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Emirates: consegnato il primo A350, il cui decollo è previsto oggi

Emirates: consegnato il primo A350, il cui decollo è previsto oggiRoma, 25 nov. (askanews) – Oggi Emirates ha ricevuto in consegna il suo primo aeromobile Airbus A350. Questo evento rappresenta un’importante pietra miliare per la flotta della compagnia aerea internazionale più grande al mondo. Si tratta di A6-EXA, il primo dei 65 A350 che saranno consegnati alla compagnia aerea nel corso dei prossimi anni. Questa consegna segna anche il momento in cui, per la prima volta dal 2008, entra nella flotta di Emirates un nuovo modello di aeromobile.


L’A350 è stato consegnato ufficialmente questa mattina a Emirates e presto decollerà da Tolosa (TLS) e arriverà a Dubai nella giornata di oggi alle 16.00 ora locale. Gli appassionati di aviazione e i fan dell’Airbus A350 possono seguire il viaggio dell’aeromobile in tempo reale su Flight Radar 24. Una volta atterrato a Dubai, l’A350 di Emirates riceverà gli ultimi ritocchi presso l’Emirates Engineering prima di essere presentato ufficialmente nel corso di un evento speciale che si terrà nel corso della settimana.


Il volo di consegna del nuovo membro della flotta Emirates è stato alimentato da una miscela di jet fuel e carburante sostenibile per l’aviazione (SAF). L’aeromobile entrerà ufficialmente in servizio a gennaio, quando effettuerà il suo primo volo verso la prima destinazione, Edimburgo, seguito da altre 8 destinazioni in Medio Oriente, Asia Occidentale ed Europa. Bologna è la città scelta tra le prime destinazioni europee, l’unica italiana.

Revolut entra nel mercato dei Pos in Italia

Revolut entra nel mercato dei Pos in ItaliaRoma, 25 nov. (askanews) – Revolut, la fintech globale con oltre 50 milioni di clienti in tutto il mondo e centinaia di migliaia di clienti aziendali, ha annunciato il lancio di Revolut Terminal in Italia. Un nuovo dispositivo POS ottimizzato per la velocità, che consente alle aziende di accettare pagamenti in pochi secondi e soddisfare la crescente domanda di dispositivi POS (point-of-sale) rapidi e affidabili. L’Italia – si legge bin una nota dell’azienda – è il terzo mercato europeo a introdurre questo nuovo prodotto, dopo il lancio del Terminal nel Regno Unito e in Irlanda a ottobre.


Il lancio segue la pubblicazione dei ricavi annualizzati di Revolut Business che superano i 500 milioni di dollari a livello globale, mentre il gruppo si impegna a raddoppiare la propria offerta B2B e a guidare gli investimenti nell’innovazione dei prodotti per servire meglio i clienti aziendali. Alex Codina, General Manager Merchant Acquiring di Revolut, commenta: “Siamo entusiasti di offrire Revolut Terminal come soluzione POS potente e all-in-one per i nostri clienti aziendali italiani. Questo lancio avviene mentre continuiamo a investire nella nostra offerta B2B e in particolare raddoppiando nei settori dell’ospitalità e della vendita al dettaglio come acquirer. Una soluzione di pagamento veramente affidabile fa la differenza tra chiudere una vendita e perdere denaro: con il Natale alle porte, Revolut Terminal è costruito per resistere all’elevata domanda dei clienti”.


James Gibson, General Manager di Revolut Business, aggiunge: “Continuiamo a registrare un notevole slancio in Revolut Business, avendo quest’estate superato i 500 milioni di dollari di entrate annualizzate e acquisito oltre 20.000 nuovi clienti al mese. Revolut Terminal segna l’ultimo investimento nel segmento dei clienti aziendali, con commercianti di tutte le dimensioni ora in grado di accettare facilmente pagamenti direttamente nei loro conti Revolut Business, senza destreggiarsi tra più fornitori”.

