Gianluca Borghi nominato nuovo Ceo di 10 Corso ComoMilano, 19 mag. (askanews) – 10 Corso Como annuncia la nomina di Gianluca Borghi in qualità di Chief Executive Officer. L’executive, proveniente dal gruppo Richemont, arriva da New York dove ha ricoperto il ruolo di Head of Retail per il North America in qualità di Vice President per il marchio Montblanc, assume l’incarico di CEO del Gruppo Exor e sarà alla guida del Brand 10 Corso Como.
“Sono onorato di entrare a far parte di 10 Corso Como in qualità di CEO. Ho ammirato a lungo 10 Corso Como, attore iconico dell’industria del lusso, della moda e dell’arte, e nutro una grande stima per la sua eredità storica. Sono lieto di entrare a far parte del Gruppo Exor guidato da Tiziana Fausti e da una squadra di talento con piani ambiziosi per accelerare la crescita”, ha dichiarato Gianluca Borghi. “Individuare il manager con il quale lavorare per guidare 10 Corso Como nel proprio percorso di sviluppo strategico nel futuro è stato un obiettivo primario negli ultimi tempi e siamo felici che Gianluca Borghi abbia accettato questa nuova sfida”, ha confermato Tiziana Fausti, Presidente di 10 Corso Como.
Gianluca Borghi, genovese, esperto di luxury industry, vanta solide competenze in ruoli di executive in ambito Retail, Digital Business e Wholesale e ha lavorato per marchi come Gucci, Pomellato, Boucheron e la Rinascente a Parigi, Milano e New York. Ha inoltre conseguito un MBA in SDA Bocconi e possiede una laurea in psicologia clinica. E’ stato recentemente Member of the Executive Committee North America in Richemont, ruolo che ha consentito di sviluppare ulteriori competenze nella pianificazione strategica. Avendo maturato un’esperienza di Global Operations Business con approccio omni-channel, Borghi che assume l’incarico a partire dal maggio 2023 si focalizzerà sullo sviluppo strategico e sulla valorizzazione del Brand 10 Corso Como nel mondo.
Fondato a Milano nel 1991, 10 Corso Como ha creato e diffuso il concetto di coesione tra cultura e tendenza, promuovendo il legame tra il mondo della moda, del food e quello del design. Riconosciuto come il primo “concept store”, ha trasformato il concetto di retail in una fusione tra lifestyle e moda. 10 Corso Como con la presidenza e le capacità imprenditoriali di Tiziana Fausti, continua con coerente identità estetica il percorso che lo ha reso un simbolo di Milano, del Made in Italy e della creatività internazionale.
Lombardia, Fontana: nostre pmi sono modello internazionaleMilano, 19 mag. (askanews) – “Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale di questa regione. Se siamo locomotiva trainante dell’intero Paese e punto di riferimento internazionale in tema di sviluppo economico, lo dobbiamo anche e soprattutto a loro”. Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, a margine dell’evento ‘Investopia Europe’ in corso all’hotel Principe di Savoia di Milano. “La flessibilità e la capacità delle nostre aziende di adeguarsi alle esigenze dei tempi sono un modello da rappresentare non solo all’Italia intera, ma anche a livello internazionale, in ogni parte del mondo. Proprio per questo, insieme a all’Unione delle Camere di Commercio, continuiamo a impegnarci per affermare il ‘Made in Lombardia’ nel mondo” ha aggiunto il presidente lombardo.
Bankitalia, Perrazzelli: con Milano Hub avanguardia su tecnologiaRoma, 17 mag. (askanews) – Alla Banca d’Italia anche con le iniziative di Milano Hub “quello vogliamo fare è portare veramente la nostra banca tra le banche centrali europee e globali ad un livello di apertura al mondo tecnologico e di leadership. Questo lavoro che stiamo compiendo è un lavoro di team sistemico, di Paese, favoriamo la nascita di nuove imprese e allo stesso tempo poniamo la nostra banca sulla frontiera sempre più avanzata, al servizio del sistema”. Lo ha affermato la vice direttrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli, aprendo l’evento per l’annuncio dei progetti selezionati alla Call for Proposals 2022 della Fintech Milano Hub di Bankitalia.
