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Partecipate Pubbliche, al Nord le più performanti e efficienti

Partecipate Pubbliche, al Nord le più performanti e efficientiMilano, 20 ott. (askanews) – “Le società partecipate dagli enti locali del Nord sono più performanti di quelle del Centro e del Sud; ma i risultati migliori, spesso, sono collegati ad un maggior finanziamento da parte degli enti proprietari e a pagamenti più puntuali. Le ridotte performance delle società partecipate del Sud sono connesse, di contro, a finanziamenti di minor entità da parte della PA proprietaria rispetto alle società del Nord Italia. Questo vuol dire meno servizi e di minore qualità per cittadini e imprese e ampliare il divario di competitività territoriale”.

E’ quanto ha sottolineato Melina Nappi, membro del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche e partner di Iniziativa, nel presentare il nuovo studio condotto dall’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche sulla performance delle società partecipate dalla PA. Lo studio analizza le capacità delle società di generare ricchezza sul territorio nel quale si trovano, l’impatto sugli equilibri economico finanziari degli Enti che le controllano e la connessione tra la performance e i finanziamenti che ricevono dallo Stato.

“La Corte dei Conti, nella sua Relazione, offre un primo spaccato dei dati di bilancio del 2021, fornendo informazioni utili a comprendere la performance economico-finanziaria delle società partecipate. Su 13 miliardi di euro di oneri per i contratti di servizio erogati dagli enti partecipanti agli organismi partecipati dagli enti territoriali oltre il 40% è destinato ad organismi del Nord Italia, circa il 27% al Centro e il 31% al Sud-Isole comprese. Dall’analisi delle partite finanziarie emerge che gran parte dei debiti verso gli enti partecipanti è contratta dalle partecipate del Nord (44%), seguite dalle partecipate del Centro (33%) e dalle partecipate del Sud-Isole comprese (23%) a riprova del maggior tasso di finanziamento alle proprie società degli enti del nord come confermano anche gli ultimi di dati utili della Corte dei conti (Relazione 2021- banca dati Dipartimento del Tesoro-Ministero Economia e Finanze) – prosegue Nappi – Dallo studio emerge che le società del nord hanno in media un indice di redditività più elevato rispetto alle società del centro ed alle società del sud, le quali sono in coda per indice medio di redditività, anche perché ricevono finanziamenti inferiori in valore assoluto dall’ente pubblico proprietario (Stato, regioni, provincia). Le nostre analisi hanno la finalità di individuare i modelli in grado di realizzare le migliori performance economico-finanziarie da poter replicare sull’intero territorio nazionale”. L’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche – che si occupa di ricerche, studi ed analisi dei modelli organizzativi e delle performance della società a partecipazione pubblica; e analizza i dati economico-finanziari di bilancio delle società a partecipazione pubblica, anche in relazione al loro territorio di appartenenza – dispone di un ampio database delle società a partecipazione pubblica ed incrociando i dati che provengono anche da altre fonti, è in grado di effettuare delle analisi accurate sulle performance delle società. In particolare, l’analisi contenuta nella relazione di luglio 2023, contiene un primo spaccato dei dati di bilancio 2021, analisi effettuata suddividendo le società partecipate per fasce geografiche e per dimensione.

Le altre fonti da cui l’Osservatorio ha attinto i dati sono: Istat ed Aida-Bureau van Dijk. I dati relativi al numero di società partecipate ed al numero di addetti sono elaborati periodicamente dall’Istat in un report. L’analisi è stata realizzata su un campione, estratto dal più ampio database delle società partecipate pubbliche dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche, pari a 747 imprese con un numero di addetti pari a 168.302.

