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De Maio (Fondazione Inarcassa): urgente revisione Codice appalti

De Maio (Fondazione Inarcassa): urgente revisione Codice appaltiRoma, 24 lug. (askanews) – “Abbiamo partecipato alla consultazione promossa dal Ministro Salvini e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzata a raccogliere le proposte di modifica al Codice degli appalti. È stata una nuova importante occasione per sollecitare l’attenzione delle istituzioni su alcuni aspetti molto critici che impattano negativamente sulla vita professionale degli oltre 175mila architetti e ingegneri liberi professionisti”. Lo ha dichiarato l’ing. Andrea De Maio, presidente di Fondazione Inarcassa, a seguito della consultazione telematica del MIT.


“Nella consultazione abbiamo chiesto interventi sui requisiti di partecipazione alle gare, poiché l’attuale Codice non aiuta i giovani professionisti ad emergere, sull’appalto integrato la cui attuale legislazione svantaggia i liberi professionisti, nonché sugli accordi quadro che favoriscono solamente i grandi player del mercato. Sull’equo compenso, invece, la nostra posizione è chiara, va difeso contro ogni tentativo di depotenziare la Legge n. 49/2023. Ora il MIT è chiamato ad operare una sintesi, “un correttivo al Codice necessario in tempi brevi per consentire alle migliaia di professionisti dell’area tecnica, appartenenti a quel ceto medio sempre più a rischio estinzione, di operare al servizio della collettività, contribuendo allo sviluppo e alla crescita del Paese”, ha chiosato De Maio. “Quella di un correttivo del Codice è l’unica strada oggi possibile per garantire concorrenza e maggiore apertura del mercato verso i liberi professionisti, nel solco dei principi del diritto europeo che incoraggia la crescita degli attori economici di piccola e media dimensione”, ha concluso il presidente di Fondazione Inarcassa.

Amazon Women in Innovation: annunciate 7 vincitrici borse di studio

Amazon Women in Innovation: annunciate 7 vincitrici borse di studioRoma, 23 lug. (askanews) – Per il sesto anno consecutivo Amazon ha assegnato la borsa di studio “Amazon Women in Innovation”, un progetto organizzato al fianco di sette Università italiane allo scopo di aiutare le giovani studentesse di discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia.


Da Nord a Sud Italia – informa un comunicato dell’azienda sette le giovani meritevoli che si sono aggiudicate la vittoria: Aurelia Monni, studentessa di Ingegneria Elettronica, Informatica e delle Telecomunicazioni presso l’Università degli Studi di Cagliari; Flavia Bruselles, studentessa di Ingegneria Informatica dell’Università di Catania, l’ultimo Ateneo ad aver aderito al progetto; Giulia Donelli, studentessa di Ingegneria Matematica al Politecnico di Milano; Martina Romano, studentessa di Ingegneria Informatica, all’Università Federico II di Napoli; Nicole Insalaco della facoltà di Ingegneria Informatica per l’Università degli Studi di Palermo; Federica Zannoni per la facoltà di Ingegneria di Internet presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata; e Giulia Farinasso, studentessa del corso di Ingegneria Informatica del Politecnico di Torino. Lanciato nel 2018, “Amazon Women in Innovation” mira a supportare la formazione delle nuove generazioni nel mondo del digitale. La borsa di studio ha una durata di 3 anni e consiste in un finanziamento di €6.000 all’anno unito alla possibilità, per ciascuna vincitrice, di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda in grado di aiutare le studentesse che beneficeranno del premio a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro. Dal lancio del progetto, avvenuto nel 2018, Amazon Women In Innovation ha coinvolto finora 26 giovani meritevoli, che hanno avuto e avranno l’opportunità di arricchire il proprio percorso di studio anche grazie alla borsa di studio messa a loro disposizione dall’azienda.


Chi sono le vincitrici della sesta edizione di “Amazon Women in Innovation” Aurelia Monni condivide la passione per gli studi scientifici con Eleonora, sua sorella gemella. Assieme frequentano il primo anno di Ingegneria Elettronica, Informatica e delle Telecomunicazioni all’Università degli Studi di Cagliari. Per Aurelia, la vincita della borsa di studio è un traguardo da condividere, e lo farà con la sua complice, a casa e tra i banchi dell’università. Per il suo futuro, la studentessa si augura di lavorare in un ambiente in cui rispetto e comunicazione siano alla base di qualsiasi relazione, un principio chiave che va al di là del genere dei dipendenti. Flavia Bruselles ha 20 anni e un’attitudine alla curiosità ereditata dal padre che, ceramista a tempo pieno e programmatore per hobby, l’ha avvicinata al mondo dell’informatica. Originaria di Caltagirone, ha da poco concluso il primo anno di Ingegneria Informatica all’Università di Catania. Per il suo futuro sogna un impiego nell’ambito del machine learning e la possibilità di lavorare in team.


