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Auto, 6 Paesi appoggiano Italia su anticipo revisione regole Ue

Auto, 6 Paesi appoggiano Italia su anticipo revisione regole UeRoma, 27 nov. (askanews) – Mentre ogni giorno è un susseguirsi di notizie negative per l’auto e tutti i settori ad essa correlati in Europa – ieri il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, parlava di “bollettino di guerra”, e oggi è arrivato l’annuncio di Stellantis di nuova sospensione dal 2 dicembre all’8 gennaio delle attività delle carrozzerie agli impianti di Mirafiori – sono saliti a 6 i paesi dell’Unione europea che appoggiano la richiesta di Roma di anticipare la revisione delle norme Ue sulle riduzioni delle emissioni.


Nel mirino c’è soprattutto la messa al bando dei propulsori endotermici dal 2035. L’Italia, assieme alla Repubblica Ceca, ha elaborato un documento (non Paper) su cui spera di richiamare ulteriori consensi al Consiglio competitività che si svolgerà domani. Hanno già aderito al non paper Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. E secondo fonti del Mimit, altri Paesi membri potrebbero unirsi al gruppo nel corso delle prossime ore, o manifestare il proprio sostegno durante la discussione a Bruxelles, segno di una crescente attenzione verso le proposte avanzate.


Le proposte italiane hanno anche ottenuto l’appoggio di Confindustria e delle associazioni degli industriali di Germania e Francia, Bdi e Medef: hanno sottoscritto un documento nel sesto forum trilaterale che si è svolto a Parigi venerdì scorso. Anche Confapi, insieme alle maggiori Associazioni europee delle Pmi industriali (Germania, Francia, Austria, Repubblica Ceca) che fanno parte di European Entrepreneurs Cea-Pme, la Confederazione europea della Piccola e media industria, ha sottoscritto un documento di supporto per la proposta italiana. Il non paper, spiegano del fonti del Mimit, si pone l’obiettivo di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. Termine e target che non vengono messi in discussione, ma che si ritengono sostenibili e realisticamente raggiungibili solo attraverso una revisione tempestiva del regolamento. I Paesi chiedono inoltre di anticipare anche la revisione degli standard di emissione dei veicoli pesanti, attualmente fissata al 2027.


Il documento pone l’accento anche sull’importanza di adottare il principio di neutralità tecnologica, così come auspicato dal rapporto di Mario Draghi, aprendo così la strada a una gamma più ampia di soluzioni per l’alimentazione a basse emissioni dei veicoli, compresi i motori a combustione interna alimentati in modo sostenibile, che dovrebbero essere presi in considerazione attraverso il corretto utilizzo di propulsori alternativi. Un approccio di calcolo delle emissioni “alternativo”, che permetterebbe di sostenere la competitività dell’industria europea, salvaguardando al contempo i posti di lavoro e promuovendo un approccio tecnologico diversificato. Un altro tema cruciale affrontato dal non paper riguarda la necessità di risorse comuni per sostenere il settore, con l’obiettivo di recuperare competitività sul piano globale, promuovendo un piano di incentivi per i consumatori europei, che siano stabili, continuativi e duraturi nel tempo.


In primo piano anche il nodo dell’approvvigionamento di materie prime critiche, indispensabili per la produzione di batterie elettriche e per il consolidamento della filiera industriale del continente. Inoltre, il documento sottoscritto dai 7 Paesi evidenzia come il rallentamento nella diffusione dei veicoli elettrici renda complesso rispettare i primi target intermedi previsti dal regolamento, come quello del 15% di riduzione delle emissioni di Co2 entro il 2025. Una clausola, dicono ancora le fonti del ministero italiano coinvolto, che porterebbe a pesanti sanzioni previste per le aziende non conformi, che potrebbero tradursi in una cifra complessiva tra i 15 e i 17 miliardi di euro nel 2025. Di fatto altra pioggia sul bagnato: Sempre ieri Urso ricordava come si stiano moltiplicando gli annunci di chiusure di impianti sull’automotive in Europa. Roma, Praga e le altre Capitali chiedono, infine, l’istituzione di un forum di partenariato tra il settore automobilistico, la Commissione europea e gli Stati membri per discutere la strategia industriale del continente. Al di là delle ambizioni del governo italiano, la manovra per raggiungere questi risultati passa comunque da procedure articolate. Il consiglio Ue non può decidere da solo. La strategia potrebbe allora essere quella di raggiungere una massa critica di Paesi tale da convincere la Commissione a formulare una proposta per rimettere mano a queste normative in maniera anticipata. (fonte immagine: European Council).

