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Da IIT una benda intelligente per curare le ustioni superficiali

Da IIT una benda intelligente per curare le ustioni superficialiMilano, 11 apr. (askanews) – Una benda realizzata con materiali di origine vegetale in grado di accelerare la guarigione delle ferite da bruciature: è il risultato di una ricerca condotta dal gruppo “Smart Materials” – coordinato da Athanassia Athanassiou – dell’Istituto Italiano di Tecnologia. La ricerca sottesa allo sviluppo della benda – i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista ACS Applied Bio Materials – apre inoltre la strada allo sviluppare dispositivi simili per la cura di differenti tipi di lesioni della cute, come lacerazioni o ulcere, partendo da residui alimentari, consentendo in prospettiva una produzione in piena coerenza con i principi di economia circolare.


Dopo aver subito una bruciatura, la zona intorno alla lesione inizia ad arrossarsi e gonfiarsi; ciò è dovuto all’infiammazione, il processo fondamentale di difesa dell’organismo. Tuttavia, un livello troppo alto di infiammazione può portare all’effetto diametralmente opposto: la generazione di radicali liberi dell’ossigeno, molecole dannose che rallentano la guarigione. Per risolvere questo problema, i ricercatori e le ricercatrici IIT hanno sviluppato la benda intelligente in grado di bloccare l’eccessivo aumento del livello di infiammazione e di ridurre la quantità di radicali liberi, accelerando quindi i tempi di guarigione. La benda è costituita da un nuovo materiale biodegradabile, sviluppato dal team, composto da zeina, una proteina derivante dal mais; pectina, uno zucchero presente nella buccia di numerosi frutti e lecitina di soia, una sostanza contenuta nell’omonima pianta. Grazie alla sua natura spugnosa, la benda viene impregnata di vitamina C, noto antinfiammatorio e antiossidante naturale, per poi essere posizionata sulla bruciatura, dove rilascerà vitamina C regolando i livelli di infiammazione e riducendo la formazione di radicali liberi.


La compatibilità del dispositivo nei confronti delle cellule umane, caratteristica fondamentale per possibili impieghi futuri sugli esseri umani, è stata convalidata attraverso test di laboratorio in vitro su cheratinociti, le cellule che compongono la pelle. Questi test hanno inoltre dimostrato che i livelli di tre molecole chiave legate all’infiammazione diminuivano del 50% in presenza della benda rispetto a quando era assente. Inoltre, con la stessa comparazione, è stata osservata una diminuzione fino al 70% dei radicali liberi dell’ossigeno. Infine, nei fibroblasti, cellule implicate nel processo di riparazione delle ferite, è stato notato un aumento nella produzione di collagene, molecola fondamentale nei fenomeni di guarigione della pelle. Per convalidare questi risultati, sono stati eseguiti dei test preclinici che hanno dimostrato la capacità del dispositivo di ridurre l’infiammazione. Tutte queste evidenze avvalorano l’efficacia della benda sviluppata da IIT nell’accelerare la guarigione dalle ustioni. “Per questa benda siamo partiti proprio con l’idea di impiegare solo materiali di origine naturale, ma ora vorremmo andare oltre – spiega Fabrizio Fiorentini, ricercatore del laboratorio Smart Materials – l’obiettivo sarà quello di costruire un dispositivo molto simile, ma utilizzando prodotti derivanti da scarti alimentari per inserirci in un contesto di economia circolare”.


“Questa è solo una delle applicazioni possibili per questa tipologia di materiali intelligenti – afferma Athanassia Athanassiou, responsabile dell’Uunità “Smart Materials” di IIT – stiamo lavorando su altri dispositivi in grado di velocizzare la guarigione, non solo di bruciature, ma anche di differenti tipi di ferite come lacerazioni o ulcere cutanee, una patologia che in Italia interessa oltre mezzo milione di persone e che spesso provoca riduzione dell’autonomia individuale”. (nella foto: Fabrizio Fiorentini, ricecatore del laboratorio “Smart Materials” di IIT)

Lavoro, Toti: continua la fase di espansione dell’economia ligure

Lavoro, Toti: continua la fase di espansione dell’economia ligureGenova, 19 feb. (askanews) – “Anche febbraio continua l’andamento positivo dei dati sull’occupazione in Liguria, segno dell’efficacia degli investimenti strategici fatti dalla Regione per accompagnare le imprese nel loro cammino di crescita. I dati Excelsior di Unioncamere descrivono una crescita consolidata in molti ambiti della nostra economia, in particolare nel settore dei servizi”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando i dati mensili diffusi oggi dal sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente.