Giulia Donelli ha 20 anni, un piede a Milano e uno a Parma e una curiosità per le discipline STEM che la accompagna da quando è bambina. Al primo anno di Ingegneria Matematica al Politecnico di Milano, l’incontro con l’informatica è stato un salto nel vuoto; la borsa di studio, invece, una conferma delle sue potenzialità e un modo per scardinare le sue insicurezze. Martina Romano ha 19 anni e l’interesse per lo studio delle materie scientifiche è stata un’eredità paterna. Al primo anno di ingegneria informatica all’Università Federico II di Napoli, ha già le idee chiare per il suo futuro: un periodo di studio all’estero e un lavoro nella cyber security. Tra i suoi modelli suo padre e le docenti; nessun mito irraggiungibile, ma figure con cui ha un confronto quotidiano.


Al primo anno di Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Palermo, Nicole Insalaco, con la sua esperienza da fuorisede, rimette in discussione se stessa ogni giorno. Piedi ben saldi a terra e sano pragmatismo, non sa ancora cosa le riserverà il futuro, ma sa che i suoi studi le daranno gli strumenti per affrontarlo al meglio. Federica Zannoni ha 24 anni e frequenta Ingegneria di Internet all’Università Tor Vergata di Roma. Per lei lo studio dell’elettronica è “la voglia di andare oltre”, la stessa che la porta, da dieci anni a questa parte, a desiderare un futuro in Finlandia e una posizione come Solution Architect. Per Federica il primo incontro con la borsa di studio Amazon Women in Innovation risale al 2019, quando a vincerla è stata una sua cara amica. Ora è lei ad averla ottenuta: un traguardo che dedica a se stessa e a suo padre. Giulia Farinasso è al primo anno di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino. Per lei, la passione per l’informatica è pari solo a quella per il viaggio e per la scoperta: dopo un anno trascorso in North Carolina, alla sua “azienda del futuro”, impiegata nel settore della cyber security, chiede la possibilità di lavorare da remoto per continuare a esplorare il mondo. Dalla Lombardia alla Sardegna, ciascuna con la propria storia e il proprio progetto futuro. A unire le sette studentesse la passione per lo studio delle materie scientifiche e il desiderio di prendere parte al cambiamento, investendo nella propria formazione per abbattere gli stereotipi di genere. L’impegno di Amazon e Amazon Web Services (AWS) per incentivare lo sviluppo delle competenze STEM Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio “Amazon Women in Innovation”. Quest’anno, con l’aggiunta dell’Università di Catania, l’iniziativa coinvolge un totale di sette Atenei, a conferma del successo riscontrato nel corso delle precedenti edizioni. Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio il progetto ha premiato finora 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati volti a sviluppare ulteriori competenze utili per il loro futuro professionale. A febbraio 2024, l’apertura dei bandi della sesta edizione della borsa di studio si è tenuta parallelamente all’inaugurazione del corso di formazione del programma AWS re/Start, realizzato in Campania da Amazon Web Services in collaborazione con Develhope, scuola di coding che combatte il divario occupazionale italiano giovanile, attiva nel Sud Italia. Il programma, interamente gratuito, ha coinvolto 25 studentesse, che, nelle 12 settimane del corso si sono preparate per una carriera nel cloud. Al termine del programma, Develhope supporterà i diplomati fornendogli tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie a portare a termine con successo iter di selezione lavorativi nell’ambito IT. Amazon e AWS lavorano per incentivare studentesse e studenti a sviluppare competenze in ambito STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), e intraprendere una carriera nel campo tecnologico, del cloud o in altri lavori nell’ambito dell’innovazione. Per farlo, creano per loro nuove opportunità di formazione. Dai corsi di Python, linguaggio di programmazione utilizzato in molte aree, tra cui lo sviluppo web, l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, al programma AWS Academy rivolto agli istituti di istruzione superiore, con oltre 50 scuole aderenti in tutta Italia, Amazon e AWS collaborano costantemente con le scuole di secondo grado, gli istituti di istruzione superiore, le università, le organizzazioni no profit e le amministrazioni pubbliche delle comunità in cui operano. /(nell’immagine Federica Zannoni, una delle vincitrici)

Parmalat sponsor del torneo di tennis Palermo ladies open

Parmalat sponsor del torneo di tennis Palermo ladies openMilano, 22 lug. (askanews) – Parmalat, parte del gruppo Lactalis sostiene per il sesto anno i Palermo ladies open, torneo di tennis femminile del circuito WTA, attraverso il brand Zymil e il marchio locale Sole.