Il campione è stato suddiviso per regione e per cluster geografico (Nord, Centro, Sud – Isole) ed è stratificato con, Nord, 356 imprese e 77.197 addetti, Centro, 180 imprese e 48.159 addetti e, Sud e Isole, 211 aziende con 42.946 addetti. “Nel realizzare lo studio – spiega Nappi – le società partecipate sono state suddivise in tre cluster dimensionali: piccole, medie e grandi imprese. Per ogni cluster settoriale e dimensionale sono stati analizzati, in media, il valore della produzione, dell’ebitda, dell’ ebitda margin e del rendimento dei dipendenti. L’analisi evidenzia che per le grandi società, il valore medio della produzione più alto è quello del cluster Nord, le quali hanno anche il valore medio più elevato di ebitda ed ebitda margin”. “Per le medie società, il valore medio della produzione più alto è quello del cluster Nord, le quali hanno anche il valore medio più elevato di ebitda, mentre il valore medio più elevato di ebitda margin è quello del cluster Centro – prosegue Nappi – Per le piccole società, il valore medio della produzione più alto è quello del cluster Centro, le quali hanno anche il valore medio più elevato di ebitda, mentre il valore medio più elevato di ebitda margin è quello del cluster Nord. Infine, sono state esaminate il numero delle società partecipate pubbliche razionalizzate negli anni 2017-2020 e si evince una riduzione complessiva di circa il -11%, con le riduzioni più elevate avute nel cluster Centro -13,21% seguito dal cluster Sud – Isole -11,18% e dal cluster Nord con -9,78%”. “I dati – conclude l’esponente del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche – confermano ancora una volta i sensibili divari territoriali che derivano da una spesa pubblica allargata, cioè quella connessa anche alle società partecipate, non omogenea su scala regionale con 4 delle 5 regioni del Mezzogiorno agli ultimi posti della classifica della spesa pro-capite con un divario medio di oltre il 100% tra la prima regione, la Valle d’Aosta, e l’ultima, la Campania come risulta dai dati dell’Agenzia per la Coesione”. (nella foto: Melina Nappi, membro del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche e partner di Iniziativa)

Sfida tra riparatori per dare nuova vita a oggetti non funzionanti

Sfida tra riparatori per dare nuova vita a oggetti non funzionantiMilano, 17 ott. (askanews) – Una sfida tra animatori di diversi Repair Cafè per riparare gli oggetti elettrici ed elettronici non più funzionanti: è il “Repair Day Contest”, iniziativa, alla sua seconda edizione, organizzata da Edizioni Green Planner, casa editrice che pubblica l’omonima testata giornalistica ambientale. Domenica 22 ottobre, dalle 10 alle 15,30, a Milano, presso il GreenParlor – via privata della Braida 5 a Milano (M3 Porta Romana) – i riparatori italiani si affronteranno a colpi di inventiva, conoscenza tecnica e di tenacia per dare nuova vita agli oggetti che pubblico e partecipati porterà per alimentare la sfida.

L’evento, organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Riparazione (che quest’anno si festeggia il 21 ottobre), sarà un contest molto particolare. Le squadre composte da riparatori, più o meno esperti concorreranno a riparare più dispositivi possibili nell’arco di 150 minuti, ma nel più puro spirito della riparazione comunitaria lavoreranno in modo collaborativo, sbirciando quello che fanno i vicini, commentando, scambiandosi attrezzi, suggerimenti e pezzi di ricambio. Non saranno quindi premiate solo l’efficacia e l’efficienza nella riparazione, ma anche la creatività, l’eleganza e la caparbietà. Nel pomeriggio del 22 ottobre si svolgerà poi una sessione di tutorial riparazione con consigli su cosa fare e cosa non fare dinanzi ad oggetti elettrici e elettronici non più funzionanti. Obiettivo della manifestazione è quindi quello di promuovere e di condividere il significato della riparazione come base per un’economia circolare attenta allo spreco di risorse così che, la prossima volta che qualcosa si rompe, il riflesso non sia più quello di buttarlo via o di abbandonarlo in un ripostiglio, ma di provare ad aggiustarlo.

“GP, sponsor dell’iniziativa, è una azienda che pone la sostenibilità al centro, anche quando si tratta di prodotti non proprio sostenibili come quelli del settore dell’energia portatile in cui operiamo – commenta Francesca Callegari, Go to market Manager di GP, l’azienda sponsor dell’iniziativa – Ci impegniamo quotidianamente per la circolarità e per ridurre gli sprechi, sia di energia che di materie prime. Questa è un’ottima occasione per far comprendere che la riduzione degli sprechi significa anche riparare e riusare: siamo molto felici di essere ospiti in questa manifestazione che sposa appieno i nostri valori”. La manifestazione è aperta a chiunque abbia un oggetto da riparare, da consegnare però nei giorni a passare nei giorni precedenti il 22 ottobre al GreenParlor – via privata della Braida 5 a Milano (M3 Porta Romana) – per affidarlo alla redazione di GreenPlanner che lo metterà tra i prodotti per la gara. Gli oggetti che verranno riparati potranno essere riportati a casa lasciando una donazione a partire da 5 euro che verrà devoluta alle associazioni con le quali Edizioni Green Planner collabora. (nella foto: un momento della prima edizione di “Repair Day Contest”)