Roblox amplia poteri controllo genitori su giochi online dei minori

Roblox amplia poteri controllo genitori su giochi online dei minoriNew York, 18 nov. (askanews) – Roblox, la popolare piattaforma di giochi digitali tra bambini e adolescenti, ha introdotto “aggiornamenti significativi” per consentire maggiori controlli da parte dei genitori sulle abitudini di gioco dei figli e impedira’ ai bambini di eta’ inferiore ai 13 anni di inviare messaggi diretti ad altri giocatori.


Le nuove misure, che entreranno in vigore lunedi’, consentiranno ai genitori di impostare limiti di spesa e di tempo trascorso davanti allo schermo e potranno monitorare l’attivita’ dei propri figli da remoto senza dover accedere al dispositivo del bambino. Vedranno anche la lista degli amici dei figli. Roblox lancera’ nuove etichette sulla violenza dei contenuti per decidere su cosa e’ appropriato in base all’eta’. Gli utenti di eta’ inferiore ai 9 anni possono accedere solo ai contenuti “minimi” o “lieve” e necessitano del consenso dei genitori per “moderato”. Secondo il report annuale del 2023, la societa’ conta 68,4 milioni di utenti giornalieri medi, 14,5 milioni dei quali hanno effettuato una qualche forma di pagamento.


Nel premercato il titolo sta guadagnando lo 0,14%.

Auto elettriche, a settembre +8% rispetto al 2023

Auto elettriche, a settembre +8% rispetto al 2023Roma, 18 nov. (askanews) – La crescita del mercato globale delle auto elettriche non è destinata a fermarsi e, anzi, accelererà ancora di più con l’abbassarsi dei costi delle batterie e i conseguenti prezzi più attrattivi per i consumatori. Negli Stati Uniti, ad esempio, le principali case automobilistiche hanno ridotto il costo dei loro modelli principali di oltre 10mila dollari rispetto al 2022, le case cinesi di circa 1.600 dollari, mentre quelle europee prevedono di lanciare sette nuovi modelli nel 2025 con un prezzo inferiore a 28mila dollari.


Il World Energy Outlook 2024 dell’International Energy Agency (Iea), traccia anche una panoramica del settore della mobilità elettrica nei primi nove mesi dell’anno in corso. Da gennaio a giugno 2024 sono state vendute oltre 7 milioni di auto elettriche, con un aumento di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Cina rappresenta quasi l’80% di questo aumento, con vendite passate da oltre 3 milioni di unità nella prima metà del 2023 a oltre 4 milioni nella prima metà del 2024. Anche escludendo il grande paese asiatico, l’aumento percentuale complessivo delle vendite in altre parti del mondo è superiore al 10%. Le vendite nell’Unione europea sono rimaste invariate, con un calo in Germania che ha compensato un aumento medio del 3%, il Regno Unito ha registrato un aumento del 15% e gli Stati Uniti un incremento di quasi il 10%. In questo scenario, all’indomani del risultato delle elezioni americane, si apre un grande quesito relativamente alla tanto discussa quanto auspicata e necessaria transizione elettrica. Prevarranno le convinzioni non esattamente “decarboniste” del neopresidente Donald Trump o gli interessi del suo principale sostenitore, ispiratore, amico Elon Mask proprietario, tra le altre, di Tesla? Se è chiaro che i destini di un tema così delicato non si giocheranno durante una partita a golf tra i due, è altrettanto vero che l’influenza esercitata dai due Tycoon risulterà sicuramente decisiva.


I numeri dell’elettrico in Italia Nel frattempo, in Italia, il numero di infrastrutture di ricarica per auto elettriche sta crescendo. Le colonnine elettriche ad uso pubblico installate sono 60.339, secondo gli ultimi dati diffusi da Motus-E (aggiornati al 30 settembre 2024), in aumento di 13.111 unità negli ultimi 12 mesi. Anche in autostrada si inizia a correre con 1.057 unità installate, di cui l’86% di tipo veloce, in corrente continua. Non si può dire, dunque, che nel nostro Paese i punti di ricarica siano insufficienti: certo, c’è ancora strada da fare, ma forse è un approccio innovativo alla mobilità ciò che davvero manca


