Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Made in Italy, Urso: capire quali comparti sono da rafforzare

Made in Italy, Urso: capire quali comparti sono da rafforzareRoma, 14 apr. (askanews) – La seconda giornata nazionale del Made in Italy, che si celebrerà domani è “un evento importante anche perché ci fa capire quali sono i comparti su cui bisogna rafforzare il nostro sistema produttivo, perché se è vero che la gran parte delle nostre esportazioni sono trainate sicuramente da settori in qualche misura considerati tradizionali, tipici come l’alimentazione, l’abbigliamento e quindi anche l’arredo e il design, che restano le voci principali delle nostre esportazioni”, questo oggi “non ci basta più”. Lo ha rilevato il ministro di imprese e Made in Italy, Adolfo Urso nel suo intervento oggi a Brindisi, alla conferenza sulla Blue Economy “I domini del Blu, Il dominio del Blu”, in occasione della tappa del Tour mondiale della nave Amerigo Vespucci.


“Come abbiamo identificato e indirizzato nel documento strategico Made in Italy 2030, presentato a settembre a imprese sindacati, Regioni e Parlamento, accanto a questi quattro settori ne indichiamo altri sei, che possono anche essi essere di serie A per giungere a un’offerta produttiva più articolata – ha detto Urso – e anche con maggiori innovazioni tecnologiche e tra questi nuovi settori vi sono alcuni che riguardano i nuovi domini”, come l’aerospazio e la Blue Economy.

Etifor (Univ. Padova): da stop a dazi Usa opportunità per legno-arredo

Etifor (Univ. Padova): da stop a dazi Usa opportunità per legno-arredoMilano, 11 apr. (askanews) – La sospensione dei dazi statunitensi di 90 giorni rappresenta un’opportunità cruciale per la filiera legno-arredo italiana, protagonista in questi giorni con la Milan Design Week e recentemente minacciata dalla politica protezionistica di Donald Trump: qualora, passati tre mesi, venissero confermati i dazi, le esportazioni di mobili italiane rischierebbero infatti un calo tra il 5 e l’8% nel 2025, mentre la ricostruzione in corso della filiera nazionale andrebbe incontro a un brusco rallentamento. Sono alcuni degli elementi che emergono da un’analisi dello spin-off dell’Università di Padova Etifor, B Corp specializzata in consulenza ambientale e gestione forestale, che ha fotografato lo stato attuale del mercato stimando i possibili scenari messi in moto dalla presidenza Trump.


