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Fiat 600 Hybrid, l’auto per la famiglia comoda e spaziosa

Fiat 600 Hybrid, l’auto per la famiglia comoda e spaziosaMilano, 17 mag. (askanews) – Fiat amplia la propria offerta nel segmento B con la 600 Hybrid, la gemella della versione elettrica lanciata lo scorso settembre. Il segmento B è strategico per Fiat che ha venduto dal lancio della prima 600 70 anni fa 23 milioni di vetture in Europa, di cui circa la metà in Italia, e vede oggi un bacino di 780mila potenziali clienti interessati a vetture sui 4 metri. La 600 Hybrid è prodotta a Tychy in Polonia su piattaforma Cmp condivisa con diversi altri modelli del gruppo Stellantis, fra cui Jeep Avenger e Alfa Romeo Junior, prodotte nello stesso stabilimento.


La 600 Hybrid è spinta da un 1.2 turbo 3 cilindri da 100 CV abbinato a un motore elettrico da 28 CV posizionato davanti al cambio e-Dct a 6 rapporti con leve al volante costruito a Mirafiori, mentre la batteria a 48 V da 900 kW è alloggiata sotto il sedile del passeggero. Il powertrain ibrido, secondo Fiat, consente una riduzione di consumi ed emissioni fino al 15% rispetto alla versione con motore termico (4,9 litri/100 km e 109 g CO2/km). Il motore elettrico interviene in fase di avviamento, nelle manovre di parcheggio e in accelerazione, rendendo più pronta e fluida l’erogazione, e consente di percorrere fino a 1 km in full electric a 30 km/h. La batteria può essere ricaricata con il recupero di energia in frenata oppure con il motore termico che interviene in automatico quando la carica è al minimo. A bordo tanto spazio considerando i 4,17 metri della vettura con numerosi vani porta oggetti e una buona abitabilità anche nella seduta posteriore, che può ospitare 3 passeggeri. Il bagagliaio ha una capienza di 385 litri e si può aprire passando il piede sotto il paraurti. La strumentazione è digitale con schermo infotainment da 10 pollici, compatibile con Apple e Android. Numerosi gli Adas per una guida autonomia di livello 2, con sensore per l’angolo cieco e park assist con telecamera a 360 gradi. Disponibile anche la funzione massaggio per il sedile del guidatore e la cromoterapia con 8 combinazione di colori per gli interni. I materiali e le finiture sono di buon livello anche se alcune plastiche un po’ rigide. Abbiamo avuto modo di provare la 600 Hybrid in un percorso misto di circa 70 km. La vettura è facile e intuitiva da guidare, con un buon assetto privo di rollii. L’abitacolo è comodo e ben insonorizzato con un’interfaccia infotainment facile e intuitiva. Un po’ invasivo il recupero di energia in frenata che non può essere regolato, mentre sui consumi il dato è risultato superiore rispetto a quello indicato dalla casa (circa 8l/100 km).


“Con la 600 abbiamo voluto mettere il cliente al centro offrendo una soluzione adatta ad ogni esigenza di mobilità. E’ una vettura pensata per le famiglie, in linea con l’immagine family-friendly di Fiat. La nuova 600 Hybrid è la dimostrazione che siamo capaci di fare auto belle e innovative”, ha detto Francesco Galassi, managing director Fiat e Abarth Italia. La decisione di produrre anche un modello ibrido oltre all’elettrico è legata alla volontà di avvicinare i clienti al mondo dell’elettrificazione. “L’ibrido è sempre più richiesto. Fiat continua a puntare sull’elettrico, ma in modo flessibile e accessibile, offrendo ai clienti la possibilità di scegliere”, ha aggiunto Galassi.