Parmalat è presente sul territorio siciliano anche con il brand Sole, che da oltre 60 anni è tra i simboli della storia alimentare della regione. Sole sta entrando nel segmento dei latti aromatizzati con due nuove referenze al gusto biscotto e al gusto menta. “È per noi un onore essere ancora una volta sponsor dei Palermo ladies open, un prezioso palcoscenico per sensibilizzare i consumatori sul tema della nutrizione, soprattutto per chi pratica sport. Grazie al lavoro del team di ricerca e sviluppo il nostro obiettivo è quello di garantire sempre prodotti di alta qualità che vadano incontro alle esigenze e necessità dei nostri consumatori, anche di chi pratica sport” dichiara Elisa Mitaritonna, marketing manager latte marchi nazionali. “Siamo orgogliosi di essere presenti per il sesto anno consecutivo ai Palermo Ladies Open, un appuntamento importante per il territorio siciliano. La partecipazione a questo evento è per noi un chiaro esempio del nostro forte legame con questa terra e la perfetta occasione per sensibilizzare soprattutto i giovani e gli sportivi sul tema della nutrizione” afferma Valentina Caramanna, group brand manager marchi Sicilia e Puglia.

Conad si rafforza nel mondo pet: accordo con cliniche veterinarie BluVet

Conad si rafforza nel mondo pet: accordo con cliniche veterinarie BluVetMilano, 22 lug. (askanews) – Avviata la partnership tra Conad e BluVet, network di una trentina cliniche e ospedali veterinari, su tutto il territorio nazionale. La partnership ha l’obiettivo di fornire ai clienti titolari delle carte fedeltà (di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card) un accesso agevolato a prestazioni veterinarie di medicina di base e a visite specialistiche per i propri animali domestici.


La collaborazione con BluVet rientra nella strategia omnicanale di Conad, con l’obiettivo di costruire un ecosistema che affianchi alla spesa servizi di qualità, in grado di rispondere alle molteplici e differenziate esigenze dei 12 milioni di clienti che frequentano settimanalmente i punti vendita Conad. “Crediamo che collaborare con un partner d’eccellenza nei servizi veterinari come BluVet permetta di generare valore per i nostri clienti, grazie a uno staff competente e professionale di medici e infermieri che ogni giorno mette al centro del proprio lavoro la cura e il benessere degli animali – ha commentato Silvia Bassignani, direttore marketing canali distributivi e Crm di Conad – La collaborazione con BluVet nasce dopo un lungo percorso di avvicinamento del sistema Conad al mondo del pet, che ha visto dapprima l’apertura di oltre 150 negozi specializzati, i nostri PetStore, in tutta Italia, e in seguito la fornitura di servizi aggiuntivi in punto vendita come la toelettatura. Si tratta di un ulteriore tassello di un percorso che ha visto affiancare alla spesa servizi dedicati al mondo dei viaggi, della diagnostica e della cura e del benessere delle persone, e che sarà ulteriormente ampliato nel prossimo futuro con nuove proposte di servizi”.


La partnership è al momento in fase di test in 300 punti vendita, di cui 30 PetStore, e 10 cliniche veterinarie BluVet, al termine della quale sarà valutata l’estensione della convenzione a tutte le strutture veterinarie e ai punti vendita Conad e PetStore Conad sul territorio nazionale. Quattro le Cooperative associate a Conad coinvolte nella fase di sperimentazione: Conad Centro Nord, Conad Nord Ovest, Commercianti indipendenti Associati e Pac2000a.

Gruppo Arvedi, risultato netto 2023 cala a 234 mln, pesa costo energia

Gruppo Arvedi, risultato netto 2023 cala a 234 mln, pesa costo energiaRoma, 17 lug. (askanews) – Il Gruppo Arvedi chiude l’anno 2023 con ricavi pari a 6 miliardi di euro (7,7 miliardi nel 2022) e un risultato netto di 234 milioni (640 milioni nel 2022). Il Margine Operativo Lordo (MOL) è di 522 milioni (pari all’8,7% dei ricavi), mentre l’Indebitamento Finanziario Netto (IFN) si attesta a 433 milioni, in riduzione rispetto ai 513 milioni del 2022.