“Tra le figure più richieste – aggiunge il governatore ligure – ci sono infatti i professionisti della ristorazione e del turismo, a dimostrazione della sempre maggiore attrattività di Genova e della Liguria come mete richieste tutto l’anno. Il vasto impegno fatto per valorizzazione del patrimonio culturale e campagne di promozione del territorio, insomma, ha dato e continua a dare i suoi frutti”. “Sono degli ottimi dati – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro Augusto Sartori – frutto anche delle politiche occupazionali messe in campo dalla Regione nell’ultimo periodo: penso, ad esempio, al Patto del lavoro nel turismo o ai tanti Career Day organizzati in tutto il territorio regionale, oppure ancora alla ripresa importante delle attività dei nostri rinnovati Centri per l’Impiego che agevolano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.


“A Genova, infine, sono certo – conclude l’assessore ligure – che questi numeri saranno destinati a migliorare ulteriormente grazie al recente accordo di collaborazione per il potenziamento delle politiche attive del lavoro siglato nelle scorse settimane con il Comune, con cui si darà maggiore impulso al programma Gol e con cui verranno anche avviate azioni per trattenere i giovani sul territorio”.

IIT: Investimenti per 1 mld in sei anni nel piano nuovo strategico

IIT: Investimenti per 1 mld in sei anni nel piano nuovo strategicoGenova, 16 feb. (askanews) – Investimenti per 1 miliardo in sei anni coordinati in una prospettiva di ricerca e sviluppo che vede l’intelligenza artificiale come strumento fondamentale per affrontare le due sfide sociali più urgenti del nostro tempo, la Salute (Healthcare) e la Sostenibilità (Earthcare): è uno degli impegni programmati dall’Istituto italiano di tecnologia-IIT presenti nel piano strategico 2024-2029. Il piano è strato presentato a Genova nel corso di “Il Glocal di IIT”, evento che ha concluso il ciclo di iniziative per la celebrazione dei 20 anni dell’Istituto Italiano di Tecnologia.


Il nuovo piano strategico prevede, tra le altre novità, l’approccio “AI first” che vede nello studio e nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale un elemento fondamentale della ricerca di tutte le 80 unità di ricerca che operano nei 11 centri della rete nazionale IIT. Il piano strategico – è stato sottolineato – dà quindi la priorità all’intelligenza artificiale non intesa solamente come “large language model”, ma principalmente come strumento da applicare “per fare ricerca meglio e più velocemente”. E’ stato quindi dato ampio spazio al progetto di digitalizzazione di IIT, mediante investimenti -sia nella ricerca specifica sull’intelligenza artificiale sia sulle infrastrutture- per oltre 150 milioni euro per aumentare la capacità di calcolo e migliorare le performance di immagazzinamento dei dati definendo procedure e metodi per la loro conservazione secondo i principi FAIR (i dati devono essere Findable, Accessible, Interoperable, and Reusable) e prevedendo anche un aggiornamento di laboratori e attrezzature in modo da ottimizzare la raccolta automatica dei dati e implementare processi robotizzati. Infine il priano prevede di ottimizzare i programmi di alta formazione e di aumentare il reclutamento di ricercatori e ricercatrici a livello internazionale in ambito computazionale e AI. Altra novità inserita nel piano 2024-2029 è la “Blue Sky Research” che rappresenta la ricerca di base guidata unicamente dalla curiosità (ricerca curiosity driven) e dall’intraprendenza dei team di ricerca dell’Istituto. Questo approccio viene incoraggiato nel nuovo piano strategico – è stato sottolineato – nella convinzione che la scienza di base di oggi diventerà l’innovazione di domani e da essa deriveranno scoperte spesso inaspettate, che saranno il motore del trasferimento tecnologico delle prossime decadi. In questo ambito l’approccio AI first è ancora più importante, in quanto la produzione scientifica sarà potenziata dall’esplorazione automatizzata di nuovi materiali, dalle soluzioni di AI generativa e dall’analisi statistica e modellazione di fenomeni fisici a partire da ampi dataset.


