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Stellantis: ricavi software più che triplicati, 20 mld al 2030

Stellantis: ricavi software più che triplicati, 20 mld al 2030Milano, 13 giu. (askanews) – I ricavi di Stellantis generati dal software crescono di 2,5 volte in tre anni a fronte di un parco auto connesso di 13,8 milioni di veicoli. “In Stellantis è nato un unicorno (startup che superano 1 mld di capitalizzazione)”, ha detto Mamatha Chamarti, responsabile Software Business Management di Stellantis durante una call con la stampa. Confermati i target al 2030 della divisione: 20 miliardi di ricavi, con un margine del 40% e 34 milioni di auto connesse.


“Negli ultimi tre anni siamo andati meglio del previsto e contiamo di andare avanti così. Sono fiducioso, il business ha un enorme potenziale e siamo solo all’inizio”, ha detto Yves Bonnefont, Stellantis Chief Software Officer. Al software lavora una rete di hub con 3.500 sviluppatori che operano sulla Virtual Engineering Workbench una piattaforma sviluppata internamente e ospitata su sistema cloud di Amazon (Aws). Nel 2023 Stellantis ha fornito oltre 94 milioni di aggiornamenti over the air (Ota), mentre gli utenti di prodotti in abbonamento hanno superato i 5 milioni. Entro la fine del 2024 è prevista l’integrazione delle piattaforme di prossima generazione – Stla Brain il cuore del sistema, Stla SmartCockpit l’interfaccia utente e StlaAutoDrive per la guida autonoma.


In particolare Maria Uvarova Head of Software Product Management ha detto che Stla Auto drive supporterà il Livello 3 (mani giù dal volante/occhi fuori dalla strada) con la possibilità di downgrade a Livello 2+ (mani giù dal volante/occhi sulla strada) nello stesso sistema. “L’obiettivo è raddoppiare il numero medio di minuti di guida supportati da Adas, dai circa 10 minuti di oggi a 20 minuti e con gli aggiornamenti Ota fino a 40 minuti entro la fine del decennio”, ha spiegato Uvarova. Stellantis punta al lancio di prodotti software e funzionalità connesse anche per i veicoli esistenti. Fra questi: AppMarket in Usa, un hub di servizi ed esperienze; e-Routes per il routing dei Bev basato sui dati del veicolo in tempo reale; Free2move Connect Fleet e MyTasks per fornire dati in tempo reale agli utenti di veicoli commerciali. Infine anche Mobilisights sta espandendo la propria base di clienti, utilizzando i dati dei veicoli per migliorare i prodotti e la pianificazione, dando priorità a privacy e sicurezza.


“La sicurezza è ai massimi livelli grazie al fatto che progettiamo, sviluppiamo e controlliamo internamente tutta la catena, dall’hardware al software. Inoltre grazie agli Ota, possiamo garantire che il sistema sarà sempre aggiornato”, ha detto Heiko Schilling Head Software & AI Engineering.

Bosch Italia: ricavi 203 2,6 mld (+1,8%). 2024 difficile, focus su auto

Bosch Italia: ricavi 203 2,6 mld (+1,8%). 2024 difficile, focus su autoMilano, 12 giu. (askanews) – Fatturato 2023 stabile a 2,6 miliardi (+1,8%) per Bosch Italia che controlla 19 società, fra cui 3 centri di ricerca, con un organico di oltre 5.600 collaboratori. Fra i siti italiani, in difficoltà Bar che non sarà chiuso, ma è alla ricerca di una “nuova identità industriale” con investimenti nel personale per la formazione interna e rivolta all’esterno e con uscite volontarie e incentivate.