La 600 Hybrid è offerta in due allestimenti con 2 pack (Comfort e Style) e il top di gamma “La prima”. I prezzi partono da 24.950 euro che diventano 18.950 con incentivi, con la possibilità di leasing con Stellantis Financial Services con anticipo di circa 3mila euro e 36 rate da 99 euro. Alla Fiat 600 Hybrid sarà dedicato il porte aperte del 18 e 19 maggio con la possibilità di effettuare test drive presso i 250 concessionari italiani, al centro di un piano di restyling dove spicca il logo Fiat colorato (tranne il grigio, eliminato anche dalle auto) che sarà completato a fine 2025. In occasione del lancio, Fiat ha avviato una collaborazione con Pigna, azienda leader nel settore cartotecnico, che darà vita a una colorata linea di prodotti Pigna Monocromo brandizzati Nuova Fiat 600.

Il Nobel Sargent spiega la dura “legge” sui debiti pubblici

Il Nobel Sargent spiega la dura “legge” sui debiti pubbliciRoma, 16 mag. (askanews) – Dalle guerre mondiali, così come dalla crisi associata al Covid, sono emersi governi ingranditi per mole, che successivamente non tornano ai livelli precedenti, mentre aumentano i livelli dei debiti pubblici. E su questi ultimi vige sempre “la legge della gravità: a pagare i debiti degli Stati sono i contribuenti”. È uno dei messaggi chiave del premio Nobel all’economia, Thomas John Sargent, insignito dell’onorificenza nel 2011, che oggi ha tenuto una lettura pubblica all’università Luiss di Roma, in un’aula affollata di studenti e economisti che si sono formati sui suoi manuali.


Tra questi ultimi, come lui stesso ha raccontato, anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha tenuto un saluto introduttivo in cui ha elogiato i contributi di Sargent alle scienze economiche. Panetta ha citato diversi libri dello studioso, in particolare uno sull’inflazione (The conquest of American inflation) e il trattato di macroeconomia della fine degli anni ’70 (Macroeconomiche Theory), del quale il banchiere centrale si è portato la una copia per farsi fare una dedica in diretta, a fine evento. Sargent ha svolto la sua lettura-lezione sul tema dell’indebitamento pubblico e della tassazione, ripercorrendo la storia degli Stati Uniti d’America da ancor prima della nascita del governo federale, ai tempi della Guerra d’indipendenza. Ma prendendo spunto da queste tappe ha tratto considerazioni applicabili anche su scala più ampia.


A cominciare dalla sovramenzionata “legge della gravità” sui debiti pubblici, che secondo l’economista “vale sempre: quello che lo Stato spende poi lo devono pagare i contribuenti”. E aumentando il debito aumenta il peso dello Stato (government) nell’economia, specialmente durante le crisi estreme, come le guerre mondiali. Questo accresciuto peso poi tende a mantenersi sui nuovi livelli e secondo Sargent in generale non è un elemento positivo. “Perché accade anche un’altra cosa – ha spiegato -: quando gli Stati (i governi) iniziano a fare cose che non dovrebbero fare, smettono di fare le cose che invece dovrebbero fare. Ad esempio negli Usa le maggiori infrastrutture sono state fatte quando il governo federale era appena al 5% del Pil”.


La lezione è stata seguita da una serie di domande all’economista, tra cui una dello stesso Panetta sui parallelismi che si possono vedere tra gli anni successivi alle guerre mondiali e quelli successivi alla crisi correlata al Covid. Qui Sargent ha rilevato una certa tendenza degli Stati, mediante sussidi o altre forme di supporto pubblico “a creare opportunità per la ricerca di rendite di cui alcuni gruppi beneficiano, ma che hanno ricadute negative per l’insieme della comunità”, ha detto. E’ anche intervenuto sui dazi Usa alle importazioni di auto elettriche dalla Cina che sta varando l’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden. “Biden dice che vuole promuovere l’energia green e la diffusione di veicoli elettrici negli Stati Uniti. E chi è il miglior produttore, il più economico, sui veicoli elettrici? La Cina. Quindi – ha osservato – quello che faremo è dire che vogliamo le auto elettriche ma non le più economiche. Gli Usa raccoglieranno sì proventi dai dazi sulle auto elettriche cinesi, ma in questo modo non le otterremo alle migliori condizioni possibili.”. In definitiva “Biden non è sincero, e non parlo dei suoi propositi sulla green economy” ma del modo di realizzarli.


