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Assocalzaturifici al governo: servono incentivi per assumere i giovani

Assocalzaturifici al governo: servono incentivi per assumere i giovaniMilano, 8 feb. (askanews) – In attesa di vedere – a fieramilano dal 18 al 22 febbraio – quasi 3.000 brand del mondo della moda esporre le loro ultime novità, tra Micam, Mipel, The one Milano, Milano Fashion&Jewels e Lineapelle, Assocalzaturifici lancia una richiesta al governo che ha una parola chiave, come ha detto la presidente, Giovanna Ceolini: incentivi.


“Abbiamo poi bisogno di incentivi per poter assumere i giovani in azienda per far sì che l’innovazione sostenibile venga messa in pratica” ha detto in conferenza stampa Ceolini ricordando che “i giovani non vogliono venire a lavorare in fabbrica e non lo vogliono neppure i loro genitori legati ancora all’idea del figlio dottore, ma voglio ricordare che ci sono stipendi interessanti”. Non solo. “Servono incentivi per portare il nostro prodotto all’estero, non tanto perchè le fiere non siano importanti ma perchè per poter mandare il made in Italy all’estero serve un aiuto da parte dello Stato. E ancora il reshoring venga agevolato creando piattaforme per passare da pmi ad aziende più strutturate”. “Il nostro governo si picchia un po’ sulla spalla ma noi dobbiamo essere aiutate sennò spariamo – ha concluso – deve aiutarci per lavorare meglio”. La presidente di Assocalzaturifici poi sollecita una risposta al viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “Noi stiamo ancora aspettando il decreto per l’albo dei certificatori dei crediti di imposta promesso lo scorso anno al Micam dal viceministro Leo – ha detto – le aziende hanno seguito delle regole, non è che abbiano messo sul tavolo soldi che non hanno speso. Per cui serve un albo certificatori con nuove linee guida che non vengano cambiate a caso”.


In attesa di risposte dall’esecutivo le sei manifestazioni fieristiche legate al fashion fanno quadrato e si ritrovano intorno al claim Gratify: sui valori di innovazione ed eccellenza, infatti, si fonda la sinergia tra le fiere che anche per questa edizione si presentano al mercato tutte insieme. Dal Micam, il Salone internazionale delle calzature, al Mipel, il Salone internazionale dedicato alla pelletteria e all’accessorio moda, a Theonemilano, il Salone dell’outerwear e dell’haute à-Porter, a Lineapelle, rassegna internazionale dedicata ai settori pelli, accessori, componenti, sintetico, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento, fino a Milano Fashion&Jewels, pur nella specificità dei diversi comparti, queste fiere portano avanti linee guida comuni. E a loro si aggiunge, nell’ambito di Lineapelle, l’area promozionale di Simac Tanning Tech, il salone per il settore delle tecnologie per la calzatura, pelletteria e concia che si terrà in settembre con oltre 300 espositori. I macrotemi al centro di questa edizione delle fiere fashion vedono in primis la sostenibilità, intesa come impegno concreto, frutto di diverse competenze, in secondo luogo l’esperienza dei sensi: il 2024 segnerà il ritorno dello shopping nei negozi “reali”, con l’importanza dell’acquisto fisico e dell’interazione umana e diretta. Infine il futuro positivo, ricercando una nuova normalità e una creatività che evita il surplus e l’abbondanza per concentrarsi sulla concretezza.


Poi ci sono i trend. Due i principali condivisi tra gli espositori di tutti i saloni. Quello che chiamano old-money, grandpacore o quiet luxury, tutte definizioni per indicare uno stile che si adatta al guardaroba di lei come a quello di lui con una fattura necessariamente di qualità, che riporta verso un’epoca passata, di tradizione e di fascino senza tempo. E il lunar realm, gorpcore, what do you mean. Anche in questo caso nomi diversi per uno stesso concetto: forzare il significato primo di un prodotto per catapultarlo in mondi paralleli, un caso sono cappotti e giacche con forme rubate allo sport attivo. Da Lineapelle, invece, si potrà dare uno sguardo alla stagione primavera/estate 2025: il salone è infatti dedicato alle materie prime, espone pelli, materiali e accessori per la moda e non prodotto finito e di conseguenza in contro stagione rispetto agli altri.