Philips dona sei defibrillatori al Parco Nord Milano

Philips dona sei defibrillatori al Parco Nord MilanoMilano, 16 ott. (askanews) – Con sei defibrillatori semi-automatici (DAE), donati da Philips Italia, il Parco Nord Milano diventa area “cardio protetta”. La donazione – concretizzata nel corso di un incontro alla presenza dell’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, di Marzio Marzorati e Riccardo Gini, rispettivamente presidente e direttore del Parco, e di Alberto Oggioni, business leader Connected Care Philips Italia, Israele e Grecia e Livio Zingarelli, direttore HR Philips Italia, Israele e Grecia – rappresenta un’occasione per ribadire il legame con la città di un’azienda che ne ha accompagnato per un secolo la crescita sociale ed economica, anche attraverso iniziative di responsabilità sociale, in ambito salute e sostenibilità ambientale. Tra le altre, l’accesso a check up cardiologici gratuiti presso l’ambulatorio di Croce Rossa e l’organizzazione di corsi BLSD di primo soccorso aperti alla cittadinanza.

“Voglio ringraziare Philips Italia per aver preso e mantenuto l’impegno a fare del Parco Nord Milano un luogo cardioprotetto – ha detto commenta l’assessora a Verde e Ambiente Elena Grandi – la collaborazione tra Philips e Parco Nord Milano è di lunga data e, nel tempo, ha prodotto anche progetti di rimboschimento, coinvolgendo numerose persone. Ora, con questa donazione, un grande parco milanese, frequentato quotidianamente da cittadini e cittadine, bambini e bambine, per svago, sport e gioco, si doterà di strumenti preziosi per la tutela della salute e della sicurezza di tutti”. Un legame che viene consolidato, non a caso, in occasione della, Giornata Mondiale della rianimazione cardiopolmonare – 16 ottobre – una ricorrenza di portata globale che mira a promuovere la cultura della prevenzione in ambito cardiovascolare, illustrando i corretti stili di vita e le corrette manovre salvavita, da attuare in caso di necessità.

Dati dell’Italian Resuscitation Council riferiscono che, a fronte di circa 60.000 arresti cardiaci ogni anno in Italia, si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e addirittura solo nel 28% dei casi con il defibrillatore. Se si pensa che la rianimazione cardiopolmonare (RCP), se eseguita immediatamente dopo un arresto cardiaco e con strumenti adeguati, può aumentare da due a quattro volte le chance di sopravvivenza dei soggetti colpiti, appare chiaro quanto sia importante che un’area ad altissima frequentazione come Parco Nord Milano, capace di attrarre famiglie, sportivi, associazioni e scolaresche – circa 4 milioni i passaggi registrati nel 2022 – sia dotata di DAE. “Da sempre la storia di Philips Italia e quella di Milano sono intrecciate, e da sempre siamo impegnati a supportare la città, che da anni ci ospita, con iniziative concrete volte a migliore la vita delle persone che ci vivono – ha affermato Alberto Oggioni, business leader Connected Care Philips Italia, Israele e Grecia – Donare questi defibrillatori affinché Parco Nord Milano sia un’area cardio protetta al servizio di cittadini e famiglie rappresenta dunque un modo per rinsaldare e celebrare, in occasione dei nostri 100 anni di presenza in Italia, questo legame”.

Proprio Parco Nord Milano, nel recente passato, era stato protagonista di un’altra iniziativa Philips, A tree for you&MI, che aveva visto una nutrita rappresentanza di dipendenti dell’azienda mettere a dimora circa 250 piante forestali, ovvero alberi alti circa un metro, per creare una nuova area boschiva all’interno del grande polmone verde al confine settentrionale della città. “Siamo felici di dare continuità alla collaborazione con Philips Italia, dopo aver condiviso tematiche legate alla forestazione urbana, oggi affrontiamo insieme il tema della salute – ha aggiunto ichiara Marzio Marzorati, presidente di Parco Nord Milano – La salute e il benessere delle nostre comunità, infatti, sono strettamente connesse agli ecosistemi naturali di cui siamo parte integrante. Per noi prendersi cura della salute delle persone significa prendersi cura della biodiversità, della natura, dell’aria che respiriamo, delle piante, degli animali così come del benessere del nostro corpo e della nostra mente. Farlo grazie alla collaborazione tra ente pubblico e realtà private del territorio aggiunge valore al nostro operato”.

Salone Franchising Milano: chi sarà imprenditore passa da qui

Salone Franchising Milano: chi sarà imprenditore passa da quiMilano, 16 ott. (askanews) – Oltre 110 insegne, oltre 30 convegni, più di 50 relatori: sono questi i numeri della 36esima edizione di Salone Franchising Milano, l’evento dedicato al mondo del Franchising e del Retail in programma dal 19 fino al 21 ottobre 2023 all’Allianz-MiCo a Milano. L’appuntamento organizzato da Fiera Milano – che da quest’anno si presenta con un nuovo format e un nuovo payoff, “Retail & Franchising Village” – mette a disposizione dei futuri imprenditori le opportunità per avviare un business di successo e a quanti hanno già aperto un’attività, tutte le competenze per crescere.