Auto, Fidanza (Fdi): urgente anticipare revisione norme Ue emissioni

Auto, Fidanza (Fdi): urgente anticipare revisione norme Ue emissioniStrasburgo, 27 nov. (askanews) – Uno dei temi più importanti su cui il nuovo Parlamento europeo dovrà esprimersi nei prossimi mesi è quello dell’attuale crisi del settore automotive e della revisione del regolamento che ha fissato l’obiettivo delle auto nuove a zero emissioni di CO2 entro il 2035. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi, durante il dibattito in plenaria a Strasburgo prima di ottenere la fiducia per il secondo secondo mandato del suo Esecutivo, che organizzerà uno “dialogo strategico” con i portatori d’interesse del settore, per ascoltarne le esigenze.


Ma per il capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, c’è il rischio che questo prenda troppo tempo. “Il rischio che noi vediamo, dopo l’analogo dialogo strategico sull’agricoltura che abbiamo seguito nei mesi scorsi e che è durato molti mesi, è che noi non abbiamo molti mesi per dare una risposta alla crisi del settore dell’automotive. Noi abbiamo un’urgenza massima. E la prima urgenza, intanto, è l’entrata in vigore delle multe nei confronti dei produttori” delle auto che non rispettano i nuovi limiti alle emissioni che erano da rispettare entro il 2025. Le sanzioni – ha continuato Fidanza – verranno applicate “dal primo gennaio, e questo ci porta a dovere intervenire da subito per fare in modo che questo multe non partano. E poi – ha aggiunto Fidanza – c’è l’urgenza di riaprire l’intero dossier, in particolar modo Come sta facendo il governo italiano attraverso il suo ‘non paper’, che verrà presentato al Consiglio Competitività dell’Ue di giovedì (domani, con il ministro Adolfo Urso, ndr) per riaprire la partita della neutralità tecnologica”.


Il ‘non paper’, che chiede àlla Commissione europea di anticipare all’inizio del 2025, invece che del 2026, la revisione del regolamento Ue sulle auto, è stato presentato dall’Italia e dalla Repubblica Ceca, hanno già aderito al non paper Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. “Noi abbiamo bisogno – ha sottolineato capo delegazione di Fdi -di rilanciare il settore automotive nel segno della competitività e nel segno della libertà di utilizzare tutte le tecnologie che possano contribuire alla riduzione delle emissioni. Diciamo ‘no’ alla dittatura dell’elettrico tutto e subito, e ‘sì’ all’apertura a tutte le tecnologie disponibili. Questa è la nostra linea ed è anche la linea del governo italiano, che sta mitendo nuovi consensi”.


“Ed è quello su cui lavoreremo qui: ci auguriamo peraltro che già la plenaria di dicembre” del Parlamenrto europeo “possa essere l’occasione per discutere le mozioni dei gruppi politici sull’automotive, che furono rimandate in occasione del dibattito che svolgemmo in una sessione precedente, e che invece sono urgenti proprio alla luce – ha concluso Fidanza – della scadenza del primo gennaio”.

Stellantis sospende attività carrozzerie Mirafiori dal 2 dicembre

Stellantis sospende attività carrozzerie Mirafiori dal 2 dicembreRoma, 27 nov. (askanews) – Stellantis ha annunciato che procederà alla sospensione dell’attività delle carrozzerie al complesso di Mirafiori dal 2 al 17 dicembre, cui seguirà la chiusura collettiva dell’intero impianto – già precedentemente prevista in base ad accordi sindacali per le feste di fine anno – dal 18 dicembre al 5 gennaio. La ragione, spiega il gruppo in una comunicazione alle organizzazioni sindacali, è la persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti.


Il segmento city car Bev in Europa nei primi 10 mesi dell’anno si è ridotto del 54% rispetto allo stesso periodo del 2023 e, allo stesso tempo in Italia, il mix Bev è su livelli molto bassi intorno al 4%. Questo, prosegue Stellantis, non è sufficiente a mantenere una continuità nella produzione. In questo scenario la scelta di produrre la nuova 500 ibrida a Mirafiori è coerente con la responsabilità sociale del Brand. In un contesto europeo caratterizzato da una domanda in calo, sovracapacità produttiva e la necessità di riconversione indicata dalla normativa, oltre alla concorrenza asiatica, Stellantis è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa cruciale fase della transizione verso l’adeguamento e l’adozione delle nuove piattaforme tecnologiche.


