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Auto, cresce l’interesse per il noleggo a lungo a termine

Auto, cresce l’interesse per il noleggo a lungo a termineMilano, 3 giu. (askanews) – Sono stati circa 150mila gli italiani che dalla sua messa online hanno effettuato ricerche o avuto contatti con Guido Lascelta, il comparatore online dedicato al confronto delle offerte di veicoli a noleggio che aiuta a individuare l’auto più adatta alle specifiche esigenze dei singoli driver. Il dato ha registrato una decisa accelerazione dal lancio del portale lo scorso anno: +60% di utenti unici, il tasso di interazione degli utenti con il portale è cresciuto di 12 punti percentuali e un aumento di quasi 1 minuto della durata media delle visite.


A certificare ulteriormente l’ascesa della formula del noleggio a lungo termine nelle scelte degli italiani ci sono anche i recenti dati presentati dall’Associazione Aniasa, che rivelano come oggi circa 162mila privati (71.400 con partita IVA e 90.600 con solo codice fiscale) abbiano scelto di abbandonare la proprietà dell’auto in favore del suo uso per un periodo di 36-48 mesi. I nuovi dati resi noti da Guido Lascelta rivelano anche in quali città la richiesta di informazioni sul noleggio e quindi l’interesse per la formula sia oggi più radicato. In testa c’è Milano (il 23% dei contatti del sito provengono dal capoluogo meneghino), seguita da Roma (15%), Torino (4%), Napoli (4%), Bologna (3%).


“L’interesse per il noleggio che registriamo attraverso il portale e il nostro contact center è in continua ascesa, complice anche la crescita dei costi di gestione dell’auto che mediamente hanno superato i 1.200 euro annui e l’aumento dei prezzi di listino dei nuovi modelli lanciati sul mercato”, ha commentato Angelo Simone, ideatore e Ceo di Mobility Ecolution la start up che ha lanciato sul mercato il portale. Ben 1 visitatore del portale su 3 preferisce navigare facendosi guidare dall’apposita funzione che consente di identificare l’auto più in linea con le esigenze dell’utente (attraverso la risposta a poche domande), per poi restituire come risultato le offerte relative ai veicoli rispondenti ai propri desiderata. Tra i quasi 100 modelli di vetture (con differenti motorizzazioni) oggi presenti sul sito, con due o più offerte per ciascun veicolo, le auto più ricercate risultano quelle compatte e con guida alta (i suv, seguiti dalle city car).

Jeep Avenger, B-suv più venduto a maggio e da inizio anno

Jeep Avenger, B-suv più venduto a maggio e da inizio annoMilano, 3 giu. (askanews) – I risultati di maggio confermano che Jeep Avenger è il B-Suv più venduto in Italia nel mese e nel 2024 nel suo complesso, considerando ogni motorizzazione. Jeep Avenger offre un ampio ventaglio di scelte: non solo la versione 100% elettrica – la più venduta del comparto B-Suv Bev -, ma anche un efficiente 1.2 a benzina da 100 CV con cambio manuale ed è recentissimo il lancio della proposta e-Hybrid con cambio automatico. Si tratta di un fondamentale punto di passaggio e di accesso alla mobilità elettrica.


Il dominio di Jeep nel segmento B-Suv è confermato anche da Renegade, che è sempre leader tra i B-Suv ibridi plug-in con la 4xe, la tecnologia che equipaggia anche Compass, Wrangler e Grand Cherokee. Questi risultati consolidano l’ottava posizione di Jeep sul mercato italiano, considerando nel suo complesso i primi cinque mesi del 2024, e il brand chiude il mese di maggio al sesto posto assoluto del ranking.

Unrae: incentivi bev quasi esauriti, mancano all’appello 178 mln

Unrae: incentivi bev quasi esauriti, mancano all’appello 178 mlnMilano, 3 giu. (askanews) – Questa mattina, con 4 mesi di ritardo dall’ufficializzazione dei nuovi incentivi, è stata aperta la piattaforma Invitalia per il caricamento degli ordini raccolti, e i fondi resi disponibili per le auto nella fascia 0-20 g/Km (bev) “sono praticamente già esauriti”. Lo rende noto l’Unrae commentando il -6,6% del mercato dell’auto a maggio con 139.581 immatricolazioni. I primi 5 mesi archiviano una crescita del 3,4% sullo stesso periodo dello scorso anno a 726.311 unità (ma ancora -20,2% su gennaio-maggio 2019).