Il piano prevede inoltre cinque nuovi “programmi Flagship” che nascono per focalizzare e sviluppare una massa critica sufficiente per affrontare problemi su larga scala che richiedono competenze estremamente trasversali e gruppi di ricerca numerosi. I programmi – che si innestano sui domini di ricerca IIT di robotica, nanomateriali, tecnologie per le scienze della vita e scienze computazionali – mirano a risolvere i problemi concreti della nostra società nel breve e medio periodo e sono stati pensati per intercettare i megatrend sociali come il riscaldamento globale e l’invecchiamento della popolazione e quelli tecnologici come la transizione digitale e l’Intelligenza Artificiale. Dell’investimento globale di 1 miliardo di euro in 6 anni, IIT dedicherà circa 750 milioni all’attività di ricerca di cui un terzo verrà investito nella Blue Sky Research mentre i rimanenti due terzi andranno a sostenere i programmi Flagship. Inoltre, verrà potenziato anche il trasferimento tecnologico con investimenti mirati intensificando il rapporto con le imprese e le istituzioni da un lato e aumentando le attività di formazione all’imprenditorialità del personale di ricerca dall’altro.


Nei prossimi 6 anni, infine, IIT svilupperà ulteriormente la ricerca negli ambiti dei beni culturali e della Space Economy e lancerà “IIT Global”, un programma di internazionalizzazione con partner specifici che prevede l’attivazione di scambi di studenti e docenti, la creazione di laboratori congiunti a doppia sede e la creazione di nuovi “outpost” esteri di IIT in paesi selezionati. In dettaglio i cinque nuovi “programmi Flagship” sono i seguenti.


Technologies for Sustainability – “Le tecnologie per la sostenibilità” che contribuiranno alla creazione di paradigmi di economia circolare, alla progettazione di nuovi materiali per la transizione energetica, alla depurazione dell’acqua, allo studio di sistemi robotici per l’agricoltura e l’ottimizzazione dei processi produttivi per una migliore gestione delle risorse naturali. Technologies for Healthy Living – “Le tecnologie per la salute” che sviluppano tecnologie di supporto per l’invecchiamento della popolazione, contribuendo a un cambiamento di paradigma nella fornitura di servizi medici attraverso, per esempio, robot assistivi e l’utilizzo di big data per la medicina di precisione. RNA Technologies – “Le tecnologie dell’RNA” che si basano sulla ricerca pionieristica nel campo della medicina di precisione utilizzando l’Intelligenza Artificiale per analizzare e comprendere le malattie neurodegenerative e il cancro. Brain and Machines – “Neuroscienze e macchine” che si propone di applicare strumenti computazionali per comprendere come i circuiti cerebrali diano origine alle straordinarie capacità cognitive e motorie degli esseri umani per strutturare nuovi metodi di apprendimento automatico per i sistemi embodied, come robot che interagiscono in maniera naturale con gli esseri umani. Da queste ultime ricerche si pensa di realizzare robot da utilizzare nella terapia comportamentale di individui diagnosticati nello spettro autistico. Teaching Science to Computers – “Insegnare la scienza ai computer” che si propone di migliorare la nostra comprensione della matematica, dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale. Contribuirà alla progettazione di un’intelligenza artificiale affidabile con applicazioni nella robotica e nell’automazione in grado anche di ottimizzare processi in un’ottica di sostenibilità. (nella foto: Giorgio Metta, direttore scientifico IIT durante la presentazione del piano strategico 2024-2029 dell’Istituto)

Bit 2024, la Liguria presente tra eccellenze e chef stellati

Bit 2024, la Liguria presente tra eccellenze e chef stellatiMilano, 5 feb. (askanews) – Eccellenze, chef stellati, nuove proposte. Così la Liguria si presenta all’appuntamento di Bit, la Borsa internazionale del Turismo, che si tiene a Milano fino a domani, 6 febbraio.


