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Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio Marras

Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio MarrasMilano, 9 set. (askanews) – Barbara Calò è la nuova ceo di Antonio Marras, storico brand di moda fondato dall’omonimo designer di Alghero e acquisito da Oniverse nel 2022.


La manager, che dal 2019 aveva ricoperto la posizione di amministratore delegato in Marni, ha assunto l’incarico all’interno dell’azienda sarda da inizio settembre. In precedenza, la dirigente ha assunto ruoli di rilievo in Giorgio Armani, Jil Sander e Prada. La nomina del nuovo ceo, spiega in una nota il gruppo di moda, si inserisce in un percorso di sviluppo strategico per Antonio Marras.


“Barbara Calò è un ingresso strategico nel board Antonio Marras e sono convinto che la sua esperienza e il suo talento saranno un valore aggiunto per il marchio – ha commentato Sandro Veronesi, presidente di Oniverse – Barbara, con il suo importante percorso nella moda, ci aiuterà nell’espansione in atto per Antonio Marras, soprattutto a livello internazionale. Proseguiremo con lei il piano retail che dall’acquisizione del 2022 è stato uno dei nostri obiettivi principali”.

Prada: ricavi semestre salgono a 2,5 mld (+14%), utile a 383 milioni

Prada: ricavi semestre salgono a 2,5 mld (+14%), utile a 383 milioniMilano, 30 lug. (askanews) – Il gruppo Prada ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi a 2,55 miliardi di euro, in aumento del 14% (+17% a cambi costanti), con le vendite retail a 2,26 miliardi (+15%). L’ebit margin sale al 22,6%, con un ebit che cresce a 575 milioni e utile netto di gruppo che si porta a 383 milioni dai 305 milioni del primo semestre 2023.


Miu Miu conferma la traiettoria di forte crescita, con vendite retail in aumento del 93% anno su anno. Crescita a doppia cifra in Asia Pacifico, Europa, Giappone e Medio Oriente. A fine giugno, la posizione finanziaria netta è positiva per 265 milioni. “I risultati positivi raggiunti nella prima metà dell’anno riflettono l’attività svolta con disciplina, raggiungendo gli obiettivi strategici del gruppo”, ha commentato Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del gruppo Prada. “Siamo soddisfatti di aver generato una crescita like-for-like di alta qualità e superiore alla media di mercato, nonostante il contesto di settore sempre più incerto. La flessibilità della nostra organizzazione ci dà fiducia nella capacità di affrontare i prossimi mesi, mentre continuiamo a investire per sostenere la crescita futura”.


“Il gruppo ha registrato 14 trimestri consecutivi di crescita like-for-like di alta qualità, con un secondo trimestre positivo che si è aggiunto a un buon inizio d’anno”, ha detto l’AD Andrea Guerra. “Prada ha mantenuto una traiettoria di crescita solida e Miu Miu ha confermato un’ottima performance; entrambi i marchi hanno beneficiato di identità, creatività e posizionamento forti e distintivi. Alla luce del contesto macroeconomico e geopolitico attuale, le dinamiche di settore sono diventate più sfidanti; questo ci richiede agilità e incisività a livello di prodotto, comunicazione e posizionamento, per continuare a rafforzare la relazione con i clienti e progredire nel nostro percorso verso l’eccellenza Retail. Pur rimanendo vigili, continuiamo a eseguire la nostra strategia con determinazione e confermiamo l’ambizione di generare una crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato”.

Pirelli: il fotografo americano Ethan James Green firma The Cal 2025

Pirelli: il fotografo americano Ethan James Green firma The Cal 2025Milano, 26 lug. (askanews) – Ethan James Green, fotografo statunitense 34enne, realizzerà il Calendario Pirelli 2025. Scattato a Miami con la partecipazione di 12 talenti, l’iconico The Cal sarà svelato a Londra il prossimo novembre.