Sequi: crisi distretto fiorentino? Assopellettieri collabora per gestirla

Sequi: crisi distretto fiorentino? Assopellettieri collabora per gestirlaMilano, 8 feb. (askanews) – Assopellettieri è in campo per contribuire a sbloccare la crisi del distretto fiorentino della pelletteria. Non fornisce i dettagli la presidente, Claudia Sequi, ma assicura che l’associazione che presiede è tra gli attori che si stanno muovendo. “Tutte le parti coinvolte hanno il massimo interesse a dare una mano e l’associazione lo sta facendo per quello che le compete. Non voglio e non posso essere più esplicita”, ha detto a margine della presentazione delle fiere della moda in calendario a febbraio a FieraMilano.


“L’associazione sta monitorando la situazione ed è parte dell’accordo dei vari componenti per affrontare la situazione. Non voglio essere più esplicita. Comunque ci sono delle cose che stiamo facendo: l’associazione c’è e sta portando avanti quelle che sono le sue istanze per dare un aiuto a tutte le nostre aziende che sono aziende di grandi produttori, di brand, di piccole e medie imprese”, ha spiegato. “Noi abbiamo tutto l’interesse affinché questo il comparto nel suo insieme sia tutelato però abbiamo fiducia in quello che è un distretto, quello di Scandicci, molto molto forte quindi tutti abbiamo l’interesse a tutelarlo”, ha aggiunto. Non fornisce però numeri: “Noi non abbiamo i dati perché chiaramente sono principalmente dati di Inps di cui noi non disponiamo”, ha detto. La presidente Sequi, tuttavia, ha tenuto a precisare che “questo momento di rallentamento, di difficoltà non riguarda solo il distretto fiorentino: è assolutamente trasversale, trasversale in tutta Italia e trasversale in tutti i settori quindi non riguarda soltanto le borse ma riguarda le scarpe, direi tutto il comparto fashion”.

Assopellettieri: 2023 atteso in parità, ripresa vista nel II semestre

Assopellettieri: 2023 atteso in parità, ripresa vista nel II semestreMilano, 8 feb. (askanews) – “Ci auguriamo di chiudere il 2023 più o meno in parità rispetto al 2022 con un outlook di una ripresa nella seconda metà del 2024”. A dirlo Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri, a margine della presentazione delle fiere dedicate alla moda nel calendario di FieraMilano a Febbraio. “Il 2023 è stato un anno che è partito molto bene perché avevamo un fatturato in crescita dell’11,7%. Poi c’è stato un rallentamento, quello che noi abbiamo definito una gelata autunnale, un rallentamento a partire dal secondo e dal terzo trimestre che porta a fine dei nove mesi ad un aumento del fatturato del più 2,2% quindi ci siamo erosi quello che era il picco e il sentiment per l’ultimo trimestre non è buono” ci ha detto Sequi, da luglio 2023 alla guida dei pellettieri.


“E’ un andamento ciclico, che nel mondo della moda non è la prima volta che succede: abbiamo avuto un grande rimbalzo dopo Covid che chiaramente ha portato una crescita double digit che ora ha trovato un suo assestamento – spiega – Sappiamo che il momento non è tra i più felici però il comparto c’è”. Sul 2024, riconosce la Sequi, “di ombre ce ne sono molte sinceramente abbiamo un’ampia possibilità di scelta. Chiaramente c’è una situazione geopolitica complessa, una guerra che abbiamo praticamente alle porte e tra l’altro, per quel che riguarda il nostro settore, Russia e Ucraina erano mercati di sbocco molto importanti. Chiaramente il fatto che ci sia una guerra tra questi due Paesi non aiuta e poi c’è l’indebolimento del rublo che non aiuta”. La presidente di Assopellettieri ricorda poi “il costo del denaro: anche questo avere difficoltà al credito e avere dei tassi di interesse sempre molto impegnativi, anzi in crescita rispetto magari a quelli che uno si aspettava, chiaramente questo non aiuta”.