Secondo il premio Nobel le prossime elezioni presidenziali Usa “saranno molto interessanti per l’intrattenimento, sempre che uno non subisca ricadute per quello che poi fanno gli Stati Uniti”.

Due italiani tra i finalisti agli European Iventor Awards 2024

Due italiani tra i finalisti agli European Iventor Awards 2024Roma, 16 mag. (askanews) – Due ricercatori italiani sono stati scelti tra i finalisti nella categoria “Industria” del premio European Inventor Awards 2024 – i riconoscimenti che l’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) conferirà il 9 luglio – per il contributo dato all’industria automobilistica della loro “Giga Press”, un sistema per produrre componenti per auto elettriche in maniera semplificata e più eco compatibile.


Secondo quanto riporta un comunicato, la Giga Press, con il Sistema di iniezione 5s, sviluppato dagli ingegneri Fiorenzo Dioni e Richard Oberle, permette di produrre componenti per auto elettriche su larga scala per renderle ampiamente disponibili e più accessibili, mentre molti paesi stanno adottando misure per ridurre le emissioni di anidride carbonica, e uno passo verso questa direzione è quello di rendere elettriche tutte le nuove auto entro il 2035, come stabilito dal Green Deal Europeo. Tuttavia, il costo più elevato dei veicoli elettrici rimane una preoccupazione diffusa. La soluzione elaborata dalla coppia di inventori del gruppo Idra è stata scelta tra oltre 550 candidature all’edizione di quest’anno. La Giga Press è una pressa specificamente progettata per stampare pezzi, grandi e semplici della scocca di veicoli, con un processo semplificato. Rispetto ai metodi tradizionali che possono richiedere l’assemblaggio anche di 70 parti separate, si legge, produce da due a tre grandi pezzi che compongono tutta la scocca di un’auto riducendo il numero di componenti, gli scarti e il consumo di energia.


Il processo di produzione prevede la fusione della lega di alluminio con gas naturale. L’alluminio fuso viene iniettato nello stampo utilizzando il sistema di iniezione 5S (Strong, Simple, Stable, Smooth and Sustainable – Forte, semplice, stabile, scorrevole e sostenibile). A seguire, la colata viene rimossa, raffreddata e controllata per verificare l’assenza di difetti con i raggi X. La fase successiva prevede la rifilatura della colata con un laser e la foratura con una macchina controllata da un computer. La Giga Press incorpora un riciclatore di metalli che raccoglie i ritagli e gli scarti di alluminio per riutilizzarli nel successivo ciclo di fusione, riducendo notevolmente l’utilizzo di materiale. Secondo l’associazione Europea dell’industria dell’alluminio , il riciclo dell’alluminio permette di risparmiare circa il 95% di energia e di ridurre le emissioni di gas serra. Gli ultimi modelli di Giga Press riducono il consumo energetico del 54%, secondo le stime dell’azienda.


Il Gruppo Idra afferma che la Giga Press ha reso possibile una riduzione del 40% dei costi delle fabbriche automobilistiche. Ciò è dovuto alla semplificazione dei processi produttivi, alla riduzione dei pezzi necessari e alla minimizzazione dei costi di trasporto. “I grandi marchi del settore hanno accolto con favore la nostra idea, poiché abbiamo creato una nuova soluzione industriale appena in tempo e senza la quale si sarebbero trovati in difficoltà”, ha dichiarato Fiorenzo Dioni, citato nel comunicato. “Il motore termico è in fase di declino e la nostra soluzione guarda al futuro perché non solo è innovativa ma è altrettanto sostenibile e green”. Dioni è responsabile dell’ingegneria di Idra Group e lavora sul progetto Giga Press dal 2016, sviluppando modifiche con impatti sull’efficienza energetica che si sono rivelate incredibilmente utili per l’industria. Oberle, che ha acquisito una vasta conoscenza sulla pressofusione in Idra Group negli anni 70, è tornato in azienda come consulente nel 2016. Dioni e Oberle hanno collaborato alla progettazione della unità di iniezione 5S. “I veicoli elettrici restano troppo costosi per la maggior parte delle persone,” spiega Oberle, “Soprattutto alla luce delle imminenti normative che impongono che tutte le nuove auto siano elettriche a partire dal 2035. L’obiettivo è quello di renderle più economiche e accessibili a tutti”, ha aggiunto.