Lo rende noto l’azienda in un comunicato specificando che il settore siderurgico, in un quadro di generale diminuzione della domanda, è stato caratterizzato dalla dinamicità della concorrenza dei paesi asiatici a fronte di una perdita di competitività delle aziende siderurgiche italiane a causa dell’elevato costo dell’energia elettrica e del gas. Nonostante le tensioni internazionali, in particolare connesse al perdurare del conflitto in Ucraina e ai gravi sviluppi riguardanti il Medio Oriente, il Gruppo Arvedi si è dimostrato resiliente, grazie alla solida struttura industriale ed alle tecnologie proprietarie. Il Gruppo ha raggiunto gli obiettivi e confermato gli investimenti. Nel 2023 Acciaieria Arvedi ha conseguito ricavi per 2,8 miliardi, in diminuzione del 21% rispetto all’esercizio precedente a causa della riduzione della componente prezzo. Il Margine Operativo Lordo è stato di 302 milioni con un’incidenza di poco superiore al 10% sui ricavi. Hanno inciso pesantemente sulla struttura dei costi gli elevati prezzi dell’energia che rappresentano oltre il 40% dei costi di produzione.


Nel maggio 2023 Acciaieria Arvedi, la principale azienda del Gruppo, ha avviato la commercializzazione dei prodotti ArvZero, acciai carbon neutral, circolari (ovvero prodotti da rottame, materia prima riciclata), zero waste (riciclando e riutilizzando quasi il 90% degli scarti generato dal processo produttivo) per i quali sono stati firmati contratti di fornitura con primari costruttori del settore automotive Nel primo esercizio sociale interamente sotto la gestione del Gruppo Arvedi, Acciai Speciali Terni (AAST), uno dei principali produttori europei di laminati piani di acciaio inossidabile, ha registrato nel 2023 ricavi pari a 2,3 miliardi con una marginalità operativa lorda di 95 milioni. Anche nel caso dell’azienda umbra, hanno pesato sui conti gli elevati costi energetici. L’impegno del Gruppo per AAST ha riguardato in particolare il rafforzamento della struttura industriale con significativi investimenti sia nell’area a caldo che in quella a freddo, la revisione dei processi produttivi e la riorganizzazione della rete di distribuzione. Grande attenzione è stata posta ai temi ambientali e nella progressiva decarbonizzazione del sito produttivo di Terni.


Il Gruppo Arvedi conferma il fermo impegno nello sviluppo tecnologico, industriale e commerciale di tutte le aziende, in virtù dei rilevanti investimenti in corso e programmati, finalizzati principalmente alla produzione di acciai e prodotti derivati sempre più sostenibili sotto il profilo ambientale.

Arte, Di Castro: mercato ostacolato dalle tasse, Italia penalizzata

Arte, Di Castro: mercato ostacolato dalle tasse, Italia penalizzataRoma, 17 lug. (askanews) – “Il mercato dell’arte in Italia è ostacolato da paletti normativi e fiscali. Se non ci saranno interventi correttivi, rischiamo danni occupazionali e delocalizzazioni”. Lo ha detto Alessandra Di Castro, presidente del Gruppo Apollo e vice presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, intervenendo alla presentazione del report ‘Il mercato dell’arte e dei beni da collezione’ di Deloitte Private sui trend del 2023. Lo riporta un comunicato.


“Nel nostro Paese l’Iva è al 22%. In Germania e Francia la percentuale scende al 7 e al 5,5%. Inoltre, l’aliquota del 10% sull’importazione di beni d’arte, la più alta in Europa, scoraggia gli operatori dall’importare opere attraverso le dogane italiane. Nonostante alcune riforme, l’Italia è ancora lontana dagli standard europei. Sono quindi necessarie migliorie nella riduzione dell’Iva e in un sistema più innovativo di incentivi fiscali per l’arte” ha spiegato Di Castro, alla guida dell’Associazione che rappresenta l’industria dell’arte in Italia e riunisce le principali case d’asta, antiquari, gallerie di arte moderna e contemporanea e imprese della logistica. Secondo DI Castro “tutelare il patrimonio culturale significa anche proteggere gli operatori e le gallerie d’arte e tutto l’indotto, sia diretto sia indiretto, basti pensare alle prospettive lavorative per gli studenti delle accademie, dei giovani artisti e le ricadute positive che tutto il comparto può apportare al sistema museale italiano. Il mercato dell’arte rappresenta un volano per il turismo e la cultura nazionale. Oggi l’Italia, nonostante il suo ricco patrimonio artistico, registra la diminuzione delle imprese attive nel settore, soprattutto per quanto riguarda le gallerie d’arte. Bisogna invertire questo trend senza ulteriori perdite di tempo”. (immagine da sito gruppo Apollo)

Randstad sceglie Tundr abilitatore social fintech welfare nuova generazione

Randstad sceglie Tundr abilitatore social fintech welfare nuova generazioneRoma, 16 lug. (askanews) – Randstad, la Talent Company leader nei servizi HR, ha scelto Tundr, startup italiana che rivoluziona il paradigma del welfare aziendale nel segno dell’innovazione, della facilità di utilizzo e della sostenibilità. In linea con la partnership appena siglata, la multinazionale – prima nel settore ad adottare un ecosistema digital native per il benessere organizzativo – sposa la mission di Tundr, che mira a diventare il primo abilitatore social fintech in Europa.