A questo si aggiungono i costi della materia prima, legati anche alla situazione nel Canale di Suez: “E’ estremamente difficile perché questo comporterà un aumento dei costi: dovendo passare dal Capo di Buona Speranza c’è una settimana in più di transito, c’è la paura anche che vengano scansati dei porti italiani a favore di altri porti – sottolinea – Il costo dei container dalla Cina è aumentato del 92%, ci sono anche materie che solo esportiamo ma di cui ci approvvigiona dall’estero. “. “Quindi le difficoltà sono molte però rimane secondo me la certezza di un comparto forte – conclude – di un comparto che ha una grande tradizione alle spalle che ha delle radici solide e che credo come sempre troverà le energie per superare anche questo”.

Jil Sander e Marni entrano nella fondazione Altagamma

Jil Sander e Marni entrano nella fondazione AltagammaMilano, 8 feb. (askanews) – Jil Sander e Marni, brand del gruppo Otb di Renzo Rosso entrano in Altagamma, la fondazione che riunisce 115 aziende italiane dei settori moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, motori e nautica.


“Siamo onorati di accogliere fra i soci Altagamma Jil Sander e Marni: entrambi marchi del gruppo italiano Otb da sempre fortemente impegnato nella valorizzazione della nostra filiera moda e nello sviluppo di un modello virtuoso di impresa in grado di competere al meglio con i protagonisti della moda internazionale – ha dichiarato Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Altagamma – Sinonimi di raffinatezza, innovazione, maestria manifatturiera e creatività, Marni e Jil Sander sono eccellenze indiscusse del nostro made in Italy e siamo lieti che possano portare anche in Altagamma la loro energia”. Il marchio Jil Sander, fondato nel 1968 dalla signora Jil Sander, è stato acquisito dal gruppo Otb nel 2021. Marni invece è stato fondato a Milano nel 1994 ed è parte del gruppo di Renzo Rosso dal 2015.


“L’ingresso di Jil Sander e Marni in Altagamma è motivo di orgoglio per Otb, che condivide con la Fondazione l’obiettivo di valorizzare il prestigio del lusso Made in Italy nel mondo – dichiara Ubaldo Minelli, Ceo del Gruppo Otb – Siamo felici di fare squadra con alcune delle più importanti realtà italiane nei settori più distintivi per il nostro Paese”.

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lusso

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lussoMilano, 8 feb. (askanews) – Il gruppo Ermenegildo Zegna aprirà entro il 2026 un nuovo polo produttivo di eccellenza per calzature e pelletteria di lusso a Sala Baganza, in provincia di Parma. Il progetto nasce dalla volontà di espandere ulteriormente la propria capacità produttiva e di rafforzare e valorizzare l’artigianalità italiana.


Si prevede che la nuova struttura sarà completata entro dicembre 2026 e, a pieno regime, nel 2027, impiegherà oltre 300 persone. In accordo con le istituzioni locali, il nuovo polo produttivo, sorgerà nel territorio precollinare dell’Appenino settentrionale emiliano e si svilupperà su una superficie complessiva di circa 12.500 metri quadrati su un terreno di 10 ettari a poco più di 10 chilometri dal centro di Parma. “Le calzature e la pelletteria di lusso sono certamente fiori all’occhiello della produzione italiana – afferma Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato di Ermenegildo Zegna group, – Con questo progetto ampliamo ulteriormente la capacità produttiva e formiamo una nuova generazione di artigiani in grado di assicurare al nostro gruppo una continuità di talenti e competenze, contribuendo così a preservare l’essenza del made in Italy. Abbiamo deciso di puntare sul Parmense, che conosciamo oramai da molti anni data la nostra lunga tradizione artigianale nella regione, perché rappresenta un territorio ideale per lo sviluppo di questo progetto”.