“Per promuovere un cambio di passo è necessario che le aziende del settore percorrano ogni direzione possibile, sostenendo con approcci e strumenti diversi una svolta verso l’elettrico – dichiara Claudio Piazza AD di On Charge – in tal senso la nostra azienda è stata una delle prime realtà italiane a comprendere che il cambiamento deve essere concepito a tutto tondo, investendo dapprima nelle infrastrutture di ricarica, partendo dalla Capitale per allargarsi con forza e capillarità al resto del Paese, e che l’obiettivo finale comprende un’ampia serie di pratiche e azioni finalizzate a favorire, negli Italiani, il passaggio ad una nuova cultura della mobilità” In concreto, On Charge ha intrapreso numerose azioni virtuose: ad oggi può vantare oltre 4.250 concessioni in trattativa per l’installazione di punti di ricarica, 2.216 acquisiti e contrattualizzati, e 1.138 punti posizionati sul territorio, l’azienda è presente in 200 Comuni, con un record di posizionamento nel Lazio e in Veneto. I numeri stanno dando ragione ad On Charge, visto che da gennaio 2023 ha avuto una crescita media mensile di circa il 9%, mentre negli ultimi cinque mesi è stato raggiunto un aumento medio dell’erogato del 22%. Non finisce qui, però, perché parallelamente l’azienda romana ha sviluppato una serie di soluzioni che riguardano l’intero mondo della mobilità sostenibile.


Nel settore dell’e-mobility, On Charge ha stretto accordi sia con la pubblica amministrazione che con i privati, offrendo l’installazione di soluzioni per la ricarica, dalla progettazione alla fornitura, agli allacci, fino alla completa operatività del servizio di Wallbox per ogni necessità di potenza. Con un importante sforzo tecnologico si è resa interoperabile con oltre 60 Mobility Service, tra i quali spiccano i più importanti player del mercato, aumentando esponenzialmente le possibilità di scelta dell’utenza. Ha realizzato un progetto pilota per un corporate sharing con auto elettriche, e-bike e ciclostazioni automatizzate per il rilascio e la ricarica di biciclette. On Charge ha poi realizzato il primo progetto pilota di Vehicle sharing Condominiali ERP, a tariffa agevolata, dedicati ad assegnatari di alloggi di edilizia popolare. In Calabria, a Vibo Valentia, ha organizzato uno sharing con bici elettriche e ciclostazioni automatizzate per rilascio e la ricarica di biciclette. In Sicilia è stato poi attivato un sistema che, oltre al noleggio di veicoli con app dedicata, prevede la fornitura di navette elettriche completamente integrate nel sistema di sharing: grazie dunque alla collaborazione con alcune municipalità, vengono forniti alla popolazione minibus elettrici dedicati ai servizi sociali, al trasporto di anziani e soggetti fragili, oltre che a scopo turistico, per un servizio di valore, rigorosamente ad impatto zero. Tra le attività più recenti, la collaborazione con Collalto Sabino (RI) e Acquafondata (FR) per supportare la ricarica dei nuovi scuolabus elettrici. Grazie a una convenzione siglata con i due piccoli comuni laziali, gli scuolabus possono usufruire delle colonnine di ricarica di On Charge già presenti sul territorio, chiudendo così il cerchio della sostenibilità con un’iniziativa concreta e tangibile che coinvolge ed educa anche i più piccoli. Per rendere più capillari le strutture di ricarica sul territorio, infine, On Charge ha stretto una partnership con l’associazione “I Borghi più belli d’Italia” – oltre 300 nel nostro Paese -, per portare in questi comuni la sharing mobility: sono quindi stati installati 192 punti di ricarica in circa 90 Borghi, con l’obiettivo di rifornire i veicoli elettrici per incentivare sia lo smart working che la cultura dello slow tourism. On Charge si fa dunque promotrice di una rete integrata di interventi e servizi, che mira allo sviluppo sostenibile e al concreto supporto logistico degli utenti, nella vita di tutti i giorni e in base ad ogni esigenza. Lo scopo è quello di promuovere una nuova cultura della mobilità, agevolando gli spostamenti e riducendone l’impatto sull’ambiente. Un progetto ambizioso ma assolutamente possibile, da realizzare pensando l’elettrico come un unico, grande sistema interconnesso, composto da soluzioni integrate capaci di aprire la strada ad un futuro equo, sostenibile, migliore.

Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocare

Fotovoltaico, Resit: in Italia una grande chance ancora tutta da giocareRoma, 14 nov. (askanews) – Il fotovoltaico sottrae veramente terreni all’agricoltura? Il settore fotovoltaico è in forte espansione, a dimostrarlo sono i recenti dati diffusi da Terna secondo i quali nei primi sei mesi del 2024, per la prima volta, la produzione di elettricità in Italia da fonti rinnovabili ha superato quella da fonti fossili, con un +27,3% rispetto al primo semestre 2023. Produzione rinnovabile, che vede al secondo posto, dopo l’idroelettrico (+64,8%), fotovoltaico ed eolico, settori che hanno registrato complessivamente un +14,6%. Nonostante queste performance eccezionali, le fakenews continuano a diffondersi, creando dubbi e disinformazione, specie nel settore agricolo.


A provare a dare risposta alle problematiche del comparto gli ingegneri Ugo e Alessandro Rocca, rispettivamente Amministratore delegato e Responsabile Tecnico di Resit Srl, società di progettazione e installazione di impianti a fonti rinnovabili con sede a Roma e più di 200 impianti fotovoltaici realizzati in 25 anni in tutta Italia. “Su 25.000 ettari di terreni agricoli sono stati costruiti in 40 anni impianti pari a 15.000 MW di potenza”, spiega Ugo Vittorio Rocca. “Un appezzamento piccolissimo, se guardiamo la cartina del Paese. Al contrario, ogni anno vengono ricoperti di asfalto e calcestruzzo ben 60.000 ettari di superficie. Potranno mai essere un problema questi 25.000 ettari in 40 anni?”.


“Secondo i più recenti dati Istat”, aggiunge Alessandro Rocca, “la superficie agricola totale in Italia (SAT) è pari a 17,5 milioni di ettari, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) misura 12,8 milioni di ettari. Ciò significa che la differenza, e cioè 5 milioni di ettari, rappresenta un’enormità di terreni definiti agricoli catastalmente ma che di fatto non lo sono o non sono comunque utilizzabili in agricoltura. Per il raggiungimento, nei prossimi dieci anni, degli obiettivi assegnati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) e dai piani della Comunità europea basterebbe l’1% dei terreni in questione”. “In pratica – conclude – si possono costruire 100 GW (Gigawatt) fotovoltaici senza sacrificare terreni agricoli produttivi di qualità”.

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMI

Manovra, D’Amico (Confimprese Italia): bene governo per supporto a MPMIRoma, 14 nov. (askanews) – Si è svolto oggi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un incontro tra il Governo e le principali organizzazioni sindacali datoriali, incentrato sul disegno di legge di bilancio per il 2024. Il Presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, ha espresso apprezzamento per l’attenzione rivolta ai conti pubblici e agli sforzi concreti destinati al supporto delle micro, piccole e medie imprese (MPMI), sottolineando in particolare i seguenti punti salienti: * Il taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di alleggerire il carico sulle imprese e i lavoratori. * L’accorpamento delle aliquote IRPEF, destinato a semplificare il sistema fiscale. * I vantaggi previsti per le nuove assunzioni, con misure mirate a stimolare l’occupazione. * I rifinanziamenti del credito d’imposta, che costituiscono un supporto importante per le imprese in crescita.