In questa fase interlocutoria – secondo lo studio – sarà possibile ridurre i rischi non abbassando la guardia e operando sul lungo periodo attraverso la diversificazione dei mercati di destinazione dell’export italiano e, quasi paradossalmente, l’intensificazione dei rapporti con gli USA colmando il vuoto che potrebbero lasciarsi alle spalle i loro delicati rapporti con la Cina. E’ quanto emerge Secondo Etifor, l’intero mercato del legno si trova attualmente in una condizione di forte incertezza sia negli Stati Uniti sia in Europa. Tra i fattori principali di instabilità, oltre al frenetico neoprotezionismo di Trump, che sembra destinato a diventare tratto distintivo della sua amministrazione, spiccano: le possibili politiche di risposta e compensazione adottate dai Paesi coinvolti a fronte di un ritorno dei dazi; i conseguenti meccanismi di diversificazione dei flussi commerciali, ovvero più legname del Canada verso l’UE, l’Australia che ritornerebbe a esportare verso la Cina insieme alla Russia che, a seguito dell’embargo europeo, ha già intensificato l’export verso la stessa; la European Union Deforestation-free Products Regulation (EUDR), una normativa rispetto alla quale ancora pochi attori della filiera si sono pienamente adeguati. Il prezzo del grezzo nell’UE, inoltre, è cresciuto in media fino al 25% negli ultimi 18 mesi, anche grazie alla stabilizzazione delle condizioni ambientali dopo i grandi problemi delle foreste dovuti agli schianti da vento e ai successivi attacchi di insetti come il bostrico. In questa fase interlocutoria sarà determinante il ruolo dei dazi al 125% paventati da Trump nei confronti della Cina, il secondo esportatore mondiale di mobili verso gli Stati Uniti coprendo, con 6,6 miliardi di dollari, circa il 24% dell’import di legname grezzo e lavorato, preceduta dal Vietnam (8,3 miliardi di dollari) e seguita, dal Canada (2,9 miliardi). Il primo esportatore europeo è proprio l’Italia, al sesto posto quanto a volumi di acquisti, con 1,3 miliardi di dollari sui 3,1 totali esportati dall’UE negli USA. Secondo un recente studio di FederlegnoArredo, il 2024 ha registrato per la filiera legno-arredo italiana un fatturato di 51,7 miliardi di euro e un export complessivo pari a 19,4 miliardi. Analizzando le prime tre destinazioni delle esportazioni italiane, saltano all’occhio forti flessioni tra i Paesi UE, dato che la Francia, in prima posizione con oltre 3 miliardi, cala del 3,3%, mentre la Germania, al terzo posto con quasi 2 miliardi, perde il 6%. Al secondo posto proprio gli Stati Uniti, che si confermano un mercato particolarmente strategico, per giunta in crescita dell’1,5% nel 2024. “Di fatto potrebbe aprirsi, anche in presenza di dazi sull’export UE, una considerevole fetta di mercato USA non più presidiata dalla Cina, che potrebbe essere occupata da altri esportatori, Italia in primis, che può puntare su qualità di materia prima e lavorazioni e potenziare le esportazioni di prodotti di alta gamma. Gli USA sono storicamente la prima destinazione dell’export di mobili in legno cinese, ma va ricordato che negli ultimi anni l’export cinese ha vissuto difficoltà rispetto a mercati più esigenti sul piano degli standard tecnici e dei requisiti ambientali, come ad esempio il mercato giapponese e quello australiano” ha spiegato Mauro Masiero, direttore scientifico di Etifor. Se tornassero in vigore i dazi, che potrebbero arrivare al 39% per il legname importato dal Canada e colpire in particolare le conifere per attività edilizie, si assisterebbe negli USA ad un impatto immediato sul costo delle case in legno, stimato intorno ai 10.000 dollari in più per abitazione, mentre in Europa la maggiore capacità di esportazione canadese contribuirebbe a ridurre i prezzi del legname grezzo e semilavorato. Verrebbe così meno la convenienza a utilizzare le risorse forestali europee e nazionali, sulle quali si sta attivando una politica di valorizzazione della capacità produttiva, come la creazione del Cluster Italia Foresta Legno e il recente Decreto del Ministero del Made in Italy che ha stanziato 25 milioni di euro per il finanziamento della filiera.


L’attuale scenario di incertezza apre a nuove opportunità per l’UE e per l’Italia di diversificare i mercati di export: in prima linea compaiono i paesi arabi, il Sud America, la Cina, l’India e il Sud Africa, dove Germania, Austria e paesi scandinavi potrebbero esportare i propri segati, mentre l’Italia i propri mobili. Nei soli Emirati Arabi, ad esempio, la filiera è cresciuta in senso assoluto del 21,2% in più rispetto al 2023, in Arabia Saudita del 16,9%. Proprio con quest’ultima è stato firmato a gennaio un memorandum che delinea nuovi scenari per il Made in Italy in un mercato dall’alto potenziale. Una seconda opportunità è rappresentata dalla possibilità di aumentare il valore della manifattura italiana, attraverso politiche di valorizzazione delle filiere sostenibili che rendano i prodotti più appetibili per i mercati di alta gamma europei e lavorare sulla combinazione qualità-design-sostenibilità, con pesi diversificati a seconda del Paese, per i nuovi partner e per gli USA stessi. “Anche in presenza di dazi elevati, va considerato che difficilmente l’industria manifatturiera USA potrebbe coprire in modo agevole e veloce il gap di produzione necessario a fare fronte alla domanda interna, nonostante Trump abbia stimolato la produzione nelle foreste federali riducendo i requisiti di tutela ambientale. Analoghe difficoltà potrebbero essere incontrate nel trasferimento della produzione negli USA da parte di operatori esterni, come IKEA. Il settore legno-arredo, infatti, è fortemente basato su tecnologie e know-how specifici ed il costo della manodopera statunitense è piuttosto elevato. L’unica soluzione per gli USA sarebbe investire nell’automazione e nell’alta tecnologia, ma i tempi non sono maturi per accogliere tale rivoluzione e i relativi investimenti. All’Italia rimane invece una forte leva: il legame con la materia prima e con i semilavorati, ad esempio i pannelli di particelle, sui quali le imprese italiane hanno grande capacità competitiva basata sull’utilizzo di residui in legno post consumo e avanzate tecniche di nobilitazione. Un modello industriale che gli USA non possono conseguire nel breve termine” ha aggiunto Davide Pettenella, Senior Policy Advisor di Etifor