Si tratterà di “una struttura all’avanguardia che risponderà alle esigenze di sviluppo legate ai brand del gruppo e si focalizzerà principalmente su calzature e pelletteria di lusso per uomo – si legge nella nota – supportando inoltre l’ulteriore crescita delle Triple Stitch. Il polo fungerà anche da centro di ricerca e sviluppo, rafforzando la capacità del gruppo nella produzione ‘su misura’”. Il progetto è curato dallo studio internazionale di architettura e interior design Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel, con sede a Milano.

Ovs punta a Goldenpoint: firmata lettera di intenti con gli azionisti

Ovs punta a Goldenpoint: firmata lettera di intenti con gli azionistiMilano, 6 feb. (askanews) – Ovs ha sottoscritto una lettera di intenti con gli azionisti di Goldenpoint, con l’obiettivo di sviluppare una possibile partnership industriale e accelerare la crescita nel segmento underwear. Lo comunica in una nota Ovs.


I termini essenziali della lettera prevedono un possibile iniziale investimento di Ovs in Goldenpoint mediante la contestuale acquisizione di una partecipazione di minoranza e la sottoscrizione di uno strumento finanziario che, nel medio termine, consentirebbe a discrezione di Ovs di essere convertito in una partecipazione di controllo. Sulla restante quota potrà essere prevista l’assegnazione di opzioni put&call in favore delle parti. Goldenpoint ha un fatturato di quasi 100 milioni di euro e conta su una rete di vendita di circa 380 negozi. La partnership è volta a migliorare la performance di Goldenpoint attraverso il rafforzamento dell’attuale offerta merceologica e l’ottenimento di sinergie derivanti dalla condivisione della supply chain del gruppo Ovs, nonché allo sviluppo di nuovi punti vendita.


La finalizzazione delle intese rimane subordinata al positivo completamento delle attività di due diligence, informa Ovs.

H&M -12,7% in Borsa dopo conti e uscita della A.d. Helmersson

H&M -12,7% in Borsa dopo conti e uscita della A.d. Helmersson

Roma, 31 gen. (askanews) – Hennes & Mauritz a picco in Borsa, nel pomeriggio le azioni del gruppo quotate sul mercato di Stoccolma cadono del 12,73% a 146,88 corone. Il tracollo si è innescato dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio e il contestuale inatteso annuncio della sostituzione dell’amministratore delegato, Helena Helmersson che dopo quattro anni alla guida ha deciso di lasciare la società.

Il 2023 si è chiuso per la società con un fatturato totale di 236 miliardi di corone svedesi, a fronte di 223 miliardi nel 2022. L’utile operativo è più che raddoppiato a 14,5 miliardi di corone e il margine è quasi raddoppiato al 6,2%. Tuttavia sul finale dell’anno le vendite in valuta locale hanno subito una contrazione del del 4% (tra il 1 dicembre e il 29 gennaio). Con un comunicato, H&M a riferito il nuovo Ad è Daniel Ervér, 42 enne che lavora a alla casa da diciott’anni in diversi ruoli e che attualmente ricopriva quello di responsabile del marchio.

Ermenegildo Zegna: nel 2023 i ricavi crescono a 1,9 miliardi (+27,6%)

Ermenegildo Zegna: nel 2023 i ricavi crescono a 1,9 miliardi (+27,6%)Milano, 31 gen. (askanews) – Nell’esercizio 2023, i ricavi del gruppo Ermenegildo Zegna hanno raggiunto quota 1,9 miliardi di euro, in aumento del 27,6% su base annua, con una crescita organica del 19,3%. Nel solo quarto trimestre, i ricavi sono stati pari a 570 milioni, in aumento del 40,1% su base annua, con una crescita organica del 19,6%, in accelerazione rispetto all’11,3% nel terzo trimestre.

