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Auto, Csp: per 2024 stime vendite stabili a/a a 1,573 mln unità

Auto, Csp: per 2024 stime vendite stabili a/a a 1,573 mln unitàMilano, 5 dic. (askanews) – Per il 2024 la previsione per il mercato italiano dell’auto del Centro Studi Promotor, basata sull’indagine mensile con i concessionari, è di 1,573 milioni di auto, con un lievissimo calo sull’ultima previsione per il 2023 di 1,576 milioni (+19,7% sul 2022). A frenare il mercato, ha spiegato il presidente Gian Primo Quagliano durante la conferenza stampa annuale, è la fine dello smaltimento del portafoglio ordini accumulato nella fase di carenza di produzione che ha alimentato la crescita nella seconda parte del 2022 e nel 2023. “Questo portafoglio si sta però esaurendo nel corso del 2023 senza essere rimpinguato dall’afflusso di nuovi ordini per il forte incremento dei prezzi delle auto e questo spiega perché per il 2024, nonostante l’atteso ritorno di incentivi dall’inizio dell’anno, è corretto prevedere un volume di immatricolazioni sostanzialmente uguale a quello del 2023”, ha detto Quagliano.

Sempre dall’indagine Csp di novembre, emerge che sono stati due i principali fattori di freno all’acquisto di auto nel 2023, entrambi con il 68,3% di indicazioni: la riduzione del potere di acquisto delle famiglie per effetto dell’inflazione e il livello elevato dei prezzi delle auto. Importante anche la situazione economica in generale che viene ritenuta un freno al mercato con il 57,1% di indicazioni, l’esaurimento dei fondi per incentivi alle auto con emissioni di C02 da 61 a 135 gr/km (46% di indicazioni), l’incertezza per la transizione energetica (42,9%), la demonizzazione del diesel (23,8%) e i costi di esercizio (20,6%). In particolare a frenare l’acquisto delle elettriche, secondo i concessionari, sono i prezzi troppo elevati (87,3%), l’insufficiente dotazione di punti di ricarica (58,7%), la limitata autonomia (44,4%), l’inadeguatezza degli incentivi (41,3%), la minor flessibilità d’impiego dell’auto elettrica rispetto alle auto tradizionali (20,6%) e la resistenza al cambiamento (19%). Sugli incentivi, il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino ha ribadito la necessità di “rivedere il sistema fiscale, in particolare per quanto riguarda la detraibilità dell’Iva (oggi limitata a 3.600 euro) e inserire le partite Iva fra i beneficiari, che avrebbe anche il vantaggio di mettere sul mercato dell’usato fresco per svecchiare il parco circolante”. Sulle stime di immatricolazioni 2024 De Stefani ha sottolineato il peso che avranno le Km0 o autoimmatricolazioni, tornate a crescere negli ultimi mesi in particolare per le elettriche che però al momento hanno poco mercato. In merito al parco circolante, dai dati del Csp è emerso che dal 2000 ad oggi una parte preponderante delle immatricolazioni è andata a sostituire le auto radiate dal parco (rottamate o esportate), mentre solo una parte molto minore è andata ad aumentare la consistenza del parco circolante. Negli anni più bui della crisi dei mutui sub prime (2012-2013) le immatricolazioni non furono sufficienti per compensare tutte le radiazioni per cui non vi fu un incremento del parco ma un, sia pur modesto, decremento. Venendo alla crisi da pandemia che ancora affligge il mercato italiano: nel primo anno della crisi, cioè nel 2020, il 12% delle immatricolazioni auto andò ad incrementare il parco circolante, ma nel 2021 l’incremento del parco fu solo del 2% perché la carenza di auto nuove dovuta alla crisi nella fornitura consentiva di destinare auto nuove quasi esclusivamente alla domanda di sostituzione. La domanda invece per la prima auto o auto ulteriori rispetto a quelle già possedute era fortemente ostacolata, oltre che dalla crisi economica, anche, in carenza di auto da vendere, dalla scomparse degli sconti abitualmente praticati dai concessionari e anche da un vertiginoso aumento dei prezzi delle auto che tra il 2019 e il 2022 sono cresciuti del 34,3%.