Il fotografo, nato nel 1990 in Michigan e residente a New York, con un inizio da modello per Calvin Klein, fonde la schiettezza del Midwest natio con l’ampiezza e lo splendore della città adottiva, creando ritratti di straordinaria intimità. Il primo libro di Green, “Young New York” (2019), è una raccolta di ritratti di amici e collaboratori scattati nei parchi del centro di New York, che documenta l’ampiezza dell’identità queer nell’ultimo decennio. La sua seconda monografia, Bombshell (2024), sovverte l’idea cliché di “bombshell” esplorando e dando una nuova interpretazione del concetto, invitando le modelle di acconciarsi e mettersi in pose in modi che incarnano loro prospettiva personale sulla femminilità, glamour e sex appeal. Prendendo spunto dalla sua visione del tutto personale della comunità artistica di New York, Green ha fondato la New York Life Gallery nell’autunno del 2022. La galleria, situata a Chinatown, invita i visitatori in un circolo di artisti del centro città con mostre e programmazioni che si concentrano su artisti emergenti e ai metà carriera, archivi sconosciuti e opere d’arte del XX secolo. Green ha anche collaborato con una vasta gamma di marchi di moda, tra cui Alexander McQueen, Dior, Fendi, Louis Vuitton, Miu Miu, Prada, Tom Ford e Versace.

EssilorLuxottica rileva gruppo abbigliamento Usa Supreme a 1,5 mld

EssilorLuxottica rileva gruppo abbigliamento Usa Supreme a 1,5 mldRoma, 17 lug. (askanews) – EssilorLuxottica ha annunciato di aver stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione del marchio Supreme dal gruppo VF per 1,5 miliardi di dollari. Secondo quanto riporta un comunicato, l’operazione dovrebbe concludersi entro la fine del 2024 ed è soggetta alle consuete condizioni di mercato e all’approvazione delle autorità regolatorie competenti.


Il marchio Supreme opera attraverso una piattaforma digitale e 17 negozi tra Stati Uniti, Asia ed Europa. “L’ingresso nel nostro Gruppo di un marchio iconico come Supreme rappresenta per noi un’incredibile opportunità. Supreme si allinea perfettamente al nostro percorso di innovazione e crescita, offrendoci una connessione diretta con nuovi pubblici, linguaggi e dimensioni creative”. Hanno commentato Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato e Paul du Saillant, numero due di EssilorLuxottica. (fonte immagine: SUPREME).

Antitrust, indagini su pratiche commerciali scorrette Armani e Dior

Antitrust, indagini su pratiche commerciali scorrette Armani e DiorRoma, 17 lug. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha annunciato che, anche a seguito dell’attività svolta dalla Procura e dal Tribunale di Milano di cui è stata data ampia diffusione dagli organi di stampa, ha avviato un’istruttoria nei confronti di alcune società del Gruppo Armani (Giorgio Armani S.p.A. e G.A. Operations S.p.A.) e un’istruttoria nei confronti di alcune società del Gruppo Dior (Christian Dior Couture S.A., Christian Dior Italia S.r.l. e Manufactures Dior S.r.l.) per possibili condotte illecite nella promozione e nella vendita di articoli e di accessori di abbigliamento, in violazione delle norme del Codice del Consumo.


In entrambi i casi, spiega l’Antitrust con un comunicato, le società potrebbero avere presentato dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale non veritiere, in particolare riguardo alle condizioni di lavoro e al rispetto della legalità presso i loro fornitori. Inoltre, le società avrebbero enfatizzato l’artigianalità e l’eccellenza delle lavorazioni. A fronte di tali dichiarazioni, per realizzare alcuni articoli e accessori di abbigliamento, le società si sarebbero avvalse di forniture provenienti da laboratori e da opifici che impiegano lavoratori che riceverebbero salari inadeguati.


Inoltre opererebbero in orari di lavoro oltre i limiti di legge e in condizioni sanitarie e di sicurezza insufficienti, in contrasto con i livelli di eccellenza della produzione vantati dalle società. Ieri i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni presso le sedi delle società Giorgio Armani S.p.A. e G.A. Operations S.p.A. e anche presso la sede della società Christian Dior Italia S.r.l..

Urso: molte imprese della moda in difficoltà, tavolo il 6 agosto

Urso: molte imprese della moda in difficoltà, tavolo il 6 agostoRoma, 11 lug. (askanews) – Nel settore della moda “c’è una difficoltà di mercato per molte imprese” che hanno chiesto specifiche misure di sostegno. Il tema sarà discusso al tavolo che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per il 6 agosto. Lo ha annunciato lo stesso Urso, intervenendo in collegamento al Fashion & Luxury Talk di Rcs Academy.