Salone Franchising Milano offrirà una visione a 360 gradi sul mondo dell’affiliazione commerciale, ma anche sulle nuove forme ibride di retail che arricchiscono il panorama del settore. Una occasione unica per quanti cercano l’opportunità di mettersi in proprio, investendo su se stessi, ma a un “rischio calcolato”. I franchisor, cioè i proprietari delle insegne, infatti, sono in grado di mettere a disposizione il loro know how per supportare l’investimento degli aspiranti franchisee, gli imprenditori di domani. La manifestazione rappresenta un luogo di incontro privilegiato per favorire questo scambio e dare concrete opportunità di crescita sia a quanti si avvicinano al mondo del franchising per la prima volta, sia a quanti, già affiliati, puntano a studiare nuove strategie per crescere. Il franchising è una formula vincente sia per l’azienda franchisor che ha a disposizione un network crescente di franchisee sul territorio, che la orientano nel mercato e ne anticipano i cambiamenti, sia per lo stesso franchisee che può contare su un modello di autoimpiego strutturato e conveniente nel medio e lungo periodo. Salone Franchising Milano creerà il contesto per il confronto tra franchisor e franchisee e sarà una occasione speciale per acquisire know how e informazioni che permettono a tutti gli operatori del settore e ai nuovi affiliati di conoscere a fondo il mercato.

Il mondo dell’affiliazione commerciale è assai vario e comprende numerose proposte che possono interessare i nuovi imprenditori in molteplici settori. Il Salone presenta questa pluralità attraverso uno spaccato molto ampio che offre una vasta scelta a chi vuole mettersi in proprio. Importante è il settore della GDO presente all’evento con numerosi marchi di primo piano, in linea con un mercato che vede questo comparto tra i maggiori fruitori delle formule in franchising. Molto rappresentato è il mondo della ristorazione che va dalle hamburgherie ai ristoranti, dai pub alle caffetterie. Una proposta in linea con le richieste di un cliente sempre più esigente, curioso e fortemente intenzionato a vedere trasformati i propri acquisti in nuove esperienze. Non mancano, poi, settori come l’abbigliamento, l’hi-tech e l’elettronica di consumo, con una varietà di proposte capaci di soddisfare il cliente finale ma soprattutto in grado di offrire modelli di business diversificati per chi vuole mettersi in proprio. Tra le tante opportunità anche proposte davvero curiose come le serre aeroponiche o le cantine subacquee, realtà che necessitano di imprenditori capaci di credere nella forza della novità. Importanti sono, tra gli espositori, i marchi partner dell’evento iniziando dal Main Partner Eurospin per poi proseguire ai partner WindTre Business, Carrefour, Scalo Milano, Nolostand, Reno, Anytime Fitness, Löwengrube e ISG. L’elenco completo degli espositori è consultabile sul sito dell’evento.

Per essere all’altezza di un mercato così dinamico è necessario conoscerne a fondo le regole, sia che ci si stia affacciando per la prima volta al settore del franchising, sia che si lavori già da tempo in questo comparto. Logiche, tendenze e strategie vincenti saranno al centro dei workshop e dei convegni che saranno organizzati durante Salone Franchising Milano. Sul Main Stage si alterneranno le associazioni e i grandi nomi del settore per fare il punto sullo stato dell’arte del Franchising, con focus su finanziamenti, imprenditoria femminile, accessibilità e tanti altri temi. Tra le iniziative in programma, due “Area Academy” dedicate a coloro che si affacciano per la prima volta al settore ma anche a professionisti in cerca di spunti sempre più innovativi e avanzati. Per tutta la durata della manifestazione, i visitatori avranno l’occasione di partecipare a molti incontri e seminari formativi durante i quali i migliori brand del mercato del franchising organizzeranno sessioni tematiche e workshop in cui si affronteranno differenti topic per far scoprire i segreti del successo dei brand più importanti.