Il fatturato del gruppo invece è pari a 91,6 miliardi di euro (+3,8%, +8% a parità di cambi), di cui 56,2 miliardi nella mobilità (+6,9%). Il risultato operativo di 4,8 miliardi (+1 mld), pari a un margine del 5,3%, in aumento di un punto percentuale sull’anno, ma sotto il target del 7% che Bosch punta a ottenere entro il 2026. Torna in positivo la generazione di cassa a 2,2 miliardi, dopo la perdita di -4 mld del 2022, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono pari a 7,3 mld (8% ricavi), le spese e i costi a 5,5 miliardi. Nel primo trimestre 2024 il fatturato è diminuito dell’1,8% e il gruppo ritiene che sarà difficile migliorare il margine operativo atteso intorno al 5%, come nel 2023. Nonostante il contesto economico rimanga impegnativo Bosch conferma gli obiettivi di lungo periodo di una crescita annua del 6-8% e di un posizionamento fra i primi tre player globali nei settori in cui opera. “Stiamo intensificando la proposta di prodotti e servizi ad elevato contenuto tecnologico per cogliere, anche se in un contesto difficile, tutte le opportunità di crescita” ha dichiarato Renato Lastaria, General Manager di Bosch in Italia.


Nel 2023 crescono tutte le aree di business. Bosch Mobility cresce trainata dal software (Software defined mobility) e da un approccio di neutralità tecnologica sulle alimentazioni con lo sviluppo di elettrico che però cresce meno del previsto, idrogeno, fuel cell e termico, anche diesel. Nel 2024 Bosch lancerà 30 progetti legati alla produzione di veicoli elettrici e investirà nell’idrogeno dove conta di raggiungere un fatturato di 5 miliardi dal 2030. “Avremo a che fare con il termico ancora per un lungo periodo – ha detto Camillo Mazza, responsabile Automotive Bosch Italia -. Siamo fiduciosi anche sull’idrogeno per le fuel cell, ma anche per riqualificare i motori a combustione”. Nel 2024 Bosch presenterà in India il primo motore termico a idrogeno per un veicolo commerciali pesante, mentre in collaborazione con Iveco è stato sviluppato un mezzo pesante fuel cell a idrogeno (Iveco Heavy Duty Fcev) con un’autonomia di 800 km e tempo di rifornimento di 20 minuti. Nel 2025 Bosch presenterà il primo elettrolizzatore per la produzione di idrogeno. “Ci aspettiamo uno sviluppo dell’idrogeno, ma dipenderà dalle infrastrutture. È un tema anche politico”, ha detto Mazza. Sempre legato all’automotive, Bosch ha creato la divisione Vehicle Motion per lo sviluppo di freni e sterzi insieme per gestire sistemi di assistenza alla guida (Adas) sempre più complessi. “Sulle auto al posto delle centraline, ci saranno computer molto potenti su cui stiamo investendo. E poi c’è il software che sarà sempre più complesso e indipendente per gestire i sistemi operativi dei veicoli e consentire aggiornamenti, upgrade e accesso a servizi di mobilità”. Novità anche per le due ruote con il sistema di controllo di stabilità che sarà reso disponibile anche per i mezzi entry level con l’obiettivo di democratizzare il dispositivo. Focus anche sullo sviluppo dell’IA, soprattutto in ottica di sicurezza e sui servizi connessi al cloud che raccolgono i dati generati dai veicoli. Fra questi la certificazione del valore residuo della batteria per i veicoli elettrici o “battery usage certificate to go” per flotte e privati che sarà prodotto e lanciato in Italia come premier mondiale.


A sostenere la divisione Mobility Aftermarket in Italia è la domanda di manutenzione e riparazione del parco circolante, fra i più vecchi d’Europa. Stabile la divisione Consumer Goods (19,9 mld -6,6%), attesa in leggero miglioramento quest’anno. In calo invece Industrial Technology (7,4 mld +7%) e Energy and Building Technology (7,7 mld +10,5%), che controlla anche la divisione Bosch Home Comfort. Per il 2024 Bosch punta a crescere nelle tecnologie di riscaldamento in particolare nelle pompe di calore: nel 2023 il business è cresciuto del 50% nonostante lo stallo del mercato Ue e il gruppo prevede di crescere molto più velocemente del mercato. Nel 2023 Bosch Italia ha scelto di essere vicina alla popolazione colpita dall’alluvione che, nel mese di maggio dello scorso anno, ha interessato la regione Emilia Romagna, territorio in cui hanno sede alcune consociate. L’azienda ha messo in campo diverse iniziative per garantire la ripresa e il ritorno alla normalità. Focus anche sulla formazione con diversi iniziative dedicate ai giovani come Terzo Tempo dedicato ai club di Serie C e ai loro calciatori.