Le imprese del settore, ha detto “ci hanno chiesto alcune misure: la moratoria di un anno dei mutui, la sospensione di alcuni pagamenti, l’allungamento del rimborso dei finanziamenti garantiti da Sace e da Simest e altri interventi sul credito di imposta per l’innovazione”. “Ci stiamo confrontando col Mef – ha spiegato Urso – perché molte di queste misure hanno un impatto finanziario. Ci vedremo nei prossimi giorni con il ministro Giancarlo Giorgetti proprio per capire quali misure sia possibile organizzare in un pacchetto che aiuti l’impresa a superare questa fase temporanea, nella certezza che la moda italiana ha un grande futuro, così come oggi ha un grande presente, e i numeri lo dimostrano”. “Le misure che saremo in condizione di realizzare e le altre che abbiamo messo in programma per la seconda parte della legislatura – ha concluso il ministro – saranno discusse in maniera compiuta nella riunione del tavolo della moda che ho appena convocato per il 6 agosto. Noi lavoreremo anche in quei giorni, come è doveroso che sia”.

Roia: pronto il protocollo contro il caporalato nella moda

Roia: pronto il protocollo contro il caporalato nella modaMilano, 4 lug. (askanews) – Il protocollo per prevenire il caporalato nel settore della moda è ormai vicino, l’obiettivo è vararlo definitivamente entro fine luglio: sarà un documento fatto “nell’interesse delle aziende”. E’ quanto spiega Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, in una intervista a “The Platform”, la testata giornalistica on line creata e diretta da Maria Silvia Sacchi dedicata a sistema business del mondo della moda (www.theplatform.group). Parlando dei lavori in corso al “Tavolo della moda” contro il caporalato – aperto l’8 maggio scorso presso il Tribunale milanese dopo i casi Alviero Martini e Armani, e successivamente Dior – Il presidente del Tribunale ha confermato che la bozza è pronta; e in parallelo è in preparazione un data-base con le imprese “a rischio”, una sorta di black list di aziende di secondo livello che l’esperienza giudiziaria ha dimostrato utilizzare manodopera in condizioni di sfruttamento.


“Come è noto, sono state applicate dal Tribunale di Milano tre misure preventive, nelle aziende Alviero Martini, Armani e Dior – è la risposta di Roia ad una domanda di Maria Silvia Sacchi sulle origini del Tavolo della moda – In tutte e tre le aziende si sono evidenziati dei profili di criticità nella filiera dei subappalti. Il settore merceologico interessato è soprattutto quello della pelletteria, le borse, le cinture; non il settore vestiario. In queste vicende c’è un minimo comune denominatore che riguarda la necessità che i brand principali controllino tutta la filiera degli appalti. Perchè nel primo appalto magari viene commissionata la creazione un prodotto a una società che “appare in regola”, poi però questa società subappalta la manodopera o la esternalizza nel secondo o nel terzo appalto e, come abbiamo visto, si innestano dei fenomeni di sfruttamento della manodopera, il cosiddetto caporalato, che in due vicende ha riguardato cittadini extracomunitari cinesi più o meno con il solito schema. Allora abbiamo detto: sediamoci intorno a un tavolo e capiamo in via preventiva quali possono essere gli indicatori e i profili di rischio delle aziende di modo che, adottando e aderendo a questo protocollo, le organizzazioni aziendali vengano messe a regime prima che si possa intervenire con una misura di prevenzione. Diciamo che si tratta di un’ulteriore attività finalizzata a prevenire anche l’intervento da parte dell’autorità giudiziaria”. Di seguito altri stralci dell’intervista


Come arriverete al protocollo? “Abbiamo messo al lavoro l’avvocato Ilaria Ramoni, il dottor Marco Mistò e il dottor Piero Antonio Capitini, che sono i tre amministratori giudiziari che stanno occupandosi di Alviero Martini e Armani(Ramoni e Mistò su Alviero Martini, Capitini su Armani, ndr), i quali hanno già elaborato una bozza. La stiamo vedendo con i prefetto Claudio Sgaraglia, dopo di che – credo entro la fine del mese di luglio, come è anche l’indicazione del prefetto – ci sarà una riunione congiunta sul documento. L’intenzione è che sia sottoscritta prima dell’estate. Ci dovrebbe, poi, essere una banca-dati sostenuta dalla Regione, con la creazione di una sorta di black list delle società di secondo livello – non dei brand della moda – che nell’esperienza giudiziaria si è visto utilizzare manodopera in situazioni di sfruttamento. Ci sono diverse posizione tecniche, che è prematuro affrontare perché devono essere condivise, che potrebbero mettere le aziende in una situazione di riparo, se ovviamente vengono rispettate”. Dopo il via libera con la prefettura, il protocollo sarà presentata alle associazioni della moda? “E alle parti sociali. In questo tavolo c’è anche l’ispettorato del lavoro, che normalmente coordina gli accertamenti, ci sono i rappresentanti delle categorie. C’è ovviamente la procura della Repubblica: partecipa la dottoressa Alessandra Dolci, procuratrice della Repubblica, che è coordinatrice delle misure di prevenzione. Tutto questo, lo ripeto, viene fatto nell’interesse delle aziende, per salvaguardarle da queste, diciamo, gestioni imprudenti anche nel controllo della filiera degli appalti”.