Perrazzelli ha ringraziato i valutatori “che hanno lavorato per dipanarsi tra una massa di progetti interessantissimi che porteranno sicuramente molta innovazione nel mercato. Oggi presentiamo il risultato di questa seconda call” con cui “abbiamo voluto fare un passo ulteriore verso la tecnologia Dlt”, detta anche a registro distribuito (Distributed Ledgers Technology) sui cui sono pervenuti circa 60 progetti. “La parte interessante comincia ora – ha proseguito – nel comprendere come questa tecnologia poi possa sostanziarsi nei modelli di business che siano sostenibili e che possono portare veramente innovazione nel mercato”.
“Crediamo fortemente che questa è una tecnologia che potrà veramente cambiare la modalità in cui il mercato si posiziona nei confronti dei propri clienti. Ma la nostra attenzione va sempre verso la sostenibilità di questa tecnologia, intesa sia come modelli che possono facilitare la buona governance, che possano esplicare una tutela del consumatore, sia come anche abilitativi di una sua applicazione inclusiva il più possibile”. “Ciò che noi vediamo oggi è il cambiamento epocale dell’industria e anche un’esigenza di cambiare un po’ la modalità con cui regoliamo. Noi siamo regolatori, siamo supervisori del mercato. Quindi coloro che devono mettere argini e che devono condurre l’industria verso una buona performance. Il tema è anche quello di dialogare con l’impresa, con la nuova impresa e quindi necessariamente con quello che è innovativo”, ha spiegato Perrazzelli.
Sindacati: in piazza a Milano circa 40mila manifestantiMilano, 13 mag. (askanews) – Sono circa 40mila, secondo fonti sindacali, i manifestanti che hanno preso parte questa mattina alla manifestazione unitaria dei sindacati organizzata all’Arco della Pace a Milano.
Quella milanese ha superato numericamente la manifestazione di sabato scorso a Bologna, la prima di un ciclo di tre, a cui sabato 20 maggio seguirà quella in piazza a Napoli. L’iniziativa a Milano ha coinvolto i cittadini di sette regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dal palco si sono alternate le testimonianze delle delegate e dei delegati e gli interventi della segretaria confederale Cisl, Daniela Fumarola, e dei segretari generali Cgil e Uil Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.
Lombardia prima regione per fatturato ed export agroalimentareMilano, 3 mag. (askanews) – La Lombardia è la prima regione italiana per valore generato dalla filiera agroalimentare con quasi 40 miliardi di euro di fatturato (39,8) e quasi 10 di esportazioni (9,6 mld), il 16% del totale nazionale. Questi i dati sono emersi durante la presentazione del settimo forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni” organizzato a Bormio il prossimo 9 e 10 giugno da The european house Ambrosetti.
Lombardia è la terza regione italiana per prodotti certificati pari ad un valore di 2,2 miliardi di euro (+7,2% sul 2020), ma anche di valorizzazione dei propri prodotti: 9,6 miliardi di export in crescita del 71% rispetto al 2015. Oggi sono 162.000 gli occupati nella filiera, oltre il 25% in più rispetto al 2015. Secondo i dati elaborati da The European House – Ambrosetti il fatturato dell’intera filiera agroalimentare è cresciuto dell’11% rispetto al 2015 e si avvicina ormai ai 40 miliardi di euro. La Valtellina, nello specifico, solo nel 2022 ha generato un valore di 277 milioni di euro di produzioni agroalimentari certificate. Sondrio, 19esima provincia in Italia per impatto economico della filiera è anche la 15esima per qualità della vita, un connubio di eccellenza creato attraverso l’impresa (sono 2.345 quelle attive sul territorio, di cui 195 nel food&beverage), l’occupazione (oltre 5.700 addetti nel settore), l’export (più di 151 milioni di euro) e la cultura con oltre 42 prodotti agroalimentari tradizionali (1° provincia in Lombardia). Solo da questa provincia provengono il 90% delle mele prodotte in Lombardia, l’80% della produzione nazionale di bresaola e con 850 ettari di vigne e 2.500 chilometri di muretti a secco, la Valtellina è il più grande vigneto terrazzato d’Italia nonchè icona della viticoltura eroica.
Nuovo San Siro, Inter e Milan: chiarezza su referendum e vincoloMilano, 3 mag. (askanews) – Prima di riprendere il mano il dossier stadio di San Siro, Inter e Milan chiedono al comune di Milano di “chiarire tempistiche e modalità” sull’ipotesi di un referendum cittadino per il nuovo stadio e di sgombrare il campo dalla possibilità di un “vincolo storico-relazionale” sul leggendario Meazza. Lo hanno scritto i due club in una lettera inviata all’amministrazione comunale, in risposta alla richiesta di un aggiornamento del piano economico e finanziario sul progetto del nuovo stadio avanzata dal comune a metà aprile.