Secondo gli ultimi dati disponibili, che fanno riferimento all’anno 2022, in Italia il numero di punti vendita in franchising è di 61.162 (+2,2% rispetto al 2021) e degli addetti occupati che sono saliti a 252.848 (+6,2% rispetto al 2021). Le insegne operative sono circa un migliaio (954), stabili rispetto all’anno precedente. il fatturato del comparto nel 2022 ha superato la quota di 30,9 miliardi di euro (+7,1% rispetto al 2021). Nel 2023 si stima una previsione di aumento del fatturato nell’ordine del +3%. Considerando i settori merceologici più performanti al primo posto si trova la GDO che, con un giro d’affari che supera gli 11 miliardi di euro, incide per il 37% sul fatturato complessivo del franchising. In seconda posizione il comparto abbigliamento (oltre i 7,5 miliardi di fatturato), e a seguire i servizi (4,5 miliardi di fatturato); la ristorazione in franchising supera invece i 3,2 miliardi di fatturato. Prendendo in esame le regioni con il più alto numero di punti vendita troviamo al primo posto la Lombardia con ben 9.955 store, seguita da Lazio (6.734), Campania (4.805), Emilia-Romagna (4.757) e Sicilia (4.665). Il Salone ha raccolto l’attenzione convinta di tante realtà del mondo del franchising e del retail a livello associativo: patrocinano l’evento Assofranchising, Confimprese e Federfranchising, le tre associazioni che rappresentano il settore, CNCC, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e UBRI, l’Unione Brand della Ristorazione Italiana. Salone Franchising Milano gode anche del patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Host 2023 ai nastri di partenza nel segno dell’innovazione sostenibile

Host 2023 ai nastri di partenza nel segno dell’innovazione sostenibileMilano, 12 ott. (askanews) – Mancano meno di ventiquattr’ore al taglio del nastro di Host 2023, a fieramilano a Rho da venerdì 13 a martedì 17 ottobre: la 43esima edizione si presenta alla linea di partenza con numeri paragonabili al 2019, riconfermandosi ai mercati come la piattaforma business to business di riferimento per l’ospitalità professionale, il fuori casa, il retail e il contract.

Per questa edizione ai nastri di partenza sono oltre 2.100 gli espositori, dei quali il 40% internazionali da 50 Paesi. Oltre all’Italia, i primi cinque Paesi per numero di espositori annoverano Germania, Spagna, Francia e Stati Uniti, seguono Svizzera, Paesi Bassi e Portogallo, cui si aggiungono Turchia e Cina. Le aziende vedono in HostMilano anche un’opportunità di fare business ‘mondo su mondo’: incontreranno infatti più di 700 top buyer altamente profilati da 75 Paesi di tutti i continenti. La sempre crescente internazionalità sarà sottolineata dalla partecipazione alla cerimonia di inaugurazione di Matteo Zoppas, presidente di Ice-Ita Agenzia. Una prima giornata che entra nel vivo con l’approfondimento sulle tendenze emergenti più interessanti, con i contributi di chef stellati e pluridecorati pastry chef, mixologist e baristas, oltre ad autorevoli esperti ed accademici.

Dall’intelligenza artificiale alla robotica, dai nuovi materiali riutilizzabili o riciclati in ottica di economia circolare alle soluzioni per il massimo risparmio di energia e acqua, fino alla progettazione che utilizza i big data per creare format e layout sempre più esperienziali e multisensoriali, quella di quest’anno si annuncia come un’edizione all’insegna dell’innovazione sostenibile e della transizione digitale, che anticipa le esigenze di un mercato in pieno rilancio. Secondo dati di Export Planning, il commercio mondiale delle filiere rappresentate a HostMilano ha toccato nel 2022 un nuovo massimo, pari a 178,3 miliardi di euro, a livelli ampiamente superiori a quelli pre-pandemici: 38 punti percentuali superiore al 2019. il food service equipment in senso stretto è stimato da future market insights in circa 44 miliardi di dollari (76 miliardi nel 2032, +5,6% medio) ai quali il made in Italy contribuisce per più del 10% (4,6 miliardi di euro, dato ufficio studi Anima Assofoodtec).

Milano4MentalHealth: benessere, 5 incontri con specialisti Humanitas

Milano4MentalHealth: benessere, 5 incontri con specialisti HumanitasMilano, 11 ott. (askanews) – Cinque incontri tematici per riconoscere i disturbi dell’apprendimento e del comportamento alimentare, le strategie per utilizzare i social in modo sano e comprendere i meccanismi alla base di ansia e stress: è il contributo che il team di specialisti Humanitas Psico Medical Care porterà alla seconda edizione di Milano4MentalHealth – iniziativa promossa dal Comune di Milano con l’obiettivo di abbattere lo stigma e porre la salute mentale al centro del dibattito sociale – con l’evento “Cos’è il benessere oggi?”. Gli incontri si svolgeranno il iovedì 26 ottobre, a partire dalle 17.00, presso Palazzo Castiglioni, Sala Colucci, Corso Venezia 47, Milano e si configurano come un percorso di riflessione che tocca la vita quotidiana di ciascuno di noi, tra famiglia, casa, scuola e lavoro. Ogni incontro è gratuito previa registrazione gestita attraverso la piattaforma Eventbrite.