“Sono molto orgoglioso del successo del gruppo nell’ultimo anno, come dimostrato dalla forte e continua crescita dei nostri ricavi”, ha commentato Ermenegildo Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato. “L’aumento significativo del fatturato nel 2023, in particolare nella nostra rete di negozi a gestione diretta, è un chiaro segnale che conferma come la domanda per i nostri marchi rimanga forte, e la nostra strategia di aumentarne la loro desiderabilità e di consolidarne il loro posizionamento come leader nel mercato del lusso sia efficace. I nostri brand – ha proseguito – hanno mostrato forte dinamismo a livello globale. Sono particolarmente incoraggiato dalla (nostra) costante crescita nell’area Emea, dalla forte performance negli Stati Uniti, trainati da Zegna nel direct-to-consumer, e dalla ripresa della Cina. La nostra ottima performance in tutte le aree geografiche più importanti – ha concluso – è coerente con i piani che abbiamo presentato a dicembre in occasione del nostro secondo Capital Markets Day al NYSE, e traccia un percorso che ci permetterà di raggiungere i nostri obiettivi a medio termine anche in un contesto che rimane sfidante”.

Saldi a rischio flop, secondo Federmoda Confcommercio vendite -8%

Saldi a rischio flop, secondo Federmoda Confcommercio vendite -8%Roma, 13 gen. (askanews) – Secondo un primo monitoraggio sulle imprese associate a Federazione Moda Italia-Confcommercio che hanno risposto al questionario sull’andamento dell’avvio dei saldi invernali, le vendite hanno registrato una flessione del 8% con il 55% delle imprese che ha rilevato un calo a fronte di un 24% stabile e 21% in incremento rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato che è ancora parziale, secondo quanto riporta l’associaizone con un comunicato, in quanto i saldi sono appena iniziati e durano generalmente circa sessanta giorni.

“Sicuramente alcuni fattori come il maltempo non hanno favorito una partenza dei saldi così brillante. Siamo comunque fiduciosi che, con il miglioramento della situazione climatica di questo fine settimana, verranno confermate le aspettative con un incremento dei clienti nei centri storici, nelle vie e piazze delle nostre città e dei nostri paesi”, ha commentato Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. “Per i consumatori ci sarà una grande possibilità di avere articoli di stagione a prezzi estremamente competitivi. Di certo – prosegue Felloni – le continue campagne di sconti ‘selvaggi’ lungo tutto l’anno dovranno essere oggetto di una seria regolamentazione”.

“Sono sempre più convinto che le Istituzioni dovranno sostenere la presenza dei negozi di moda all’interno delle nostre città e che la via della ripresa potrà passare lungo tre direttrici che abbiamo indicato al Tavolo della Moda – conclude il numero uno dell’associazione -: un’Iva agevolata sui prodotti di moda e in particolare su quelli Made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili e un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti”

Brunello Cucinelli: nel 2023 i ricavi superano 1,1 miliardi (+24%)

Brunello Cucinelli: nel 2023 i ricavi superano 1,1 miliardi (+24%)Milano, 8 gen. (askanews) – La casa di moda Brunello Cucinelli ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 1,139 miliardi di euro, in crescita del 23,9%. Si tratta del fatturato più alto della storia della maison dopo che il quarto trimestre ha riportato il migliore risultato di sempre in valore assoluto, con ricavi pari a 321 milioni (+15,6%).

L’inizio delle vendite della Primavera/Estate 2024, spiega il gruppo quotato a Piazza Affari, “è molto positivo e segue una bellissima raccolta ordini, facendoci immaginare un primo semestre molto interessante, contribuendo a rendere assolutamente concreta la nostra aspettativa di crescita per il 2024 nell’intorno del +10%”. Nel 2023, le vendite per aree geografiche vedono le Americhe registrare una crescita del 20,8%, l’Europa del +16,8%, l’Asia del +40,4%. Solida la struttura patrimoniale, con un indebitamento netto caratteristico in sostanziale parità e pari a circa 7 milioni.

“Si è concluso un altro anno che noi definiamo particolarmente significativo e nobile per il brand, con un aumento di fatturato del 23,9% e, vista l’eccellente qualità delle vendite, ci attendiamo un ottimo profitto”, ha commentato Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo. “Gli ottimi ordini in portafoglio della collezione Primavera-Estate 2024 e l’eccellente partenza delle vendite nelle nostre boutique e nei multibrand ci permettono la più ottimistica visione del primo semestre di questo anno. In considerazione di tutto ciò, confermiamo la nostra grande positività per questo anno dove immaginiamo una bella, gradevole e sana crescita intorno al 10%”.