Dioni e Oberle sono stati nominati tra i tre finalisti della categoria “Industria” per il premio European Inventor Award di quest’anno. Gli altri finalisti riconosciuti sono Ulf Landergren e Simon Fredriksson per la Svezia e Gudmundur Fertram Sigurjonsson per l’Islanda. L’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo) annuncerà i vincitori durante la cerimonia in diretta streaming, visibile tramite questo link, da Malta il 9 luglio 2024. In aggiunta a ciascuna categoria, l’Epo rivelerà i vincitori del Premio Popolare, scelti tramite votazione pubblica online, qui il link per votare. La possibilità di votare rimarrà aperta fino al giorno della cerimonia di premiazione. Ulteriori informazioni sull’impatto di quest’invenzione, sulla tecnologia e sulle storie degli inventori sono disponibili qui (inserire il link).

LoJack, al Dealer Day nuove protezioni contro furti auto

LoJack, al Dealer Day nuove protezioni contro furti autoVerona, 15 mag. (askanews) – Consentire al dealer di offrire al cliente finale un livello di protezione del veicolo ancora più elevato nelle situazioni a rischio, agevolando il recupero quando la vettura è stata rubata. Con questi obiettivi è stata lanciata la nuova gamma di sistemi LoJack, gruppo CalAmp, società leader nelle soluzioni telematiche per la mobilità e nel recupero dei veicoli rubati, in occasione dell’Automotive Dealer Day a Verona.


I nuovi sistemi rafforzano la protezione del veicolo dal furto attraverso tre nuove funzioni che si aggiungono alle armi da sempre messe in campo da LoJack: la tecnologia in radio frequenza non schermabile – la centrale sempre operativa al fianco dell’automobilista – il team che supporta sul territorio la ricerca e il recupero dei veicoli rubati da parte delle Forze dell’Ordine. La prima nuova funzione consentirà al proprietario dell’auto di ricevere un alert (tramite il contatto della centrale operativa LoJack) in occasione di una serie di situazioni a rischio: in caso di apertura della portiera, di accensione del motore, di allarme sonoro dell’auto o di uscita del mezzo da un’area delimitata. La seconda nuova funzione rileva il movimento non autorizzato dell’auto (a motore spento) e allerta il proprietario della vettura. Un alert che nasce per porre un argine a una pratica particolarmente diffusa soprattutto in alcune aree del nostro Paese, che vede i ladri spostare le auto a motore spento, caricandole su mezzi commerciali per il trasporto.


L’ultima novità è il “blocco motore” che consente alla Centrale Operativa LoJack, in caso di furto e a seguito di una denuncia, di bloccare l’accensione del motore del veicolo sottratto. “I dati sui furti di auto nel nostro Paese evidenziano la necessità per gli automobilisti di correre ai ripari, aumentando il livello di protezione dei propri beni”, sottolinea Nicola Mannari, Senior Sales Director di LoJack Italia, “L’evoluzione dei nostri dispositivi, con le nuove funzionalità connesse, segna un ulteriore passo in avanti nella continua lotta a colpi di tecnologia contro il business criminale dei furti”.


Queste nuove funzioni della gamma di dispositivi LoJack si aggiungono all’offerta di servizi destinata ai concessionari che consente di trasformarlo in partner dinamico del cliente, in grado di rafforzare tutti gli aspetti relativi alla sicurezza, alla manutenzione e gestione del veicolo nella vita di tutti i giorni.

AsConAuto: fatturato I trim. +19,5% a 294 milioni di euro

AsConAuto: fatturato I trim. +19,5% a 294 milioni di euroVerona, 15 mag. (askanews) – AsConAuto (Associazione Consorzi Concessionari Autoveicoli), partner dell’Automotive Dealer Day in corso a Verona chiude il primo trimestre in crescita con un volumi di affari pari a 294,4 milioni di euro, in crescita del +19,5%.