“Oltre 1 italiano su 5 soffre di almeno un disturbo mentale, un dato più alto rispetto alla media europea – spiega Giampaolo Perna, psichiatra e docente di Humanitas University, responsabile Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X, direttore scientifico del centro Psico Medical Care di Humanitas – Solo una persona su tre, però, riceve un trattamento adeguato e in genere trascorrono circa cinque anni tra i primi segnali di malessere e l’accesso ad un aiuto qualificato”. Questo accade per una serie di fattori, tra cui proprio lo stigma sociale e la paura del giudizio altrui.

“Per questo motivo, parlare di cosa sia oggi il benessere emotivo e come coltivarlo, in un contesto come quello di Milano4MentalHealth, è fondamentale – aggiunge Michele Cucchi, psichiatra e responsabile del centro Psico Medical Care di Humanitas – Per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale, vogliamo sottolineare che ogni persona, nell’arco della propria vita può incontrare un disturbo mentale, ma non c’è niente di cui vergognarsi”. Ilprogramma della serata prevede: ore 17:00- 17:45 – Disturbi dell’apprendimento: come riconoscerli e affrontarli, a scuola e a casa. ore: 18:00 – 18:45 – Benessere digitale: il mondo online e la salute dei ragazzi. Consigli e strumenti pratici per vivere con consapevolezza tra social, streaming, videogiochi e metaverso ore: 19:00 – 20:00 Emozioni a tavola: disturbi del comportamento alimentare (DCA). Come riconoscere i primi segnali e come intervenire. ore: 20:15 – 21:00 – Ansia e stress nella società di oggi: star bene è diventato difficile? ore: 21:00 – 21:45 – Mindfulness: come praticarla per vivere nel presente e ridurre lo stress?

Presentato a Parigi il progetto di trasformazione di Piazzale Loreto

Presentato a Parigi il progetto di trasformazione di Piazzale LoretoMilano, 8 ott. (askanews) – Milano è la prima città europea ad essere invitata al primo di una serie di incontri bilaterali con la città di Parigi, organizzati dal Pavillion de l’Arsenal diretto da Marion Waller e da Hélène Chartier, Direttrice Pianificazione e Progettazione Urbana di C40 Cities, con l’obiettivo di confrontarsi e creare un nuovo modello di città smart e sostenibile. L’evento nasce sotto il segno della cooperazione europea con la partecipazione di Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana, Comune di Milano, Stéphane Lecler, Direttore Urbanistica, Comune di Parigi, e Charles-Antoine Depardon, Consigliere Urbanistico del Primo Deputato, Città di Parigi.

In qualità di attore principale dei nuovi grandi progetti urbani di scala europea, Nhood Italy insieme a MIC-HUB presenta il progetto di trasformazione di Piazzale Loreto, vincitore del concorso C40 – Reinventing Cities applicato alla città di Milano. Con questa opportunità, gli attori pubblici e privati di entrambe le città condividono le loro esperienze sui nuovi metodi di rigenerazione delle città e di adattamento dei modelli urbani al riscaldamento globale. “Piazzale Loreto è l’emblema delle rigenerazioni urbane del futuro, il grande snodo di traffico si trasforma in una piazza per le persone, che favorisce la mobilità attiva e sostenibile. Anche le parti di città più dominate dall’automobile possono essere radicalmente trasformate! Una città migliore è possibile”, ha dichiarato Federico Parolotto, ceo MIC-HUB, Progettazione Mobilità e Flussi della nuova Piazza Loreto.

Edison diventa socio permanente del Teatro alla Scala di Milano

Edison diventa socio permanente del Teatro alla Scala di MilanoMilano, 2 ott. (askanews) – Edison, già fondatore sostenitore dal 2020, diventerà fondatore permanente del Teatro alla Scala di Milano. L’impegno, annunciato nel corso del consiglio di amministrazione di lunedì, sarà formalizzato nel mese di novembre con la cooptazione da parte dell’assemblea della Fondazione Teatro alla Scala, presieduta dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Da statuto del teatro può diventare fondatore permanente chi abbia apportato o si impegni a versare alla Fondazione un importo non inferiore a sei milioni di euro, da versarsi frazionatamene in un periodo non superiore a 5 anni e con versamenti annuali non inferiori 1,2 milioni. Il legame che unisce Edison e il Teatro alla Scala, spiega una nota del teatro scaligero, ha radici profonde. È stata Edison, esattamente 140 anni fa, a illuminare per la prima volta il Teatro alla Scala, grazie all’energia elettrica generata dalla prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale, in via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo di Milano. Grazie all’intuizione del fondatore di Edison e rettore del Politecnico di Milano Giuseppe Colombo, il 26 dicembre 1883 il pubblico assistette alla Prima della Gioconda di Amilcare Ponchielli in un teatro illuminato da 2.450 lampadine che avevano sostituito definitivamente i lumi a gas. Fu l’avvio del processo di elettrificazione del Paese e l’inizio di una nuova era che coincise con l’avvio delle attività della Società Edison che proprio quest’anno celebra il 140esimo anniversario della sua fondazione.