“In questa situazione è aumentato fortemente il ricorso al mercato dell’usato da parte di acquirenti di prime auto o di auto aggiuntive che in tempi normali si sarebbero rivolti al mercato del nuovo con la conseguenza non solo di notevoli aumenti del prezzo dell’usato ma anche di creare opportunità di vendita per auto che in tempi normali sarebbero state rottamate”, ha spiegato Quagliano. Nel 2023 il parco circolante italiano grazie anche al contributo del mercato dell’usato toccherà, secondo i dati Csp, quota 40.839.063 pari a un indice di motorizzazione, cioè il rapporto fra vetture circolanti ed abitanti, di 0,69 fra i più alti al mondo. Questo perché in Italia il ricorso all’automobile come strumento di mobilità è molto elevato soprattutto a causa della conformazione del territorio e delle carenze del trasporto pubblico. Senza contare che l’automobile resta il mezzo di trasporto più gradito dagli italiani. Secondo le rilevazioni dell’Isfort nel 2022 in una scala da 1 (soddisfazione minima) a 10 (soddisfazione massima) l’auto privata ha un indice di soddisfazione di 8,2, contro il 7,8 della bicicletta, il 7,3 del treno e il 5,9 dell’autobus. Sempre secondo l’Isfort, tra il 2019 e il 2022 il numero degli spostamenti motorizzati e non motorizzati in Italia è passato dal 62,5% al 66,3% mentre gli spostamenti con mezzi pubblici sono passati dal 10,8% al 7,4%, gli spostamenti in moto solo saliti al 4,1% dal 2,6%, quelli in bicicletta dal 3,3% al 4,1% e quelli a piedi sono scesi dal 20,8% al 18%.

Vespa: il brand vale oltre 1 miliardo di euro

Vespa: il brand vale oltre 1 miliardo di euroMilano, 4 dic. (askanews) – Il brand Vespa è stato valutato oltre un miliardo di euro (1.079 milioni), con un incremento del 19% rispetto al valore del brand ottenuto nella precedente valutazione (906 milioni nel 2021). E’ il risultato dello studio commissionato dal Gruppo Piaggio alla global brand consultancy Interbrand su Vespa.

“Il termine iconico è spesso abusato, ma non c’è davvero altro modo per definire questo brand”, ha spiegato Manfredi Ricca, Global Chief Strategy Officer di Interbrand. “Vespa è un brand storico ma in continua evoluzione; è profondamente italiano e amato a livello globale; è premium e allo stesso tempo inclusivo. Il nostro lavoro di valutazione non solo mette in numeri il successo di questo brand desiderato e richiesto, ma mostra anche che Vespa può incarnare valori come libertà e gioia di vivere, conquistando nuove arene oltre i confini della mobilità. La portata e il successo delle collaborazioni lo dimostrano”. Il brand Vespa, sottolinea Piaggio, conferma la propria leadership nei mercati europei e ha incrementato la sua rilevanza negli Stati Uniti e in Asia, mostrando una crescita soprattutto in Indonesia, Paese in cui il gruppo ha recentemente inaugurato un nuovo stabilimento per il mercalo locale. Infine, le recenti partnership con Dior, il film Disney Pixar Luca, Justin Bieber, Lego e in ultimo Mickey Mouse hanno contribuito a rafforzare ulteriormente il Dna unico del brand. I risultati indicano che nel complesso scenario dell’attuale contesto macroeconomico, il brand Vespa svolge la duplice funzione di mitigatore del rischio e di autentico acceleratore del business.

Stellantis, a novembre Jeep 4xe leader fra i plug-in con il 16,3%

Stellantis, a novembre Jeep 4xe leader fra i plug-in con il 16,3%Milano, 1 dic. (askanews) – A novembre Jeep, brand Stellantis, mantiene la leadership nel mercato dei veicoli Plug-In Hybrid. La quota di mercato dei suv Jeep 4xe nel comparto Phev si attesta sul 16,3% nell’anno, saldamente al primo posto trainata da Renegade 4xe e Compass 4xe prodotti a Melfi (PZ). Jeep Compass è anche il suv di segmento C più venduto, considerando ogni alimentazione.

Jeep Avenger, il primo suv del brand disegnato presso il Jeep Design Studio di Torino e il primo ad aggiudicarsi il titolo di Auto dell’Anno 2023, per il secondo mese consecutivo si conferma il B-Suv più venduto, oltre che il B-Suv 100% elettrico più venduto a novembre e nel 2023 nel suo complesso. Tenendo conto di ogni alimentazione, il brand chiude il mese di novembre con una quota complessiva del 4,66%, in crescita di quasi un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2022: tra le passenger cars, Jeep è all’ottavo posto in Italia sia a novembre, sia complessivamente nel 2023.