“Collaborazione e dialogo – sottolinea il presidente Scarabel – sono due concetti fondamentali per noi di AsConAuto che stiamo costruendo il service del futuro perché le sfide non riguardano solo le vendite di autovetture. Da quando si è insediato, questo Consiglio Direttivo lavora per individuare i partner migliori per offrire ai soci concessionari e ai clienti autoriparatori gli strumenti per competere e crescere. Un lavoro che ha già portato alcuni frutti, grazie anche alla ripartenza di Service Day, in programma a ottobre a Verona che segue l’Automotive Dealer Day, sempre a Verona”. A questi risultati, si aggiunge l’elezione di Roberto Scarabel come vicepresidente nel Comitato Esecutivo di Federauto nel corso dell’ultima assemblea. Il presidente di AsConAuto, entra a fare parte del Comitato Esecutivo (con delega al coordinamento del Comitato Tecnico After-Sales & Repairs) con i vicepresidenti Plinio Vanini per il settore auto, Maria Fiorentino per il settore bus, Francesco Ascani con delega amministrazione e finanza e Carlo Alberto Jura. Il conferimento di questo incarico a Roberto Scarabel riconosce il significativo impegno di AsConAuto e la leadership raggiunta nel settore specifico in Europa, ormai un modello da imitare nel comparto automotive.


L’approccio innovativo di AsConAuto alla digitalizzazione e alla innovazione delle pratiche commerciali continua a dimostrare la propria efficacia e prospetta successi futuri. La squadra al vertice è pronta ad affrontare le sfide del mercato, inclusa quella della transizione verso una mobilità più sostenibile.

Horizon Automotive al Dealer Day con Quicko, l’AI per il noleggio

Horizon Automotive al Dealer Day con Quicko, l’AI per il noleggioVerona, 15 mag. (askanews) – Horizon Automotive rafforza il forte legame con la propria rete con la sua prima Convention all’Automotive Dealer Day di Verona, a cui hanno partecipato oltre 200 persone.


Durante l’evento sono state presentate numerose novità fra cui il lancio di Quicko, il primo super-quotatore del noleggio a lungo termine basato sull’AI. Quicko è in grado di generare canoni di noleggio a lungo termine di tutte le società di noleggio e per tutti i più di 2mila veicolo presenti nella Horizon Mobility Platform. Frutto di anni di analisi statistiche e più di mezzo milione di quotazioni generate, Quicko confronta ed estrae i canoni dei vari noleggiatori, mostrando il miglior prezzo. A questo si aggiunge il nuovo Wizard, costruito con algoritmi basati sull’AI, che aiuta i venditori a selezionare più velocemente le migliori soluzioni di mobilità in base alle esigenze dei clienti e supporta i fleet manager nella selezione dei veicoli più in linea con i propri driver.


Durante la Dealer Convention è stata presentata, inoltre, la nuova divisione Product & Operations, che darà nuova linfa alla rete Horizon e a tutto il processo di post-vendita, garantendo una customer experience a 360 gradi. In soli 4 anni dalla nascita, Horizon si è affermata nel mondo del Nlt e delle soluzioni alternative all’acquisto in proprietà, con oltre 12 mila auto vendute, circa 8.500 nuovi clienti serviti e 20 milioni di fatturato che raggiunge quota 280 milioni se contiamo il fatturato incrementale generato dai dealer soci e partner. Una crescita trainata da un modello di business scalabile, che l’azienda è pronta ad esportare all’estero. A partire dalla Spagna, dove Horizon Automotive dovrebbe sbarcare già nel corso del 2024.

DR Automobiles Groupe: nove preview al Dealer Day di Verona

DR Automobiles Groupe: nove preview al Dealer Day di VeronaVerona, 15 mag. (askanews) – DR Automobiles Groupe protagonista all’Automotive Dealer Day di Verona con 9 preview dei 4 brand: Evo, DR, Sportequipe e Tiger.