Commissione Ue impone dazi provvisori su auto elettriche cinesi

Commissione Ue impone dazi provvisori su auto elettriche cinesiBruxelles, 12 giu. (askanews) – La Commissione europea ha concluso provvisoriamente la propria indagine sulle catene del valore dei veicoli elettrici cinesi a batteria, constatando che “beneficiano di sovvenzioni sleali” che “stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori dell’Ue” nel settore.


Per questo, la Commissione ha deciso di imporre provvisoriamente, a partire dal 4 luglio, dazi compensativi provvisori sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina, a meno che non si arrivi a trovare nel frattempo un accordo con le autorità cinesi per risolvere la questione. La decisione è stata presa dal collegio dei commissari riunito oggi a Bruxelles.


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Bmw Serie 5 Touring, più spaziosa e con gamma motori completa

Bmw Serie 5 Touring, più spaziosa e con gamma motori completaMilano, 7 giu. (askanews) – Bmw presenta la nuova Serie 5 Touring che cresce di dimensioni arrivando a 5,06 metri (+10cm) e offre una gamma completa di motorizzazioni a due o quattro ruote motrici: diesel ibrido, benzina plug-in e full electric. Prodotta in Germania a Dingolfing su piattaforma modulare Clar, la Bmw Serie 5 è uno dei best seller del brand con 1,2 milioni di unità vendute dal lancio nel 1972. Giunta all’ottava generazione, alla Serie 5 spetta il merito di aver introdotto i numeri per i modelli Bmw e la versione Touring nel 1991 con la terza generazione.


Fra le motorizzazioni per l’Italia, terzo mercato Ue, il focus è sul diesel che, secondo stime Bmw, dovrebbe rappresentare il 70% delle vendite. Due le versioni entrambe mild hybrid con motore elettrico inserito nel cambio a 8 rapporti: la 520d con il 4 cilindri da 200 CV e la 540d xDrive con il 6 cilindri da 266 o 303 CV, che arriverà in seguito. Il benzina plug-in invece ha un motore termico 4 cilindri e una batteria da 19,4 kW per un’autonomia di 100 km e una potenza di 299 CV. Due le versioni elettriche con batteria da 81,2 kW: i5 eDrive40 con un solo motore posteriore da 340 CV e un’autonomia di 560 km eDrive M60 xDrive con un motore per assale per complessivi 601 CV e un’autonomia di 506 km. Entrambe sono dotate di recupero di energia in frenata, mentre la capacità di ricarica arriva fino a 205 kW in corrente continua con funzione plug and charge. Entro l’anno è previsto l’arrivo anche di una versione M. Il design è caratterizzato da un mix di eleganza e sportività. Il frontale presenta doppi fari con la griglia Bmw che sporge in avanti. Due elementi a led fungono da indicatori di direzione e da luci diurne. Nella vista laterale spiccano lo spoiler sul tetto e i passaruota scolpiti, mentre al posteriore una barra cromata a forma di L divide i fari a Led, che si estendono fino alle sezioni laterali.