“Da subito ci siamo sentiti vicini alla visione di Tundr, che eleva il binomio utilità sociale ed innovazione digitale per valorizzare le persone e garantire un lavoro che faccia davvero la differenza”, spiega Jacqueline Verdicchio, Head of Business Welfare di Randstad Italia. “L’accordo tra Randstad e Tundr riflette il nostro impegno nel voler consolidare un ruolo da partner di fiducia per i migliori talenti sul mercato del lavoro grazie all’offerta di soluzioni innovative per rispondere alle esigenze di un settore in costante evoluzione come quello del Welfare”. “Questa partnership rappresenta per noi un incredibile riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi due anni e la conferma che la nostra visione costituisce un autentico punto di riferimento nel settore, sia in Italia che all’estero”, commentano con soddisfazione Giorgio Seveso e Jules-Arthur Sastre, fondatori di Tundr. “È motivo di orgoglio anche per l’intero ecosistema delle startup Made in Italy constatare che una multinazionale presente in 39 Paesi abbia fatto propria la visione di una venture nata e cresciuta in Italia”.


Un nuovo orizzonte per il welfare aziendale. Nel contesto attuale il settore del welfare aziendale cresce in maniera esponenziale in Italia e in Europa, offrendo non solo vantaggi tangibili, ma anche un vero sostegno ai dipendenti ed una potente leva di employer branding alle organizzazioni. Questa evoluzione non solo risponde alle esigenze moderne di equilibrio tra vita personale e lavorativa, ma trasforma le aziende in veri e propri promotori di benessere.


In questo scenario, nuove realtà fintech hanno catturato l’interesse degli investitori di venture capital ottenendo complessivamente investimenti per quasi mezzo miliardo di euro (Fonte: Crunchbase, 2024) per innovare il futuro del lavoro e consolidare il legame tra persone e aziende. E sono proprio queste startup a orientare i trend del Welfare di nuova generazione, che premia in maniera sempre più rilevante un ruolo attivo della persona: approccio che contraddistingue la soluzione di Tundr come testimoniato dal suo claim, “WElfare begins with WE”. Tundr, l’abilitatore social fintech per il Welfare di nuova generazione.


In Italia, Tundr spicca come innovativa soluzione di welfare aziendale capace di generare valore sociale per le persone, le aziende e il territorio, grazie a strumenti incentrati sulla semplicità d’utilizzo. Ispirata ai valori della sostenibilità e dell’inclusione, Tundr è una startup orientata alla creazione di una community di partner accomunati da un forte impegno verso l’innovazione a vocazione ESG e la responsabilità sociale – a partire dai singoli fornitori fino ad abbracciare l’intero Ecosistema. I benefit fra i driver più potenti per la Talent Attraction. “Oggi l’innovazione firmata Tundr risponde all’esigenza di supportare i migliori talenti nel comprendere il reale valore dei benefit grazie ad una soluzione user friendly che rivoluziona l’esperienza welfare ponendo la tecnologia al servizio delle persone”, prosegue Luca Milesi, COO di Tundr. E a confermare la rilevanza strategica della componente benefit per migliorare l’attrattività delle imprese sono anche i risultati del “Randstad Employer Brand Research 2024”, un’indagine condotta da Randstad in 32 Paesi su un panel di oltre 170 mila rispondenti. Lo studio ha infatti evidenziato che i benefit, con un 57% delle preferenze, sono al terzo posto tra i driver principali che orientano la scelta del datore di lavoro ideale, dopo l’equilibrio tra lavoro e vita privata (62%) e l’atmosfera di lavoro piacevole (60%). La Tundr Card: utilizzare i propri benefit non è mai stato così semplice. La startup ha sviluppato la Tundr Card che permette al dipendente di utilizzare il proprio credito welfare in modo semplice ed immediato in una rete di 700 brand con oltre 65.000 punti vendita. Altrettanto intuitiva è l’App mobile, che consente di monitorare i benefit a disposizione, visualizzare i brand in cui usare i propri crediti welfare ed ottenere sconti esclusivi presso centinaia di fornitori convenzionati. L’Ecosistema Tundr per la sostenibilità. La mancanza di un sistema di linee guida che definisca i parametri per la sostenibilità delle iniziative welfare ha fatto sorgere l’esigenza di una Responsible Supply Chain Policy per sensibilizzare le aziende clienti ed orientare le persone ad acquisti consapevoli. Ecco perché Tundr ha inaugurato un nuovo modello di Welfare, unico nel suo genere, con l’ambizione di coinvolgere tutti gli attori della filiera – dipendenti, famiglie, clienti, fornitori e stakeholder – per generare un Ecosistema inclusivo nel segno della sostenibilità sociale e ambientale.