Moto, Ancma: vendite novembre +1,8%, verso anno migliore dal 2011

Moto, Ancma: vendite novembre +1,8%, verso anno migliore dal 2011Milano, 1 dic. (askanews) – Con un solido +15,2%, sono le moto a sostenere il mercato delle due ruote a motore di novembre che, malgrado una flessione importante dei ciclomotori, chiude ancora in positivo. Il 2023 continua così a confermarsi come l’anno migliore dal 2011 per l’andamento delle immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori in Italia. È questo il quadro che emerge dal comunicato stampa sull’andamento del mercato mensile diffuso in serata da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).

Con 16.784 unità vendute, novembre risulta il mese meno performante per un mercato 2023, che comunque rimane in territorio positivo (1,78% sul 2022). Come anticipato, continua robusta la crescita delle moto, con un incremento del 15,26% e 7.363 unità immatricolate. Per la prima volta nel corso del 2023 si assiste invece a una flessione del mercato scooter (complice anche l’andamento negativo del settore elettrico e il confronto con il +43% del novembre 2022), che perde il 3,88% e mette in strada 8.382 mezzi; particolarmente critica la situazione dei ciclomotori, che chiudono novembre con 1.039 veicoli registrati e un calo del 24,82%. Nonostante il rallentamento del mese, il mercato cumulato del 2023 continua a crescere a doppia cifra: +16,07% e 327.866 unità venute. La migliore performance rimane quella degli scooter che targano 168.942 veicoli, pari a un incremento del 21,22%; ottimo anche l’andamento delle moto, che crescono del 14,84% e immatricolano 141.031 mezzi; i ciclomotori rimangono fanalino di coda con 17.893 unità venute pari a una flessione dell’11,87%.

“L’esaurimento degli incentivi statali paralizza il mercato elettrico, che chiude novembre con una flessione del 63,68% – il peggior risultato dell’anno – e soli 544 veicoli messi in strada. Particolarmente difficile la situazione degli scooter, che lasciano sul terreno 70,98 punti percentuali, targando 285 unità. “Alla luce di questi dati – si legge nella nota di Ancma – appare necessaria l’immediata riattivazione degli incentivi recuperando i 5,6 milioni di euro avanzati dalla campagna 2022 e rimasti ad oggi inutilizzati. In vista della prevedibile affermazione del mercato dei quadricicli elettrici nel corso del 2024 appare inoltre improrogabile l’incremento del fondo Ecobouns dedicato alla categoria L”.

Alla luce della discussione parlamentare in atto sulla revisione del Codice della strada, Ancma ha infine auspicato “l’accoglimento del pacchetto di richieste per promuovere ulteriormente l’utilizzo delle due ruote che l’associazione ha sottoposto al Governo, anche in considerazione del trend positivo delle vendite”.

Auto, Anfia: a novembre elettrificate al 47,7%, bev al 5,7% (+55%)

Auto, Anfia: a novembre elettrificate al 47,7%, bev al 5,7% (+55%)Milano, 1 dic. (askanews) – Con i dati di novembre (+16,2%), il mercato dell’auto “conferma il trend positivo del cumulato gennaio-novembre rispetto all’anno precedente, ferma restando la significativa distanza rispetto ai volumi pre-pandemia (-18% su gennaio-novembre 2019)”, afferma Roberto Vavassori, presidente di Anfia.

Per il 2023, Anfia stima 1,58 milioni di immatricolazioni complessive (+20% circa rispetto al 2022). “Con la fine dell’anno, il consuntivo dell’ecobonus auto 2023 mostra un avanzo di circa 300 milioni di euro, che, peraltro, si somma ai 250 milioni restanti dall’ecobonus 2022 e non ancora riallocati. Segno che gli incentivi all’acquisto delle vetture green, previsti anche per il 2024, vanno rimodulati e resi più attrattivi per i consumatori”, afferma Vavassori.

Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di novembre in aumento del 20,2%, con una quota di mercato al 28%, mentre le diesel calano del 7,3%, con una quota al 14,3%. Nei primi undici mesi del 2023 le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 22,4% e quelle di auto diesel dell’8,4%, rispettivamente con quote di mercato del 28,4% e del 17,6%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di novembre, il 57,7% del mercato, con volumi in crescita del 21,9% rispetto a quelli di novembre 2022. Nel cumulato crescono del 23,2% con una quota del 53,9%. Tra queste, le autovetture elettrificate (Bev e vetture ibride di tutti i tipi) rappresentano il 47,7% del mercato di novembre e il 44,7% del cumulato, in aumento del 27,9% nel mese e del 25,6% negli undici mesi.

Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano del 31,2% nel mese, con una quota del 37,8%; nel cumulato crescono del 27,9%, con una quota del 36,2%. Le ricaricabili (Bev e Phev) aumentano del 16,6% a novembre e rappresentano il 9,8% del mercato del mese (a novembre 2022 era già del 9,8%); nel cumulato crescono del 16,5% e hanno una quota dell’8,5% (-0,3 p.p.). Le auto elettriche hanno una quota del 5,7% nel mese e del 4,1% nel cumulato; le vendite aumentano del 55,5% a novembre e del 33,4% nel cumulato. Le ibride plug-in calano del 13,5% a novembre, mantengono una variazione positiva nel cumulato (+4,4% negli undici mesi) e rappresentano il 4,1% delle immatricolazioni di novembre.

Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10% dell’immatricolato di novembre, quasi interamente composto da autovetture Gpl (in incremento dell’1,2% nel mese). Un marginale 0,2% è da ascrivere alle autovetture a metano, che, nel mese, diminuiscono del 46,3%. Fra i modelli negli undici mesi, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano rispettivamente la prima, seconda e quinta posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le Phev, Jeep Compass è il modello più venduto, mentre Jeep Renegade è al quinto posto e Alfa Romeo Tonale al nono. Tra le elettriche, Fiat 500 risulta il terzo modello più venduto dopo Tesla Model Y e Model 3, mentre Peugeot 208 occupa l’ottava posizione.

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentivi

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentiviMilano, 1 dic. (askanews) – Con 139.278 immatricolazioni, il mercato dell’auto registra di nuovo un incremento a doppia cifra, a +16,2% rispetto a novembre 2022 che aveva segnato +14,7%, ma il calo rispetto a novembre 2019 è ancora del 7,8% e del -18,1% negli 11 mesi.

“Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l’Unrae ribadisce l’urgenza di intervenire sull’attuale schema incentivi, attraverso un provvedimento che interrompa le indiscrezioni di stampa e l’attendismo che si è creato sul mercato, che non si riflette ancora nei dati delle immatricolazioni”, afferma il presidente di Unrae, Michele Crisci. Nel dettaglio Unrae chiede un innalzamento del price cap e l’estensione dell’incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno, per rendere le stesse regole più fruibili, maggiormente indirizzate ai target europei e utili ad un accelerato rinnovo del parco.

Ma la sola revisione degli incentivi non basta: “Richiamiamo ancora una volta – aggiunge Michele Crisci – la necessità di una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco complessivo circolante”.

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unità

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Negli 11 mesi del 2023 il mercato dell’auto è cresciuto del 20,1% a 1.455.271 milioni di unità, ma rispetto ai livelli pre-covid del 2019 il calo è ancora del 18,1%.

Per il 2023 secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, le immatricolazioni si attesteranno a quota 1.576.000. “Il livello ante-pandemia, che era ed è l’obiettivo da raggiungere, resta quindi lontano”. Dall’inchiesta congiunturale di Csp su un campione di concessionari emerge che le vendite 2023 sono state frenate essenzialmente da tre fattori: la situazione economica delle famiglie aggravata dalla riduzione del potere d’acquisto per effetto dell’inflazione, i livelli decisamente elevati raggiunti dai listini e la situazione economica generale. Particolarmente critica appare poi la situazione per le vendite di auto elettriche la cui quota sfiora in Italia il 4% contro il 15,2% dell’Europa Occidentale.

Per i prossimi mesi dall’indagine emerge una “notevole cautela”. In particolare, il 63% degli interpellati indica su bassi livelli gli ordini acquisiti in novembre, mentre il 33% indica bassi livelli di giacenze di autovetture presso i concessionari con conseguenti difficoltà di consegna anche per vetture da tempo ordinate, il 49% indica i prezzi su alti livelli e il 44% si attende, tra l’altro, ulteriori aumenti dei listini delle auto. “Le prospettive per il 2024 non appaiono quindi particolarmente favorevoli. D’altra parte, a fronte di una previsione di crescita del Pil dell’1%, per il 2024, vi sono le incognite legate al ritorno del patto di stabilità, la cui sospensione nel 2020 ha consentito di recuperare rapidamente il crollo del Pil legato alla pandemia, e il cui ritorno potrebbe riaprire vecchie ferite”, spiega Quagliano.   Le previsioni del Centro Studi Promotor per il mercato dell’auto nel prossimo anno verranno divulgate martedì 5 dicembre alle 11 nel corso della 30esima conferenza stampa annuale del Csp, che si terrà martedì 5 dicembre a Milano.

