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In Mind torna il Social Innovation Campus di Fondazione Triulza

In Mind torna il Social Innovation Campus di Fondazione TriulzaMilano, 20 feb. (askanews) – Torna il 28 e 29 febbraio 2024 in presenza in Mind – Milano Innovation District – il Social Innovation Campus di Fondazione Triulza. Tema dell’edizione 2024 è “Skills 4 Social Innovation. I talenti di tutti per costruire il futuro”. Obiettivo dell’iniziativa – giunta alla quinta edizione e che si configura ancora oggi come il primo e più importante Campus nazionale dedicato all’Innovazione sociale – è coinvolgere le nuove generazioni in momenti di confronto, sperimentazione e co-progettazione sui temi dell’innovazione e delle tecnologie ad impatto sociale e ambientale e dell’Agenda 2030.


Lanciato nel 2020 dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza, SI Campus è stato organizzato fin dalla sua prima edizione in collaborazione con la rete di partner e fondatori della Fondazione e con le ancore e gli stakeholder Mind; proprio il distretto dell’innovazione di Milano con le sue caratteristiche e il suo sviluppo si conferma in questa occasione come il contesto concreto dove immaginare soluzioni per le città e comunità del futuro. Nelle prime quattro edizioni, SI Campus ha coinvolto 20.000 persone di cui circa 10.500 giovani e studenti delle scuole superiori di II grado, ITS /IFTS di tutta Italia. Protagonisti insieme ai giovani i rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, della filantropia, delle aziende e della finanza, della tecnologia, degli enti locali e, soprattutto, del terzo settore e dell’economia civile.


L’evento d’apertura si terrà il 28 febbraio a partire dalle 9,30 e inaugura il nuovo “Big Theatre” di Mind, una location adatta per accogliere in contemporanea workshop, laboratori, un hackathon e attività per i diversi pubblici che caratterizzano e animano il Campus. Alcune attività si svolgeranno anche negli spazi adiacenti di “Cima”, il Campus Lombardo degli ITS e della Scuola di Restauro di Botticino, partner del l’iniziativa di Fondazione Triulza.


Il programma culturale del SI Campus prevede oltre 16 eventi più una serie di workshops in presenza e online che declineranno il tema della valorizzazione delle competenze e dei talenti, dell’impatto dell’IA e delle tecnologie, dei valori che i giovani cercano nelle imprese o per attivarsi nelle comunità, del potenziale delle imprese social-tech. Al link https://www.sicampus.org/programma-culturale-2024/ è possibile consultare il calendario completo delle attività. In dettaglio, sono diversi gli appuntamenti in presenza per operatori e realtà profit, non profit e istituzioni interessate all’impatto. Tra gli altri eventi in programma, mercoledì 28 febbraio si cercherà di capire come sarà il volontariato del futuro in un incontro promosso da UniCredit in collaborazione con CSVnet Lombardia; Umana presenterà alcune best practices di importanti aziende per capire come la sostenibilità sociale e ambientale sia diventata un nuovo fattore di attrazione per i giovani talenti; l’Alleanza delle Cooperative Italiane illustrerà esempi eccellenti di cooperazione innovativa e strumenti a supporto della nuova cooperazione; mentre il Contest Social Tech di Fondazione Triulza, Fondo Sviluppo, Coopfond e General Fond aiuterà a conoscere circa 20 start up innovative e ad impatto sociale.