“Scopriamo con sorpresa il giorno dell’apertura della piattaforma – afferma il presidente dell’Unrae, Michele Crisci – che non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni. Per farlo sarà adesso necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile, per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”. Sui nuovi incentivi, quindi, “l’Unrae da un lato esprime soddisfazione per l’accoglimento della maggior parte delle richieste portate all’attenzione del Governo. Dall’altro lato manifesta forti preoccupazioni per le distorsioni che si potranno generare sul mercato”. Inoltre, auspica che “venga indicata presto una strategia chiara sui supporti alla transizione, con un orizzonte di 2-3 anni, per consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti ed evitare che lo stop & go crei ulteriori danni al mercato”.


Secondo le stime Unrae, considerando tutti i 952,5 milioni previsti dalla nuova formulazione, saranno incentivate circa 316mila vetture (di cui circa il 12% nella fascia 0-20 g/Km, l’11% in quella 21-60 g/Km e il 77% nella 61-135 g/Km), senza però generare volumi aggiuntivi al mercato. “Ma per favorire la transizione energetica – prosegue il presidente Crisci – è indispensabile riformare il trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, agendo su detraibilità Iva e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2, e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni”.


“Riguardo a questo tema – continua Crisci – auspichiamo che vengano convocati quanto prima i Tavoli interministeriali dedicati alle strategie del settore automotive ed in particolare alla fiscalità, al fine di rilanciare la competitività delle imprese italiane e valorizzare il contributo che le stesse, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, possono fornire per accelerare il rinnovo del parco circolante”. Infine, il Presidente dell’Unrae ricorda che nei giorni scorsi sono stati pubblicati dal Mase i decreti per la realizzazione di infrastrutture pubbliche in aree urbane ed extra-urbane, che apportano modifiche ai criteri di selezione. “Ci auguriamo – conclude Crisci – che i nuovi testi normativi possano stimolare una più ampia partecipazione da parte degli operatori. Auspichiamo, inoltre, che si possano ottenere una maggiore pluralità di operatori e una riduzione dei costi delle ricariche, che ultimamente hanno subìto incrementi di prezzo sostenuti e difficilmente giustificabili”.

Moto, Ancma: immatricolazioni maggio +6,3% a 45.624 unità

Moto, Ancma: immatricolazioni maggio +6,3% a 45.624 unitàMilano, 3 giu. (askanews) – Malgrado maggio sia stato caratterizzato dal maltempo, le immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori fanno segnare un +6,3% a 45.624 unità. Lo rende noto Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).


Per la prima volta dall’inizio dell’anno sono le moto a registrare la performance più significativa, con una crescita del 13,51% e 20.667 veicoli immatricolati. Buono anche l’andamento degli scooter, che segnano un aumento del 3,42% pari a 23.143 mezzi targati. Per il terzo mese consecutivo prosegue, invece, la flessione dei ciclomotori, che perdono un quinto del loro mercato (-21,61) e mettono in strada solo 1.841 unità. Nei primi 5 mesi le vendite segnano un incremento del 7,81% a 171.519 unità. Analogo l’andamento di moto e scooter, con le prime che crescono dell’8,9% e targano 78.976 veicoli e i secondi che fanno segnare un incremento dell’8,37% e 85.482 unità immatricolate. Sempre in affanno, invece, i ciclomotori che, con quattro mensilità negative su cinque, mettono in strada 7.061 unità pari a un calo dell’8,14%.


Maggio si rivela particolarmente difficile per i veicoli elettrici, che perdono il 44,56% del loro mercato e riescono a mettere in strada 1.003 unità, anche se il dato è inquinato da un’importante commessa che nel 2023 ha interessato il mercato dei ciclomotori. Sull’anno la flessione è del 28,40% con 4.037 veicoli venduti.

Auto, Anfia: con incentivi attesa inversione tendenza per ricaribili

Auto, Anfia: con incentivi attesa inversione tendenza per ricaribiliMilano, 3 giu. (askanews) – Con l’apertura della prenotazioni per gli incentivi auto “ci aspettiamo che nei prossimi mesi si possa invertire il trend delle immatricolazioni di vetture ricaricabili, in flessione dallo scorso gennaio, sostenendo la domanda di tecnologie green e al contempo i ritmi di rinnovo del parco circolante, anche grazie anche all’estensione della misura a tutte le persone giuridiche”. Lo afferma Roberto Vavassori, presidente di Anfia.