Sulla stampa è uscito che sono 12 le società sotto osservazione. “L’ho letto anche io, ma è un tema della Procura della repubblica, non so dire quante sono le società su cui stanno ancora indagando. Chiaramente questo, insieme al tavolo, dovrebbe provocare un effetto preventivo perchè se c’è una società che sa di avere un deficit sul piano organizzativo dovrebbe muoversi molto prima, proprio per prevenire eventuali nuove aplicazioni di misure di prevenzione. Perchè siete partiti dalla moda? O avete altre iniziative in corso di cui non di parla perchè non fanno notizia non essere un brand noto? “Va ribaltato il problema. Il Tribunale è un organo ricevente, passivo. La Procura della Repubblica, attraverso notizie di reato, ha verificato che c’era uno sfruttamento di lavoratori cinesi in questo settore. Non è è stato scelto il settore. Il tavolo dedicato è conseguenza delle inchieste fatte dalla Procura della Repubblica. È quello che ho detto all’inizio a proposito della logistica: si è intervenuti nel momento in cui, sempre attraverso misure di prevenzione, sono state verificate infiltrazioni di fenomeni criminali nel settore della logistica, che è sempre un settore molto a rischio. I tavoli intervengono laddove c’è un fenomeno, o comunque una pluralità di fatti che vengono accertati e ovviamente in fase preliminare dalla Procura della Repubblica. Si cerca di intervenire con questi strumenti per invitare le aziende a mettersi a norma”.

OTB: jv con Chalhoub Group per espandere presenza in Medio Oriente

OTB: jv con Chalhoub Group per espandere presenza in Medio OrienteMilano, 14 giu. (askanews) – OTB – il gruppo fondato da Renzo Rosso cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Diesel e Jil Sander – e Chalhoub Group – leader nella creazione di esperienze dedicate al mondo del lusso in Medio Oriente – hanno siglato un accordo strategico di joint venture per espandere in maniera significativa la presenza dei brand di lusso di OTB nella regione.


L’obiettivo è la creazione di una rete retail dinamica e integrata per rafforzare con investimenti significativi la presenza di Jil Sander, Maison Margiela e Marni in Medio Oriente attraverso l’apertura di nuovi negozi, la valorizzazione delle piattaforme e-commerce dei brand e attività di marketing locale. La partnership prevede l’apertura di più di 15 retail store nel corso dei prossimi 5 anni e si focalizzerà su mercati chiave come Emirati Arabi Uniti, Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, in aggiunta alla boutique di Maison Margiela, già presente nel Dubai Mall, e alla presenza nei principali centri commerciali e concept store dell’area. “Siamo entusiasti della collaborazione con Chalhoub Group, il luxury partner più importante dell’area del Middle-East, con una vasta expertise in questa regione”, ha commentato Renzo Rosso, fondatore e presidente del gruppo OTB. “Per noi questo accordo è strategico e avviene in un momento molto positivo per i nostri brand, che stanno godendo di una grande visibilità grazie a tutto il lavoro fatto in questi anni, mirato soprattutto a valorizzare la creatività e la qualità del prodotto. Con questa partnership vogliamo portare la bellezza dei nostri brand in Middle-East e diffonderla in questa regione, un mercato fra i più interessanti al mondo in questo momento. Sono felice di aver stretto questa alleanza con Chalhoub Group perché condividiamo gli stessi valori e la stessa visione.”

Moda, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato Ceo

Moda, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato CeoMilano, 3 mag. (askanews) – Il Gruppo Otb ha annunciato la nomina di Stefano Rosso quale nuovo Ceo di Marni con decorrenza immediata. Il manager, informa un comunicato, succederà a Barbara Calò, che supporterà Rosso nel periodo di transizione. Rosso riporterà al Ceo del Gruppo Otb, Ubaldo Minelli, e aggiunge il nuovo ruolo a quelli di Presidente di Maison Margiela, board member del Gruppo Otb e Ceo di BVX (Brave Virtual Xperience).