Il Made in Italy passa dallo spazio: 31 aziende in Colorado

Il Made in Italy passa dallo spazio: 31 aziende in ColoradoMilano, 9 apr. (askanews) – Un comparto che cresce in volume d’affari e nel radicamento nel mercato statunitense, con una presenza più che mai significativa ai principali appuntamenti mondiali dell’aerospazio. Si parla molto italiano in Colorado nei giorni dello Space Symposium, principale punto di incontro della comunità spaziale globale che riunisce oltre 10mila professionisti, leader aziendali e decision-maker del settore. Tra loro una rappresentanza di 31 imprese italiane attive nello “space tech” guidata dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), a chiusura di un trimestre denso di eventi di elevata importanza strategica, dalla SpaceCom di Orlando (Florida) a gennaio alla Satellite Conference & Exhibition di Washington D.C. a marzo.


Dodici delle aziende italiane presenti a Colorado Springs trovano spazio all’interno del Padiglione italiano, organizzato dall’Ufficio ICE di Houston in collaborazione con l’ASI. Sono Apogeo Space (Brescia), APR (Torino), ARCA Dynamics (Roma), Bercella (Varano de’ Melegari, Parma), D-Orbit (Fino Mornasco, Como), Eligio Re Fraschini (Legnano, Milano), Intella (Milano), Involve Space (Como), Novaeka (Padova), Spacemind-NPC New Production Concept (Imola, Bologna), Space Products and Innovation-SPiN (Frascati, Roma), Tyvak International (Torino). Oltre a loro sono presenti in fiera anche diverse altre imprese che guidano l’industria aerospaziale italiana, alcune delle quali accompagnate da una rappresentanza istituzionale delle regioni Piemonte ed Emilia-Romagna. Lo “Spazio Italia” allo Space Symposium comprende due aree lounge adibite agli incontri di business e una sala meeting dedicata. Diversi gli appuntamenti organizzati per connettere la delegazione italiana. Il 7 aprile si è svolta una giornata “sul campo”, organizzata da Metro Denver (Ufficio istituzionale di Economic Development del Colorado) e dalla Camera di Commercio di Colorado Springs, che ha permesso ad alcune delle aziende italiane presenti al Symposium di entrare in contatto diretto con l’ecosistema economico locale.


Durante il Symposium il Padiglione italiano sarà anche sede di incontri tra l’Ambasciata e le istituzioni italiane ed enti internazionali. In particolare il 9 aprile sono in programma due eventi di networking che coinvolgeranno le imprese italiane organizzati dalle delegazioni regionali e governative italiane, con la presenza di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e dell’Ufficio per le Politiche Spaziali e Aerospaziali (UPSA). Creato nel 1984 dalla Space Foundation, Space Symposium riunisce oltre 10mila professionisti, leader aziendali e decision-maker del settore da più di 40 paesi per stringere partnership e scoprire le ultime novità tecnologiche del settore spaziale. All’evento partecipano agenzie spaziali, aziende commerciali, organizzazioni militari, enti governativi, centri di ricerca, istituzioni educative e imprenditori.


(Foto Space Symposium)

”Fabbriche Aperte”, Comitato Leonardo apre sedi a studenti e pubblico

”Fabbriche Aperte”, Comitato Leonardo apre sedi a studenti e pubblicoRoma, 29 mar. (askanews) – In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 15 aprile di ogni anno, nel giorno dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, il Comitato Leonardo torna con la seconda edizione di “Fabbriche Aperte”, un’iniziativa volta a sottolineare l’importanza del concetto di Made in Italy e l’eccellenza delle imprese italiane.