Nel corso dell’incontro, D’Amico ha ribadito l’importanza di includere nella manovra ulteriori misure per stimolare l’economia, come facilitazioni per l’accesso al credito, incentivi per le micro imprese nel settore turistico, agevolazioni per l’espansione verso nuovi mercati internazionali, e l’estensione della programmazione negoziata a regioni strategiche come il Basso Lazio. Inoltre, ha sollecitato una riconsiderazione della Legge 180/2011, conosciuta come lo “Statuto delle Imprese”. Particolarmente rilevanti sono stati gli interventi dei Ministri presenti, tra cui il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sulla crisi di Stellantis e del settore automotive, proponendo soluzioni per il rilancio del comparto. Urso ha anche anticipato l’imminente pubblicazione del “Libro Verde Made in Italy 2030”, destinato a riaccendere il dibattito sulla politica industriale del Paese.


Infine, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approfondito il tema del codice unico degli incentivi e della legge annuale per le PMI, evidenziando l’importanza di misure strutturate per il supporto alle piccole e medie imprese italiane. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Mantovano, per il puntuale coordinamento dei lavori, che ha permesso il positivo svolgimento dell’incontro.

Inps, presidente Fava presenta a Bruxelles XXIII Rapporto Annuale

Inps, presidente Fava presenta a Bruxelles XXIII Rapporto AnnualeRoma, 13 nov. (askanews) – Alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, si è tenuta oggi la presentazione del XXIII Rapporto Annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Il Presidente Gabriele Fava ha evidenziato il ruolo centrale dell’Istituto nel sistema di welfare italiano e ha annunciato la nuova strategia che l’INPS metterà in campo per affrontare le sfide del mercato del lavoro italiano e garantire la sostenibilità del sistema previdenziale. Lo rende noto l’Inps in un comunicato.


“Intendiamo rafforzare il ruolo dell’Istituto come hub del welfare, promuovendo il passaggio ad un welfare generativo che personalizzi le prestazioni in base alle esigenze dei cittadini”. Particolare attenzione, ha spiegato il Presidente dell’Inps, sarà dedicata ai giovani, attraverso iniziative di educazione previdenziale e strumenti digitali innovativi, e agli anziani, riconosciuti come una risorsa fondamentale per il Paese. “L’INPS è impegnato a fare la sua parte per rafforzare il welfare italiano e sostenere il futuro del Paese” ha concluso Fava.

Piano di Transizione 5.0, come ottenere gli incentivi

Piano di Transizione 5.0, come ottenere gli incentiviRoma, 12 nov. (askanews) – Efficienza energetica e innovazione tecnologica: le parole chiave del Piano di Transizione 5.0. Finanziato con 6,3 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha l’obiettivo di sostenere le aziende nella transizione verso la digitalizzazione e la sostenibilità energetica e ambientale, offrendo incentivi fiscali per investimenti effettuati tra il 1 ° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. Il Piano 5.0 si integra con il Piano di Transizione 4.0, che continuerà a incentivare l’acquisto di beni e software tecnologicamente avanzati, prevedendo agevolazioni riguardanti l’acquisto di beni strumentali 4.0 per un totale di 3,78 miliardi di euro, investimenti in beni destinati all’autoproduzione e al consumo di energia rinnovabile, escludendo le biomasse, per 1,8 miliardi di euro, e le spese per la formazione dei dipendenti sulle competenze per la transizione ecologica per un valore di 630 milioni di euro.


Tuttavia, la complessità del Piano di Transizione 5.0, soprattutto per quanto riguarda le procedure di accesso agli incentivi, sta suscitando alcune preoccupazioni. Recentemente, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha infatti pubblicato nuove FAQ relative al Piano, fornendo interpretazioni più flessibili della normativa. Gli aggiornamenti mirano a semplificare l’accesso agli incentivi, ampliare le casistiche ammesse e chiarire alcuni dubbi interpretativi. “La complessità crea un rallentamento nell’adozione del Piano di Transizione 5.0 – afferma Daniele Iudicone esperto di energie rinnovabili e founder di IMC Holding – e genera il rischio di uno spostamento delle aziende verso altre forme di incentivi, come bandi regionali e settoriali che prevedono agevolazioni, anche per il settore del fotovoltaico, dove le procedure di accesso sono più semplici. Di conseguenza il Piano di Transizione 5.0 potrebbe perdere un po’ di appeal proprio a causa della sua complessità. Per poter accedere e, soprattutto, ottenere gli incentivi previsti dal Piano di Transizione 5.0 è necessario conoscere alcuni aspetti fondamentali”.