Giovedì 29 febbraio si parlerà di come le nuove competenze per la sostenibilità devono nascere dal rapporto impresa – scuola, nell’incontro a cura del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, mentre nel workshop online del Consorzio Nazionale CGM e Fondazione Triulza saranno coinvolti diversi soggetti territoriali e nazionali per definire insieme attori, strategie e investimenti necessari per supportare concretamente il potenziale trasformativo delle tecnologie a impatto sociale. L’impatto nell’Open Innovation sarà approfondito nell’incontro online a cura di Cariplo Factory da parte di start-up con soluzioni nel settore della salute e dell’agro-alimentare. Riflettere su rischi e potenzialità dell’IA e dei big data è l’obiettivo di due incontri del 29 febbraio: la lectio magistralis “Intelligenza artificiale, realtà virtuale e discriminazioni”, a cura della professoressa Marilisa D’Amico e del professor Andrea Pinotti, dell’Università degli Studi di Milano, e del workshop “L’umanesimo dei big data: per una tecnica a valore condiviso”, a cura di UnipolSai. Scienza, tecnologia, sostenibilità, competenze trasversali, orientamento al lavoro ed educazione alla cittadinanza sono invece i filoni tematici in cui saranno coinvolte decine di classi delle scuole superiori di II grado nelle due giornate sia in presenza che online. Saranno declinati con format interattivi e di co-design per far emergere i propri talenti da mettere al servizio di un mondo più attento agli aspetti sociali e ambientali. Due percorsi Hackathon coinvolgeranno team di tutta Italia che dovranno rispondere alle sfide di Arexpo, A2A Life Company, Lendlease, UNES – il Viaggiator Goloso, UnipolSai e i fondi mutualistici Fondo Sviluppo, Coopfond e General Fond. Microsoft lancerà alle classi dell’hackathon una challenge trasversale sulle tecnologie digitali. Ai migliori progetti un montepremi di 4.000 euro e stampanti Epson. Particolarmente formative le attività dedicate agli studenti in presenza e online organizzate dai partner del Campus. Tra le altre, Umana propone simulazioni di colloquio individuale e, con Cving, la conoscenza di strumenti e-digital e di personal branding per farsi notare dai recruiter. Valore Italia offre laboratori sul restauro. CMB si concentra sul Bim: Building Information Modeling; UnipolSai sulle app di mobilità. Lendlease propone visite guidate al Mind Village e Gruppo Cap laboratori su sostenibilità ed economia circolare. A2A Life Company illustra il percorso di recupero della plastica attraverso la robotica e il riciclo innovativo. Human Technopole organizza incontri con la “scienza”, Ircss Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio permette di sperimentare prototipazione in scienze della vita e Politecnico di Milano di innovazioni nel contesto biomedicale. UniCredit aiuta i giovani a identificare e allenare il proprio talento. Epson presenta laboratori sulla moda sostenibile. Europe Direct Lombardia e il Joint Research Centre della Commissione Europea coinvolgono i giovani in laboratori sulla cittadinanza europea. Altri laboratori per le scuole sono organizzati da CESVIP Lombardia, Confcooperative Lombardia, CSV Milano, Drimlab Cooperativa, Fratello Sole Coop. Soc., ITS Angelo Rizzoli, ITS Lombardia Meccatronica, ITS Move Academy, Legambiente Lombardia, Politecnico Di Milano, Tikvà Coop. Soc., Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Milano Bicocca. Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di Mind: Arexpo, Lendlease, Human Technopole, IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2024 è realizzata con il supporto di Microsoft e UnipolSai, in partnership con Coopfond, Fondo Sviluppo, General Fond, Umana e UniCredit come main sponsor; A2A Life Company, CMB Carpi, Gruppo CAP, CVING, UNES, il Viaggiator Goloso e Valore Italia come sponsor. SI Campus ha ottenuto inoltre il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano. Il programma culturale è organizzato e promosso in collaborazione con numerosi content partner: AVIS Regionale Lombardia, BEEurope, Cariplo Factory, Cesvip Lombardia, Consorzio Nazionale CGM, CSVnet Lombardia, CSV Milano, Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, Drimlab, Enaip Lombardia, Europe Direct, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fratello Sole Scarl, Fondazione Social Venture GDA, ITS Angelo Rizzoli Academy, ITS Meccatronica Lombardia, ITS Move Academy, Legambiente Lombardia, Manageritalia Lombardia, Net, Rold Academy, Scuola di Restauro di Botticino, Università degli Studi di Milano Bicocca. Il Campus è reso possibile anche grazie al supporto tecnico di Epson, Il Portico Cooperativa Sociale, Mimesi – Media Intelligence, Mondovisione Soc Coop Soc Onlus, Planeat.eco, Smacrent, Stripes Coop Sociale Onlus e Zero Impack. Media partner sono Askanews, Nòva-Il Sole 24 Ore, Vita non profit. Altre informazioni e registrazione sul sito www.sicampus.org

Cnpr forum: i tassi di interesse affossano imprese e famiglie

Cnpr forum: i tassi di interesse affossano imprese e famiglieMilano, 19 feb. (askanews) – “L’inflazione in casa nostra è scesa dal 10% del 2022 all’attuale 2,8%, è dunque ragionevole adesso una riduzione dei tassi a vantaggio delle imprese”. Lo ha dichiarato Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Finanze a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum “I tassi d’interesse affossano le imprese mentre le banche volano” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “Resta il tema che le aziende hanno bisogno di capitali e bisogna adoperarsi per favorire l’investimento nell’equity. Un ruolo importante – ha aggiunto De Bertoldi – lo possono giocare in questo settore anche le Casse dei professionisti e i fondi pensione per garantire i capitali necessari a nuovi investimenti. Almeno una quota significativa del 20% dei fondi pensione deve affluire nella borsa italiana nelle small e mid cap che rappresentano il cuore delle pmi. Limitando gli investimenti nelle private equity straniere che poi speculano acquistando le imprese italiane. Per le famiglie il governo è intervenuto tagliando il cuneo fiscale, accorpando le aliquote irpef ma la vera risposta sta nella ripresa economica del Paese”.


Sulla tassazione degli extraprofitti si è soffermato il senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5s: “Abbiamo sempre contestato la politica monetaria della Bce, errata per tempi e modalità – ha detto – L’inflazione che ha colpito i Paesi europei non era monetaria bensì legata all’aumento dei costi energetici. Questo tipo di inflazione, per come è stata gestita dalla Bce anche nei rapporti con le banche commerciali, ha prodotto un aumento dei tassi del 4%. Le banche per poter concedere prestiti sono dunque partite da una base di partenza più alta e hanno portato a casa circa 40 mld di extra profitti”. “Noi abbiamo chiesto – ha ribadito Turco – che questi extra profitti vengano tassati ma su questa proposta il governo è stato ambiguo consentendo alle banche di non pagare attraverso giochi contabili perversi. Chiediamo inoltre la creazione di un Fondo ristoro mutui per calmierare e ricalcolare i mutui che hanno subito incrementi della tassazione e il ripristino delle agevolazioni fiscali sull’acquisto della prima casa per i giovani. Serve infine introdurre il salario minimo legale, a partire da 9 euro lorde, e rinnovare gli accordi contrattuali scaduti”. Secondo Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio alla Camera: “L’aumento dei tassi sta provocando una grossa crisi per imprese e famiglie influendo pesantemente nei loro bilanci- ha affermato Pella – Abbiamo sollecitato ripetutamente la Bce a rivedere le scelte che hanno comportato queste difficoltà con l’aumento dei tassi che influisce negativamente anche sul nostro debito pubblico. Obbligando anche il governo a rinviare alcune scelte strategiche per mancanza di fondi, rinviandole a tempi migliori”. “La riduzione dei tassi – ha sostenuto Pella – non arriverà prima dell’estate e questa condizione continuerà a ripercuotersi sulle aziende. Dobbiamo auspicare che la scelta della riduzione dei tassi avvenga quanto prima. Per le famiglie nella manovra economica abbiamo abbassato il cuneo fiscale, consentendo ai lavoratori dipendenti di trovarsi in busta paga oltre cento euro in più, aumentandone la platea dei beneficiari, così come è stata ampliata la fascia del fringe benefit. Stiamo portando avanti la riforma fiscale per aiutare i cittadini ad essere più sereni nel momento delle dichiarazioni puntando a favorire la ‘compliance’ tra Agenzia delle Entrate e contribuenti”.


Sulla dignità dei salari si è espresso Marco Grimaldi, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra in Commissione Bilancio: “Bisogna alzare i salari e abbassare i tassi d’interesse, ma la soluzione non è politica perché la Bce segue logiche diverse – ha detto Grimaldi – Dopo la pandemia, le risorse destinate alla conversione ecologica dell’economia sono state ulteriormente rallentate da due conflitti in atto in Ucraina e in MO, allontanando la fine dell’era fossile. C’è un riposizionamento degli investimenti sia in Europa che nelle relazioni internazionali che ci preoccupa”. “Per aiutare concretamente le famiglie serve un meccanismo di indicizzazione dei salari introducendo anche un salario minimo nazionale o europeo. Oggi – ha rimarcato Grimaldi – tutto viene adeguato: prodotti, costo dell’energia, mutui, mentre i salari non lo sono. Con un salario minimo legale indicizzato sarebbe tutto più facile. Ci sono oltre tre milioni di italiani che lavorano e restano comunque poveri. Lavorano con meno di nove euro l’ora. Bisogna riportare dignità nei luoghi di lavoro, eliminando tanti contratti che hanno destabilizzato le sicurezze degli italiani e abbandonando progressivamente il precariato”. Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “L’aumento dei tassi deciso dalla Bce sta affossando le imprese italiane mentre ‘volano’ le banche – ha detto – Servono soluzioni immediate per riequilibrare le cose in un’ottica di maggiore equità. Ma le imprese non sono le uniche a soffrire in questo scenario, anche per le famiglie non è stato semplice far quadrare i bilanci tra inflazione, mutui e aumenti dei costi energetici”.


Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Non c’è una grande attività in termini di sostegno alle imprese, viste anche le scarse risorse economiche a disposizione di chi governa – ha detto – Ma il tema è un altro. Se la Bce ha innalzato i tassi d’interesse, ritenendo che la loro crescita combatta l’inflazione comprimendo la domanda, tutto ciò ha dato origine a extraprofitti delle banche. Vale a dire che il costo dei maggiori tassi va tutto a carico del destinatario finale. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona nel sistema. Anche gli effetti per le famiglie del maggior costo del denaro sortiscono la stessa anomalìa; anche qui c’è chi profitta dei rialzi. Un intervento legislativo avrebbe potuto essere fatto, magari mettendo un tetto massimo alla crescita dei tassi da parte delle banche. Perché il plusvalore di profitto delle banche non deve ricadere sulle famiglie. Un tetto è uno strumento che poteva essere posto in essere, ma non si è avuta la fermezza di metterlo in campo”.

KFC Italia: +25% il giro d’affari 2023, obiettivo 100 ristoranti nel 2024

KFC Italia: +25% il giro d’affari 2023, obiettivo 100 ristoranti nel 2024Milano, 15 feb. (askanews) – KFC – Kentucky Fried Chicken segna i dieci anni di presenza in Italia e punta al superamento entro il 2024 dei cento ristoranti aperti sul territorio nazionale. L’obiettivo di sviluppo – spiega un nota – è in linea con i risultati particolarmente positivi raggiunti nel 2023, anno che ha visto l’apertura di 14 nuovi ristoranti e la crescita del giro di affari – a perimetro costante – del 25 per cento sul 2022.


Nel corso dell’anno, dunque, il programma di sviluppo prevede 28 nuovi ristoranti, il doppio di quelli aperti nel 2023. A gennaio sono state registrate due nuove aperture: ad Asti nel centro commerciale Borgo Nuovo, e a Roma Fiumicino nel centro commerciale The Wow Side. E’ di conseguenza prevista l’attivazione di 600 i nuovi posti di lavoro a servizio dei nuovi ristoranti che si aggiungono alle oltre 1700 figure professionali già inserite con contratti prevalentemente a tempo indeterminato sia part time che full time. Dei nuovi ristoranti previsti nel 2024, il 20% avrà il servizio Drive Thru, il 40% sarà inserito nelle food court di centri commerciali e il 40% nei centri cittadini.


Il marchio dei ristoranti che servono pollo fritto è presente oggi in 15 regioni italiane con 82 ristoranti, di cui due a gestione diretta, a Vicenza e a Roma. Questa nuova tipologia di locali, nata nel 2023 grazie al Corporate Franchising Agreement con il partner italiano GGC3, è il canale aggiuntivo dello sviluppo su cui KFC scommette per il 2024. “Siamo molto soddisfatti dei traguardi ottenuti in 10 anni di presenza sul mercato – ha detto Corrado Cagnola, che guida KFC in Italia – La riorganizzazione della nostra struttura, che abbiamo ultimato nel 2023, ci consente di avere obiettivi ancora più ambiziosi per il 2024, con un piano di crescita imponente per celebrare il giro di boa del decennale. Prevediamo che le vendite cresceranno nel 2024 di un altro 35% rispetto al 2023, arrivando a servire il nostro pollo a 27 milioni di clienti. E con le nuove aperture previste per il 2024 continueremo a dare il nostro contributo all’occupazione in tutta la penisola”. Nell’anno KFC punta dunque a consolidare la sua presenza nelle 15 regioni della penisola già toccate: Lombardia, Lazio, Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo, Campania, Sicilia e Sardegna. L’obiettivo è una penetrazione più capillare del mercato, con una previsione di ulteriori 30 nuove aperture anche nel 2025.


KFC in Italia oggi si basa sulla sinergia fra 16 franchisee e il corporate franchisee che coordina i piani di sviluppo e, dal 2023, apre e gestisce anche direttamente una parte dei ristoranti. Nel 2023, le nuove aperture sono state realizzate per il 90% dai franchisee e 4 di essi hanno raddoppiato il numero di ristoranti gestiti. Nel 2024 il sistema di franchising si rafforzerà con l’ingresso di 8 nuovi imprenditori, che a fine anno saranno quindi 24 in tutto. (nella foto: Corrado Cagnola)

Spreco alimentare: a Milano tre nuovi hub di quartiere entro il 2024

Spreco alimentare: a Milano tre nuovi hub di quartiere entro il 2024Milano, 5 feb. (askanews) – Entro quest’anno a Milano nasceranno tre nuovi Hub di quartiere contro lo spreco alimentare: si tratta del Food hub Cuccagna, nel Municipio 4, dell’Hub Selinunte (Municipio 7) e dell’Hub diffuso (Municipio 2), che si aggiungono a quelli già attivi in città (Hub Isola, Municipio 9; Hub Lambrate, Municipio 3; Hub Centro, Municipio 1; Hub Gallaratese, Municipio 8 e infine l’Hub Foody Zero Sprechi, nato all’interno del Mercato Ortofrutticolo di Milano). In totale lo scorso anno sono state recuperate oltre 615 tonnellate di cibo, di cui 574 tonnellate dai cinque Hub di quartiere a oggi attivi a Milano, a cui si aggiungono 41 tonnellate da mercati scoperti. Centinaia di migliaia di eccedenze che sono state redistribuite tra circa 27.000 persone fragili, equivalenti a circa 1.230.000 pasti.


L’esperienza degli Hub di quartiere – avviata nel 2019 dal Comune di Milano insieme a Fondazione Cariplo, Programma QuBì, Assolombarda e Politecnico di Milano per incentivare il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari con una rete territoriale di soggetti del Terzo settore – continua a crescere, portando così da cinque a otto i centri di raccolta e stoccaggio del cibo proveniente da diversi punti vendita di esercenti e grande distribuzione. L’alleanza anti-spreco si allarga anche grazie ad un maggiore coinvolgimento dei mercati comunali in cui si punta a raccogliere circa 200 chili di eccedenze di fresco al giorno in 20 mercati cittadini, un lavoro che si aggiunge a quello portato avanti all’interno dell’Hub Foody zero sprechi. L’iniziativa vede come capofila Eco delle Città APS, Associazione Banco Alimentare della Lombardia ‘Danilo Fossati’ ODV, Magma Impresa sociale, Recup APS, Comunità nuova onlus, Fondazione Arché e Caritas Ambrosiana.


L’intera gestione degli Hub di quartiere verrà migliorata attraverso la digitalizzazione della filiera che permetterà di avere una migliore mappatura delle eccedenze e delle risorse disponibili e una logistica condivisa e integrata capace di ottimizzare il sistema di stoccaggio, raccolta e distribuzione, e di ridurre infineanche l’impatto ambientale.

Caradonna: serve tavolo di lavoro sul ruolo del collegio sindacale

Caradonna: serve tavolo di lavoro sul ruolo del collegio sindacaleMilano, 5 feb. (askanews) – “È indispensabile promuovere un tavolo di lavoro dedicato a ridefinire i sistemi di controllo, elevando il ruolo del Collegio sindacale a organo di secondo livello. Questa prospettiva innovativa, già in atto per le società quotate, si presenta come una soluzione moderna a fronte delle attuali sfide. Un paradosso emerge in modo evidente: da un lato, le aziende stanno incontrando notevoli difficoltà nel reperire professionisti disposti ad assumere tali responsabilità; dall’altro, diverse compagnie assicurative rifiutano di fornire copertura, creando ostacoli insormontabili per i professionisti del settore. La creazione di un quadro normativo e organizzativo più efficace diventa quindi cruciale, al fine di agevolare l’assunzione di incarichi e garantire una copertura assicurativa adeguata per i professionisti, contribuendo così a ristabilire l’equilibrio nel settore”. Lo ha detto Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano nel corso del Cnpr Forum, organizzato dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri commercialisti e degli Esperti contabili.


In merito alla riforma fiscale, il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, Luca Asvisio, ha sottolineato l’importanza del ruolo del commercialista nel rapporto tra fisco e contribuente. “L’aspettativa degli iscritti è alta – ha detto – ma il dialogo spesso risulta difficile. Si discute di un possibile nuovo calendario fiscale per alleviare il carico di lavoro degli studi, che sono spesso bloccati da aprile a novembre a causa delle dichiarazioni”. Enrico Terzani, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, ha messo in evidenza “la cooperazione tra ‘Agenzia’ e contribuente mediante un accordo preventivo sottoscritto con la mediazione dei professionisti. “Attualmente – ha detto Terzani – limitata alle aziende con un fatturato superiore a 1 miliardo, la ‘cooperative compliance’ verrà estesa anche ad aziende con fatturati inferiori, contribuendo a contrastare l’evasione fiscale”.


Stefano Distilli, numero uno della Cassa Dottori Commercialisti, ha confermato lo stato ottimale dell’ente previdenziale per il biennio 2023/2024, con un bilancio previsto di oltre 11 miliardi di patrimonio e una crescita degli iscritti. “La CdC – ha detto – pilastro del sistema fiscale, raccoglie 12 miliardi di contributi ed eroga prestazioni per 7,7 miliardi, versando annualmente 650 milioni di imposizione diretta e generando indirettamente altri 2 miliardi di imposizione fiscale”. Secondo Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, “stiamo plasmando il futuro delle Casse di previdenza privatizzate attraverso una gestione attenta, che ci protegge dagli impatti del generale invecchiamento della popolazione”.


“La nostra prospettiva di sostenibilità è solida – ha aggiunto Pagliuca – e intendiamo perseverare su questa strada, adottando un approccio sempre più proattivo per il bene dei nostri iscritti. Da meri ‘erogatori’ di previdenza, abbiamo ampliato la nostra offerta includendo assistenza sanitaria integrativa e avanzando verso un modello di welfare attivo. Ci impegniamo a identificare sistemi di incentivazione per favorire l’attività professionale, trasformando le risorse disponibili in opportunità tangibili per i nostri professionisti. Riteniamo che l’eliminazione della doppia tassazione sulle Casse possa innescare un incremento significativo di questo processo, permettendoci di disporre di risorse economiche supplementari. Benché la strada sia impegnativa, stiamo lavorando instancabilmente per rendere sempre più efficienti i nostri servizi e migliorare le prestazioni offerte”. (nella foto: Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano)

Al via lavori nuova stazione di Bergamo per 460 mln: pronta entro 2026

Al via lavori nuova stazione di Bergamo per 460 mln: pronta entro 2026Milano, 5 feb. (askanews) – Al via la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Bergamo, nel cui progetto rientra anche il raddoppio dei binari della linea Ponte San Pietro-Bergamo, un investimenti pari a circa 460 milioni di euro, in parte finanziati anche da fondi Pnrr. Rete ferroviaria italiana, capofila del polo infrastrutture del gruppo FS Italiane e committente dell’opera, ha affidato alla società di ingegneria Italferr di FS la direzione dei lavori. La fine dei lavori è attesa per dicembre 2026, una data su cui si è impegnato lo stesso ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio: “Lavoriamo insistentemente e abbiamo già attivi i cantieri. Le scadenze non sono solo dettate dall’Europa ma sono anche scadenze che abbiamo fatto noi nei nostri piani di lavoro e le garantiremo”, ha detto a margine della cerimonia di apertura dei lavori. “Questi interventi rappresentano un altro passo importante per tutta la Lombardia e l’Italia, stiamo recuperando anni perduti. Le infrastrutture sono la spina dorsale del Paese e la Lombardia, come locomotiva, ha bisogno di più treni”, ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. In particolare, le opere prevedono la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Bergamo, l’adeguamento della fermata di Bergamo Ospedale e della stazione di Ponte San Pietro, la realizzazione della nuova fermata di Curno e il raddoppio dei binari tra Bergamo e Curno. Prevista inoltre la soppressione dei quattro passaggi a livello esistenti sulla linea ferroviaria, con la contestuale realizzazione di opere sostitutive come sottoattraversamenti carrabili e ciclopedonali. Gli interventi garantiranno una migliore mobilità nel bacino bergamasco e un incremento della capacità della linea a beneficio dei collegamenti regionali tra Bergamo, Monza e Milano e tra Bergamo e Lecco nonché un incremento delle corse. La nuova fermata di Curno consentirà di ampliare il bacino di utenza e di garantire maggiore accessibilità al trasporto ferroviario mentre il potenziamento della fermata di Bergamo Ospedale permetterà di raggiungere il polo sanitario anche agli utenti della linea Lecco-Bergamo. Gli interventi riguarderanno anche la stazione di Ponte San Pietro dove sono previsti l’adeguamento dei marciapiedi e la realizzazione di un nuovo sottopasso pedonale.


“Ciò che conta è il cambiamento funzionale: andremo a realizzare un polo intermodale, non più solo una stazione ferroviaria. È la connessione tra i sistemi di mobilità: il treno, il collegamento con l’aeroporto e i bus urbani e interurbani – ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – Sono opere in parte finanziate dal Pnrr e questo dice quanto questo grande investimento che l’Europa consente all’Italia sia rilevante per i territori. Tutti i cantieri procederanno in parallelo perché la scadenza è la medesima per tutti: il 2026”. La nuova stazione di Bergamo e il raddoppio della linea Ponte San Pietro-Bergamo si inseriscono nel più ampio piano degli interventi di potenziamento del nodo ferroviario di Bergamo che comprende anche la realizzazione del nuovo collegamento con l’aeroporto di Bergamo-Orio Al Serio, parte integrante delle strategie previste dal piano industriale del gruppo FS. “Il collegamento per Orio – ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi – è fondamentale e unirà l’aeroporto al capoluogo in 10 minuti, efficientando le connessioni con Milano e migliorando sensibilmente l’accessibilità sostenibile allo scalo”. Il progetto rientra tra le opere strategiche dell’iniziativa Cantieri Parlanti del gruppo FS (con le società RFI e Italferr), un’operazione di trasparenza, oltre che di informazione, per illustrare i vantaggi dell’opera e fornire dati aggiornati attraverso pannelli collocati all’interno dei cantieri, ma sempre ben visibili alla cittadinanza e a chi transita sulle linee e sulle strade limitrofe ai cantieri.

Smart City a confronto, Milano in pole in un convegno AmCham

Smart City a confronto, Milano in pole in un convegno AmChamMilano, 31 gen. (askanews) – Milano può diventare la prima vera smart city in Italia, ma per esserlo serve una marcia in più. Ragionando sulla interoperabilità. E comunque ogni smart city fa storia a sè, e non è possibile trasportare un modello di mobilità da una città a un’altra. È quanto è emerso da un convegno promosso da American Chamber of Commerce nella sede di Boston Consulting Group a Milano.

Tra gli altri hanno preso la parola l’assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano Emmanuel Conte, il presidente di ACI Infomobility Geronimo La Russa, il presidente e Ceo di Ferrovie Nord Milano, Andrea Gibelli, e ancora Emmanuel Becker, managing director di Equinix, Alessandro Lega, managing director legal southern Europe e presidente del CdA di FedEx Italy, Gianmarco Lucchini, managing director di Aecom Italy e per Boston Consulting Group Andrea Chiapetta. Ad aprire le danze nel talk “Intermodalità e Smart Cities: il futuro della mobilità” il managing director di AmCham Italy, Simone Crolla. A moderare la giornalista Camilla Conti. Il tema di smart city e mobilità è più che mai attuale. Emmanuel Conte ha spiegato come molta parte dei finanziamenti “intercettati” dalla città va alla mobilità e questo non deve meravigliare, perché il tema è dotato di “stretta attualità”. “È il tema di come ci muoveremo nella sostenibilità ecologica e sociale, ma è anche un tema di stabilità economica” ha detto. A sua volta Gibelli ha definito “sbagliato considerare Milano, hinterland e la Lombardia come tre entità separate”. Tutto deve essere interconnesso nella città del futuro, in una “dimensione regionale” ovvero il “nuovo pardigma, dove a livello mondiale le grandi sfide si giocano tra 10 e 20 milioni di abitanti e la Lombardia con al centro Milano può accettare questa sfida integrando i propri servizi di mobilità”.

E comunque ogni sistema deve essere tagliato su misura come un abito sartoriale. Come ha spiegato Becker, facendo l’esempio di Roma e Milano: Roma è più complicata. Milano a livello di smart city è più semplice. Un sistema sviluppato a Francoforte, non può essere impiantato a Genova. “Milano può diventare la prima vera smart city in Italia”, ha detto Geronimo La Russa. “Perché ne ha tutte le caratteristiche: è una città che attrae tantissimo turismo, tanti giovani, tante persone proiettate verso il futuro: è la locomotiva d’Italia in tema economico, è la capitale della cultura italiana, di qua passa tanta gente che ha l’esigenza di muoversi facilmente e liberamente con tutti i mezzi, meglio se integrati con l’infomobilità”. Insomma è possibile ma per diventarlo “serve una marcia in più”.

Davide Garufi presidente Giovani di Confcommercio Lombardia

Davide Garufi presidente Giovani di Confcommercio LombardiaMilano, 29 gen. (askanews) – E’ Davide Garufi il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Lombardia. Imprenditore cremonese nel campo informatico, Garufi riceve il testimone per i prossimi cinque anni da Federico Gordini, che ricopriva il ruolo dal 2018.

“Si prospetta un futuro sfidante e non dobbiamo perdere l’appuntamento con le trasformazioni in corso”, ha detto. “E’ prioritario accompagnare i giovani imprenditori ad assumere piena consapevolezza su temi come la sostenibilità, l’intelligenza artificiale e l’innovazione tecnologica e proseguire un dialogo con le Istituzioni di ogni livello per intervenire sulle criticità, con un’attenzione al tema del credito. Fare impresa – ha concluso – è sacrificio e sudore, ma anche gioia e realizzazione: voglio far sì che sia così anche per questo mio nuovo ruolo”.

Cnpr forum: sevono politiche comuni per aiutare famiglie e imprese

Cnpr forum: sevono politiche comuni per aiutare famiglie e impreseMilano, 29 gen. (askanews) – “La difficile situazione geopolitica sta portando problemi economici con l’alterazione di equilibri relativi alle esportazioni di materie prime, determinando carenze di prodotti con relative crescite dei prezzi. Non sono esenti da responsabilità le speculazioni che si inseriscono, come sempre accade, in questi processi. Ne sono un esempio le tensioni nel canale di Suez, passaggio strategico per l’import export che incide pesantemente sulla nostra economia. Si deve lavorare per ristabilire le condizioni di equilibrio e per tamponare gli effetti negativi di questa situazione. Il governo lo ha fatto nell’ultima legge di bilancio limitando gli effetti dell’inflazione su imprese e famiglie. Speriamo di poter contribuire a risolvere queste situazioni lavorando per una pace stabile e duratura”. Lo ha dichiarato Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, nel corso del Cnpr forum “Equilibri in crisi: il risiko della geopolitica e le conseguenze sul nostro Paese”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Da anni lavoriamo alla sostenibilità del nostro sistema economico – ha aggiunto Nevi – prevedendo anche piani pluriennali strategici che accompagnino le imprese a essere più sostenibili. Serve un approccio pragmatico per associare alla sostenibilità economica anche quella sociale”. Sugli effetti dei conflitti nelle economie europee si è soffermata Luana Zanella, presidente del gruppo Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera dei Deputati: “Se parliamo dei conflitti in corso come quello dovuto all’invasione russa in Ucraina abbiamo fatto tantissime analisi e confronti circa le conseguenze drammatiche che ha avuto sia sulla modifica dei rapporti tra stati sia in termini di import-export – ha detto – Per molte economie, in particolare quella tedesca ma anche la nostra, la dipendenza dal gas russo ha avuto un peso enorme. Tanto che alla fine l’Europa non è riuscita a sganciarsi ed emanciparsi completamente per il rifornimento di gas liquido e di gas metano. Ormai il mondo è così interconnesso che la crisi in Medio Oriente piuttosto che la crisi in Africa o in Sud America si ripercuote direttamene su tutti gli altri stati e continenti. Quindi la globalizzazione ha comportato la necessità sempre di più di una governance dell’intero globo. L’Onu non ha una forza così dirompente e nemmeno l’autorità sufficiente per contrapporsi agli stati per risolvere i conflitti. Siamo dunque in una crisi profonda non soltanto per una mancanza di governi che abbiano una visione per addivenire a delle soluzioni”.

