “Il valore dell’impatto sociale del sistema regionale dei ritiri di mercato nel settore ortofrutticolo”, a un anno e mezzo dall’avvio del tavolo programmatico regionale dei ritiri e della logistica solidale e a ridosso della conclusione del progetto Lowinfood. A chiudere i lavori, l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi.


“Questo progetto – ha detto Mammi – dimostra come, attraverso la collaborazione tra istituzioni, imprese e terzo settore, sia possibile trasformare una criticità, come le eccedenze di mercato, in un’opportunità per il territorio, contribuendo concretamente alla lotta contro la povertà alimentare e al miglioramento della qualità dell’alimentazione nella fasce più fragili della popolazione”. Il progetto Lowinfood, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020, ha visto l’interazione e la collaborazione di 27 partner europei provenienti da 12 paesi, tra cui università ed enti di ricerca, start-up innovatrici, aziende del settore alimentare ed enti pubblici coordinati dalla Università della Tuscia, capofila di progetto.

Alluvioni 2024 in E-R, nuovo incontro nel reggiano

Alluvioni 2024 in E-R, nuovo incontro nel reggianoRoma, 13 feb. (askanews) – Nuovo incontro sul territorio dell’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, per fare il punto sui risarcimenti e le azioni da mettere in campo a favore delle imprese agricole danneggiate dagli eventi alluvionali di settembre e ottobre 2024. Oggi è stata la volta del Reggiano: all’appuntamento, nella sala consiliare di Cadelbosco di Sopra (RE), hanno partecipato il presidente della Provincia, Giorgio Zanni; i sindaci di Cadelbosco, Marino Zani; di Bagnolo in Piano, Pietro Cortenova e di Castelnovo Sotto, Francesco Monica, oltre ai rappresentanti locali delle associazioni delle imprese agricole e agroalimentari. Al centro del confronto lo stato di avanzamento delle procedure di indennizzo e sugli strumenti messi a disposizione dalla Regione.


“L’incontro di oggi rappresenta un’importante occasione di confronto e di ascolto per fare il punto e definire insieme delle soluzioni – ha detto Mammi – In assenza di una legge speciale per gli eventi alluvionali del 2024, stiamo agendo attraverso gli strumenti ordinari previsti dalla normativa nazionale. La Regione a gennaio ha approvato la declaratoria di delimitazione dei territori interessati per permettere alle imprese agricole colpite di presentare domanda per gli indennizzi, che adesso dovrà essere valutata dal Ministero”. Ulteriori risorse straordinarie saranno rese disponibili dalla Regione, attraverso la misura 23 che modifica il Psr, per il sostegno temporaneo eccezionale agli agricoltori per il ripristino dei danni subiti dal potenziale produttivo agricolo. Un provvedimento ritenuto importante dalle associazioni di categoria”.


Per venire incontro alle esigenze degli agricoltori che hanno subito danni al potenziale produttivo agricolo, la Regione ha previsto una misura di sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori particolarmente colpiti da calamità naturali (misura 23) attraverso una modifica al Psr, che metterà a disposizione 6,3 milioni di euro di riservati alle imprese che verranno individuate sulla base delle ordinanze commissariali del 21 settembre e del 5 novembre 2024. L’intervento è riservato alle aziende agricole che hanno subito la perdita di non meno del 30% della produzione o del potenziale produttivo interessato. A breve sarà emanato il bando per accedere ai contributi, che andranno da 600 a 4.500 euro ad ettaro in base alla gravità del danno subito, fino ad un massimo di 42mila euro per azienda. Le domande di sostegno saranno approvate dell’autorità competente entro il 30 giugno 2025 e il contributo sarà erogato in forma forfettaria entro il 31 dicembre 2025.

Psa, E-R: pronti a investire nuove risorse per depopolamento

Psa, E-R: pronti a investire nuove risorse per depopolamentoRoma, 3 feb. (askanews) – Ad oggi, le risorse messe in campo dalla Regione Emilia Romagna per il contrasto della Psa superano i 14 milioni di euro, “ma siamo pronti a fare ancora di più, e a investire ulteriori risorse per intervenire, sia sotto il profilo relativo al depopolamento dei cinghiali, sia per la biosicurezza negli allevamenti. A partire dalla riconferma, per il 2025, del milione di euro destinato alle Province, che sarà incrementato qualora fosse necessario, proprio per rafforzare le misure di contenimento delle specie selvatiche, possibile veicolo di trasmissione del virus”.


Lo ha detto l’assessore regionale alla Agricoltura, Alessio Mammi, che oggi insieme all’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, al Commissario straordinario alla Psa, Giovanni Filippini, ai rappresentanti degli enti locali, dei consorzi e delle associazioni agricole e industriali ha fatto il punto della situazione in una serie di incontri che si sono svolti a Piacenza e a Parma e che nelle prossime settimane faranno tappa anche in altre province dell’Emilia-Romagna. “Il lavoro di squadra – hanno sottolineato Mammi e Fabi – è indispensabile per individuare e attuare misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus che siano efficaci. Da parte della Regione c’è massima attenzione e totale collaborazione con la struttura commissariale per tutelare e assicurare la tenuta di una filiera che rappresenta un patrimonio irrinunciabile da salvaguardare, sia dal punto di vista economico, sia sociale”.