Inter e Milan ritengono quindi “opportuno” sospendere la richiesta di aggiornare il piano finanziario per tre mesi, in attesa dei “chiarimenti” avanzati oggi con la lettera che è stata resa nota dal comune di Milano. Per il sindaco di Milano Beppe Sala “è del tutto ragionevole che in questo contesto Milan e Inter esprimano riserve ad investire tempo e denaro nel progetto. Quindi ho offerto loro il mio supporto per organizzare a breve un incontro con la Sovrintendenza e uno con il Collegio dei Garanti. In questi anni – aggiunge il sindaco – il comune ha fatto tutti i passi dovuti, con trasparenza e nel rispetto delle norme. Penso sia giunto il momento di accelerare”.
Il primo cittadino ricorda che “la richiesta di indizione di un referendum per il mantenimento di San Siro (non previsto dal progetto) è stata respinta in prima battuta dal Collegio dei Garanti, nominato dal Consiglio Comunale, ma poi rimessa in discussione dal Tar; ora si attende un nuovo pronunciamento da parte del Collegio stesso”, mentre invece “sul vincolo che potrebbe essere posto dalla Soprintendenza manca ancora una parola definitiva”.
Approvato il bilancio 2022 della Cnpr con utile lordo a 186,8 mlnMilano, 28 apr. (askanews) – Approvato a larghissima maggioranza dall’assemblea dei delegati il bilancio d’esercizio della Cnpr – la Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca – per l’anno 2022. Il bilancio vede un utile al lordo di accantonamenti e rettifiche di valore pari a 186,8 milioni di euro (utile netto pari a 39,3 milioni).
Il risultato a consuntivo, rispetto al preventivo assestato di novembre 2022, è influenzato positivamente dai risultati conseguiti dalle adesioni degli iscritti al provvedimento di incentivazione alla regolarità contributiva, che ha consentito all’ente di accertare contribuzione eccedente relativa ad anni pregressi per 25,6 milioni – si legge in una nota della Cnpr – Inoltre la crescita dei redditi e dei volumi d’affari degli iscritti per l’anno 2021 ha permesso di accertare a consuntivo una maggiore contribuzione soggettiva di 8 milioni e una maggiore contribuzione integrativa di 6,9 milioni; altro contributo positivo deriva dalla rivalutazione di alcune immobilizzazioni finanziarie e di alcuni valori mobiliari iscritti nell’attivo circolante per circa 5,2 milioni, mentre l’andamento fortemente negativo dei mercati finanziari nell’ultimo mese di dicembre 2022, ha comportato una maggiore svalutazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante di 32,5 milioni rispetto al budget assestato che stimava la rettifica di valore delle gestioni patrimoniali per le minusvalenze in formazione in 60 milioni di euro, mitigato dalla riduzione della svalutazione delle immobilizzazioni finanziarie per 1,5 milioni di euro. Altro elemento che ha inciso negativamente sul risultato è stato l’incremento della svalutazione dei crediti verso iscritti che ha conseguito un incremento di 17,4 milioni rispetto al budget, dovuto al maggior accertamento delle sanzioni e degli interessi per mancato pagamento accertate a consuntivo. La svalutazione appostata include il residuo da riscuotere dei crediti contributivi del 2010 e ammonta complessivamente a 50,2 milioni. Il fondo svalutazione crediti verso iscritti alla fine dell’esercizio ammonta a 225,1 milioni. Il valore dei crediti verso iscritti per contributi al netto del fondo ammonta a 428,4 milioni di euro. Il fondo svalutazione per effetto del provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva ha subito una riduzione di 40,5 milioni di euro dovuti alla riduzione delle sanzioni e degli interessi applicati agli iscritti aderenti.