A bordo spicca il Bmw Curved Display con l’Information Display da 12,3 pollici e il Control Display da 14,9 pollici uniti tra loro a formare un cockpit interamente digitale. Per semplificare l’utilizzo, Bmw ha seguito l’approccio “zero layer”, con pochi menù, massima personalizzazione con i widgets. Nuova anche la mappa di navigazione con funzioni dedicate alle elettriche per gestire al meglio le ricariche. Disponibili anche lo streaming video e il gaming in fase di ricarica. La nuova Bmw Serie 5 Touring ha di serie interni completamente vegan. Fra gli optional gli interni Veganza (o pelle vegana), tetto panoramico in vetro e l’impianto audio Bowers & Wilkins Surround Sound System con fino a 18 altoparlanti. Grazie all’aumento delle dimensioni, c’è più spazio a bordo soprattutto per i passeggeri posteriori, mentre il volume del bagaglio è di 570 litri o 1.700 con i sedili abbassati. Numerosi i sistemi di assistenza alla guida abilitati a una guida autonoma di livello 2+, vicina al livello 3. Fra le funzioni il Driving Assistant Professional che comprende assistenza allo sterzo, controllo corsia e distance control con funzione stop&go. Negli Stati Uniti in Canada e in Germania è disponibile l’Highway Assistant che permette di togliere le mani dal volante in autostrada fino a 130 km/h, mantenendo però l’attenzione sul traffico e l’Active Lance Change Assistant ad attivazione oculare per effettuare sorpassi guardando nello specchietto di sinistra per uscire dalla corsia e in quello di destra per rientrare. Disponibile come optional anche la funzione di parcheggio dall’esterno della vettura tramite app. Abbiamo avuto modo di provare il top di gamma elettrico, la Bmw i5 M60 xDrive da Milano al Lago d’Orta passando per il Mottarone in un percorso misto di circa 100 km. A colpire della vettura è l’handling eccezionale, non sembra di essere a bordo di un’auto di oltre 5 metri e dal peso di circa 2,4 tonnellate. Grazie alle sospensioni adattive M e alle barre di torsione attive per gestire il rollio, la vettura si rivela agile e divertente da guidare anche nel misto stretto. Le performance sono impressionanti con uno 0-100 in 3,9 secondi accompagnato da un sound dedicato made in Bmw davvero coinvolgente. Ottima anche la frenata, amplificata dai freni sportivi M e la qualità dei materiali e delle finiture dell’abitacolo. Sul fronte dei consumi a fine giro la media indicava 23,2 kWh/100 km, (20.8-18.8 dichiarato dalla casa) considerando l’utilizzo della modalità Sport Plus e la presenza di tratti in salita e in discesa. Al ritorno invece abbiamo provato la versione diesel 520d xDrive: una vettura comoda e piacevole da guidare, anche se qualche cavallo in più (disponibili con il 6 cilindri) non guasterebbe. Tre le versioni disponibili, entry level, M Sport e M Sport Pro. I prezzi partono da 71mila euro per l’entry level diesel a due ruote motrici fino ai 103.800 della top di gamma elettrica Bmw i5 M60 xDrive.

Fiat: 500 ibrida a Mirafiori, stime 110mila l’anno

Fiat: 500 ibrida a Mirafiori, stime 110mila l’annoMilano, 6 giu. (askanews) – Arriverà fra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 la nuova Fiat 500 Ibrida che sarà prodotta, insieme alla 500 elettrica, nello storico stabilimento di Mirafiori a Torino. Le stime sono di 100/110 mila unità l’anno, ma molto dipenderà dal mercato. Entrambi i modelli saranno prodotti “almeno fino al 2029”. La decisione di produrre la Fiat 500 ibrida a Mirafiori “rafforza il profondo legame del brand con le radici italiane e il ruolo strategico di Mirafiori”, ha detto Olivier Francois Ceo di Fiat e Global Cmo di Stellantis, durante una call con la stampa.


La 500 ibrida, costruita sulla stessa piattaforma dell’elettrica modificata per ospitare cambio e motore, avrà il motore “Firefly” 1.0 mild hybrid 3 cilindri prodotto a Termoli, lo stesso della nuova Pandina, e un cambio manuale prodotto a Mirafiori. Con la ibrida, Fiat presenta anche la nuova 500e Mirafiori, un’edizione speciale cabrio ed elettrica, in occasione dei 50 anni della 131 Mirafiori. Sarà prodotta in 500 esemplari dedicati al mercato italiano.