Edison conferma, inoltre, l’impegno al fianco del Teatro alla Scala sostenendo per il tredicesimo anno consecutivo la serata inaugurale del prossimo 7 dicembre con l’opera Don Carlo di Giuseppe Verdi.

Assimpredil Ance: mettere a terra risorse Pnrr, serve manodopera

Assimpredil Ance: mettere a terra risorse Pnrr, serve manodoperaMilano, 25 set. (askanews) – Far atterrare gli investimenti del Pnrr, affrontare la mancanza di manodopera, anche con l’aumento dei flussi di immigrati, e pensare a incentivi stabili e duraturi, soprattutto per le fasce meno abbienti per far fronte alla direttiva green dell’Ue. Sono alcune delle richieste della presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, che in occasione dell’assemblea annuale al Teatro Lirico di Milano lancia anche l’ipotesi di “un nuovo piano urbanistico nazionale che superi le regole attuali risalenti al dopoguerra e guardi alle nuove politiche di sviluppo urbano”.

Il settore costruzioni nel biennio 2021-2022 ha contribuito per il 50% alla crescita dell’11% del Pil nel periodo. Le previsioni per il 2023 sono di un andamento positivo per gli investimenti in costruzioni, anche se in forte rallentamento rispetto alla crescita straordinaria degli scorsi due anni a causa, fra le altre cose, del rincaro delle materie prime e dell’aumento dei tassi da parte della Bce. “Far atterrare concretamente sul campo gli investimenti e realizzarli nei tempi previsti – afferma la presidente Regina De Albertis – è una grande sfida che riguarda la Pubblica Amministrazione, ma anche le imprese che sono chiamate a far fronte ad una domanda elevata da soddisfare in pochissimo tempo. Il primo nodo legato a questo aspetto e la preoccupante mancanza di manodopera. Aumentare i flussi, formare le persone nel loro paese di origine, investire sulle scuole professionali e i giovani, fare accordi con le organizzazioni incaricate di gestire i rifugiati politici, formare i carcerati: abbiamo avviato tutte queste azioni ma i bisogni sono sempre superiori alle risposte”.

Alla formazione è legato anche il tema sicurezza. “C’è una confermata relazione tra irregolarità contrattuale e sicurezza del lavoro, ma bisogna ricordare che la normativa italiana sulla sicurezza è una delle più avanzate d’Europa anche nel settore edile, servono più controlli, capillari e diffusi per farla rispettare”, osserva la presidente di Assimpredil Ance. Sulla direttiva green dell’Unione Europea per l’efficientamento del patrimonio edilizio “è necessario un modello di incentivi fiscali efficaci e sostenibili con un orizzonte temporale lungo, con una dose di risorse pubbliche sufficiente a sostenere i cittadini che non hanno capacità di spesa”.

Fra le misure per il comparto, Assimpredil Ance chiede di “rinnovare anche per il 2024 le misure straordinarie per il caro materiali” e “varare il decreto attuativo del Codice degli Appalti che rende operativo un meccanismo di revisione prezzi dinamico, automatico e immediato”.

Per sei italiani su dieci il lavoro è indice di “felicità”

Per sei italiani su dieci il lavoro è indice di “felicità”Milano, 21 set. (askanews) – Il lavoro fonte di stress? Tutt’altro! Per 6 italiani su 10 è indice di felicità, soprattutto per i giovani. E’ quanto emerge dallo studio “Italiani e Lavoro: Cosa cerchiamo da un’azienda? Molto più di un semplice lavoro”, realizzata da AstraRicerche per Heineken Italia su un campione di oltre 1.000 lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

La ricerca fa emergere un approccio nuovo da parte da parte degli italiani riguardo al mondo del lavoro – una tendenza maturata soprattutto negli ultimi 3 anni, dopo la pandemia – e consente di individuare le aspettative dei lavoratori verso “l’azienda ideale”, quella che appunto possa garantire “lo stare bene” sia nell’ambiente lavorativo, sia nella vita privata. All’azienda ideale, si legge nello studio AstraRicerche-Heineken, si chiedono condizioni economiche eque, certo, ma insieme a un ambiente di lavoro positivo (una priorità per quasi 5 lavoratori su 10), un buon work-life balance (citato dal 44% degli intervistati), oltre alla stabilità contrattuale (37%) e alla buona reputazione dell’azienda (31%) data principalmente dall’impegno nella sostenibilità (39%) e dall’attenzione alle tematiche legate alla Diversity, Equity and Inclusion (37%).