Con l’approssimarsi delle elezioni europee, “ricordiamo che la priorità del settore automotive in Italia e in Ue è la definizione di un piano di politica industriale che metta al centro la competitività delle imprese e le supporti in maniera efficace nell’affrontare le sfide tecnologiche e regolamentari del presente e del prossimo futuro”, conclude Vavassori. Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di maggio in aumento del 4,1%, con quota di penetrazione del 32,2%, mentre le diesel calano del 30,5% con quota del 14,4%. Nel cumulato dei primi cinque mesi del 2024, le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 15,4% e quelle delle auto diesel calano del 20,9%, rispettivamente con quote di mercato del 31,3% e del 14,8%.


Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di maggio, il 53,4% del mercato, con volumi in calo del 3,6% rispetto a quelli di maggio 2023; nel cumulato, crescono del 5,9%, con una quota del 53,9%. Tra queste, le autovetture elettrificate rappresentano il 46,8% del mercato di maggio e il 45% del cumulato, in aumento dell’1,1% nel mese e del 6,5% nei cinque mesi. Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano del 7,4% nel mese con una quota del 39,9%; nel cumulato crescono del 13,3%, con una quota del 38,8%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (Bev e Phev) calano del 24,6% a maggio e rappresentano il 6,9% del mercato del mese (a maggio 2023 erano l’8,6%); nel cumulato calano del 22,5% e hanno una quota del 6,2% (in calo di 2,1 punti percentuali rispetto al cumulato dei primi cinque mesi del 2023).


Le auto elettriche (Bev) hanno una quota del 3,6% nel mese e del 3% nel cumulato; le vendite calano del 18,3% a maggio e sono in calo del 18,7% nel cumulato. Le ibride plug- in (Phev) calano del 30,5% a maggio e del 25,7% nei cinque mesi, rappresentando il 3,3% delle immatricolazioni del singolo mese e il 3,2% del totale da inizio anno. Infine, le autovetture a gas rappresentano il 6,6% dell’immatricolato di maggio, quasi interamente composto da autovetture Gpl (-27,4% nel mese).

Federauto: bene incentivi ma prospettive per bev restano incerte

Federauto: bene incentivi ma prospettive per bev restano incerteMilano, 3 giu. (askanews) – La flessione del mercato delle autovetture nel mese di maggio “era prevista a causa della prolungata attesa – oltre sei mesi – dell’ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni”, afferma Massimo Artusi presidente di Federauto.


“Da oggi, continua Artusi, con l’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi ecobonus, ci sarà sicuramente un recupero delle vendite, che ci auguriamo possa corrispondere agli obiettivi che si pone il Governo, ma non possiamo non ribadire che con misure temporanee come quella oggi al via – che, ricordo, è limitata all’anno in corso – e senza una visione d’insieme e di prospettiva, difficilmente tali obiettivi potranno essere raggiunti e consolidati nel tempo, come richiederebbe una strategia della transizione che voglia essere davvero efficace”. Dall’analisi del mercato emerge che a maggio le auto elettriche perdono ancora terreno, con una contrazione del -18,9% e quota al 3,6%, portando il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno a -19,8%, con una quota del 2,9%. Analogo andamento negativo per le auto plug-in che flettono nel mese del -32,7% (quota 3,2%) e da inizio anno del -25,8% (quota 3,2%). Tengono le ibride elettriche che registrano un incremento del +7,7% con una rappresentatività che arriva al 40% e le auto a benzina che ottengono un aumento del +4,4% (quota 32,1%); nel cumulato queste alimentazioni crescono rispettivamente del +13,3% (quota 38,8%) e +15,4% (quota 31,3%).


Le immatricolazioni di autovetture diesel registrano un decremento consistente pari a -30,8% e una rappresentatività del 14,4%, mentre nel periodo gennaio-maggio il disavanzo si attesta a -21,3% (quota 14,8%). Gpl e metano diminuiscono rispettivamente del -27,3% e -13,9% con quote al 6,6% e 0,1%.