A Milano i territori hanno portato sul palco dello stand della Liguria i programmi e le iniziative per il 2024, all’interno di uno spazio – appositamente studiato – che coniuga momenti “esperienziali” di valorizzazione del territorio e delle eccellenze alle zone riservate ai B2B e agli incontri business. La BIT è stata anche l’occasione per presentare le campagne di promozione e comunicazione per la prima parte del 2024 che arriveranno fino a fine luglio, con la prevista riapertura della Via dell’Amore. Il sentiero patrimonio Unesco simbolo delle Cinque Terre e della Liguria nel mondo tornerà fruibile dopo anni di chiusura e importanti lavori di recupero e messa in sicurezza.


“C’è voglia di Italia e c’è grande voglia di Liguria – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – una regione i cui indicatori stanno tutti crescendo. Nel 2023 è fortemente aumentato il turismo straniero, mentre gli italiani sono ben presenti ormai da qualche stagione. Quest’anno sarà straordinario, con la riapertura della storica Via dell’Amore, dopo tanti anni di chiusura e un lavoro complesso anche da un punto di vista ingegneristico. Quest’estate quindi riapriremo al turismo uno dei simboli della Liguria a cui è dedicata anche la nostra cartolina istituzionale al Festival di Sanremo. In questi anni è cresciuto un turismo sempre più destagionalizzato, che fa della Liguria una meta ambita non solo per il suo mare, il più bello d’Italia, ma anche per la sua arte, per i suoi parchi, per il suo outdoor, per cui siamo tra i leader del Paese, senza dimenticare il traino fondamentale del nostro agroalimentare con un boom di vendite dei nostri prodotti, dal pesto al vino. Tutto si incrocia con quella nautica da diporto per cui la Liguria è diventata, con il suo Salone Nautico, i suoi porti e i suoi cantieri, la capitale mondiale. La Liguria è un modello di sviluppo integrato che ci sta dando tante soddisfazioni e le sta dando ai liguri visto che l’occupazione è ai massimi di tutti i tempi”. La presenza della regione alla Borsa internazionale del turismo risponde alle esigenze e le richieste del comparto turistico ligure: BIT rappresenta un importante momento di incontro e confronto tra domanda e offerta, potendo contare anche per questa edizione su oltre 1.100 espositori provenienti da 66 Paesi.


Gli operatori turistici presenti allo stand della Regione sono 28, rappresentativi di tutto il territorio. La loro attività è organizzata per poter effettuare più di 900 incontri con buyer da tutto il mondo, nei tre giorni di esposizione.

Ex Ilva, Bucci: a Genova vogliamo ritorno a piena occupazione

Ex Ilva, Bucci: a Genova vogliamo ritorno a piena occupazioneGenova, 24 gen. (askanews) – “Il governo sa in che direzione vuole andare e mi sembra che abbia le idee molto chiare. Io ho fatto presente al ministro quello quali sono le priorità per Genova. La fabbrica di Cornigliano ha avuto molti proprietari ma il vero proprietario è la città di Genova che vuole la fabbrica e, soprattutto, vuole l’acciaio. Cornigliano ha una posizione logistica invidiabile e fare l’acciaio qui è un vantaggio. Noi vogliamo l’acciaio, vogliamo un piano industriale come si deve con occupazione e lavoro per il futuro”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, parlando del futuro dell’ex Ilva e degli spazi attualmente inutilizzati nello stabilimento genovese, a margine della commemorazione per Guido Rossa.

“Questo – ha sottolineato Bucci – è l’obiettivo primario. Poi se ci sono anche altre possibilità le affronteremo ma non si va da nessuna parte se non si costruisce l’acciaio qui e su questo c’è un accordo pieno con il ministro. Penso che si andrà verso il commissariamento e sia noi che Taranto avremo un percorso privilegiato. La mia asticella – ha concluso il sindaco di Genova – è quella dell’accordo di programma: c’erano 2.200 persone e noi vorremmo tornare lì. La situazione è difficile ma la gente ha bisogno di lavorare. L’accordo di programma non è stato rispettato da Arcelor Mittal e quindi servirà un tavolo con il commissario. Le porte sono sempre aperte per tutti e non vedo perché ci debbano essere aut aut”.