In Emilia-Romagna sono stati registrati due focolai in suini domestici, entrambi nel Piacentino, la Regione ha risposto con misure straordinarie, attivando gruppi operativi territoriali nelle province più colpite, Piacenza e Parma, ma anche a Reggio Emilia, Modena e Bologna, e pubblicando bandi per il depopolamento dei cinghiali. Grazie al coordinamento con il Commissario straordinario, è stata inoltre istituita una Cabina di regia per ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e garantire interventi tempestivi e strutturati.

In E-R con programmazione 2025 20 mln per agricoltura innovativa

In E-R con programmazione 2025 20 mln per agricoltura innovativaRoma, 27 gen. (askanews) – Con la nuova programmazione 2025, in arrivo quasi 20 milioni di euro per l’innovazione in agricoltura in Emilia Romagna. Dai droni in grado di raccogliere e monitorare in tempo reale le condizioni dei terreni e delle coltivazioni ai sensori ambientali che permettono alle nuove start-up di sperimentare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, riducendo gli sprechi e favorendo l’ecosostenibilità delle produzioni. E, ancora, la difesa delle biodiversità, le pratiche contro l’antibiotico-resistenza e quelle di adattamento ai cambiamenti climatici.


E all’innovazione in agricoltura è dedicato il convegno in programma domani, martedì 28 gennaio, dal titolo “L’innovazione per la sostenibilità economica ed ambientale in agricoltura”, che vuole favorire un confronto tra esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e operatori del mondo agricolo, per delineare le priorità su cui indirizzare le azioni future. La giornata vedrà anche la premiazione dei migliori progetti innovativi dei Gruppi operativi per l’innovazione (Goi) con l’assegnazione di riconoscimenti per le iniziative più rilevanti. “La strada per la nuova agricoltura – spiega in una nota l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi – passa necessariamente dagli investimenti dedicati all’innovazione e alle nuove tecnologie, che abbiamo favorito e che continueremo a fare. Su questo siamo la Regione che investe di più e il nostro obiettivo è proseguire in questo percorso, rafforzando l’interazione tra ricerca, innovazione e agricoltura e migliorando la sostenibilità e la competitività di un settore di grandissima rilevanza”.


I numeri, infatti, confermano anche per il 2025 l’impegno dell’Emilia-Romagna: sono quasi 20 i milioni della programmazione già stanziati. Di questi 11 a disposizione dei Gruppi operativi per l’innovazione, 3,6 per interventi e informazione alle imprese agricole, anche attraverso dimostrazioni in campo, e altri 3,5 per consulenza e formazione.

Ass. Mammmi (E.-R.): bene piano granchio blu, aiutare comparto

Ass. Mammmi (E.-R.): bene piano granchio blu, aiutare compartoRoma, 22 gen. (askanews) – “Il piano presentato dal Governo per contrastare l’avanzata del granchio blu è una notizia positiva, che può segnare una svolta importante. Ora è fondamentale lavorare con tempestività e in coordinamento con le istituzioni regionali e locali, con le associazioni di pesca e le imprese, che non si sono mai sottratte al confronto e alla necessità di trovare soluzioni condivise”. Così l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, commenta le sei misure del piano di intervento per il contenimento e il contrasto del fenomeno della diffusione e proliferazione del granchio blu, presentate questa mattina al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare alla presenza dei ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e del commissario straordinario nazionale, Enrico Caterino.


“Ringrazio il Governo e il commissario per aver presentato questo piano – sottolinea Mammi, che ha partecipato all’incontro a Roma – La Regione Emilia-Romagna farà come sempre la propria parte: abbiamo già messo a disposizione 2 milioni di euro per ristorare le imprese, per la raccolta e lo smaltimento del granchio e metteremo a disposizione un altro milione di euro nel bilancio 2025 a fronte di danni molto pesanti che hanno colpito il comparto anche nel corso del 2024”. Inoltre, proprio Mammi sarà a Goro insieme al presidente della Regione, Michele de Pascale, il 30 gennaio per un nuovo incontro con le imprese e le associazioni di pesca: “continueremo il confronto che dall’inizio dell’emergenza ci ha portato ad ascoltare il loro grido di allarme e a trovare insieme modalità e soluzioni per affrontare questo dramma”.


Nella sacca di Goro e nelle Valli di Comacchio, infatti, annualmente venivano prodotte circa 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea, con circa 1.700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio. “E’ evidente, dunque, il valore di questa economia non solo per il nostro territorio ma per l’intero Paese – prosegue Mammi – il delta del Po è leader a livello nazionale ed europeo nella produzione di vongole, un grande patrimonio economico che è stato duramente colpito da questo fenomeno, causando implicazioni anche di natura sociale per la tenuta delle stesse comunità, in un territorio nel quale l’acquacoltura è la prima economia e fonte di reddito”. Dunque, conclude l’assessore, “serve intervenire presto, con tempestività e con una strategia condivisa anche a livello nazionale, che dovrà vederci tutti impegnati anche nei prossimi mesi. Ringrazio le imprese e le associazioni di pesca per il continuo confronto e la volontà di trovare soluzioni condivise. Con loro e assieme ai sindaci e al prefetto di Ferrara – conclude l’assessore -, la Regione continuerà a presidiare e cercare soluzioni per contrastare la diffusione del granchio blu”.