Sergio Dompé, Presidente del Comitato Leonardo, ha commentato: “Lavorare nella filiera del Made in Italy può rappresentare una interessante occasione per i giovani. Aprire le sedi aziendali agli studenti è un modo per far conoscere le eccellenze italiane: ha una grande valenza divulgativa e formativa, orientando giovani talenti ad un futuro professionale verso imprese che hanno dalla loro parte una tradizione fortemente radicata sul territorio e solidità riconosciute nel mondo, senza mai rinunciare all’innovazione”. I soci del Comitato Leonardo che partecipano all’iniziativa aprono le proprie strutture sino al prossimo 6 maggio 2025, organizzando visite guidate ed eventi dedicati soprattutto al pubblico giovanile. L’obiettivo è far conoscere e apprezzare le proprie realtà, il valore che esse creano sul territorio e la qualità delle eccellenze italiane ai giovani e al grande pubblico.


Ad aprire la seconda edizione è stato il gruppo iGreco, un’impresa con radici profonde e visione internazionale. Attraverso una visita guidata dell’azienda di Cariati, i visitatori hanno potuto scoprire i percorsi di produzione e imbottigliamento sia dell’olio che del vino. Seguirà in questi giorni il Progetto Scuole di Marcegaglia, che prevede tre giornate dedicate agli studenti degli istituti superiori con visite guidate e approfondimenti didattici presso la sede di Gazoldo degli Ippoliti a Mantova il 31 marzo, il 1° aprile e il 14 aprile.


Sarà poi il 2 aprile il CONI ad aprire nella Capitale le porte del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, del Salone d’Onore e della Sala delle Fiaccole Olimpiche oltre ad organizzare un tour guidato all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport di Roma. Il 9 aprile Dompé farmaceutici aprirà il polo produttivo de L’Aquila per presentare il sito e il cuore dello stabilimento (pharma e biotech, laboratori, utilities). L’appuntamento è rivolto agli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore Amedeo d’Aosta.


Il 14 aprile, il Consorzio Orafo Il Tarì organizzerà il convegno “La Gioielleria campana: eccellenza del Made in Italy tra identità e innovazione” in occasione dell’evento OPEN di Marcianise dedicato al mondo orafo. Il 15 aprile sarà la volta di Amarelli, che aprirà le porte dello stabilimento e del Museo della Liquirizia di Rossano con visite guidate, mentre il giorno successivo, il 16 aprile, Zambon accoglierà il pubblico all’Health & Quality Factory, il polo scientifico di Vicenza che promuove salute, scienza e innovazione. Il 6 maggio, a chiudere il programma sarà Pirelli. Per l’occasione, il Polo Tecnologico di Settimo Torinese invita gli studenti del Politecnico di Torino a conoscere lo stabilimento tecnologicamente più avanzato ed efficiente del gruppo Pirelli nel mondo. Con “Fabbriche Aperte”, il Comitato Leonardo continua a promuovere il valore del Made in Italy, mettendo in luce il talento, la tradizione e la capacità innovativa delle imprese italiane. A questo link: www.comitatoleonardo.it/it/categoria-attivita/open-factory-gnmi/ è disponibile l’elenco completo dei Soci aderenti all’iniziativa, insieme ai programmi e ai dettagli relativi alle modalità di prenotazione.

Urso a Dombrovskis: semplificazione priorità per competitività imprese

Urso a Dombrovskis: semplificazione priorità per competitività impreseRoma, 12 mar. (askanews) – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato oggi, a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles, il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis per un confronto sulla necessità di accelerare il percorso di semplificazione normativa a livello europeo. Una priorità, recita un comunicato, che il governo italiano ha posto al centro della propria azione e che si riflette nelle proposte avanzate nei principali tavoli europei.