L’Azienda, si legge, continua a mettere in atto tutti gli strumenti offerti dalla normativa vigente, con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto della transizione sul fabbisogno di manodopera. Per questo è necessario assicurare anche per il prossimo anno il fondo per la cassa integrazione a cui anche noi, come tutte le aziende contribuiamo. Lo stop riguarda solo le Carrozzerie e non il resto del complesso di Mirafiori, precisa il gruppo, dove va ricordato che ci sono cinque stabilimenti e uffici amministrativi di varie entità, con circa 13.000 persone complessivamente.


Mirafiori, infatti, sta vivendo una profonda trasformazione, verso un vero e proprio polo di innovazione e sviluppo a livello globale, scelta cruciale per vincere la sfida della transizione verso la mobilità sostenibile a cui siamo chiamati. Una visione che prevede un processo di investimenti nel comprensorio torinese e nell’industria automobilistica italiana, finalizzato alla creazione del Mirafiori Automotive Park 2030, che ha al suo interno eccellenze tecnologiche globali, tra cui, la produzione di cambi elettrificati a doppia frizione (eDCT), il Plant di Economia Circolare e il Battery Technology Center. Stellantis è accanto a tutte le sue persone in questo momento turbolento, con l’obiettivo di garantire continuità e crescita, confermando il ruolo dell’Italia come uno dei pilastri globali del Gruppo. Si tratta di un percorso impegnativo, che non risparmia scelte difficili e non offre soluzioni a portata di mano, ma esige unità d’intenti e visione, conclude la società, necessarie per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutto l’ecosistema Italia, nel futuro.

Ducati, Domenicali: siamo nel momento migliore della nostra storia

Ducati, Domenicali: siamo nel momento migliore della nostra storiaBologna, 27 nov. (askanews) – Ducati è un’azienda che “non solo dal punto di vista sportivo ha ottenuto dei risultati pazzeschi” e “oggi è nel momento migliore della propria storia”. Lo ha detto l’amministratore delegato Claudio Domenicali, durante la presentazione del progetto The speed of innovation nato dalla collaborazione tra Tim e Ducati Corse nel quartier generale di Borgo Panigale.


“Il marchio Ducati nel 2026 compie cent’anni – ha ricordato Domenicali -. E’ una grande storia. Un marchio con radici molto profonde. Presentiamo un’azienda che oggi è nel momento migliore della propria storia. Un’azienda che non solo dal punto di vista sportivo ha ottenuto dei risultati pazzeschi – quest’anno abbiamo vinto 19 gare su 20 -, parla tantissimo un campionato che rappresenta in qualche modo il punto più alto della tecnologia del mondo delle due ruote, un’eccellenza italiana straordinaria dal punto di vista tecnologico”. “Ducati – ha proseguito l’amministratore delegato – è tesa ad accoppiare questa tecnologia in modo che noi definiamo magico con tutto quello che è la bellezza e l’esperienza. Quindi una tecnologia non fine a se stessa ma come” strumento “per vivere un’esperienza unica”.

Automotive, Urso: nella Ue “è collasso, un bollettino di guerra”

Automotive, Urso: nella Ue “è collasso, un bollettino di guerra”Roma, 26 nov. (askanews) – Sull’automotive in Europa la situazione “è drammatica, siamo al collasso”, ci si trova di fronte un vero e proprio “bollettino di guerra”, con chiusure di impianti, perfino sulla fabbricazione di batterie. Ed è quindi cruciale rimettere mano alle politiche industriali europee sul settore, per questo il governo italiano lancia un appello agli altri Paesi europei affinché il 28, al consiglio competitività, convergano in questa direzione. Lo ha spiegato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, al termine della riunione oggi a palazzo Piacentini con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto metalmeccanico.