Al debutto il brand Tiger, storico marchio inglese acquistato nel 2022 con tre dei sei modelli previsti in gamma esposti al pubblico: i suv Tiger Five e Six e il monvolume 7 posti Tiger 7. Spinti da un 1.5 turbo benzina da 177 CV con cambio Dct a 7 rapporti, presentano design curato ed elegante anche per gli interni dove spicca un unico display da 20,5 pollici che include cockpit digitale e schermo infotainment. A supporto della dinamica di guida, i tre modelli montano sospensioni anteriori indipendenti McPherson e posteriori indipendenti multilink. Punti di forza come per tutti i modelli del gruppo molisano sono le numerose dotazioni di serie e il prezzo: il Tiger 5 parte da 27.900 euro. “Tiger debutterà sul mercato a partire da settembre quando andremo a listino anche con gli altri tre modelli la Tiger 3, la Tigre 8 e la Tiger 9. In pratica presidiamo tutti i segmenti di mercato dal B-Suv passando per C-Suv, D-Suv fino ai monovolume. Perché la Tiger Seven e la Tiger nove sono dei monovolume, uno un po’ più piccolo, l’altro molto grande”, ha detto Massimo Di Tore, direttore Comunicazione e Marketing di DR Automobiles Groupe.


Altra novità sotto i riflettori è la DR 6.0 Hybrid Plug-in da 315 CV con un motore 1.5 turbo benzina e due motori elettrici con batteria da 19,3 kWh per un’autonomia di 80km. La DR 6.0 Hybird Plug-in ha tre sistemi di recupero energia in fase di decelerazione, fermi a motore acceso e in movimento con un motore che fa da generatore. Per definire meglio il posizionamento dei vari brand basati su modelli dei partner cinesi Baic, Chery, Jac e Dongfeng cui presto potrebbero aggiungersene altri, il gruppo DR ha avviato una riorganizzazione dei circa 300 concessionari presenti in Italia. “Abbiamo appena iniziato la costruzione di questo nuovo network, perché l’idea è quella di andare a presidiare con i vari brand le varie fasce di mercato, partendo da un posizionamento se vogliamo low price, fino a un premium luxury”, ha spiegato Di Tore.


Guardando invece al mercato DR Groupe punta a confermare il trend di forte crescita del 2023 chiuso con 36mila auto vendute e una quota di circa il 2% e a consolidare la crescita in Spagna. “Quest’anno – il trend è molto simile a quello dello scorso anno, anche se in parte condizionato dall’attesa degli eco incentivi statali che ormai pare debbano arrivare. Quindi diciamo che l’obiettivo sarebbe aumentare leggermente la quota nel mercato Italia e iniziare a raccogliere i primi numeri importanti dalla Spagna che di fatto sta diventando il nostro secondo mercato”, ha detto Di Tore. Altra novità presentata a Verona è la EVO 6 con nuovo frontale, maniglie integrate, cockpit digitale con schermo touch centrale e un grande tetto panoramico. La EVO 6 è spinta da un 1.5 turbo Thermohybrid benzina/gpl da 177 CV con cambio Dct a 7 rapporti. Nuove linee, motorizzazioni e allestimenti anche per le Sportequipe 6 e 7 con motore 1.6 turbo Thermohybrid benzina/gpl da 185 CV, che anticipano il rinnovo della gamma che sarà completato all’inizio del 2025 .

Stellantis, a settembre al via vendite di Leapmotor in Europa

Stellantis, a settembre al via vendite di Leapmotor in EuropaMilano, 14 mag. (askanews) – Stellantis venderà in Europa a partire da settembre i primi due modelli elettrici del partner cinese Leapmotor. Si tratta della citycar T03 con autonomia di 265 km e un prezzo inferiore ai 20mila euro, alternativa “low cost” della 500 elettrica che costa 30mila euro, e del suv famigliare C10 con autonomia fino a 420 km. Entro il 2027 l’obiettivo è di avere 6 modelli in vendita attraverso la joint venture Leapmotor International controllata al 51% da Stellantis che detiene anche direttamente il 21% del costruttore cinese a fronte di un investimento di 1,5 miliardi di euro.