Terzo Valico, Toti: aperto il primo tratto di un’opera strategica

Terzo Valico, Toti: aperto il primo tratto di un’opera strategicaGenova, 12 gen. (askanews) – “È una giornata di grandissimo significato. Parafrasando una famosa frase: è un piccolo viaggio per il treno ma è un grande viaggio per le ferrovie e i collegamenti tra Genova e la pianura Padana. Finalmente vediamo un primo, reale, concreto tratto di quel Terzo Valico che farà la differenza per la logistica del Nord Ovest tra Genova, Milano e Torino, in quel triangolo industriale che è stato e ancora oggi rappresenta un pezzo importante della capacità di crescita di questo Paese. Con questo treno, che per la prima volta viaggia sui binari, con i lavori in corso per completare quest’opera strategica entro giugno del 2026, le nostre merci raggiungeranno gli interporti della pianura Padana e i nostri turisti e cittadini raggiungeranno le principali città del Nord in un tempo simile a quello dell’alta velocità: è un cambiamento epocale”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che oggi ha partecipato all’inaugurazione dei primi 8,5 chilometri della nuova linea ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi tra Rivalta Scrivia e Tortona, in provincia di Alessandria.

“L’alta velocità e capacità ferroviaria – prosegue Toti – consentirà al porto di Genova quell’operatività, legata anche alla nuova diga in costruzione, in grado di rendere la nostra logistica tra le più avanzate e competitive d’Europa. Se consideriamo poi che in questo quadrante passerà anche l’altro corridoio europeo Lisbona-Kiev, si tratta evidentemente di un’area tra le più infrastrutturate del nostro continente. Per la Liguria, tenuto conto che nel primo lotto di questi lavori c’è anche il quadruplicamento e sestuplicamento del nodo ferroviario di Genova che sarà pronto entro la fine del 2024 o i primi mesi del 2025, vuol dire veramente toccare con mano – conclude il governatore ligure – quel cambiamento a cui si è tanto lavorato in questi anni, con un collegamento straordinariamente efficace per le merci e per le persone”.

Edison: nuovo accordo PPA per impianto eolico da 20 MW in Liguria

Edison: nuovo accordo PPA per impianto eolico da 20 MW in LiguriaMilano, 28 dic. (askanews) – Edison ha firmato con il gruppo FERA (Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative) un Power Purchase Agreement (PPA) a lungo termine per la gestione dell’energia prodotta da un impianto eolico con una potenza installata di 20 MW, in provincia di Savona, in Liguria.

L’accordo, di durata quinquennale, prevede il ritiro da parte di Edison di tutta l’energia rinnovabile generata (attestato dalle relative garanzie di origine), che il gruppo gestirà a mercato e rivenderà ai propri clienti interessati a un contratto di fornitura rinnovabile; mentre FERA mantiene la gestione operativa e la manutenzione dell’asset. L’impianto, che è già in esercizio, grazie all’intesa raggiunta non usufruisce del meccanismo di incentivazione previsto per le fonti rinnovabili. Secondo le stime, il parco eolico ha una produzione media pari a 55 GWh annui, equivalenti al fabbisogno energetico di circa 23 mila famiglie, in grado di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 22 mila tonnellate di CO2 equivalenti all’anno.

“Chiudiamo il 2023 da leader di settore, con un portafoglio che negli ultimi mesi si è notevolmente rafforzato nella gestione e vendita di energia rinnovabile ai propri clienti”, ha commentato Fabio Dubini, Executive Vice President Gas&Power Portfolio Management&Optimization di Edison. “Grazie ad accordi come questo, da una parte sosteniamo l’installazione di nuove rinnovabili e dall’altra siamo in grado di offrire a consumatori sempre più evoluti e attenti all’impatto delle proprie attività volumi crescenti di energia green, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dei consumi finali della transizione energetica”.

Ex Ilva, Toti: ok azione congiunta Regioni ma nodo resta Taranto

Ex Ilva, Toti: ok azione congiunta Regioni ma nodo resta TarantoGenova, 11 dic. (askanews) – “Credo che le Regioni debbano fare il loro e bene ha fatto Cirio a ricordare che possiamo agire di concerto sul governo per chiedere gli interventi che servono. Dopodiché il tema delle politiche industriali nazionali e di una politica fondamentale come quella dell’acciaio è un tema tutto nazionale. Siamo a disposizione del governo per dare tutto il supporto possibile ma occorre sciogliere il nodo di Taranto, del suo finanziamento, dell’azionariato, del socio industriale di quell’azienda e poi tutti temi ambientali ancora aperti in quello stabilimento”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando l’appello del governatore piemontese Alberto Cirio ad avviare da subito un’azione coordinata con la Puglia e la Liguria per difendere gli stabilimenti ex Ilva in accordo con il governo.