“Prendiamo atto che la crisi dell’auto in Europa è talmente evidente che siamo ormai al collasso. Non soltanto sono sospesi gli investimenti programmati, come quelli a Termoli o in Germania, ma addirittura chiudono le fabbriche delle batterie elettriche erano state già realizzate. In questo momento la situazione è davvero drammatica, perché le principali case automobilistiche europee hanno già annunciato la chiusura di interi stabilimenti, non solo in Germania, ma anche in altri paesi europei. E anche altre case automobilistiche . Ha proseguito – per esempio americane, che producono in Europa, hanno annunciato drastici ridimensionamenti dei loro impianti industriali”. “Insomma, in questo momento abbiamo davanti un bollettino di guerra: la chiusura di interi stabilimenti di auto in Europa e la rinuncia ai progetti di realizzare le batterie elettriche nel nostro continente. Dobbiamo intervenire subito – ha detto Urso – cambiando la politica industriale, affinché sia sostenibile per le imprese, per il lavoro europeo, rispetto alla concorrenza a volte addirittura sleale di altri continenti, di altri attori”.


Urso, in vista del Consiglio competitività, ha illustrato ai sindacati del settore la posizione italiana sulla revisione dei regolamenti nel settore dell’auto e della siderurgia. “Abbiamo avuto un confronto molto positivo. Costruttivo – ha detto – perché andiamo tutti nella stessa direzione quella di cambiare la politica industriale dell’Europa, a cominciare dal settore dell’automotive, per renderla sostenibile e per raggiungere insieme davvero l’obiettivo della piena decarbonizzazione nel 2035”.


“Per questo è assolutamente necessario rivedere, come chiediamo in Europa, modalità e tempistiche, anche attraverso una piena adesione alla neutralità tecnologica”. Su queste richieste per l’Italia Urso ha da tempo presentato un documento (non paper) che mira a anticipare i tempi della revisione delle regole comuni sull’auto e su cui si è assistito a un crescente interesse da parte di altri paesi Ue. “Il 28, tra poche ore, ci aspettiamo che gli altri paesi europei convergano in questa direzione – è l’appello di Urso – perché penso che ci sia ormai la consapevolezza in Europa che occorre intervenire subito per cambiare le regole e raggiungere la piena sostenibilità, la competitività dell’industria europea dell’auto, che oggi è seriamente compromessa”.

Mini Aceman, il crossover nato 100% elettrico

Mini Aceman, il crossover nato 100% elettricoMilano, 23 nov. (askanews) – Si posiziona a metà fra la Mini Cooper e la più grande Countryman. E’ la nuova Mini Aceman, il crossover elettrico che punta su connettività, go-kart feeling e sostenibilità lungo tutto la filiera di produzione.


La Mini Aceman prodotta in Cina in joint venture con Great Wall Motors (Gwm) è costruita su una nuova piattaforma elettrica ed è soggetta a una tassazione del 27,5%, cui bisogna aggiungere il 10% già esistente (37,5% il totale). Un extra costo che Mini per il momento ha deciso di non ribaltare sul listino: i prezzi della versione entry level E partono da 32.100 euro. Due le versioni al debutto negli allestimenti Essential, Favoured, Classic e John Cooper Works: la E con batteria da 42,5 kW un potenza di 184 CV e 305 km di autonomia e la SE con batteria più capiente da 54,2 kW, 218 CV e 406 km di autonomia. Le batterie supportano una ricarica a 75 e 95 kW. E’ prevista anche una versione John Cooper Works (Jcw) da 258 CV e 355 km di autonomia.


La Aceman misura circa 4 metri (4,07) e all’interno riprende il design minimal delle nuove Mini con un grande display oled touch al centro e sotto la toggle bar di controllo. I materiali sono in parte riciclati. Mini Aceman dispone di cinque posti e di un bagagliaio da 300 litri (mille litri con i sedili abbattuti). E’ possibile personalizzare il look dei fari anteriori e posteriori e le luci dell’abitacolo (con i Mini Experience Modes), acquistare servizi digitali come la navigazione con traffico e in 3D e app sullo store dedicato. Gli Adas sono di ultima generazione con le funzioni parking e driving assistant con alcuni upgrade, come il parcheggio da remoto, offerti come optional. Al debutto l’assistente vocale attivabile con “Hey Mini!” e la digital key su smartphone. I prezzi della versione SE partono da 35.500 euro, fino ai 44.500 del top di gamma eJcw.