L’andamento dei mercati mobiliari nell’ultimo semestre del 2022 ha rilevato un’elevata volatilità facendo registrare un sensibile decremento del valore di mercato degli investimenti mobiliari gestiti mediante i mandati di Gestione Patrimoniale Mobiliare che ha registrato un rendimento finanziario di -12,6% a fronte del +10,28% dell’anno 2021. L’eccezionale anno negativo è frutto della forte correlazione tra la componente obbligazionaria e quella azionaria, facendo registrare a tutte le asset class un rendimento negativo nel corso del 2022. Le poste che portano alla rilevazione del risultato lordo di 186,8 milioni, sono ascrivibili alle rettifiche di valore dei crediti verso iscritti e conduttori di immobili che assommano a 50,3 milioni di euro circa (in decremento rispetto al 2021 di circa 3,8 milioni, per effetto dell’accertamento delle minori sanzioni determinate in base al nuovo regolamento), alla svalutazione delle immobilizzazioni finanziarie e dei titoli dell’attivo circolante per 97,1 milioni a fronte della perdita di valore ritenute durevoli e dall’accantonamento del fondo oscillazione titoli del circolante per le minusvalenze implicite, mitigati dalla ripresa di valore delle partecipazioni iscritte nell’attivo immobilizzato e circolante per euro 5.3 milioni. Gli iscritti al fondo tra attivi e pensionati attivi sono pari 27.289 (27.839 a fine 2021), a fronte della stima di 28.545 con i quali si sono stimate le entrate contributive del 2022 nel bilancio di previsione. Il minor numero di iscritti consuntivati, non ha però comportato un minor accertamento a consuntivo della contribuzione che rileva a fine 2022 per 365,4 milioni a fronte dei 327,9 milioni dell’esercizio 2021, incremento derivato in gran parte dal maggior reddito e volume d’affari degli iscritti e dall’accertamento della maggiore contribuzione eccedente relativa ad anni pregressi a seguito dell’acquisizione delle comunicazioni reddituali presentate dagli iscritti aderenti al provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva e ai maggiori interessi di dilazione per il pagamento della contribuzione a fronte dell’incremento del tasso legale.
Le pensioni erogate tra dirette e indirette rilevano 10.928 prestazioni (10.535 nel 2021, si incrementano di 393 prestazioni tra dirette, e indirette pari al 3,73% in più) a fronte di una stima previsionale di 10.391. L’incremento è fortemente influenzato dalle 257 pensioni di vecchiaia dirette erogate nel 2022, nonché dalle 187 pensioni in cumulo (157 pensioni di vecchiaia e 30 pensioni anticipate). Nonostante il lieve decremento delle prestazioni (-2,11% in meno rispetto alla previsione assestata), la spesa previdenziale si è attestata a 247,5 milioni a fronte di una previsione assestata di 247,3 milioni, mentre la spesa assistenziale si è attestata a 6,7 milioni a fronte di una previsione assestata di 7,6 milioni. L’accertamento delle entrate per contributi è pari a 365,4 milioni (incluse le sanzioni e gli interessi per ritardato pagamento) a fronte di una previsione assestata di 311,8 milioni. Il patrimonio investito è pari a 2.314,3 milioni di euro a fronte di una valutazione a mercato di 2.281,1 milioni di euro. Il rendimento finanziario delle gestioni patrimoniali mobiliari si è attestato al -12,6%, registrando un risultato negativo inferiore rispetto all’asset allocation strategica che ha chiuso il 2022 al 13,15%. Dal conferimento dei mandati ai gestori selezionati mediante gara europea il rendimento dal 25/06/2015 al 31/12/2022 è pari a +21,01% contro il rendimento del benchmark dell’AAS che registra da inizio mandato un +25,75% (i dati sono riferiti ai mandati delle quattro case di gestione che hanno visto confermato il mandato nell’ambito della gara europea aggiudicata lo scorso 21 aprile 2022). Il nuovo gestore aggiudicatario ha conseguito un rendimento da inizio mandato al 31/12/2022 (sei mesi) negativo dello 0,36% a fronte di un rendimento dell’AAS nel medesimo periodo di -0,87%. Nel 2022 l’andamento dei mercati finanziari è stato contraddistinto dal proseguimento della fase rialzista nei primi mesi dell’anno fino all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ancorché avversato dal rialzo dei tassi statunitensi per il contrasto alla elevata inflazione, contrariamente alle previsioni macroeconomiche delle banche centrali, non era facilmente governabile attraverso il riassorbimento dell’eccesso di domanda di materie prime per la produzione. Infatti, il deflagrare del conflitto in Europa ha aggiunto all’inflazione core l’innalzamento delle fonti energetiche, con particolare riguardo al gas e al petrolio, che hanno visto un innalzamento delle quotazioni a seguito dell’imposizione delle sanzioni economiche alla Russia da parte dei paesi aderenti all’UE e da parte degli Stati Uniti. L’alimentazione del fenomeno inflazionistico ha avuto una ricaduta pesante