“Certamente – ha aggiunto Toti – c’è bisogno di coordinare le nostre azioni e lo abbiamo fatto sempre quando il governo ci ha convocato. Ovviamente l’ex Iva resta sempre sui nostri radar e monitoriamo con grande attenzione quello che accade. L’ex Ilva ha un perno centrale che è quello della produzione dello stabilimento di Taranto ed è lì che prima di tutto bisogna risolvere tutti i nodi che sono ancora intrecciati perché gli stabilimenti di Genova e di Novi Ligure – ha concluso il governatore ligure – lavorano materiali che arrivano da Taranto”.

Due nuovi finanziamenti ERC per i ricercatori dell’IIT

Due nuovi finanziamenti ERC per i ricercatori dell’IITMilano, 23 nov. (askanews) – La sinfonia dell’attività cerebrale e l’energia nelle piante sono i due argomenti di ricerca che, rispettivamente, l’italiano Alessandro Gozzi e il tedesco Fabian Meder, approfondiranno nei progetti che sono risultati vincitori di due finanziamenti da parte dell’European Research Council (ERC), comunicati oggi dall’ente europeo. Entrambi gli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) avranno a disposizione circa 2 milioni di euro per i prossimi 5 anni per consolidare la loro attività di ricerca come ricercatori indipendenti.

L’assegnazione dei “Consolidator grant” è stata annunciato oggi dall’ERC: complessivamente i finanziamenti riguardano un totale di 308 ricercatori e ricercatrici in tutta Europa, per un investimento complessivo di 627 milioni di euro. Gozzi e Meder sono tra i 15 ricercatori – 11 uomini e 4 donne in 11 diversi Università e centri di ricerca in Italia – che riceveranno il finanziamento individuale. Tale numero posiziona il nostro Paese lontano dal primo posto dei paesi membri capaci di conquistare i fondi ERC, con la Germania in testa con 66 progetti vinti, sebbene la nazionalità italiana sia la seconda più rappresentata tra i vincitori (36 ricercatori) nell’Unione Europea, dopo quella tedesca (56 ricercatori). L’IIT riassume la situazione europea avendo tra i vincitori un italiano, il neuroscienziato Alessandro Gozzi, già titolare di un primo finanziamento ERC nel 2018, e un tedesco, l’ingegnere Fabian Meder, al suo primo riconoscimento europeo e nei laboratori dell’IIT già dal 2017. Una situazione che mostra la capacità di attrazione di “cervelli” da parte dell’IIT.