Anche l’attuale 500e avrà un aggiornamento di batterie per cui sono stati investiti 100 milioni e un restyling (o Mca) di metà vita, mentre a fine vita è previsto un nuovo modello. “Idealmente mi piacerebbe far uscire l’Mca (o restyling) della 500 bev insieme alla ibrida, vedremo. Confermo anche che siamo al lavoro sulla nuova 500 elettrica”, ha affermato Francois. “L’Italia rappresenta le nostre fondamenta e il nostro futuro. E Mirafiori è uno dei nostri motori. Oggi, il 90% della produzione di Mirafiori è destinata all’estero. È chiaro che Mirafiori svolge un ruolo strategico per il marchio e che stiamo continuando a investire in Italia”, ha detto Francois   “Nel 2023, Fiat ha prodotto in Italia una vettura su tre vendute globalmente. Questa cifra è ancora più alta in territorio italiano, dove il 70% delle Fiat vendute è stato assemblato in Italia. Con la Panda prodotta a Pomigliano e la 500 a Mirafiori, Fiat ha quindi due dei suoi modelli più iconici realizzati in Italia”, ha aggiunto.


Quanto alle vendite della 500 elettrica l’unica rimasta dopo l’uscita di produzione della termica a Tychy in Polonia, nei primi 4 mesi del 2024 è stata la seconda bev più venduta in Ue nei segmenti A+B subito dopo la E-208, sostenuta dal leasing sociale in Francia. Intanto sono arrivati i primi 200 esemplari negli Usa, dove quest’anno sono iniziate le vendite. Francois ha poi parlato degli incentivi. Nell’esaurimento dei fondi per le elettriche in 24 ore “non c’è stato nulla di anomalo. Noi siamo un po’ sorpresi, ma è un segnale incoraggiante. Evidentemente gli italiani hanno voglia di guidare elettrico, se incentivati. Ma servirebbero incentivi di lungo periodo per democratizzare la mobilità elettrica”.

Stellantis, Tavares: pronti a intesa con governo, sorpreso su incentivi

Stellantis, Tavares: pronti a intesa con governo, sorpreso su incentiviMilano, 4 giu. (askanews) – Carlos Tavares in visita a Melfi rassicura sulla piena capacità produttiva per gli impianti italiani al 2030 e tende una mano al governo, dicendosi pronto a siglare l’accordo sulla produzione di un milione di veicoli in Italia. Durante una call con la stampa seguita a un incontro “ottimo e costruttivo” con i sindacati Tavares, si è detto anche “sorpreso” per il rapido esaurimento degli incentivi per le elettriche. “E’ un fenomeno anomalo. Siamo sorpresi anche noi. Stiamo cercando di capire cosa è successo, ma ad oggi non abbiamo una spiegazione. Chi di dovere sta indagando”, ha detto.


Rivolgendosi ancora al governo, il Ceo di Stellantis si è reso disponibile a firmare un accordo per arrivare a produrre un milione di veicoli. “Noi siamo sempre disponibili a trovare punti di incontro con i governi dei paesi in cui operiamo. Se ci sono accordi da siglare con il governo italiano per arrivare a produrre 1 mln di veicoli, siamo disponibili”. Riguardo le recenti tensioni, Tavares ha precisato che si creano turbolenze “quando ci viene chiesto di fare cose che non sono nell’interesse dei nostri azionisti e dei nostri dipendenti”. Riguardo Melfi, Tavares ha detto che il target è di 250/260mila auto l’anno a partire dal 2026, quando sarà raggiunta la piena produzione dei nuovi 5 nuovi modelli: due DS elettriche, una Jeep Compass elettrica, una Compass ibrida e la Lancia Gamma, tutte su piattaforma Stla Medium. Come la Lancia Delta che nel 2028 potrebbe essere prodotta a Melfi. “Avrebbe senso, ma dipenderà dalla capacità dell’impianto”, ha detto Tavares. Nel 2023 a Melfi dove si producono 500X, Jeep Renegade e Compass la produzione, in base a dati Fim-Cisl, è stata di 170.120 unità, mentre nel primo trimestre 2024 è stata di 25.100 unità (-50,7%). Quanto a possibile assunzioni “dipenderà dalla competizione cinese e da quanto dovrò ridurre i costi”, ha detto Tavares. A Melfi oggi ci sono circa 5mila addetti con contratti di solidarietà.