“Marni è un brand unico che negli ultimi anni è stato capace di creare un solido posizionamento globale e una community speciale di creativi, artisti e brand lover che seguono il marchio in tutto il mondo. Stefano avrà la grande responsabilità di accelerare il posizionamento di Marni nel mercato del lusso e questo nuovo incarico testimonia un ulteriore step di crescita nella sua carriera professionale. Sono certo che la sua esperienza internazionale e la sua visione innovativa saranno determinanti per rendere Marni sempre più iconico e raggiungere un pubblico ancora più vasto di clienti” ha dichiarato il padre di Stefano, Renzo Rosso, presidente del Gruppo Otb. “Con la nomina di Stefano a Ceo di Marni abbiamo voluto ulteriormente rafforzare la leadership di un brand che rappresenta un driver fondamentale per la crescita dell’intero Gruppo Otb. Marni ha ancora un notevole potenziale da esplorare e siamo convinti che Stefano sia la persona giusta per guidare il brand in questa direzione. Desidero ringraziare Barbara Calò per aver accompagnato il percorso di sviluppo di Marni in questi anni e per il lavoro svolto all’interno del nostro Gruppo”, ha dichiarato Ubaldo Minelli, Ceo del Gruppo Otb.


Stefano Rosso, oltre ai suoi attuali incarichi all’interno del Gruppo Otb, da ottobre 2021 è membro del Board di AURA Blockchain Consortium, rappresentando Otb come membro fondatore, insieme a LVMH, Prada Group e Cartier (Richemont), ed è inoltre il presidente della squadra di calcio L.R. Vicenza.

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David Beckham

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David BeckhamMilano, 2 mag. (askanews) – Il gruppo Safilo ha firmato un accordo di licenza perpetua con Authentic brands group (Authentic) società di brand management che gestisce tra gli altri anche il marchio e le collezioni di David Beckham. Il nuovo contratto siglato con Safilo sostituisce il precedente con l’ex calciatore che sarebbe scaduto a fine 2030. Nell’ambito del nuovo accordo, l’azienda di occhialeria italiana continuerà a gestire l’intera catena del valore, dalla fase di design, un processo creativo guidato da David Beckham, alla produzione e distribuzione globale.


Dopo l’annuncio avvenuto nel 2019, nel 2020 David Beckham ha lanciato la sua prima collezione Eyewear by David Beckham, il nuovo marchio di occhiali progettato da Beckham in partnership con Safilo e disponibile in tutto il mondo. Ispirandosi ai suoi molti anni come icona globale di stile, David Beckham ha collaborato a stretto contatto con il team di designer di Safilo per dar vita a una proposta di occhiali da sole e montature da vista. “Non vedo l’ora di poter continuare a creare e innovare con il fantastico team di Safilo anche nei prossimi anni. Sono così orgoglioso di ciò che abbiamo costruito dalla nascita della prima collezione Eyewear by David Beckham nel 2020, frutto di un importante lavoro di collaborazione con un team brillante e creativo – ha dichiarato l’ex calciatore – Continueremo a focalizzarci sullo sviluppo di modelli straordinari, e mi entusiasma immaginare dove porteremo questo business in futuro”.


“Abbiamo iniziato il 2024 con novità importanti per il nostro portafoglio in licenza, con il rinnovo anticipato di alcune delle nostre partnership più rilevanti. Questo accordo segna ora un’altra pietra miliare della nostra strategia – ha dichiarato Angelo Trocchia, amministratore delegato del gruppo Safilo – La trasformazione della partnership con David Beckham in una licenza perpetua aggiunge un altro pilastro al nostro portafoglio, assicurandoci uno dei marchi eyewear di maggiore successo degli ultimi anni. Dall’inizio della nostra proficua collaborazione, nel 2019, ai nostri clienti e consumatori finali abbiamo sempre proposto collezioni di alta qualità, che hanno permesso all’Eyewear by David Beckham di crescere e diventare un marchio leader nel segmento premium maschile a livello globale e, grazie al seguito internazionale di David, un punto di forza dell’universo digitale di Safilo. Continueremo a lavorare insieme per massimizzare la notorietà del brand e la sua diffusione a livello mondiale”. Safilo nel dicembre del 2023 aveva interrotto la sua collaborazione con la influencer Chiara Ferragni, in seguito alla vicenda Balocco.