Fabian Meder è un ingegnere dei materiali, formatosi all’Università di Brema in Germania, che dopo avere lavorato in 7 istituti di 4 paesi diversi – Germania, Irlanda, Svizzera e Italia – è dal 2017 ricercatore dell’IIT presso il Bioinspired Soft Robotics Lab a Genova. I suoi interessi di ricerca spaziano tra la scienza dei materiali e la biologia, studiando in particolare i processi che accadono all’interno delle piante. Grazie al finanziamento dell’ERC, Meder potrà approfondire i meccanismi che permettono la generazione di cariche elettriche sulla superficie delle foglie delle piante, quando queste entrano in contatto con materiali artificiali o gocce di pioggia. Il progetto di studio, intitolato EpiC, si pone l’obiettivo di definire come materiali artificiali possono essere usati per variare le cariche elettriche generate e i conseguenti effetti sulla fisiologia della pianta, così da arrivare alla creazione di una nuova piattaforma tecnologica di microreattori e sensori da collegare e alimentare direttamente sulle foglie. Alessandro Gozzi è un neuroscienziato ed esperto di tecniche di imaging cerebrale, ad oggi Coordinatore del Centro di IIT a Rovereto (TN). Gozzi ha conseguito un master in biotecnologie e un dottorato di ricerca in Imaging biomedico presso l’Università di Verona; dopo un iniziale periodo di ricerca nell’industria farmaceutica, nel 2010 è entrato a far parte dell’IIT. Nel 2018 Gozzi si è aggiudicato un primo finanziamento ERC finalizzato a studiare i meccanismi di alterazione della connettività cerebrale in malattie quali autismo e schizofrenia. Quest’ultimo finanziamento, gli permetterà di approfondire uno specifico aspetto dell’attività cerebrale, quella spontanea. Il progetto vincitore, nominato BRAINAMICS, ha infatti come focus principale l’indagine di quella “sinfonia” di segnali elettrici che caratterizza l’attività del cervello anche quando è a riposo, giocando un ruolo chiave nel modulare i pensieri, i ricordi e la coscienza. Gozzi analizzerà come i neurotrasmettitori, i messaggeri chimici del cervello, plasmano questo intricato balletto neurale. Una conoscenza che potrà permettere di capire come sia possibile modulare in maniera non invasiva l’organizzazione e i ritmi dell’attività cerebrale spontanea anche a scopi terapeutici, intervenendo così per il trattamento dei disturbi neurologici o per il miglioramento delle funzioni cognitive. (nella foto, da sinistra: Alessandro Gozzi e Fabian Meder)

Rigassificatore Savona, Toti: non penalizzerà il turismo

Rigassificatore Savona, Toti: non penalizzerà il turismoGenova, 5 ott. (askanews) – “È un’operazione che non penalizza il turismo ma che, anzi, potenzia il sistema portuale e industriale di una regione, la Liguria, la cui crescita è in proporzione più significativa di quella di tutto il Paese. Non ci può essere turismo con la crisi energetica. Se le famiglie italiane non riescono ad arrivare a fine mese, non potrà esistere turismo per una regione che fornisce servizi a tutto il Nord Italia. Noi non vogliamo questo. Intendiamo proteggere il sistema economico di questo Paese, che significa difendere l’economia ligure e i suoi lavoratori”. Lo ha affermato il commissario straordinario di governo e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nel corso dell’incontro nel palazzo della provincia di Savona sul progetto del rigassificatore a Vado Ligure.

“La struttura commissariale – ha aggiunto Toti – è sempre a disposizione per ascoltare le esigenze di tutti, come è stato fatto durante gli incontri tecnici, migliorando il più possibile il progetto e riducendo i disagi, modificando il tracciato e valutando soluzioni alternative anche in base alle osservazioni pervenute in questi mesi dai Comuni. Il progetto è soggetto a un iter autorizzativo nazionale, non applicato né a Piombino né a Ravenna: è prevista una Valutazione di Impatto Ambientale e di Impatto sulla Salute, una valutazione di sicurezza da parte del Ctr e la Conferenza dei Servizi, che coinvolge i soggetti previsti dalla legge. Non si tratta di un’opinione politica di una singola persona ma di una procedura scientifica. I sindaci avranno sempre la possibilità di esprimere i propri pareri purché siano legati alla scientificità delle esigenze”. “Il tema di compatibilità con le zone agricole e produttive – ha sottolineato il governatore ligure – è stato valutato dai tecnici e superato con adeguate modifiche al tracciato. La stazione di pompaggio è stata ridimensionata e sono al vaglio soluzioni alternative per il suo collocamento, così da non interferire sui terreni vergini ma andando a recuperare alcuni spazi industriali interessati dall’Area di Crisi Industriale Complessa oggetto di finanziamenti ministeriali. Sono favorevole alla valutazione di opere di accompagnamento e di competitività. Su questo apriremo un tavolo condiviso con i Comuni, con l’assessorato regionale alle Infrastrutture e con Anci Liguria e troveremo una strategia per poter apportare ulteriori benefici a questa provincia”.

“Ho massimo rispetto per i cittadini che esprimono preoccupazione – ha concluso Toti – e per le associazioni di categoria che ci sottopongono le proprie osservazioni. I prossimi passaggi da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, come colonna portante del progetto, porteranno a termine il procedimento di Via ministeriale sgomberando il campo da quelle che sono le paure sincere di coloro che sono preoccupati da un’iniziativa che magari non comprendono nel dettaglio”.