Leapmotor potrà contare sulla rete di assistenza e di vendita di Stellantis e su dealer selezionati con l’obiettivo di arrivare a 200 entro fine anno e a 500 entro il 2026. Ancora da definire i paesi in cui verranno prodotti i modelli Leapmotor che saranno venduti in 9 mercati, inclusa l’Italia. “La decisione sarà presa paese per paese in base alla competitività e alla capacità produttiva degli impianti”, ha detto Tavares in una call dalla Cina con il fondatore e Ceo di Leapmotor, Zhu Jingming. “La possibilità di utilizzare la capacità produttiva di Stellantis ci offre un vantaggio competitivo che altri produttori cinesi non hanno”, ha detto Jingming. A chi gli chiedeva come interpretare la mossa di Stellantis in una fase in cui l’Ue sta ragionando su dazi per limitare le importazioni di auto cinesi, Tavares ha risposto che “la joint venture con Leapmotor non è un cavallo di Troia per portare auto cinesi in Europa. Le auto cinesi arriveranno comunque, ci aspettiamo che a fine 2024 avranno una quota del 10%. Grazie alla jv abbiamo la possibilità di sfruttare a nostro vantaggio la situazione e sfidare i costruttori cinesi”.


Dopo l’Europa, le auto Leapmotor saranno vendute entro fine anno anche in Medio Oriente e Africa, India e Asia Pacifico e in Sud America. Al momento non è previsto lo sbarco negli Usa per l’incognita sui dazi e per l’assenza di competitor cinesi. “Leapmotor è competitiva perché produciamo internamente molti componenti. Contiamo di lanciare ogni anno 3 o 4 modelli per coprire tutti i segmenti di mercato e le fasce di prezzo. Abbiamo prodotti tecnologici a prezzi accessibili”, ha detto il fondatore e Ceo di Leapmotor, Zhu Jingming. Gli accordi con Leapmotor non prevedono al momento lo scambio di tecnologia, mentre sui prezzi di vendita Tavares ha chiarito che Stellantis continuerà a essere presente nella fascia di prezzo dei 20mila euro (prezzo di ingresso della e-C3) e che l’offerta sarà potenziata grazie ai prodotti Leapmotor.


Tavares ha poi parlato del commercio globale e delle bolle che si stanno creando in Ue, Usa e Cina legate a tasse e dazi. “Il rischio è di creare inflazione e di ridurre il potere di acquisto, con un impatto negativo su volumi e produzione. Siamo per il libero scambio, introdurre tariffe non ci aiuta. Siamo un gruppo globale e dobbiamo imparare a competere, soprattutto con i cinesi”. L’annuncio dell’arrivo dei modelli Leapmotor è stato accolto con riserva dai sindacati che hanno chiesto chiarimenti sui sui siti di produzione, auspicando il coinvolgimento di quelli italiani, e al governo di convocare Stellantis.

Associazioni Auto a governo: ripristinare risorse Fondo settore

Associazioni Auto a governo: ripristinare risorse Fondo settoreMilano, 14 mag. (askanews) – Le Associazioni dell’automotive (Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae) avanzano una proposta congiunta per mettere il Fondo Automotive al riparo da pericolose distrazioni di risorse e avviare in tempi rapidi una revisione ormai “improcrastinabile” della fiscalità sulle auto aziendali. Di fronte alle grandi sfide del futuro, l’ecosistema italiano dell’auto si è presentato unito e compatto in occasione del panel istituzionale dell’Automotive Dealer Day 2024 cui ha partecipato in video collegamento il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.


“Negli ultimi anni – sottolineano le Associazioni – abbiamo assistito agli effetti di una politica incentivante che ha alimentato una grande incertezza, con il risultato che oggi il mercato auto italiano esprime una discrepanza in termini di mix di alimentazioni rispetto agli altri grandi Paesi europei, dove industria e consumatori beneficiano di una prospettiva ben definita sul funzionamento delle agevolazioni. In Italia, al contrario, la normativa sull’Ecobonus è stata modificata quattro volte dal 2020 ad oggi e troppo spesso si è assistito ad annunci a cui non è seguita una rapida attuazione delle misure, con i risultati che sono quelli osservati negli ultimi mesi”. In un’ottica di maggiore programmazione e chiarezza, mentre si attende ancora la revisione dello schema degli incentivi 2024, le Associazioni automotive evidenziano l’urgenza di calibrare le politiche incentivanti con una visione almeno di medio periodo. Una prima leva su cui poter agire è quella della fiscalità delle auto aziendali, per aggiornare un impianto normativo fermo agli anni ’90.