Regione di Bruxelles Capitale: fondo 30 milioni l’anno per imprese

Regione di Bruxelles Capitale: fondo 30 milioni l’anno per impreseRoma, 15 lug. (askanews) – Sono circa 4.000 le imprese e le associazioni che, ogni anno, decidono di potenziare la propria attività aprendo una filiale o trasferendosi sulla piazza di Bruxelles: cuore geografico ed istituzionale d’Europa, la Capitale delle Capitali offre straordinarie opportunità di networking e favorisce i contatti diretti con gli stakeholder, moltiplicando le occasioni di crescita in tutti i campi. Trasversale a molteplici settori, Bruxelles è uno storico punto di riferimento internazionale nell’ambito delle scienze della vita (tecnologie mediche e biomediche, biotecnologie, farmaceutica e salute digitale), delle tecnologie digitali (intelligenza artificiale, big data, cybersicurezza, fintech, smart mobility, ecc…) e di tutto il comparto cleantech, che comprende beni, servizi, processi e tecnologie volti a ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana e a ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali.


Oltre al valore strategico del contesto, a spingere diverse realtà verso Bruxelles è stato anche il supporto economico incentivato dal governo locale che, nell’ambito della recente riforma degli aiuti allo sviluppo economico della Regione di Bruxelles Capitale, ha previsto un fondo di circa 30 milioni di euro all’anno, destinato al sostegno all’imprenditorialità in chiave green e sostenibile, con l’obiettivo di decarbonizzare completamente l’economia di Bruxelles entro il 2050. In Italia, il fenomeno nel 2023 ha coinvolto più di un centinaio di imprese: a guidarle verso Bruxelles, agevolando i contatti e le relazioni dirette con il tessuto produttivo e associativo locale è hub.brussels, Agenzia Brussellese per l’Accompagnamento dell’Impresa. Forte di una rete di filiali e corrispondenti in tutto il mondo, hub.brussels offre servizi su misura per start-up e scale-up a Bruxelles, nonché consulenza specializzata in merito a internazionalizzazione, clustering, innovazione e, non ultimo, finanziamenti.


I servizi a disposizione delle imprese sono raccolti in un pacchetto denominato “My Welcome Package”: per accedere è sufficiente compilare la domanda sulla piattaforma del sito why.brussels, allegando il piano aziendale, che deve includere specifiche misure per la sostenibilità sociale e ambientale. Nello specifico, il pacchetto comprende 3 mesi di ospitalità gratuita negli uffici di hub.brussels per avviare l’attività, supporto nella ricerca di uffici e spazi di co-working, affiancamento di un team locale di esperti nel settore merceologico o nell’ambito di attività di riferimento, sviluppo di partnership e contatti con la rete di imprenditori locali per supportare le prime fasi dell’attività. Tra gli altri servizi disponibili: consulenza in ambito amministrativo e legale per l’avviamento dell’attività – che comprende, ad esempio, redazione di atti costitutivi, statuti, piani finanziari e registrazioni ufficiali – risorse umane, integrazione di pratiche legate alla sostenibilità, visite scolastiche e supporto nella ricerca dell’abitazione per le persone che si trasferiscono in città. Ufficio economico e commerciale della Regione di Bruxelles presso l’Ambasciata del Belgio, hub.brussels ha sede a Milano nella Brussels House, spazio di rappresentanza e promozione condiviso con visit.brussels nel quartiere di Porta Nuova; sviluppata sulla base di un concept innovativo che ricostruisce gli ambienti tipici di una casa, la Brussels House è a tutti gli effetti un’esposizione permanente di manufatti e prodotti Made in Brussels, aggiornata su base periodica. Inclusiva e aperta verso l’esterno, la Brussels House crea molteplici sinergie con Milano e l’Italia, incentivando le strategie di internazionalizzazione bilaterale. Questo consente di promuovere le relazioni tra imprese locali e brussellesi, alla ricerca di mutue opportunità di collaborazione.