Parlando ancora dell’Italia, Tavares ha detto che “c’è un tema di costo dell’energia, che è più che doppio rispetto a quello di altri paesi europei”. Per questo Stellantis punta a produrre energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare a coprire fino al 75% del fabbisogno di Melfi. Riguardo invece gli investimenti in Acc, joint venture con Mercedes e Total, per lo sviluppo di Gigafactory fra cui una a Termoli, Tavares ha detto che “dipenderanno dalla velocità di adozione dell’elettrico in Europa. Il nostro obiettivo è competere per il podio nei bev, ci misuriamo con Tesla”.

Stellantis: consegnate 30mila veicoli a Sixt in Ue in 5 mesi

Stellantis: consegnate 30mila veicoli a Sixt in Ue in 5 mesiMilano, 4 giu. (askanews) – Nei primi 5 mesi del 2024, Stellantis ha fornito a Sixt circa 30mila veicoli in tutta Europa. Si tratta di oltre 50 modelli di 9 brand di diversi segmenti. I clienti SIXT hanno percorso oltre 300 milioni di chilometri con auto Stellantis e il feedback della loro esperienza di noleggio è “pienamente positivo, tanto che in molti si dicono interessati a un potenziale acquisto”.


“Grazie alla nostra partnership a lungo termine con Sixt, manteniamo il nostro impegno di offrire una mobilità sostenibile sicura ed economicamente accessibile. Con già 30.000 veicoli consegnati in 5 mesi guardiamo con entusiasmo ai prossimi obiettivi del 2024, confermando la nostra ambizione di fornire 250.000 veicoli a Sixt entro il 2026”, ha detto Uwe Hochgeschurtz, COO di Stellantis, Enlarged Europe. “Un grazie enorme va ai team di Stellantis e Sixt per la straordinaria collaborazione. La partnership con un costruttore come Stellantis, forte di una gamma di automobili ricca e all’avanguardia, testimonia la nostra ambiziosa strategia di crescita e la nostra promessa di fornire ai clienti la scelta migliore per tutte le loro esigenze di mobilità”, ha affermato Konstantin Sixt, Co-Ceo di Sixt.

Auto, Ue: forti evidenze di alti sussidi Cina a veicoli elettrici

Auto, Ue: forti evidenze di alti sussidi Cina a veicoli elettriciRoma, 4 giu. (askanews) – La Commissione europea ha ravvisato “forti evidenze iniziali” di concorrenza sleale sulla produzione di auto elettriche e tecnologie correlate importate dalla Cina, su cui è in corso una indagine di cui conta di rivelare i risultati preliminari “piuttosto presto”. Lo ha riferito un portavoce dell’esecutivo comunitario, Olof Gill durante l’incontro di metà giornata con la Stampa.


Sui veicoli elettrici dalla Cina la Commissione “ha una indagine in corso e saremo nella posizione di annunciare alcuni aspetti preliminari dell’indagine piuttosto presto”, ha affermato. “Siamo molto chiari sul fatto che i veicoli elettrici sono una componente cruciale della nostra transizione verde. Quindi diamo il benvenuto alle importazioni di beni e tecnologie che aiuteranno ad accelerare la transizione, verde anche riguardo ai veicoli elettrici. La nostra semplice posizione riguardo a queste indagini – ha spiegato – è che diamo il benvenuto alla concorrenza ma deve essere leale”. “Abbiamo visto forti evidenze iniziali di concorrenza sleale e prove di alti livelli di sussidi sulle batterie dei veicoli elettrici e sulle catene di valore in Cina – ha detto -. E su questa base proseguiamo questa indagine, che è basata su prove mirate e pienamente in linea con le nostre regole e con gli obblighi nell’ambito dell’Organizzaizone mondiale del commercio (Wto)”.


Il tema dei sussidi pubblici alle produzioni di auto elettriche e di tecnologie “verdi” in Cina è stato uno degli argomenti chiave del recente G7 delle Finanze, organizzato a Stresa dalla presidenza italiana. L’Europa si ritrova sotto una accresciuta pressione dopo che gli Stati Uniti hanno imposto nuovi dazi su questi beni importati dalla Cina, che ora potrebbe dirottare la sua produzione verso l’Ue mettendo a repentaglio posti di lavoro e impianti produttivi.