Nel corso del colloquio, si legge, Urso ha sollecitato la Commissione a rendere concreti ed efficaci i Pacchetti Omnibus attualmente in via di definizione, recependo le proposte dell’Italia. In particolare, ha richiamato il Non paper sulla semplificazione normativa, sottoscritto insieme all’Olanda e ad altri cinque Stati membri, e il documento strategico sulle Direttive CSRD, CS3D e sul Regolamento Tassonomia, firmato per l’Italia dal Ministro Giorgetti. Urso ha indicato come prioritario intervenire in modo deciso e tempestivo su queste normative per renderle più efficaci nel ridurre gli oneri amministrativi e creare un ambiente più favorevole alle imprese europee. Il ministro ha inoltre ribadito l’importanza che i prossimi Pacchetti Omnibus si concentrino sulla semplificazione delle procedure autorizzative e sulla riduzione degli obblighi di rendicontazione, aspetti essenziali per rafforzare la competitività del sistema produttivo europeo. Ha richiamato l’impegno annunciato dalla Commissione europea, che punta a ridurre del 25% gli oneri amministrativi per le imprese e del 35% per le Pmi.


“Siamo pronti a sostenere un’azione ambiziosa della Commissione – ha dichiarato Urso – ma chiediamo che si proceda con un approccio concreto e misurabile. L’Europa deve diventare il luogo dove le imprese hanno fiducia ad investire e crescere”. Urso ha ricordato che il Governo italiano è già impegnato in una vasta azione di semplificazione normativa, grazie anche all’iniziativa del Ministro per le riforme e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Casellati. Un impegno che sul versante delle imprese si traduce in interventi come la Legge annuale per le PMI, approvata recentemente dal Consiglio dei Ministri, che introduce misure di semplificazione a favore delle piccole e medie imprese, asse portante dell’economia nazionale ed europea.


Accanto a questo intervento, il governo ha adottato procedure amministrative accelerate per favorire l’attrazione degli investimenti esteri, con l’obiettivo di rendere l’Italia una destinazione più competitiva e attrattiva per chi vuole investire. Il Ministro ha infine ricordato l’attività di razionalizzazione e semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese, avviata con la riforma e il nuovo Codice degli Incentivi. Un intervento necessario per superare la frammentazione di oltre 2.000 misure – 229 a livello nazionale e 1.757 su base regionale – e garantire una maggiore efficienza nell’accesso alle agevolazioni da parte delle imprese.

Made in Italy, Tajani: nostro obiettivo 700 mld di export

Made in Italy, Tajani: nostro obiettivo 700 mld di exportRoma, 27 feb. (askanews) – “Siamo la quarta potenza commerciale al mondo, vogliamo fare ancora di più, nonostante i problemi, nonostante i dazi, noi vorremmo arrivare a 700 miliardi di export alla fine della legislatura”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi alla Farnesina, in occasione dell’evento “Imola & Made in Italy”.


“Non sarà facile”, ha aggiunto, “lo faremo anche attraverso il mondo dello sport, attraverso la diplomazia sportiva, anche nello sport – in questo settore – c’è una qualità straordinaria che tutti ci invidiano”.

MIPEL, vetrina globale per il Made in Italy della pelletteria

MIPEL, vetrina globale per il Made in Italy della pelletteriaMilano, 23 feb. (askanews) – Un settore importante del Made in Italy, che vive un momento complesso, ma continua a rappresentare un comparto cruciale per l’Italia. In Fiera Milano a Rho la 127esima edizione di MIPEL, la fiera dedicata alla pelletteria e all’accessorio moda, dà spazio e visibilità alle proposte Autunno-inverno 2025-2026 di brand storici ed emergenti, sia italiani sia internazionali.


“Abbiamo 200 brand – ha detto ad askanews Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri e di MIPEL – che sono qui in esposizione nel nostro salone, con proposte molto diverse, da aziende più piccole a marchio proprio, ad aziende più strutturate con una identità di brand più evidente, ma tutte rappresentano il panorama della pelletteria italiana. E quello che mi preme sottolineare è che è da qui da questi espositori, da questi imprenditori che nasce il successo e l’importanza del Made in Italy”. Il 2024 per il settore è stato un anno difficile, seguito ai fenomeni di rimbalzo e ripresa post pandemici. “Che la situazione sia complessa – ha aggiunto Danny D’Alessandro, direttore di Assopellettieri e di MIPEL – è testimoniato e rappresentato da due dati inequivocabili: -8,9% di fatturato nel preconsuntivo 2024, -22,6% della produzione industriale. Numeri complessi, numeri difficili, numeri che evidentemente trovano riscontro in circa il più 130% di ore di cassa integrazione autorizzate. nel 2024 rispetto al 2023. Un sistema che evidentemente sta vivendo un momento di crisi che da congiunturale è diventato strutturale per tutta una serie di ragioni, geopolitiche innanzitutto”.