sui mercati obbligazionari, che non hanno potuto beneficiare delle politiche monetarie meno espansive delle banche centrali, le quali non sono riuscite nel corso dei primi tre trimestri dell’anno a contrastarne la crescita. I timori per la contrazione della disponibilità delle fonti energetiche fossili e il loro innalzamento dei prezzi si è riverberato sui mercati azionari con conseguente incremento della volatilità e dell’avversione al rischio, generando in tal modo un’avversione al rischio degli investitori. Le azioni di politica monetaria e le dichiarazioni della Lagarde ad inizio dicembre, aventi a riguardo l’avvio della contrazione degli acquisti di titoli governativi in scadenza a partire dal successivo febbraio 2023 hanno provocato una sensibile contrazione nel mese degli indici azionari e obbligazioni, annullando il parziale recupero del valore del mercato azionario avvenuto nei mesi di ottobre e novembre 2022. Gli eventi geo-politici e le politiche monetarie restrittive hanno quindi fortemente impattato sul patrimonio investito dell’ente. Il maggior clima di fiducia dovuto ai primi segnali di contrazione dell’inflazione, nonché al superamento della crisi energetica attraverso la diversificazione geografica degli approvvigionamenti del gas in Europa, ha conseguito una ripresa del valore degli investimenti con ritorno al rendimento positivo dal 1° gennaio 2023 al 14 aprile pari al 3,69% del portafoglio investito mediante le gestioni patrimoniali a fronte di un rendimento dell’AAS del 4,14%. (nella foto: Luigi Pagliuca, presidente Cnpr)
La cacio e pepe eretica di Michele Minchillo val bene una stella MichelinMilano, 27 apr. (askanews) – Stravolgere un classico come la cacio e pepe richiede una certa dose di coraggio. Il rischio “eresia” è dietro l’angolo, tanto più se nel piatto tipico romano fanno capolino gamberi viola di Gallipoli e lime. Ma saper osare talvolta paga. Come è accaduto allo chef Michele Minchillo, autore di questa cacio e pepe “eretica” che gli è valsa la citazione nella Guida Michelin, in concomitanza con l’assegnazione, a novembre del 2022, della prima prima stella per la sua cucina al “Vitium” di Crema .
D’altronde, come non osare a 30 anni appena compiuti? “In generale, in realtà, sono un po’ contrario alla rivisitazione dei classici – spiega Minchillo – Quando ho creato questa cacio e pepe l’ho fatto un po’ per venire incontro a dei clienti dei business lunch che non volevano osare troppo e si volevano avvicinare al ristorante con un approccio diverso, con piatti easy ma goduriosi. Quindi ho preparato una cacio e pepe e l’ho resa mia con tre pepi e una cremosità diversa. Oltre al gambero e al lime. Poi, visto il successo, l’ho inserita nel menu serale”. Il contrasto fra mare e terra è la cifra della cucina di Minchillo: triglia, foie gras, pompelmo e avocado; canocchie, capocollo e fave; animella con fondo di scoglio o la pasta porro e ricci sono alcuni dei piatti nel menù di Vitium. “Mi piace giocare con gli ingredienti, ma non è facile farlo perché si può incorrere facilmente in banalità o in piatti che non escono bene, però la mia cucina è effettivamente piena di contrasti”, spiega lo chef foggiano, classe 1993.
Una cucina sperimentale e creativa quella di Minchillo, che ha anche nelle contaminazioni il suo fil rouge. Contaminazioni che sono frutto delle sue esperienze fatte in giro per il mondo prima di aprire il ristorante a Crema nel 2019. Diverse regioni italiane, poi Londra, New York, al due stelle “Aska” a Brooklyn, e Dubai, dove Minchillo ha anche affinato le capacità imprenditoriali. “C’è tanta Asia e tanto nord Europa nella mia cucina. La Puglia si incontra in qualche ingrediente, anche se non propongo dei piatti veri e propri. La cucina delle mie origini ha prodotti già talmente buoni nella loro essenza naturale che non c’è nemmeno bisogno di manipolarli”, sottolinea Minchillo. Da queste contaminazioni nascono piatti multiculturali: maiale Iberico, ‘nduja, burrata, cavolo cinese; pescato, ostrica, carota e zenzero, scapece. Di sapore locale, del cremasco, c’è poco, ma quel poco viene esaltato all’ennesima potenza. Vedi i ravioli con ragù alla genovese, Salva Cremasco Dop e mostarda di zucca. D’altronde lo sguardo dello chef va oltre la provincia dove ha scelto di aprire il suo ristorante, che può essere facilmente raggiunto da tutte le città lombarde e dista appena 45 minuti d’auto da Milano. “Ho fame di scoperta, di scoprire posti, persone, tradizioni. Per me è stata fondamentale l’esperienza all’estero. Chiedere, scoprire, apprendere e assimilare tutto”, racconta. “La stella Michelin è stata un’emozione, certo, è il sogno di ogni chef. Averla presa a 29 anni, a tre anni dall’apertura del mio primo ristorante, mi ha dato un plus. Mi fa credere ancora di più nel progetto, in me stesso, e mi dà la carica per continuare a studiare e a sognare”.