Auto, Csp: su maggio pesa attesa incentivi, prenotato 66% fondi bev

Auto, Csp: su maggio pesa attesa incentivi, prenotato 66% fondi bevMilano, 3 giu. (askanews) – Sui risultati del mercato auto dei primi cinque mesi ed in particolare su quello di maggio “ha influito la lunga attesa per l’adozione di incentivi all’acquisto di auto”, spiega il Centro Studi Promotor.


Dall’apertura della piattaforma in cui i concessionari possono prenotare gli incentivi questa mattina alle 10, “si sono registrate prenotazioni per il 66,6% dei fondi disponibili per le auto elettriche (emissioni 0-20 grammi CO2/km), per il 21,8% dei fondi disponibili per le auto endotermiche con emissioni da 61-135 grammi di CO2 e soltanto per il 4,2% per le ibride (emissioni da 21-60 grammi di CO2 per chilometro)”. “Stupisce favorevolmente, sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, l’alta quota di prenotazioni per le auto elettriche dovuta sicuramente all’entità degli incentivi, ma auspicabilmente anche ad un accresciuto interesse per questo tipo di auto. E stupisce anche la relativa modestia della quota di prenotazioni per le auto endotermiche con emissioni non superiori a 135 grammi al chilometro di CO2, vetture queste per le quali in passato gli stanziamenti per gli incentivi si esaurivano in pochissimo tempo”.


Per quanto riguarda l’andamento dei prossimi mesi dall’inchiesta congiunturale mensile sui concessionari condotta dal Centro Studi Promotor emerge che il 48% dei concessionari si attende vendite in aumento, il 39% stabilità e il 13% manifesta pessimismo sulle prospettive a breve. Complessivamente l’effetto degli incentivi potrebbe essere quello di portare sistematicamente in attivo i bilanci mensili delle immatricolazioni nei prossimi mesi del 2024 (nei primi cinque mesi dell’anno si sono registrati cali in marzo e in maggio), ma rispetto alla situazione ante-pandemia resterà ancora da colmare un vuoto considerevole dato che, come si è già detto, il consuntivo dei primi cinque mesi di quest’anno è inferiore del 20,3% rispetto a quello del 2019, cioè rispetto alla situazione ante-crisi. La mancata sostituzione di molte auto ormai da tempo da rottamare e diventate pericolose per l’ambiente e per la sicurezza della circolazione ha portato ad un forte invecchiamento del parco circolante italiano. La media annua delle immatricolazioni dal 2019 al 2023 è stata di 1.527.992 contro gli almeno due milioni all’anno di nuove immatricolazioni indispensabili per evitare ulteriori invecchiamenti del parco circolante.


“Gli incentivi appena adottati non consentiranno certo di raggiungere durevolmente risultati significativi e si pone quindi la necessità di identificare soluzioni strutturali per il ritorno alla normalità nella motorizzazione italiana, come ad esempio una radicale revisione del sistema di tassazione degli autoveicoli. Secondo le stime dell’Anfia nel 2023 il gettito fiscale dell’auto dovrebbe infatti aver toccato i 77 miliardi di euro di cui ben 36 miliardi per le sole imposte sugli acquisti di benzina e gasolio auto”, conclude Quagliano.

Stellantis: immatricolazioni maggio -13,9% a 42.334 unità

Stellantis: immatricolazioni maggio -13,9% a 42.334 unitàMilano, 3 giu. (askanews) – Immatricolazioni in calo a maggio per il gruppo Stellantis in Italia. Le vendite, in base a una elaborazione Stellantis su dati Dataforce, sono diminuite del 13,9% a quota 42.334 unità. In calo la quota di mercato che passa dal 32,9% di maggio 2023 al 30,3%. Nei primi 5 mesi le vendite sono stabili a 235.383 (-0,3%) pari a una quota del 32,4%, in calo rispetto al 33,6% dello stesso periodo 2023.


Sono 5 i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di aprile: Fiat Panda (8.655 unità) al primo posto, seguita da Citroen C3 (3.947) e Lancia Ypsilon (3.824) al terzo posto; a seguire Jeep Avenger (3.755) e Opel Corsa (2.577).