La proposta formulata si concentra sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali funzionale all’adozione delle nuove tecnologie e al rinnovo del parco auto delle imprese. Inoltre agendo sulle auto aziendali si alimenta un mercato dell’usato di qualità, contribuendo in modo significativo all’aggiornamento del parco circolante italiano. L’intervento riguarda le percentuali di deducibilità dei costi di acquisto, di leasing finanziario e di noleggio, riparametrate in funzione delle emissioni di CO2. I costi della misura risultano estremamente contenuti rispetto ai benefici che avrebbe in termini di stimolo alla diffusione di una mobilità sostenibile. In una fase cruciale per la filiera nazionale, le Associazioni ribadiscono la necessità che le risorse del Fondo Automotive siano ripristinate per il 2025 e fino al 2030 vengano utilizzate esclusivamente per misure destinate al sostegno, alla transizione e allo sviluppo del settore.


Infine, le Associazioni si sono unite in un appello al Governo, affinché venga attivato quanto prima un Tavolo con i principali attori della filiera e i ministeri di riferimento, Mase, Mef, Mimit e Mit, per definire in tempi rapidi una riforma fiscale del settore e affrontare le principali sfide a cui è chiamata la filiera automotive.

Unrae: ad aprile veicoli commerciali +21% a 16.472 unità, bev in calo

Unrae: ad aprile veicoli commerciali +21% a 16.472 unità, bev in caloMilano, 14 mag. (askanews) – Ad aprile, con 16.472 immatricolazioni, il mercato dei veicoli commerciali in Italia torna a segnare una crescita sostenuta: +20,9%. Il primo quadrimestre dell’anno archivia un incremento del 19,8% a 72.753 unità rispetto alle 60.735 del gennaio-aprile 2023. Lo rende noto Unrae ricordando che per l’avvio dei nuovi incentivi manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm, che si auspica avvenga finalmente entro questa settimana.


“Nel frattempo, con un Dpcm annunciato da ben tre mesi e mezzo, il mercato dei veicoli a zero emissioni continua ad essere bloccato, con una quota dei veicoli Bev all’1,7% nel quadrimestre rispetto al 3,6% del corrispondente quadrimestre 2023”, fa notare il presidente dell’Unrae Michele Crisci. In sintesi, le misure del nuovo schema 2024 prevedono: bonus per i veicoli a zero emissioni, sia a fronte di rottamazione che senza; estensione dell’incentivo alle altre alimentazioni a fronte di rottamazione (con importi inferiori); estensione alle società di noleggio; conferma della gradualità del bonus in funzione della massa del veicolo incentivato.


“Riguardo alle infrastrutture di ricarica pubbliche in aree urbane ed extra-urbane, l’Unrae chiede di accelerare le tempistiche di pubblicazione dei nuovi bandi”, ribadisce il presidente Crisci. “Come già più volte richiesto, auspichiamo che il Mase adotti le misure opportune per stimolare una più ampia partecipazione alle gare e risolvere le problematiche che hanno portato alla scarsa adesione in ambito extra-urbano, e più di recente alla rinuncia da parte di uno dei due principali aggiudicatari in ambito urbano, al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse stanziate (circa 360 milioni di euro) per lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica capillare e di potenza adeguata, anche su autostrade e superstrade”. Inoltre, per la massima diffusione delle infrastrutture di ricarica, l’Unrae continua a ribadire la richiesta di prevedere anche un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) almeno fino al 2025.


Infine, l’Unrae mostra sconcerto per la decisione di sottrarre dal Fondo Automotive 330 milioni di euro da destinare alle coperture del decreto Coesione, evidenziando la necessità che gli stessi tornino presto al settore automotive per lo sviluppo della mobilità nel nostro Paese.