Stellantis leader a maggio nei veicoli commerciali, quota 5 mesi 40,7%

Stellantis leader a maggio nei veicoli commerciali, quota 5 mesi 40,7%Milano, 4 giu. (askanews) – Stellantis a maggio ha immatricolato oltre 7.000 veicoli commerciali portando così a oltre 37.000 le immatricolazioni dall’inizio dell’anno pari ad una quota del 40,7% nei primi 5 mesi dell’anno.


Fiat Professional è il Brand che ha realizzato la miglior quota del mercato a maggio con il 22,8%. Fiat Professional Ducato è il best seller del mercato dei veicoli commerciali in Italia nei primi 5 mesi con 9.101 immatricolazioni. Nello stesso periodo e nel medesimo segmento dei Large Van, considerando anche Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, tutti prodotti ad Atessa (CH), la quota di Stellantis è del 38,4%. Citroën, Peugeot e Opel a maggio registrano rispettivamente una quota di mercato di 6.1%, 4,4% e 3%. Leadership mantenuta anche nei veicoli commerciali elettrici, dove Stellantis registra il 33,5% di quota di mercato. Nuova fase del mercato grazie agli eco incentivi statali che contribuiranno allo sviluppo dell’intero settore e a quello della nostra gamma, recentemente rinnovata.


“Maggio si è chiuso confermando la nostra leadership sul mercato italiano dei veicoli commerciali – ha dichiarato Gianluca Zampese, Direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis in Italia – ed ora siamo già proiettati a confermare e sviluppare le nostre performance in una nuova situazione di mercato caratterizzata dall’arrivo dei nuovi incentivi statali. Per questo abbiamo introdotto condizioni di acquisto eccezionali, ancora più interessanti per chi intende rottamare il proprio veicolo con uno nuovo più sicuro, confortevole e con minore impatto ambientale. Grazie a queste iniziative, puntiamo ad essere protagonisti nel mondo del trasporto professionale, che sta cambiando anche alla luce della transizione energetica in atto e che gli eco incentivi statali mirano ad accompagnare e velocizzare”.

Iveco e cinese Foton valutano collaborazione su furgoni elettrici

Iveco e cinese Foton valutano collaborazione su furgoni elettriciMilano, 4 giu. (askanews) – Iveco, il marchio di Iveco Group dedicato ai veicoli commerciali e Foton, controllata dal gruppo cinese Baic e leader nella produzione di veicoli commerciali in Cina, hanno firmato un Memorandum d’Intesa per esplorare una collaborazione nei veicoli elettrici e dei componenti, e opportunità di business comuni, per l’Europa e il Sud America.


Foton che grazie all’accordo punta a svilupparsi all’estero, produce sistemi di propulsione elettrici, ibridi e a celle a combustibile a idrogeno. La partnership ha l’obiettivo di ampliare la gamma di veicoli commerciali leggeri con categoria di peso totale a terra (Ptt) inferiore alle 3,5 tonnellate dell’iconico Daily. Con Foton, Iveco Group esaminerà l’opzione di utilizzare i canali di vendita Iveco per la commercializzazione in Europa e Sud America di un veicolo furgonato elettrico nella categoria più leggera fino a 3,5 tonnellate. La vendita del veicolo avrà un impatto positivo sulle catene di distribuzione regionali e locali in Europa e Sud America, oltre a supportare la crescita della rete di vendita e manutenzione Iveco.


All’inizio di quest’anno, Iveco Group ha anche siglato un accordo con Hyundai Motor Company per la fornitura di un veicolo cabinato elettrico con PTT tra le 2,5 e le 3,5 tonnellate, che sarà venduto e assistito in Europa da Iveco. Le collaborazioni di Iveco Group con Foton e Hyundai mirano a creare una gamma completa di offerta di veicoli commerciali elettrici con peso inferiore a quello dell’iconico Daily. Il Memorandum d’Intesa tra Iveco Group e Foton apre anche la possibilità di esplorare future sinergie, inclusa la possibile localizzazione di attività in Europa e Sud America, che verrà valutata in una fase successiva. Saranno inoltre discusse opportunità di fornitura, anche tramite FPT Industrial, il marchio di motori industriali di Iveco Group.