I conflitti in corso in diverse parti del mondo hanno pesato sul comparto della pelletteria, ma forse ancora di più ha inciso un forte cambiamento di abitudini d’acquisto dei consumatori. Temi sui quali Assopellettieri si confronta e cerca, anche grazie all’opportunità di MIPEL, di trovare nuove soluzioni. “Una realtà complessa in questo momento – ha dato ancora D’Alessandro – però la nostra impostazione ci porta a dire: capiamo qual è la realtà dei fatti per cercare di superarla”. E la fiera milanese è anche un momento nel quale il saper fare tipico del Made in Italy si coniuga con l’innovazione, oltre che un’occasione di presentare novità. “Prima di tutto un laboratorio che si chiama MIPEL Factory e che è la rappresentazione di un laboratorio di pelletteria, vero – ha concluso la presidente Sequi – e questo dà la possibilità al visitatore o comunque a chi vive questo mondo di toccare con mano come si creano dei piccoli oggetti, facendo poi anche una personalizzazione, quindi per andare a spiegare quello che è il connubio nel nostro mondo tra l’artigianalità e la tecnologia, la digitalizzazione. Quindi tutto quello che sono le novità tecnologiche, che sia l’intelligenza artificiale, che sia sistemica con riconoscimento visivo delle operazioni, è funzionale all’espressione di una creatività, di un’artigianalità che fanno parte del nostro DNA, quindi un connubio importante”.


Anche in questa edizione MIPEL beneficia grazie al sostegno di Agenzia ICE del progetto incoming di buyer internazionali: sono 27 gli operatori professionali selezionati provenienti da 11 Paesi presenti in manifestazione grazie a questa iniziativa.

Ita lancia “Inspired by Alitalia” su 3 aerei di nuova generazione

Ita lancia “Inspired by Alitalia” su 3 aerei di nuova generazioneRoma, 14 feb. (askanews) – A partire dal 15 febbraio Ita Airways lancia lo “sticker” con la dicitura “Inspired by Alitalia” su tre degli aeromobili di nuova generazione presenti nella propria flotta.


Dopo esser stato annunciato il 27 settembre 2024 e progressivamente introdotto su alcuni touchpoint strategici, quali app e sito web, Ita Airways sceglie così di accostare al proprio marchio una dichiarazione “di un sentimento di profonda riconoscenza verso una storia di cui la Compagnia è orgogliosa”. Il primo aeromobile a sfoggiare la frase sulla livrea sarà un Airbus A350 di ultima generazione, riporta un comunicato, attivo sulle rotte di lungo raggio, e debutterà sabato 15 febbraio 2025 volando sulla rotta Roma Fiumicino – Tokyo Haneda. Nel corso della stagione Summer 2025 “Inspired by Alitalia” sarà inoltre apposto su ulteriori due aeromobili, un Airbus A321neo, impiegato sulle rotte di medio raggio, e un Airbus A220-100, utilizzato prevalentemente per il breve raggio.


Ita Airways continua così a lavorare per essere la compagnia di riferimento per chi desidera volare non solo in Italia, ma con l’Italia nel cuore. Il brand Alitalia, importante asset di proprietà di Ita Airways che omaggia la storia dell’aviazione e del Paese con la sua eccellenza pionieristica nel trasporto aereo, viene così valorizzato attraverso un progetto concreto ed ambizioso che intende associare il marchio Alitalia al logo identitario “Ita Airways” per rafforzarlo con i suoi valori di eccellenza nel trasporto aereo unanimemente riconosciuti nel mondo.