Guglielmo Pisana, Rappresentante della Regione di Bruxelles Capitale in Italia dichiara: “L’Italia è l’ottavo mercato per importanza a livello di import/export per Bruxelles. La nostra attività si focalizza anche sull’accompagnamento delle imprese di Bruxelles che desiderano distribuire i propri prodotti in Italia, o investire con attività di vendita e produzione. Il mercato italiano è senz’altro una terra fertile per le aziende brussellesi: ad oggi, sono già state aperte diverse filiali sul territorio e questo sempre in stretta collaborazione con i nostri partner pubblici e privati italiani”.

L’arte entra in azienda, dal murale “anamorfico” all’AI Art

L’arte entra in azienda, dal murale “anamorfico” all’AI ArtRoma, 12 lug. (askanews) – Promuovere la creatività, il lavoro di squadra e la cross-fertilization è fondamentale non solo per lo sviluppo di tecnologie di frontiera ma anche nella relazione con i dipendenti e nel vivere quotidiano in ufficio: a questo scopo Teoresi, gruppo internazionale di ingegneria con sede a Torino, ha deciso di coinvolgere i suoi team in due iniziative di comunicazione e formazione aziendale il cui focus è l’arte, con l’obiettivo di valorizzare il legame tra tecnologia e creatività.


La prima ha visto un restyling degli spazi aziendali a opera di Truly Design, collettivo di artisti nato a Torino nel 2003: i corridoi dell’headquarter di Teoresi sono stati decorati con un murale raffigurante un’immagine anamorfica (illusione ottica per cui un’immagine viene proiettata sul piano in modo distorto e diventa riconoscibile solamente se osservata da un preciso punto di vista) che rappresenta i valori dell’azienda, ovvero lo sguardo e la visione d’insieme necessari per lavorare in team e contaminare saperi diversi per fare innovazione. La seconda iniziativa si è composta di due fasi: un contest, Teoresi Dream Workplace, in cui tutti i dipendenti sono stati invitati a utilizzare uno strumento di intelligenza artificiale generativa text-to-image per creare una rappresentazione del “luogo di lavoro ideale”, inclusivo e coinvolgente; al termine del contest, l’azienda ha messo a disposizione dei creatori delle immagini vincitrici un workshop a tema AI generativa a cura del collettivo AI/CC (Artificial Intelligence Creative Community), partner dell’iniziativa.


“Un ambiente di lavoro stimolante, creativo e inclusivo è fondamentale per il successo aziendale e per la crescita personale dei nostri collaboratori; al tempo stesso aumenta la fiducia e il senso di appartenenza, attirando le persone più qualificate e coinvolgendole sempre di più nelle iniziative. Per questo motivo, il Gruppo propone iniziative volte a migliorare la relazione delle persone con l’azienda: dalla creazione di spazi di lavoro confortevoli all’organizzazione di attività di team building e programmi di formazione continua”, dichiara Beatrice Borgia, Chief Corporate Development Officer del Gruppo Teoresi. “Inoltre Teoresi applica l’intelligenza artificiale in numerosi processi di ricerca e sviluppo (dalla telemedicina alla guida autonoma) ed è importante, quindi, sensibilizzare i team su potenziali rischi mediante un approccio innovativo ed etico. Per farlo Teoresi ha deciso di coinvolgere i dipendenti in iniziative che uniscono formazione e comunicazione aziendale a partire da un utilizzo creativo dell’AI, il text-to-image: questo strumento non è solo divertente, ma risulta anche particolarmente efficace per rendersi conto al tempo stesso delle potenzialità e dei bias di questa tecnologia”. “Entrambe le iniziative promosse da Teoresi rappresentano concretamente i valori che guidano il Gruppo: ingegneria e creatività vanno di pari passo con il lavoro di squadra e la contaminazione dei saperi”, aggiunge Andrea Piovano, Facility Manager del Gruppo Teoresi. “In particolare, l’opera d’arte che da dicembre adorna le pareti della sede è la sintesi visiva di questi concetti ed esprime in modo efficace la nostra attitudine al pensiero laterale. Per noi, infatti, si tratta di un approccio fondamentale, utile a trovare soluzioni efficaci esplorando percorsi diversi e ascoltando l’intuizione creativa”.