L’accesso agli incentivi è libero ma vanno rispettate determinate condizioni “Il Piano di Transizione 5.0 è rivolto a tutte le aziende italiane. Sono escluse le imprese in difficoltà finanziarie, quelle che hanno ricevuto sanzioni interdittive e quelle non in regola con le normative sulla sicurezza e i contributi previdenziali. Inoltre, non sono ammesse le attività che violano il principio del DNSH (Do No Significant Harm), che tutela gli obiettivi ambientali”. Cosa prevede il Piano di Transizione 5.0 “La Misura prevede un credito d’imposta calcolato in base agli investimenti effettuati da parte delle strutture produttive italiane, nel biennio 2024-2025, a condizione che l’investimento comporti una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura o del 5% per il singolo processo coinvolto”.


La procedura da seguire per accedere agli incentivi La procedura per accedere alle agevolazioni è relativamente semplice, ma comporta diverse incombenze in termini di asseverazioni e attività tecniche necessarie per permettere all’azienda di usufruire del Piano di Transizione 5.0. È fondamentale analizzare la realtà industriale, identificare le sue esigenze energetiche e determinare quale intervento di Industria 4.0 possa generare un risparmio energetico. L’intervento deve essere afferente all’attività e alle necessità dell’azienda. Solo dopo aver definito questi aspetti, si può procedere con l’accesso all’Industria 5.0 e iniziare le attività con il GSE per ottenere le agevolazioni. Nello specifico, per prenotare il credito d’imposta, va inviata una Comunicazione Preventiva, corredata della Certificazione ex-ante, tramite la Piattaforma “Transizione 5.0″ accessibile con SPID nell’Area Clienti del sito del GSE. Le comunicazioni saranno valutate dal GSE in base all’ordine cronologico di presentazione, verificando la correttezza dei dati, la completezza dei documenti e il rispetto del limite di costi ammissibili (50 mln € per impresa/anno). Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato, l’impresa deve inviare una comunicazione sull’acconto del 20% riguardante gli investimenti in beni strumentali 4.0 e impianti di autoproduzione. Al termine del progetto, l’impresa dovrà inviare la Comunicazione di completamento con la Certificazione ex-post”. L’importanza per le aziende di ricevere un supporto adeguato per l’ottenimento degli incentivi


“Bisogna affidarsi ad un pool di professionisti: dagli esperti in finanza agevolata, con competenze in Transizione 5.0 e nell’individuazione delle attività di Industria 4.0, agli esperti nella realizzazione di impianti fotovoltaici, in grado di garantire installazioni efficienti e vantaggiose dal punto di vista energetico. Attualmente collaboriamo con Cerved, storica azienda italiana specializzata in finanza agevolata, per individuare via via le azioni migliori da poter adottare e ottimizzare così l’uso degli incentivi a beneficio dei nostri clienti. È importante sottolineare che, sebbene gli investimenti siano incentivati, devono assicurare un immediato e significativo miglioramento dell’efficienza energetica”. Quali interventi rientrano negli incentivi “La transizione è favorita da interventi di Industria 4.0, che promuovono il risparmio energetico. Immaginiamo un’azienda manifatturiera che sostituisce macchinari ad alto consumo energetico con impianti più efficienti o adotta software in grado di monitorare e ottimizzare i carichi energetici. Ovviamente l’implementazione di impianti fotovoltaici contribuisce a migliorare ulteriormente la sostenibilità energetica dell’azienda. Tant’è che a livello di opinione pubblica e sul mercato, il fotovoltaico è il simbolo dell’Industria 5.0, poiché rappresenta un impegno tangibile verso un futuro più sostenibile e innovativo”. Possibili criticità per le aziende nell’adozione del Piano Transizione 5.0 “Non si evidenziano reali criticità. Il vantaggio, a mio avviso più importante, è la possibilità di avere l’installazione di un impianto fotovoltaico, anche di grandi dimensioni, con un’agevolazione che può arrivare fino al 69% del credito d’imposta. L’erogazione si avrà già dal mese successivo alla messa in funzione dell’impianto. Quindi, entro il primo anno, è possibile coprire quasi per intero la spesa sostenuta” conclude Daniele Iudicone, Founder di IMC Holding.