Per il futuro c’è il sogno di uno spazio più grande, forse in campagna, con un orto dove raccogliere i prodotti di stagione e approfondire quel percorso green e anti spreco appena intrapreso con un menu ad hoc, il “Green Side”. Per il momento, però, Vitium resta nel centro di Crema, in un palazzo storico del XII secolo, dall’atmosfera elegante con personale giovane guidato dal maitre marchigiano Jacopo Vico, dove a trionfare, ancora una volta, è il contrasto, fra l’antico del palazzo e lo stile nordico essenziale.
Atm: nel 2022 torna in pareggio, assemblea soci conferma verticiMilano, 27 apr. (askanews) – L’assemblea degli azionisti di Atm, la società del Comune di Milano che gestisce il trasporto pubblico locale, ha approvato il bilancio di esercizio 2022 che, dopo due anni di grave crisi del settore, ha chiuso con un sostanziale pareggio (256mila euro per la SpA), dopo l’ingente perdita registrata dal gruppo nel 2020 (-64,5 mln) e all’ulteriore ma più contenuta perdita del 2021 (-16 mln).
Tale risultato, sottolinea Atm, “è stato possibile grazie soprattutto ad un’efficace gestione aziendale con un generale efficientamento di tutti i processi e di tutte le voci di costo, insieme all’incremento dei ricavi derivanti da attività commerciali e ad un maggiore sforzo nel controllo della sosta”. Una chiusura di bilancio – spiega – difficilmente replicabile nel 2023, considerato il non trascurabile livello di sofferenza che vive il settore del trasporto pubblico locale e di imprevedibilità nell’andamento delle principali variabili economiche, tra cui in primissimo piano il progressivo innalzamento dei prezzi dell’energia elettrica che per Atm rappresenta la principale voce di incremento di costo. Con l’approvazione del bilancio 2022 termina il mandato dell’attuale cda. L’assemblea ha quindi provveduto alla nomina dei nuovi componenti del consiglio, indicati dal Sindaco di Milano, Giuseppe Sala: Pietro Galli, Gioia Ghezzi, Arrigo Giana, Alessia Maria Mosca e Bruno Pavesi. Nella stessa seduta l’assemblea ha confermato Ghezzi quale presidente e Giana nel ruolo di amministratore delegato.
Patto per il Lavoro di Milano, tavolo riunito a un anno da firmaMilano, 27 apr. (askanews) – In occasione dell’anniversario della firma del ‘Patto per il Lavoro di Milano’, l’alleanza che il Comune di Milano ha siglato il 29 aprile 2022 con le principali organizzazioni della città che hanno un impatto su occupazione e mondo del lavoro, domani, venerdì 28 aprile, alle ore 14, nella Sala Giunta di Palazzo Marino si riunirà in via straordinaria il tavolo del Patto.
Presenti tutti i principali sottoscrittori per raccontare alcune delle azioni portate avanti in questo anno e fare insieme il punto sullo stato dell’arte. Ci saranno i sindacati Cgil Milano, Cisl Milano Metropolitana, Uil Milano Lombardia, Camera di Commercio, Confcommercio, Assolombarda, Afol, Città metropolitana di Milano, le associazioni artigiane – Unione artigiani, Acai/Casartigiani, Cna, Apa-Confartigianato, A.p.i., la APL rappresentate da Assolavoro e il mondo della formazione rappresentato da Aef. La collaborazione nata grazie al ‘Patto per il Lavoro di Milano’ sta coinvolgendo, oltre ai sottoscrittori, diversi attori pubblici e privati e che ha portato alla sperimentazione di politiche attive del lavoro con progetti unici mai sviluppati in Italia, ad esempio “Mentorship Milano”, primo progetto di empowerment femminile realizzato da una Pubblica Amministrazione.