Gefarm, la startup delle batterie al sale apre a Dubai

Gefarm, la startup delle batterie al sale apre a DubaiMilano, 7 feb. (askanews) – Nella svolta green in corso uno degli asset strategici saranno le batterie, ossia la possibilità di accumulare l’energia in eccesso e non immediatamente utilizzata dalla rete. Per questo, si stanno cercando soluzioni sempre più ecologiche per il mercato dello storage, che secondo recenti analisi collegate alla matrice “McKinsey”, nel mondo varrà oltre i 150 miliardi fino al 2030. In questo ecosistema economico opera GEFARM, startup nata nel 2021 ed incubata dal 2022 al Le Village by CA Triveneto con sede a Padova, fondata da Alessandro Marcuzzi, manager con esperienze nei settori commerciale e del marketing e di ricerca prodotto in svariate aziende. La start up dalla sua nascita lavora con l’obiettivo di creare dei sistemi di accumulo innovativi e in ottica green, rivolti sia al settore privato che a quello commerciale e industriale.


La giovane azienda è arrivata ad un punto di svolta in questo inizio del 2025. Dopo aver ottenuto nel corso del 2024 oltre un milione di euro di finanziamenti grazie all’entrata nel capitale sociale della Holding GIO2 di proprietà del Presidente Giovanni Rocelli ed esser arrivata alla produzione dei primi lotti, adesso è in arrivo una nuova opportunità commerciale, con l’apertura di una nuova azienda, la GEFARM INVESTMENT LLC a Dubai con la partnership di ABWAB HOLDING LLC e l’obiettivo di diffondere la tecnologia italiana negli Emirati Arabi, all’interno di maxi progetti green che sono in corso di realizzazione. “Il rapporto tra GEFARM e i nostri nuovi soci d’affari a Dubai è nato grazie al dottor Sameh Salama un consulente che opera nell’area da una quindicina d’anni”, spiega il Ceo di GEFARM, Alessandro Marcuzzi. “Abbiamo iniziato a ragionare attorno alla fattibilità di un singolo progetto, poi, dopo una serie di incontri da loro, abbiamo capito che c’era la possibilità di crescere assieme. Per noi è una sfida enorme, si tratta di svariati milioni di euro e di qualche centinaia di megawatt da installare, un cambio di paradigma reale sui temi dell’energia green”.


La partnership commerciale è nata sotto l’egida di Sua Altezza lo Sceicco Hasher Bin Maktoum Bin Juma Al Maktoum, grazie alla rete di dialogo internazionale che ha avuto come vertici il governo di Dubai, tra cui il Dipartimento dell’Economia e del Turismo, la Camera di Commercio di Dubai, la Direzione Generale della Residenza e degli Affari Esteri (GDRFA). A sostenere la partnership Karthik Balasubramanian, Partner e Family Wealth di ABWAB Holdings L.L.C., il Consigliere Dr. Sameh Salama e il team di Shangri-La Dubai su Sheikh Zayed Road, l’Horizon Club e Falak Tayyeb Platinum Government Services LLC Together. “L’operatività a Dubai è già iniziata, stiamo entrando nei nostri nuovi uffici”, annuncia Giovanni Rocelli, Presidente di GEFARM. “La prima fase si concentrerà su una maxi opera nell’area di Dubai. Ma i nostri partner ci hanno assicurato l’interesse per progetti anche in India e Egitto sui quali stiamo lavorando. Siamo orgogliosi di trasportare il nostro know how italiano all’estero e aiutare la transizione verso un’economia sempre più green”.