Truly Design colora i corridoi di Teoresi – Nel mese di dicembre 2023 i corridoi della sede torinese dell’azienda sono stati decorati dal murale di Truly Design, ideato in collaborazione con il team di Facility Management di Teoresi (da un’idea di Andrea Piovano, Facility Manager di Teoresi, e Mauro Italiano, co-founder di Truly Design). L’opera, denominata “TeamWork”, è stata realizzata attraverso l’anamorfosi, tecnica rinascimentale reinterpretata in chiave moderna che si basa sul principio della deformazione prospettica: le varie sezioni del murale, infatti, appaiono unite solo se viste da un unico punto di vista. Questo messaggio rappresenta un’interpretazione in chiave artistica dei valori che da sempre caratterizzano Teoresi: potenziare l’unicità delle persone e l’attitudine al pensiero laterale per incentivare la collaborazione e il gioco di squadra, con l’obiettivo di fare innovazione insieme. Teoresi Dream Workplace: AI Art per il luogo di lavoro ideale – Per Teoresi l’Intelligenza Artificiale non è solo una tecnologia utilizzata nei progetti di ricerca e sviluppo, ma anche uno strumento di comunicazione: dopo avere realizzato una campagna utilizzando Midjourney, ha coinvolto i dipendenti in un contest aziendale in collaborazione con il collettivo di creativi AI/CC (Artificial Intelligence Creative Community). A tutte le persone in azienda è stato chiesto di realizzare, con strumenti di text-to-image, rappresentazioni immaginifiche del luogo di lavoro ideale in termini di diversità, inclusione, sostenibilità e benessere aziendale. Al termine della competizione Teoresi ha premiato i team che hanno realizzato le 6 creazioni vincitrici – votate da una giuria composta dal Corporate Development Office di Teoresi Group; da 4 membri della community creativa ICONA (Italian Community of New Arts) – regalando loro la partecipazione gratuita a un workshop a tema AI generativa, tenuto dagli artisti di AI/CC.

G7, Confindustria e Deloitte: nel 2024 atteso +2,6% volume commercio globale

G7, Confindustria e Deloitte: nel 2024 atteso +2,6% volume commercio globaleRoma, 12 lug. (askanews) – In vista dei prossimi anni la sfida chiave è quella di trovare un equilibrio sostenibile tra il rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica e la preservazione dei principi liberali e dei mercati aperti. Il volume del commercio globale crescerà del 2,6% nel 2024 e del 3,3% nel 2025, dopo un calo maggiore del previsto del -1,2% nel 2023. Nonostante il panorama a livello internazionale stia attraversando significativi mutamenti strutturali, nel quarto trimestre del 2023 il volume del commercio a livello globale è aumentato del 6,3% rispetto al picco pre-pandemico del terzo trimestre del 2019 e del 19,1% rispetto al livello medio del 2015.


Queste alcune delle evidenze principali contenute nel B7 Flash, l’approfondimento di Confindustria e Deloitte elaborata in occasione della “G7 – Industry Stakeholders Conference: Reversing the Global Protectionist Drift”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sul Commercio che si terrà a Villa San Giovanni e Reggio Calabria il 16 e 17 luglio. Deloitte Italia è il Knowledge Partner esclusivo del B7 Italy 2024 “Leading the Transitions Together”, presieduto da Confindustria e guidato da Emma Marcegaglia. “Rinnovare un sistema di scambio multilaterale efficiente basato sulle regole con il WTO al centro, sostenere gli investimenti esteri internazionali e rafforzare la resilienza delle catene del valore globali sono priorità fondamentali delle raccomandazioni politiche del B7 a beneficio di tutte le economie avanzate e in via di sviluppo. Sulla base del Comunicato dei Leader del G7 di Borgo Egnazia del 14 giugno 2024, il G7 Business è pronto a impegnarsi in modo proattivo con i governi, le organizzazioni e le istituzioni internazionali e multilaterali per iniziative del G7 quali il Partenariato per gli Investimenti in Infrastrutture Globali per sfruttarne al più presto il pieno potenziale”, dichiara Barbara Cimmino, Vice Presidente per Export e l’Attrazione degli investimenti Confindustria.


“Profondi cambiamenti stanno influenzando significativamente le catene del valore globali, sottolineandone la vulnerabilità con importanti ripercussioni sulle economie dei paesi del G7. Tuttavia, il commercio internazionale ha dimostrato notevole resilienza, crescendo nel 2023 di oltre il 6% rispetto al 2019 e con un’ulteriore crescita annua attesa di circa il 3% per il 2024 e il 2025. Al fine di dare nuovo impulso alla competitività delle loro imprese, i G7 sono chiamati a ricoprire una posizione di leadership nel garantire un commercio globale, libero e sicuro, che includa attivamente i Paesi in via di sviluppo. In questo contesto, è di notevole importanza il rinnovato impegno del G7 nella Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), che prevede un investimento di 600 miliardi di dollari entro il 2027, con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale nei Paesi in via di sviluppo e sostenere la loro integrazione nell’economia globale. Solo attraverso una forte collaborazione internazionale sarà possibile realizzare un commercio libero capace di catalizzare le molteplici transizioni in corso, amplificandone i benefici e promuovendo un futuro di prosperità condivisa e crescita inclusiva”, dichiara Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte.