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Cuchel: dal governo ora scelte più coraggiose a favore contribuenti

Cuchel: dal governo ora scelte più coraggiose a favore contribuentiMilano, 4 dic. (askanews) – “Il futuro della nostra professione passa per scelte del governo che devono essere più coraggiose e maggiormente a favore dei contribuenti, riequilibrando i rapporti dei professionisti e dei loro clienti con il Fisco. Ci aspettavamo di più, in questo senso, dalla riforma del fisco varata dal governo Meloni”. Sono le sollecitazioni rilanciate da Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, nel corso del Cnpr forum “Quale sarà il rapporto tra Fisco e contribuenti?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Abbiamo espresso perplessità sul riordino del calendario fiscale che continua a sovrapporre diverse scadenze che mettono in difficoltà i professionisti e i contribuenti. In quest’ottica avevamo chiesto lo spostamento della seconda rata della rottamazione quater per venire incontro alle esigenze di migliaia di imprese. Si tratta del 10% dell’intero debito che era in sovrapposizione con altre scadenze come l’acconto delle tasse di novembre – ha proseguito Cuchel – Altro passo importante è l’avvio del percorso di costituzionalizzazione dello ‘Statuto del Contribuente’, un passaggio che finalmente riconoscerebbe pari dignità nel dialogo tra amministrazione finanziaria e cittadini”. “Il Pil italiano aumenterà dello 0,7% – ha sostenuto nel corso dei lavori Enrico Terzani, presidente dell’Odcec di Firenze – un dato modesto che però testimonia che esiste un tessuto industriale che lentamente si sta riprendendo. Bisogna allora essere ottimisti perché lo sviluppo economico produrrà opportunità di crescita anche per noi”.

Sul rapporto con Governo e Parlamento si è soffermata Marcella Caradonna, numero uno dei commercialisti di Milano: “Il rapporto con le istituzioni deve essere sinergico – ha detto – dobbiamo essere ascoltati di più prendendo atto del fatto che i professionisti sono sia interpreti delle volontà politiche del legislatore che delle esigenze di cittadini e imprese”. Del nuovo fisco ha parlato anche Massimo Miani, past president Cndcec: “Questa riforma fiscale per ora ha solo enunciazioni – ha sottolineato Miani – Il rapporto ‘fisco-contribuente’ non dovrebbe dipendere dalle risorse ma spesso il gettito e il suo recupero vanno al di là delle vere ragioni poste dall’Agenzia delle Entrate”.

Sul futuro della professione Claudio Siciliotti, past president Cndcec, ha detto: “Viviamo costantemente momenti di difficoltà economica. In questo quadro dobbiamo essere noi a parlare alla gente e alla politica, proponendoci come interlocutori per scrivere una vera riforma fiscale”. Gerardo Longobardi , past president Cndcec, si è soffermato sulle aggregazioni tra professionisti: “Sono fermamente convinto che la nostra professione abbia un futuro. Credo nelle aggregazioni tra professionisti che valorizzino le forti competenze che abbiamo per ciascuna delle attività che svolgiamo”.

Il supporto alle professioni delle nuove tecnologie è stato sottolineato da Mario Pedrazzini, vicepresidente di Assosoftware: “Nella legge delega ci sono novità apprezzabili ed elementi che richiedono una declinazione pratica e operativa affinché diventi un modello di semplificazione per fisco e contribuenti – ha detto Pedrazzini – Noi daremo strumenti che sono garanzia di compliance e di supporto per i professionisti che vedranno sulle loro scrivanie importanti carichi di lavoro”. (nella foto: Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale)

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuro

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuroMilano, 29 nov. (askanews) – “Se l’idea spacca, questo è il momento giusto!”. Con questo claim Legacoop Lombardia e Coopfond promuovono il bando “Coopstartup Lombardia” nato per far nascere nuove imprese cooperative impegnate in progetti di sviluppo sostenibile. Il bando, alla sua prima edizione in Lombardia, è stato oggetto di una presentazione presso la Biblioteca Braidense di Milano a circa un mese dall’apertura delle candidature.

Il bando è aperto a tutti i cittadini e a tutti gli ambiti settoriali, ed è rivolto a gruppi di almeno tre persone che intendano fondare una startup cooperativa con sede legale e operativa in Lombardia. Le candidature al bando dovranno essere presentate entro le ore 14.00 del 10 gennaio 2024 iscrivendosi alla piattaformawww.legacooplombardia.it/bando-coopstartup. Nel periodo di apertura della call to action, attraverso la piattaforma di e-learning “10 steps and go” realizzata da Fondazione Scuola Nazionale Servizi, tutti i candidati potranno partecipare alla formazione che permetterà di acquisire conoscenze e competenze di base per la creazione di startup cooperative. Sulla base del punteggio assegnato al valore dell’idea, all’innovazione, e alla coerenza con almeno due Obiettivi dell’Agenda Onu 2030, tra le idee di impresa saranno selezionate un massimo di 15 progetti che potranno beneficiare di moduli di alta formazione, per un totale di 57 ore dedicate allo sviluppo del progetto e alla redazione del business plan. Nel mese di luglio saranno selezionati un massimo di 5 progetti, che entreranno a fare parte della rete Legacoop che si aggiudicheranno un contributo a fondo perduto di 8.000 euro e un tutoraggio e assistenza con servizi gratuiti dedicati per i successivi 3 anni dalla costituzione.

Coopstartup Lombardia si contraddistingue per un innovativo programma di formazione, che ha come scopo quello di sviluppare idee imprenditoriali legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 e di guidare i candidati passo dopo passo nella costituzione di un’impresa cooperativa. Il tutto potendo contare sulle strutture e organizzazioni territoriali dell’ecosistema Legacoop. L’impresa cooperativa in Lombardia – secondo i dati raccolti nel 2023 dalla Legacoop regionale – rappresenta un modello d’eccellenza e di successo, che ha saputo resistere e creare valore nonostante gli ultimi difficili anni contrassegnati da pandemia e inflazione. Con ben 823 società censite, un valore di produzione che supera i 4 miliardi di euro e un numero di occupati di oltre 38mila addetti e un totale di 1.240.570 soci, l’impresa cooperativa costituisce infatti un modello economico su cui scommettere e che rispetto alle società di stampo tradizionale gode di una conclamata longevità. Ad oggi le cooperative con una storia ultracentenaria e di successo in Lombardia sono 137, distribuite nei settori agroalimentare, circoli, consumo, culturali, produzione e servizi, welfare e housing. Un DNA – quello cooperativo – che valorizza il ruolo delle donne (rappresentano il 56,33% degli addetti) e l’inclusività (il 9% degli addetti ai lavori è di origine straniera). A Milano si contano 370 cooperative sul territorio per un totale di 1.095.956 soci e 27.022 occupati. Il valore della produzione generata è di3.274.615.758 di euro.

“L’identikit dell’impresa cooperativa mette in luce un modello sui generis che, grazie alla rete e all’impatto sociale sui territori ha saputo attraversare epoche fatte di trasformazioni e sfide. Attraverso questo bando vogliamo dare nuova linfa all’impresa cooperativa mettendo a disposizione tutto il know how e quella che noi chiamiamo ‘qualità cooperativa’, sviluppata nel corso delle nostre esperienze e che è alla base del patto associativo – ha detto Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia – Metteremo questo patrimonio al servizio di idee vincenti e capaci di generare un impatto in termini di occupazione, crescita economica, sociale e culturale del nostro territorio. Crediamo che la visione cooperativa possa contribuire a costruire imprese sostenibili e a generare una forte ricaduta sulla comunità”.

Frontalieri, accordo Italia-Svizzera su tetto telelavoro al 25%

Frontalieri, accordo Italia-Svizzera su tetto telelavoro al 25%Roma, 28 nov. (askanews) – Italia e Svizzera hanno siglato a livello tecnico un Protocollo di modifica dell’Accordo frontalieri tra i due Paesi del 23 dicembre 2020 finalizzato a disciplinare il trattamento del telelavoro. Secondo quanto riporta una nota, il Protocollo si limita esclusivamente alla codifica delle integrazioni e modifiche previste dalla Dichiarazione di intenti del 10 novembre firmata dal ministro Giancarlo Giorgetti e dalla consigliera federale Karin Keller- Sutter e prevede la possibilità di svolgere il telelavoro fino al massimo del 25% dell’orario di lavoro.

Il testo dell’Accordo dovrà essere sottoscritto dai due Paesi entro il 31 maggio 2024, ma la disciplina si applicherà già dal primo gennaio 2024 sulla base di un accordo amichevole transitorio. Contestualmente, si legge, le autorità competenti di Italia e Svizzera hanno firmato anche un accordo amichevole relativo al periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023 che introduce, in senso retroattivo, la possibilità di svolgere il telelavoro per i contratti che lo prevedono fino a un massimo del 40% dell’orario di lavoro, in linea con la vigente legislazione nazionale.

Social housing, a Milano accordo Bei-Investire Sgr da 34 milioni

Social housing, a Milano accordo Bei-Investire Sgr da 34 milioniMilano, 27 nov. (askanews) – Sostenere la costruzione di nuove unità di social housing nel cuore di Milano, promuovendo l’accesso ad alloggi di qualità e sostenibili per le famiglie a reddito medio-basso. Questi gli obiettivi del finanziamento da 34 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti al Fondo Ca’ Granda, gestito da Investire Sgr (Gruppo Banca Finnat) e partecipato da Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Cdp Real Asset Sgr attraverso il FIA – Fondo Investimenti per l’Abitare e Fondazione Cariplo.

Grazie alle risorse della Bei, verranno riqualificati oltre 200 appartamenti nel centro di Milano, nel Quartiere Sarpi. Le unità abitative verranno demolite e ricostruite seguendo i più alti standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale e saranno poi assegnate alla “fascia intermedia” della popolazione che non è in grado di accedere né al libero mercato né all’edilizia residenziale pubblica. Si tratta della prima operazione finanziaria della Bei in Italia realizzata direttamente con un fondo immobiliare a favore dell’edilizia sociale, resa possibile anche grazie alle finalità etiche e al forte impegno del Policlinico di Milano a favore della sostenibilità ambientale con il Fondo Cà Granda. “Con questa operazione, la Bei dimostra il proprio impegno a favore dell’edilizia sociale”, ha commentato Gilles Badot, Direttore per le operazioni in Italia. “Questo progetto non solo migliorerà la qualità della vita dei residenti, ma contribuirà anche a migliorare l’efficienza energetica e quindi la sostenibilità ambientale a Milano”. Negli ultimi cinque anni, la Bei ha finanziato progetti di edilizia sociale e a prezzi calmierati per oltre 6,5 miliardi di euro in undici Paesi europei.

Previdenza, Cnpr: risultato assestato 2023 a +108,62 mln di euro

Previdenza, Cnpr: risultato assestato 2023 a +108,62 mln di euroMilano, 23 nov. (askanews) – L’assemblea dei delegati della Cnpr -Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili-presieduta da Luigi Pagliuca, ha approvato l’assestamento del preventivo 2023 e il bilancio di previsione per l’anno 2024.  Il budget assestato sottoposto all’approvazione dell’assemblea rileva un risultato al lordo delle poste di rettifica, iscritte all’insegna della prudenza, positivo per euro 108,62 milioni e un risultato netto positivo di 33,31 milioni.  Le rettifiche, che influenzano il risultato netto, sono legate all’incremento di 15 milioni della svalutazione delle attività finanziarie che esprimono un dato assestato di 44 milioni e alla riduzione della svalutazione dei crediti per 4 milioni, che portano la svalutazione dei crediti iscritti nell’attivo circolante a 31,3 milioni.    Il budget assestato non tiene conto delle variazioni positive derivanti dal riaccertamento delle maggiori sanzioni e interessi pregressi, già svalutate in passato, che saranno oggetto della consuntivazione tutt’ora in corso a seguito della decadenza di qualche centinaio di iscritti dal provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva per il mancato pagamento delle somme in unica soluzione, ovvero per il mancato rispetto del piano dilazione scelto in fase di adesione.  Il 2023 è stato influenzato da una discreta ripresa dei rendimenti del patrimonio mobiliare e da un buon incremento della contribuzione da parte degli iscritti; la ripresa delle quotazioni dei mercati è frutto del contenimento della volatità nella seconda parte dell’anno e della stabilizzazione della politica monetaria delle banche centrali che sembrano aver terminato la fase di rialzo dei tassi.   Sul fronte contributivo il rialzo dei redditi e dei volumi d’affari degli iscritti hanno consentito una crescita significativa, rispetto alla previsione iniziale, del gettito della contribuzione soggettiva ed integrativa. Gli eventi geopolitici hanno pesato meno sul conseguimento dei risultati finanziari e anche l’attenuazione dell’inflazione nel mese di ottobre consente di registrare tassi reali positivi.   I mercati hanno registrato una breve fase di consolidamento dei risultati nel mese settembre e nel mese di ottobre anche a seguito del nuovo fronte di scontro in Medio Oriente tra Israele e i miliziani di Hamas.    Il bilancio di previsione assestato evidenzia una leggera crescita delle entrate contributive pari a 5,2 milioni che portano l’assestamento delle entrate per contributi a 320,61 milioni, a fronte di una morosità che al mese di settembre era di poco superiore al 15% rispetto all’accertamento della contribuzione dovuta.  La spesa per le prestazioni previdenziali e assistenziali si assestano a 258,37 milioni con un incremento di 2 milioni, mentre le prestazioni assistenziali si incrementano di 0,300 milioni, con una previsione di fine esercizio pari a 7,95 milioni di euro.  Il Preventivo per l’esercizio 2024 pronostica un risultato al lordo delle rettifiche di valore pari a 86,86 milioni (20,46 milioni il risultato netto).    Sono stime all’insegna della significativa prudenza – si legge in una nota della Cnpr – che valutano un leggero incremento della contribuzione degli iscritti, in considerazione dell’adeguamento della contribuzione minimale per effetto dell’inflazione in misura pari al 8,821%. La contribuzione è stimata in 322,34 milioni riferita ad una popolazione tra iscritti attivi e pensionati che proseguano l’attività di 27.708 soggetti.  La spesa per le prestazioni istituzionali anche essa in crescita per l’effetto della perequazione delle prestazioni dal 1° gennaio 2024 in misura pari al 8,821%, stima un costo di 277,75 milioni riferito ad una stima di 11.903 pensionati (con un incremento di 392 prestazioni), con un maggior costo rispetto al budget assestato di 19,38 milioni di euro.    I proventi lordi derivanti dagli investimenti sono stimati in 85,8 milioni, di cui 23,8 derivanti da investimenti immobilizzati e 63,0 milioni dagli investimenti iscritti nell’attivo circolante, con un decremento di 8,0 milioni rispetto al budget assestato. Gli oneri derivanti dagli investimenti iscritti nel circolante sono stimati in 22,87 milioni, con una contrazione di 4,9 milioni di euro rispetto al budget assestato. Il risultato netto derivante dalla gestione finanziaria degli investimenti si stima pari a 62,92 milioni di euro contro i 66,10 milioni di euro indicati nel budget assestato. Il patrimonio mobiliare investito relativamente alla quota in delega di mandato alle gestioni patrimoniali, da inizio anno al 10 novembre 2023, registra un rendimento finanziario positivo del 4,33% per una valorizzazione a mercato pari a euro 1.004,38 milioni.     Per l’anno 2023, l’ente prevede di conseguire proventi finanziari in crescita con il budget assestato, ben superiori al dato consuntivato nel bilancio del 2022, prevedendo un miglioramento dei rendimenti sia sulla componente obbligazionaria che sulla componente azionaria investita..   Prosegue nell’assestamento della previsione 2023 e nella previsione del risultato 2024, la politica del prudente apprezzamento dei crediti verso gli iscritti, che portano l’ente a svalutare sensibilmente i crediti contributivi per 30,8 milioni nel 2023 e 26,9 milioni nel 2024. L’ente sta proseguendo le azioni dirette alla regolarizzazione delle posizioni contributive, con l’intensificazione di azioni esecutive da attuarsi nel corso del 2024, sulle posizioni irregolari oggetto di rivendicazione riguardanti le annualità contributive fino al 31/12/2019 che ha comportato una mole di oltre 7.800 decreti ingiuntivi con una massa di oltre 277,00 milioni di crediti per contributi, interessi e sanzioni ingiunti.     Nonostante l’intensificarsi delle procedure di recupero, che vede ad oggi la morosità corrente pari al 15% dei contributi accertati, resta da intensificare l’azione di contrazione della morosità originatesi negli anni più recenti, in parte avviata nel corso del 2022. La situazione impone la necessità di proseguire la valutazione di una prudente e cospicua politica di accantonamento del rischio sui crediti.  La svalutazione, che alla fine del 2024 registrerà l’ammontare complessivo di 254,9 milioni di euro, non consiste nella rinunzia al recupero, che prosegue nei confronti di tutti i debitori. Essa è una posta contabile che intende tutelare il rischio di inesigibilità derivante dal consolidarsi di posizioni accumulate negli anni, ed anche a eliminare dal bilancio tecnico le influenze che i crediti – potenzialmente non esigibili – possono avere.    Nel corso dell’assemblea il comitato ha provveduto ad approvare la verifica e “fine tuning” dell’Asset Allocation Strategica valevole per il triennio 2023 -2025. L’analisi della strategia di investimento del prossimo triennio si pone il perseguimento di una sensibile accelerazione del processo di contrazione della componente immobiliare che è prevista alla fine del periodo 2025 pari 29,4%, in riduzione rispetto al posizionamento al 30/06/2023 pari 32,4%. L’obiettivo di rendimento reale è fissato al 3,1% netto, mentre quello nominale è posizionato al 5,2% a seguito di una maggiore inflazione stimata sul triennio (2,3%). L’indice di sostenibilità è in miglioramento registrando sulla scorta dei valori a mercato al 30/06/2023 un funding ratio pari a 91,2% e un valore atteso alla fine del 2023 identico. La crescita del funding ratio rispetto alla precedente analisi migliora del 1,6%.    L’allocazione del patrimonio mobiliare approvata per il 2024 vede una conferma del posizionamento sui mercati azionari al 30% (29,3% il posizionamento attuale), un consolidamento  della classe d’investimento alternativa declinata complessivamente al 12%, 2% la componente liquida e 10% quella illiquida (il posizionamento al 30/06/2023 è del 2,4% per la componente liquida e del 6,5% per la componente illiquida), un assestamento delle asset class obbligazionarie al 51,5% (51,9% il posizionamento attuale) e una leggera crescita delle partecipazioni dal 3,5% al 4%.  La Cnpr ha inoltre approvato il nuovo bilancio tecnico attuariale redatto sulla base dei dati al 31/12/2022, che attesta la sostenibilità a 50 anni del fondo previdenziale, nonché il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge 335/1995 in tema di equilibrio finanziario a 30 anni.   (nella foto: Luigi Pagliuca, presidente Cnpr)

Alle Gallerie d’Italia di Milano apre la mostra su Maria Callas

Alle Gallerie d’Italia di Milano apre la mostra su Maria CallasMilano, 9 nov. (askanews) – In occasione del centenario dalla nascita di Maria Callas, che ricorre il 2 dicembre, alle Gallerie d’Italia di Milano, Intesa Sanpaolo apre oggi al pubblico la mostra “Maria Callas. Ritratti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo” a cura di Aldo Grasso.

La mostra, che sarà aperta fino al 18 febbraio, è la prima iniziativa che apre Callas100, il palinsesto di iniziative organizzate nei mesi di novembre e dicembre dal Comune di Milano in collaborazione con Teatro alla Scala, Gallerie d’Italia e Piccolo Teatro di Milano per rendere omaggio alla celebre artista. L’esposizione presenta una selezione di 91 immagini dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo (tra le oltre 1500 conservate, tra negativi e stampe vintage) che coprono l’arco cronologico dal 1954 al 1970 – molte delle quali inedite o mai esposte, privilegiando una tipologia di immagini propria di un’agenzia fotogiornalistica, che ritrae la Callas nella quotidianità del fuori scena. La mostra si aprirà e si chiuderà con due fotografie che ritraggono la grande artista all’interno del Teatro alla Scala: la prima foto, del 1 dicembre 1954, la ritrae insieme ai tre grandi direttori d’orchestra Arturo Toscanini, Victor De Sabata e Antonino Votto dopo una delle prove del La Vestale; l’ultima è del 7 dicembre 1970 e rappresenta il suo ritorno alla Scala, come spettatrice, accanto a Wally Toscanini.

“Le Gallerie d’Italia di Piazza Scala si uniscono alle istituzioni milanesi nel rendere omaggio alla cantante lirica più ammirata al mondo, un’ineguagliabile artista legata alla storia della città e del suo grande teatro d’opera”, ha commentato Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo. “Le immagini in mostra, che restituiscono l’eccezionalità e il fascino di Maria Callas, provengono dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, un prezioso patrimonio di memoria collettiva che arricchisce la conoscenza delle vicende storiche del nostro Novecento”.

Milano è la città con più genitori ma 70% scontenti di politiche famiglia

Milano è la città con più genitori ma 70% scontenti di politiche famigliaMilano, 6 nov. (askanews) – Milano è la città con più genitori di tutte: il 61% ha almeno un figlio (contro il 49% nazionale). Ciononostante, la critica verso le attuali politiche di supporto alla famiglia è netta: sette milanesi su 10 (70%) sono insoddisfatti o poco soddisfatti dalle attuali politiche di supporto alla famiglia (dato che conquista il secondo gradino del podio nazionale). È quanto emerge da “Gli italiani e la denatalità”, la ricerca realizzata da Changes Unipol ed elaborata da Ipsos, finalizzata ad analizzare la situazione familiare nelle principali città italiane e i motivi, le conseguenze e le misure a supporto della denatalità.   Dei meneghini che non si dichiarano genitori (39%), uno su tre non progetta o non desidera avere figli in futuro (34%, vale a dire il secondo dato più alto emerso dalla Ricerca dopo Napoli); mentre uno su quattro progetta di mettere al mondo il primo figlio tra più di cinque anni (24%).   Analizzando invece la percentuale record di genitori (61%), si scopre che la famiglia milanese è mediamente più piccola rispetto a quella italiana: la media è infatti di 1,52 figli, contro 1,63 a livello nazionale. Tra chi ha figli, infatti, 3 su 5 rispondono di averne solo uno (59%), ben 9 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale (50%) e distante soprattutto dai dati del Sud Italia dove il numero di figli per famiglia è più elevato.    Ma – secondo gli abitanti di Milano – quanto dev’essere grande la famiglia ideale? Secondo l’indagine condotta tra chi ha o vorrebbe avere figli, la famiglia ideale meneghina ha un numero di bambini maggiore di quella ideale italiana: il numero medio ideale, infatti, è di 2,06, contro una media italiana pari a 1,92. In particolare, il 26% dei milanesi dichiara che il numero ideale di figli è 3 o più; il 39% indica 2 come numero ideale; e il 35% – seconda percentuale più consistente d’Italia – risponde che la famiglia ideale dovrebbe avere un figlio.    I milanesi sono tra i più delusi d’Italia dalle attuali politiche di supporto della famiglia: 7 su 10 ne sono insoddisfatti o poco soddisfatti (70%, la seconda percentuale più alta registrata nel Paese). E si rivelano i più critici d’Italia nel confronto con l’Europa, giudicata molto più avanti: 7 su 10 (69%) ritengono le attuali politiche inferiori alla media europea. Solo il 3% – d’altra parte – giudica queste politiche sopra la media europea, e il restante 18% pensa che siano in linea con l’Europa.   All’ombra della Madonnina, dunque, quali misure si stimano migliori per contrastare la denatalità? L’assegno universale mensile per ogni figlio a carico (fino all’età adulta) è indicato dal 63% dei rispondenti, segnando la seconda evidenza più alta del Paese.  I milanesi, inoltre, stimano molto utili l’estensione dei congedi parentali (61%) e l’introduzione di incentivi al lavoro femminile (59%).   Il ruolo delle aziende è altrettanto cruciale per combattere la denatalità: il 51% pensa infatti che forme di aiuto economico sarebbero efficaci in tal senso (si tratta della seconda percentuale a livello nazionale). Nel dettaglio, rispetto ai connazionali, i rispondenti di Milano sono coloro che considerano di maggiore valore sia i rimborsi per i costi sostenuti dalla famiglia per le spese scolastiche e di baby-sitting (26%) sia i piani di assistenza sanitaria integrativa per i figli (22%). Infine, contro la denatalità, i milanesi considerano più utile di chiunque in Italia l’introduzione di flessibilità nell’orario di entrata/uscita (32%).   Altro mito che la ricerca sfata riguarda l’ambizione di fare carriera: se aumenta l’età media per generare il primo figlio è per ragioni socioculturali (56%, segnando così la percentuale più alta in Italia). Nello specifico, tra le motivazioni di questo tipo, l’ingresso ritardato nel mondo del lavoro (dovuto all’innalzarsi del livello medio di istruzione e quindi all’aumento degli anni di studio) è indicato dal 18% dei meneghini – anche in questo caso, si tratta di una percentuale record a livello nazionale.   Se si vogliono scovare le principali motivazioni per ritardare o non prevedere di avere figli a Milano, bisogna guardare altrove, vale a dire alle ragioni economiche personali – indicate dal 45% dei rispondenti, a fronte di una media nazionale del 34%. E in particolare: la mancanza di una casa di proprietà registra la maggiore percentuale in Italia (18%), mentre la presenza di spese troppo elevate segna la seconda evidenza del Paese (15%).   Delle motivazioni lavorative, invece, la scarsa parità di genere è minimamente rilevante (7%): tra i connazionali, i milanesi sono infatti quelli che la giudicano meno importante.

Qual è la conseguenza della denatalità più temuta dai milanesi? I rispondenti si dimostrano molto preoccupati per gli impatti della natalità sul sistema pensionistico, con il 33% che lo indica come area più colpita.  Poco timore, invece, per la crescita del PIL (18%) e per la gratuità e universalità del Sistema Sanitario Nazionale (19%). Milano, infine, non ha pressoché alcuna paura di veder crollare il mercato immobiliare (10%, il dato più basso emerso dalla Ricerca).

Cooperazione, Bergamo-Etiopia: poste basi per progetto internazionale

Cooperazione, Bergamo-Etiopia: poste basi per progetto internazionaleRoma, 3 nov. (askanews) – È rientrata in Italia la delegazione orobica formata da rappresentanti della formazione di terzo livello, delle istituzioni e del mondo imprenditoriale bergamasco, tornata da una missione in Etiopia nata con l’obiettivo di presentare l’ecosistema bergamasco nelle sue diverse articolazioni, consolidare le relazioni esistenti, conoscere meglio il Paese ed esplorare ulteriori opportunità di collaborazione nei diversi ambiti di competenza.

Alla missione hanno partecipato il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo prof. Sergio Cavalieri, la Prorettrice con delega alle relazioni internazionali prof.ssa Flaminia Nicora e la Direttrice del Centro di ricerca sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione prof.ssa Laura Viganò; il centro CESC vanta infatti una pluriennale collaborazione con l’Etiopia e in particolare con l’Università Wolaita Soddo e il territorio circostante, oggetto di numerose e apprezzate ricerche e studi in tema di microfinanza condotti da Viganò insieme a colleghi e studenti. Le istituzioni bergamasche erano rappresentate dal Sindaco dott.Giorgio Gori, l’ambito economico dalla Presidente di Confindustria Bergamo dott.ssa Giovanna Ricuperati e dal Direttore dott. Paolo Piantoni. Presente anche l’ambito della formazione professionale grazie al dott. Giuseppe Nardiello, Presidente di ITS Nuove Tecnologie della Vita e al dott. Gennaro Pugliano, consulente ITS Academy e suo collaboratore, affiancati dal dott. Alessandro Amadori, vicepresidente di Istituto Piepoli e consulente del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che a breve visiterà a sua volta l’Etiopia. La delegazione, in diverse composizioni, ha affrontato un ricco calendario di incontri con università, scuole, scuole di formazione professionale, nonché rappresentanze istituzionali quali ambasciate e ministeri.

L’ambasciatore Agostino Palese ha ricevuto la delegazione al completo e condiviso con i presenti la sua profonda conoscenza del Paese per contestualizzare in termini geopolitici l’Etiopia e il Corno d’Africa, sottolineando il positivo rapporto con l’Italia. Ha messo a disposizione le competenze dell’ambasciata per favorire lo studio e lo sviluppo di progetti formativi e imprenditoriali di interesse per la delegazione. Altrettanto ha fatto il Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’Unione Africana Alberto Bertoni, nel corso di un ulteriore incontro. La delegazione ha svolto diverse visite per conoscere la filiera formativa locale, con particolare riguardo per l’Istituto Statale Italiano Onnicomprensivo di Addis Abeba, la formazione professionale offerta dai Salesiani, diverse università, ad Addis Abeba e nel sud del paese. Sono state inoltre esplorate le potenzialità di collaborazioni in ambito industriale. I rappresentanti di Confindustria Bergamo, insieme a Sindaco e Rettore, hanno infatti potuto incontrare sia il ministro dell’Industria, Melaku Alebel, che il Ministro per l’Innovazione e della Tecnologia, Belete Molla. In entrambi i casi il positivo confronto e scambio di informazioni ha mostrato le potenzialità di una intensificazione dei rapporti tra i due paesi e in primis con l’area bergamasca.

Durante la visita, l’Università degli studi di Bergamo ha firmato un accordo con l’Università Wolaita Soddo per incrementare la collaborazione esistente. Ha inoltre fatto visita all’Università di Addis Abeba, proponendo una collaborazione bilaterale e nell’ambito dell’alleanza europea Bauhaus4EU di cui UniBg è parte. Sono state inoltre visitate la Harembee University a Adama e l’Università Cattolica Ecusta di Addis Abeba. Il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri spiega: “La missione in Etiopia ci ha confermato le enormi potenzialità di un paese che, nonostante la complessità del contesto geopolitico, vanta negli ultimi anni un rilevante tasso di crescita, una popolazione con una età media molto giovane, e un ruolo centrale nell’Africa orientale. Lato Università si intravedono delle rilevanti opportunità dal punto di vista sia della formazione che della ricerca, in particolare sui temi delle tecnologie per la salute, del turismo sostenibile e della formazione imprenditoriale. Essere intervenuti come delegazione rappresentativa delle principali realtà del territorio bergamasco ha particolarmente impressionato i referenti del mondo politico, economico ed accademico etiope in quanto ha dato evidenza della forza e della coesione del nostro ecosistema e della capacità di avere una visione e una progettualità organica e integrata. Oltre alla firma del Memorandum of Understanding con l’Università di Wolaita Soddo, che prevede nel breve la possibile attivazione di corsi di imprenditorialità, sono stati avviati rapporti con altre università, tra cui quella della capitale Addis Abeba, finalizzati allo scambio di studenti e di ricercatori”.

Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori sottolinea: “In pochi giorni, grazie anche all’Ambasciata italiana, abbiamo avuto la possibilità di mettere in fila una serie di contatti estremamente qualificati, a partire da quelli col Governo, riguardanti in primo luogo i temi della formazione e dello sviluppo economico. A questi ho potuto aggiungere l’incontro con la Sindaca di Addis Abeba. L’Etiopia è un Paese in forte crescita, che guarda con interesse e fiducia alla relazione con l’Italia. Vi è ovviamente la necessità di solida cornice istituzionale “nazionale”, ma all’interno di questa un ruolo fondamentale può essere giocato dai territori, soprattutto se in grado di presentarsi come “ecosistemi integrati” – così come Bergamo è in grado di fare – forti della stretta collaborazione tra politica, impresa e agenzie formative”. La Presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati conclude: “Abbiamo posto le basi per un progetto di cooperazione internazionale di alto livello e ad ampio raggio, sicuramente anticipatore nelle modalità e nei contenuti, che vede il significativo coinvolgimento di tutto il “sistema-Bergamo” e ci mette in diretto contatto con un Paese caratterizzato da forti cambiamenti, a cui è importante dedicare sempre più attenzione. Sono numerosi gli elementi che potranno essere approfonditi e sviluppati: da un lato si apre il filone delle collaborazioni per lo sviluppo di sistemi avanzati per le risorse umane, con un’attenzione particolare alla formazione ITS; dall’altro si punta a esplorare la possibilità di partnership su progetti industriali innovativi che coinvolgano le nostre imprese e i nostri settori di punta”.

Olio oliva, da Regione 430mila euro per frantoi Dop Garda e Laghi lombardi

Olio oliva, da Regione 430mila euro per frantoi Dop Garda e Laghi lombardiMilano, 2 nov. (askanews) – Apre lunedì 6 novembre il bando di Regione Lombardia dedicato all’ammodernamento dei frantoi oleari. A disposizione 430mila euro per gli impianti presenti nelle zone di produzione dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta comprese nelle Dop “Garda” e “Laghi lombardi”.

“Questi fondi – commenta l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi – serviranno a supportare un settore che nella nostra regione vanta produzioni di nicchia ma di altissimo pregio. Consentirà di puntare sulla tecnologia per rinnovare impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine, con l’obiettivo di migliorare non solo la qualità del prodotto, ma anche la sostenibilità ambientale dei processi”. Il bando, che utilizza parte dei fondi del Pnrr destinati alla Lombardia dal governo, sarà aperto all’invio delle domande entro il 15 gennaio 2024. Sosterrà interventi con un minimo di spesa di 10.000 euro e massimo di 200.000 euro, con l’80% di cofinanziamento regionale per i giovani agricoltori, il 10% per le grandi imprese e il 65% per le altre imprese. I frantoi lombardi presenti nell’areale Dop sono circa 35.

In Lombardia gli uliveti coprono circa 1.350 ettari di superficie, con quasi 1.700 aziende attive nelle province di Bergamo, Brescia, Mantova, Sondrio, Como, Lecco e Varese. La produzione media di olio d’oliva nell’ultimo triennio è stata di 702 tonnellate, con forti oscillazioni dovute soprattutto a fenomeni legati alle condizioni metereologiche. Importante anche la coltivazione biologica, che occupa circa 227 ettari. La Dop Garda è suddivisa nelle due menzioni geografiche “Bresciano” e “Orientale”, mentre la Dop Laghi Lombardia comprende a sua volta le due sottozone “Sebino” e “Lario”. “La Lombardia – prosegue Beduschi – vuole valorizzare anche filiere, come quella dell’olio, solitamente non accostate all’immagine della nostra agricoltura. Comparto che, tuttavia, vanta una tradizione secolare grazie ai microclimi unici dei nostri laghi”. “Questi interventi – conclude – serviranno a dare ulteriore spinta al settore per esprimere un grandissimo potenziale, tutto vocato alla qualità”.

Burger King inaugura nuovo ristorante a Milano, il quarto da inizio anno

Burger King inaugura nuovo ristorante a Milano, il quarto da inizio annoMilano, 30 ott. (askanews) – Nuova apertura a Milano per la catena di fast food Burger King: si tratta dell’83esimo locale in proprietà diretta, inaugurato nella zona di Viale Abruzzi. Il ristorante impiega 23 dipendenti e si sviluppa su una superficie di 277 metri quadrati, con 42 posti a sedere.

Scelto da oltre 20 milioni di italiani, Burger King, spiega una nota, “conferma così la sua costante crescita nel capoluogo lombardo, oltre che su tutto il territorio italiano dove è presente con 256 ristoranti”. Con l’apertura di viale Abruzzi diventano quattro i ristoranti Burger King inaugurati nel capoluogo lombardo in meno di un anno, dopo quelli di Piazzale Zavattari, via Giambellino e via Pacini”.