Secondo Pino Bicchielli, deputato di ‘Noi moderati’ in Commissione Difesa a Montecitorio, “la situazione geopolitica mondiale ha effetti importanti sulla logistica e nel settore energetico”. “I conflitti di questi anni sono andati a colpire pesantemente questi due settori – ha spiegato Bicchielli – Nel Mar Rosso in questo momento le nostre navi cargo rischiano di essere vittime di attacchi e questo richiede un impegno importante della nostra Marina. Il governo Meloni dal momento in cui si è insediato è stato sempre attento a sterilizzare gli effetti economici dei conflitti internazionali aumentando il potere di acquisto delle famiglie con il taglio del cuneo fiscale e con la revisione dell’Irpef. Solo intervenendo con attenzione sulla transizione energetica possiamo abbattere i costi dell’energia. Stiamo approvando in questi giorni il dl sicurezza energetica che ha questa funzione, contrastare l’emergenza e portare avanti la transizione ecologica. Diamo impulso alle rinnovabili con misure che riducono la nostra dipendenza dall’estero. L’energia nucleare pulita sicuramente può essere una soluzione per uscire da questa difficoltà”. Arrivare alla neutralità climatica è la priorità secondo Filippo Scerra, parlamentare del M5s in Commissione Politiche dell’Unione Europea alla Camera: “Ci sono catene globali del valore che sono ancora molto lunghe – ha argomentato – Quando una di queste si interrompe, come sta accadendo nel mar Rosso, ci sono ripercussioni serie per i Paesi come il nostro che fa dell’export uno degli asset fondamentali della propria economia. L’aumento dei costi delle materie prime incide altresì sull’aumento dei prezzi. Lo Stato e l’Europa devono innanzitutto supportare le aziende, come è stato fatto con il Covid. Inoltre si deve lavorare a medio e lungo termine sull’autonomia e sulla indipendenza energetica. Il nostro obiettivo deve essere arrivare alla neutralità climatica. Che ha dei risvolti positivi non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista geopolitico e strategico. Significa minore dipendenza da importazioni, dalle destabilizzazioni degli altri paesi. Spingere quindi sulle rinnovabili, sull’energia pulita fa bene all’ambiente ma anche all’economia che deve diventare sempre più resiliente. Sarebbe, infine, auspicabile avere un’Europa più protagonista sullo scacchiere internazionale”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Bari: “I profondi squilibri economici determinati dai conflitti in atto in determinate aree geografiche del mondo come Ucraina, Israele e canale di Suez, stanno determinando criticità importanti nel nostro sistema economico – ha detto Borracci – A pagarne le conseguenze sono le famiglie, strette tra l’aumento dell’inflazione e i tassi d’interesse che non diminuiscono, e le imprese che dopo la crisi pandemica sono costrette ad affrontare quella energetica e dell’aumento dei costi delle materie prime. Urgono, di fronte a questo scenario, misure urgenti a livello europeo per limitare i danni e aiutare le aziende a ripartire”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’inflazione rischia di tornare fuori controllo – ha concluso Longoni – Io vorrei capire se ci si intende rivolgere all’assistenza alle famiglie con gli opportuni interventi nel settore sociale o all’assistenza alle imprese attraverso interventi che le aiutino a superare l’incremento dei prezzi delle materie prime. A me sembra che manchi una programmazione coerente che vada in una linea unica che riesca a contemperare entrambe le esigenze. Va bene ragionare su livelli sovranazionali facendo ricorso a politiche comuni in sede europea. Ma su questo piano, da cittadino, vedo ad esempio che in Italia manca una politica energetica dall’inizio degli anni ’60, quando assistemmo alla nazionalizzazione dell’energia elettrica e alla costruzione dell’Eni. Poi si sono susseguite una serie di misure non ben definite con due player dominanti, Eni ed Enel, di proprietà prevalentemente pubblica ma che si comportano come soggetti privati. Come si vuole perseguire la transizione verso l’energia sostenibile? Non vedo alcuna proposta concreta all’orizzonte”.

Leo (Mef): domani in Cdm decreto su Concordato preventivo biennale

Leo (Mef): domani in Cdm decreto su Concordato preventivo biennaleMilano, 24 gen. (askanews) – “Domani porteremo in Consiglio dei m inistri la normativa che riguarda l’accertamento e il concordato preventivo biennale. Nel mese di febbraio porteremo altri due schemi di decreti legislativi sulle sanzioni e sulla riscossione. Con le necessarie coperture finanziarie vedremo di allestire un provvedimento che riguarderà i tributi. Siamo riusciti, tenendo conto delle osservazioni arrivate sia dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti che dall’Associazione nazionale commercialisti, a tener conto della tempistica. Ciò comporta lo slittamento al 15 ottobre dei termini della presentazione delle dichiarazioni. Dall’approvazione del testo del disegno di legge delega a marzo 2023 siamo riusciti a portare avanti a tappe forzate un percorso che darà all’Italia un nuovo sistema tributario”. E’ quanto ha affermato il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, nel corso del convegno “Fisco 2024 novità, aspettative e zone d’ombra” promosso dall’Associazione nazionale commercialisti e svoltosi a Roma presso il Centro congressi Roma Eventi.