Il modello di business di GE FARM è basato sullo sviluppo di nuovi sistemi di accumulo di energia basati sulla tecnologia innovativa delle batterie al cloruro di sodio e nichel prodotte dalla società svizzera HORIEN, partner della start up. GEFARM è partita dalle batterie e ha realizzato un ecosistema dedicato al mondo dell’accumulo con inverter e cabinet di proprietà, assemblati negli spazi produttivi in Friuli Venezia Giulia, il centro ricerca e sviluppo è in Sardegna, mentre il quartier generale è a Padova in via Savelli. “Ci impegniamo a plasmare un futuro sostenibile e innovativo”, precisano Marcuzzi e Rocelli. “A Dubai forniremo sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS), tecnologie all’avanguardia per batterie a base di sale per uno stoccaggio efficiente e sostenibile dell’energia. Ma garantiremo anche il controllo della gestione dell’energia (EMC) con soluzioni avanzate di automazione degli edifici per ottimizzare l’efficienza energetica. Non solo, metteremo in campo anche sistemi di ricarica per veicoli elettrici caricar: soluzioni rivoluzionarie per l’infrastruttura dei veicoli elettrici. Questa impresa è in linea con la visione degli Emirati Arabi Uniti per un futuro più verde e sostenibile e siamo entusiasti di svolgere un ruolo fondamentale nel guidare questi progressi”.


La batteria al sale è sempre più al centro dell’attenzione di chi si occupa di energia perché non è sensibile agli sbalzi termici, ha una lunga vita ed è sufficiente portarla in discarica dove verrà considerata come un normalissimo rifiuto elettronico: non sono tossiche per l’uomo, sono riciclabili e non hanno il rischio di incendio. Il sale usato per le batterie segue un ciclo di estrazione classico che prevede l’evaporazione dell’acqua marina in vasche. Con l’utilizzo di batterie al cloruro di sodio/nichel, GEFARM si affida solo a processi che rispettano l’ambiente. In particolare, hanno una lunga durata (prevista sui vent’anni) e non hanno bisogno di manutenzione; la loro efficienza non cala con l’utilizzo (quindi non soffrono del cosiddetto effetto memoria).

De Furia (MSIC): Florida volano per Made in Italy negli Usa

De Furia (MSIC): Florida volano per Made in Italy negli UsaRoma, 9 gen. (askanews) – “La Florida può rappresentare un’incredibile volano di crescita per la comunità scientifica italiana e per le PMI Italiane ad alto tasso di innovazione. Consolidare la nostra presenza in questo territorio, significa presidiare in modo stabile la porta d’ingresso per i mercati del Centro e Sud America, incrementando così la competitività dell’intero ecosistema tecnologico Italiano”. E’ quanto ha dichiarato Fabio De Furia, Presidente della Miami Scientific Italian Community, a margine della presentazione dell’edizione Think Tech Italia Made in Italy Innovations Showcase – Miami, la più importante manifestazione interamente dedicata alla promozione dell’innovazione e della tecnologia, in programma a Miami fino al 28 Marzo.


Think Tech Italia Made in Italy Innovations Showcase offrirà un valido supporto per la creazione ed il consolidamento di relazioni e partnership a livello scientifico e commerciale per tutti i soggetti – enti scientifici, istituzioni, associazioni, imprese – che vogliono insediarsi negli Stati Uniti. Dal 2015 questo evento è diventato una piattaforma fondamentale per mettere in contatto enti di ricerca, università, PMI innovative e startup italiane con il mercato statunitense. Con il supporto di organizzazioni come la Miami Scientific Italian Community, #AbroadTo, DM Consulting, Findem USA e Star Italia Accelerator, questo evento promette di mettere in luce le ultime innovazioni del Made in Italy. L’attenzione alle tecnologie avanzate e all’eccellenza italiana sarà sicuramente un punto di forza. “La Florida, proprio grazie all’importante concentrazione di enti e istituzioni scientifiche e alla favorevole posizione geografica che la pone al centro degli scambi tra Nord e Sud America – ha proseguito De Furia – è il luogo naturale per accelerare il processo di crescita di tutti quei soggetti che operano nei settori innovativi o ad alto tasso tecnologico e che guardano a tutto il continente americano come un’opportunità. È necessario, quindi, rafforzare sempre più il legame con istituzioni e imprese a livello internazionale per favorire la nostra presenza all’estero ma, anche, per svolgere il ruolo di catalizzatore e attrarre, nel territorio Italiano, imprese ed investimenti a cui offrire competenze ed eccellenze in materia di Innovazione, Ricerca, Trasferimento Tecnologico e Infrastrutture, diventando così una piattaforma innovativa per le aziende americane che vogliono entrare nel mercato europeo anche in occasione del programma Horizon Europe”.