Per rimarcare la centralità della sostenibilità, Mini ha presentato il progetto realizzato quest’anno insieme agli studenti di Sos School of Sustainability, fondata nel 2015 da Mario Cucinella che offre un programma post-laurea di 9 mesi nell’ambito dell’Architettura e Design Sostenibile. Si tratta del “Design for the circular economy”, focalizzato sulla rigenerazione dei rifiuti per realizzare un luogo di incontro urbano dove l’arredo è pensato per dare una seconda vita alla plastica raccolta da Plastic Free con il supporto di Mini. Nata nel 2019, la Onlus ha visto più di 35mila volontari coinvolti in oltre 300 città nel 2023 e 2024, con una raccolta di 650 kg di mozziconi e quasi 400mila Kg di plastica e rifiuti tolti da spiagge, aree verdi e aree urbane italiane. L’installazione, una struttura a nuvola con sedute realizzate con la stampa 3D, prevede l’utilizzo di 423kg di rifiuti urbani recuperati.

Stellantis: prime immagini del bev DS che sarà prodotto a Melfi

Stellantis: prime immagini del bev DS che sarà prodotto a MelfiMilano, 21 nov. (askanews) – DS Automobiles svela le prime immagine del nuovo modello elettrico che sarà prodotto dal marchio premium di Stellantis nello stabilimento di Melfi, in Italia, e commercializzato nel 2025. Oltre 50 esemplari di pre-produzione stanno infatti avviando una nuova fase di messa a punto con una livrea speciale che riprende i colori della DS E-Tense FE25 iscritta al Campionato Fia Formula E.


La nuova DS ha un’autonomia di 750 km nel ciclo Wltp grazie anche a un’aerodinamica ottimizzata con prese d’aria attive nel paraurti anteriore per favorire il raffreddamento. La presentazione ufficiale della nuova vettura di DS Automobiles è prevista entro la fine dell’anno.

Tesla vola dopo report su norme Trump per auto guida autonoma

Tesla vola dopo report su norme Trump per auto guida autonomaNew York, 18 nov. (askanews) – Le azioni Tesla sono balzate del 6,3%,lunedi’, in apertura di Wall Street a seguito di un report analizzato da Bloomberg e CNBC secondo cui il team di transizione del presidente eletto Donald Trump sta pianificando l’adozione di un quadro federale per regolamentare i veicoli a guida autonoma, facendone una priorita’ assoluta per il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti.


Le auto a guida autonoma sono il pallino di Elon Musk, Ceo della casa automobilistica e stretto collaboratore di Donald Trump che lo ha nomiato a guida del neonato Dipartimento per l’efficienza governativa, assieme a Vivek Ramaswamy. L’annuncio del quadro normativo favorira’ l’azienda di Musk che in ottobre ha presentato il suo primo “robotaxi”, un veicolo autonomo in grado di guidare le persone a destinazione senza la necessita’ di supervisione umana. Il veicolo a due posti lanciato in ottobre costa 30.000 dollari e non ha pedali e volante.

Kia EV3, il suv compatto ma spazioso con 600 km di autonomia

Kia EV3, il suv compatto ma spazioso con 600 km di autonomiaMilano, 15 nov. (askanews) – Con il lancio della EV3 elettrica, Kia punta alla conquista del segmento dei suv compatti che vale circa un quarto del mercato europeo e conta competitor di successo come la Volvo EX30. La EV3, terzo modello della serie EV dopo la EV6 e la EV9, è il primo suv da volumi nato elettrico e pensato per il mercato europeo nell’ambito del piano S, che prevede il lancio di 11 bev entro il 2026 (15 nel 2027) e una gamma completamente elettrica in Europa entro il 2035. Per il mercato italiano, l’obiettivo di Kia è di vendere circa 200-250 EV3 al mese.


Con la EV3, costruita in Corea sulla piattaforma E-Gmp a 400 volt, Kia punta a convincere chi è ancora indeciso sull’elettrico, proponendo una vettura dal design azzeccato, compatta (4,3 metri), ma spaziosa e adatta alle famiglie, con un’autonomia fino a 600 km, sufficienti per viaggiare senza ansie da ricarica. Ai vertici della categoria anche i tempi di ricarica: 31 minuti per passare dal 10% all’80% con ricarica a 128 kW, il massimo supportato. “Pensiamo che il 2025 sarà un anno di crescita per l’elettrico, alla luce anche dei nuovi limiti sulle emissioni in Europa. L’EV3 è un prodotto pensato per questo mercato e ci aspettiamo che convinca tanti indecisi, senza far concorrenza ad altri nostri prodotti”, ha detto durante l’evento di presentazione, Alexandre Papapetropoulos, Director Product and Pricing Kia Europe.