Auto, immatricolazioni maggio -6,6% a 139.581 unità

Auto, immatricolazioni maggio -6,6% a 139.581 unitàMilano, 3 giu. (askanews) – Frena il mercato dell’auto a maggio. Le immatricolazioni sono diminuite del -6,62% a 139.581 unità. Lo rende il ministero delle Infrastrutture e e dei trasporti. Nei primi 5 mesi le immatricolazioni sono aumentate del +3,4% a 726.311 unità.


I trasferimenti di proprietà sono stati 482.765 a fronte di 448.397 passaggi registrati a maggio 2023, con un aumento del 7,66%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 622.346, ha interessato per il 22,43% vetture nuove e per il 77,57% vetture usate.


I primi 10 modelli per immatricolazione sono: Fiat Panda (8.655 unità), Citroen C3 (3.947), Lancia Ypsilon (3.824), Jeep Avenger (3.755), Toyota Yaris Cross (3.298), Volkswagen T-Roc (3.226), Dacia Sandero (3.057), MG ZS (2.816), Toyota Yaris (2.780) e Opel Corsa (2.577).

Europee, Anfia: rivedere target CO2, serve neutralità tecnologica

Europee, Anfia: rivedere target CO2, serve neutralità tecnologicaMilano, 29 mag. (askanews) – In vista delle prossime elezioni europee Anfia ha pubblicato e condiviso con i partiti un Manifesto per evidenziare le priorità e le richieste delle imprese italiane per la prossima legislatura.


Gli ambiziosi obiettivi approvati nella scorsa legislatura e l’assenza di un piano strategico europeo di riconversione industriale stanno mettendo a rischio la storica capacità delle imprese automotive italiane – in particolare quelle della componentistica – di competere a livello globale, trovandosi a dover affrontare la transizione ecologica in un contesto di altissima competizione globale, in cui, però, le imprese asiatiche ed americane possono contare su politiche industriali e commerciali di grande supporto e regole assai meno stringenti. Per poter attraversare e traguardare la più grande rivoluzione tecnologica della storia, volta alla decarbonizzazione dei processi produttivi, alla progressiva elettrificazione dei veicoli ed alla diffusione di vettori energetici a bassa o nulla impronta carbonica, i prossimi 5 anni saranno cruciali per la tenuta competitiva di un settore che in Italia rappresenta il 5,6% del PIL, fattura oltre 100 miliardi di Euro e che, tra i principali Costruttori e componentisti, occupa oltre 230mila.


“L’80% delle regolamentazioni del settore automotive viene definito in Europa – ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente di Anfia -. E’ pertanto fondamentale che gli eletti al Parlamento europeo siano consapevoli dell’importanza che i prossimi 5 anni avranno per la tenuta industriale e sociale dell’industria italiana della mobilità. Se vogliamo dare alle nostre imprese la possibilità di competere ancora a livello globale, serve un approccio pragmatico e razionale nella regolamentazione”. “L’Europa, per rimanere un posto attrattivo dove produrre veicoli, deve adottare un piano straordinario di politica industriale che rilanci e supporti le imprese negli investimenti in ricerca e sviluppo nelle nuove tecnologie (elettrico, idrogeno, software defined vehicles), nella riconversione produttiva e riqualificazione dei lavoratori. Bisogna assolutamente ridurre i costi dell’energia, incrementare la circolarità delle produzioni e rendersi autonomi Nelle materie prime. Come ha auspicato anche il presidente Draghi nell’anticipazione del suo report all’Ecofin, senza più tabù, dobbiamo velocemente adottare azioni concrete per rilanciare la competitività europea”.


“Nel prossimo mandato sono in programma, tra le altre, le clausole di revisione relative alle regolamentazioni sui target di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri al 2035 e pesanti al 2040. L’auspicio è che le istituzioni europee rivedano le metodologie di raggiungimento degli obiettivi in un’ottica neutrale e plurale, che consenta a tutte le tecnologie di poter contribuire alla causa”. “Dagli europarlamentari italiani ci aspettiamo, quindi, che facciano squadra nazionale, per portare avanti azioni fondamentali per la filiera italiana. In particolare, ci riferiamo alla necessità di poter considerare gli investimenti pubblici per la transizione energetica fuori dal ‘patto di stabilità’ e di adottare un ‘temporary framework automotive’ che consenta alle aziende di ogni dimensione e su tutto il territorio nazionale di essere supportate nella transizione”.