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unità

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Stellantis chiude il mese di novembre con immatricolazioni in crescita del 9,8% a 40.808 unità. La quota di mercato, secondo dati Dataforce elaborati da Stellantis, è pari al 29,3% rispetto al 30,9% di novembre 2022. Nei primi 11 mesi le vendite sono aumentate del 10,1% a 472.715 unità, mentre la quota di mercato è pari al 32,5% rispetto al 35,4% dello stesso periodo 2022.

Nella classifica delle top i modelli Stellantis sono 4: Fiat Panda al primo posto con 11.179 unità, Lancia Ypsilon a 3.998, Jeep Avenger (3.287) e Citroen C3 (2.817). Fra i brand Stellantis in evidenza Fiat +7,1% a 15.092 unità, Citroen +13,1% a 4.300 unità, Jeep +26,9% a 5.837, Opel +20,3% a 3.025, Alfa Romeo +71,7% a 2.728 e Lancia +11,1% a 3.998. In calo Peugeot -11,6% a 5.383 unità, Ds -25,9% a 456 unità, Maserati -33,9% a 273 unità.

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unità

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Prosegue la crescita del mercato dell’auto che a novembre registra una crescita delle immatricolazioni del 16,19% a 139.278 unità. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Negli 11 mesi la crescita è del 20,9% a 1.455.271 unità.

I trasferimenti di proprietà sono stati 469.979 invece a fronte di 415.438 passaggi registrati a novembre 2022, con un aumento del 13,13%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 609.257, ha interessato per il 22,86% vetture nuove e per il 77,14% vetture usate.

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”Roma, 29 nov. (askanews) – Con una sentenza emanata oggi, il Tribunale dell’Unione europea ha dato ragione alla Piaggio sul marchio “Vespa”. Tenendo conto delle evidenze prodotte dalla casa italiana sulla riconoscibilità del marchio su scala europea e globale, anche per l’uso del celebre scooter in film storici come “Vacanze romane”, o per la presenza di club “Vespa” in vari Stati membri, i giudici Ue hanno sancito l’errore del provvedimento di annullamento della registrazione del marchio da parte dell’Euipo – l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale – che era stato richiesto da un gruppo cinese.

Secondo quanto quanto riporta un comunicato, nel 2013 Piaggio aveva presentato la domanda di registrazione del marchio Ue all’Euipo, per il segno tridimensionale corrispondente alla forma di uno scooter “Vespa”. Questo marchio è stato registrato il 16 gennaio 2014 per le classi di prodotti “scooter” e “modelli ridotti di scooter”. Ma la Zhejiang Zhongneng Industry Group Co. Ltd, società cinese di motocicli, ha presentato all’Euipo una domanda di nullità del marchio. E il 25 ottobre 2021 Euipo ha accolto la richiesta della società cinese a causa della mancanza di prova del carattere distintivo del marchio che rappresenta uno scooter.

La Piaggio ha successivamente proposto un ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea contro quest’ultima decisione dell’Euipo. Con la sentenza odierna, il Tribunale dà ragione alla Piaggio, affermando che gli elementi di prova dimostrano il carattere distintivo acquisito dall’uso del marchio nell’insieme dell’Unione. Un marchio Ue registrato non può essere dichiarato nullo se, per l’uso che ne è stato fatto, ha acquisito un carattere distintivo dopo la registrazione.

Piaggio ha presentato a Euipo diversi elementi di prova pertinenti, prosegue il comunicato, quali sondaggi d’opinione, dati relativi al volume delle vendite, nonché la circostanza della presenza della “Vespa” al Museum of Modern Art di New York, l’utilizzo degli scooter “Vespa” in film di fama mondiale come “Vacanze romane” o ancora la presenza di club “Vespa” in numerosi Stati membri. Questi elementi indicano il carattere iconico della “Vespa” e quindi la sua riconoscibilità globale nell’insieme dell’Unione. Annullando la registrazione del marchio, l’Euipo ha dunque commesso un errore di valutazione di tali elementi. Una eventuale impugnazione, limitata alle questioni di diritto, può essere proposta dinanzi alla Corte contro la decisione del Tribunale, entro un termine di due mesi e dieci giorni a decorrere dalla notifica. L’impugnazione sarà soggetta ad una procedura di ammissione preliminare. A tal fine essa dovrà essere accompagnata da una domanda di ammissione che esponga la o le questioni importanti sollevate dall’impugnazione per l’unità, la coerenza o lo sviluppo del diritto dell’Unione.