“Le sanzioni devono essere proporzionate all’imposta rimasta inadempiuta – ha aggiunto Leo – e c’è necessità di mettere ordine sia nelle sanzioni amministrative che in quelle penali. Per ciò che attiene le riscossioni, abbiamo 1185 miliardi di cartelle in deposito, una cosa del genere non è possibile. Bisogna intervenire, infine, anche su tributi diretti e indiretti allineando il reddito d’impresa con quello da lavoro autonomo”. “Il calo registrato dell’evasione fiscale – ha concluso il viceministro del Mef – è dovuto anche alle nuove tecnologie e all’introduzione della fatturazione elettronica. In tanti punti della delega si spinge su questi fattori, per questo abbiamo deciso di unificare le strutture tecnologiche Sogei e Sose, per avere una uniformità nella gestione dei dati”.

Sul concordato preventivo biennale è intervenuto Marco Cuchel, presidente nazionale di Anc: “Un nuovo istituto sul quale il governo ha puntato molto. Abbiamo inviato come associazione diverse proposte in merito e attendiamo di vedere come sarà licenziato dall’Esecutivo – ha detto – Nel frattempo siamo riusciti a incidere sul nuovo calendario fiscale, totalmente insostenibile per le imprese e per l’operatività dei nostri studi. Per fortuna il governo e le commissioni parlamentari si sono resi disponibili a ragionare su nuovi termini che dovrebbero conciliare le parti. I prossimi decreti legislativi, con la rivisitazione del sistema sanzionatorio e della riscossione, stanno molto a cuore alla nostra professione. Sul piano sanzionatorio abbiamo chiesto di rivedere le sanzioni dirette in materia tributaria per rendere assicurabili i professionisti. C’è poi la necessità di incidere in maniera forte sulla riscossione per alleggerire il magazzino in capo all’Agenzia divenuto insostenibile, stralciando i crediti inesigibili”. Diversi gli interventi dei parlamentari intervenuti nella prima tavola rotonda sul tema del decreto fiscale e del Concordato preventivo.

Alberto Gusmeroli, esponente della Lega e presidente della commissione Attività produttive a Montecitorio, ha sottolineato: “Speriamo vengano accolte le osservazioni delle commissioni Finanza di Camera e Senato. In particolare l’utilizzazione degli studi di settore Isa in modo che i termini per l’invio delle dichiarazioni non siano anticipati e siano di massimo utilizzo eliminando la valutazione ‘otto’ che poneva seri limiti. Il modo migliore per combattere l’evasione, oltre i controlli, è quello di avere sanzioni più umane, meno burocrazia, più equità. Se il fisco è semplice e meno pesante diventa concorrenziale rispetto all’evasione”. Andrea de Bertoldi, deputato di FdI e componente della commissione Finanze della Camera, ha ggiunto: “Apriremo il concordato a tutte le partite iva, non ci sarà più il limite di punteggio degli isa e tutti potranno accedere alla formula che l’amministrazione finanziaria riterrà di proporre. Una misura che dà certezze sugli introiti allo Stato e tranquillizza l’operatore economico che potrà operare serenamente senza temere problemi fiscali. Altre misure importanti sono quelle della riduzione delle tassazioni a carico delle casse dei professionisti affinché possano investire nell’economia reale, misure per le società tra professionisti”.

Luigi Marattin, di Italia Viva e componente commissione Bilancio della Camera ha espresso un giudizio favorevole sul concordato preventivo: “E’ un’opportunità che per il 5% dipende dalle regole che lo governano e per il restante 95% dipenderà da che proposte l’Agenzia farà ai contribuenti – ha detto – Da quali energie potranno essere messe in campo per strutturare le proposte. Mi chiedo se ci sia il personale per formulare milioni di proposte di concordato l’anno”. Cristina Tajani componente per il Pd della commissione Finanze del Senato ha aggiunto “Noi speriamo che il governo decida di non apportare le modifiche che la maggioranza propone come l’abolizione del livello otto degli Isa e il vincolo del 10% nella proposta. Sarebbero messaggi sbagliati che disincentiva dall’essere affidabili. Abbiamo sentito parole rassicuranti su questi punti dal viceministro Leo ma restano molte criticità sull’approccio complessivo di questo strumento”. Mario Turco, vice presidente del M5s si è invece epresso con valutazioni negative: “Il concordato sarà l’ennesimo fallimento di questo governo che obbligherà milioni di cittadini a rispondere a pretese tributarie illogiche senza una preventiva discussione sulla bontà della pretesa – ha detto – . In pratica si tratterà, da un lato, di un ricatto fiscale e dall’altra parte si trasformerà nell’ennesimo condono fiscale per tutti coloro che hanno già indicatori non positivi sulla affidabilità fiscale”. Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, ha sottolineato l’opportunità offerta dal dibattito: “il confronto con i parlamentari e con il governo è sempre utile – ha detto – E’ importante dialogare con chi comprende le esigenze in delle libere professioni. La visione sul futuro, in particolare sul ruolo dell’intelligenza artificiale, necessita di individuare soluzioni idonee e condivise”. Sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie è intervenuto poi Pierfrancesco Angeleri, presidente Assosoftware. “Il supporto delle nuove tecnologie è fondamentale nella lotta all’evasione e nella semplificazione del sistema fiscale – ha detto – Lo Stato e gli intermediari, in un mondo come quello dell’economia moderna, devono stipulare un’alleanza tra pubblico e privato. Una cooperazione per combattere la disintermediazione. Gli open data sono una risorsa preziosa, ma poi bisogna saperli utilizzare. E qui è fondamentale l’esperienza dei professionisti”. (nella foto: il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, e il presidente nazionale di Anc Marco Cuchel)