Insomma, lo stipendio alto è importante, ma oggi da solo non basta più. “Heineken Italia ha da sempre a cuore il benessere delle persone, con cui condivide il piacere di stare insieme, la passione e la determinazione di guidare la crescita del mercato in maniera sostenibile. Un rapporto che si traduce in formazione, sviluppo della leadership diffusa a tutti i livelli dell’organizzazione, ma anche nella ricerca del benessere, per far crescere e valorizzare le risorse, dare loro stabilità e prospettive – dice Teresa Ferro, People Director di Heineken Italia – Per questo abbiamo voluto indagare come sono evolute le esigenze delle persone negli ultimi anni, per capire quali fossero le aspettative dei lavoratori e i risultati ci confermano che siamo sicuramente sulla strada giusta e ci rendono orgogliosi dei grandi passi avanti fatti sinora”. Secondo lo studio AstraRicerche- Heineken Italia oggi la maggior parte degli italiani (3 su 4) apprezza il proprio luogo di lavoro soprattutto per motivazioni legate principalmente al “benessere”: il 50% apprezza soprattutto l’ambiente, mentre il 46.3% il work-life balance. Il welfare è ormai così importante per i lavoratori da spingerne più di 1 su 2 a dirsi pronto a rinunciare a una parte dello stipendio per ottenere maggiori vantaggi nella sfera personale – dato particolarmente rilevante tra i 18-44enni – soprattutto riguardo la flessibilità di orario 44.6%, la flessibilità sui permessi e sui cambi di orario 40.7% e per la possibilità di lavorare per obiettivi senza vincoli di orari 33.0%.

“I risultati della ricerca ci confermano che il nostro impegno nel mettere al centro il benessere delle persone è in linea con ciò che si aspettano i lavoratori – aggiunge Teresa Ferro – Credo fermamente che la vera forza delle aziende siano le persone e, oggi, più che mai, un’azienda per vincere sul mercato ha bisogno di team ingaggiati e motivati, che possono esistere solo in un ambiente di lavoro equo ed inclusivo. In Heineken stiamo lavorando per promuovere, da un lato, una maggior autonomia nella gestione della propria giornata, sia professionale che personale, incentivando una cultura aziendale che è sempre più indirizzata ai valori della responsabilità e della fiducia; dall’altro, per favorire il lavoro di squadra, lo scambio e la condivisione, e i momenti di incontro e celebrazione dei successi, fondamentali per crescere e arricchirsi”. Oltre alla tutela dell’ambiente e alla diffusione di comportamenti positivi, al centro del modo di fare impresa di Heineken Italia vi è sempre di più il benessere delle proprie persone. Un impegno che si vede concretizzato nel recente accordo integrativo di secondo livello, stipulato a giugno, che prevede più bonus economici e più welfare, a partire dallo smart-working reso a tempo indeterminato nella sede di Sesto San Giovanni fino all’aumento dei permessi a supporto della genitorialità e delle esigenze personali di tutti i dipendenti. Non mancano i progetti dedicati all’inclusione. Ad esempio, la collaborazione con Fondazione Libellula, per l’impegno nella parità di genere e contro ogni forma di violenza e discriminazione, con cui è in corso il “Programma Genitori”, una serie di incontri che si terranno da settembre a dicembre 2023, con l’obiettivo di promuovere la genitorialità condivisa e ogni tipo di famiglia. Ma anche la partnership con “Parks-Liberi e Uguali”, per rendere sempre più concreta l’inclusione delle persone LGBTQIA+ sul posto di lavoro; l’Inclusion Council e la Community di Ambasciatori e Ambasciatrici di Diversità, Equità e Inclusione del Gruppo. Vi sono inoltre le “Sessioni di Ascolto e Dialogo” strutturate, ossia dei momenti in cui i dipendenti raccontano le loro esperienze relative all’inclusione e alle varie dimensioni della diversità; è stato creato “Mix & Match” per favorire la conoscenza, la condivisione e il dialogo tra persone di generazioni diverse ed è stata completata dal 50% della popolazione interessata la formazione sulla Leadership Inclusiva per i People Manager, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro fine del 2023. (nella foto: Teresa Ferro, People Director di Heineken Italia)