Ethica Group apre il proprio capitale al management

Ethica Group apre il proprio capitale al managementRoma, 12 nov. (askanews) – Ethica Group, gruppo indipendente focalizzato nella realizzazione di operazioni di finanza straordinaria e nell’investimento diretto nel capitale di rischio di imprese italiane, apre il proprio capitale al management con la nomina di nove nuovi soci: Roberto Bonacina, Giorgio Carere, Alessandro Conte, Stefano Pastore e Filippo Salvetti alla guida delle attività di m&a, Marco Borgonovo, Alessandro Cortina e Fabiano Fossali cui fanno capo le attività di Debt Advisory, oltre al trentacinquenne Giovanni Berlingieri, responsabile dell’attività di Business Development.


Il Gruppo, fondato da Cosimo Vitola e Fausto Rinallo e che nel 2023 ha registrato un fatturato di 24 milioni di euro, un ebitda di oltre 12 milioni di euro e un utile netto di 8,5 milioni di euro, rende protagonista il management per dare il giusto riconoscimento a coloro che hanno contribuito alla crescita delle attività di advisory del Gruppo; per attrarre nuove professionalità dal mercato, il tutto nell’ottica di dare continuità alle nostre attività e gettare le basi per garantire il futuro di Ethica Advisory attraverso un continuo ricambio generazionale.

Poste Italiane ottiene certificazione unica iso 45001:2023

Poste Italiane ottiene certificazione unica iso 45001:2023Roma, 8 nov. (askanews) – Poste Italiane ha ottenuto la certificazione unica ISO 45001:2023 per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Il riconoscimento internazionale, rilasciato da IMQ, è frutto di un lungo percorso cominciato dall’azienda nel 2019 e concluso nel 2024 con la certificazione e attesta la capacità di Poste Italiane di garantire un ambiente lavorativo sicuro e in linea con i più elevati standard di tutela per tutti i suoi dipendenti. Lo rende noto l’azienda in un comunicato.


Adottando la norma ISO 45001:2023 Poste Italiane – si legge nella nota – applica un sistema di gestione strutturato che include misure efficaci e costantemente monitorate per ridurre i rischi di infortuni e malattie professionali, oltre a prevenire situazioni di potenziale pericolo. Il riconoscimento si inserisce in un percorso di miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza, per promuovere la diffusione a ogni livello aziendale della cultura di protezione e benessere. Con la Certificazione l’azienda – sottolinea Poste – vede riconosciuta l’applicazione dei migliori standard in fatto di sicurezza, dimostrando di aver saputo trasferire efficacemente sul campo le politiche aziendali in favore della salute delle donne e degli uomini di Poste Italiane, in linea con la cultura della responsabilità del maggior datore di lavoro del Paese. L’adozione della norma ISO 45001:2023 favorirà il miglioramento costante delle performance di sicurezza, con il fine di creare un ambiente di lavoro sempre più protetto e consolidare la cultura aziendale orientata alla prevenzione e al rispetto della sicurezza, per garantire a tutti i dipendenti il massimo livello di protezione.


La certificazione unica ISO 45001:2023 si aggiunge a una serie di importanti riconoscimenti ottenuti da Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità e responsabilità sociale. Tra queste, le certificazioni ISO 30415:2021 per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, ISO 37001:2016 per la prevenzione della corruzione e ISO 37301:2021 per la gestione della compliance. Il conseguimento di queste attestazioni attesta la capacità del Gruppo di adottare misure rigorose ed efficaci a garanzia di elevati standard etici e sociali.