La EV3 è disponibile in versione long range con batterie LG da 81,4 kW e e con batteria da 58,3 kW (483 km di autonomia). All’efficienza energetica dell’EV3, contribuiscono l’aerodinamica curata nei minimi dettagli con prese d’aria attive che si chiudono sopra gli 80 km/h e un efficace sistema di recupero di energia in frenata, regolabile tramite le palette sul volante, e attivo anche in retromarcia. Per risparmiare energia, il condizionamento dell’abitacolo è gestito tramite pompa di calore con il sistema Hvac introdotto sui modelli di fascia superiore. La Kia EV è a trazione anteriore (nel 2026 arriverà la versione dual motor con trazione integrale) dispone di 204 CV, pesa 2,35 tonnellate e accelera da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi (long range 7,7 sec.), mentre la velocità è limitata a 170 km/h. Prestazioni più che sufficienti per la tipologia di vettura. I consumi medi rilevati durante il test drive sono stati pari a 17 kW per 100 km in linea con le indicazioni della casa (14,9-16,2 kW), ma se si utilizza una guida sportiva possono salire oltre i 20 kW. La EV3 è piacevole da guidare grazie a un assetto che presenta un buon compresso fra rigidità e comfort e a uno sterzo preciso, soprattutto in modalità sport.


Diverse le novità tecnologiche, come i sistemi di assistenza alla guida di livello 2 con cambio di corsia in autostrada, un generoso head up display da 12,3 pollici, e servizi di streaming video e audio acquistabili sullo store digitale per intrattenersi durante le ricariche. Al debutto il sistema di pagamento Carpay a bordo della vettura, l’assistente virtuale con intelligenza artificiale di ChatGpt e la digital key su smartphone. Gli interni presentano un design pulito e ordinato, con un buon equilibrio fra tasti touch e fisici (molto pratici quelli per il condizionamento). Il sistema di infotainment, con chip Nvida, presenta un triplo display con due touchscreen da 12,3 pollici per il cockpit e l’infotainment, intervallati da un piccolo schermo dedicato al clima. L’abitacolo è spazioso con finiture di qualità e impiego di materiali riciclati. Buona l’abitabilità, anche nella seduta posteriore, e la capienza del bagaglio pari a 480 litri (1,250 con i sedili abbattuti). Nella parte anteriore c’è un piccolo vano (frunk) per alloggiare il cavo di ricarica.


Quattro gli allestimenti disponibili: Air, Earth, GT-Line e GT-Line+, con prezzi a partire da 35.950 euro fino ai 48.250 del top di gamma. Diverse le soluzioni di acquisto e finanziamento, fra cui la formula Kia Flex per provare la vettura da 6 a 18 mesi al prezzo di 699 euro al mese, senza anticipo. Il 23 e 24 novembre si terrà l’open day di lancio presso i concessionari.

Panetta: globalizzazione spesso usata come capro espiatorio su salari

Panetta: globalizzazione spesso usata come capro espiatorio su salariRoma, 15 nov. (askanews) – “La globalizzazione è diventata spesso un facile capro espiatorio. Ad esempio, l’analisi empirica mostra che o progressi tecnologici hanno avuto un impatto molto maggiore sulle disuguaglianze salariali rispetto alle delocalizzazioni e alla partecipazione nelle catene globali di valore”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento in apertura del seminario sulla frammentazione nell’economia globale – “A Fragmenting Trading System: where we stand and implications for policy” – organizzato a Roma dalla Banca d’Italia, nell’ambito della Presidenza italiana del G7.


Allo stesso tempo, però “è diventato sempre più chiaro che alcuni Paesi sono stati in grado di attrarre volumi di produzione rilevanti grazie a sussidi pubblici consistenti”. Panetta ha citato la crescita delle auto elettriche in Cina. E “le istituzioni multilaterali non sono state sempre efficienti nell’intervenire su queste distorsioni”, ha detto, con un possibile riferimento al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. “Questo ha contribuito all’erosione del sistema multilaterale”.